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Autore: fra_eater    03/01/2014    2 recensioni
(...) “Ma si tratta pur sempre di un marine! Siamo certi di poterci fidare?”
“Dobbiamo tentare per salvare Rufy e Zoro!”
“Rufy è stato catturato per proteggere me”
“Non angosciarti Nami- swan, ci riprenderemo sia lui che il marimo”
“Il problema maggiore rimane convincere quella donna”
cosa succederebbe se Zoro e Rufy, idue combattenti più forti, fossero arrestati dalla Marina? ovviamente i loro compagni si lancerebbero al loro salvataggio, dovendo chiedere, però l'aiuto di due persone "particolari"
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boa Hancock, Mugiwara, Tashiji, Un po' tutti | Coppie: Rufy/Nami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sanji, Brook e Usopp raggiunsero velocemente Chopper ben camuffati.
 Lunghi mantelli, occhiali da sole e vestiti eccentrici servivano per mascherarsi e sfuggire agli occhi indiscreti della marina.
“Come la avviciniamo?” chiese il cecchino dal naso lungo, scrutando ansioso la scorta di marinai che seguiva il loro obiettivo: una donna dai lunghi capelli neri legati in alto con la divisa da capitano di vascello.
“Chopper, fingi di essere un bambino e portala da noi” l’alto scheletro dalla capigliatura afro mise tra le piccole braccia della renna dei vestiti da bambino e una parrucca afro.
“Eh??? Perché io?” chiese il medico di bordo. Si vergognava terribilmente al solo pensiero.
“Giusto!” il cecchino si animò “Se è senza occhiali è cieca come una talpa. Sarà facile ingannarla”
“Non mi piace dover ingannare una donna” commentò il cuoco dando un calcio a un ciottolo per strada.  “Se volete la convinco io a venire con l’aiuto del mio charme!”
“È escluso!” convennero gli altri.
Chopper si cambiò velocemente. Prese coraggio e corse verso il capitano dei marine frignando come un bambino.
 
“Quella deve essere la loro nave” Franky indicò alle sue due compagne un gigantesco veliero guidato da due enormi serpenti “ Mi piacerebbe poterlo studiare da vicino” commentò il Cyborg.
“Ti ucciderebbero appena metteresti piede sulla passerella” commentò la rossa navigatrice portandosi il cappuccio del mantello in testa. Oltre che al suo aspetto, il mantello serviva per nascondere ad occhi indiscreti il cappello del suo capitano che oscillava piano sulla sua schiena.
“ E così quelle sono le Kuja” commentò l’archeologa fissando le guerriere che si davano il cambio ai piedi della passerella “Mi hanno sempre incuriosita”
“Sono delle belle donne” commentò Franky fissando i vestiti striminziti o quasi inesistenti delle amazzoni “Guarda che tette!”
Nico Robin lo fulminò con lo sguardo mentre Nami alzò gli occhi al cielo “Uomini” disse solamente con fare rassegnato.
“Anche le vostre non sono male” cercò di rimediare il carpentiere; l’unica cosa che ottenne fu un pugno in faccia dalla navigatrice e un allentamento dei bulloni delle braccia grazie al potere dell’archeologa.
“Noi andiamo” disse Nami mentre usciva dal vicolo scuro seguita dalla sua amica, anche lei aveva il cappuccio di un mantello scuro calato sul volto. “Ricordati, Franky”
“Si, si” disse Franky mentre si ri- avvitava le braccia con estrema lentezza per paura di svitarle ancora di più “un’ora!”
 
“Che succede, piccolo?” chiese la bella donna dopo che un bambino le si era aggrappato piangente alle sue gambe. Riusciva solo a distinguere un’enorme massa nera che al tatto erano sicuramente dei riccioli.
Il piccolo frignò “La mamma”
“Che è successo alla tua mamma?” chiese lei cercando di far attenzione a non cadere; il piccolo era così stretto alle sue gambe che le faceva perdere l’equilibrio.
“Vuole parlare con la bella signora con le spade, ma non si può alzare dal letto”
“Oh, povero piccolo” disse un marinaio che si avvicinò al bambino incuriosito. Vedendolo avvicinarsi Chopper urlò “Ho paura dei marinai” e si portò il mantello della divisa della ragazza sul volto per nascondere la sua pelliccia  e il suo naso blu.
“Va bene, piccolo” disse lei allontanandolo leggermente. “Portami dalla tua mamma.”
Chopper arrossì nel vedere il dolce sorriso della ragazza e si vergognò per averla ingannata
“Voi aspettatemi qui” disse alla sua squadra e si fece accompagnare dal bambino stringendogli la manina un po’ troppo callosa e piccola per essere di un umano.
 
Le guerriere Kuja incrociarono le lance per bloccare il passaggio delle due figure incappucciate. Le donne cercavano di scrutare sotto i mantelli per vedere il volto degli sconosciuti. “Chi siete?” chiese l’amazzone piccola e bionda posta sulla destra “Che volete?”
La figura più alta fece un passo avanti “Dobbiamo parlare con la principessa serpente” la sua voce femminile era dolce ma al tempo stesso autoritaria.
L’altra guerriera, molto più alta della prima, con i capelli neri legati in altro, puntò la propria lancia contro i due esseri che nascondevano la loro identità “Cosa volete da lei? Chi siete?”
“Dobbiamo parlarle” ripeté l’altra persona, anche la sua voce era femminile, ma molto più dura della precedente.
L’amazzone Kikyo non era certo famosa per la sua pazienza “Di che cosa?”  chiese stringendo più saldamente la presa contro il bastone.
 
“Dove mi stai portando, piccolo?” .  Era da un po’ che lo stava seguendo, ma dove la stava portando quello strano bambino?
Girarono un angolo e qualcuno le bloccò la strada “Mi scusi” disse la ragazza “non l’ho vista”
“Si metta gli occhiali, signorina” le suggerì la voce del bambino che nel frattempo aveva lasciato la sua mano. La ragazza obbedì, impiegò alcuni secondi per mettere a fuoco i volti delle quattro persone d’avanti a lei.
Un uomo biondo con le sopracciglia a ricciolo e un lungo ciuffo a coprirgli l’occhio sinistro, un altro con un lungo nasone e un codino di capelli ricci, un alto scheletro con una folta capigliatura afro e il piccolo bambino che in realtà era una renna dal naso blu.
“Voi” la ragazza gli riconobbe subito “siete la ciurma di Cappello di Paglia” stava per scappare ma il cuoco Sanji la afferrò per un polso, trattenendola “ Non scappi, signorina Tashigi. Non abbiamo intenzione di farle del male”
“Dobbiamo parlarle di Zoro” disse il cecchino con fare mesto.
 
“Allora?” la guerriera si fece sempre più impaziente, anche  la sua compagna,Margaret, puntò la lancia contro le sconosciute.
Le due figure incappucciate prima si guardarono tra di loro, poi scrutarono la strada. Quando furono certe che fosse deserta si tolsero entrambe i cappucci, rivelando i loro volti.
La donna più alta aveva lunghi e lisci capelli neri e imperscrutabili occhi azzurri, l’altra, invece portava una folta chioma arancio e mossa che incorniciava i grandi e profondi occhi castani.
Quest’ultima portò una mano dietro la schiena e ne estrasse un vecchio cappello di paglia che le due guerriere Kuja subito riconobbero: era quello di Rufy.
“Dite a Boa Hancock” la ragazza dalla folta chioma strinse il cappello al petto “che il primo ufficiale dei pirati di cappello di paglia è qui per parlarle di Rufy!”
  
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