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Autore: Meissa Antares    17/01/2014    2 recensioni
Meno uno.
Ci doveva essere senz’altro una spiegazione ben plausibile per quell’evento. [...] Vide chiaramente la distanza tra i loro volti annullarsi e aveva già socchiuso gli occhi, quando sentì un dito sottile premuto contro le sue labbra.
« Non è ancora mezzanotte » disse lei, forse in preda ad un attacco di lucidità. Ma ciò sarebbe stato impossibile, poiché, se fosse stata cosciente, non si sarebbe mai azzardata a fare una cosa del genere. E con mai, si intende proprio mai: eppure, stava accadendo davvero.
« Al diavolo le tradizioni » sussurrò con voce roca, prendendo il viso della ragazza tra le proprie mani e poggiando finalmente le labbra sulle sue.
Mezzanotte.
Aveva voluto disperatamente assaggiare quelle labbra al sapore di ciliegia. Anzi no, ne aveva avuto un folle e ostinato bisogno. Come se ne andasse della sua stessa vita. [...] Ma Lily era fatta così: una volta che entrava a far parte della tua vita, non potevi fare a meno di amarla.
« Buon anno, Lily » mormorò, posandole un dolce bacio sulla fronte.
« Buon anno anche a te, Scorpius » sorrise, le labbra leggermente gonfie e i capelli scompigliati ma, per lui, non c’era spettacolo più bello al mondo.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Racconto12 - I wanna be with you, every day of my life.
Capitolo 4.
I wanna be with you, every day of my life.

Ele e Fred

 

“This thing called love I just can’t handle it,
This thing called love I must get round to do it.
I ain’t ready.
Crazy little thing called love.”
(Queen - Crazy Little Thing Called Love)
 



Se c’era un orribile vizio che Electra Hamilton non aveva perso neanche dopo aver concluso egregiamente la sua carriera scolastica ad Hogwarts, era proprio il non volersi mai alzare dal caldo tepore mattutino che assumeva il suo letto. Abbracciò il cuscino, voltandosi su un fianco ed ignorando i capelli biondissimi scarmigliati che le stavano bellamente solleticando il viso. Una volta trovata la posizione più comoda, sospirò con aria soddisfatta e cercò di riprendere il sonno da dove l’aveva interrotto.

Praticamente era già tra le braccia di Morfeo, quando la porta della sua stanza venne spalancata in malo modo, facendola sobbalzare ed imprecare mentalmente maledizioni a tutto spiano. Sua madre, alle volte, aveva la grazia di un Gigante particolarmente corpulento.

« Sveglia, dormigliona! » le sue povere ed innocenti coperte vennero bruscamente separate dal suo corpo, che non apprezzò particolarmente il freddo pungente proveniente dalla finestra aperta.

Con uno sforzo sovraumano, riuscì a sollevare le palpebre giusto di mezzo centimetro - quel tanto che bastava per riconoscere la molesta figura che si era accomodata con grazia ai suoi piedi.

« James? » biascicò con la voce impastata di sonno, riconoscendo a malapena il suo migliore amico. Ma certo, soltanto lui poteva avere quelle trovate geniali.
« Esattamente! » trillò euforico, battendo le mani in modo alquanto rumoroso. « Tua madre mi ha incaricato di venire a buttarti giù dal letto, sperando che fossi più persuasivo »

Ecco: sua madre c’entrava sempre qualcosa, in un modo o nell’altro.

« Puoi sempre dirle che non ci sei riuscito » si coprì la faccia col cuscino. « Non ti farà del male, stai tranquillo: è innocua »
James sfoderò un’espressione scioccata e offesa. « Non so se te lo ricordi, signorina, ma io sono James Sirius Potter! »
« Non siamo più ad Hogwarts, Jamie » lo interruppe, con voce ovattata.
« Sono pur sempre uno dei Cacciatori dei Cannoni di Chudley! » esclamò scandalizzato, scattando in piedi come una molla. « In questo preciso istante, sicuramente, migliaia di ragazze venderebbero la loro bacchetta pur di trovarsi al tuo posto! »
« Perfetto, allora vai a trovartene una e lasciami dormire in pace » sbuffò ad occhi chiusi.
« Electra Beth Hamilton » pronunciò seriamente, con tono minaccioso.

Se James usava il nome completo, allora erano guai seri. Anche se, Electra era fermamente convinta che si stesse appellando a tutti gli dèi esistenti per evitare di scoppiare in una fragorosa risata e rovinare - quindi - la sua teatrale sceneggiata.

« Mh? » mugugnò in risposta, facendogli capire che stava ascoltando.
« Non so se te lo ricordi, ma oggi il mio carissimo cugino e migliore amico, Fred Weasley - nonchè tuo ragazzo - comincia ufficialmente a lavorare a Diagon Alley, ai Tiri Vispi Weasley. Perciò gradirei che alzassi il tuo regale fondoschiena e ti preparassi, perchè ho deciso che passeremo a salutarlo »

La ragazza sbuffò seccata, mettendosi a sedere a gambe incrociate sul letto, non curandosi minimamente del suo aspetto insonnolito e dei suoi capelli a dir poco sconvolti: ovviamente, la colpa di tutto ciò era di James che - quando ci si metteva - sapeva essere davvero sfiancante.

« Fammi capire bene » borbottò a mezza voce, incrociando le braccia al petto e lanciando lampi dagli occhi. « Tu ti saresti precipitato in camera mia, svegliandomi praticamente all’alba, solo per trascinarmi a Diagon Alley a vedere Fred che lavora?! »

L’ex Grifondoro sfoderò un sorriso trentadue denti, non accorgendosi - o forse facendo soltanto finta - di non aver sentito il tono irritato della sua migliore amica. « Esattamente »

Electra non sapeva se mettersi ad urlare e lanciargli contro maledizioni a tutto spiano - per aver rovinato il suo sonno ristoratore -, oppure se scoppiare a piangere istericamente per la notizia appena ricevuta. Alla fine, saggiamente, optò per ributtarsi a peso morto sul letto, desiderando ardentemente di diventare un tutt’uno col materasso.

« Sicuramente, Fred non se la prenderà più di tanto se vado a trovarlo domani, possibilmente di pomeriggio » disse, affondando la faccia nel cuscino. « E ora, buonanotte »
« D’accordo, Ele » mormorò James, voltandosi di scatto nella sua direzione. « Non avrei mai voluto arrivare a questi metodi così... drastici, ecco. Sappi che mi hai proprio costretto a farlo » con un gesto deciso, tirò fuori la bacchetta dalla tasca posteriore dei jeans, puntandola proprio contro la ragazza che - impegnata com’era ad ignorarlo - non si accorse assolutamente di nulla. « Aguamenti! »

Un getto d’acqua fredda la investì in pieno, bagnandola da capo a piedi e contribuendo a svegliarla definitivamente - il tutto, ovviamente, accompagnato dalla sonora risata di James.

« James Sirius Potter » gli puntò contro un dito, mostrandogli l’espressione più minacciosa che riuscisse a fare. « Sappi che, questa, non te la perdonerò mai » afferrò a casaccio i vestiti che il suo migliore amico le aveva gentilmente porto e si chiuse in bagno, a dir poco furibonda per quel trattamento.

D’altro canto, il primogenito del Salvatore del mondo magico, scese le scale con aria estremamente soddisfatta, congratulandosi mentalmente con se stesso per quella brillante idea anche se - molto probabilmente - si era appena guadagnato l’odio eterno da parte della sua migliore amica. In fondo, ne sarebbe valsa la pena: tutti questi sacrifici erano per una più che nobile causa ed era certo che, alla fine di tutto ciò, l’avrebbe sinceramente ringraziato.

« L’hai già svegliata? » domandò Chloe - la madre di Electra - con un sopracciglio inarcato, in un evidente segno di incredulità.
« Sì, con un tempo record di soli venticinque minuti » rispose estremamente orgoglioso, controllando l’orologio da polso.
« Complimenti James, sono colpita » disse la donna, sprimacciando un cuscino del divano con fin troppa energia. « Prima o poi, dovrai insegnarmi quale trucchetto hai utilizzato per buttarla giù dal letto così in fretta »
« Oh, ma è stato semplicissimo » trillò, assumendo una buffa espressione pomposa. « É bastato un semplice Incantesimo Acqua-... »

Electra, scesa dalle scale a passo di carica, lo afferrò per il cappuccio della banalissima felpa nera - rischiando, tra le altre cose, di soffocarlo - e lo trascinò fuori di casa, dopo aver salutato calorosamente la madre.  

 « Non ti prenderai gioco di me in questo modo, caro il mio Sirius » replicò piccata, guardandolo severamente con i suoi occhi azzurri.
Il ragazzo ridacchiò, con l’aria di uno che si sta terribilmente divertendo. « Che ne dici, andiamo Beth? » le tese la mano e lei l’afferrò con assoluta sicurezza, facendo sì che entrambi si Smaterializzassero.

Diagon Alley era da sempre il fulcro del mondo magico, la via principale dove maghi e streghe di ogni età passeggiavano tranquillamente o si affrettavano a portare a termine gli ultimi acquisti. Tutti i cosiddetti ‘portatori di bacchette’ potevano vantare, almeno una volta nella vita, di aver visto la sontuosa stradina, ricostruita alla perfezione alla fine della seconda guerra magica.
Nonostante fosse una giornata piuttosto uggiosa, una di quelle in cui il tempo minaccia pioggia da un momento all’altro, il posto pullulava di gente, esattamente come nel periodo che precedeva l’ingresso ad Hogwarts.

« Buongiorno, Hannah! » tuonò allegramente James, sventolando energicamente la mano per salutare la proprietaria del Paiolo Magico, nonchè moglie del professor Paciok.
« Buongiorno a te, James » disse con voce gioiosa, lucidando un boccale piuttosto impolverato. « Come mai sei a Diagon Alley già a quest’ora? Visita di piacere? » tirò ad indovinare, lanciando un’occhiata allusiva ad Electra.

James scoppiò in una fragorosa risata, dovuta sia all’equivoco sia alla buffa smorfia che si venne a creare sul viso della sua amica.

« Oh no, Hannah » fece un gesto secco con la mano, scuotendo la testa. « Lei è la mia migliore amica, stiamo andando a trovare mio cugino, comincia a lavorare oggi »

« Ah, il giovane Fred! » disse, quasi illuminandosi. « L’ho visto passare di qui giusto l’altro giorno »

James sorrise, dopodichè mise le mani sulle spalle della ragazza e cominciò a guidarla, svicolando tra i corpi dei primi clienti della giornata.

« Adesso, però, dovremmo proprio andare. Sai, abbiamo una certa
urgenza » si chinò verso la barista, sussurrandole qualcosa che Electra proprio non riuscì a cogliere ma, quando terminò, potè notare chiaramente una luce entusiasta nei suoi dolci occhi castani.

 Quando raggiunsero l’uscita sul retro del locale, James si posò una mano sul mento con fare pensieroso e si mise a contare tre mattonelle sopra il bidone della spazzatura, picchiettandola poi con la propria bacchetta magica in modo da far aprire il passaggio che dava direttamente sulla via.

« Ti va un gelato dal signor Fortebraccio? » domandò James, indicando il negozio e mostrando un’espressione a dir poco affamata.

Electra roteò gli occhi azzurri al cielo, divertita dal suo modo di fare così terribilmente infantile.

« D’accordo, va bene » acconsentì, precedendolo all’interno del locale.

« Sentissi quant’è buono il cono al gusto di Cioccorana! » disse la ragazza con aria sognante, guardando l’amico di sottecchi.
« Fammi assaggiare, immediatamente »
« Non ci penso nemmeno » ribattè indignata, osservando con aria assorta la figurina che le avevano dato in omaggio. « Oh guarda, ho trovato tua zia Hermione »
« Forte! Io non sono mai riuscito ad trovarla » la guardò come se fosse una piccola montagna di galeoni d’oro.
« Se mi fai assaggiare il tuo cono al gusto di Whiskey Incendiario, forse potrò regalartela »
James le tese il gelato, fingendosi orribilmente seccato. « Un morso piccolo, mi racc-... Ehi! » si lamentò, guardando esterrefatto la sua merenda orribilmente mutilata.
Electra ridacchiò, portandosi una mano davanti alla bocca, dopodichè gli tese il proprio. « Tieni, finisci pure il mio »
« É proprio per questo che sei la mia migliore amica » sfoderò un sorriso smagliante, roba che avrebbe fatto passare a miglior vita le sue fan, e divorò con gusto quel capolavoro creato dal signor Fortebraccio. « Mio padre me lo diceva sempre che, già quando aveva la nostra età, i suoi gelati erano i migliori di tutto il mondo magico »
Lei annuì, con fare concorde. « Da piccola insistevo sempre per comprarne uno, ogni volta che facevo una capatina a Diagon Alley. E papà non sapeva mai dirmi di no »

Le mise un braccio attorno alle spalle, stringendola a sè con fare protettivo e fraterno: Electra aveva perso il padre pochi mesi prima che entrasse ad Hogwarts per la prima volta, in un tragico incidente al Ministero.

« Siamo dei sentimentali eh, Potter? » disse con un ghigno malandrino, scrutandolo. « Muoviamoci, siamo già in ritardo »
« In ritardo per cosa? »
« Se non sbaglio eri tu quello che, stamattina, smaniava per andare a trovare Fred »

Per la barba incolta di Merlino! Si era completamente dimenticato di suo cugino Fred!

I Tiri Vispi Weasley erano sicuramente il negozio più colorato, allegro e vistoso di tutta Diagon Alley: all’interno, vi erano tanti di quei maghi e di quelle streghe - intenti, per lo più, ad accontentare i capricci dei figli - che era quasi impossibile riuscire a farsi largo tra quella folla immensa.

« Come faremo a trovarlo?! » chiese Electra, alzandosi sulle punte per sperare di avere una visuale migliore, ma senza alcun risultato.  
« Non ne ho la più pallida idea » ammise sinceramente James, senza nascondere una nota di frustrazione. « Stammi vicina e cerchiamo di non perderci di vista »
« Potremmo non fare più ritorno! » pronunciò la ragazza scherzosamente, assumendo un tono spettrale e tendendogli una mano.

James l’afferrò con sicurezza, scuotendo appena il capo con fare divertito, precedendola per poi avventurarsi tra la moltitudine di scaffali stipati di prodotti fino al soffitto. I bambini, in età non ancora pertinente per Hogwarts, facevano a gara per accaparrarsi qualsiasi tipo di invenzione: dalle più recenti a quelle classiche, che non sarebbero passate mai di moda.

« Quello potrebbe... ma sì, è lui! » il ragazzo si illuminò di colpo, facendosi largo tra la folla a spintoni - forse non troppo delicati - e trascinando l’amica con sè, rischiando più volte di farla incespicare nei suoi stessi piedi.
« James! Per la barba incolta di Merlino, si può sapere che ti è preso?! » domandò esasperata, cercando di tenere salda la presa sul suo braccio anche se con scarsi risultati.
« Sono riuscito ad intravedere Fred, Ele! Ne sono sicuro, andava per di qu-... » si immobilizzò di colpo, facendo sì che Electra si scontrasse violentemente contro la sua schiena ed emettesse un mugolio di dolore.
« Potter, maledizione! Avvertimi la prossima volta » si lagnò, massaggiandosi il naso con le lacrime agli occhi. « Che succede? Un’Acromantula gigante ha invaso il negozio? »
« No, ehm... io... credo di essermi sbagliato su Fred » biascicò, voltandosi velocemente e tentando di cambiare direzione.
« Te l’ha mai detto nessuno che non sai proprio mentire? » inarcò scetticamente un sopracciglio, dopodichè individuò la chioma rossa del suo fidanzato a qualche passo di distanza.

Fidanzato che, anzichè impegnarsi a lavorare duramente, stava amorevolmente chiacchierando con una dipendente del negozio.

« Forse non è stata una buona idea... » pigolò James con aria spaventata, notando il tic nervoso che aveva colpito l’occhio della bionda. Tutte le volte in cui si era manifestato, erano successi guai. Guai grossi.
« Maledetto Weasley » sibilò la ragazza con aria omicida, liberandosi dalla stretta stritolatrice del moro per dirigersi a passo di carica verso i due.  

Fortunatamente riuscì ad afferrarla per la vita prima che compisse un duplice omicidio al quale non aveva, per altro, voglia di assistere: ingaggiarono così una lotta silenziosa, fatta di pugni, morsi e calci mentre il primogenito di casa Potter resisteva valorosamente ai ripetuti attacchi dell’amica.

« James?! Ele?! » la voce stralunata di Fred raggiunse le loro orecchie ed entrambi si voltarono, sfoderando le espressioni più innocenti che avessero nel loro repertorio. « Mi spiegate cosa sta succedendo? »
« Siamo venuti a trovarti, mi pare ovvio » replicò stizzita la sua ragazza, incrociando le braccia al petto e squadrandolo come se fosse un insetto particolarmente disgustoso. « Ma, a quanto pare, te la cavi egregiamente anche senza la nostra presenza »

James si battè il palmo della mano sulla fronte, cercando di pensare se esistesse un modo qualsiasi per arginare la furia che si sarebbe scatenata di lì a momenti.

Fred Weasley Junior, captando nell’aria un enorme segnale di pericolo, si limitò a lanciare un’occhiata preoccupata al cugino, sperando che potesse dargli qualche delucidazione.

« Ele io... »

« Oh, ma certo! Adesso vorresti dirmi che tra voi due non c’è assolutamente niente, sono io quella che ha le paranoie e che dovrei farmele passare, vero?! »
« Esattamente » disse con un sorrisetto divertito, avvicinandosi con estrema cautela.
« Perfetto! » esordì improvvisamente James, sfregandosi le mani e lanciando occhiate tutt’intorno. « Fred è stato un piacere vederti » gli battè un’amichevole pacca sulla spalla. « Ele cerca di non farlo fuori, mi serve tutto intero! Vi saluto! » lanciò un occhiolino alla ragazza, dopodichè si defilò tra la marmaglia di gente alla ricerca di non si sa bene cosa.

La ragazza lo guardò sparire con aria stralunata e quasi si dimenticò il vero motivo per cui era lì.

« Ehi... » sussurrò Fred, prendendole le mani ed intrecciandole alle sue. « Ancora arrabbiata, gelosona? » proprio non riuscì a trattenere un ghigno compiaciuto.
Puntò le sue iridi azzurre sul viso del ragazzo, sbuffando impercettibilmente. « Ho esagerato, vero? »
« Solo un po’ » replicò, soffocando a stento una risata e lasciandole una lieve carezza sui capelli biondi. « Come mai questa inaspettata visita? »

Affondò la testa sul suo petto, lasciandosi cullare e rassicurare dalle braccia forti e muscolose del suo ragazzo.

« È tutta colpa di James » biascicò con voce lamentosa, sperando di fargli tenerezza.

« Scommetto che è venuto a buttarti giù dal letto, stamattina »
« Era praticamente l’alba » lo corresse automaticamente, facendolo ridacchiare appena.
« In realtà, Ele, sono stato io a chiedergli di trascinarti qui, oggi »
« Come sarebbe?! E perchè?! »
« Diciamo solo che James mi doveva un favore e... ne ho approfittato. Non mi aspettavo, però, di vederti prima di questo pomeriggio, quindi spero che perdonerai la mia improvvisazione »

Le sopracciglia della ragazza svettarono verso l’alto, mostrando tutta la perplessità che stava provando in quell’istante.

« Fred, cominci a farmi paura »
« Giuro solennemente di non avere cattive intenzioni » portò la mano destra al petto, sopra il cuore, mentre l’altra la sollevò verso l’alto, mostrandole il palmo. « Devo soltanto dirti una cosa importante »
« Sarà meglio che tu non intenda confessarmi di esserti innamorato di quella Banshee da quattro zellini con cui chiacchieravi poco fa. Altrimenti, credo proprio che James dovrà venire a trovarmi ad Azkaban, dove sconterò la mia pena per duplice omicidio » fece un largo ed inquietante sorriso, sotto lo sguardo leggermente preoccupato del rosso.
« Stai parlando di Jenny!? » indicò con un cenno del capo un punto non ben precisato alla sua sinistra. « Guarda che è sposata e ha due figli »

Electra sentì il sangue affluirle alle guance: aveva preso un Fiammagranchio davvero grosso.

« Okay, potresti andare avanti col tuo discorso, per favore? »
« Oh giusto, giusto » passò una mano a scompigliarsi i capelli rossi marchio Weasley, perennemente disordinati. « Dunque, è una cosa abbastanza stupida da dire, in realtà, però... non so come potresti prenderla, ecco »
« Non ti seguo »
« Vedi, papà e mamma hanno deciso di lasciarmi in gestione la filiale di Hogsmeade. Ovviamente, essendo da poco uscito da Hogwarts, verranno costantemente a dare un’occhiata al mio operato »
« È... Merlino, Fred, è meraviglioso. Dico sul serio, sono molto fiera di te » gli regalò un sorriso disarmante, entusiasmandosi per quella magnifica notizia.
« Aspetta, non è tutto » proseguì, innervosendosi leggermente. « Proprio come questa sede a Diagon Alley, quella al villaggio di Hogsmeade ha un appartamento sopra al negozio, dove dovrò vivere. Io ti amo da impazzire, Ele. E lo so, lo so, che tu hai mille progetti a cui vorresti dedicarti costantemente e con grande impegno. Però, io... mi domandavo se ti andasse di condividere con me quest’esperienza. O quantomeno di provarci » prese fiato, osservando la moltitudine di espressioni che si fecero largo sul volto della bionda, passandole in rassegna una per una.
« Tu... »
« Sì, ti sto chiedendo di venire a vivere con me ad Hogsmeade »

Electra, incapace di proferire una sola parola che avesse un senso compiuto, afferrò il ragazzo per le spalle e lo coinvolse in un bacio che terminò soltanto quando entrambi si separarono per riprendere fiato.

« Devo prenderlo come un sì? » sussurrò Fred, poggiando la fronte su quella della fidanzata.
« Ti amo » replicò lei, premendogli delicatamente le mani sul viso e sfiorando la punta del naso col suo. « Certo che lo voglio, stupido d’un Weasley » soffiò divertita, a pochi centimetri dalle sue labbra.


Roxanne Weasley,
Sala Comune dei Grifondoro
Castello di Magia e Stregoneria di Hogwarts, Scozia  

Fred Weasley,
Appartamento sopra i Tiri Vispi Weasley
Diagon Alley, Londra
Cara, carissima Roxie,
innanzitutto: come stai? Le cose al castello come proseguono? Spero che vada tutto per il meglio. Che cos’è quella faccia?! Sei sorpresa che proprio io, il tuo bellissimo e simpaticissimo fratellone, ti scriva una lettera e - per di più - a quest’ora?! Be’, non esserlo! Sono proprio io, Frederick Weasley II. Nessuno scambio di identità e nessuna Pozione Polisucco. La verità è che ti scrivo per un motivo ben preciso: forse sarebbe stato meglio dirtelo di persona ma dovrai accontentarti. Lo sai che non sono molto bravo a mantenere un segreto (sarei impazzito ad aspettare le vacanze natalizie e, di conseguenza, il tuo ritorno), soprattutto se la novità in questione è una cosa bella (almeno per me).
Papà e mamma hanno deciso di lasciarmi in gestione la filiale dei Tiri Vispi di Hogsmeade (non sei contenta? Ci potremmo vedere molto più spesso!) ma la cosa più euforica è il fatto che vivrò nell’appartamento sopra il negozio. E non sarò da solo. Tranquilla: questa volta, il mio fedele compagno di avventure non sarà James bensì Ele (so perfettamente che se io e James fossimo rimasti da soli - e senza la supervisione di un adulto qualsiasi - avremmo raso al suolo l’intera casa e, probabilmente, anche il negozio).
Ebbene sì, la mia fantastica ragazza verrà a convivere assieme al sottoscritto (ti prometto che mi comporterò bene e non la farò arrabbiare). Sono così felice, Roxie, che non la smetto più di blaterare, così James - come misura di sicurezza per i suoi nervi - ha avuto la brillante idea di lanciarmi un Silencio per farmi tacere. Speravo che, quando prenderai l’Espresso per tornare a casa, ti andrebbe poi di fare un salto qui per poter vedere la casa (mi auguro, finalmente, sistemata a dovere) e passare del tempo assieme. Che ne dici?
Bene, credo di averti detto praticamente tutto (sì, puoi annunciare la notizia agli altri). Salutami tutti.
Ti voglio bene, sorellina.
Freddie.






Angolo dell'autrice.

Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.
 

Saaaalve a tutti, miei cari! Come state? Io sono immensamente stanca, per colpa di queste intense giornate di studio (maledetti esami! T.T). Okay, probabilmente non ve ne fregherà una beneamata mazza u.u

Orsù, passiamo a discutere di questo nuovo capitolo! Siamo giunti al quarto, yeeeee! Che ve ne pare? :) Abbiamo l'introduzione di personaggi totalmente nuovi (Electra, come avrete capito, è di mia pura invenzione) e, magari, - in seguito - mi piacerebbe poter fare una sorta di racconto parallelo in cui raccontare per bene com'è nata la storia tra questi tre u.u

Sappiate solo che per la relazione tra Electra e Fred (Frele?), mi sono palesemente basata sull'amicizia/inimicizia/odio/amore tra Hermione e Ron :) Diciamo solo, però, che Fred si è svegliato un po' prima rispetto a Ron xD
Ele e James (Jale? Oddio... Aiuto!), invece, sono praticamente fratelli (un po' come Harry ed Hermione, per intenderci).

Voi non adorate semplicemente Jamie? *.* Io lo trovo formidabile!
È borioso e pieno di sè, esattamente come Sirius e James Potter senior (prima che si mettesse con Lily, ovvio u.u) ma ha un gran cuore ed è un bonaccione.
Fred, invece, è un po' il burlone della situazione (in fondo è pur sempre figlio di George Weasley!), segue le "orme" del cugino, tentando di conquistare più fanciulle possibili, ma alla fine l'unica che vuole è proprio Electra (awwww :3).
Ele ha un bel caratterino: decisamente più matura e più responsabile rispetto agli altri due, ha avuto delle belle litigate con Fred e ha capito che le piaceva, un bel po' di tempo prima del ragazzo (questi maschi tardoni! u.u). Ci hanno messo un po' anche loro, però alla fine ce l'hanno fatta :D (se vi piace, l'idea della storia parallela, potrò metterla in atto! Fatemi sapere che ne pensate! ;) ).

Nonostante gli esami, penso sempre di poter riaggiornare il venerdì sera (in realtà soltanto perchè ho già pronti i primi sette capitoli T.T). Dal prossimo, ritorniamo in ambiente Hogwarts e, se posso darvi un consiglio, sappiate soltanto che l'incidente capitato a Sage e ad Adam non è stato un qualcosa di puramente casuale ;) In seguito, si capirà! :D
Bene, in caso abbiate bisogno di spiegazioni eventuali, sarò sempre lieta di chiarire tutti i vostri dubbi! :)

Grazie mille a tutti coloro che seguono questa storia, l'hanno messa tra le preferite o tra quelle da ricordare, a coloro che lasciano recensioni e grazie anche soltanto a chi la legge :)

Un bacione a tutti, a venerdì!


Fatto il misfatto.

Giorgia.



 
   
 
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