Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Hunterwolf    17/11/2013    1 recensioni
I demoni sono fantocci senza emozioni dove i loro bisogni sono guidati dall'istinto più primordiale che possa esistere ; non provano dolore o altre emozioni, non invecchiano anche se modificano il loro corpo per non insospettire gli umani, ma tutti i demoni prima di diventare oscuri, erano degli angeli troppo perfetti per poter stare nel paradiso, per questo Dio li scacciò, condannandoli ad essere dei contenitori di un'identità corrotta e sconosciuta.
Bramano le anime prave e corrompono quelle pure con le loro vili labbra e con le loro mani magnifiche, fanno tutto questo solo per istinto o per sensazione. Non hanno una morale solo un grande e macabro istinto seducente... non importa come vengono chiamati, loro si identificano solo in quello che sono...
Genere: Dark, Introspettivo, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Crocodile, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Non c’era modo di scappare dall’orribile luce di Marijoa.
Il sole non tramontava mai e non c’erano nuvole che potevano coprire il disco di luce bianca che colpiva senza pietà il volto di Christian ; si sentiva inevitabilmente osservato, come se l’essere che l’aveva condannato a quel insulsa vita lo volesse punire ancora di più, mettendolo in un posto che ricordava fin troppo il passato.
Palazzi dalle mura bianche.
Strade lucenti.      
La purezza nelle cose…
Ma Marijoa non era il Paradiso : in tutto quel bagliore, che non lasciava spazio ad altro, si nascondeva più di un barlume di marchio e oscuro, le persone che vi abitavano non erano Angeli o Arcangeli, non erano Santi o Martiri, ma uomini di carne e sangue, uomini con desideri istintivi.
Uomini che rendevano schiavi altri uomini.
Uomini che evocavo i Demoni per i loro fini.
Christian era nato così… era stato evocato in un corpo di bambino dai nobili mondali anni ed anni prima, forse secoli prima o millenni prima, per un Demone la percezione del tempo era diversa dagli umani, un giorno normale poteva durare quanto tutta una vita terrena.
Un demone in sé non è gran cosa. Non sente bene ed il suo olfatto è scarso, la sua vista è inferiore a quella di un elfo ; nel suo corpo non ci sono organi o sangue e la sua anima si comporta come un animale affamato, vive solo per istinto di sopravvivenza.
Ma quando viene evocato dagli umani, con un rito di sangue, il Demone diventa l’arma più brutale che il mondo possa concepire, il cuore si riempie d’ira e di concetti, la vita lo invade e si prende quella che gli viene offerta, la vista trapassa carne e sangue ; tuttavia, quando un demone viene invocato, deve obbedire all’umano che ha fatto ciò.
Christian non si era sottomesso.
Aveva ucciso il suo padrone ed era scappato.
Era un demone-bambino senza un passato, un macchina da guerra senza compassione : dopo che ebbe ucciso i suoi evocatori, era scappato il più lontano possibile, fuori nel mondo aperto era buoi e pioveva, tirava vento e i fulmini squarciavano il cielo.
Fu la prima cosa che sentì.
Le gocce di pioggia che gli bagnavano la pelle, il freddo nelle ossa e la rabbia nel cuore, una rabbia senza fondo ed incontrollabile… l’acqua gli cadeva sul volto e sulle mani e faceva scorrere il sangue delle vittime sulla pelle pallida.
La sensazione della pioggia e del sangue gli piacque a tal punto che rimase molto tempo a fissare il liquido scarlatto scorrergli tra le dita.
Era la prima volta che veniva evocato, di solito seguiva le anime prava e le seduceva per poi mangiarle, usava la sua facoltà di cambiare corpo per ingannare gli umani, ma la sua era pura sopravvivenza, soltanto la fame di un corpo senza nulla.
Poi si era ritrovato con una vita che non conosceva, in un mondo pieno di opportunità.
Col tempo aveva imparato, aveva domato la sua ira e la fame delle sua anima, il suo potere oscuro si era distillato nella mente e sapeva aspettare il momento giusto per prendere un’anima, sedurla e divorarla.
Ora che era stato ingaggiato dal governo il suo status quod, o “pace” come lo chiamano gli umani, era finito e quel tempo lo usava semplicemente per attendere gli ordini ed osservare le possibili vittime : Marijoa era piena di anime prave, ma tutte di bassa volontà, per la maggior parte erano schiavi dei nobili mondiali, o i nobili stessi.
Tutte cose di poco conto.
Senza contare che adesso doveva uccidere solo le persone che gli indicavano i suoi padroni, forse questi stessi esseri che lo avevano evocato, o almeno i loro discendenti.
Rimaneva seduto per ore intere sul corrimano di un balcone solo per osservare le anime che gli giravano attorno, ed in quei momenti gli occhi gli diventavano rossi, un rosso crudele come una luna eclissata.
Faceva penzolare la gambe nel vuoto senza muoverle di un millimetro, mentre la sua ombra si proiettava sul pavimento bianco delineandone bene i contorni scuri ; la sua ombra si confuse con quella del giovane spadaccino che l’aveva trovato settimane prima.
-Cosa osservi ?- chiese quello avvicinandosi.
-Nulla, solo che mi sembra strano questo posto. Mi ricorda qualcosa…-
Gli occhi di Crocodile si persero nel vuoto sconfinato davanti a lui, le nuvole si riflettevano nelle sue iridi di nuovo gialle e svanivano quando chiudeva gli occhi.
-E’ forse importante questo “qualcosa” ?- occhi di falco cercava in tutti i modi di capire che razza di essere fosse quello davanti a lui : il petto di quel ragazzo non si alzava di un millimetro e non  sentiva nemmeno il suo respiro, le spalle restavano allineate al corpo e non tremavano… fin a quel momento, Mihawk non aveva mai visto un tale stato di immobilità corporea in un essere umano.
-No. Solo lontano ed adesso non conta più nulla. Ci sono delle cose che nessuno può cambiare.- detto questo, Crocodile tornò con i piedi per terra e si avviò dentro la fortezza, ignorando l’espressione di sospetto dello spadaccino.
I corridoi erano piacevolmente bui e lui camminava con la schiena dritta e tenendo gli occhi quasi chiusi, tanto anche se li teneva spalancati non riusciva comunque a vedere meglio di così, non si era ancora sufficientemente adattato al suo nuovo corpo per vedere decentemente ; ad un certo punto, incrociò per caso la propria immagine in uno specchio e per l’ennesima volta ripensò alle parole che aveva detto allo spadaccino…
“Ci sono… delle cose… che… nessuno… può cambiare…”
Col tempo, Christian aveva imparato che non si poteva tornare indietro, non si potevano riavere delle cose perse, neanche lottando con tutte le proprie forze ; quella consapevolezza c’è l’aveva scritta nei meandri della sua anima maledetta e non c’era verso di mandarla via.
Semplicemente perché quello che era fatto era fatto.
Ma non voleva tornare indietro…
Non voleva essere ricoperto di nuovo da un bianco mantello.
Tutto quello che rimaneva era un misero brandello di memoria, un traccia di un sogno quasi dimenticato pieno di luce ed ali di colomba… piume candide che danzavano nell’aria e volti privo d’imperfezioni, poi qualcosa si fece scuro e le piume bianco candido si macchiarono di sangue cremisi e di nero corvino.
Si dice che i demoni quando sorvolano la Terra assumono la forma di un corvo nero dagli occhi rossi, i corvi sanno volare per molte miglia e possono percorrere anche le tempeste più impetuose, ma non sono come le colombe, la loro purezza non la posso sconfiggere.
Forse non era tanto una questione di superiorità o l’invidia che un demone prova nei riguardi di un angelo, ma solamente una rabbia incontrollabile che si sente nel cuore quando per caso un essere divino cerca di farli tornare nella luce del paradiso.
Era questa la cosa che faceva arrabbiare di più Christian.
Le sue viri labbra si contrassero dal disgusto di quel pensiero e riprese a camminare finché non arrivò in un grande giardino sulle rive di un laghetto artificiale, al centro di quello c’era un’isoletta con un piccolo tempio di pietra bianca dal tetto blu cobalto.
All’interno del tempio, cinque grandi uomini stavano discutendo con calma assoluta, ignorando di essere osservati dagli occhi rossi del nuovo Shichibukai.
Non era educato fissare insistentemente la gente, perfino uno come Christian lo sapeva, lo aveva imparato già da molto tempo, ma non poté fare a meno di guardarli, perché erano l’unica cosa veramente pura in quel luogo di falsi angeli.
O forse perché ne recitavano perfettamente la parte.
Tutti recitano una parte nella vita, senza mai trovare quello che si è veramente, senza mai sapere quello che conta veramente.
Anche i demoni recitano per ingannare le loro prede, ma Christian non aveva mai visto degli uomini così calati nella parte dei saggi : erano talmente bravi da sembrare sinceri, quasi convinti delle proprie identità e convinzioni.
Gli occhi gli si socchiusero di nuovo ed uno strano odore gli prese la gola, mentre tutti i suoni attorno alle sue orecchie si abbassavano e tutto non aveva più un senso… sentiva dentro il petto come una pulsazione estranea ma non propria, forse era quella di quei cinque uomini che non smetteva di guardare e ne percepiva la sorpresa e la preoccupazione…
I muscoli pretendevano di agire, le mani non volevano stare ferme e l’anima era affamata come non mai.
Avrebbe potuto agire, prendersi le loro anime e continuare come se fosse la cosa più naturale che ci fosse… ma quello in cui viveva non era il suo mondo e non poteva lasciarsi guidare dai suoi istinti primordiali, sarebbe stato come rivelare a tutto quello che era in realtà.
Nessuno avrebbe mai capito e tutto sarebbe andato unicamente a suo sfavore.
Lentamente si voltò e si ritrovò davanti la figura irritante di un fenicottero travestito da uomo, con un sorriso strafottente sulla faccia e gli occhi perennemente coperti da degli occhiali sa sole.
-I Cinque Astri di Saggezza, eh ??- disse Doflamingo divertito.
-Saggezza ?-
-Si, sono quelli che hanno in mano tutto il potere del mondo, beati loro !!-
-Io ritengo che esita un solo padrone del potere e che egli non lo condivide con nessuno, quindi è decisamente assurdo che ci siano “cinque” padroni.- commentò fermamente Crocodile senza alzare la testa verso il suo nuovo collega colosso.
-FUFUFUFUFUFUFUFUFUUUUUUU !!!! Certo che ne dici di cose strane !!!- esclamò quello spilungone tra le sue orribili risate. –che sia uno o cinque che differenza fa, tanto il potere e sempre quello !!!-
Quel affermazione fece smuovere un senso di ribrezzo in tutte le membra del nuovo Shichibukai e sentì di nuovo il senso di rabbia che di solito lo spingeva ad uccidere, come si poteva dire una cosa del genere ad un demone ?
Come ?
I demoni rincorrono il potere solo per se stessi e sanno bene che gli essere umani sono disposti a vendere la propria anima anche per avere quel potere che da solo non possono ottenere.
Alla fine, Crocodile decise di ignorare la collera e poi, senza un vero motivo, si mise a ridere pure lui, ma la sua risata risuonava molto più tagliente degli sghignazzi di Dofilamingo, la voce di un demone tagliò brutalmente il silenzio e poi la sua ombra si mosse lievemente dal pavimento ondeggiando minacciosa come un’illusione.
Ed un’illusione fu agli occhi di quel fenicottero, perché ci sono cose che i comuni esseri umani non possono e non devono comprendere.
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Hunterwolf