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Autore: MaryTheFangirl01    12/01/2014    3 recensioni
Salve gente! Ci rivediamo con la mia nuova storia! Dunque, come forse alcuni di voi sapranno io AMO Jack Frost e Elsa come coppia, perciò eccomi qui a pubblicare una storia con pairing Jack Frost/Elsa.
Questa storia comincia con Jack che si è perso nei dintorni di Arendell... altro non vi dico, solo che ci saranno colpi di scena! Buona lettura!
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Frost
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Ero stanco. Non sapevo assolutamente dove mi trovavo, e nonostante avessi la capacità di volare non riuscivo a vedere nulla, per via di una tormenta di neve, In estate. E non era stata provocata da me. Avrei potuto controllarla, ma non ci riuscivo, mi era impossibile. Io, Jack Frost, spirito dell'inverno, non riuscivo a controllare la neve, ma solo a rallentarne di un minimo la caduta. Probabilmente era già dominata da qualcosa o qualcun'altro. Ma era possibile che ci fossero due spiriti del ghiaccio e della neve? E poi, oltre a questo, erano ore che svolazzavo senza meta lasciandomi trasportare dal vento, senza una direzione precisa. Esatto, non riuscivo a controllare nemmeno il vento. Chissà cos'era successo...
Però, a un certo punto, vidi un villaggio con un castello in lontananza. Curioso come sempre, chiesi al vento di portarmi lì, e inaspettatamente questo mi ascoltò. Evidentemente era proprio lì che dovevo andare. 
-Sembrava una persona per bene, chissà perché lo ha fatto- disse una donna con un bambino in braccio -Forse era proprio questo il motivo per cui non hanno mai aperto le porte- affermò un uomo - La regina ci ha traditi, ha maledetto Arendell con questa bufera di neve! Sapevo che non dovevamo fidarci di una come lei!- rispose un altro. E così, la regina aveva maledetto il regno con questa nevicata eh? Bene bene, a quanto pare c'era qualcuno che mi faceva concorrenza, a quel punto dovevo solo trovare quella fantomatica regina.
- Chissà dov'è andata! Se la trovo giuro sul mio onore di nobile che gliela farò pagare cara! Ma del resto un essere gelido come lei non poteva che essere una delusione, povera principessa Anna che è andata a cercarla. La poverina è ancora convinta che sua sorella le darà ascolto!- Che fortuna, mi sarebbe bastato trovare questa Anna e avrei trovato anche chi mi aveva rubato il lavoro! Mi misi subito a cercarla.







Erano ore oramai che ero sola, libera. La solitudine era molto triste, ma almeno non rischiavo di far male a nessuno. E poi, fino a quel momento, non avevo capito quanto potesse essere grande il mio potere. A volte fa bene scappare da tutto e da tutti, dalle responsabilità della regina che diventai quello stesso giorno, da coloro che mi giudicavano senza sapere nulla, da chi non capiva che non ero un mostro, ma soprattutto, da mia sorella. La mia sorellina Anna, a cui sono sempre stata molto legata, e che ho rischiato di uccidere. Non dimenticherò mai quel triste giorno...
Era appena l'alba. Entrò in camera mia, svegliandomi con la sua solita movimentata allegria. Io però avevo molto sonno, così quando si buttò sul mio letto le dissi di tornare a dormire.
-Si è svegliato il cielo, perciò sono sveglia anch'io!- mi rispose contenta.
Io intanto ero di nuovo nel mondo dei sogni.
-Elsa... lo facciamo un pupazzo di neve?- il mio volto si illuminò di spensieratezza, tipica dei bambini, e scattai immediatamente via dalle calde coperte.
In un battibaleno ci ritrovammo nel salone, ancora deserto. Anna era radiosa, ma in realtà lo ero anch'io, perché ogni volta che potevo usare il dono che avevo ricevuto fin dalla nascita mi sentivo libera di essere me stessa, la regina del ghiaccio.
Le feci vedere un trucco che avevo imparato poco tempo prima: creai una palla di neve, che poi lanciai in aria e feci esplodere in tanti pezzettini di ghiaccio, che formarono una specie di fuoco d'artificio. Poi ghiacciai il pavimento, e alla fine creai Olaf. Mi misi dietro di lui e cominciai a muovere le braccia di legno, parlando con l'imitazione di una voce maschile.
- Io sono Olaf, e amo i caldi abbracci!
- Ti adoro Olaf!- appena pronunciò queste parole, Anna corse ad abbracciarlo. Lasciato il pupazzo di neve, cominciò a saltare, sempre più in alto, così che creassi dei cumuli di neve per non farla cadere. Andava sempre più veloce, la imploravo di smetterla, ma non mi ascoltava. Andammo avanti così per poco, poiché non riuscivo a reggere il suo ritmo e per errore la colpii alla testa. Cadde a terra svenuta, e chiamai i nostri genitori che ci portarono dai troll. Erano sorpresi di vedere l'intera famiglia reale da loro.
Un troll che sembrava più anziano e più esperto di tutti gli altri si avvicinò, chiedendo se mi fosse stato imposto un maleficio o se fossi nata con il potere del ghiaccio. Mio padre, preoccupato e nervoso, gli rispose che ci ero nata. Il troll, allora, prese i ricordi di Anna, e disse che se fosse stato il cuore non sarebbe stato facile ragionare, ma con la testa si poteva provare. A quel punto fece una cosa che mi sorprese: cancellò la mia magia dai ricordi di mia sorella, lasciando però il divertimento.
Da allora passarono anni, in cui rimasi sempre chiusa nella mia camera. Le uniche persone che facevo entrare erano mio padre e mia madre, che potevano aiutarmi a controllare il mio potere, visto che cresceva con me. Celarlo, domarlo, non mostrarlo! Mi ripetevo sempre queste parole. Mio padre mi donò un paio di guanti, così che riuscissi a dominare meglio quel dono, o meglio maledizione.
Tuttavia, Anna non si arrese e continuò sempre, attraverso la porta, a chiedermi di stare con lei. Purtroppo, io rifiutai sempre: dovevo proteggerla... da me stessa.
Quando però arrivai ai 15 anni, accadde che i miei genitori dovettero partire. Solo in quell'occasione uscii dalla mia camera, per salutarli, ma non vidi Anna.
Dopo poco però successe una tragedia: dovevano tornare dopo due settimane, ma non li rividi mai più, a causa di una tempesta in mare.
Da allora passarono tre anni, e quella mattina ero stata incoronata regina di Arendell. Rividi, dopo tantissimo tempo, mia sorella. Quella stupida aveva deciso che doveva sposare un tizio conosciuto quello stesso giorno, e che tutta la sua famiglia doveva venire a vivere nel nostro castello. E fu così che scoprì il mio potere e io scappai, sulla montagna del nord, e costruii questo castello di ghiaccio. Speravo che quella cocciuta di mia sorella non mi venisse a cercare...







Uffa! Ma dove si era cacciata quella ragazzina?! Avevo del lavoro da fare io, e poi mi ero perso e dovevo chiedere alla regina di smetterla con quella bufera! Ehi, ma... ma quello cos'era?? Sembrava un enorme castello, fatto completamente di ghiaccio! Probabilmente l'avevo trovata, sicuramente sarà stata una vecchia bacucca antipatica che non sapeva cosa fosse il senso dell'umorismo. Sarebbe stato meglio entrare però, se non volevo restare ad aspettare tutto il giorno che uscisse lei. Bussai, e automaticamente il gigantesco portone si aprii. Wow, pensai, c'era anche l'apertura automatica! Che tecnologica quella regina!
Mi avventurai all'interno del castello e, una volta arrivato al piano di sopra la vidi: era... era... meravigliosa! Il portamento regale e aggraziato faceva capire da subito che si trattava di lei, indossava un vestito che sembrava fatto di ghiaccio e un mantello lunghissimo di fiocchi di neve. I suoi capelli erano legati in una treccia laterale, completamente bianchi, ma... non portava nessuna corona. Se lei era la regina, doveva avere per forza una corona.
-Cavolo, mi sbagliavo proprio sulla "vecchia bacucca"!- dissi, sicuro che non mi avrebbe sentito.
-Anna...- le sentii sussurrare. Anna, chi poteva... ma certo! Anna era sua sorella, quella che era andata a cercarla!
-Sorella mia, non fare sciocchezze- disse con un filo di voce.
-Scusa, perché stai cercando di fregarmi il lavoro?- accidenti, mi ero dimenticato che non poteva né vedermi, né sentirmi! A volte questa storia diventava pesante e fastidiosa!
-Se credi che non ti senta ti sbagli di grosso, tu che ti sei introdotto nel castello senza il mio permesso- EH??? Questa non me l'aspettavo proprio, com'è possibile?
-Com'è possibile che tu riesca a vedermi? Conosci forse la leggenda di Jack Frost?- diedi così voce ai miei pensieri.
-E così sei tu, Jack Frost. Credevo non esistessi. Quando mia sorella non era ancora nata, mia madre mi raccontava di un certo Jack Frost, che possedeva il potere del ghiaccio prima della mia nascita. Non mi eri mai piaciuto.
-Ehi! Senti chi parla! E poi io non ho mai perso questo potere! Solo che qui non funziona perché lo controlli tu! Anzi, non lo controlli, visto che qua fuori c'è una tempesta che non finisce mai!- forse restò talmente scioccata da questa notizia che cominciò a dire cose senza senso.
-Cosa? Una tempesta? Non è possibile, non posso averlo fatto, Anna... Arendell... il popolo... NO!
All'improvviso svenne. Mi precipitai a reggerla, ma arrivai tardi e l'impatto con il pavimento provocò una serie di scaglie di ghiaccio che si avventarono contro di me. Per fortuna riuscii a domarle e così a distruggerle, senza che provocassero danni a me o a questo castello, che sembrava un'opera architettonica a prova di terremoto ma che con un semplice raggio di sole più caldo del solito avrebbe potuto sciogliersi. Allora ebbi un'idea! Visto che a quanto sembrava lei non ci riusciva, potevo insegnarle a controllare questo potere!
-Do... dove mi trovo?- caspita, si era ripresa in fretta! Sarebbe stato meglio iniziare subito con l'allenamento.










Ciao a tutti!! E rieccomi con la Jack/Elsa che tanto avevo sognato di scrivere! Allora, immagino abbiate capito che a Elsa non stia molto simpatico Jack, chissà come prenderà la questione dell'allenamento... lo scoprirete nel prossimo capitolo insieme a tante altre novità!
Un'altra cosa, per chi non ha visto il film potrebbere esserci spoiler, ma non l'ho messo negli avvertimenti perché il film è già uscito in Italia e quindi immagino che molti di voi l'abbiano visto.
Recensite in tanti!
Un abbraccio a tutti
Mary <3
   
 
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