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Autore: Torma    19/01/2014    8 recensioni
Immaginate i personaggi di Hunger Games in un contesto del tutto differente di quello di Panem. Niente guerra , niente dittatura, niente Hunger games come tutti noi li conosciamo. Solo semplice vita universitaria, amicizie, lezioni ,feste e amori. Una Katniss più aperta e socievole alle prese con un Petaa che le farà battere il cuore. Tutto condito con leggerezza e allegria. Buona lettura- Torma
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Katniss Everdeen, Madge Undersee, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Ciao a tutti. Ho notato che il prologo è stato visualizzato più di cento volte , in realtà forse è poco, ma per me è davvero tanto e sono molto "orgogliosa" di aver ricevuto ben due recensioni (grazie ancora a Katgale97 e giuyoipoi77). Questa mattina ho concluso il primo capitolo con la speranza che vi possa piacere. Sono curiosa di sentire le vostre opinioni. A presto- Torma. 


1.
Ieri stavo tornando a casa con Gale e oggi stiamo già percorrendo la superstrada nel senso contrario. Queste settimane di vacanza sono volate . Il viaggio in Europa con Prim e la mamma . Le giornate a spasso con Gale. I giorni passati a casa di Haymitch . Ad Augusta  vive praticamente tutta la mia famiglia , Mamma e Prim, ho solo loro . Papà è venuto a mancare quando io avevo 11 anni a causa di un incidente d’auto. Una sera di settembre eravamo tutti e quattro sulla sua Chevrolet , pioveva a dirotto e stavamo tornando a casa dopo una serata passata insieme al bowling , ci eravamo divertiti moltissimo, come al solito, Prim, che aveva solo 7 anni, si stava lamentando con mamma del fatto che io e papà le avevamo stracciate , “Umiliate” ci piaceva dire prendendole in giro. Eravamo sedute dietro con le cinture allacciate scrupolosamente da nostra madre quando a un semaforo è successo l’irreparabile. A metà incrocio la nostra auto è stata travolta da una jeep che non aveva rispettato il rosso a tutta velocità  , centrando in pieno la parte del guidatore . Mi ricordo pochi attimi , pianti , urla , il rumore della pioggia, le voci dei pompieri e dei paramedici che tentavano di estrarre i nostri corpi dalle lamiere e il buio. Papà dopo alcune settimane di coma non ce l’ha fatta. Il suo cuore non ha retto stremato dalle diverse operazioni che i chirurghi avevano dovuto fare per cercare di fermare le molteplici emorragie interne. Ha smesso di battere, di vivere . A volte durante la notte rivivo quei terribili momenti nei miei incubi. Ci è voluto molto  tempo per riprenderci , interminabili sedute dallo psicologo, incontri con il coordinatore scolastico. Alla fine ho preso la mia vita in mano e ho deciso di vivere per lui al meglio delle mie possibilità , facendo tutto quello che potesse rendere orgoglioso un padre , ottimi voti, volontariato, attività extra scolastiche , sport , rappresentante degli studenti e reginetta del ballo non perché desiderassi tutte queste cose , o meglio alcune  , ma per dare speranza a mamma e Prim , che grazie ai miei successi riuscivano a distrarsi e non pensare a quel vuoto che quella sera aveva causato nella nostra famiglia . Mi sentivo responsabile di dare a quelle due fragili donne qualcosa in cui credere, quindi ero felice quando mamma si offriva di pettinarmi i capelli per il ballo o Prim mi aiutava a preparare i biscotti per la vendita di beneficenza. Molte cose le ho fatte per loro, una l’ho fatta per me . Il college. Da quando ero una ragazzina e andavo alle elementari sapevo che quello che volevo fare o meglio dove volevo andare era la Brown , l’università che sia mamma che papà avevano frequentato e dove si erano conosciuti e innamorati . Spesso fantasticavo di incontrare qualcuno di speciale e di poter vivere una storia d’amore così travolgente come la loro. Crescendo ho accantonato questa fantasia e riorganizzato le priorità. Ho ottenuto una borsa di studio e mi sono iscritta ai corsi di Musica l’anno scorso. Suono il piano, “strimpello” il violino e adoro cantare. Siccome mamma ci teneva ho fatto l’iniziazione presso la confraternita dove lei era stata membro e presidente per i suoi ultimi due anni , la AXO, e mi sono dedicata ai miei corsi e alle mie consorelle . ho condiviso la stanza del dormitorio con Madge  Undersee una ragazza della California che frequenta i corsi di psicologia. Mi è stata simpatica fin da subito e ha fatto l’iniziazione con me dopo che l’ho pregata per giorni  . Da sola non me la sentivo. Quest anno ci trasferiremo  a vivere nella sede delle AXO e spero di condividere ancora la stanza con lei , mi infonde sicurezza anche se a volte ha degli atteggiamenti che mi ricordano il mio analista. Le voglio bene e posso contare sempre su di lei. –Siamo arrivati- Gale mi fa sobbalzare interrompendo il flusso dei miei pensieri vorticosi che si agitano nella mia mente –C’è qualcosa che non va?- mi chiede –Emh.. Come scusa?- cado proprio dalle nuvole, ero concentrata a immaginare come sarà la mia nuova vita cambiando “collocazione” . sono entrata nelle AXO solo per la mamma l’idea di starmene da sola era molto allettante , non era stato facile il liceo , la mia posizione comportava parecchie attenzioni che speravo, una volta al college, di allontanare ma le prospettive di una vita in “disparte” sono state annientate quando prima di partire mia madre mi ha salutata. –Sai- mi aveva detto – gli anni del college li ricordo come quelli più felici della mia vita, non che il liceo sia stato brutto, ma li ho incontrato tuo padre..- si interruppe un attimo per impedire alle lacrime di rigarle il viso –Mamma…- -Va tutto bene tesoro – e nel dirlo mi consegno una scatola di velluto nero –Tieni Kat..- mentre la aprì mamma mi spiegò che quella catenina d’oro con il ciondolo con una “x” racchiusa in un cerchio e un triangolo, che poi scoprii essere  il simbolo della confraternita,  era stato uno dei regali di mio padre quando mamma diventò presidente delle Alpha Chi Omega –Voglio che l’abbia tu così da portare un ricordo di noi a Providence disse sorridendo -Indossala solo dopo l’iniziazione- si raccomandò con sguardo fiero e orgoglioso. Così ancora per volta ebbi come obiettivo la felicità di mia madre e dopo mesi di “sevizie” sono stata ammessa. Adesso mi trovo davanti a una casa costruita a metà del novecento color verde mela con un grande porticato e le finestre gialle. Gale mi ha lasciato da sola promettendomi che più tardi tornerà a portare gli ultimi scatoloni. Sono già stata parecchie volte qui ma avevo sempre la mia camera al dormitorio dove poter scappare nel caso la presenza di qualcuno mi infastidisse, ora invece dovrò condividere la casa con 20 consorelle e mi sto facendo prendere dal panico. Su coraggio, non sarà così terribile le conosco tutte, sono brave ragazze, chi più chi meno. Sarà un anno fantastico mi ripeto mordicchiando nervosamente il ciondolo della collanina di mia madre –Kat!- un gridolino alle mie spalle mi fa sobbalzare e mi sento abbracciare da dietro affettuosamente ,vengo inebriata dal profumo di fragole dello shampoo di Madge –Eih, piano, piano! cosa sono tutte queste effusioni?- dico liberandomi dal suo abbraccio con un sorriso a 32 denti –Sono contenta di vederti signorina Everdeen, oltre alle due cartoline che mi hai mandato non ti sei fatta sentire per l’intera estate!- mi rimprovera e noto che non è cambiata molto . Madge è un po’ più bassa di me ha dei bei capelli biondi e ricci, gli occhi verdi che risaltano sulla sua carnagione abbronzata dopo le settimane di mare, ha un fisico asciutto e magrolino con le forme al punto giusto. La invidio un po’ perché è il prototipo della ragazza ideale ,bionda occhi chiari e fisico da urlo, potrebbe avere qualsiasi ragazzo, ma ha una cotta spropositata per Gale. –Non potevo chiamarti ogni giorno sai quanto costano le chiamate intercontinentali?- le rispondo – Si si tutte scuse.. ma cosa stai facendo qui davanti?- -Aspetto Gale con le mie scatole- mento, Gale arriverà forse tra qualche ora –Gale?! Allora spetto con te- dice tutta pimpante –Non vorrei disturbare il vostro quadretto ma volevo informarvi che prima arriva meglio alloggia e si può scegliere le camere migliori- una voce alle nostre spalle ci interrompe. Ci giriamo e davanti a noi appare una ragazza con i capelli neri a caschetto vestita con un paio di calzoncini di jeans, che lasciano poco all’immaginazione, converse e una canotta verde con il simbolo della confraternita stampato sul davanti . Johanna Mason. Presidentessa delle Alpha Chi Omega. I rapporti tra noi due sono un po’ tesi forse perché abbiamo caratteri troppo simili e non ci piace farci mettere i piedi in testa ma più volte si è comportata da vera amica. Le sfugge una risata e abbandona il tono severo e ci fa un gran sorriso –Ciao Jo’- squittisce Madge -Dici sul serio? Possiamo scegliere noi la camera?- continua poi ,io faccio un cenno di saluto –Certo che no- risponde lei mentre scoppia a ridere – E’ prerogativa della presidentessa assegnare le camere, quindi state attente a non farmi arrabbiare se no potrei cambiare la mia decisione.- Madge arrossisce –Non lo sapevo- si scusa imbarazzata. Johanna la tranquillizza dandogli una pacca sulla spalla –Non ti preoccupare – e con fare materno la rassicura –Spero non ti scocci stare in camera un altro anno con la signorina qui presente Everdeen .- ironizza lanciandomi una sguardo beffardo -Prima camera del secondo piano a destra, adesso devo andare. Scusatemi, ci vediamo a cena . Comportatevi bene .- ci saluta e scompare dietro al porticato. Madge è euforica dopo aver saputo che condivideremo ancora una volta la stanza. L’accompagno a vederla. Saliamo le scale di mogano scuro con le valige e apriamo la porta della nostra “futura casa”. La luce che filtra dalla finestra è accecante ,sebbene sia settembre fa ancora caldo e il sole splende .nella stanza sono presenti due letti a una piazza e mezza separati da un comodino una cassettiera e due scrivanie una opposta all’altra una grande cabina armadio. Oltre al fatto che sia spaziosa e luminosa la mia parte preferita è la seduta imbottita con tutti i cuscini sotto l’ampia finestra che da sul parco del campus. Il mobilio rigorosamente scuro contrasta con il verde acido delle pareti e la parete bianca della finestra . Una delle cose che preferisco di questa confraternita è il colore . Verde .  Proprio il mio preferito. Io e Madge passiamo il resto del pomeriggio a sistemare  vestiti, libri e i nostri oggetti personali sulle mensole, nei cassetti e nell’armadio. Dopo un simpatico siparietto di Gale e Madge , penso proprio che anche a lui possa piacere lei, arriva presto la cena nella sala comune dopo la quale Johanna fa il discorso di rito ci raccomanda di essere “caste e pure” e di non infangare il buon nome della nostra confraternita ,una delle migliori del campus per media e filantropia e poi passa la parola alla vice presidentessa Annie. Annie è una ragazza un po’ strana , la migliore amica di Johanna , molte ragazze ,malignamente, pensano che abbia ottenuto quel ruolo solo perché favorita dalla posizione dell’amica ma io credo che nonostante a volte viva nel suo mondo sia un valido membro, forse uno dei più attivi. Ci descrive le attività che dovremmo affrontare e gli eventi imminenti da organizzare . Poco prima che la cena finisca , mentre faccio finta di ascoltare come Madge si sia divertita alle Hawaii, passo in rassegna le mie nuove coinquiline all’angolo destro ci sono Clove occhi Castani e capelli neri che parlotta con Lux capelli biondi e occhi azzurri , un po’ troppo “oche” per i miei gusti, e penso che Johanna si riferisse a loro con l’ammonimento di essere “caste e pure”, non perché non sia permesso avere ragazzi o cose del genere ma perchè Johanna vuole mantenere un livello alto e non desidera essere la presidentessa di bamboline facili che si concedono al primo che passa. Nell’altro angolo vedo Delly che sta mostrando alcune foto dal suo Iphone a Fancy una ragazza con i capelli rossi e la faccia volpina. –Katniss non mi piace essere ignorata- borbotta Madge -Scusa - dico ritornando ad ascoltarla facendo una smorfia –Visto che non ti va di ascoltarmi parlami dell’Europa  Europa?  Questa parola risveglia molti ricordi tra cui il nome di una persona...Lui...
Peeta Mellark .
  
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