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Autore: virgi_nihal    07/12/2013    4 recensioni
«Sei diversa dalle altre, Lily.» dice diventando improvvisamente serio «Per esempio, non so assolutamente niente di te!»
«Perché dovrei dirti qualcosa di me?» chiedo, riuscendo a sfidare il suo sguardo per un po’.
«E’ esattamente questo di cui parlavo.» continua, scompigliandosi i capelli.
«Conosco praticamente tutte le ragazze del nostro anno. Tu, invece, sei sempre sulle tue.»
Scuoto la testa e sorrido pensando alle “amiche” di James.
Non dubito del fatto che sappia molte cose di loro: è stato praticamente con tutte. [...]
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Quando alzo gli occhi i suoi sono a due centimetri dai miei e io sobbalzo.
Avevo sempre avuto ragione dopotutto sugli occhi di James che tutti reputavano banalissimi occhi marroni. Li osservo attentamente e noto un cerchio verde scuro intorno alla pupilla e numerose pagliuzze dorate. Sono straordinari.
Mi accorgo di aver messo una mano sulla sua guancia solo quando sussulta lievemente.
La ritiro immediatamente maledicendomi per l'ennesima volta, ma le mie considerazioni vengono interrotte bruscamente quando la distanza tra i nostri visi si annulla del tutto e io mi ritrovo con la schiena al muro a baciare James Potter. [...]
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Capitolo 4

CHE LA GUERRA ABBIA INIZIO

 

«Potter, se ci scoprono…»

«Ti vuoi calmare? Non ci scopriranno, te lo prometto!» mi interrompe con quel suo sorrisetto furbo. «Stai tranquilla!»

Mi chiedo ancora perché lo stia seguendo.

È successo tutto così in fretta in questi due giorni che sto semplicemente lasciando che gli eventi mi travolgano, senza far niente per oppormi, e non è da me.

Sto facendo la cosa giusta? Mentre attraverso questo conflitto interno, arriviamo al Lago Nero e James mi fa cenno di sedermi sull’erba, accanto a lui.

Sto davvero cominciando a chiamarlo “James” nella mia testa?

Mi siedo, dando un ultimo sguardo circospetto attorno a me.

«Non pensavo che mi avresti risposto alla lettera stamattina.» esclama incrociando le gambe «Mi hai sorpreso.»

Cerca continuamente il mio sguardo con quei suoi occhi maliziosi e devo per forza evitarlo, se non voglio arrossire.

Scrollo le spalle e fisso un punto qualunque nell’acqua scura. «Forse perché non sono quella che credi.»

«Forse è così» ribatte prontamente. «Forse sei anche meglio!»

Solo in quel momento realizzo che lui sta apertamente flirtando con me e l’ultima cosa che voglio è che fraintenda quel che c’è tra noi, e cioè assolutamente niente.

D’altronde come può pensarla diversamente se prima di arrivare qui ci siamo baciati e abbiamo camminato tenendoci per mano?

Mi sento una stupida, non posso credere che sia cascata nella sua ragnatela.

Valuto seriamente l’idea di alzarmi e tornarmene in camera, ma rischiare di farsi vedere mentre avrei dovuto essere a lezione è ancora peggio.

Così sospiro e mi limito a cercare di rimediare la situazione. «Non montarti la testa! Semplicemente non avevo niente di meglio da fare» esclamo gesticolando come una scema

«Non avevo dubbi: ci doveva essere un serio motivo per cui Lily Evans in carne ed ossa mi avesse dedicato qualche minuto della sua preziosa vita.» dice ironico.

Cerco di rimanere seria, ma poi i nostri sguardi si incontrano e scoppiamo entrambi a ridere, senza che io possa farci niente.

Fa una faccia estremamente sconvolta «Stai davvero ridendo? Allora ci riesci anche tu!»

Sbuffo divertita «Solo se è estremamente necessario.»

“Solo se è estremamente necessario”? Brava Lily, se non volevi che fraintendesse stai facendo un ottimo lavoro!

«Non che questa volta lo sia…» mi affretto a rimediare

«Ovviamente.» mi interrompe subito.

Rimaniamo qualche secondo in silenzio e, mentre guardo il lago, sento che lui guarda me. Arrossisco tutta e prego davvero che la smetta, ma non sembra intenzionato a mettermi a mio agio. «Sei diversa dalle altre, Lily.» dice diventando improvvisamente serio «Per esempio, non so assolutamente niente di te!»

«Perché dovrei dirti qualcosa di me?» chiedo, riuscendo a sfidare il suo sguardo per un po’.

«E’ esattamente questo di cui parlavo.» continua, scompigliandosi i capelli.

«Quasi tutte le ragazze del nostro anno sono mie amiche. Scherziamo, parliamo, insomma ci conosciamo. Tu, invece, sei sempre così riservata, sempre sulle tue.»

Scuoto la testa e sorrido pensando alle “amiche” di James.

Non dubito del fatto che sappia molte cose di loro: è stato praticamente con tutte.

Io sono “diversa” solo perché mi sono sempre rifiutata di uscire con lui e questo conferma che non posso cedere proprio adesso.

«Quelle non sono tue “amiche”!» puntualizzo divertita.

«Sapevo che l’avresti detto!» dice sbuffando «Forse sei esattamente come pensavo.»

Mi da una piccola spinta affettuosa con il gomito e scoppio di nuovo a ridere, ma questa volta vengo interrotta da un forte fracasso proveniente dal castello e dalla vista di tanti studenti che corrono nel prato.

«Meglio che me ne vada prima che qualcuno mi veda con te» dico alzandomi.

Non faccio in tempo a finire la frase che con una piccola spinta mi fa ricadere sulle sue gambe. «Stavamo così bene..» dice a mo' di spiegazione. Sbuffo esasperata e sto per rispondergli in maniera molto poco appropriata, quando vedo un figura familiare avvicinarsi a noi.

Trasalisco riconoscendola «Potter!» dico terrorizzata scattando in piedi come una molla «Sta arrivando Marlene!».

Si guarda intorno fino a quando non la riconosce «Però, se ha delle belle gambe!» esclama studiandola meglio mentre si avvicina.

Sento un' ondata di irritazione travolgermi e il pugno che gli tiro sul braccio, questa volta, non ha niente di affettuoso.

«Non è il momento di fare valutazioni sulle gambe delle altre ragazze» strillo.

Se Marlene mi vedesse con James adesso sarebbe la fine della nostra amicizia.

Ho visto come lo guarda, quando lui è impegnato a fare altre cose e so che non me lo perdonerebbe mai, conoscendola.

«Nascondimi!» mi guardo intorno alla ricerca di un rifugio «Subito!».

Marlene è sempre più vicina e io sempre più isterica.

Mi giro verso James e scorgo un lampo nei suoi occhi.

Non promette niente di buono.

Mi si avvicina lentamente e dopo avermi messo le mani sui fianchi sussurra al mio orecchio «Cerca di non urlare okay?»

«Potter, che cosa..» la mia frase viene interrotta a metà dalla violenta spinta che mi fa finire dritta nel Lago Nero.

Nonostante tutti i miei buoni propositi, mentre cado insulto James Potter una ventina di volte.

 

--------

 

Quando finalmente esco dall'acqua gelata è passata circa mezz'ora e oltre che bagnata fradicia, sono anche incazzata nera sia con Marlene, che non ha smesso un attimo di provarci con James, sia con James, a cui non sembravano dispiacere troppo le attenzioni della mia amica.

Una voce mi fa tornare alla realtà «Evans!».

Mi giro verso quel viso che sta diventando fin troppo familiare per i miei gusti.

«Cosa vuoi Potter?» sibilo.

«Tutto bene?» chiede apprensivo

«Certo che va bene! Perchè non dovrebbe andare bene?» sbraito «Sono solo stata buttata nel Lago Nero e costretta a rimanerci per mezz'ora!» fa per interrompermi, ma lo fulmino con un' occhiataccia «a sentire te e Marlene » sottolineo bene il secondo nome «che vi dicevate cose indecenti!» concludo il mio brillante monologo con una voce di parecchie ottave sopra il normale.

James sorride appena «Allora sei gelosa..» dice divertito.

La mia rabbia esplode definitivamente «NON. SONO. GELOSA.!» prendo una grossa boccata d'aria cercando di calmarmi «Non mi importa niente se esci con Marlene e di cosa fai con lei!».

Mi si rivolta lo stomaco ripensando a tutti i doppi sensi del loro discorso.

Continua a sghignazzare «Certo, certo» mi dice come se stesse parlando ad una bambina.

La mia pazienza è a livelli drastici e, infatti, alla sua ennesima risatina mi avvicino e gli tiro un pugno. Proprio sul naso. Vedo i suoi occhi, prima stupiti, poi appannati per il dolore.

«Guardiamo quante “amiche” avrai dopo questo» dico gelida.

Faccio per voltarmi e andarmene, quando mi afferra un braccio.

«Tu.. mi hai tirato un pugno?!» dice sbalordito

«Beh, a quanto pare era un bel gancio» rispondo ironica «Ma ora scusami, devo andare in bagno: sento il bisogno di vomitare da quando hai avuto quella brillante conversazione con Marlene.»

Sorrido sardonica mentre libero il braccio dalla sua presa e mi avvio verso il castello, lasciandolo in sulla riva del lago, con il labbro sporco di sangue e un'espressione stupita sul volto.

Uno a zero per me, ma la partita è appena cominciata.

 

---------

«Cosa hai fatto?!» mi urla Mary contro.

Non ho resistito alla tentazione di non raccontarlo a nessuno, ma ora sto cominciando a pentirmi della scelta.

«Mary, Mary calmati» dico «Non penso di avergli fatto male, cioè... non così tanto male» faccio un sorrisino angelico.

Lei prende un cuscino e me lo lancia.

Siamo in camera mia, Marlene è andata da Alice e Mary è venuta qui da me.

«E lui?» chiede curiosa «Cosa ha fatto, detto, pensato? Voglio sapere tutti particolari!»

Rido divertita davanti a tanta insistenza «E' rimasto imbambolato a fissarmi per un po' e poi ha balbettato qualcosa riguardo al fatto che gli avessi tirato un pugno. Come se non fosse così ovvio» dico con un'aria da donna di mondo.

Mi interrompo all'improvviso solo per scoppiare a ridere un attimo dopo «Sembriamo due vecchie zitelle impiccione» . Mary sorride divertita «E in qualità di vecchia zitella molto impicciona ti ordino di dirmi tutto!» esclama con vocina stridula solo per farmi ridere nuovamente.

«Non so cosa ha pensato, forse che sono una pazza isterica, ma questo probabilmente l'ha già capito da un pezzo» dico sorridendo «e poi sono uscita di scena con una bellissima frase ad effetto in risposta alla sua domanda “Dove vai?”». Solo parlandone mi rendo conto di quanto sono soddisfatta.

Lei fa un gesto spazientito con la mano «Sì, questo lo so di già, voglio sapere che ha fatto quando lo hai rivisto a cena».

«A cena niente, ma dopo...» dico tenendola sulle spine.

«Andiamo Lily, non farti pregare raccontami!» mi guarda con una faccia buffissima. Cedo subito.

«Mi ha preso in disparte e mi ha detto che... »

«Ti ha detto che?» chiede lei sporgendosi sempre più in avanti

«Che domani sarei dovuta andare con lui a Hogsmade»

Mary salta in piedi «Oh mio Dio Lily! Sai già cosa ti metterai? A che ore è? Ma ti rendi conto? James Potter vuole uscire con te! E tu gli hai tirato un pugno e...» la sua raffica di domande viene interrotta bruscamente dal mio sguardo confuso, mentre capisce cosa mi passa per la testa.

«Non ci pensare neanche!» esclama scandalizzata «Tu ci andrai sicuramente!»

Faccio finta di controllare l'orologio ed esclamo «Mary è veramente tardissimo! Dovresti andare a dormire» mi alzo e la trascino fuori dalla camera.

«Lily sono solo le nove!» protesta solo per accorgersi un secondo dopo che voglio solo evitare la conversazione.

«Ricordi Mary? Io sono convalescente!» dico dandole un bacio sulla guancia e chiudendo la porta. Sento la sua voce dietro al legno massiccio «Non finisce qui!»dice decisa.

Mi infilo sotto le coperte «Oh, sì se finisce qui..» mormoro prima di addormentarmi.

 

-------

 

«Marlene, esci da quel bagno!» grido per circa la sesta volta.

Sono le 7:00 e vorrei rendermi presentabile prima di scendere a colazione.

Sbuffo, non sentendo risposta, e mi alzo dal letto pronta ad usare le maniere forti.

Mi avvicino al bagno e faccio per bussare, quando qualcuno mi precede e bussa alla porta della camera.

Mi lascio prendere dal panico per qualche istante, pensando alle condizioni dei miei capelli, ma poi mi faccio forza e afferro la maniglia.

Appena apro la porta, vengo letteralmente sbattuta contro il muro da una scopa volante che entra e attraversa la stanza a 100 km/h.

E, ovviamente, a guidarla c’è quell’idiota di Potter. «Scusami!» esclama, scendendo e assicurandosi che stia bene.

«Tu sei pazzo! Perché sei venuto su una scopa?» chiedo sconvolta.

«Non posso camminare nei corridoi dei dormitori femminili!» dice come se questo spiegasse tutto in modo ovvio.

Scuoto la testa e prendo la scopa per scaraventarla fuori dalla porta, ma lui mi prende un braccio e mi ferma. «Ti prego Lily, vieni a Hogsmade con me! Dai, ti divertirai e …»

Mi libero della presa e gli lancio la scopa contro. È il ragazzo più testardo che abbia mai conosciuto! Possibile che non abbia imparato la lezione... eppure avrei giurato che quel pugno lo avesse lasciato interdetto.

«Per l’ultima volta: non verrò con te, James! E lasciami in pace!» esclamo, cercando di mantenere la calma.

Ma invece che imbronciarsi come un bambino, come fa sempre se non ottiene ciò che vuole, lo vedo sorridere divertito.

Mi chiedo che problemi abbia questo ragazzo: lo ho appena rifiutato e lui ride!

Comincio a innervosirmi e continuo: «Perché ridi?Ti ho detto di andartene!»

«Mi hai chiamato James!» esclama ridendo.

Adesso è ufficiale: sto perdendo le staffe.

Mi scaglio contro di lui e lo spingo verso la porta, quando Marlene esce dal bagno già vestita e pettinata.

Ci guarda confusa per qualche istante e poi esclama: «Che succede?» scandendo le parole come se stesse parlando a due bambini.

Cerco di ricompormi e mi allontano da James e lui fa lo stesso. «Potter» rispondo sottolineando questo nome «ti cercava.»

Rimango io stessa sorpresa da queste parole, ma poi lo guardo fulminandolo per chiedergli una conferma.

Lui si limita a balbettare: «Esatto, ecco…». Mi guarda implorante, ma, scoraggiato dalla mia fermezza, conclude: «Ti cercavo!»

Vedo un enorme sorriso spuntare sulla faccia di Marlene, che comincia, lusingata, a sistemarsi i capelli con le mani.

«E cosa volevi?» chiede speranzosa. Oddio sto per vomitare. Di nuovo.

«Io…» mi lancia un altro sguardo in cerca di aiuto e decido di approfittarne: vuole una guerra? E guerra avrà.

«Voleva invitarti ad andare con lui a Hogsmade» mi affretto a dire.

In un primo momento James annuisce convinto poi, come se avesse appena realizzato ciò che ho detto, mi fulmina con lo sguardo.

Fatico a non scoppiare a ridere di fronte alla sua espressione.

Marlene sorride eccitata e in un batter d’occhio afferra prima la sua borsetta e poi il braccio di James.

«Sono pronta, andiamo!» Lui sembra piuttosto pallido, ma si sforza di sorridere, mentre apre la porta il più lentamente possibile.

Prima di sparire, mi lancia un ultimo sguardo e poi chiude la porta.

Sto vincendo su tutta la linea.

ANGOLINO AUTRICE
Ed eccoci qui con un nuovo capitolo!
Devo dire che sono parecchio abbastanza soddisfatta di come è venuto, ma il parere lo lascio a voi!
Se volete, recensite e fatemi sapere cosa ne pensate :)
Un grazie enorme a tutti quelli che hanno messo tra le seguite, ricordate e preferite e anche a chi legge in silenzio.
Un bacio e alla prossima!
Nihal e Ire (che non vuole essere messa tra parentesi)


 

  
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