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Autore: Miyavi4eVeR    14/06/2008    2 recensioni
Il novantotto per cento dei bambini nasce paffutello, con le guance rosee e una voce che trapana i timpani…lui no…lui faceva parte di quel misero due percento…era nato il 14 settembre 1981 a Hyogo, in Giappone [più precisamente nella regione del Kanto], magrissimo già dalla nascita e con una voce a dir poco fantastica, era diventato poi con il tempo un chitarrista e compositore…nessuno ha mai saputo con certezza il suo nome, lo conoscevano solo con il nome di “miyavi”, personaggio alquanto ironico e con un’ indole tutta sua…ragazzi…questa è la storia del mio omonimo...nonché cantante giapponese, di nome Miyavi…
Questa fic ha come altri personaggi anche altri cantanti giapponesi [anche se non ci sono nei primi capitoli arriveranno] per adesso ho messo solo Gackt che é il principale...
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gackt, Miyavi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ebbene si, l’Autrice e la Sadica sono tornate con:
Miyavi la catastrofe, parte quinta, la
vendetta!!!




Ebbene si, in questo capitolo lascerò un momento da parte il nostro Miyavi, che ricordiamo è ancora alle prese con il suo fantastico nonché utilissimo manuale [ne volete uno? Venite alla Media Shopping NdOmino] [Taci te! Babbeo! Nda] e torniamo a Gackt, l’autrice [siiiiii….sono iooooooo!!! Nda] [*pubblico in delirio con trombette e striscioni*] e la sadica alias Raven.

In questo capitolo vi narrerò di come Gackt si innamorò di una bella, facoltosa e tutta ossa, ragazza svizzera e di come accettò, pur di far colpo sulla suddetta ragazza, di farsi fare manicure, pedicure, ceretta e quant’altro [si bom…accettare è una parola grossa^^]
E vi racconterò di come Miyavi, attirato dalle grida animalesche del suddetto Gackt atterrò con il suo tappeto magico [ne volete uno? Venite alla Media Shopping! NdOmino] [grrr….*l’autrice butta l’omino fuori dalla finestra*] proprio davanti all’appartamento affittato da Gackt & company [ricordando al gentile pubblico che Gackt è ricco sfondato mi piacerebbe rendere partecipe voi, gentile pubblico, del fatto che l’appartamento si dice sia stato affittato anche dalla sadica e da me medesima per pura gentilezza e solidarietà nei confronti del nostro amato cantante u.u]

***


- AHIAHIOHAIOOOOOOOOOOOOOO!!!- un urlo disumano uscì da una delle finestre di un tranquillo appartamento in centro città. L’onda provocata da suddetto urlo distrusse vetri, sradicò alberi e distrusse moralmente i timpani degli abitanti del quartiere che decisero di trasferirsi in Africa.

*Dentro l’appartamento*



- E stai un po’ fermooooo.- una ragazza interamente vestita di nero e con un cappellino di sghimbescio in testa, alias la sadica, stava cercando, con scarsi risultati, di far scendere un Gackt urlante dal lampadario sul quale si era saggiamente arrampicato:
- Io non scenderò MAI! S-C-O-R-D-A-T-E-L-O! Vuoi che ti faccia il disegno? Ho detto scordatelo!
S come Sei scema?
C come Che cazzo ti sei fumata?
O come O madonna che cazzo ho fatto di male!
R come Razza di idiota!
D come Deficiente con la berretta!
A come Analfabeta!
T come Troglodita!
E come Energumena senza cervello!
L come Licantropo!
O come Ornitorinco!-
- Non potrai restare attaccato a quel lampadario del piffero per l’eternità, NON sei una scimmia!...O almeno credo…-
- Ripetimi per favore le ultime tre parole per favore… non credo di averle afferrate bene.-
- HO DETTO CHE NON SEI UNA SCIMMIA.
S come Scarso di cervello!
C come Camaleonte!
I come Idra dalle teste una più scema dell’altra.
doppia M come Maledetto Mammone.
I come In intelligente!
A come Asdrubale!...
Scimmia! Comprendi?-
Okey… lasciamo questi due poveri trogloditi ad insaccarsi con questi termini che NON si possono considerare volgari, ma mooooolto istruttivi e da persone mature e spostiamoci un qualche chilometro più a nord, più o meno nelle prossimità della periferia di Zurigo.

*Nel frattempo*



Una ragazza dai capelli rossi alla Bou [Bou = ex chitarrista degli An Café], abbigliata con mantello nero di pelle alla Matrix e occhiali da sole ultra scuri si stava riparando dietro ad un giornale a cui erano stati praticati due fori per gli occhi. Apparentemente non stava facendo nulla di male.

*Dietro il giornale*



- Mosca1 chiama Mosca2… Mosca1 chiama Mosca2, rispondete Mosca2.-
- Qui Mosca2, il ragno è sceso dalla ragnatela, ripeto…il ragno è sceso dalla ragnatela.-
- Sei riuscita a farlo scendere dal lampadario? WoW!-
- Shhhhh… devi parlare in codice cretina!-
- Chiedo umilmente scusa…ma sai com’é…l’emozione del momento.-
- Si ok, come va con il pedinamento della Cenerentola?-
- Sigh, tra poco giuro che mi addormento… Ella si fermò con la sua zucca in un bar ed il bel principe se ne sta qui con un giornale ed una tonnellata di ferraglia tra ricetrasmittente e attrezzi del mestiere. Poi un giorno mi dovrai spiegare perché diamine mi hai obbligata a portare anche la lente d’ingrandimento, eh? Ma tralasciamo questi futili dettagli e passiamo ad argomenti la cui importanza supera di netto il mio, sei riuscita a spulciare il ragno?-
- Mah…al momento sembra una Mummia, sono riuscita ad incollargli la carta moschicida dappertutto, ma si rifiuta di farsela togliere…-
- Prova ad usare il fucile del mio papi, prima di partire da casa credo di averlo infilato in borsa, è da qualche parte contrabbandato in mezzo ai cioccolatini della nonna.-
- Il fucile?!? È un’idea, ti richiamo appena ho portato a compimento la mia missione…muhahahah!-

BIP – BIP – BIP [comunicazione interrotta]

Un altro urlo disumano squarciò l’aria:
- CHE COSA VUOI FARE CON QUELL’AFFARE? STAI LONTANA DA ME!!!-


BANG

Silenzio

“Ma si sarà ricordata di scambiare i proiettili con dei sonniferi? Uhmma… le risposte possono essere tre:
A: No.
B: SI.
C: Un proiettili può essere anche un sonnifero.”
Per niente preoccupata da quale delle tre possibilità avrebbe funto da risposta la ragazza cominciò a concentrare la sua attenzione su un problema ben più importante, vale a dire:
- I BISCOTTI DELLA NONNAAAAAAAA!!! Ç________Ç Perché gliel’ho dettoooo! Disperazione!- Sapendo bene che ormai i suoi adorati biscotti erano perduti, l’autrice, con i lacrimosi agli occhi, ritornò a ad ascoltare la musica del suo adorato Ipod [naturalmente cambiato sulla playlist: Depressione] ed a sbirciare la ragazza seduta a quel tavolino di quel bar nella piazza di Zurigo.

Ma ora facciamo un salto indietro nel tempo:

*16 ore prima*



- Gaaaaaaaaaaackt!- L’autrice se ne stava tranquillamente sdraiata al bordo della piscina comunale, tenendo in mano una cartina della Svizzera accuratamente pasticciata con dei pennarelli rossi:
- Cosa vuoi?- Il Gackt che le rispose se ne stava tranquillamente immerso nella piscina a chiacchierare con una marea di ragazze in buchini che lo circondavano:
- Dove andiamo ora a cercare quel pazzoide?-
- Da dove siamo passati?- Riunitisi tutti e tre al bordo della piscina, si misero a scrutare la cartina, come farebbero degli agenti segreti:
- Ecco, noi siamo passati da qui, lì, là, su e giù… secondo i miei calcoli egli dovrebbe trovarsi qui o là o in uno di quei dieci posti marcati in rosso… quindi se noi passassimo di lì, prendessimo quell’aggeggio là e passassimo per qui…dovremmo giungere pressappoco là!!! Tutto chiaro? Perfetto! Mettiamoci in marcia!-
Sicuri di loro stessi [allora siamo messi male Nda] i tre baldi giovani entrarono in un negozio e ne uscirono vestiti alla Blues Brothers [per intenderci camicia, cravatta, cappello, pantaloni, occhiali e scarpe perfettamente lucidate], si stavano dirigendo poi verso un noleggio macchine quando ad un tratto…



Una ragazza. Una fantastica ragazza tutta ossa e niente carne, tutto trucco e niente cervello, tutto tacchi e niente seno… in poche parole una semplice putt… [ehm ehm *colpo di tosse da parte dell’autrice*] Ok, avete capito.
Codesta ragazza ebbe la brillante idea di passare di fianco a nientpopodimento che: Gackt. Lui, il fantastico, magnifico, incredibile, sublime [Hey, la vuoi piantare di rubarmi la storia? Nda] [Ma le stavo solo dando un pochino di classe NdGackt][Grrr…Nda] [Ok…Ho capito NdGackt]
Rimase incantato da tale putt…ehm…ragazza e rimase a fissarla, rimase a fissarla, rimase a fissarla…eh basta abbiamo capito!:
R: - Hey Gacktuccio…sei vivo?-
G: - OçO –
R: - Hey Gacktuccio, stai sbavando lo sai?-
G: - Eh già!-
R: - Hey Gacktuccio…lo sai che hai una faccia da povero mongoplettico?-
G: - E anche se fosse?- Mentre Gackt rimase a fissare quella “meraviglia” [notasi le virgolette], le altre due si riunirono in un cerchio molto approssimativo [notasi il senso, che non esiste, della frase]:
A: - Hey, mi sembra decisamente messo male.-
R: - Di più, mi sembra messo mooooolto male.-
A: - Che facciamo?-
R: - Mah, non so…che facciamo?-
A: - Ma la vuoi piantare?-
R: - Ma piantala te! Cretina!-
A: - Vabbé oh…io ci rinuncio.-
R: - Di più, io ci rinuncio!-
Okkey… stendiamo un velo pietoso su questa scena e facciamo un salto in avanti di tre minuti e venticinque secondi, quando le due riuscirono, miracolo della scienza e della tecnica, a mettere in piedi, finalmente, un discorso e un piano sensato:
- Allora, trasformiamo Gacktuccio in una ragazza Super Sexy e affascinante, le facciamo fare amicizia con codesta ******* e quando saranno diventate amiche mettiamo in piedi un bordello cosicché nella mischia non si accorge che si sta facendo nientepopodimeno che Gacktuccio. In fin dei conti se vede con chi finisce a letto quella poveretta si scandalizza!-

Ok… forse ho sbagliato a mettere l’aggettivo sensato a questo piano, ma vabbé… andiamo avanti.

- È geniale! Allora, te pedini la ragazza io vado invece vado compiere la trasformazione. Mosca2 all’attaccoooooo. Il ragno si trasformerà presto in farfalla, muhahahahah!!!-


*Ritorniamo al presente*

*Zurigo*


“Mi è sembrato di sentire un grido, ma di chi sarà mai?” il nostro Miyavi era sparapanzato sul suo fantastico letto a baldacchino dell’hotel 5 stelle quando all’improvviso l’onda prodotta dal grido di Gackt si andò ad infrangere sui vetri della stanza del Miya:
- Hey, ma io so chi è l’unica persona che può urlare in questa maniera: Gacktuccio è qui in Svizzera! Ma chissà dove, uff… mi servirebbe qualcosa che mi porti immediatamente da lui!-

E fu proprio in quel momento che comparve, come per magia, l’OMINO DELLA MEDIA SHOPPING! [che cosa ci fai te qui? Non dovevi essere morto? Nda] [No! tutto grazie all’elisir di lunga vita della Media Shopping, vieni alla Media Sho…NdOmino] [*l’autrice rischia il suicidio*]

Comunque:


*DIN DIN DIIIIIIIIIIIIIIN*[musichetta]
-Volete raggiungere il vostro amico in tempo da record? Perfetto…allora comprate il fantastico nonché utilissimo
TAPPETO MAGICO DELLA MEDIA SHOPPING.
Vi porterà dovunque vorrete in meno tempo che potete.
Il nostro motto è soddisfatti o rimborsati.


*DARIN DARIN DARIIIIN*[musichetta di chiusura]



All’ora, lo comprate?-

Dieci minuti dopo, il Miyo, fornito di binocolo e vestito alla Aladdin [più, ricordiamo, la sua fedelissima coda da canguro], se ne stava tranquillamente seduto a gambe incrociate sul suo tappeto magico a cui stava cercando inutilmente di dare degli ordini sensati:
- Io ti ordino di alzarti in volo ed andare a cercare Gackt e company. Subito!-
Da parte del tappeto: niente. Il nulla più assoluto, ma d'altronde, è di un tappeto che stiamo parlando e un tappeto è un tappeto, ma il nostro intrepido protagonista pensate si sia dato per vinto? NO! Lui continuò, continuò ad insistere, ed insisté insisté insisté finché i l tappeto non si stufò e con voce baritonale cominciò ad urlare:
- Ma porca miseria, sono un tappeto magico, è mai possibile che voi stupidi esseri umani continuate a trattarmi così? Non avete mai sentito parlare della parola magica?-
- Ma, ma, ma… Parola magica?- Miyavi spalancò gli occhi e strabuzzò la bocca… no…scusate… Miyavi strabuzzò gli occhi e spalancò la bocca. Evidentemente non aveva mai sentito parlare della parola magica.
Dopo che il fantastico tappeto, che per l’occasione era stato battezzato Fuffi, ebbe spiegato al ragazzo usi e costumi della parola magica, finalmente decisero di alzarsi in volo.
Il cosiddetto viaggio turistico passò a regola decentemente, Fuffi ebbe solo una piccola lite con il pilota di un aereo che avevano incrociato nella via crucis perché codesto pilota continuava a guardarlo con aria decisamente…ehm…scettica, ma d’altronde vedere un tappeto volante che vola per la zona dove gli aerei di Zurigo volano portando via volo i passeggeri, che vogliono usare un mezzo volante, per il mondo non é altro che una cosa assolutamente normale.
Ma ora continuiamo il nostro discorso iniziale, allora, come detto precedentemente il tappeto magico compì un volo normale sopra le case di Zurigo e atterrò pochi minuti dopo proprio sopra al terrazzo dell’appartamento dove alloggiavano, appunto, Gackt e company…
*voce oltretombale*
Ma il nostro intrepido supereroe non si era reso conto della trappola che la sadica gli stava tendendo proprio dietro alla finestra che portava sul terrazzo, cosicché quando egli ne attraversò sicuro di se la soglia si ritrovò…ehm…si ritrovò… svenuto… e con un bernoccolo mica male sulla zucca.

Miyavi si risvegliò dalla trance proprio nel momento in cui un vaso di ceramica squisitamente lavorato che assomigliava ad una bomboniera, si abbatté sul suo venerando cranio facendogli perdere i sensi… quando finalmente si riprese e tentò di alzarsi si fermò… ma non si fermò perché lui voleva realmente fermarsi, ma si fermò perché qualcosa, o meglio qualcuno, gli aveva impedito di alzarsi. La sadica si ergeva davanti a lui con un sorriso da…ehm…con un sorriso, da? No! Correzione! La sadica si ergeva davanti a lui con un ghigno che faceva timore solo a guardarlo, e minacciandolo di morte con la marionetta della strega Genoveffa [che tra l’altro non esiste, ma vabbé], gli disse:
- Te! Fermo!- senza poter far nulla per ribellarsi il Miyo rimase a guardare il povero e sudato Gackt, che per l’occasione si era tolto la maglietta [OçççççççççO], che scavava tutt’intorno a lui una buca e ci buttava dentro, niente popodimeno che…niente popodimeno che…DEL CEMENTO A PRESA RAPIDA!!! che incollò, anzi, forse sarebbe meglio dire incementò, il nostro povero cantante, nonché chitarrista al pavimento del povero appartamento:
- Preparati, ora tocca a te! muhahahahahah!-

Il povero Miya tremava come un cucciolo impaurito, ma poi… poi vide la luce: l’autrice entrò dalla finestra dell’appartamento vestita con tanto di mantello e occhiali alla matrix, e con un’aria super sexy e il miyo se ne innamorò perdutamente.



Vi sarebbe piaciuto eh?Bé…sappiate che anche se mi sarebbe piaciuto tanto tanto fare una cosa del genere la mia coscienza mi dice di non andare avanti… ma non disperate… nel prossimo capitolo vedrete il delirio u.u
Devo ancora inventarmelo ma credo che sarà un delirio, anche perché con la mia super manager di fianco è impossibile che non sarà un delirio^^…ok…ed ora dopo tutto questi deliri che non sono deliri, ma sono parole scritte con la “D”, la “E”, la “L”, la “I”, la “R” e la “I”, io vi lascio con la fine di questo capitolo… ringraziandovi ancora per il vostro tifo *lettori con trombette e striscioni**grazie! grazie! me commossa ç_ç*
Tau^^
  
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