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Autore: Moon Crash    12/01/2014    1 recensioni
Era il primo novembre quando, in una stradina mal illuminata di Londra , apparvero due figure bizzarre . Halloween era ormai passato da un giorno eppure le figure erano vestite in modo bizzarro : la più bassa era una donna sulla cinquantina e indossava un enorme cappello a punta e una lunga veste grigia, l'altro , un uomo, aveva una lunga barba bianca che gli si adagiava dolcemente sulla tunica azzurrina . Aveva in braccio qualcosa , un fagottino di coperte, che adagiò alla settima casa sulla destra.
-Sei sicuro che la possiamo lasciare nelle mani di questi Babbani?- chiese dubbiosa la donna.
- sono sicuro che la tratteranno come se fosse loro figlia. - rispose l'uomo.
Salutarono la bambina avvolta nelle fasce e scomparvero nel nulla.
Loro sapevano che un giorno l'avrebbero rivista.
Sapevano cosa aveva perso quella notte.
Sapevano che sarebbe stata famosa un giorno.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Helen era imbambolata a guardare le vetrine dei negozi della via. Erano tutti pieni di oggetti che non aveva mai visto e che le parevano strani. Seguì la zia fino ad un enorme edificio bianco . -Dobbiamo prendere un pò di soldi- disse la zia- è da tanto che non entro alla Gringott!- Helen camminava dietro alla zia lungo il grande atrio della banca dei maghi. Piccoli esseri dalle orecchie a punta e con piccoli occhietti scrivevano e lavoravano affianco a lei. Arrivarono davanti ad una grande scrivania, alta due volte Helen e la zia iniziò a confabulare con il folletto davanti a lei. -La chiave?- Chiese lui squadrando la ragazza. A Helen parve di vedere una certa sorpresa e curiosità nell'espressione apatica dell'esserino , ma le parve essersela immaginata subito dopo. -La chiave tesoro- le disse la zia. -Ma io non ho nessuna chiave.- rispose la ragazza guardandola come se fosse pazza. -Certo che ce l'hai.-replicò la donna- è dentro la borsa!- Helen stringeva in mano una piccola borsa nera che non aveva mai avuto e che non ricordava di aver mai afferrato prima di essere catapultata in quella strana via. L'aprì e dentro vi erano la sua lettera per Hogwarts e una piccola chiave d'argento solcata da piccoli rami neri che si intrecciavano all'interno di un piccolo teschio. Sorpresa, la porse all'ometto che le scortò all'interno della banca. Dopo un giretto su un vagoncino da miniera di carbone, si ritrovarono davanti alla camera 420 . Al suo interno vi erano gioielli e grosse monete d'oro. -Prendine un po' cara - disse la zia:- questo te l'hanno lasciato i tuoi genitori. è tutto di tua proprietà.- Quando uscirono dalla banca entrarono in una miriade di negozi per comprare il necessario per affrontare un anno scolastico. Alla fine aveva comprato una divisa scolastica, un calderone, una ventina di libri, ed altre cose strane. Per ultimo entrarono nel negozio di bacchette, dove un signore dai capelli bianchi stava riordinando delle scatole agitando la bacchetta che aveva in mano. Helen guardava gli oggetti volare da uno scaffale all'altro chiedendosi se un giorno sarebbe stata capace di farlo anche lei. Quando il signore si accorse della loro presenza salutò con un sorriso le due clienti. -Signor Olivander da quanto tempo!- lo salutò la zia. - Signora Hollider! Non la vedevo da quando è venuta a comprare la sua prima bacchetta. Sapevo si fosse sposata con un babbano ma non sapevo avesse una figlia.- rispose Olivander porgendo un segno di saluto alla ragazzina. -Lei è la figlia di mia sorella. Da quando non c'è più me ne prendo cura io.- La faccia di Olivander divenne cupa all'improvviso. -Quindi lei è la figlia di Rosalie Hollider e Argus Deathly....- mormorò tra se e se ma abbastanza forte che Helen lo potesse udire. Fin da piccola a Helen fu attribuito il cognome della zia ''Hollider'' , ma la zia poco prima le aveva spiegato che nel mondo magico era registrata col suo vero cognome. -Helen Deathly..- continuò Olivander. D'un tratto il mago sembrò risvegliarsi dal suo stato di trans e iniziò a prendere qualche scatola dagli scaffali. Porse la prima bacchetta a Helen. -Undici pollici, flessibile, crine di Unicorno- spiegò lui. Helen agitò la bacchetta e il vaso di fiori affianco al bancone prese fuoco. -NO! Prova questa: dieci pollici, rigida, corda di cuore di drago.- Helen la agitò in aria e il bancone iniziò a tremare. -Neanche questa! - disse Olivander. I tentativi con le bacchette andarono avanti per altri dieci tipi... Poi olivander scomparve dietro alcuni scaffali. Tornò minuti dopo con in mano una scatolina d'argento con dei volti scolpiti sopra che sembra volessero urlare. L'appoggiò sul bancone e con le dita tremanti rimosse il coperchio. Una bacchetta nera, dalla superficie liscia , e dei teschi appena sopra l'impugnatura formata da rami aggrovigliati apparve davanti ai loro occhi. Helen la prese in mano , ipnotizzata dalla magra figura di questa che al suo tocco iniziò a far fuoriuscire fili neri . Raggiungendo il soffitto si tramutarono in piccoli granelli argentati.
-Curioso.- disse Olivander sparendo di nuovo.
I giorni passavano veloci e ormai Helen era elettrizzata all'idea di frequentare una scuola di magia. Passava le ore leggendo i nuovi libri di erbologia e pozioni e l'ultima sera prima della partenza decise di dare un' occhiata a quello di incantesimi.
Era seduta sul letto con i lunghi capelli sciolti e gli occhi azzurri brillanti per l'emozione.
Aveva lasciato quel libro per ultimo perchè sapeva che se avesse letto troppo presto cosa sarebbe stata in grado di fare non sarebbe riuscita ad aspettare per poter provare gli incantesimi.
Lo aprì alla prima pagina e lesse dell'incantesimo 'Wingardium Leviosa' che faceva levitare gli oggetti. Capì che era quello che aveva usato Olivander nel suo negozio e decise di allontanare la bacchetta per evitare che la tentazione di provarlo la intrappolasse. La zia l'aveva avvertita che per i maghi non maggiorenni era assolutamente vietato usare la magia al di fuori di Hogwarts.
La tentazione peròera troppo grande.
Vide un libro sulla scrivania e mormorò :-Wingardium Leviosa- sapendo che senza bacchetta non sarebbe successo niente.
Al contrario il libro prese a levitare in aria fino a raggiungere la mano di Helen.
Lei scese le scale di corsa e raggiunse la sala dove la zia stava leggendo un libro .
-è normale riuscire a fare incantesimi senza la bacchetta?- chiese .
-Non credo sia possibile, penso che possa essere davvero pericolo che qualcuno ci riesca... sarebbe spaventoso-rispose la zia-perchè me lo chiedi?-
-Per curiosità...-



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Salve gente:D grazie per aver letto il secondo capitolo della mia storia
Continuerò a due recensioni :)
A PRESTO
-MoonCrash
  
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