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Autore: valeriaspanu    20/02/2014    5 recensioni
"Si, questa è la mia vita… Non è perfetta e in parte è sempre incompleta ma, contando tutto ciò che ci è accaduto, devo ringraziare il cielo per avere Peeta e le sue braccia che mi stringono per farmi sentire il suo amore. Può essere questa la felicità dopo tutto ciò che abbiamo passato?"
La FIC si svolge 5 anni dopo la rivolta. Peeta e Katniss stanno insieme e cercano di lottare contro i propri incubi, ma una nuova minaccia creata da Capitol City incombe su di loro: riusciranno a superare le nuove prove?
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Haymitch Abernathy, Johanna Mason, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Ok, il mio monologo oggi inizierà prima perché vi devo avvertire: questo capitolo sarà abbastanza ROSSO, almeno in parte. Quindi vi ho avvisati, tesori miei. Grazie a tutte le 8 persone che hanno commentato: siete fantastici. E grazie anche a chi ha messo la mia fic tra le seguite, le preferite e le ricordate;) un bacio ragazzi, continuate così <3 Ora, date libero sfogo ai vostri feels :D.

 

-Apri la porta Mellark.- mormoro all’ orecchio del mio fidanzato mentre cerca di prendere le chiavi dalla tasca posteriore dei suoi jeans. La difficoltà è data dal fatto che gli sono saltata addosso a cavalcioni, ma non sembra che gli dispiaccia perché non accenna a mettermi giù.

Non che io accetterei di staccarmi da lui, giammai.

Tolgo un braccio dal suo collo e gli sfioro la tasca di dietro, prendendogli le chiavi e sorridendogli radiosa. Me l’ha chiesto. Mi ha fatto una vera proposta: non avrei mai pensato che una cosa del genere mi sarebbe mai piaciuta ma non sono mai stata così felice in vita mia. E’ stata perfetta, lui è perfetto.

Entriamo in casa e lui mi appoggia sul bancone ad isola della cucina: mi bacia di nuovo, come ha fatto sul Prato. Non è un bacio casto, un bacio dolce. Le nostre labbra si incontrano e lasciano subito spazio alle nostre lingue che si incontrano e giocano tra loro. La sua mano calda mi sfiora sotto al maglione e un brivido mi assale quando mi accarezza lentamente il seno. Oh Peeta.

Stacco le sue labbra dalle mie e lo guardo, per un attimo: i suoi occhi azzurri sono diventati un po’ più scuri, sono del colore dell’oceano ormai. I suoi capelli biondi, che avrebbero bisogno di essere tagliati, gli ricadono sugli occhi, spettinati. Per me lui è l’immagine della bellezza, della rinascita. Lui è la mia speranza. Le sue labbra carnose sono gonfie per il bacio e lui, sorridendomi, riavvicina il suo viso al mio per riprendere il contatto. In pochi minuti i nostri maglioni leggeri non sono altro che un lontano ricordo e le labbra di Peeta sono sul mio seno, sui miei capezzoli, sul mio collo.

Inarco la schiena per il piacere, mormorando il suo nome e lo stringo con le gambe ancora di più a me, sentendo la sua erezione che preme sul mio sesso. Accarezzo il suo petto, disegnando lettere e disegni senza senso sulla sua pelle, scendendo vicino al suo inguine: lo so che gli piace, posso chiaramente vedere la sua pelle d’oca e sentire i suoi sospiri e il suo respiro che si fa più veloce, come il mio.

-Andiamo di sopra?- mormora lui, al mio orecchio.

-Perché dovremmo?- rispondo io, sorridendogli.

POV PEETA

-Perché dovremmo?- mi chiede lei, con uno sguardo malizioso.

Se questa Katniss è merito degli ormoni, mi prefiggo di avere almeno dieci figli. Ho adorato e adoro ancora la Katniss pudica, quella che ho sempre conosciuto, la Katniss della nostra prima volta. Ma con il tempo è diventata più intraprendente ma adesso mi sta facendo totalmente sciogliere e impazzire.

La voglio.

Le tolgo agilmente i pantaloni leggeri che si era messa e, con essi anche il suo intimo, per poi passare al reggiseno. E’ calda, è bella, profuma di alberi e posso sentire sul suo corpo anche l’odore della mia pelle. La osservo incantato: anche se il suo corpo è pieno di cicatrici, ormai diventate di un pallido rosa, per me lei è la donna più bella del mondo. Diventerà mia, diventerà mia moglie. Ha voglia di me, vuole solo me, glielo posso leggere negli occhi: rossa in viso, mi chiede qualcosa in un sussurro. Non la sento e lei mi ripete un “spogliati anche tu” che io eseguo in un secondo.

Eccoci qui: uno davanti all’altra con le nostre cicatrici, le nostre ferite, eppure con tanta voglia di vivere, di ricominciare. Le accarezzo l’interno coscia e la sento sospirare il mio nome mentre l’avvicino ancora di più a me e lei mi accarezza la mia erezione che ormai pulsa.

-Kat..-

E’ incredibile come con un semplice gesto, riesca a farmi raggiungere un piacere che non ho mai provato in vita mia, neanche in solitudine. Voglio che sia mia, adesso, ora. Infilo un dito, poi due, nel suo sesso e la sento già bagnata, pronta ad accogliermi dentro di se: non so se sia merito di questa esasperante lentezza o degli ormoni. Le appoggio una mano sulla pancia, improvvisamente preoccupato. Cioè, non possiamo fargli niente, vero? Non può sentire? O sì? La mia ragazza in fiamme, mi guarda, un’ espressione curiosa sul viso, del genere: perché diamine ti sei fermato?

-Non è che gli faremo del male?-

-Peeta… è un cosino minuscolo che galleggia felicemente in una pallina nel mio utero. Cosa pensi che gli possa succedere?-

-Sicura?-

-Sicurissima.- mi dice lei, sorridendomi.

Ricambio dolcemente il sorriso e, mentre lei si appoggia sul bancone della cucina, entro dentro di lei dolcemente. Ogni volta fare l’amore con lei è come tornare a casa, è una sensazione bellissima. Mi sento al sicuro con lei vicino a me, sapendo che tra poco i nostri corpi si fonderanno in uno solo. Le mie spinte aumentano di velocità e si fanno sempre più profonde mentre sento il suo corpo che si apre per accogliermi più dolcemente e più affondo. Katniss si alza per afferrarmi le spalle e stringersi di più a me, spostando il suo bacino velocemente perché sta per arrivare all’apice. E’ splendida con le labbra socchiuse che invocano il mio nome, che mi dicono di non smettere. Gli occhi sono chiusi ma tra poco li aprirà perché le piace perdersi quando stiamo per raggiungere entrambi l’orgasmo.

Ed è sempre come la prima volta e vengo dentro di lei baciandola e accarezzando il suo corpo ferito e che è stato amato solo da me, perché lei è solo mia. Sempre e solo mia.

-Ti amo.-  mormoro, baciandole dolcemente le labbra.

-Anche io, Peeta. Anche io.-

 

 

POV KATNISS

Mi risveglio la mattina dopo verso le dieci: sto diventando una pigra dormigliona. Peeta non c’è e mi ha lasciato un biglietto accanto.

Sono andato a prendere dei croissant dalla Panetteria. Aspettami, torno subito.

Con Amore, Peeta.

Sorrido e mi stiracchio: oggi sarà una bella giornata, lo sento. Sono ancora euforica per la proposta di matrimonio di Peeta e per i fantastici festeggiamenti che ne sono seguiti. Aspetta che Haymitch sappia le novità del momento, penso ridacchiando.

Però un matrimonio va organizzato. E io non sono brava ad organizzare: mi servirebbe Effie qui con me, lei è un portento in queste cose. Ma coinvolgere Effie, vorrebbe dire anche coinvolgere Plutarch e Capitol City: mi pregherebbero in ginocchio di mandare il matrimonio in diretta, per non parlare del bambino. Il sogno proibito di quei pazzoidi. Ma mio figlio, questo lo giuro sulla mia stessa vita e sulla memoria di mia sorella, non saprà mai come una telecamera sia fatta.  Sento la porta di ingresso chiudersi e sorrido, afferrando una maglietta di Peeta e mettendomela addosso. Scendo e mi butto tra le braccia del mio ragazzo del pane e lo bacio dolcemente in bocca.

-Mi sei mancato.- gli dico, sorridendo.

-Fammi capire, per avere questa versione di te, dovevo semplicemente dimenticarmi il preservativo?- ride lui, entusiasta di questa “nuova Katniss”.

-Sei volgare e tra sei mesi sarai ancor di più nei guai per essertelo dimenticato…Che croissant hai portato?-

-Vaniglia e cioccolato, quale vuoi?-

Non puoi dire entrambi Katniss, anche Peeta deve mangiare. –Mmmm cioccolato.-

-Sicura di non volerli entrambi? Ne ho preso 4 per ciascuno.-

-Vedi perché ho scelto te?- esclamo, estasiata prendendo il mio bottino e divorandolo.

-Mangia piano, ragazza di fuoco. Altrimenti tra poco dovrai correre in bagno.-

So che ha ragione, quindi mi trattengo e mangio il più lentamente possibile ma sembra che il mio stomaco non ne abbia mai abbastanza. Vorrei tanto delle patatine: odio non avere il controllo di me stessa e dovrò sopportare questa faccenda ancora per sei mesi. Forza e coraggio.

-Dovremo invitare Haymitch a pranzo.- cerco di dire io, con nonchalance.

-Dici che c’è bisogno addirittura di offrirgli un pranzo per dirgli che diventerà zio?- mi chiede lui, ridendo.

-Non solo. Ma dovremo anche parlargli del matrimonio.-

-Hai ragione: faccio le lasagne, che dici? Una bella botta calorica. Abbiamo ancora quel vino che ci ha mandato tua madre per Natale?-

Mia madre. Dovrei telefonarle… cioè, non le devo niente in realtà. Non la vedo da anni, da quando la guerra è sentita: a volte mi telefona e mi manda regali per Natale. Questo è il nostro rapporto madre- figlia: se mai mi ha considerata tale.

-Katniss, scusa, non volevo renderti triste..- mi dice Peeta, subito al mio fianco.

-No, no stai tranquillo. La telefonerò prima o poi. Dovrei no? Dopotutto mi sposo  e… e poi diventerà nonna. Certo non sono Prim ma… varrò qualcosa anche io, no?- mi stupisco dell’ultima frase che mi è uscita.

-Certo che vali anche tu, Katniss. Ma tua madre… beh tua madre è debole, non c’è un altro termine per definirla. Se vorrà essere importante per nostro figlio ne avrà ovviamente la possibilità. Se non coglierà queste ultime opportunità di continuare ad essere una madre, peggio per lei. Non andremo a implorare nessuno.- esclama lui, quasi rabbioso.

Peeta ce l’ha a morte con mia madre: è stato un comportamento da vigliacca andarsene via così, senza farsi sentire, senza farsi mai vedere per anni. Nessuno di noi lo dice ma sappiamo benissimo che se fossi morta io, lei sarebbe rimasta al fianco di Prim: e questo fa ancora più male.

 -Vado a dire ad Haymitch del pranzo.-

-Katniss…-

-Sto bene, Peeta, tranquillo.-

Non è vero ma comunque non ci potrebbe fare nulla: nessuno di noi può, l’abbiamo capito ormai anni fa dopo vari rifiuti. Mi faccio una doccia veloce e lascio un bacio sulla guancia del mio fidanzato, che si è già messo all’opera, e percorro quei venti metri che mi separano dalla casa del mio ex mentore.

Coraggio, Katniss, magari non ti prenderà troppo in giro.

 

POV HAYMITCH

A mezzogiorno precise, mi ritrovo a suonare il campanello dei due ragazzi. Cynthia non è venuta: non è che vada molto bene tra noi. Si lamenta che non mi stacco mai dalla bottiglia: ma che ci posso fare, dolcezza, se non riesco ancora ad affrontare i miei incubi dopo quasi trent’anni?

Se se ne andrà mi riprenderò: con una bottiglia di vodka magari. Katnip mi apre la porta salutandomi e mi fa cenno di entrare. I due sembrano terribilmente su di giri: mi danno i nervi e allo stesso tempo mi fa rallegrare vederli così felici.

Peeta ha preparato le lasagne.

-Cosa succede qui?- borbotto, squadrandoli.

-Niente, cosa dovrebbe succedere? Ti abbiamo solo invitato a pranzo.- dice Peeta, sorridente. Troppo sorridente.

-Ragazzo, hai fatto le lasagne.-

-Te l’avevo detto io che non le dovevi cucinare.- mormora Katniss, nervosa.

-Sputate il rospo, ragazzini.-      

-Davvero? Non le vuoi neanche assaggiare, prima di sapere di cosa si tratta?-

La mia occhiata deve essere abbastanza eloquente perché i due si siedono e si prendono per mano: Everdeen è nervosa come sempre ma Peeta è schifosamente entusiasta.

-Ci sposiamo.-

Sorrido istintivamente: Haymitch trattieniti, sapevi che sarebbe successo prima o poi. Coraggio.

-Era ora. E per questo mi hai fatto le lasagne? Per una cosa che si sapeva da secoli?- dico io, ridacchiando felice.

-Non è tutto… aspettiamo un bambino.- continua lui, sorridendo dolcemente a Katniss ma lei non ricambia, mi fissa con uno sguardo semi omicida.

-Non provare a fare le tue solite battute, Haymitch, o giuro che…-

Alzo le mani in segno di resa. La guardo, forse leggermente e un tantino emozionato.

-Alla fine l’hai convinta.-

I due annuiscono e ridono un po’ più sollevati: mio Dio, neanche fossi il genitore pronto per fargli la ramanzina. Ma forse un po’ lo sono: li ho comunque protetti, salvati dalle due arene…Li ho guardati cadere nel baratro per poi rialzarsi insieme. Se la meritano, un po’ di felicità.

-E quindi hai finalmente appoggiato la gonna sul letto, eh dolcezza?-

Il mestolo mi arriva dritto in testa.


 

Oddio finito <3 Non riesco proprio a trattenermi dall’aggiornare perché adoro questi momenti Everlark:D Un bacio enorme cari, mi aspetto una carrellata di commenti! Modificherò questo capitolo per aggiungere il link attraverso il quale potrete vedere il disegno di Matt e Jane^^ un bacio ---->>https://www.facebook.com/FandomsEverywhereOfficial/photos/a.206714162868787.1073741832.197430673797136/210702145803322/?type=1&theater

  
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