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Autore: ristampa    22/01/2014    2 recensioni
'Narrami, o Musa, dell’eroe multiforme, che tanto vagò, di molti uomini vide le città e conobbe i pensieri, per acquistare a sé la vita e il ritorno ai compagni. Ma i compagni neanche così li salvò, pur volendo: con la loro empietà si perdettero, stolti, che mangiarono i buoi del Sole Iperione: ad essi egli tolse il dì del ritorno. Racconta qualcosa anche a noi, o dea figlia di Zeus.'
La storia di Ulisse e della sua Odissea.
E fu così che nacquero gli Hunger Games.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Capitolo 11 - Sorprese

Io non voglio che mi cambino, che mi trasformino in quello che non sono.
Vorrei solo dimostrargli che non sono una loro proprietà. 
Se proprio devo morire, voglio rimanere me stesso. Non trovi che sia giusto?

Suzanne Collins, The Hunger Games. 

 


 

Sono passati cinque giorni dalla morte di Nathan. Sierra non parla più, non mangia più, non dorme più.
Mi sento solo, abbandonato. Dopo la fuga ci siamo diretti verso questa strana isola sospesa. Il terreno è arido e costellato qua e là da alberi scarni. Le numerose grotte ci avrebbero però offerto un buon riparo.
Al centro, si trova una piccola montagna.
C'è troppa pace, troppa serenità. Cosa staranno tramando gli Strateghi? A quali torture ci sottoporranno ora?

La ferita al braccio causata da Victoria fa un male cane, ma grazie alle cure di Sierra sembra che si stia lentamente rimarginando. Quella ragazzina così piccola mi sta salvando la vita ancora una volta.

La notte la temperatura si abbassa di molto, così decido di accendere un piccolo fuoco. E' pericoloso, ma con questo gelo non trovo altre soluzioni.
Quel calore mi fa tornare in mente i periodi più belli della mia vita.

Mia madre, radiosa, che corre sulla spiaggia.
Io che preparo una torta con mio padre, con le mani sporche di farina.
E poi.. lei.

Lo so, questa cosa è ridicola, davvero.
Non posso pensare a lei in questo momento. E' una mia avversaria. Prima o poi morirà, forse per mano mia..

UCCIDERLA.
Quella tremenda visione scorre nella mia testa.
Io, coperto di sangue, che la pugnalo nel ventre..

Ecco cosa vogliono gli Strateghi. Vogliono trasformarci. Siamo.. delle pedine.

'..E io non voglio essere solo un'altra pedina del loro gioco.'


All'improvviso una sottile vocina interrompe il silenzio. Sierra si siede accanto a me. I suoi occhi, esausti, fissano il vuoto.

- A cosa pensi?
- A come andrà a finire. A come morirò. -
- Avanti, tu non morirai..- Cerco di sdrammatizzare. Ma, ovviamente, tutti e due sappiamo come stanno le cose.
- Non prendermi in giro. Succederà. -
- Pensi che io farò una fine migliore? -
- Tu vincerai. Tu devi vincere. -
All'improvviso, il suo sguardo si offusca e si riempie di lacrime.

- Ulisse.. - Dice singhiozzando.
- Cosa succede? - Mi avvicino e le metto la mia coperta sulle spalle.
- Io ho paura.. Ulisse perchè? Perchè mi fanno questo? Perchè ci fanno morire tutti? - I singhiozzi si fanno sempre più forti.
- Sierra guardami. Ascolta - Cerco di tranquillizzarla - Tante cose non sono giuste in questo mondo. Devi essere coraggiosa. Solo così potrai affrontare le situazioni, le sfide. Questo alla fine non è altro che un gioco. Allora giochiamo. -
- Un gioco dove si muore.. -
- Un gioco dove si lotta per la libertà. E' una cosa schifosa, lo so. Ma ormai ci siamo dentro. La fortuna non è stata esattamente a nostro favore.-
- No, per niente. -

I Giochi mi avevano trasformato anche da altri punti di vista.
Quello umano, per esempio. Sono sempre stato un tipo freddo, uno che pensava principalmente a se stesso. Ma ora no, non più.
Ora penso a lei. Penso a Sierra. Penso alla mia famiglia, che ho lasciato nel mio Distretto.

- Ulisse - Mi chiama la bambina. - Com'è la tua casa? -

La mia casa. Splendide immagini passano nella mia mente come diapositive.

- Io vivo nel Distretto 4. E' il distretto del mare, della pesca. E' il luogo più bello del mondo. Perlomeno, prima dei Giorni Bui. - Il mio sguardo si incupisce. - Capitol City ha bombardato la mia città. Tutto quello che avevamo costruito, tutto ciò per cui avevamo vissuto è sparito in un attimo. -
- E' orribile. -
- Non si sono accontentati solo di distruggere le nostre case. Hanno distrutto anche le nostre famiglie. Mogli violentate, mariti uccisi, figli perduti per sempre. I Pacificatori si sono dati un bel da fare. Loro.. loro hanno ucciso mia madre. - Mentre racconto rabbia e tristezza rendono il mio respiro affannato.
- Nel mio distretto hanno fatto più o meno la stessa cosa.. Hanno bruciato case, giustiziato ribelli.. La vita è dura lì. Ci costringono a lavorare fin da piccoli, la paga è minima. E poi.. poi ci sono loro. Ci sono le Guardie della Capitale. -
- I Pacificatori? - chiesi. 
- No, peggio. Sono dei corpi armati addetti al controllo delle miniere. Ma in pratica fanno tutt'altro. Si ubriacano, saccheggiano negozi. Nei momenti di noia uccidono e massacrano civili innocenti che hanno la sfortuna di incontrarli per caso. Rubano il pane delle povere famiglie. Stuprano le bambine. Sono dei mostri, viscidi, schifosi. -
- Bastardi. -
- Snow.. perchè fa tutto questo? -
- Non lo so Sierra.. Non lo so. -

Per un attimo, ci fu il silenzio.

Pochi secondi dopo, lo stemma di Capitol City appare nel cielo.

Oggi gli strateghi hanno spento due vite.

Emily, Distretto 11.
Paul, Distretto 8.

17 morti su 24.

Mancano sette persone.

Io, Sierra ed Helly.
Victoria e Marcus, i Favoriti.
Brianna, del 3.
Luke, dell'11.

Qualcosa mi dice che non manca poi così tanto alla fine. 


- Io vado a dormire, sono distrutta. - 
- A domani. -

Rimango un po' lì in contemplazione, spengo il fuoco e vado a dormire. I miei sogni sono inquieti.



Le prime luci del sole mi costringono ad aprire gli occhi.
Sono passati 13 giorni dall'inizio dei giochi. Quasi due settimane.
Sierra, anche lei in piedi, mi attende fuori dalla grotta in cui avevamo trovato riparo.

- Nessuna traccia dei Favoriti. - Si limita a dire. - Possiamo andare a caccia. -

Impugno il coltello che avevo rubato ad Eva, qualche giorno prima. Quel ricordo mi turba. La prima vita che ho spezzato.

Dopo una lunga ispezione, mi rendo conto che l'isola pare priva di qualsiasi forma di vita. Non ci sono animali né tanto meno piante commestibili. E' come se qualcosa avesse raso al suolo tutto.
Così, affamati, decidiamo di tornare alla grotta. Le scorte di cibo sono finite da giorni.
Durante il tragitto, percepisco qualcosa di strano. Una sensazione, per così dire.

- Sierra, vai avanti tu. Ti raggiungo tra poco. -

La bambina, affamata, non indaga più di tanto e continua per la sua strada.

Un fruscio di foglie secche..
Il rumore dei rami spezzati.
La sensazione che qualcuno ci stia seguendo.

Poi lo identifico. Chiunque sia, è nascosto dalle rocce davanti a me.
Il tributo, ingenuo, compie il sacrosanto errore di fare un passo indietro. Un errore che gli costerà la vita.
Mi avvento nel punto esatto da cui proveniva il rumore brandendo il coltello con ferocia.

Sento il suo corpo cadere per terra, con un urlo strozzato.
Avvicino il coltello alla sua gola e..

- Ulisse! -
- Tu.. Helly? -

La ragazza piange, è disperata.
Tolgo il coltello dalla sua gola e lei, per un attimo, mi guarda interrogativa.

- Tu non.. -
- No. Non lo farò. Non oggi, perlomeno. -

La fanciulla, dai capelli spettinati, tenta così di alzarsi ma senza successo.  

- Sei ferita? - Le chiedo.
- Victoria.. -

Victoria. Era stata lei.
Rabbia, quella sensazione si impossessava troppo spesso di me negli ultimi tempi.

- Vieni con me. - Le dico.
- Con.. te? -
- Si, hai capito bene. -
- Hai appena tentato di uccidermi. -
- Ma non l'ho fatto, mi pare. -
- Perchè? -

Bella domanda. Perchè l'avevo fatto?
Non sapevo darmi neanche io una risposta.

- Vieni dal 4. Sei comunque una mia compagna di Distretto. -

Quella risposta non l'aveva convinta del tutto, ma acconsente comunque a venire con me.
La prendo in braccio e la porto alla grotta.

- !Ulisse, sei tornato! Per un attimo ho pensato.. Lei cosa ci fa qui?! - Dice Sierra, scioccata.
- Lei è Helly, viene dal mio Distretto. Mi fido di lei.. -
- Che le è successo? -
- Una coltellata alla gamba sinistra. - Risponde lei.
- Fammi vedere. -

Sierra nel Distretto 12 faceva l'infermiera.
Lo aveva raccontato qualche giorno fa, a me e a Nathan.

- La ferita è profonda.. c'è bisogno di alcune erbe e di una buona quantità di sale, per disinfettare. E di acqua.. stiamo morendo di sete. -
- Ci penserò io. - Dico deciso.
- Non c'è bisogno.. Io sto bene.. - Dice Helly, anche se nel suo volto è ben visibile una smorfia di dolore.
- Partirò subito. - Dico.

Dopo essermi fatto descrivere la forma e il colore delle piante, parto alla ricerca.

Acqua. Ecco cosa manca in quella maledetta isola. Nei giorni passati ce l'eravamo cavata grazie ad una piccola sorgente nell'isola delle sirene.

Mi avvio.
So che può essere pericoloso, ma il mio egoismo potrebbe costarle la vita.

Ci metto un po' ad arrivare, procedo con cautela per non essere visto.

Eccola, la sento: la stessa sensazione che mi ha colpito la prima volta che sono stato lì. 
Il rumore del mare.. Delle onde.. Quel posto aveva un effetto magnetico su di me.

Salgo sul ponticello di legno e mi avvio veloce verso l'isola volteggiante.
Sotto di me, il vuoto.

Arrivato a terraferma mi precipito verso la sponda più vicina. Mi tuffo in quella tavola blu di acqua fresca, mantenendomi sempre vicino alla riva.
Non avevo dimenticato lo spiacevole episodio delle Sirene, e sapevo bene che questa volta non ci sarebbe stato nessuno a salvarmi.

Decido di fare lo stesso procedimento di qualche giorno prima: riempio quindi una bacinella d'acqua e la metto subito sotto il sole cocente.
In qualche ora sarebbe rimasto solo il sale.

Nell'attesa, vado a pescare.

Salgo sulla zattera che avevo costruito giorni prima.. E' rimasta nello stesso punto in cui l'avevo lasciata, nessuno l'ha toccata. 
E' strano. Gli altri tributi sembrano essersi volatilizzati.. Tutto è stranamente calmo.
Il sole sta scendendo, mancano poche ore al tramonto. Devo sbrigarmi a tornare.

Decido di prendere la bacinella con il sale e alcuni tipi di piante medicinali e di tornare subito alla grotta. Prima di andare mi fermo alla sorgente e, dopo essermi dissetato avidamente, riempio dei contenitori trovati nello zaino di Eva giorni prima.
Helly potrebbe non farcela.
Attraverso in fretta il ponticello instabile e raggiungo l'Isola Madre. Da qui si vedono solo due delle quattro strane isole volteggianti attorno ad essa.
Quattro.. quel numero mi dice qualcosa.

Sceso a terra, avanzo verso la mia isola cercando di arginare la foresta. L'ultima cosa che voglio è perdere l'orientamento, o peggio.
Sento puzza di bruciato. Qualche tributo ingenuo avrà acceso un fuoco..

Avanzo furtivo inseguendo quell'odore, che mi porta sempre più lontano.
Decido di arrampicarmi su un albero, per avere una visuale migliore. Non immaginavo neanche quello che avrei visto di lì a poco.

Quella valle arida ora era rossa. Rossa come il fuoco.
Quella piccola e insignificante montagna era un vulcano dormiente. Fiumi di lava scivolano veloci verso la pianura, devastando tutto ciò che incontrano sul loro cammino.

- Sierra! Helly! -

Mi lancio giù da quell'albero istintivamente. Una volta arrivato al suolo, sento un lancinante dolore alla caviglia sinistra. Ho il tallone squarciato. Avanzo lo stesso, in preda alla disperazione.
Della nostra grotta non è rimasto altro che un cumulo di tizzoni ardenti.

Loro sono.. morte?

Ma non ho sentito nessun cannone.

Mi trascino dolorante per un chilometro, fino ad arrivare all'isola infuocata. Corro verso la grotta, ma non ci sono.

Controllo nelle vicinanze, ma non ci sono.

Mi avvicino ai margini dell'isola, ma non ci sono.

Il dolore, mischiato alla disperazione si rivela letale. Un attimo prima di svenire, sento una voce alle mie spalle.

- Ulisse! -

Mi giro di scatto.
E' Sierra.
E' sola.

I miei occhi si chiudono da soli, dopodiché, il vuoto.

 

Cari lettori, sono tornata!
Avete il diritto di torturarmi, ho abbandonato la storia per più di due mesi, sono imperdonabile!
Buona lettura e come sempre aspetto i vostri preziosi pareri.
Al prossimo capitolo! :)
  
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