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Autore: Loony Evans    11/11/2013    1 recensioni
Un tempo quel luogo veniva chiamato America del Nord. Un tempo quel luogo era famoso per essere la patria della libertà. Un tempo quel luogo ogni anno festeggiava il giorno in cui aveva conquistato la sua libertà.
Ora quel luogo è chiamato Panem. Ora quel luogo non è più famoso, è solo crudele. Ora quel luogo ogni anno ricorda il giorno in cui ha perso ogni libertà, anche quella di rimanere in vita o no.
Questa è la 38 edizione, la vostra 38 edizione. Possa la buona sorte essere sempre a vostro favore!
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Voto: 1. Atto con cui si manifesta la propria volontà e la propria scelta nell'eleggere qlcu. o nel decidere qlco.
              2. Numero che esprime la valutazione di merito data a un alunno o a un candidato in una prova o in un esame.
 
 
Steve Adamson: 12
Freya Keravenne: 1
-Ed ecco cosa succede ad arrampicarsi fino agli spalti degli Strateghi, eh Freya?- scattò Yarhi.
-Non vedo il problema.- sibilò lei.
-Ma Freya! Ora pochissimi saranno disposti ad allearsi con te, e ancor meno a sponsorizzarti!- esclamò Arla, l’accompagnatrice, sistemandosi nervosamente ciocche di capelli arancioni.
-E allora?- ribatté la ragazza alzandosi in piedi di scatto.- Non voglio avere alleati, né m’importa di ricevere aiuti per questi maledetti Giochi, pagati con i loro sporchi soldi.-
-Freya, se vuoi uscirne viva…- cominciò Christine ma l’altra non la lasciò finire.
-Se a voi sta bene fare i loro cuccioli sono affari vostri ma io non ne ho intenzione!-
-Freya!-
Ignorandoli, se ne andò a passo di carica verso la sua stanza. Yarhi la seguì dopo un sospiro stanco lasciando soli Christine, Arla e Steve che guardava il suo voto con aria pensierosa.
-E tu Mister Muscolo?- chiese la mentore.- Cos’hai fatto per ottenere quel numero allucinante?-
Il ragazzo scrollò le spalle senza dire una parola. Rifletteva su quel dodici e su ciò che avrebbe comportato. Aiuto, certo, ma anche molte seccature in più.
In ogni caso, concluse, doveva uscire di lì. L’aveva promesso a troppe persone oltre che a sé stesso. E ci sarebbe riuscito.
 
Jake White: 3
Yumi Namaru: 6
Punteggi medio-bassi…accettabili. Insomma, i due non arrivavano certo dal Distretto più bellicoso giusto?
Questo pensava Ribes osservando i volti dei ragazzi con a fianco quei numeri.
“E dopotutto Jake non è stato certo il peggiore. Basta guardare il ragazzo del 9.” Quando saltò fuori l’1 della ragazza dl 12 quasi urlò di gioia, salvo ricordarsi che gli sponsor non sarebbero comunque stati molto entusiasti. Ma quello, ricordò, era un problema di Tabù.
Lo guardò brevemente ma lui stava parlando con Jake che continuava a nominare “Tiresias”e una specie di profezia; Ribes alzò gli occhi al cielo, non c’era giorno che non lo nominasse.
Alla sua sinistra, Yumi stava abbracciando un cuscino come se da esso dipendesse la sua vita, ma Ribes non lo trovò strano: pareva che se non stringesse qualcosa, la ragazzina sarebbe andata fuori di testa.
Erano particolari come tributi, Jake con quell’aria sempre spaesata, Yumi indifesa in privato e sicura di sé in pubblico…
Guardò di nuovo Tabù. Erano mentori insieme da qualche anno ormai, ma non avevano mai legato, vuoi per i loro caratteri scorbutici, vuoi che essere mentori non era esattamente una scampagnata all’insegna dell’amicizia.
Si chiese se un vincitore in comune li avrebbe avvicinati, poi si ricordò che non ne avrebbero mai avuto uno: o Yumi, la sua, o Jake, di Tabù.
No, di certo gli Hunger Games non avvicinavano le persone nel bene. Ed era questa la loro arma peggiore.
 
Jack Oxen: 8
Juliette Hendorius: 6
Un gridolino eccitato annunciò a tutti le emozioni di Minda in quel momento: - Oh Jack! Sei stato così bravo!-
In risposta lui fece un sorriso appena accennato osservando il voto con una smorfia. Ce diavolo avevano in mente? Un voto del genere era decisamente accettabile e allora cosa ci faceva vicino al suo nome? Perché lo stavano favorendo?
-Anche tu non sei andata male, Juliette. Un sei è un ottimo punto di partenza.- aggiunse l’accompagnatrice con un sorriso incoraggiante.
La ragazza, però, non la sentì neanche: stava guardando Connor. Si era affezionata al burbero mentore che, lo sapeva, non si faceva neanche l’illusione di riportarla indietro, eppure continuava a provarci. Lo ammirava molto.
-Va bene.- disse infine l’uomo.- Ma vedi di fare meglio la prossima volta. Anche tu a posto Jack.-
-A posto? Jack è stato straordinario!- lo rimbeccò Minda.
Le lodi su quanto il ragazzo fosse bello, geniale, simpatico e coraggioso furono la colonna sonora di quella penultima e stancante giornata.
 
Tòbia Gonzales: 2
Amy Clayn: 9
Un grugnito, una risata. Così possiamo sintetizzare le reazioni dei due tributi del Distretto 9 dopo l’apparizione dei loro voti.
-Ora, razza d’imbecille, tu mi spieghi come hai fatto ad essere così incapace da prendere due.- annunciò Johnan.
-È come chiedersi perché la mocciosa ha preso nove. Non c’è una spiegazione coerente.- replicò quello.
-Come ti permetti brutto…- cominciò Amy scattando in piedi ma Ember la afferrò per un braccio riportandola a sedere.
-Stai buona.- la avvertì.- Sei stata molto brava ma ora dovrai stare attenta agli altri tributi, potrebbero prenderti di mira.-
-Saprò come cavarmela.- la rimbeccò lei.
-Al contrario di qualcun altro qui.- aggiunse Johnan.
-Senti rompicazzo i fatti tuoi proprio non te li sai fare?- ribatté Tòbia.
-Vorrei ma per mia sfortuna succede che io sia incaricato di farmi i tuoi, Tobìa.-
-È Tòbia razza d’imbecille! Te l’ho già detto.-
-Basta!- urlò Ember.- Dopodomani è l’ultimo giorno e voi fate i ragazzini! Concentratevi piuttosto!-
Detto questo si gettò sul divano e non pronunciò più una sola parola per tutto il resto della serata.
 
Joseph King: 9
Moon Midknife:7
Jos fece schioccare la lingua, soddisfatto. Un 9 era decisamente un voto alla sua altezza. Anche gli altri della sua alleanza avevano ottenuto buoni punteggi, ma non alti quanto il suo.
Mancava un solo giorno all’arena, prima del quale ci sarebbero state le interviste. Nessun problema in quello: affascinare gli riusciva generalmente facile.
Accanto a lui, Moon si rilassò visibilmente. E lei che credeva di aver fatto un disastro! Fortunatamente, a quanto pareva, gli Strateghi avevano apprezzato la sua esibizione; sempre che, in quel caso, di fortuna si potesse parlare.
Ghris le indirizzò un sorriso stanco. Non era un gran voto, il suo, ma ci si poteva comunque lavorare. Se solo si fosse alleata con Joseph! A lui gli sponsor non mancavano di certo, Laura gliel’aveva confermato.
Non importava, comunque. Moon sarebbe tornata a casa: lo doveva a Zaira, e anche a Kendra, la madre della ragazza, sua vecchia amica.
Promise a se stesso che quei grandi occhi azzurri non avrebbero smesso di brillare.
 
Heracles Dechantes: 5
Sheridan Ardor: 8
-Cinque? Cinque?- esclamò Heracles inorridito.
-Sì, è un numero sai? Viene prima del sei e dopo il quattro.- replicò Sheridan.
-Ci deve essere un errore. Chiaramente questo era il tuo voto.- asserì il ragazzo guardando la compagna di Distretto.
-Scusami?-
-Stop! Non cominciate a farvi male.- li ammonì Arya.- Non ve lo potete permettere ora.-
-E allora fai capire a questo idiota che non è infallibile!-
-Ehi!-
-Smettetela immediatamente.- sibilò Alec.
Dava così pochi ordini, quel ragazzo, che gli altri tre si voltarono subito a guardarlo, sbigottiti.
- Heracles, quel voto non è indicativo. Sheridan, sai di essere in gamba, non farti condizionare da lui. E non fate i bambini.- aggiunse dopo un momento.- Lì dentro avrete più che mai bisogno di essere adulti.-
 
Jude Auburnson: 6
Magda Montheit: 8
Un applauso contenuto partì da Jude per poi estendersi anche a Gertrud, in modo molto più entusiastico.
Magda arrossì, imbarazzata come al solito dalla bizzarra accompagnatrice, e cercò aiuto in Caleb che le diede una pacca sulla spalla: - E brava Magda!- esclamò.
-Grazie.- mormorò lei, poi si rivolse al compagno: - E anche tu Jude…-
-No, niente compassione per favore.- la interruppe lui.- Un sei è un voto rispettabile, anche se inferiore alle mie aspettative.- si alzò in piedi e si congedò: - Ora devo riflettere da solo. Buona notte a tutti.-
Gli occhi di tutti volarono verso Connie che scrollò le spalle: - Lasciatelo fare, sa badare a se stesso. Forse è un po’ deluso ma non ci possiamo fare niente. E in fondo fa bene ad andare a riposare, dovresti andarci anche tu.- disse indicando Magda. Poi sorrise: - Non che voglia prendere il posto di Caleb, chiaro.-
 
Skeet Larmor: 7
Raen Hikari: 8
-Be’, bravi entrambi devo dire. Vero Tim?- chiese Solar dando di gomito all’altro mentore, impegnato a controllare il terribile stato delle sue unghie, doveva proprio fare una ramanzina ai suoi preparatori.
-Eh? Ah, sì, sì.- disse senza guardarli.
Skeet non li stava ascoltando. Dopo aver stretto energicamente la mano a Raen, si era ritirato in un angolo della stanza a compiere una specie di danza della vittoria accompagnata da strani versi che alcuni avrebbero potuto definire “canto”.
-E smettila! Lei ha fatto più punti di te!- esclamò Solar, stufa.
-Ma io sono stato migliore di molti altri.- replicò lui con un sorriso tutto denti.
-Sì ma…-
-Non sono indicativi i voti, giusto?- s’intromise Raen, riflettendo.
Solar attese per capire se Tim le avrebbe risposto, ma poiché seguì solo il silenzio, disse: - No, non lo sono. Ma possono essere importanti per le alleanze e gli sponsor. Un 8 è un buon punto di…-
-Non ho chiesto del mio voto in particolare.- la interruppe la ragazza tornando a contemplare lo schermo.
La mentore si guardò intorno: fra Tim che si appuntava migliorie sui suoi capelli, Skeet che imperterrito continuava a cantare come un uomo agonizzante e Raen persa nei suoi pensieri, la donna capì che quell’anno sarebbe stato sfiancante. Molto sfiancante.
 
Leonid Sapphiri: 8
Theresa Boris: 10
-Ah, beh, Leonid! Hai imparato a camminare eh?- commentò Tess.
Leo alzò gli occhi al cielo ma non disse nulla: finalmente la compagna aveva deciso di non odiarlo alla follia, e poteva sopportare qualche battuta sarcastica. D’altra parte doveva ammettere che anche lui era sorpreso.
Sacha grugnì in segno di approvazione – o almeno così sembrò a Leo – dopodichè cominciò a redarguire Tessa riguardo a ogni tipo di pericolo o vantaggio che poteva derivare dal suo voto.
A Leo, Sacha era simpatico, ma a volte lo trovava un po’ troppo iperprotettivo verso la ragazza che quella sera però sembrava molto più accomodante del solito- perlomeno non gli stava tirando addosso la minestra.
Almeno lui si preoccupava. Leo si chiedeva spesso chi avesse avuto la strana idea di scegliere Pearl come mentore; non sapeva proprio come prenderla.
Cioè, sì, gli dava dei consigli ma erano sempre…particolari. In più era terribilmente depressa, anche se non lo dava a vedere. Leo era bravo a capire le persone.
A diciannove anni si poteva davvero essere così devastati? Sì. A Panem sì.
 
Shade Davey: 9
Tanisha Luz: 7
Emma diede il cinque a Tanisha: - E brava ragazza! Te l’avevo detto che c’eri riuscita!-
La ragazza le sorrise: nel poco tempo che avevano passato insieme, lei e la mentore avevano stretto una forte amicizia, forse dettata dal fatto che erano quasi agli opposti per quanto riguardava il carattere.
-Sei contento, Shade?- chiese al suo compagno.
-Chiaro, è un gran voto.- rispose lui annuendo.- Complimenti anche a te.-
Tanisha gli sorrise, salvo pentirsene subito dopo. Doveva smettere di trovare simpatici gli altri tributi o sarebbe finita male. Sarebbe finita come Lavinia.
Eppure era così difficile guardare con distacco persone come Moon, o Skeet, o lo stesso Shade. Doveva riuscire a rimanere concentrata.
-Che ne dite ragazzi di andare a dormire? Domani vi aspetta una giornata faticosa.- propose Axel.
-Nah! Troppo presto! Mica sono dei bimbi!- replicò Emma incrociando le braccia.
-Hanno bisogno di energie.-
-Dormiranno domani!-
-Ma che cosa vuoi fare? Festeggiare?- scattò Axel irritato.
-Certo.- replicò Emma.
-Come?- chiesero gli altri tre sconvolti.
-E che cosa vorresti festeggiare? Gli Hunger Games?- chiese Shade.
-No, sciocchi! Il fatto che siate vivi!-
 
Ian Stoner: 9
Alexa Prior: 10
Alexa dovette compiere un grande sforzo per non cominciare a ridere come una pazza: aveva preso 10! Era stata più brava di quel colosso che era il suo compagno di Distretto! Ora tutti avrebbero dovuto riconoscere il suo valore!
Gongolò in silenzio mentre Edween annuiva lentamente: un 10 era davvero buono, forse avrebbe portato indietro anche quella ragazzina. I tributi erano diventati una sfida per lei, riportarli a casa era la sua vittoria, e lei adorava vincere. Da molto tempo aveva dimenticato che i ragazzi non giocavano per lei.
Klaus, al contrario, era preoccupato. Un 9 era parecchio e avrebbe potuto esaltare troppo Ian. Il ragazzo, lui l’aveva capito, sotto l’apparenza gelida nascondeva una grossa fiducia in se stesso; forse addirittura troppa.
E infatti un accenno di sorriso aveva attraversato il volto di Ian alla vista del voto, cancellato istantaneamente quando era apparso che Alexa aveva fatto meglio di lui.
Ora la stava squadrando con attenzione e, Klaus avrebbe potuto giurarlo, una punta d’odio. Avrebbe voluto avvertire la ragazzina, ma aveva giurato di aiutare Ian; e comunque almeno uno di loro sarebbe sicuramente morto.
Si chiese quale.
 
Jesse Klanders: 10
Elle Evans: 7
10…uno in più di Laser. Una possibilità in più di portare a termine il suo compito, pensò Jesse con un lieve sorriso sulle labbra. Gli Strateghi erano rimasti colpiti allora. Bene! Non avrebbero cominciato a divertirsi da lui.
Comunque non doveva distrarsi: ora tutti conoscevano le sue potenzialità e sarebbe stato un bersaglio, non come Elle. In effetti si chiese come diavolo avesse fatto quella specie di manichino ad arrivare addirittura a 7!
-Ehm, Elle?-
La ragazza gli restituì uno sguardo vagamente interrogativo, e Jesse continuò: - Cos’hai fatto esattamente alla sessione individuale?-
Lei tornò a guardare lo schermo per qualche momento, poi rispose: - Delle cose.-
Se fosse stato il primo giorno, il ragazzo avrebbe cercato di capire di più; ormai però l’aveva più o meno capita e sapeva che non avrebbe detto più di così. Chiaramente saperlo non la rendeva più simpatica.
In quel momento Cherry tornò dal bagno, portando-non ci è dato sapere perché- un vassoio di sandwich e si sedette di fianco a Jesse, masticando lentamente.
-Bravo.- disse infine.
-Grazie. Marsh?-
-È uscito.-
Il ragazzo non fece domande neanche a lei. Aveva un certo rispetto per la donna e sapeva che se avesse voluto dire di più l’avrebbe fatto subito.
Elle non sembrò turbata per l’assenza del suo mentore; non che qualche volta dimostrasse delle emozioni.
A parte…Jesse, dentro di sé, ghignò. Il giorno prima aveva visto una scenetta interessante che coinvolgeva la rossa, e non vedeva l’ora di volgere questa conoscenza a suo vantaggio.
 
Angolo di Loony
Eccoci! Passato un po’ di tempo ne’? Oh beh, perlomeno ci siamo. Quuuindi ecco a voi i mentori, li riconoscete? E se qualcuno scopre di non aver deciso il voto sappia che io i messaggi d’avviso li avevo mandati.
Loony
P.S.
Perché si parte dal 12? Perché avevo voglia.
  
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