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Autore: Torma    19/01/2014    10 recensioni
Immaginate i personaggi di Hunger Games in un contesto del tutto differente di quello di Panem. Niente guerra , niente dittatura, niente Hunger games come tutti noi li conosciamo. Solo semplice vita universitaria, amicizie, lezioni ,feste e amori. Una Katniss più aperta e socievole alle prese con un Petaa che le farà battere il cuore. Tutto condito con leggerezza e allegria. Buona lettura- Torma
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Katniss Everdeen, Madge Undersee, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Salve a tutti. Ringrazio nuovamente le persone che hanno recensito o letto in silenzio questi primi capitoli. Sono davvero molto contenta che quello che scrivo vi piaccia, comunque per ragioni di tempo e università cercherò almeno di aggiornare una o due volte questa settima ma siccome non sono sicura, ho deciso di pubblicare per voi il secondo capitolo che spero sia all'altezza delle vostre aspettative (anche se ho paura del contrario). Se volete esprimere la vostra opinione non esitate a commentare. Buona lettura. A presto- Torma.  


2.
Sono circa le nove del mattino, cammino in direzione dell’edificio IV con nella mano sinistra un caffè e nella destra l’iphone mentre mando un messaggio a Prim che oggi inizia il suo secondo anno di liceo. Siamo molto legate e spesso anche un solo messaggino dell’una o dell’altra può rallegrarci la giornata. Ieri sera sono andata a letto presto anche se Madge non la smettava più di parlare. Avevo bisogno di riposare dopo il viaggio in auto con Gale, in più oggi ho la mia prima lezione di storia dell’arte, so che non centra molto con il mio indirizzo di base ma quest’anno mi è stata data la possibilità di scegliere un corso opzionale e dopo essere stata stregata dalla bellezza delle città europee ho pensato di approfondire “l’argomento”. In realtà questo è quello che mi dico per autoconvincermi. Una parte di me ha scelto questo corso per avere almeno una possibilità di rivedere Peeta Mellark. L'incontro con Peeta è stato inusuale, inaspettato . Durante la vacanza in Europa avevo modificato il nostro itinerario poco prima della partenza facendo una breve tappa a Bologna, in Italia, dove si svolgono i corsi di letteratura e italiano per gli studenti della Brown. Dopo un sacco di pressioni da parte di Annie e Johanna avevo acconsentito a portare un pacco con alcuni regali a Finnick Odair, il fidanzato di Annie, che a marzo era partito per studiare sei mesi all'università degli studi di Bologna. Così il pomeriggio del 27 luglio mentre mia madre e Prim erano in hotel a preparare le valige per l'imminente ritorno a casa, mi sono ritrovata sperduta in un ateneo dove quasi nessuno mi capiva o voleva capirmi . Indossavo un vestito blu a quadratini bianchi stretto in vita con un fiocco e ai piedi avevo dei sandaletti di pelle, il caldo era soffocate e nelle mani sudaticce tenevo il pacco per Finnick. Il 30 sarebbe stato il suo compleanno ecco spiegata l'insistenza delle due per quel regalo, o meglio l’insistenza di Johanna visto che Annie non voleva darmi nessun peso -Se lo porti tu io e Annie possiamo risparmiare i soldi della spedizione e in più siamo sicure che il pacco non si perde- aveva detto Jo'. Ero nell'atrio dell'edificio centrale mentre cercavo di capire dove andare quando ho sentito la sua voce e una risata cristallina ,il fatto che quel ragazzo parlasse inglese mi aveva sollevato subito il morale. Mi avvicinai. Aveva i capelli biondi, gli occhi azzurri, un fisico muscoloso e atletico, si stava divertendo a prendere in giro la pronuncia improponibile di un ragazzo con gli occhi scuri e capelli ricci . In modo impacciato chiesi delle informazioni lui fu gentile ma mentre mi spiegava io mi persi nei sui splendidi occhi mentre sbatteva le sue ciglia bionde che con la luce del sole sembravano dorate –Eih hai capito?- -Emh...scusa?- arrosi leggermente perché non avevo capito nulla di quello che aveva detto - Se posso chiedere, chi stai cercando?- -Finnick Odair- -Ah,sei Annie?- come? Pensava che io fossi la fidanzata di Finnick? –No sono solo una amica di Annie ho un regalo per lui- risposi velocemente –Mi chiamo Katniss Everdeen, piacere- dissi allungando la mano –Peeta Mellark, e oggi è il tuo giorno fortunato signorina Everdeen , Odair è il mio compagno di stanza- aggiunse sorridendo mentre stringeva la sua mano con la mia, come era calda, che viso stupendo, tutto di lui mi faceva uno strano effetto , sentivo di stare arrossendo, colpa di quello sguardo così intenso- Se vuoi seguirmi- aveva detto e mi aveva accompagnato da Finnick. Lui fu contentissimo di ricevere qualcosa che gli ricordasse casa. Non so precisamente come ma passai il resto del pomeriggio con Petaa. Oltre a scoprire che si chiamava Peeta Mellark ed era del Kentucky appresi che anche lui frequentava i corsi organizzati dalla Brown e sarebbe tornato a settembre con Finnick per continuare a studiare arti visive. Quel giorno mi si è impresso nella mente e non se ne è più andato abbiamo parlato per ore come se ci conoscessimo da sempre. Petaa era allegro, simpatico, divertente anche buffo e stare in sua compagnia mi provocava qualcosa di nuovo. Stupidamente partii il giorno dopo dimenticandomi di chiedergli il numero di telefono, quindi non mi è rimasto che aspettare. Entro nell’aula quasi piena e cerco con gli occhi la sua chioma bionda, ci sono troppi studenti, mi rassegno e mi siedo nella parte destra dell’aula tra le prime file , non era sicuro che Peeta avesse frequentato questo corso. Amareggiata prendo il quaderno e una matita e dopo che la professoressa Effie Tinket inizia la lezione prendo appunti sollevando poche volte la testa dal foglio. –Ci sono domande?- chiede a spiegazione conclusa –Scusi professoressa..- quella voce la conosco ho ripetuto la nostra conversazione 1000 volte nella mia mente non potrei sbagliarmi per nessuna ragione del mondo mi volto e lo vedo in un banco infondo all’aula mentre si passa una mano tra i capelli biondi mettendo in tensione i muscoli che si intravedono da sotto la maglietta bianca con lo scollo a v e mi incanto nell’osservare le sue labbra rosa muoversi ritmicamente mentre pone la sua domanda. Mi isolo per un momento dal mondo. Sento tante emozioni che non riesco a decifrare e so solo che un grande sorriso mi compare in faccia mentre osservo il ragazzo con gli occhi azzurri. Ormai lo sto fissando da qualche minuto quando si volta dalla mia parte . Si accorge di me, mi sorride e fa un cenno di saluto con la mano . Arrossisco. Ma che mi prende? Mi ha solo salutata , ma quel sorriso ha qualcosa di speciale. Dopo che la Tinket ci congeda metto frettolosamente in ordine il quaderno e le matite non ho in coraggio di andare a parlare con Petaa ora che ho la certezza che lo vedrò per il resto del semestre il martedì mattina. Cerco di pensare velocemente alla mia prossima mossa quando mi sento chiamare –Katniss!- dal fondo dell’aula Peeta poggiando su una spalla il suo zaino si dirige verso di me –Eih ciao, non sapevo che frequentassi questo corso- mento spudoratamente – Beh sai per noi studenti di arti visive questo è un corso obbligatorio- dice sorridendo –mi piacerebbe molto parlare con te ma devo scappare alla prossima lezione, il professor Cinna odia i ritardatari- continua –magari se questa volta mi lasci il tuo numero ti chiamo per un caffè- mi ammicca e con non pochi problemi glielo scrivo sul polso – Ti chiamerò prima di farmi la doccia allora- dice correndo fuori dall’aula e sulla mia faccia si stampa un sorriso ebete. Peeta mi chiamerà stasera.
  
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