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Autore: justanothergirl_96    29/12/2013    4 recensioni
"I was, I am and I will be your nightmare.-21."
Genere: Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 5
Ero rimasta li, a fissare la pagina con su scritto quell'enigma. 

"Gli incubi non sono pochi; uno, due, tre.. Ma anche tanti altri. Potrebbero arrivare a vent'uno, o potrebbero fermarsi prima, ma potrebbero anche continuare dopo.
Gli incubi sono tanti, e non è facile affrontarli tutti. Ma non è nemmeno difficile affrontarne uno, ma è altrettando difficile affrontarli tutti. Tic Toc. Il tempo finirà."

Feci un lungo sospiro.

"Il tempo finirà"
Ma cosa significava sul serio?
Ero abbastanza avvilita, non era mai stata brava a superare certi enigmi, e Terence non mi avrebbe mai potuta aiutare, poteva solo proteggermi, eppure io necessitavo più che altro di risposte.
Avevo bisogno di sapere la verità.

Mentre ero impegnata a contemplare il libro, come in cerca di risposte -che probabilmente non avrei ricevuto-, sentii il telefono nella mia tasca vibrare.
Un messaggio da parte di Debby. -Cazzo.-
Non le avevo scritto, e non avevo passato la notte al campus, mi avrebbe uccisa.
Mi feci coraggio e aprii il messaggio.

DA: DEBBY.
Hey stronzetta, sei sparita.. Mh, mi sa che ti sei data da fare. Beata tu. 
Anyway, -10!! 

Accennai un sorriso, anche se non capivo cosa ci fosse di così importante da fare un countdown . 
Mica stava arrivando il giorno della laurea. Risi tra me e me.
Non riuscendo a capire cosa volesse significare andai nell'agenda.
-10. Oh cazzo, tra 10 giorni avrei compiuto 21 anni. 

Un lampo di genio mi arrivò, ecco perchè 21!
L'ombra era arrivata adesso che avrei finalmente compiuto 21 anni. 
Ma perchè adesso? Perchè non prima, o dopo?

Era entusiasta nell'aver trovato la risposta, eppure ancora confusa perchè era l'unica risposta ricevuta, e non mi aiutava poi così tanto.
Mi alzai dal divano, iniziando a camminare avanti e indietro abbastanza agitata  e desiderosa di sapere altro.
Avevo bisogno di Terence.

Terence's point.

Ero uscito di casa, potrei dire disperato, disperato per ciò che stava succedendo alla mia piccola Scarlett.
Non potevo permettermi di lasciarla da sola, non adesso, ma dovevo parlare con la causa di tutti i suoi problemi.

Camminavo a passo abbastanza svelto, il luogo in cui mi stavo recando, che era stata casa mia per molto tempo, non era lontano. 
In circa venti minuti mi ritrovai di fronte a un'enorme porta, era di legno nero, forte e imbattile. 
Nel tempo in cui era stato "prigioniero" in quel luogo avevo imparato delle cose, tante da poter distruggere chiunque mi avesse intralciato, ma poche da poter distruggere l'anima che mi aveva salvato. 
Feci un enorme sospiro prima di farmi coraggio e dire la parola che mi avrebbe permesso l'accesso. 
Non ne ero sicuro, ma se volevo salvare Scarlett, allora avrei dovuto compiere quel passo, altrimenti la sua vita sarebbe sempre stata in pericolo. 

"Demons saviors of my life." Dissi quelle parole quasi disgustato, non ero uno di loro da tanto, e ne ero fiero; anche se dovevo la mia vera salvezza a lei, lei che mi perseguita dal giorno in cui l'ho abbandonata. 
 Avvolto nei miei pensieri, l'enorme porta si aprì. Feci un altro lungo sospiro e iniziai ad incamminarmi nelle tenebre del mio oscuro passato. 
Un tempo indecifrabile passò, prima che riuscissi a raggiungere la stanza dove tutto ha inizio, al mio arrivo, le porte si aprirono, e di fronte a me l'oscuro fece un sorriso maligno. 

"Oh, mio Terence, a cosa devo il suo arrivo, un pentimento per rendermi ancor più felice?" Lo guardai dritto negli occhi, erano neri, oscuri, sembravano cenere mischiata al sangue di poveri ragazzi alla ricerca della felicità. Una felicità irraggiungibile, se non con il solo desiderio di essere liberi, di esserlo davvero. 
Continuava a mostrarmi il suo sorriso pieno di malvagità, unità all'odio e alla disperazione, un'anima persa per sempre, era solo questo.
"Mai, signore. Sa cosa voglio." Dissi infine, la mia espressione cambiò, da preoccupata e inquita, divenne decisa e sicura. "Mostrala ai miei occhi." Il mio tono era sicuro, non lasciai fuori uscire nessun tono che potesse far capire che infondo, avevo paura.
Rise, e il suono della sua risata mi fece sussultare, come poteva essere così malvagio? Lo era sempre stato? In molti anni lì dentro, non avevo mai avuto risposte.
"Eccola." Si spostò sorridendo, e dietro di lui, nella parate nera con appesa dei quadri, che, non lasciavano intravedere nessun tipo di emozione, si aprì un varco, e l'ombra era lì, come in attesa. 
"Grazie." Sussurrai, lasciando intravedere nella mia voce un filo di preoccupazione. Lui rise ancora, ma stavolta, non disse nulla, così mi diressi dentro quel varco, sperando di riuscire a tornare presto a casa. 

Camminavo, eppure sembrava che non raggiungessi mai la meta, mentre l'ombra continuava a stare lì, sempre in attesa, sta volta, adagiata appena su un letto, coperto da un lenzuolo nero. 
Dovevo evocarla, era l'unico modo. 
"L'ombra non esiste." Strinsi i pugni, sapendo a cosa stavo andando in contro.
Una voce assordante, quasi palpabile, mi passò attraverso il corpo, e un urlo di atroce dolore uscì dalla mia gola.
Dopo di che, udii una risata, ancora più malefica dell'ultima che i miei timpani avevano percepito.
Sussultai appena, e rabbrividii quando delle fredde mani sfiorarono il mio collo. 
"Hei straniero, ti sono mancata così tanto che hai sentito il bisogno di evocarmi?" L'ombra era arrivata. Posò le sue fredde labbra, che non lasciavano trasparire nessun emozione, sul mio collo, e potei sentirla sorridere su di me. 
"Lascia stare Scarlett." Dissi infine, sicuro e deciso, anche se quelle emozioni mi sarebbero costate care. 
"Il mio eroe!" Urlò con voce stridula, a mo di presa in giro. Iniziò a compiere vari giro attorno a me, mentre il mio respiro si faceva sempre più affannato. 
"Oh Terence, eppure tu mi manchi così tanto." Si fermò davanti a me, e le sue labbra stavolta, furono sulle miei. 
Al suo tocco, il mio cuore sembrò come gelarsi. Sensazioni di vuoto e di disgusto mi trapassarono il corpo. Deglutii appena. E lei sorrise.

*Inizio flashback* 

Camminavo con lo sguardo basso e cupo, senza meta, e una voce angelica mi distrasse dai miei pensieri. 
"Hei straniero, non ti ho mai visto prima, chi sei?" Alzai lo sguardo, ma non c'era nessuno, d'un tratto, una delle ragazze più belle che avessi mai visto, saltò giù da un albero e si posizionò di fronte a me.
"Io sono Chiara." Mi sorrise. E sorridendo, era ancora più bella. 
Lunghi capelli biondi le scendevano lungo la schiene, e due occhi azzurri penetrarono i miei, altrettando azzurri, ma pieni di paura e odio. 
"Terence." Dissi secco, come voler scappare. 
Continuava a sorridere, non aveva paura di me, ne di ciò che ero ne di ciò che rappresentavo.
"Bel nome, davvero. E' originale." Disse infine, guardandomi, e alla fine alzò gli occhi, incrociando i miei. Sussultò appena, fancendo poi un passo all'indietro. 
"Non ti farò del male, però, lasciami in pace, è la cosa migliore, per te." Continuai a dire, facendo cenno di andare via, iniziando a camminare. La sua mano mi accarezzò la spalla coperta da un mantello nero. Al suo tocco, il mio cuore riprese a battere.
Spalancai gli occhi, la sensazione più assurda che avessi mai provato, non ero ancora un'anima maledetta, Chiara mi aveva salvato.
Mi girai di scatto, e i suoi occhi incrociarono di nuovo i miei, era bellissima, e il mio cuore non desiderava altro che averla.
Portai le mie braccia attorno al suo corpo attirandola a me, era spaventata, le si poteva leggere negli occhi, ma allo stesso tempo felice, come se si fosse resa conto del miracolo che aveva appena compiuto.
Non ce la feci, volevo resistere, ma il desiderio prese il sopravvento su di me, posai le mie labbra sulle sue, iniziado a baciarla. 
Un bacio lento e dolce iniziò tra di noi, lentamente schiuse le sue labbra, e io ne approfittai, le nostre lingue iniziarono a scontrarsi, come un combattimento divenuto infine una danza lenta e sensuale. 
Finita la magia, mi staccai da lei, sorridevamo entrambi, ed io, ero felice.
La mia natura non era cambiata, eppure mi sentivo come se qualcosa di nuovo in me stesse tornando, prendendo il sopravvento. 
Le accarezzai il viso, portando lo sguardo sui suoi occhi, che incrociarono ancora una volta i miei. 
"Devo andare." Sussurrò infine, si lasciò andare alla mia stretta, e sparì tra gli alberi. 

Erano passati circa due mesi dal nostro incontro, eppure, non l'avevo ancora rivista, il suo viso impresso nella mia mente sembrava come non voler sparire.
Mi mancava, e ogni giorno, ricordando quel bacio, sentivo il mio cuore battere sempre più forte. E l'amore che ormai, sembravo aver dimenticato, era tornato in vita.
Il mio cuora batteva forte e veloce, senza mai placarsi, pronto ad amare, ma purtroppo, l'unico che voleva amare era lei. 

Ancora una volta, come tutti i giorni, camminavo perso nei miei pensieri, recandomi nel luogo a me più caro. 
"Hei straniero."
Al tono di quella voce sorrisi, la mia Chiara era tornata. Alzai lo sguardo e la vidi saltare giù dal solito albero arrivando così di fronte a me. 
Portai le miei mani attorno ai suoi glutei, facendola saltare appena e facendole mettere le gambe attorno a me. "Ciao straniera." Sorrisi ancora, e lentamente, poggiandola al tronco di un albero, presi a baciarla. 
Fu diverso dal nostro primo bacio. Questo conteneva passione, desiderio, e amore. 
La baciavo con foga, spingendo di più il bacino contro il suo, la volevo, ma non potevo averla, non adesso. 
Le nostre lingue si intrecciarono lentamente tra di loro. E una scossa piacevole, ma altrettando dolorosa mi percosse la schiena. 
Mi staccai da lei. "Ti amo." Dissi infine, con il respiro spezzato e affannato. Si calmò appena. "Ti amo anche io." Sorridemmo entrambi. 
Dopo quelle parole, il cielo sembrò come oscurarsi. 
L'antica profezia si stava avverando.
La lasciai andare. Tutto l'odio che avevo in corpo era sparito, ma purtroppo, i suoi bellissimi capelli biondi diventarono color cenere, mentre i suoi meravigliosi occhi si incupirono immediatamente.
Divenne come un'ombra.
Il mio oscuro destino era adesso diventato il suo. 
Sentii come una coltellata al cuore, avevo rovinato la vita dell'unica persona che avessi mai amato.

*Fine flashback*

L'ombra sorrideva contro le mie labbra, d'un tratto iniziò a baciarmi e lentamente iniziò a prendere le sembianze che una volta amavo tanto. 
"Chiara." Sussurrai infine. 
A quell'angelica visione i miei occhi si spalancarono, non riuscii a resistere, portai le mie braccia sotto i suoi glutei, sollevandola appena da terra e le feci avvolgere le gambe attorno a me. 
Mi era mancata, quasi da farmi mancare il fiato. 
"Straniero." Sussurrò contro le mie labbra. La sua dolce e soave voce tornò e mi percosse il cuore. Iniziai a baciarla. La passione prese il sopravvento su di me. 
Tenendola tra le braccia la portai sul letto, e mi stesi tra le sue gambe, continuando il bacio e facendo intrecciare le nostre lingue. 
Lentamente spinsi il bacino contro il suo. 
D'un tratto, la sensazione di vuoto provata prima mi percosse la schiena, aprii gli occhi, l'ombra era tornata. 

"Scarlett." Sussurai in preda al panico alzandomi di scatto mentre l'ombra continuava a fissarmi soddisfatta, con il suo solito sorriso malvagio stampato sul volto. 

Cosa cazzo avevo fatto? 

***

SPAZIO AUTRICE.

SALVE A TUTTI, ECCOMI QUI, SONO TORNATA!
SCUSATEMI PER L'IMMENSO RITARDO, ma non ho proprio avuto ispirazione, ho scritto il capitolo tutto oggi. 
In realtà l'avevo iniziato, ma poi ho cancellato tutti e ho riscritto.
L'inizio lascia un po' a desiderare, ma amo tutto il flashback e la storia di Terence, madò. 
Spero vi sia piaciuto!
Ringrazio tutti. E non vedevo l'ora di aggiornare. 
Oh, buon natale a tutti. <3

Se vi va lasciate una piccola recensione sotto, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. (:
Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo.


Twitter: 
McKidrauhl_
Twitter creatrice banner:
ShalyCohen

A presto. <3
 
  
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