UN DISPERATO BISOGNO DI TE
EPILOGO (bonus)
Essere dichiarati come
coppia ufficiale a tutto il reparto Auror, prima che ce ne rendessimo conto noi
stessi, è davvero una cosa eccezionale, vero?
Tutto questo è successo
perché ieri, mentre io e Ron ci stavamo scambiando il nostro primo bacio, e
sottolineo il primo, sono entrati
all’improvviso nella mia stanza ospedaliera del San Mungo, Harry e Ginny,
scortati da tutto il resto della delegazione dei nostri sottoufficiali.
Non mi dilungo troppo
nel spiegarvi tutti i particolari, ma posso solo dirvi che è stato uno dei
momenti più imbarazzanti della mia vita!
Comunque, tornando a
noi, dopo aver creato ogni sorta di pettegolezzi nel reparto, la vicenda è
stata assodata con un: “Lo immaginavamo…” e un’occhiata furba.
Possibile che fossimo
solo io e Ron a non essercene accorti?!
I complimenti sono
volati da ogni parte, Harry era felicissimo, sollevato di non dover più
mantenere segreto a Ron ciò che io provo per lui, e a me quello che lui prova
per me. Ginny, allo stesso modo, saltava di qua e di là, dando in contemporanea
schioccanti baci sulla guancia sia a suo fratello che a me, contenta che appena
nato il suo bambino avrebbe già avuto una zia.
Pensare a me come una
“zia” mi ha fatto scorrere un brivido sulla schiena, ma non ho commentato
ulteriormente.
Abbiamo passato tutto
il tempo a sorridere a tutti, ringraziando di cuore tutte le persone che non
smettevano di arrivare. Sono certa che se fossi stata sola in una circostanza
simile sarei fuggita a gambe levate, ma avere Ron accanto a me, percepirlo
ancora più vicino di quanto non fosse già, mi dava un certo senso di sicurezza.
Credo di poter riuscire
a fare qualsiasi cosa con lui accanto. Lui è la mia forza, il mio appoggio più
grande e lo è sempre stato.
Insomma, tutto sembrava
andare bene fino a quando Ginny, con le sue parole ingenue, non ci ha fatti
cadere nel puro panico: «Quando lo annuncerete in famiglia?»
Ron è letteralmente
sbiancato, un contrasto troppo forte da ignorare in comparazione con i suoi
capelli rosso fuoco, e mi ha guardato di sbieco. Mio malgrado, non sono
riuscita a rivolgergli un’occhiata migliore di quella di un pesce lesso, mentre
deglutivo a fatica per assimilare meglio quelle parole.
Non stavamo insieme
nemmeno da un’ora e già ci parlavano di annunci in famiglia?!
Vedendoci fin troppo in
difficoltà, di fronte ad una folla di persone che sbirciavano incuriosite,
Harry ci ha liberato dalla morsa di Ginny e ha cercato in qualsiasi modo di
allontanare anche gli altri.
E’ a quel punto che è
arrivato il Medimago che stavo aspettando e scioccato dalla presenza di tutti
quelli individui, ha aiutato Harry nella sua operazione di polizia, mandandoli
immediatamente fuori.
Mi chiedevo se saremmo
riusciti a scamparla per questa volta, ma un Gufo arrivatomi da Molly
stamattina ha smentito tutto:
“Hermione cara,
Ginny mi ha informato del fatto che tu e Ron avete qualcosa
da comunicare in famiglia e perciò ho deciso di preparare una mega cena per
l’occasione, con tutti i vostri piatti preferiti. Ovviamente sei invitata a
casa mia stasera alle 8.
Mi raccomando, cercate di essere puntuali! Non è che non mi
fidi della tua puntualità, Hermione cara, è solo che sai anche tu com’è fatto
Ron, sempre in ritardo per qualsiasi cosa!
Ti aspetto, a stasera!
P.S. Se non ti dispiace, mandami una conferma se quel gufo
squinternato è riuscito a recapitare il messaggio…
Molly”
Dannata Ginny! E’
normale che le donne incinte diventino così pettegole? Oppure lo è sempre stata
ma io non me ne sono mai accorta?!
Ho chiamato
immediatamente Ron, per informarlo dell’invito, ma lui prima di ricevere la mia
telefonata era ancora beatamente addormentato e non aveva per nulla notato il
messaggio della madre. Persino il gufo, stufo di dover aspettare tutti i suoi
comodi, ha lasciato il foglietto fuori alla finestra ed se n’è andato via.
«Dunque non sai ancora
niente?», gli ho chiesto.
«No…che cosa dovrei
sapere, scusa?», ha domandato con la voce impastata dal sonno.
«Ginny…ha detto a tua
madre che…noi abbiamo un annuncio da
fare e lei ci ha invitati a cena, questa sera…», ho risposto, seppur ancora
restia ad accettare quell’idea.
«COSA?!», a giudicare
dal suo urlo spacca timpani, in quel momento si era svegliato completamente.
«Così stanno le cose…»,
ho replicato rassegnata, tenendo però la cornetta del telefono a distanza di
sicurezza, nel caso in cui emettesse di nuovo un urlo come il precedente.
«…»
«Ron? Ci sei ancora?»
«Sì…ma vorrei non
esserci…», ha risposto.
Sentendo il tono
sconsolato della sua voce sono scoppiata a ridere.
«Vedrai che in qualche
modo ce la caveremo…», l’ho rassicurato, sebbene non ne fossi realmente
convinta nemmeno io.
«Mhm», ha mugugnato.
***
«Sei pronta?», mi
chiede mentre sostiamo impalati sulla soglia della Tana.
«Sì!», rispondo
coraggiosamente.
Ron sbuffa e si copre
la faccia con la mano, ha le orecchie completamente rosse.
«Bene…perché io non lo
sono»
Presa da un improvviso
impulso di tenerezza, mi alzo sulle punte dei piedi e gli poso un delicato
bacio sulle labbra.
Lui sgrana visibilmente
gli occhi e le guance gli si arrossano di piacere e imbarazzo.
«Possibile che ogni
volta che devi baciarmi lo fai quando non me l’aspetto?», protesta, accigliato.
«Perché è divertente
vedere la faccia che fai!», commento, ridendo.
«Ah davvero?!», esclama
fintamente arrabbiato. Poi qualcosa nei suoi occhi scintilla e si china
improvvisamente su di me, baciandomi velocemente a sua volta. Una volta
distaccatosi, mi guarda dall’alto della sua altezza con un ghigno stampato in
faccia.
Io non posso fare a
meno di rispondergli con la stessa espressione scioccata con la quale aveva
risposto lui al mio bacio di prima.
«Anche la tua faccia è
piuttosto divertente in questo momento…sai?», dice per provocarmi.
Io arrossisco terribilmente
e lo accuso: «Sei una persona meschina!»
«Beh, se è per questo
lo sei anche tu!»
«No, tu!»
«Tu!»
«E invece no, ti dico!
Sei tu!»
«Non è vero, sei tu che
hai iniziato!»
Continuiamo così per un
altro po’, fino a che una testa rossa e riccia non si affaccia dallo stipite
della porta. E’ Molly Weasley, che ci accoglie con un gran sorriso.
«Ron, Hermione cara, eccovi qui! Abbiamo sentito due voci infuriate al di là
della porta e immaginavamo foste voi! Ma non potevate semplicemente bussare?»
Alla sua domanda non
rispondiamo, ma ci ammutoliamo come due bimbi che sono stati appena sgridati.
Nonostante la nostra
reazione, Molly fa un altro sorriso incoraggiante e ci invita ad entrare.
Tutti sono già a tavola
e una impressione di calore mi avvolge completamente. Adesso la sensazione che
ho sempre provato entrando alla Tana è ancora più forte, consapevole di essere
davvero diventata in qualche modo un membro della famiglia Weasley.
Consumiamo la cena in
modo allegro, racconto ai presenti del mio quasi-rapimento,
divertita tutto sommato dalle facce preoccupate e costernate degli altri. E’
così liberatorio poter ridere dei brutti momenti, quando ormai sono passati!
Arriviamo al dolce e
finalmente penso di averla fatta franca, anche se Ginny mi guarda in modo torvo
e mi fa segni dal suo posto per tutta la serata. Harry, con fare serafico,
invece, se la ridacchia tranquillo in disparte.
Anche Ron sembra
decisamente a suo agio, mentre scherza per tutto il tempo con i suoi fratelli e
suo padre, prendendo in giro sua madre che risponde in modo furbo a tutte le
loro battute, senza prendersela troppo.
Al termine della cena,
però, Harry ci lascia, comunicandoci di dover andare al Ministero per il turno
notturno.
«Vuoi che venga con
te?», propone Ron, mentre Harry afferra la giacca, dopo aver salutato Ginny con
un bacio.
«No, non ce n’è
bisogno, e poi tu hai il turno domani. Non è necessario.», risponde Harry con
un sorriso tranquillo, salutando tutti gli altri.
Charlie e George lo
imitano, poco dopo, asserendo di dover tornare a casa per affrontare meglio
l’alzata mattutina del giorno seguente.
«Oh, povera me! Tutti i
miei figli se ne sono andati, fino a poco fa la casa era così allegra, che
peccato!», commenta Molly sconsolata.
«Ehi mamma, guarda che
ci siamo ancora io e Ron!», protesta Ginny, sentendosi lasciata in disparte.
«Sì, ma tra poco ve ne
andrete anche voi e io e vostro padre rimarremo soli! Vero Arthur?»,
domanda affranta al signor Weasley, cercando la sua approvazione.
Suo marito, ci guarda con
un sorriso complice, facendoci l’occhiolino senza farsi vedere da Molly, ma poi
si rivolge verso di lei, annuisce e dice con voce costernata: «E’ vero, cara…»
Assistendo alla
scenetta, a me, Ron e Ginny scappa un sorriso, che tratteniamo a fatica.
«Beh…se ti può far
piacere, stasera posso rimanere io qui, mamma», risponde Ginny, «Tanto Harry è
fuori e non mi piace stare a casa da sola…»
«Ma certo! Ma certo,
tesoro mio! Resta pure», acconsente Molly entusiasta. Io e Ron sorridiamo della
sua reazione fin troppo esagerata, come sempre.
«E voi! Ron, Hermione,
restate anche voi! Tu, Hermione cara, di sicuro sarai ancora spaventata per ciò
che ti è successo con quelle spie bulgare…non ti senti molto sola a casa tua di
notte?», mi chiede.
Io resto colpita dalla
sua domanda. A dire il vero non ci ho mai pensato. Mi è sempre venuto naturale
stare da sola, la solitudine non è mai stato un problema. Eppure, se ripenso
alle notti passate alla Tana, in camera con Ginny, quando restavamo a parlare
di ogni tipo di cosa fino a notte fonda, la nostalgia torna a riaffiorare nel
mio cuore. Sarebbe così bello poter rivivere quei momenti! Senza nemmeno
pensarci due volte, perciò, acconsento alla proposta della signora Weasley.
«Ron, resta anche tu,
allora! Domani mattina ti preparerò una colazione coi fiocchi…ci stai?», gli
domanda sua madre, allettandolo con la promessa del cibo.
Ron, a quelle parole,
acconsente immediatamente. Ginny ed io ridiamo di lui, assieme a Molly e Arthur.
«Bene, allora…Hermione
potrà stare in camera con Ginny, mentre tu Ron, ovviamente, userai la tua
vecchia stanza…», si organizza sua madre. «Vado subito a sistemare i letti!»,
esclama, prima di lanciarsi verso le scale.
Ginny, però, la ferma
prima che la donna possa mettere piede sul primo scalino: «Aspetta, mamma! Non
ricordi che ti avevo detto che Hermione e Ron avrebbero fatto un annuncio
questa sera? Non vorresti sentirlo, prima di andare a letto?», chiede Ginny con
fare cospiratorio.
Io e Ron ghiacciamo sul
posto. Il signor Weasley si gira a guardarci con fare interessato e la signora
Weasley, con il suo solito entusiasmo, ci prega di dirle quale sia questo tanto
fantomatico annuncio.
«Ehm…beh…», fa per dire
Ron, ma dalla sua bocca fuoriesce solo un balbettio indistinto.
Io lo guardo
intensamente, cercando di infondergli coraggio. Dalle sue orecchie infuocate,
inizia a fuoriuscire del fumo.
«Noi due…ecco…»,
accompagna le sue parole con gesti frenetici delle mani, e cerca in tutti i
modi di far capire a sua madre il succo del discorso, senza tuttavia rivelarlo
totalmente.
Molly Weasley, però,
non sembra per niente comprendere l’atteggiamento esagitato del figlio, che le
lancia occhiate piuttosto eloquenti, e alza le sopracciglia con un’espressione
di completa ingenuità.
«Cosa stai cercando di
dire, Ron?», domanda dolcemente.
Vedendo Ron così in
difficoltà, mentre suda freddo dall’agitazione, decido di venirgli incontro.
Afferro la sua mano,
intrecciando le mie dita con le sue, stando ben attenta che i presenti
assistano bene a questo gesto.
Molly e Arthur Weasley, dapprima guardano le nostre mani con le
sopracciglia aggrottate, poi con un lampo di genio improvviso sembrano capire.
«Voi due…?», chiedono
all’unisono, con due sorrisoni che la sanno lunga.
Io e Ron annuiamo
mesti, con le teste abbassate.
Dopodiché si scatenano
una serie di urletti, felicitazioni, complimenti e
chi più ne ha più ne metta.
Io e Ron ci guardiamo
complici, ancora mano nella mano, con la coda dell’occhio.
E’ andato tutto bene,
alla fine, no?
«Bene, allora! Ginny tu
puoi dormire da sola in camera tua! Ron ed Hermione potranno condividere la
stessa stanza!», acconsente Molly, finita la sessione degli urletti,
prima di correre quasi al piano di sopra.
Scioccati da questa
rivelazione, io e Ron portiamo un braccio in avanti per fermarla, ma è troppo
tardi.
Non è possibile, non
può essere vero!
Per chiarirmi un po’ le
idee, faccio un’equazione mentale: io + Ron + un letto + dormire insieme = ?!
Correggo ciò che ho
detto poco fa: non è andata per niente
bene!
***
Ginny mi ha prestato un
suo pigiama, non prima di avermi riempito la testa con ogni sorta di consiglio
su quell’argomento. Immagino che abbiate capito a cosa mi riferisco…
Diamine, perché devo
pensare proprio a quello adesso?!
Mi tiro le coperte fin
sopra alla faccia. Fuori alla porta, sento i passi di Ron, appena uscito dal
bagno, che si appresta ad entrare.
Serro gli occhi
immediatamente, non appena apre la porta, cercando di ignorare tutte le
immagini selvagge che la mia mente, sotto gli influssi diabolici di Ginny,
inizia a propormi.
«Stai già dormendo?»,
mi domanda Ron. Ho l’impressione che sia piuttosto vicino, ma non mi azzardo a
correre il rischio di aprire gli occhi per accertarmene.
In mancanza di una mia
risposta, Ron, fa il giro del letto, pestando rumorosamente i piedi nudi sul
parquet, fino a raggiungere l’altra parte del letto. Il materasso si piega
docilmente sotto il suo peso e il calore del suo corpo si diffonde sotto le
coperte. Come mi piacerebbe poterlo abbracciare, così caldo e profumato!
Tuttavia, caccio via
questi pensieri, rannicchiandomi su me stessa per combattere il freddo.
Passa qualche momento
di silenzio, prima che Ron lo interrompa nuovamente: «Hermione? Sei tu che stai
facendo tremare il letto in questo modo?»
Ooops, suppongo di essere
stata fin troppo rumorosa. «S-scusa», mormoro, «è che
ho f-freddo.»
Ron, sbuffa: «E lo dici
solo adesso?»
«Io…», tento di dire,
ma finisco nuovamente per chiedergli scusa.
«Avvicinati», dice lui
allora, con atteggiamento magnanimo.
Non ho tempo di pensare
in quale posizione compromettente potremmo trovarci se io mi avvicinassi a lui,
perciò, accecata dal bisogno impellente di trovare una fonte di calore, mi
sposto verso di lui e lo abbraccio, avvinghiandomi addosso al suo torace come
un polipo.
«Brrr»,
rabbrividisce Ron, venendo a contatto con le mie mani congelate come
ghiaccioli.
«Caldo e profumato»,
mormoro in estasi, rifugiandomi con il viso nel suo collo. Non mi importa più
niente di porre un filtro ai miei pensieri. Sto così bene qui!
Sento il corpo di Ron
irrigidirsi sotto la mia presa.
«H-Hermione?»
«Mmm»,
mugugno soddisfatta.
Ron scoppia a ridere,
apparentemente senza motivo. Si avvicina al mio orecchio e mi sussurra: «Brutta
opportunista!»
Probabilmente si
riferisce al fatto che mi sono avvinghiata su di lui, come un koala su un
albero di eucalipto, solo per evitare il freddo.
«Non sembra
dispiacerti, a quanto pare, il mio opportunismo…», rispondo con l’accenno di un
sorriso.
«No, infatti…», ammette
lui, con voce suadente.
Sposta leggermente il
mio viso dal suo collo e lo avvicina al suo.
Mi bacia il naso,
facendomi sorridere inconsciamente, poi scende lentamente verso la mia bocca.
Aspetto con impazienza e con le labbra socchiuse di incontrare le sue, ma lui
sembra volermi far ancora attendere. Mi bacia con lo stesso ritmo lento e dolce
prima la fronte, poi gli zigomi e il mento. Mi incanta con baci di farfalla sul
collo e quando ormai sembravo aver perso la speranza, congiunge la sua bocca
con la mia. Spinge con un movimento né troppo forte, né troppo delicato, la sua
lingua all’interno della mia bocca e prende a massaggiarmi il palato. Io
rispondo con entusiasmo, aggrappandomi con le mani alle sue spalle. Sento i
suoi muscoli tendersi sotto il mio tocco, mentre lui aumenta il ritmo del bacio.
Il mio cuore,
singhiozza, procedendo a fatica. Sento aprirsi un buco all’altezza dello
stomaco, che mi travolge e fa percepire a tutto il mio corpo una reazione di
calore intensa.
Mi chiedo da quanto
tempo avessi voluto tutto questo – e anche quello
che probabilmente seguirà dopo – (pervertita! – ndA),
ma non trovo risposta. E’ da tanto, troppo tempo!
Rompiamo il bacio,
giusto il tempo di riprendere fiato, e poi torniamo a cercarci affannosamente. Le
sue mani vagano su di me, io faccio scivolare le mie dita attraverso i suoi soffici capelli.
Giunti quasi all’apice
del nostro bacio così passionale, però, c’è qualcosa che ci interrompe
all’improvviso: una voce.
«ROOOON!», è la voce di
Molly!
Io e Ron ci stacchiamo
improvvisamente, ancora rossi e affannati, come se avessimo preso una scossa
elettrica.
«ROOOOOON! Tua sorella
ha una voglia improvvisa di “Caramelle ai tutti i gusti più uno” al gusto di
menta piperita caramellata e cannella al cioccolato! ROOOOOOOOOOON! Scendi
IMMEDIATAMENTE! Devi andarle a comprare immediatamente!»
Ron mi guarda e,
malgrado la penombra in cui è immersa la stanza, posso vederlo roteare gli
occhi, esausto. Io lo bacio sulla fronte, delicatamente.
«Ti stanno chiamando…se
non vai subito, chissà cosa penseranno…», dico, tentando di provocarlo.
Imbarazzatissimo,
scatta sull’attenti e si precipita fuori dalla stanza.
Ridacchio lievemente tra me e me: inutile ribadire che
adoro anche questo di lui...
***
E anche questa volta i nostri cari piccioncini
sono stati interrotti…e di chi è la colpa? Sarà forse di Molly, o in realtà di
un’autrice molto sadica…? XD A voi il giudizio ^_^!
E così concludiamo completamente “Un disperato bisogno di
te”, ci tenevo ad aggiungere questo piccolo epilogo, per vedere un po’ come
procede la relazione tra i nostri amati, anche dopo la dichiarazione. Non direi si tratti di un missing moment...più che altro di un "bonus moment"!
Mi scuso con chi avrebbe voluto più romanticismo, ma avevo il terrore di cadere TROPPO nello sdolcinato e perciò mi sono fermata (spero abbastanza in tempo) XD
Detto questo, ho un piccolo annuncio da fare…
Molly Weasley: “Oh
davvero???”
Sì anche io ce l’ho XD, ma è di altro genere, Molly, non iniziare
a farti dei film XD. Dunque, dicevo, l’annuncio consiste nel fatto che tra un
po’ scriverò un’altra storia, stavolta un’originale romantica, perciò a chi
piacerebbe leggerla, consiglio di tenere d’occhio il mio account per
aggiornamenti. Posso solo promettervi che sarò più tempestiva a scrivere U_U.
Hasta la vista!!!