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Autore: virgi_nihal    20/11/2013    4 recensioni
«Sei diversa dalle altre, Lily.» dice diventando improvvisamente serio «Per esempio, non so assolutamente niente di te!»
«Perché dovrei dirti qualcosa di me?» chiedo, riuscendo a sfidare il suo sguardo per un po’.
«E’ esattamente questo di cui parlavo.» continua, scompigliandosi i capelli.
«Conosco praticamente tutte le ragazze del nostro anno. Tu, invece, sei sempre sulle tue.»
Scuoto la testa e sorrido pensando alle “amiche” di James.
Non dubito del fatto che sappia molte cose di loro: è stato praticamente con tutte. [...]
-
Quando alzo gli occhi i suoi sono a due centimetri dai miei e io sobbalzo.
Avevo sempre avuto ragione dopotutto sugli occhi di James che tutti reputavano banalissimi occhi marroni. Li osservo attentamente e noto un cerchio verde scuro intorno alla pupilla e numerose pagliuzze dorate. Sono straordinari.
Mi accorgo di aver messo una mano sulla sua guancia solo quando sussulta lievemente.
La ritiro immediatamente maledicendomi per l'ennesima volta, ma le mie considerazioni vengono interrotte bruscamente quando la distanza tra i nostri visi si annulla del tutto e io mi ritrovo con la schiena al muro a baciare James Potter. [...]
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 3
DIMENTICARE
 

«Lasciami stare! Devo andare da lui, ha bisogno di me!» urlo divincolandomi sotto la presa di Marlene.

Mi sta letteralmente trascinando attraverso il corridoio che dall’aula pozioni porta all’infermeria, ma il pensare che James sia ferito nelle mani di Mary mi fa star male.

Devo andare da lui, non posso lasciarlo solo con…quella ! Cerco di ribellarmi tirando calci qua e là, ma anche Marlene è piuttosto forte.

«Non devo andare in infermeria, sto benissimo! Anzi devo andarci, ma con lui!»

«Adesso basta, calmati! Sei sotto l'effetto di una pozione, okay? E’ per questo che all’improvviso ti piace James!» ribatte visibilmente infastidita, spingendomi dentro la porta tanto agognata.

Non riesco a capire di cosa sta parlando. Quale pozione? Cerco di pensare, ma poi concludo che non mi interessa: devo solo uscire di lì!

Cerco di opporre resistenza, ma alla fine vengo letteralmente sbattuta sul lettino davanti all’infermiera, che ci guarda allibita per l’improvvisa entrata.

«Ha bevuto dell' Amortentia» spiega Marlene.

«Non so di cosa parla!» ribatto irritata «Sei solo gelosa che tu a James non interessi affatto! Noi ci amiamo, fatti da parte!» continuo rivolgendomi a lei.

«Ok ok, ho capito di che si tratta!» si intromette Madama Chips.

Vedo Marlene diventare rossa dalla rabbia e, conoscendola, mi aspetto che mi salti addosso tirandomi i capelli. Invece stringe i pugni, sospira e si trattiene dal dire o fare qualunque cosa. Intanto Madama Chips si è messa in disparte a consultare qualche libro sulla scrivania e, dopo un po’, si avvicina al letto dove sono stata sbattuta con sguardo preoccupato. Sposta lo sguardo da me a Marlene e dice: «Purtroppo al momento non disponiamo dell’antidoto per questa pozione. Come sapete è molto potente ed è difficile da annullare. Comunque mi occuperò personalmente della questione e speriamo di venirne fuori al più presto.»

Marlene annuisce poco convinta a tutto ciò che l’infermiera dice, lanciandomi sguardi preoccupati e arrabbiati insieme.

Ne ho abbastanza di questa storia, non so di cosa stiano parlando e non mi interessa: voglio solo andare da lui ! «Non sono sotto l’effetto di nessuna pozione! E adesso vado da James» dico scendendo dal letto per uscire da quella situazione assurda.

«No no no, non vai da nessuna parte, signorina!» ribatte Madama Chips, afferrandomi per un braccio e esortando Marlene a occuparsi dell’altro. Sbuffo, rinunciando per il momento a ribellarmi, e mi ritrovo di nuovo stesa su quello stupido letto.

«Tu resterai qui finché non troverò un rimedio.» Marlene mi guarda con aria furba, come se si fosse appena tolta una soddisfazione. Vuole prendersi James mentre sono chiusa qui, ecco cosa vuole. Ma se pensa si riuscirci con quelle stupide occhiatine di stamattina, si sbaglia di grosso. Apro la bocca per dirglielo, ma Madama Chips mi precede.

«Ora torna in classe Marlene, alla tua amica ci penso io.» Lei annuisce e fa per uscire, ma un attimo prima che chiuda la porta alle sue spalle, l’infermiera la richiama.

«Aspetta! Con chi si è attivata l’Amortentia? »

«Con James Potter» risponde Marlene un po’ infastidita.

 

Un lasso di tempo dopo, che a me sembrano secoli, ma che forse sono minuti, qualcuno bussa alla porta. Madama Chips mi lancia un’occhiata della serie "bada a cosa combini ragazzina", accompagnata da un finto sorriso, e la apre. E da questa entra proprio lui. E’ più bello che mai, nell’ uniforme che solo lui fa diventare bellissima, con i suoi capelli spettinati e con i suoi occhi perfetti. E’ sorretto da Sirius e si avvicinano al letto accanto al mio, mentre si trascina di peso la gamba destra. Appena lo vedo, mi alzo repentinamente e gli salto al collo, stringendolo forte. Lui all’inizio non reagisce, sorpreso, ma poi mi accarezza incerto le spalle, ricambiando l’abbraccio. Sirius ridacchia divertito e mi infastidisce, così gli do uno spintone e lo faccio cadere sul letto.

«Okay, signorina, adesso io e te andiamo di là!» Madama Chip mi afferra e mi spinge verso una porticina dall’altra parte della stanza.

«Non posso andarmene! Lasciami! Lui è il mio eroe, sei il mio eroe!» urlo a James facendogli l’occhiolino« Mi ha salvato, DEVO stare con lui!»

E’ tutto inutile e, prima di sparire da quella stanza, l’ultima cosa che vedo è il suo sguardo sbigottito e divertito. Mi ama, ne sono sicura. In un attimo mi ritrovo sola là dentro, così mi avvicino alla porta chiusa a chiave per sentire anche per un attimo la sua splendida voce.

«Mi è cascato un calderone addosso… ahi, ahi!... precisamente sulla gamba e… »

«Non preoccuparti, ci penso io» lo interrompe l’infermiera.

Segue un periodo di silenzio che mi fa innervosire e poi Madama Chips riprende la parola. «Allora, tieni questa fasciatura per un po’ e non fare attività fisiche. Ora puoi andare.»

«E lei?» chiede James. “Lei” sono io. Lui ha chiesto di me! Salto dalla gioia e vorrei buttare giù quella porta per stringerlo, ma non posso, così grido forte: «James sono qui! Tirami fuori, voglio stare con te!»

Sbatto i pugni contro la porta con quanta forza posso, ma sento solamente qualche risata e un’altra porta chiudersi. Se n’è andato. Lei l’ha fatto andare via! Mi lascio cadere sul letto, pianificando la mia fuga.

--------

 

Sono ormai le sei del pomeriggio e sto fissando il soffitto con aria annoiata.

Riesco a pensare solo a James, alle sue labbra sulle mie, al suo profumo, ai suoi occhi, al suo modo stupendo di arrotondare la esse finale del mio nome...

James.

Mi riscuoto quando sento dei passi lungo il corridoio e cerco di sollevarmi a sedere per vedere chi sia, ma non ci riesco; ho le lenzuola talmente strette attorno al mio corpo che anche solo muovere un braccio è uno sforzo enorme.

James.

Urlo frustrata davanti all'ennesimo tentativo fallito, quanto la porta della stanzetta dove sono tenuta prigioniera si scosta leggermente «James, sei tu?» chiedo con la voce colma di aspettativa divincolandomi ancora di più.

La tenda si apre del tutto mostrando il volto preoccupato di Alice.

«Ciao Lily» mi saluta Alice sedendosi con la solita grazia sulla sedia accanto al mio letto.

La guardo confusa per qualche secondo prima di abbozzare un timido sorriso.

«Alice!» esclamo alla fine. La voce mi esce strana, stridula, un' ottava sopra il normale «Dov'è? L'hai visto?» chiedo concitata, mentre sento il viso accaldato e il respiro affannato. Penso che il lenzuolo sia troppo stretto, davvero troppo stretto. Mi divincolo nella speranza che si allenti, ma quello sembra stringersi ancora di più. Un'ondata di rabbia mi assale mentre penso a come Madama Chips, dopo aver lasciato andare James, il mio James, mi abbia acciuffata e immobilizzata in mezzo a quelle coperte.

«Alice!» dico questa volta sull'orlo di una crisi isterica «Aiutami ti prego!». Sento le coperte muoversi e la tensione allentarsi mentre l'aria entra nei miei polmoni.

«Grazie» dico sollevata.

Lei mi rivolge uno sguardo cinico «Non stai molto bene ,eh?» mormora e vedo i suoi occhi azzurri riempirsi di preoccupazione.

La parte del mio cervello che ancora non pensa a James- una molto piccola parte- è grata ad Alice semplicemente per il fatto che mi sta accanto in tutti i momenti più difficili.

Cerco di tranquillizzarla «Ma no, cosa dici?» chiedo sorridendo «non capisco neanche perché sono in infermeria!»

Lei mi guarda con un sopracciglio alzato «Sei sotto Amortentia Lily,» sospira «hai presente? Quella pozione che ti fa innamorare pazzamente di qualcuno, che ti fa pensare sempre a lui..».

La interrompo di colpo «Tutto questo è ridicolo!» esclamo, ma mi fermo di colpo quando comincio a sospettare una cosa. Mi alzo in piedi sul letto puntandogli al petto un dito accusatore «TU! E MARLENE!» urlo ormai priva di controllo.

«Io e Marlene cosa?» chiede Alice calma.

«VOI, ME LO VOLETE RUBARE!» strillo «VI SIETE MESSE D'ACC..» il mio discorso viene interrotto dalla porta che si spalanca e da Madama Chips che entra come una furia nella piccola stanza guardando alternatamente me, in piedi sul letto con -molto probabilmente- lo sguardo da pazza e Alice, composta sulla sua sedia.

«Signorina Alice, ora se ne deve proprio andare» dice con voce autoritaria, «quanto a lei Evans le consiglio di rimettersi sdraiata».

Ubbidisco in silenzio lanciando uno sguardo di fuoco alla schiena di Alice che esce dalla porta.

Sposto lo sguardo su Madama Chips «L'antidoto arriverà domattina » mi annuncia con sguardo preoccupato, poi si volta e se ne va, questa volta senza stringermi nelle coperte.

Ghigno soddisfatta mentre un piano prende forma nella mia mente.

 

---------

 

Il buio è fitto quando mi alzo dal letto e a tastoni cerco la mia felpa per infilarmela. Per le scarpe è un altro paio di maniche, ma alla fine riesco a trovare anche quelle e facendomi luce con la bacchetta, apro lentamente la porta.

Mentre i miei piedi scivolano sul pavimento dell'infermeria senza far rumore ho un solo pensiero in testa.

James.

Devo trovarlo. A tutti i costi.

Sono talmente impegnata nelle mie riflessioni, che mi accorgo solo all'ultimo momento di un'ombra che si sta avvicinando nella mia direzione. Non faccio in tempo a spostarmi del tutto che quella figura si gira verso di me.

«Lily?» chiede una voce familiare, che però non riesco a definire. Quella alza una mano e si avvicina la punta della bacchetta luminosa al volto, rivelando un paio di occhi neri.

«Severus» dico con voce strozzata «cosa ci fai qui?».

«Potrei farti la stessa domanda».

Lo guardo male, attendendo la risposta.

Lui fa un sospiro «Venivo a trovarti» dice senza un'esitazione nella voce

Alzo entrambi i sopraccigli «A quest'ora?». Arrossisce visibilmente.

«Senti Sev, ne parliamo un'altra volta, ora devo andare» dico spazientita.

«Dove devi andare, da Potter?» chiede con un ghigno. Sento le orecchie in fiamme

«E se anche fosse?».

Lui mi guarda per un paio di secondi, fino a quando decido che ne ho abbastanza e faccio per girarmi, ma lui mi afferra per il polso avvicinandosi al mio corpo.

«Cos'ha lui che io non ho, eh Lily?» mi sibila ad un centimetro dalla faccia strattonandomi il braccio.

«Mi stai facendo male» dico gelida, ma lui non molla la presa. Con il braccio libero stringo forte la bacchetta.

«Stupeficium!» Severus cade di schianto e io sorrido trionfante, ma un pensiero mi riporta alla realtà.

James.

Mi affretto verso le scale

 

Mi ritrovo davanti alla porta di James, ma ovviamente è chiusa.

Dopo un attimo di smarrimento, ho un colpo di genio e frugo nella tasca in cerca della mia forcina di emergenza, che metto e levo dai capelli come serve.

Prendo la bacchetta, per creare un po’ di luce con “Lumos” e mi avvicino in modo da trovarmi faccia a faccia con la serratura. L’ho visto fare alcune volte da Marlene e non mi è sembrato difficile, anche se non l’ho mai fatto prima d’ora, ma sento che per lui posso fare questo ed altro e comincio a deformare la forcina. Dopo alcuni tentativi, fatti però nel più totale silenzio, la porta si apre. Soddisfatta, la rimetto a posto e mi avvicino lentamente al letto di James. «Nox!» sussurro alla bacchetta, che si spegne.

Nonostante il buio, riesco a scorgere il suo viso e rimango qualche istante ad osservarlo mentre dorme come un angelo. Mi stendo accanto a lui e subito lo sento sussultare.

Si mette a sedere di scatto e mi punta gli occhi assonnati addosso, cercando probabilmente di distinguermi. «Tranquillo, sono io. Sono scappata per stare con te!» gli sussurro all’orecchio, accarezzandogli una guancia. «Lily, non dovresti essere qui!» esclama incerto.

Rimane per un po’ a fissarmi titubante, come se gli incutessi paura. Sorrido, felice di provocare in lui quell’esitazione, e poggio la testa sulla sua spalla. «Lo so, ma sono pronta a infrangere ogni regola per te!» dico scompigliandogli i capelli. Accenna un sorriso, ma rimane immobile, così decido di fare la prima mossa e avvicino le mie labbra alle sue.

All’inizio James si allontana, ma poi mi stringe fra le braccia e le nostre labbra si incontrano per qualche istante.

Mi stringo a lui più che posso, ma dopo un po’ lui si stacca da me. «Adesso ti riporto in infermeria!» dice cercando di apparire convinto. Fa per alzarsi dal letto, ma non voglio rimanere di nuovo chiusa da sola in quella stanza, cosi gli getto le braccia al collo.

«Lily adesso basta, sul serio!» esclama cercando di liberarsi dalla mia presa, ma io non demordo e mi avvicino ancora di più. Lui lancia un'occhiata allarmata all'amico che dorme nel letto accanto.

«Sirius!» lo chiama James preoccupato «Sirius sul serio svegliati!»

 

---------

 

Mi giro infastidita mentre vedo Sirius che si muove nel letto e rivolgo uno sguardo imbronciato a James. «Pensavo che anche tu volessi stare con me» sbuffo arrabbiata. Vedo l'indecisione nei suoi occhi, ma un secondo dopo scuote la testa e chiama a voce ancora più alta «Sirius!».

Lo spingo sul letto mettendomi a cavalcioni su di lui e guardandolo trionfante, ma lui si divincola cercando di sottrarsi alla mia presa.

Ad un certo punto sento la voce di Sirius che chiama James disperato, cercando la bacchetta.

«James! Che succede? Ti stanno aggredendo! Oh mio dio James!» alzo gli occhi al cielo pronta ad urlargli che è un cretino, ma un raggio di luce mi interrompe.

A quanto pare il cretino ha trovato la bacchetta.

Mi sposto velocemente e sento subito dopo il corpo di James irrigidirsi sotto di me. Mi giro verso Sirius con occhi di fuoco e, dopo aver illuminato la stanza con un “Lumos” mi alzo dal letto.

«L'hai ucciso!» strillo infuriata, lui mi guarda terrorizzato «E' solo un incantesimo della Pastoia, che era diretto a te» tenta di difendersi, ma io non lo ascolto e mi lancio contro di lui brandendo la bacchetta.

Sirius guarda la porta, James e poi me.

Si gira e scappa nel corridoio. Lo seguo senza un attimo di esitazione.

«TU! DISTRUTTORE DI SOGNI!» urlo «HAI UCCISO LA MIA UNICA RAGIONE DI VITA,IDIOTA!». Corro ancora più veloce di prima. «Non è morto!» mi grida lui di rimando.

Il corridoio sembra non finire più. Al mio ennesimo urlo si aprono alcune porte e vedo dei ragazzini del primo anno che mi guardano confusi. «Cosa avete da guardare, primini!» gli sbraito in faccia. Mi fermo davanti ad una porta a caso e esclamo «Colloportus!». Quella si chiude violentemente e dopo alcuni istanti sento un grido di dolore provenire dalla stanza. Probabilmente ho rotto il naso al quel ragazzino, ma ora non ho il tempo per preoccuparmene. Riprendo a rincorrere Sirius che sta attraversando il corridoio che porta in Sala Comune in canottiera e boxer.

Riderei fino alle lacrime se non fossi troppo intenta a schiantarlo.

Mi fermo improvvisamente e alzo la bacchetta «STUPEFICIUM!» Lo manco di pochi centimetri perché si allontana di scatto.«STUPEFICIUM, STUPEFICIUM!» urlo più infuriata che mai. Un getto di luce rossa lo colpisce proprio sulla schiena e lui cade di schianto. Mi avvicino con il fiatone, poi mi giro e torno nella camera di James.

Appena mi avvicino noto che effettivamente è solo pietrificato e con un semplice controincantesimo lo faccio tornare normale. Sto per parlare quando la porta dietro di me si spalanca e appaiono tutti i Malandrini. Faccio per scappare di nuovo, ma quasi subito mi sento afferrare per le mani e i piedi. Mentre mi portano di peso in infermeria urlo il suo nome un'ultima volta.

 

---------

 

Quando Madama Chips mi vede, mi fulmina con un occhiataccia e costringe i ragazzi a tenermi ferma mentre mi rimbocca le coperte nella sua maniera “spaccacostole”. Di nuovo.

Poi esce dalla stanza per andare a prendere l'antidoto arrivato mezz'ora prima.

Rimasta sola, giro la testa dall'altra parte - praticamente l'unica parte del corpo che mi è concesso muovere - e lui è lì.

Seduto nella sedia accanto al letto, gli occhi fissi nei miei. La luce della luna che entra dalla vetrata si riflette sul suo viso facendo sembrare i capelli molto più chiari.

Sono troppo impegnata nella contemplazione per notare un mantello argentato in terra accanto a lui.

Sento un groppo in gola e non ne capisco il perché.

Lui si alza e, dopo essersi avvicinato, si inginocchia alla mia altezza. Noto la tristezza nei suoi occhi «Quando Madama Chips ti avrà rimesso a posto non ricorderai più niente...» Un sorriso amaro gli increspa le labbra. Allora si piega verso di me e mi bacia, un bacio vero, di quelli che ti fanno girare la testa e avere il fiato corto. Quando si scosta da me ho il viso accaldato «E' stato bello vedere che non mi odi in fondo Evans» dice triste. Chiudo gli occhi mentre una lacrima mi riga la guancia.

Quando li riapro lui non c'è più, ma al suo posto vedo la figura di Madama Chips con una pozione in mano.

Ha un sapore amaro mentre mi scende per la gola.

Amara come il suo sorriso, mentre scompare dalla mia mente.

 

 

ANGOLINO AUTRICE

Ed eccoci giunti qui alla fine di questo capitolo veramente ENORME.

Un grazie a tutti quelli che sono arrivati fino a qui!

Un ringraziamento particolare a chi ha messo la storia nelle preferite, seguite e anche a chi legge in silenzio.

Recensite e fatemi sapere cosa ne pensate!!

Un bacio

Nihal e Ire

  
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