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Autore: vale93    17/12/2013    0 recensioni
[...]E sarà come se fra noi non fosse mai esistito niente, come se il mio cuore non si fosse mai infiammato, illuso, spezzato. Sarà come non provare più gelosia quando prenderà Dominique per mano e le chiederà di fare una passeggiata insieme a lui.
Mi allontanerò, per guarire più in fretta, e quando tornerò sarà come essermi fatta il vaccino, o aver preso l'antibiotico. Non verrò più colpita dal fascino del mio migliore amico. Non soffrirò più. Lui sarà semplicemente Scorpius. E io Rose.
La difficoltà nelle relazioni fra maschio e femmina è una: non saper mai fino a che punto si può arrivare
senza oltrepassare il confine fra amicizia
e l'amore.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 2



Aprì gli occhi lentamente, ancora troppo assonnata per rendersi conto di qualsiasi cosa. La stanza era buia, rischiarata solo da pochi tenui raggi di luce provenienti dalle tende rossastre. Sospirando si rigirò su un fianco, e spalancò gli occhi.

Davanti a lei, accovacciato vicino al suo letto, il profilo scuro di una figura la scrutava immobile e in silenzio. Fece per emettere un grido di spavento, ma quel qualcuno le tappò la bocca, portandosi un dito alle labbra. Obbedì, e pian piano la lasciò stare.
-Chi sei?- sussurrò strozzata.
Lui sorrise, e in un attimo un lampo illuminò i suoi occhi chiari, guizzando nell'oscurità. Il buio si dissipò come fumo, e lei riuscì finalmente a distinguere ogni cosa.
-Scorpius!- esclamò, -Che cosa fai?-
-E' ora di alzarsi- rispose lui tirandosi in piedi.
-Cosa.. che ore sono?-
-Le sette-
-Stai scherzando? Dormono ancora tutti- Si girò a guardare la figura della cugina, respirare profondamente nel letto all'altro lato della stanza.
-Lo so, è per questo, bisogna far presto-
-Presto per cosa?- chiese senza capire.
-Rosie..- disse lui, e le porse una mano per aiutarla ad alzarsi.
Lei obbedì, come in un sogno: non era sicura di avere la piena padronanza dei propri movimenti. Si ritrovò a toccare il pavimento freddo coi piedi nudi.
Alzò lo sguardo sul ragazzo, e avvertì un brivido lungo la schiena. Ancora una volta, non potè non perdersi dentro all'oceano in tempesta che si specchiava dentro a quegli occhi.

-Rose- ripetè, e lei sentì la pelle della mano bruciare sotto la sua, quando si accorse che la teneva ancora.
-Ti devo parlare-
Lo vide avvicinarsi all'improvviso, abbassando il viso alla sua altezza.
-Io..-

Suonò la sveglia. Una forte ondata di luce le invase la vista, ferendola alle palpebre. Le aprì, le richiuse.
-Finalmente!- esclamò una voce in piedi accanto al letto.
Sobbalzò. Voltandosi mandò a sbattere la testa contro il muro, e trovò l'esile figura della cugina, ancora in pigiama, china su di lei.
-Alzati pigrona, sono già le nove-
In mano teneva una minisveglia, che probabilmente aveva caricato solo per il gusto di farle quello scherzo.
Rose chiuse gli occhi e rituffò la testa sul cuscino, sospirando rumorosamente.
-Animo su, io vado in bagno. Preparati- disse la voce, prima che la cugina sparisse dietro la porta.
Rose riaprì gli occhi e fissò il soffito bianco sopra di sè. Restò immobile in quella posizione per un'interminabile manciata di secondi, in silenzio. Poi decise di muoversi e si tirò su, allontanando con una spinta le coperte dalle gambe e raccattando con i piedi le pantofole da sotto il letto. Scendendo, andò come un automa davanti all'armadio, per scegliersi i vestiti. Optò per una gonna di jeans e il maglione blu, che depose sul materasso. Dopodichè si infilò un paio di calze calde ai piedi, prese la vestaglia e uscì dalla stanza per aspettare che il bagno si liberasse.
Due profondi occhi grigio-azzurro le bussarono alla mente, mentre Rose si toccò inconsciamente la mano destra. Era sembrato tutto così reale.. Sospirò.
Avanti Rose, dacci un taglio. Lui è Scorpius, il tuo migliore amico. E tu sei Rose. Solo Rose. Non proverà mai qualcosa per te. Tutto quello era imbarazzante.
-Rosie-
Sussultò.
-Buongiorno-
Si voltò e lo vide. Eccolo lì, i capelli spettinati e la camicia del pigiama mezza sbottonata. L'immagine reale di tutti i suoi sogni. 
-B-buongiorno-
Lui sorrise.
-Chi c'è?- chiese poi indicando con un gesto della testa la porta del bagno.
-Lily, non ci metterà molto- rispose torcendosi le dita. Cercò in tutti i modi di assumere un atteggiamento tranquillo, ma non ci riuscì. Sognarlo la metteva sempre in uno stato di sottile agitazione, soprattutto se poi se lo ritrovava in pigiama davanti al bagno.
Lui la guardò corrucciato, squadrandola dall'alto in basso più di una volta. Rose si rese conto solo in quel momento di stare ancora in pigiama. Era una camicia da notte color crema, che le arrivava appena sopra al ginocchio.
-Accidenti, sei cresciuta nel giro di tre mesi?- domandò il ragazzo, tornando a guardarla in faccia.
Lei sgranò gli occhi, non sapendo bene cosa rispondere.
-Sono sempre la stessa- disse, arrotolandosi un boccolo rosso attorno al dito.
Accidenti Rose. Ti stai comportando in modo ridicolo.
Lui sorrise. -Oh sì, su questo non ci sono dubbi- 
E lei non seppe cosa intendesse.
-Però ti sei fatta più carina, qualche spasimante?- chiese.
-No..-
-Non posso crederci- storse il naso -E tu? Hai adocchiato qualcuno?-
Lei tacque sbigottita mentre da dentro il bagno un rumore di pantofole si fece strada fino a loro. La porta si aprì e ne uscì una Lily già bella lavata e pettinata.
-Oh, buongiorno, dormito bene?- chiese alla vista del ragazzo.
-Come un sasso. Tu?-
-Idem. Ora vado a vestirmi, vi aspettiamo sotto per la colazione-
-Arriviamo subito-
Rose colse l'occasione per volatilizzarsi.
-Entro dentro, ci metto un attimo- disse, e sparì oltre la soglia del bagno.

La mattina trascorse rapida tra i preparativi e le ultime sistemazioni delle camere.
-Chi arriva?- chiese Scorpius in un momento in cui i ragazzi erano usciti a sedersi nel cortile.
-Degli zii- rispose James -Con due nostre cugine-
-Avete una famiglia piuttosto affollata- 
-Abbastanza da non annoiarci mai- rispose Hugo ridacchiando.
-Io ne ho solo due- disse afferrando un bastoncino da terra e cominciando a tracciarci sulla neve -di zii. Da parte di mia madre. Ma non sono un granchè simpatici- storse il naso.
-Beh, puoi sempre far conto che questa sia la tua famiglia!- rispose Al abbracciando con un ampio gesto paternalistico la combriccola di ragazzi.
Scorpius rise -Non credo che tuo zio ne sarebbe contento-
-Chi? Ron?-
-Sicuramente- intervenne Hugo. -Ma non lasciarti impressionare. Mio padre è sempre così. Fa tanto il duro, ma poi alla fine..-
-Con tutti i calci che gli rifila zia Herm- aggiunse Lily.
E Scorpious rise annuendo.
-E' pronto in tavola!-
La madre di Rose si era appena affacciata dalla porta; portava un grazioso grembiule color oro. Storse il naso, pensando che quei colori gli erano fin troppo familiari, ma non disse nulla ed entrò.

  *

-Scacco!-
-Non vale! Mi hai distratto!-
-Non sai giocare, inutile che trovi scuse-
-Come ti permetti? Fammi riprovare-
-Ok, ma alla prossima che vinco mi paghi-
-Stai pur certo che non accadrà-
Dopo il pranzo si erano chiusi in camera di James e Hugo, i quali si erano cimentati in un arduo torneo di scacchi  - finora vinto da James.
Rose, Lily, Scorpius e Albus sedevano sul letto di uno dei due, a guardare.
-Allora Al, questa Melissa?- chiese Lily strattonandolo.
Il moro sbuffò. Lily voleva sempre impicciarsi dei fatti degli altri.
-Che cosa c'è?-
-Come va?-
-Ma come vuoi che vada? Non l'ho più vista-
-Avete mai parlato?-
Albus la guardò come se fosse pazza.
-Stai scherzando? Sta sempre avvinghiata a quel viscido di Patrick, non gli si scolla un attimo!-
-Patrick?! Oh Merlino, stai scherzando?- sembrava veramente scioccata. -Lasciala perdere- sentenziò poi. -Una che si mette con un individuo simile non è neanche da prendere in considerazione.-
Albus sbuffò scocciato, ma nei suoi occhi si leggeva che la pensava allo stesso modo.
Rose, dietro di loro, sospirò, buttandosi all'indietro sul materasso.
-A che pensi?- chiese Scorpius girandosi .
Lei rispose con un'alzata di spalle.
-E' ancora quel ragazzo?- chiese con un leggero tono di malizia.
Rose non rispose. Che buffo, parlarne in terza persona quando lui era proprio lì. Sorrise fra sè, senza neanche accorgersene; Scorpius sì.
-Allora ho indovinato!- esclamò.
E Rose pensò che dopotutto aveva ragione.
-Non posso credere che tu non me lo abbia detto, chi è?-
-Oh, non lo conosci..- fece lei, vaga.
-Come sarebbe a dire? Sono il tuo migliore amico e non conosco il ragazzo che ti ha rubato il cuore? E' grave- e mentre lo disse una strana espressione seria e accigliata gli oscurò il volto, adombrandolo come una nuvola carica di pioggia. Ma fu solo un attimo, e subito dopo si dissolse.
Rose rise. Un po' per l'uso improprio che il ragazzo stava facendo ora di migliore amico. Un po' perchè quel ragazzo lo conosceva. Oh, se lo conosceva.
-Allora, non vuoi dirmelo?- insistette il biondo.
-No, sono cose private- rispose nascondendo il viso dietro a un cuscino.
-Ah!- disse lui e Rose percepì il suo avvicinamento.
-E' così che fai- Con due dita le impresse un pizzico sul fianco, appena sopra la vita.
Trasalì. E, come sempre, un'ondata di calore le pervase il corpo, là dove lui l'aveva toccata.
-Smettila- disse.
-Che c'è? Ti dà fastidio?- fece lui divertito e prese a ricoprirla di solletico.
Rose era sicura che se solo lui le avesse tolto il cuscino da davanti non avrebbe più distinto il suo viso dal resto dei capelli.
-Eih voi due!- esclamò Lily seccata, girandosi a fulminarli.
-Piantala- sibilò Rose.
Ma lui non si fece intimidire, e le si mise accanto, per continuare a infastidirla senza che gli altri se ne accorgessero.
-Sei un'ingrata-
-E tu uno stronzo-
-Non mi invogli a smettere-
-Ti prego!- bisbigliò, tentando a stento di non gridare. Il cuscino volò via nella lotta e finì sul pavimento accanto al letto. Finalmente riuscì a prendergli le mani e a fermarle. Lui la guardò da sopra con un mezzo sorriso sulle labbra.
-Sei proprio perfido- gli disse, fulminandolo 
-So che ti piaccio così- rispose lui, e si sdraiò accanto a lei.
Rose trattenne il fiato, sbirciandolo con la coda dell'occhio.
-Comunque dovresti dirglielo- disse lui, giocando un po' coi suoi capelli.
Rose deglutì.
-E se poi non ricambia?- chiese.
Lui le spostò un ricciolo dalla fronte e la guardò con serietà.
-Stai scherzando, vero?-

  *

Il rumore della porta che si apriva e lo scoppio di voci provenienti dal piano di sotto bastarono a dare l'annuncio dell'arrivo degli zii. Alzandosi dai letti e abbandonando le partite a scacchi -Avrei vinto io - Sìsì come no-  i ragazzi uscirono dalla camera dei cugini, per scendere a salutarli. Scorpius uscì per ultimo e rimase indietro. Rose, sulla porta, se ne accorse.
-Tutto bene?-
-Ovvio-
-Ti senti a disagio?-
-No, figurati-
Annuì, e fece per andare avanti, ma lui la trattenne per un ricciolo.
-Però tu non lasciarmi solo- disse.
Rose sorrise e gli si mise accanto, scendendo con lui le scale.
Zio Bill e zia Fleur erano stati sommersi dagli abbracci dei parenti mentre Molly si congratulava con le due cuginette per come fossero cresciute bene.
-Eih, Vic!- esclamò Lily gettandosi fra le braccia della cugina più grande.
-Peste! Quanto tempo!-
Lily rise e Victoire le scompigliò i lunghi capelli rossi con un gesto affettuoso della mano. 
-Vieni- disse Rose rivolta a Scorpius -Te le presento-
E lo trascinò in mezzo alla solfa.
-Oh, Rosie, quanto sei cresciuta, come stai?-
-Bene grazie- rispose la ragazza abbracciando la cugina più grande -Tu?-
-Benissimo, Ted ed io stiamo organizzando un viaggetto al sud, sarà la prima volta- rispose con aria sognante.
Dietro di lei Dominique, la sorella minore che aveva la stessa età di Rose, era già stata accerchiata da Hugo, Albus e James.
-Dom!- esclamò rivolta alla cugina, che si voltò a cercarla con i chiarissimi occhi azzurri.
Il suo sguardo, per natura glaciale e inespressivo, era ora illuminato di allegria, come se d'un tratto tutto il ghiaccio che lo cristallizzava si fosse sciolto, mostrando un oceano estivo.
-Rose!- Dominique sorrise e il suo volto sembrò illuminarsi di luce propria. Facendo qualche passo avanti si diresse verso di lei, seguita da un turbinio di capelli biondo oro. Si abbracciarono.
-Finalmente Dom, come stai?-
-Bene, tutto bene. Tu che mi dici?-
-Sapessi, ho un sacco di cose da raccontarti! Vieni, devo presentarti un amico che è venuto a trascorrere le vacanze da noi. Eccolo- disse, mettendosi da parte per indicarle il ragazzo rimasto indietro.
-Scorpius, lei è Dominique, mia cugina-
Scorpius non disse nulla per qualche secondo. Sembrava essersi pietrificato tutto d'un tratto.
-Piacere Scorpius, felice di conoscerti- disse allora Dominique, sorridendogli cordialmente. Ma il suo sguardo non aveva ora quella lucentezza che fino a poco prima lo aveva illuminato. Era tornato serio e distaccato, lo sguardo che riservava a chiunque, tranne che ai cugini, che la conoscevano da una vita.
Scorpius parve rianimarsi e allungando una mano verso quella che lei gli porgeva rispose -Piacere mio- con un sorriso imbarazzato.
La ragazza sorrise e si voltò nuovamente verso la cugina.
-Sono felice di rivedervi Rose, mi siete mancati-
-Anche tu, Do. Ma ora vieni, prendi la tua valigia e portala nella tua stanza. Chiama anche Vicky-
La bionda annuì e recuperò la sua borsa, prendendo la sorella per un braccio.

  *

-Sei un imbecille!-
-Senti chi parla, imbroglione!-
-Cosa? Io? Era l'ultimo rimasto ed era il mio! Il tuo te lo sei già mangiato ieri!-
-Cosa ti inventi?! Quello che avevo ieri non era un torrone ma una cioccorana, stupido!-
-Non dire cavolate, ti ho visto! La carta era rossa, le cioccorane che abbiamo hanno tutte l'involucro verde!-
-Non solo bugiardo, anche daltonico!-
-Che succede?- chiese Rose entrando, attirata dal litigio fra i fratelli Potter proveniente dalla cucina.
-Cosa vuoi che succeda?- rispose Lily sorseggiando noncurante una tazza di the -Litigano per un cioccolatino-
La riccia soffocò una risata, dirigendosi divertita verso il frigo.
A meno di un metro di distanza la seguì Scorpius, che le si avvicinò di soppiatto alle spalle imprimendole un pizzico sul fianco.
-Eih!- esclamò voltandosi -Mi hai fatto spaventare-
-Era quello l'intento- rispose quello ghignante.
-Idiota- 
-Che fai?- chiese il biondo poggiando la schiena sul mobile accanto per guardare.
-Mm- fece scorrendo con gli occhi le provviste -Muffin!- esclamò infine afferrando un tortino marrone dallo scaffale sopra il frigo -E uno yogurt- aggiunse prendendone uno alla fragola. -Merenda-
-Vacci leggera santo cielo- esclamò guardandola beffardo -Non mi sembri in denutrizione-
-Cosa?- esclamò voltandosi sbigottita -Da dove ti è uscita? Sto bene-
-Come stanno bene le persone che mangiano tanto-
-Ma che.. Scorpius! Ritira subito quello che hai detto o te lo faccio ringoiare con tanto di schiaffo-
-Provaci - la sfidò compiendo un balzo indietro, ed evitando così il colpo indirizzatogli dalla ragazza.
-Ops, mancato- 
-Sei proprio un ragazzino- fu il commento dell'amica che lo squadrò incrociando le braccia al petto.
-Ma dai, sai benissimo che scherzo- fece allora con dolcezza, assumendo quell'espressione da snaso affettuoso che aveva sempre quando cercava di farsi perdonare.
-- borbottò, voltandogli le spalle.
-Beh? Non ti sarai mica offesa?-
Non rispose.
-Rose, lo sai che sei la fanciulla più amabile e affascinante del mondo, non c'è bisogno che te lo ripeta- rispose allora ridendo e mettendosile davanti
.
Lei finse di non averlo ascoltato e prese un piattino di plastica da
dentro l'armadietto.
-Non mi ascolti?- insistette -Devo inchinarmi ai tuoi piedi per essere perdonato?-
-Oh insomma, piantala- borbottò arrossendo e allontanandolo con una spinta.
-Dico sul serio! Sei la ragazza più bella e dolce ch'io abbia mai visto, Rose Weasley, mi vuoi sposare?-
-Ehm ehm- Fu proprio quello il momento in cui il padre della ragazza scelse di mettere piede in cucina e assistere al quadretto.
-Ops- fu l'unico commento di Lily prima di soffocare una risatina.
Rose guardò avvampando il padre che lanciò un'occhiata omicida al povero ragazzo e assunse un'espressione visibilmente alterata.
-Stupido- bisbigliò la riccia al compagno che si scostò da lei in un lampo allontanandosi di un metro buono.
L'uomo lo osservò ostile, e se gli sguardi potessero uccidere il povero Scorpius si sarebbe probabilmente visto trasformare in un amabile mucchietto di cenere.
-Ron, cosa stai facendo? Non ti ho chiesto di aiutarmi?-
Per fortuna il richiamo della moglie evitò la disgrazia e l'uomo si vide costretto a reprimere i suoi istinti omicidi. Scorpius gli rivolse un largo sorriso a trentadue denti e lo incitò con lo sguardo ad obbedire agli ordini.
-Tzè- fu l'unico commento dell'uomo, che gli lanciò un'ultima occhiataccia e girò i tacchi, raggiungendo la moglie in chissà quale angolo nascosto della casa.
-Fiuu- fu il sospiro di sollievo del serpeverde e la rossa scoppiò a ridere di gusto.
-Che ci trovi di divertente?- la rimbrottò Rose incrociando le braccia al petto.
-Vuoi proprio che te lo dica? Le vostre espressioni Rose, la tua quando è arrivato.. e quella di Scorpius.. Spassosi-
I due si scambiarono un'occhiata perplessa e concordarono silenziosamente sul fatto che la piccola fosse decisamente impazzita.
In quel momento dal salotto apparve la più giovane delle cugine arrivate quel giorno, che quando li vide in cucina li raggiunse vestita di un abito blu.
-Nicky, disfatte le valigie?- salutò Rose sedendosi con il muffin in mano.
-Tutto fatto- asserì la ragazza -Fra un po' scenderanno anche Vic e i miei, abbiamo una sorpresa per voi-
-Sorpresa?- esclamò Lily con occhi lucenti.
-Sì- sorrise la bionda -Ti conviene non riempirti troppo- aggiunse poi rivolta a Rose con un occhiolino.

La sorpresa non tardò a presentarsi e si rivelò con somma gioia di Rose e degli altri ragazzi un'enorme scatola di cioccolatini francesi, i loro preferiti, che avevano avuto il piacere di divorare l'inverno scorso a Parigi.
-Squisiti!- cinguettava Lily instancabile mentre si abbuffava senza ritegno di pasticcini.
Rose sorrise e si voltò verso l'amico per chiedere se gli piacessero. Lo trovò immobile con lo sguardo fisso sull'altro divano, quello di fronte al loro, l'espressione assente. Incuriosita, seguì la traiettoria del suo sguardo per scoprire a cosa stesse rivolgendo tanta attenzione e si stupì di incontrare la figura della cugina, affiancata dai genitori e dalla sorella maggiore, che chiacchierava incurante con James.
Sbirciò nuovamente gli occhi di Scorpius, ammutolita, e li vide fissi su di lei con un'intensità spaventosa, che non gli aveva mai visto addosso.
Fu solo un secondo, ma la gola le si fece improvvisamente secca. Dimenticò cosa stava per chiedergli e dimenticò di farlo per tutta la serata che seguì, come se avesse perso l'uso della parola.

Più tardi, Diario di Rose:


Sono sdraiata sul mio letto con una penna in mano.
Lily dorme e la casa è immersa nel buio, cullata dal dolce mormorio che producono i respiri degli addormentati. Ma io non ci riesco.
Ho acceso una candela, per riuscire a vedere qualcosa. Mano a mano, goccia dopo goccia perde un po' di sè, e scivola giù come una lacrima dorata, tuffandosi nel foglio bianco sul quale sto scrivendo. Mi sento un po' come quella candela, adesso. Mi sembra che una lunga scia mi stia scorrendo addosso, provocandomi ora brividi di freddo, ora sensazioni di soffocamento.
Non è buffo come una giornata, che all'inizio ti sembra iniziare così bene, possa poi finire tanto miseramente?
Abbiamo passato il pomeriggio in casa perchè faceva troppo freddo per uscire.
Abbiamo preso il the e abbiamo mangiato i pasticcini che gli zii ci hanno portato da Parigi. Sono davvero buoni, sai? Sembrava tutto così perfetto.
Un'allegra famiglia riunita per le vacanze, seduta comodamente attorno al fuoco, a sorseggiare the come nei film.
Le persone ridono, parlano, si scambiano complimenti. Lily ride per una battuta, James prende in giro Albus, Hugo parla a Dominique.
E poi ci sta lui.
Ci credi che per tutta la serata non abbiamo scambiato una parola?
Era troppo impegnato. Troppo impegnato a divorare con gli occhi Dominique, mia cugina.
Incredibile. Sembrava un fantoccio in catalessi, non parlava con nessuno! Ogni tanto scambiava due battute con James o con Albus, quel tanto che bastava per distogliere lo sguardo da lei. E poi tornava a fissarla, quasi avesse dovuto scriverci una relazione sopra.
E' questo dunque, l'effetto che si subisce a guardare una mezza Veela?
E al momento di andare a dormire tutto quello che ha saputo dirmi è stato: -'Notte Rosie- continuando a seguirla con lo sguardo fino alla sua stanza.
Un'altra goccia di cera è scesa a macchiare il mio foglio immacolato.
E' facile immaginarne il paragone con una piccola macchia scura arrivata a rovinare questa giornata perfetta.
Ma chi è? Lui che non le toglie gli occhi di dosso? Lei che è così dannatamente bella? O io che mi sento così stupidamente a disagio?
Forse è meglio se smetto di pensarci.

   
 
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