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Autore: masked_lady    31/05/2008    4 recensioni
Questa è la storia di come Eowyn e Faramir si sono innamorati. Tutto quello che il libro dice e non dice. la storia di come una dama ardita e fiera fu guarita dall'amore vero. Leggete in tanti e SE VI VA LASCIATE UN COMMENTO. bACI.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Eowyn, Faramir
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Sguardi

Sguardi

Chi è quest’uomo che mi fissa? E, soprattutto, perché?

Io sono morta, non ho nulla dentro di me. Solamente il vuoto. I miei sogni sono distrutti, portati via dalla brezza che entra dalla piccola finestra della mia stanza. Non c’è alcuna luce dentro di me.

Ma lui mi fissa.

Ho chiesto, oggi, al guardiano della casa, chi sia quest’uomo e lui mi ha risposto che si tratta di Faramir, secondogenito di Denethor, sovrintendente di Gondor. Non posso credere che anche lui sia qui. Lui dovrebbe combattere per la sua gente. Lui dovrebbe guidare la sua gente, non stare qui a lagnarsi per qualche piccolo graffio.

Invece sta qui e mi fissa, mentre passeggio nei cortili, quando le forze me lo permettono. L’ho osservato a mia volta, curiosa. Sembra alto, anche se dalla distanza che ci ha sempre separati non posso dirlo con certezza, ha dei capelli neri che gli arrivano alle spalle, così diversi da quelli che ho sempre visto negli uomini. Nelle terre del Mark, a Rohan, tutti hanno i capelli chiari, come me o, al massimo, come mio fratello. Invece i suoi sembrano di pece, quasi diabolici.

I suoi occhi chiari mi scrutano. Non so definirne il colore esatto, ma vedo che sono certamente chiari. A volte mi sembra come un falco che spia la preda prima di acciuffarla con gli artigli.

A volte invece sembra gentile. Chi può dire quale sia la verità?

Ma io non mi pongo più domande sugli uomini. Ho amato una sola volta. Per una sola volta ho provato gioia per qualcosa che non fossero battaglie occasioni di trionfo militare. Ho amato una sola volta e sono stata rifiutata. Il mio cuore ora è morto.

Mi hanno chiusa qui, così che non possa combattere durante la battaglia finale. L’ennesima crudeltà per Eowyn, figlia di Eomund, che in gabbia non sa stare. La sola cosa che ho sempre temuto era proprio la gabbia, la prigionia, e ora vi sono costretta.

Faramir, il signore di Gondor, mi sta guardando anche ora. Sembra che stia tentando di incrociare il mio cammino. Ma io non glie lo permetterò. La mia solitudine mi è cara.

Eppure a volte, mentre mi guarda, sento qualcosa che mi fa alzare lo sguardo verso di lui e me lo fa abbassare appena incontro i suoi occhi. Perché? Io non provo vergogna o timidezza. Io sono la principessa guerriera, il fiore d’acciaio che i sudditi di Rohan hanno sempre adorato ed amato.

Questi sguardi mi fanno sentire strana. Mi sento inadeguata. Per la prima volta mi sento inadeguata. Non mi piace. Non mi è mai piaciuta questa sensazione. Io posso essere padrona di ogni situazione.

Posso ancora? Una volta ridevo, scherzavo e facevo tremare anche i cavalieri di mio zio quando tenevo tra le mani una lama. Ora sono ridotta ad una dama inutile e qualunque, costretta a restare in una stanza, temendo per colore che ama e per quello in cui crede. Sono come un dipinto, messo in una cornice e appeso al suo muro, per sempre suo santuario e riposo.

Sono qui e posso solo ricambiare gli sguardi enigmatici del cavaliere di Gondor, che ogni volta che vedo, riporta le mie memorie al signore che ha avuto il mio cuore. Me lo ricorda anche se non si assomigliano, perché sono entrambi della stessa patria.

La patria è tutto per me. È ciò che caratterizza un uomo.

Lui è come tutti gli uomini di Gondor. E come tale, non avrà nulla da me. Nulla di nulla. Neppure la mia compagnia. Ho giurato questo quando mi sono accorta per la prima volta che fissava.

Amo ed odio i suoi sguardi. Li amo perchè sono qualcosa che mi fa sentire viva, ancora importante. Li podio perché mi fanno sentire inadeguata e sciocca come una bambina.

Li odio perché non li conosco. Non conosco questi sguardi, enigmatici, per me.

Eppure il cavaliere continua a guardarmi ed io non posso fare a meno di ricambiarlo, di tanto in tanto.

Ma un’occhiata può essere ingannevole anche per me. So che potrei tradirmi. Mai far vedere ciò che senti. È la prima cosa che ho imparato da mio padre e dal maestro d’arme: se colui che hai di fronte capisce la tua paura o la tua riluttanza, hai già perso.

E io non perderò, perché sono Eowyn. Non ho mai perso.

Nemmeno quando si tratta di sguardi e non di lame.

  
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