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Autore: AlbertoZeusSon    18/11/2013    5 recensioni
Questa storia basata sul mondo di Percy Jackson narra di Albert Stone un ragazzo americano che viene a conoscenza di una notizia che gli cambierà la vita: è un figlio di Zeus
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ma Siamo Eroi o Erboristi?

Sono le undici di sera. Sono sui miei cuscini, e penso agli avvenimenti successi fin’ora.
Sono stato chiamato nell’ufficio della McFall, mi hanno salvato Angel e Mark, sono stato calpestato da un pegaso, sono stato riconosciuto, sono stato scelto per una missione, sono stato trafitto, sono stato baciato e ora devo scegliere sei persone da portare con me.
Si apre la porta della capanna di Zeus: è Angel. Ha addosso solo una t-shirt, molto lunga, che quasi le arriva alle ginocchia. Sicuramente non è sua. Si avvicina a me. Si siede senza dire una parola e si accoccola sul mio petto nudo.
Restiamo così per qualche minuto. Poi decido di rompere il silenzio.
-“Angel, sei preoccupata per qualcosa?”- chiedo mentre le accarezzo i capelli.
-“Io ho saputo che devi partire per un’impresa. E che devi portare con te sei persone. Voglio venire con te.”- mi passo una mano fra i capelli per la frustrazione. Sono felice che me lo abbia chiesto, ma ho paura per lei. 
-“No Angel non posso farlo. Avrei paura per te e comprometterei gli altri.”- le si stacca da me e si gira dandomi le spalle.
Io non gliela do vinta e mi giro a mia volta. Restiamo così per molto tempo, fino a quando lei non si alza e dandomi un’ultima occhiata esce dalla mia capanna e si avvia verso la casa di Poseidone.
Decido di dormire, anche se non mi sarà facile dopo averla vista.
 
Sono ancora sveglio dopo otto ore che Angel è andata via, decido che è ora di alzarmi. Infilo la t-shirt arancione del campo, che stranamente, ha ancora l’odore di Angel addosso. Ma forse è una convinzione del mio cervello. Esco e vado alla casa grande al centro del campo. Ho pensato tanto stanotte e so chi verrà con me nella missione.
Chirone mi ascolta attentamente, e mi dice che sarò io stesso a chiamare la mia squadra. All’ora di pranzo.
 
Mi alleno a fatica. Troppi pensieri per la testa, il mancato sonno ed anche il fatto che Angel non mi parla è abbastanza stressante.
Finalmente arriva l’ora di pranzo e siamo tutti ai tavoli. Angel sembra sorridere alle battute di Anthony, Luke sta discutendo con Red di un videogioco che li appassiona. Si chiama Fallout. Dylan sta ridendo con una ragazza della casa di Ermes, mi sembra che si chiami Frances Party. Un mito nel lancio dei coltelli. Ci è stata utilissima nella caccia alla bandiera.
Ciro si è seduto al tavolo delle figlie di Afrodite, che lo stanno imboccando come un bambino con dell’uva. Tutte tranne Andie che ha occhi solo per Luke.
 
Decido che è ora, e Chirone me ne da conferma. Mi alzo e tutti sembrano prestarmi attenzione.
-“Salve ragazzi, ormai credo mi conosciate un po’ tutti. Per chi non mi conosce sono Albert Stone. Mi è stata affidata un’impresa e devo scegliere sei persone da portare con me. Ho bisogno di un avanguardia: Dylan Blake.”- il ragazzo si alza e mi viene vicino abbottonandosi un kway azzurro, mentre Frances rimane fissa a guardarlo -“Di un arciere: Anthony Allen”- lui la smette di fare battute e, mentre noto una collana con un ciondolo a forma di lira, mi si avvicina -“Di uno stratega: Luke Wall”- il mio amico rivolge uno sguardo dolce ad Andie e mette la terra sotto ai piedi avvicinandosi a me -“Di un costruttore/riparatore: Anthony Hammer”- fa roteare un martello da cui fuoriescono delle fiamme -“Di una ammaliatrice: Andie Morris”- la ragazza di Luke, si avvicina con dei movimenti molto sexy e prende posto vicino a lui -“e una retroguardia: Ciro Genna”- lui si allontana dalle ragazze promettendo che tornerà.
Il campo ci saluta con un applauso. Ci dividiamo per preparare le nostre cose e per salutare le ultime persone.
Metto la mia maglietta dei Beatles nello zaino seguita da un paio di Jeans e da un paio di fotografie. Una di mia madre, e una di me ed Angel insieme, fatta da una ragazza con una Polaroid. Chiudo lo zaino e mi allaccio le scarpe. Poi esco dalla porta e mi dirigo a salutare l’unica persona che mi mancherà.
 
-“Angel?”- dico bussando alla grossa porta in marmo striato della sua capanna.
Mi apre e poi va verso il suo letto, ci si siede e mi fissa torva.
-“Ehi”- mi siedo accanto a lei e le accarezzo il volto -“Non fare così. Non ti preoccupare, con me ci sono i migliori combattenti del campo.”- la sua espressione cambia.
-“Ok”- è ancora triste, mi avvicino e spostandole una ciocca di capelli dal volto le do un bacio. Ci scolliamo l’uno dall’altro, la guardo e lei mi sorride.
-“Ecco, rimani così. Quando sorridi sei più bella.”- detto questo esco dalla sua capanna volgendole un ultimo sguardo.
 
Ci ritroviamo tutti in cima alla collina dove un tizio con occhi ovunque ci passa dei viveri, dell’ambrosia, del nettare, dei soldi e delle dracme, i soldi della Grecia antica. Li mettiamo negli zaini, e ci mettiamo in viaggio su una monovolume con nove posti. “Un furgoncino insomma!!”
Noto che Dylan indossa delle converse con un paio di ali, sicuramente finte.“Sarà un nuovo modello…”  
Anthony non ha più il martello infuocato ma ha una spilla degli AC/DC  con una fiamma sullo sfondo.
Restiamo in silenzio, tutti abbiamo qualcosa a cui pensare, una persona che ci manca forse.
Avremo percorso si e no ottanta kilometri, dovremmo essere relativamente vicini a New York e all’Empire State Building-“Ragazzi.. non dovete stare così g..”- Anthony non riesce a finire la frase che il furgoncino/macchina si ribalta.
Usciamo a fatica e ci mettiamo su, mentre vediamo delle donne serpente armate di reti da gladiatore e di tridenti che si dirigono verso di noi. Non sono molto veloci, perché strisciano date le loro due code di serpente al posto delle gambe.  
-“Dracene”- dice Dylan precedendo Luke, che rimane con un palmo di naso.
-“Affrontiamole”- dicono Red e Joker. Mi giro verso di loro e Red ha nuovamente il suo martello. Mentre Anthony ha un’arco di metallo con l’impugnatura laccata in oro, ed una faretra piena di frecce di diverso tipo: di bronzo, d’argento e certe di metallo con una punta rossa-“Il mio arco si chiama Spiedino”- dice Joker.
-“Il mio martello si chiama Fotiá”- già un paio di frecce di bronzo sono dentro la pelle di una dracena che scompare via lasciando una polvere a terra.
-“No! Non le affronteremo, nei boschi!! Ora!”- corriamo verso i boschi mentre Argo già non si vede più.
 
Arriviamo in una landa in mezzo agli alberi. Qui potremo affrontare meglio quelle lucertolone.
Mi trasformo in un leader-“Joker ti voglio su quel ramo e voglio che tu colpisca quelle dracene appena le vedi. Red tu arrostiscile. Ciro, Luke  proteggete Andie e il lato posteriore. Dylan, io e tu in prima linea.”- il mio amico sorride-“E te pareva.”- dice mentre estrae Morte.
 
Passano diverse ore ma non succede niente. Ormai è buio. Si iniziano a vedere i primi segni della perdita di concentrazione. Anche io sono stanco di tenere la mia spada in mano senza usarla. Conficco Squarcio della notte nel tronco di un albero. Anthony si siede a cavalcioni sul ramo. Andie gira in tondo scacciando le zanzare che la vogliono pungere.
Red mi si avvicina-“Forse era meglio affrontarle”- credo che abbia ragione, ma lo ignoro.
-“Accampiamoci qui! Domani faremo gli ultimi chilometri.”- loro annuiscono, ma sto perdendo la mia autorità al comando dopo poche ore che sono al comando –“Red occupati del fuoco.”
 
Siamo tutti accampati vicino al fuoco. Luke abbraccia Andie e la copre con il suo sacco a pelo. Io sono stanco, così mi metto a dormire nel mio sacco a pelo.
 
-“Aert!! Ci srve il tu aiuo!”- sono intorpidito, non sento bene. Apro lentamente gli occhi, e vedo uno spettacolo raccapricciante. Andie è ferita ad una spalla, Luke la protegge. Tutto è in fiamme, Anthony è avvolto in una rete, Red tenta di romperla, ma stranamente non ci riesce. Dylan e Ciro sono in piedi a fatica e combattono contro una decina di lucertolone. Mi alzo in piedi e una dracena mi ributta a terra come un sacco di patate. Affonda con il tridente, rotolo per terra e do un colpo alla mano per far girare l’anello. Ma non succede nulla. Il mio sguardo va oltre, la mia spada è ancora conficcata nel tronco. “Accidenti!!”. Le do un calcio al tridente, e lei lo lascia cadere. Lo afferro e glielo conficco nella gola. Uccidendola la mia arma scompare con lei. Corro al tronco, ma la strada mi viene bloccata di nuovo. Ci pensa Dylan che con una botta di petto della sua nuova armatura la fa cadere e la finisce con Morte. Arrivo alla beneamata spada e prendendola mi risento forte. Dall’albero esce della linfa-“Albert, sei molto eccitante!”- dice Joker della rete.
-“Perché?”- non capisco subito il suo umorismo, e poi una serpentona mi vuole infilzare con un forchettone.
-“Si è bagnato tutto”- abbozzo un sorriso, e guardo l’albero ricoperto dalla linfa, mi giro in fretta per tagliare la testa ad una dracena che si stava leccando le labbra, del sangue verde mi finisce sul braccio. Brucia. Cerco qualcosa per toglierlo. Trovo delle foglie ancora verdi, ripulisco il braccio e noto una scottatura. Intorno a me infuria la battaglia.
Luke è in difficoltà, ha perso la spada e sta difendendo Andie con il suo corpo, che ora è pieno di ferite. Mi precipito ad aiutarlo, e con pochi fendenti uccido le dracene che lo stavano assalendo, lui corre a prendere la spada.
Andiamo ad aiutare Dylan e Ciro che combattono strenuamente contro le loro nuove amiche. Ciro sembra un uragano quando combatte, maestoso e letale. Mena colpi a destra e a manca. Noto che a terra ci sono delle ossa, e a quanto ne so i miei amici non hanno perso arti, sento il mio piede muoversi, abbasso lo sguardo e un osso si vuole muovere. Alzo il piede e l’osso vola vicino ad altre ossa formando uno scheletro vivente. Usa una mazza chiodata come arma. Indossa una maglietta rossa di Che Guevara, un cappello di colore verde militare, e una pipa che gli immette del fumo nella cassa toracica e che poi risale. “Che comunista!!”
Lo scheletro va ad aiutare Red e insieme riescono a strappare la rete di bronzo.
Ora volano frecce ovunque. Il nostro arciere è tornato.
Joker tira delle frecce che poi vengono infuocate da Red, e si conficcano nei cuori dei rettili.
Dylan non si vede più. Ma si sente. Le dracene crollano a terra in pezzi. La sua velocità è molto utile…
 
La battaglia è finita. A terra è pieno di melma verde, ossa rotte e fili di bronzo delle reti. La viscida melma scorre a fiumi verso il fuoco. Quando la prima goccia tocca il fuoco, tutta la roba verde… esplode!
Siamo nuovamente a terra.
-“Ma che cavolo però!! Mi si sono rovinati tutti i capelli, ci avevo messo un’ora per prepararli”- sbotta Andie, che si sistema nervosamente delle ciocche di capelli. Mi alzo a fatica, e noto Luke che non si alza. Dalla sua bocca esce del sangue.
-“Luke!”- mi inginocchio vicino a lui, lui continua a sputare sangue -“Dannazione Luke, resisti. Anthony, come si può curare? Gli possiamo dare dell’ambrosia?”- lui mi guarda sbigottito come se non si aspettasse questa responsabilità.
-“Non so cosa fare”- mi risponde.
-“Ma la casa di Apollo, è la casa dei medici, dovrai pur sapere qualcosa.”- lui tira fuori un libro ed inizia a consultarlo -“Si forse si, dovrebbe esserci una pianta che riduce la velocità con cui scorre il sangue che cresce qui vicino, ed una che se pestata e mangiata lo farà guarire in due giorni. Ma non cresce facilmente da queste parti. Il posto più vicino dove cresce è a circa quattrocento km. L’ambrosia lo può curare solo in superficie, per l’interno gliene dovreste dare così tanta che si brucerebbe”- vedo Luke rabbrividire al solo pensiero.
Mi sento crollare il mondo addosso-“Puoi trovare quella pianta nei dintorni?”- lui si allontana nel sottobosco, Red lo segue.
Andie prende lo zaino e gli da dell’ambrosia che sembra farlo stare meglio. Molte ferite si rimarginano, ma sono quelle interne che lo fanno stare male.
I due Anthony riemergono dal sottobosco con un erbetta con dei fiori viola macchiati di bianco. La mette su una pietra coperta da un pezzo di stoffa e le pesta. Poi le mette in un pezzo di pane e lo porge a Luke che da il primo morso-“Puh.. che schifo”- si pulisce la bocca.
Andie dimostra di avere più carattere di me. Gli da uno schiaffo e gli porge il pezzo di pane con le erbe medicinali. Lui lo mangia spaventato. Dopo che ha finito Andie gli si avvicina, lui si allontana, Andie allora gli dice-“volevo solo darti un bacio.”- lui si avvicina a lei e si scambiano un dolce bacio.
Ciro ride-“Amico, è ufficiale. Ti devo insegnare a baciare, sembravi un cane bagnato”- tutti ridono -“no ragazzi non c’è niente da ridere, e poi ci hai messo dentro mezzo chilo di lingua.”- Andie non sorride, anzi sembra furiosa, e visto lo schiaffo che ha mollato a Luke decido che è meglio non ridere.
-“A me piace come bacia.”- Luke sorride e sta zitto. Tutto sembra andare bene.
 
Passiamo mezz’oretta in tranquillità. Poi decido che è ora di andare-“Ragazzi zaini in spalla, si riparte.”
Tutti eseguono i miei comandi e siamo pronti. Mettiamo la strada sotto i piedi e cominciamo a camminare. Luke sembra poter camminare, ma ogni venticinque metri sussulta di dolore. Il suo zaino che contiene l’armatura lo sta portando Dylan.
 
Il tempo peggiora. La pioggia cade in modo incessante. Luke sta malissimo. Prego mio padre per farla smettere, ma non mi ascolta.
-“Restate fermi dove siete!”- giro la testa e scorgo due ragazze - molto carine – con delle spade ed altre armi puntate verso di noi.
-“Tranquilla Federica, sono solo dei ragazzini.”- dice la ragazza riccia alla ragazza con i capelli lisci e gli occhi grigi simili a miei.
-“Però anche tu hai sentito puzza di semidei.”- si scambiano alcune occhiate.
-“Chi siete voi?”- dice la ragazza più agguerrita, e un fulmine squarcia il cielo.
-“Noi siamo semidei. Voi chi siete?”- Federica lancia un’occhiata vittoriosa all’altra ragazza.
-“Noi siamo Federica Spare e Diana Saint.”- Ciro sembra ricordare qualcosa. Si alza in piedi e corre ad abbracciarle.
-“Loro sono semidee, mi hanno portato al campo. Lei è figlia di Poseidone”- dice indicando Diana –“Federica invece è figlia di Zeus, proprio come te Albert.”- Joker si alza per presentarsi, ma quando sta salutando Federica nota qualcosa nei suoi abiti.
-“Devi darmelo assolutamente.”- dice Anthony a Federica, mentre guarda Luke perdere i sensi. Ci potrebbe aiutare…
 
 
 
 
 
 
 
 
Note dell’Autore:
Ciao ragazzi, ecco il sesto capitolo. Con Francesca, Diana e Federica, le nostre Guest Star.
Spero vi piaccia. Il prossimo capitolo a data da destinarsi.
Alberto

  
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