Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Kaninchen    16/01/2014    4 recensioni
E se Elsa non fosse l'unica ad avere dei poteri? Se anche Anna possedesse dei poteri di cui nessuno, nemmeno il re e la regina di Arendelle, ne era a conoscenza? E se qualcuno nell'ombra stesse tramando contro le due sorelle per un torto subito?
- In revisione -
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: AU, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo IX
 

Nero.

Buio.

Oscurità.

Il Nulla.

Anna era immobile, ad osservare quella che le sembrava una distesa infinita di tenebre.

Non aveva idea di dove si trovasse, anche se qualcosa in cuor suo la intimava ad andarsene da quel luogo, prima che fosse troppo tardi.

Anna però, non la voleva ascoltare quella voce interiore, anche se fosse stata divorata dal nulla ormai non le importava molto...

Da quando si trovava in quel luogo era tornata normale, non aveva più quelle sembianze mostruose da lupo, e anche se era avvolta da una strana luce bianca che pareva come proteggerla da quel posto, la verità è che avrebbe solo voluto sprofondarci in quelle tenebre.

 

Quella luce bianca.

Quella luce le faceva tornare in mente quello che era avvenuto nel palazzo. Il palazzo e poi il mare.

Ricordava perfettamente di essersi abbandonata al mare, dopo che aveva sentito le urla di Grace.

Quelle urla...

 

“Elsa...”

 

Anna si rannicchiò su se stessa, chiudendo gli occhi e portandosi le mani alle orecchie, non voleva sentire ancora quelle urla, non voleva crederci...

 

Improvvisamente un vento gelido la fece rabbrividire e tornò nuovamente ad osservare il vuoto che la circondava.

Era sempre così...

Da quando si trovava in quel luogo ogni volta che chiudeva gli occhi e si abbandonava a quelle tenebre, un vento gelido la faceva rinsavire.

 

Ormai aveva capito che l'oscurità di quel posto era intenzionata a divorarla, per annullare la sua mente insieme a quella luce che l'avvolgeva, e lei, non desiderava altro che farsi inghiottire per non dover più soffrire.

Era così semplice.

Eppure, ogni volta che si lasciava andare, mentre quella luce che l'avvolgeva sembrava diventare sempre più tenue, un vento gelido cominciava ad avvolgerla ridestandola; un vento, sempre più freddo, che ogni volta che si abbatteva su di lei, sembrava scuoterla sempre più rabbioso e turbolento.

 

Anna sorrise.

Il contatto con quel vento gelido le ricordava molto Elsa.

Le sembrava quasi di averla lì, al suo fianco.

Le sembrava come se quel vento fosse davvero la sorella che la rimproverava perché si stava lasciando andare in quel buio, e anche se sapeva che non era possibile tutto questo, quel pensiero in qualche modo le scaldava il cuore.

Strinse le mani al proprio petto, cercando di trattenere il calore che quel pensiero le aveva lasciato, mentre la luce che l'avvolgeva aveva preso a illuminarsi come se fosse viva.

 

- Stupefacente... -

 

Anna si alzò di scatto nell'udire quella voce, cominciando a guardarsi intorno spaventata.

Era tutto inutile, continuava a vedere solo e unicamente il buio infinito intorno a lei.

 

- Chi... chi sei??- urlò la principessa rivolta verso il nulla.

- Nessuno di cui devi avere paura, Anna di Arendelle. - rise la voce.

 

Anna sentì un brivido percorrerle il corpo, mentre cercava di individuare il proprietario di quella voce.

- Se non ti devo temere perché non ti mostri? -

 

Il silenzio avvolse di nuovo quel luogo, mentre la principessa continuava ad osservare il nulla.

Quella voce le aveva detto che non aveva motivo ti temerla, eppure era come se qualcosa dentro di lei avesse avvertito una forma di menzogna in quelle parole.

Anna ad un certo punto, passò la sua attenzione da quel buio a se stessa, mentre si osservava preoccupata. Sentiva il sangue ribollirle nelle vene e scorrerle più veloce rispetto al normale, mentre la temperatura del suo corpo aumentava, insieme alla luce che l'avvolgeva.

 

“ No, ti prego... NO! Non voglio trasformarmi di nuovo in quella creatura!!”

 

- Sempre più interessante non c'è che dire... - rise la voce - Ad ogni modo se non vuoi trasformarti ti consiglio di provare a prendere un bel respiro e calmarti, mia cara. -

 

Anna sbarrò gli occhi spaventata, ma fece quello che le era stato detto.

Cominciò a respirare lentamente mentre sentiva il suo corpo rilassarsi ad ogni respiro che faceva e la luce che l'avvolgeva stabilizzarsi insieme ai battiti del suo cuore.

 

 

Non aveva idea del tempo che aveva trascorso piegata sulle ginocchia e con le mani appoggiate a quell'unico piano che le sembrava di avere in quelle tenebre, ma sapeva di esserci riuscita, era riuscita a controllarsi e non si era trasformata.

 

Anna era ancora appoggiata sulle ginocchia, quando due dita lunghe e delle unghie ben curate, le alzarono delicatamente il volto, in modo da poterla osservare meglio.

 

- Sei davvero una ragazzina interessante... Lo sai, nella mia lunga vita non ho mai avuto modo di vedere nessuno riuscire a domare quella creatura, ne in questo luogo, ne tanto meno nella realtà. -

 

Anna era rimasta a bocca aperta, affascinata da quella figura, avvolta da una tenue luce rossastra.

Era una donna, una donna alta e giovane da quello che riusciva a vedere.

Sebbene questa celasse il proprio volto sotto un cappuccio, Anna riusciva a vederne comunque le labbra, distese in un sorriso mentre la osservava.

L'incappucciata lasciò il mento della giovane, mentre questa dopo un momento di spaesamento si alzò un po' traballante.

 

- Sai... sai dove ci troviamo? - chiese titubante la ragazza rivolgendosi alla donna.

- Oh, certo che lo so, siamo nel tuo cuore... - Anna la guardò perplessa - Ma se vogliamo essere precisi, si potrebbe dire nel vostro cuore e per una maggiore correttezza potremmo dire nel suo di cuore... - le rispose sorridente.

 

Anna la guardò confusa.

- Vostro cuore?? Suo cuore??? Io da quel che so, ho un solo cuore ed è mio!! Perché parli come se...-

- Parlo come se tu possedessi due cuori? Oh, ma ovvio mia cara... se ti applichi un po' credo che ci arrivi anche tu sul perché ho parlato al plurale... - ridacchiò la donna.

 

Anna alzò un sopracciglio e la osservò per qualche minuto, per poi voltarsi spazientita verso il vuoto nel tentativo di concentrarsi e cominciare a fare mente locale su ciò che sapeva. Da quel che aveva capito avrebbe dovuto trovare da sola la risposta all'enigma di quella che, al momento, le sembrava una pazza comparsa dal nulla.

 

Era certa che tutte le creature possedessero un solo cuore, e su questo non aveva dubbi.

Quella donna però affermava che lei possedesse due cuori, il che era impossibile.

Confusa, continuò ad osservare il buio intorno a loro, come se in mezzo a quelle tenebre potesse trovare la risposta che cercava.

 

“Se questo è davvero il mio cuore... No, non voglio crederci! Non posso credere che sia così tetro... anche se dopo quello che è successo a palazzo potrebbe anche...!”

 

Anna osservò la donna, che la guardava soddisfatta.

 

- Precisamente mia cara, il cuore in cui ti trovi ora è quello del lupo. -

- Ma come... perché... -

- Sul come faccio a sapere del lupo, diciamo che ti stavo osservando questa notte... mentre sul perché ti trovi nel suo cuore è piuttosto semplice a dire il vero, hai perso conoscenza mentre avevi assunto le sue sembianze e di conseguenza sei finita qui. - concluse sorridente.

- Sinceramente pensavo di essere affogata in mare e di essere finita all'altro mondo... - borbottò la giovane, continuando a guardarsi intorno incredula.

 

La donna cominciò a ridere, mentre Anna la osservava perplessa.

 

- Oh, mia cara! Non ti permetterei mai di morire in una maniera simile... - sorrise la donna, rivolgendosi alla rossa come se fosse la cosa più ovvia al mondo – Ho fatto in modo che il tuo corpo raggiungesse un luogo sicuro, dove avresti potuto trovare un aiuto nel caso ti fossi risvegliata tu... mentre se si fosse risvegliato il lupo... - ridacchiò – Diciamo solo che non avresti fatto troppi danni. -

- Cosa? Perché... Perché mi hai salvata?! - chiese quasi urlando Anna, mentre il ricordo della sorella le tornava alla mente.

 

Elsa era morta a causa sua, ed ora chi sarebbe stata la sua prossima vittima?? Se quella donna non l'avesse salvata, se non l'avesse salvata adesso sarebbe stata certa di non essere più un pericolo per nessuno e invece...

Dannazione, sarebbe stato meglio se l'avesse lasciata affogare in mare!

 

La donna si avvicinò ad Anna, colmando le distanze tra di loro e prendendo le mani della principessa tra le sue.

 

- Perché lasciandoti morire in quel modo, mia cara, saresti morta solo tu e non anche quella creatura, e ti assicuro che in quel caso sì che avresti condannando allo sterminato il tuo popolo e non solo loro... Inoltre ti ho salvata perché ho bisogno del tuo aiuto ragazzina, esattamente come tu hai bisogno del mio. - rispose seriamente.

- Cosa?... -

- Ascoltami bene, perché non ci rimane molto tempo... Il lupo in cui ti sei trasformata questa notte, non è una bestia comune, è una creatura magica ed estremante pericolosa... e il suo nome è Nefilim. Nella mia lunga vita, ti assicuro, ho avuto modo di vederne molti di umani trasformarsi in quella creatura ma mai, MAI, un essere umano era riuscito a prenderne il controllo. Tu sei la prima creatura, umana per giunta, che sia riuscita a controllare un Nefilim, e soprattutto a sopravvivere in seguito ad una fattura che la costringeva ad assumerne le sembianze! Non so come dirtelo cara, ma non essendo morta quando è sorta l'alba questa mattina, sarai costretta a ritrasformarti ogni notte in quella creatura a meno che tu non riesca a controllarla definitivamente e ad unire i vostri due cuori in uno solo... Ma questo sarà in grado di spiegartelo meglio lui... -

- Come sarebbe a dire che mi trasformerò ogni notte? E chi è questo Lui? - chiese spaventata e confusa Anna interrompendo l'incappucciata, non ci stava capendo più nulla.

- Finché non unirai il tuo cuore a quello del Nefilim, formandone uno solo, di giorno assumerai la tua forma umana e di notte ti tramuterai nel lupo. Ma non c'è più tempo! Devi assolutamente trovare Mùspell, è l'unico che ti possa aiutare al momento. Digli del Nefilim e del controllo che hai avuto su di lui, ti saprà aiutare... -

 

 

 

 

 

Anna si svegliò di soprassalto, mentre il cuore le batteva veloce nel petto, come se avesse fatto una corsa lunga ed estenuante.

 

- Ehi, Granmamà la sorella troll si è svegliata! -

 

Anna ancora confusa e con il cuore in gola si voltò verso la voce che aveva udito.

Ma appena girata la testa, un senso di malessere la pervase, mentre la stanza prese a girare come una trottola, mischiando le figure e i colori che si trovavano vicino a lei.

Richiuse gli occhi e cominciò a respirare profondamente, nel tentativo di fermare il senso di nausea che avvertiva.

 

- Oh, insomma fatemi passare! Andate a giocare da un'altra parte, su su! - ordinò una voce, che Anna riconobbe quasi subito, seguita da una serie di piccoli lamenti.

 

Lentamente aprì un occhio valutando la situazione, incrociando però quelli di Granmamà.

 

- Ciao, Granmamà... - biascicò la rossa, cominciando a tossire subito dopo.

- Ah ah ah! Benone sei viva allora! Stavo cominciando a preoccuparmi ragazza! - rise felice la troll.

 

Anna aveva sempre apprezzato la vitalità e la spensieratezza di Granmamà, ma in quel momento ogni parola che la madre adottiva di Kristoff pronunciava sembrava perforarle i timpani, mandandola ancora più in confusione.

 

- Allora cosa ti è accaduto?? Ti abbiamo trovato sul sentiero che porta qui alle prime luci dell'alba, eri conciata davvero male tesoro mio, anche se non avrei mai creduto che avessi una tale capacità rigenerativa!! In genere Kristoff ci metteva almeno qualche giorno per ...-

- Granmamà... come mi avete trovata? - chiese Anna ancora confusa, bloccando la troll.

- Come, “come mi avete trovata”?? Eri sul sentiero che porta qui da noi, rannicchiata su te stessa e nuda per giunta! Fortuna che ti abbiamo trovato subito! Comunque sai cosa è successo questa notte dalle parti del palazzo? Abbiamo sentito strani versi da quelle parti... -

- Il palazzo...? Dei versi...? -

 

Anna si tirò su di colpo, portandosi una mano alla testa, si era alzata troppo velocemente e tutto intorno a lei aveva ripreso a girare nuovamente.

“Il palazzo... Elsa... quella donna... il Nefilim... Mùspell!”

 

- MÙSPELL!! - urlò come impazzita la rossa.

- Tesoro, calmati!! La ferita alla spalla non si è ancora chiusa e quella al fianco, se ti agiti così, finirà con il riaprirsi!! Anche se devo dire che sono quasi guarite... Ad modo, non ti devi comunque agitare!! - ordinò la troll.

- Granmamà, per favore spostati! Devo alzarmi, devo trovare assolutamente Mùspell! E lo devo fare prima di sera!! -

 

Anna stava cominciando ad agitarsi. Se non trovava al più presto questo tizio di nome Mùspell, si sarebbe trasformata e avrebbe fatto del male anche ai suoi amici troll. No, non poteva far del male anche a loro...

 

- Non se ne parla! Tu resti qui e ti riposi! E poi sei senza vestiti, vuoi andare a cercarlo nuda per caso?? - chiese incredula Granmamà.

 

Anna sentendo quelle parole si guardò confusa, notando solo in quel momento che in effetti sarebbe stata completamente nuda se non ci fossero state delle foglie medicamentose, fermate da quelle che le sembravano delle alghe, applicate laddove vi erano ancora delle ferite, ovvero solo sulla spalla e sul fianco.

La principessa, dopo un lieve grido di imbarazzo, si ricoprì velocemente con una cosa muschiosa che poco prima le aveva fatto da coperta, mentre la sua faccia diventava in meno di un secondo più rossa dei suoi capelli.

 

- Granmamà, ti prego, è importante... devo trovare un tizio di nome Mùspell e lo devo trovare prima che faccia buio... - ripeté con le lacrime agli occhi la principessa.

- Tesoro, non piangere... io non posso lasciarti andare così... -

 

La troll stava cercando di far ragionare la ragazza. Non era per cattiveria che non voleva farla alzare, ma se avesse preso e se ne fosse andata in giro con quelle ferite, queste avrebbero potuto riaprirsi e peggio ancora infettarsi; e lei non voleva veder soffrire ancora quella bambina, che ormai aveva imparato ad amare come una figlia.

 

- Come fai a conoscere quel nome. -

 

Anna e Granmamà sussultarono al suono di quella voce, voltandosi poco dopo mentre osservavano Granpapà che si avvicinava al letto della giovane principessa.

 

Anna guardò attentamente il re dei troll, sembrava strano, come se qualcosa lo stesse turbando, mentre avanzava con passo lento verso di loro.

Quello che cominciò a preoccupare la giovane però, erano gli occhi con cui il troll la stava fissando, non erano gioiosi, né vitali come le altre volte che aveva avuto modo di incrociarli, ma freddi e iracondi.

 

- Mùspell, intende? - chiese titubante la rossa.

 

Il troll annuì solamente a quella domanda, mentre osservava Anna agitarsi in quel letto di foglie e paglia.

 

- Ehm, sì, insomma... questa notte sono accadute parecchie cose Granpapà... Non saprei nemmeno da dove cominciare e... -

- Come fai a conoscere quel nome. - chiese freddamente il re dei troll.

 

Anna si perse in quegli occhi. Sebbene il troll non avesse mosso un muscolo e la stesse guardando con lo stesso sguardo, la principessa di Arendelle avrebbe giurato di aver visto una scintilla in quegli occhi, una scintilla che le procurò un brivido lungo tutto il corpo.

 

Cadde il silenzio per qualche minuto, mentre Anna stava pesando alle parole da dire al re dei troll. Non aveva tempo da perdere in questo modo, doveva trovare quel tipo e Granpapà sembrava intenzionato a non lasciarla andare fin tanto che non avesse ricevuto una risposta quanto meno soddisfacente.

La principessa prese un bel respiro e dopo un po rispose alla domanda del troll.

- Me l'ha detto una donna. -

- Come si chiama. -

 

Perfetto e ora che gli diceva?

Non lo sapeva nemmeno lei come si chiamava quella donna!

Chinò lo sguardo, avvertendo su di se gli occhi del re dei troll, che la stavano fissando quasi con rabbia.

 

- Oh, andiamo Granpapà, c'è davvero bisogno di farle il terzo grado? Si è appena svegliata e mi sembra evidente che non abbia passato una bella nottata! - cominciò la moglie rimproverando il re.

- Sono sicuro che non sia stata una bella serata... ma in ogni caso ho bisogno di sapere come si chiama la donna che le ha detto quel nome. -

 

Granpapà era rimasto tutto il tempo a fissarla, senza nemmeno guardare la moglie, che ora gli stava puntando il dito grassoccio contro lamentandosi di lui e del suo modo di fare.

 

- Io... io non lo so... non lo so come si chiama... - disse in un soffio Anna – Mi ha solo detto che dovevo trovare Mùspell, prima che scendesse la notte, e chiedergli aiuto... -

 

- Per quale ragione lo devi trovare. -

 

Anna si voltò a guardare nuovamente il re, osservando la piccola figura del troll titubante.

Granpapà era un troll saggio e rispettato, ed Anna si fidava di lui, solo che in quel momento le certezze che aveva nei confronti di quella piccola, ma saggia figura, sembravano come vacillare sotto il peso di quello sguardo iracondo con cui la stava fissando.

Anna sospirò, Granpapà e gli altri troll l'avevano sempre aiutata quando si era trovata in difficoltà, inoltre anche quella donna le aveva detto che l'aveva condotta in un luogo in cui avrebbe trovato un aiuto, e Granmamà le aveva detto che l'avevano trovata sul sentiero che conduceva da loro ma...

Se l'aiuto di cui stava parlando quella figura incappucciata fossero stati davvero i suoi amici troll, non riusciva a non chiedersi se nella situazione in cui si trovava, sarebbero stati davvero disposti ad aiutarla...

Chiuse gli occhi respirando a pieni polmoni, doveva comunque provarci.

 

- Per... per il Nefilim... - rispose infine mordendosi il labbro inferiore.

 

 

Il re dei troll fece un passo indietro, allontanandosi dalla ragazza, come se fosse stato appena scottato da quella parola.

Erano passati anni, secoli, da quando aveva sentito il nome Mùspell per l'ultima volta, ma sentirsi nominare anche il nome Nefilim...

Osservò con rabbia il pavimento, stringendo con più forza il bastone che aveva nella mano grassoccia.

Conosceva una sola persona, una sola creatura dalle fattezze di donna, abbastanza pazza da avere il coraggio di intavolare una qualsiasi forma discorso e di nominare Mùspell e Nefilim nella stessa frase...

Hel di Niflheimr, conosciuta dagli uomini come Madame Bathory.


Note d'Autore:
Ehm... sì ò.ò
Dunque, come avete potuto leggere Anna è viva, non illesa, ma viva per la vostra gioia, ma lo sapevate già e.e
Salvata da Madame Bathory, che qui scoprite chiamarsi in realtà Hel... uh uh uh... non è un nome a caso è stato ben ponderato *w*
Non ve l'aspettavate dite la verita! ò-ò
Quella donna prima dice a Weselton che per vivere deve uccidere la cara Anna e poi le salva la vita dicendole che ha bisogno del suo aiuto :O
Ah, già... La prima parte del capitolo se vi ha lascitato un po confusi verrà spiegata quando tornerò dal mitico Mùspell ù.ù
Dai sentiamo, secondo voi chi è questo Mùspell... anche qui nome ben ponderato XD
...
Ho ponderato parecchio in questo capitolo se non si è notato... <.<
Ad ogni modo... spero che il capitolo non risulti un po' piatto come lo scorso, ma se è risultato fiacco...
Non temete, al mio rietro prima di pubblicare il capitolo X metterò le mani sulla storia, in particolare in questi ultimi due capitoli è-é
Di fatto, dubito vivamente che ci saranno grosse variazioni, probabilmente sistemerò solo i capitoli lasciando il contenuto invariato :D
E con ciò.... addio T.T
Vi lascio a qualsiasi cosa abbiate da fare fino a fine Gennaio - inizi di Febbraio al massimo, quando ritornerò ad aggiornare... sempre che non venga divorata dai libri o da qualche mostro sulla via del ritorno e.e"

Ringrazio inoltre tutti quelli che hanno recensito e aggiunto la storia tra i preferiti, le seguite e quelle da ricordare. Ma anche quelli che hanno anche solo letto la storia fino ad ora. :D

Alla prossima :P
  
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