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Autore: Tallahassee    16/11/2013    5 recensioni
Paring principali: NaLu, GaLe.
Levy sorrise ancora più ampiamente. - Lo sai che si fa ora? - Cinguettò.
La Maga degli Spiriti la guardò curiosa, mentre schivava una sedia, che però colpì una Erza alquanto arrabbiata.
- Che si fa? - Chiese osservando distaccatamente Gajeel volare via, scalciato da una certa Maga di Classe S che ora sorrideva, trionfante. Natsu le fu subito addosso, ma poco dopo anche lui fu buttato fuori dalla mischia.
Lucy si riscosse. Levy doveva dirle una cosa importante. Distolse lo sguardo da quella chioma rosa che si agitava avvolta dalle fiamme e lo fissò negli occhi castani della sua migiore amica, che scintillavano.
- Si va in missione. Insieme. Senza nessun altro. - Scandì bene la frase, mentre sul volto di Lucy si apriva un largo sorriso.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil Redfox, Levy McGarden, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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We are!
   OMMIODDIODAQUANTOTEMPONONSCRIVO.
   Davvero, credo di non essere mai stata in un ritardo così spaventoso. (Ne sono sicura, più che altro) A mia discolpa c’è da dire che ho passato il periodo più ‘no’ di tutta la mia vita, ma lo stesso non meritavate un ritardo simile. ASSOLUTAMENTE. Ad ogni modo, mi auguro che voi pochi (nulli) restanti lettori siate capaci di perdonarmi perché davverodavverodavverodavverodavvero mi dispiace tantissimissimo. Ok, muovo obiettivo: Farsi perdonare.
   Ce la posso fare.
   No, non è vero. T.T
   Scusatemi tanto, mi sento così in colpa! Ok, se recensirete, fatelo a suon di bastonate, io intanto striscio un po’ sui ceci, se vi va bene.
    Avevo totalmente dimenticato la fic, tant’è che quando mio cugino qualche sera fa mi ha chiesto: ‘Ma scrivi ancora su EFP?’ io sono cascata dal pero. Letteralmente. No, era una sedia, ma sono caduta lo stesso. Ed ha avuto inizio una mega-crisi-esistenziale.
   Mi spiace tento anche per le fic che leggevo e recensivo, e che ho abbandonato completamente; vi prometto che alzerò il sedere (?) e le leggerò tutte. Daccapo. E che le recensirò. E le ri-amerò come se non ci fosse un domani.
   Amen.
   *Si trasforma in Aries nella sua migliore interpretazione del sumimasen-time*
  
   P.S. Non so se avete notato che non ho messo i ringraziamenti, ma mi è venuto un tic alla mano a furia di scrivere ed ho deciso che vi ringrazierò tutti con tanto amore nell’ultimo capitolo, come se fosse un libro. (Anche se questo coso non è sufficientemente decente per essere definito tale)
 
   PP. SS. Occhio, capitolo decisamente GaLe! (Perché sto sviluppando tutti i parino ora, poi non lo so…)
 
   CoooooooooomunquA, mi resta solo un’ultima cosa da dirvi; e cioè: Buona lettura!
 

 
   Natsu si risvegliò di colpo, cercando l’aria con respiri profondi. Sentiva un fuoco bruciante scorrergli nelle vene, diverso da quello che provava di solito.
   Era la semplice consapevolezza che era vivo, che Lucy era accanto a lui, che si stropicciava gli occhi ancora bagnati di lacrime. Stava bene. Oh, Zeref! Che sollievo! A quel punto doveva solo prendere a calci quei dannati cosi spennacchiati che li avevano attaccati.
   Natsu si tirò su, cercandoli con lo sguardo. Intorno a lui c’era l’impensabile.
   Il Vecchio era visibilmente affaticato, e stava lentamente tornando alle sue normali dimensioni; Erza era priva di sensi poco distante da lui, con Wendy che le premeva le mani sul petto applicandole la sua magia.
   La piccola Dragon Stayer a questo punto sollevò lo sguardo su di lui, sorridendogli con gli occhi prima di chiuderli, stanca.
   Gerard era messo peggio di quando aveva assorbito l’ Etherion, ma malgrado le sue condizioni guardava Erza come se contasse solo lei, le sue ferite, i suoi occhi chiusi. Ma respirava, stava bene. Doveva solo riprendersi.
   Natsu andò da Lucy, accertandosi che i suoi occhi, che lo cercarono esitanti, fossero dello stesso, meraviglioso colore caldo di prima.
   Quel che vide lo confortò al punto tale che si sentì tremare le ginocchia. ‘Sembro un ebete’ si scoprì a pensare, e mutò la sua espressione nella gioia pura che lo accompagnava sempre.
   Tese una mano a Lucy, che la prese con fatica.
   - Tutto bene, Lu?
   Lei gli fece un sorriso triste, la comunque gli strinse la mano, sollevandosi accanto a lui e posandogli una mano sulla spalla. Marchio contro marchio.
   Ciò che vide dopo la inquietò non poco. Dopo essersi accorta della devastazione che aveva intorno, non trovò Levy o Gajeel, ma vide una sorridente Mira che le ammiccava con fare allusivo.
   Un attimo… ‘una sorridente Mira’? Ma… la Gilda che ci faceva lì? E soprattutto… Che diamine stavano facendo Gray e Lluvia?
    Mentre gli occhi le cascavano giù dalle orbite, si rese conto che si stavano baciando. Baciando. Baciando. – OmmioZeref! – Esclamò, od almeno le sarebbe piaciuto farlo, se non fosse stato per Natsu che, con fare decisamente troppo perspicace per i suoi standard, incrociò le braccia al petto e disse, in direzione di un Gray piuttosto impegnato e di una Lluvia che bolliva – E così il nostro ghiacciolo ce l’ha fatta, eh?
   Lucy non aveva idea da dove uscisse tale ironia, e si spaventò un po’. Ma poi sorrise a quei due, era ora che Lluvia la smettesse di incolparla dell’essere una ‘rivale in amore’.
   Gray si allontanò da Lluvia, mentre questa, ancora decisamente sconvolta, si era sciolta in una pozza gigantesca a forma di cuore.
   Natsu fece la sua faccia da bambinone che lo faceva apparire ancora più ingenuo di quanto non fosse, facendosi scappare una risata. Questa fu soffocata, però, da un pugno di Gray. – Taci, stupido fiammifero.
   Il fiammifero in questione si infiammò tutto, probabilmente pensando che quello della lotta contro Gray fosse un ottimo riscaldamento per affrontare poi le galline-umane. Il loro combattimento fu interrotto da Lluvia, che stava tornando normale (anche se emanava ancora vapore) e che aveva iniziato a biascicare qualcosa in una lingua solo a lei comprensibile, ma decisamente dal significato… particolare, per quanto era rossa. 
   Lluvia si toccò le guance rosso scarlatte e si mise davanti a Gray, dando le spalle a Natsu.
   - Gray-sama ha.. Lluvia… noi… cioè, molto… caldo… No! Freddo… - Lluvia fece un gran sospiro, calmandosi un po’, almeno in apparenza.
   - Lluvia è così emozionata! – Disse questa, svenendo tra le braccia di un Gray decisamente rosso e confuso.
   Mira li raggiunse in pochi attimi, saltellando contenta. – Su, su, Gray. Mi fa piacere che finalmente tu e Lluvia abbiate chiarito le cose. Ho già pensato ad una data per il matrimonio, secondo me… - Lluvia , che aveva appena ripreso i sensi, si sciolse, scottando Gray.
   Lucy rise, gli occhi che brillavano di sincera gioia. – Oh be’, immagino che abbiate fatto fuori quei due uccellacci, no?
   Mira assunse un tono serio, annuendo. – Sì, ci ha pensato Lluvia, ma abbiamo fatto una bella lotta… - Il sorriso tornò sulle sue labbra. - Insomma Lluvia, sei stata fantastica!
   La maga della pioggia sorrise, guardando con aria decisamente perversa Gray, che la fissò di rimando. – A tal proposito, che diamine hai combinato?!? Quella era la mia testa! –
  Mira rise. – Sì, sì, ora andiamo a festeggiare, su.
  Gray voltò il capo, ma si era leggermente rabbonito. Si caricò Lluvia su una spalla, visto che questa non accennava minimamente a muoversi, ancora in stato di shock. – Per Zeref, Lluvia… che devo fare per farti riprendere l’uso degli arti?
   Lluvia arrossì e non parlò,  anche se quello a cui stava pensando sembrò volteggiare nell’aria su di loro.
   I maghi continuarono a camminare, stavolta andando per la via terrena e più lunga, quando l’ urlo di Evergreen che scendeva su di loro dal cielo distolse l’attenzione di tutti dalla nuvoletta dei pensieri di Lluvia e la concentrò su di lei.
   - Erza e Gerard sono ancora su, Mira, ma Levy e Gajeel… Quei due sono scomparsi!
   Per lo stupore, Ntasu scottò la mano di Lucy, che non si era nemmeno accorto di star stringendo.
  
   Gajeel si tirò su con un balzo, terrorizzato. Si guardò intorno, la biblioteca era in macerie, pezzi di carta bruciata volteggiavano nell’aria, e sembrava ci fosse acqua ovunque. Il Dragon Stayer scorse poco distante la figura di Levy, distesa in terra. Si avvicinò a lei, le prese una mano gelida.
   Non si accorse che stava piangendo, e che Levy compieva piccoli, affaticati respiri.
   ‘L’ho uccisa… l’ ho uccisa per davvero’ pensò, e corse via, fuggendo da tutto e da tutti.
 
   Levy si sollevò su un polso dolorante, respirando quell’aria di libri rovinati e carta distrutta. S’infuriò. Nessuno poteva distruggere tutti quei libri e passarla liscia. Nessuno. Cercò con lo sguardo i suoi compagni, vedendo Gajeel correre via, lasciandosi dietro una scia di… acqua? No, quelle che rilucevano non erano gocce d’acqua, erano lacrime di piombo.
  Gajeel stava piangendo, e Levy iniziò a correre al suo seguito.
 
   Gajeel abbattè qualsiasi muro si trovasse davanti, senza alcuna meta precisa. Voleva solo andare via, lasciare il proprio corpo in qualche anfratto buio e morire. Perché lo meritava, dopo quello che aveva fatto a Levy. Voleva morire per ogni sua goccia di sangue, per ogni suo sguardo.
   Si diede una sberla, da solo. Che diamine gli saltava in mente?! Lui era Iron Gajeel, il Dragon Slayer. Non si lasciava sconfiggere da un’immagine qualunque. Se lo ripetè mille volte, fino a quando non crollò a terra, esausto. Un pensiero lo schiacciò: Non era nessuno, solo un assassino.
 
   - Gajeel! – Provò ad urlare Levy, senza alcun risultato – Gajeel, fermati! – non sembrava sentirla, ma lei, cocciuta, si ostinava ad inseguirlo. Zeref, se era veloce. Le sue piccole gambe non potevano reggere il ritmo di corsa di quello stupido ammasso di ferraglia, e ben presto lo perse di vista. – Gajeel! – urlò a pieni polmoni, ma niente, sembrava che del suo perfetto udito da Dragon Slayer fosse rimasto meno che nulla. Continuò a correre.
   D’ un tratto lo vide, la testa tra le mani, i lunghi capelli corvini che lo nascondevano allo sguardo.
   - Gajeel… finalmente ti sei fermato. – disse in un sussurro. Il Dragon Slayer, alzò lo sguardo, con gli occhi di chi non riesce a credere a ciò che vede.
   - Le… vy? – Bisbigliò.
    La Scripter sorrise, decisamente sorpresa dal fatto che non l’avesse chiamata ‘Gambero’ o ‘Nanerottola’ -  Sì, sono qui.
   - Sei… vera?
   Lei incrociò le braccia al petto, prendendosela un po’. Certo che era vera! Ma una sorta di cupa fragilità nello sguardo del Dragon Slayer la convinse ad avvicinarsi, trattandolo con gentilezza.
   - Sì. - Posò una mano sul viso di Gajeel, asciugandogli una lacrima. – Perché stai piangendo?
   - Perché credevo di averti uccisa.
   La schiettezza del suo tono sorprese Levy. – Hai visto anche tu… quelle cose orribili?
   Gajeel per tutta risposta distolse lo sguardo. ‘Ma certo’ si disse Levy ‘credevi persino che ti avrebbe risposto?’
   La maga si voltò, dandogli le spalle. – Sarà meglio che andiamo – disse al Dragon-idiota-slayer, come lo aveva mentalmente soprannominato. ‘Stupidostupidostupido. E più stupida ancora sono io’.
   - Aspetta… Levy.
   Lei si girò. – Che vuoi? – Le uscì più forte di quanto non avesse desiderato. Si morse il labbro inferiore, frustrata.
    - Non lasciarmi solo.
   Un sorriso triste si fece largo sul volto di Levy – Credevo non fossi tipo da smancerie, tipo il resto del mondo.
   Il tipico, odioso ghigno da predatore illuminò lo spazio tra di loro.
   – Allora sarà meglio affrettarsi, no? – Posò le sue labbra su quelle di Levy, con furia, con violenza, ma allo stesso tempo con una leggerezza mai creduta possibile per uno come Gajeel. E Levy ricambiò con ardore non indifferente, perché non ne poteva più di aspettare che quello zuccone capisse che voleva stare con lui, non con quei due babbei dei suoi compagni di Team.
   Per la seconda volta in dieci minuti, anche se per quanto riguardava Levy potevano esser passati dieci secondi o dieci anni, a chi importava? Natsu riuscì a rovinare uno dei migliori momenti amorosi della Fairy Tail, quando, scottando Lucy, questa iniziò ad urlare i peggiori insulti mai uditi, che fecero cadere dalla loro nuvoletta Levy e Gajeel, decisamente imbarazzati.
   - Io… - Borbottò Gajeel, ma per sua fortuna proprio in quel momento Lucy e Natsu apparvero, con qualche membro della Gilda decisamente inaspettato al seguito.
   Mirajane li scrutò con l’espressione di chi sa, e poiché Levy sapeva abbastanza storie sulla lingua lunga di Mira, arrossì di colpo. Gajeel si limitò a strappare una gamba ad un tavolino. – Uh? Che ci fate voi qui? – disse in direzione di Lluvia, sognante sulla spalla di Gray, che a sua volta cercava di evitare lo sguardo di tutti. Mira si affrettò a spiegare la storia della loro comparsa a tutti i presenti. Alla fine Gajeel grugnì. – Potevamo benissimo farlo da so… - si interruppe davanti allo sguardo scettico di Levy.
   Mira arricciò le labbra, come a dire: so-tutto,-brava-Levy, e si voltò, invitando gli altri a seguirla. Insieme, il gruppo raggiunse il resto della combriccola, trovando un Makarov leggermente preoccupato ad attenderli, ed un Gildarts che cercava di convincere Cana a fare la loro stretta di mano super segreta padre-figlia, senza risultati, però.
   Il resto della Gilda, decisamente ammaccato, li accolse con un boato, indirizzato in maniera particolare a Lluvia e Gray.
   Gajeel cercò di comprendere il perché di quegli sguardi eloquenti, e mentre stava per chiedere consiglio a Levy, si accorse che questa era già in disparte, mentre sussurrava qualcosa all’orecchio di Lucy. La maga degli Spiriti incrociò il suo sguardo e gli mostrò il pollice verso, facendo orrore a Gajeel. Donne. Valle un po’ a capire.
   La baldoria che li circondava fu bruscamente interrotta da Makarov, che sebbene non arrivasse alla spalla di Wendy emanava un’aura di potere tale da zittire tutti con lo sguardo. Salì su una sporgenza, tenendo il Libro sacro ben in vista.
   Levy inorridì, notando solo in quel momento che i due corvi erano legati da funi magiche ad una libreria, con Erza che teneva loro due spade sul cuore. I due la guardarono, sorridendo in una maniera che non le piacque per nulla. Il Master la distolse da quei pensieri.
   - Questo libro… – cominciò a dire il Vecchio, ma fu interrotto da una voce che sembrava nascere dalla notte dei tempi stessa, dalle viscere della Terra - Mi appartiene. 
  
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