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Autore: luckily_mellark    21/02/2014    10 recensioni
Katniss è rimasta da sola, dopo la morte del padre la sua vita è lotta tra dolore e incubi. Due sole cose la rendono felice, il suo migliore e inseparabile amico, e il suo Arco. Ma qualcosa sta per cambiare irrimediabilmente. Riusciranno degli occhi azzurri e limpidi come l’acqua a spegnere il fuoco che in lei brucia?
In un altro mondo dove la ribellione e la guerra della trilogia sono stati sostituiti da amicizia, sport e sentimenti gli eroi di Panem, ancora ragazzi, si troveranno alle prese con l’inevitabile Amore con la A maiuscola.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mi avvicino a lui e con quanta più delicatezza possibile lo abbraccio e gli scompiglio i capelli.

resti con me?” la sua richiesta è inaspettata e sembra una doccia fredda. Non riesco a pensare a nulla, la risposta esce spontanea dalle mie labbra

si, finchè me lo permetterai” sorride

la affrontiamo insieme questa cosa?”

annuisco

insieme.”

 

 

mi alzo e per sgranchirmi le gambe decido di fare due passi per la stanza. La mia curiosità ha la meglio, e incurante di quello che gli altri potrebbero pensare di me inizio a curiosare in ogni anfratto: mobili, cassetti, ante, armadietti, esploro tutto. Mi sento osservata ma decido di continuare, e non curarmene assolutamente. Indosso ancora i tacchi alti visto che non sono passata per casa a cambiarmi. La mia inesperienza, e la vicinanza di questo ragazzo che non mi fa ragionare, mi portano a fare gesti inconsulti che sottolineano quanto io sia goffa con addosso cose troppo femminili. Davanti al letto c'è un tavolino con un cassetto che sporge all'altezza delle mie ginocchia. Per quel poco che so, è molto meno faticoso piegarsi tenendo le gambe dritte che accucciarsi quando si indossano certi trampoli. Quel cassetto mi attira talmente tanto che non esito nemmeno un secondo a sbirciarci dentro. Quasi pesto la testa quando Peeta ,coprendosi gli occhi con una mano, protesta

“Katniss! Non metto in dubbio che sia un panorama mozzafiato ma ti prego, non metterti mai più così!” mi alzo immediatamente rendendomi conto di quello che ho fatto, gli ho servito il mio fondoschiena su un piedistallo, proprio davanti agli occhi. Stupida stupida stupida. Mi giro più imbarazzata che mai e lo guardo ridere, la mano davanti alla faccia lascia due belle fessure da dove sta beatamente sbirciando. Si accorge di essere stato scoperto e ridiamo insieme senza pensare alla possibilità di svegliare Haymitch.

“prima non ci avevo fatto caso, ma adesso che ti guardo direi che per i miei gusti sei decisamente troppo poco vestita” adesso si tiene il mento e annuisce con fare cospiratorio, è davvero buffo quando fa così.

“appena Haymitch si sveglia lo obbligo a portarti a casa” è fin troppo convinto della sua idea

“e perchè mai dovremmo darti ascolto?” mi metto le mani sui fianchi e lo guardo storto

“perchè io sono il povero ammalato che deve essere accontentato non ti pare?” sta facendo gli occhioni dolci e sporge il labbro inferiore in un espressione davvero tenera. No Katniss non farti distrarre un'altra volta!

“e poi io potrei dormire un pochino mentre dormi anche tu, perchè tu potrai tornare solo se ti sarai fatta un bel pisolino.” continua. Protestare è inutile con lui, avrà sempre e comunque l'argomentazione adatta per rispondere.

Scuoto la testa e alzo le mani in segno di resa

“per questa volta hai vinto tu Peeta”

sorride raggiante.

 

Quando Haymitch si sveglia Peeta lo informa delle sue decisioni. Come previsto nemmeno il mio capo riesce a controbattere a lungo e dopo venti minuti di intensa discussione è costretto ad arrendersi e a portarmi a casa.

Il tragitto in macchina dall'ospedale a casa mia è breve ma riesco comunque ad estorcere alcune informazioni

“Haymitch, mi potresti spiegare come mai li conosci?” capisce che mi sto riferendo a Johanna, Peeta e gli altri.

“Peeta è il figlio minore di un mio caro amico, un po' come te insomma” resta con gli occhi sulla strada ma prende a tamburellare con le dita sul volante.

“non ha mai avuto buoni rapporti con la sua famiglia, come avrai capito” certo, l'avevo intuito

“quando era piccolo suo padre qualche volta mi chiedeva di portarlo con me a pescare mentre era al lavoro, per non lasciarlo con la madre. E io accettavo tutte le volte, perchè era un bambino adorabile, e perchè dovevo molto a quell'uomo.

Cresciuto ha dovuto dare una mano nel forno di famiglia ed era costretto a sottostare agli ordini dei genitori.” sbuffa seccato

“non dovrei essere io a raccontarti della sua vita.” si interrompe un attimo “quindi chiedilo a lui se vuoi saperne di più. Ti dico solo che quando Peeta è tornato da me, io allenavo già Finnick, Johanna invece è arrivata dopo. Sono stato anche io un atleta, e anche io sono riuscito ad accaparrarmi l'ambito titolo di campione negli Hunger Games. Sembrerà strano ma è così. Anche se a quel tempo i concorrenti erano meno e tutto era molto meno violento. Ad ogni modo ci sapevo fare e Finn mi ha chiesto di diventare mio allievo. Li alleno di sera, dopo aver chiuso il negozio, se è questo che ti interessa. Siamo arrivati comunque.”

accosta davanti al portone di casa mia e mi fa scendere “ti passo a prendere domani mattina alle nove. Sii puntuale.”

“lo sarò.”

 

 

 

 

Solo quando sento il getto ristoratore della doccia sulla pelle mi concedo di elaborare quello che mi ha detto Haymitch. Possibile che Peeta abbia avuto screzi così grandi con i suoi? Non sono convinta che dovrei impicciarmi in queste cose. Se vuole, me ne parlerà lui prima o poi. E poi, quell'ubriacone campione dei Giochi? Mi viene da ridere e faccio fatica ad immaginarlo mentre alza le braccia al cielo in segno di vittoria. Chissà quanto tempo fa ....

Con tutto quello che è successo, ho relegato il bacio di Gale in un angolo buio della mia memoria ma ora che il flusso dei miei pensieri ha preso vigore torna a farmi visita. Mi sento in colpa per averlo cacciato, ma sono felice di non aver ricambiato. Non voglio rovinare l'amicizia che mi lega a lui soltanto perchè è geloso, eppure ho paura che ora non mi voglia più vicina.

 

Decido di concentrarmi sull'asciugatura del mio corpo. Mi avvolgo in un asciugamano morbido che attorciglio attorno al seno per bloccarlo e mi pettino i capelli per poi acconciarli nella solita treccia. Il vapore acqueo che riempie il bagno si disperde a poco a poco quando apro la porta che dà sulla mia camera da letto. Mi infilo il pigiama e incurante di che ore siano vado in cucina a prepararmi qualcosa da mettere sotto i denti. Dopo il caffellatte mi distendo sotto le coperte per cercare di recuperare tutto il sonno perso questa notte.

Il telefono vibra e lo afferro per vedere di chi o di cosa si tratta: la stanchezza cede il posto alla sorpresa quando leggo il messaggio

 

-Buona notte Dolcezza, domani copri meglio quel meraviglioso panorama mi raccomando . Peeta . -

 

La sua arroganza non lo abbandona proprio mai.

 

- Già mi mandi a letto? Comunque tempismo perfetto, sono sotto le coperte. La smetta di pensare al mio fondoschiena, è da maleducati caro signor Mellark, dovrebbe saperlo. Che ne dici di farmi compagnia e andare a dormire anche tu?.

Katniss

p.s : smettila di essere tanto arrogante con me!-

 

stringo il cellulare nel pugno e poggio la testa sul cuscino nella trepidante attesa di un sua risposta.

Dopo 15 minuti la delusione si fa spazio nel mio cuore. Perchè non mi risponde più? Che gli ho scritto? Forse sono stata troppo diretta, non lo so. Mi sono rassegnata e sto cedendo al sonno quando la vibrazione si fa sentire, non me la sono immaginata questa volta.

 

-scusa il ritardo. un'infermiera cattiva mi ha infilato un ago sul dorso della mano. Odio questo posto e ho fame. Il brodino non sazia, soprattutto se non sei tu a darmelo, come questa mattina. Non vedo l'ora che arrivi domani per avere un po' di compagnia.

P.s. Non credo che smetterò di essere arrogante, mi piace stuzzicarti, sei troppo bella quando ti arrabbi. -

 

come dovrei interpretare questo messaggio? Vorrei chiamare Madge per farmi dare un consiglio ma mi rendo conto che è troppo tardi, quindi lascio perdere.

Mi addormento prima di poter inviare la mia risposta. Nei miei sogni nulla torna a farmi visita è riesco a passare finalmente una notte calma.

 

Quando mi sveglio il sole è già sorto da un pezzo e ho tempo solo per lavarmi e fare colazione prima dell'appuntamento con Hatymitch. Frugo nell'armadio alla ricerca di qualcosa di comodo ma allo stesso tempo carino e femminile: infilo dei Jeans lunghi e aderenti strappati sulle ginocchia, che si sono ammorbiditi con il frequente uso, una camicetta senza maniche blu, ai piedi un paio di stivaletti di pelle. Ora che tutto è coperto e al suo posto e che non sono costretta sulle punte mi sento decisamente più a mio agio.

 

“buon Giorno capo!” saltello allegra fino alla macchina

“direi che oggi siamo di ottimo umore” anche lui sembra essere felice e riposato

“dormito bene?” annuisco e lui per tutta risposta mette in moto e parte.

Nessuno dei due ha argomenti di conversazione quindi, dopo averlo ringraziato del passaggio, ci godiamo il silenzio nell'abitacolo dell'auto.

 

 

 

Sto per mettere un piede dentro la stanza d'ospedale quando mi accorgo del vociare che vi proviene. Una ragazza riccioluta, bionda e formosa ha il viso a pochi centimetri da quello di Peeta e lo sta guardando con finta aria minacciosa. I capelli lunghi le ricadono in morbide onde sulle spalle strette, raccolti con delle forcine dietro la nuca. Mi scopro gelosa di quell'incredibile vicinanza.

 

“ che piacere rivederti Delly! “ Haymitch ci annuncia, allargando le braccia tra le quali la ragazza si tuffa entusiasta

“mi siete mancati tantissimo voi due!” schiocca un bacio sulla guancia dei mio padrino.

Essere esclusa mi innervosisce parecchio.

Peeta mi osserva con un sorriso a trentadue denti stampato in volto. È ancora sdraiato a letto, ma è riuscito ad indossare una maglietta invece che stare a torso nudo. Mi chiede di raggiungerlo per sedermi sul letto con lui e io non esito nemmeno per un istante

“Katniss, lei è Delly, mia cugina” imbarazzata per la mia gelosia di prima le tendo la mano, lei per tutta risposta mi abbraccia.

“Haymitch, Delly porta novità!” Peeta non riesce a stare fermo tanto è felice, e le fitte alle costole lo riportano alla realtà con delle smorfie.

“mia madre verrà a trovarmi! Non è bellissimo?”

vedo l'espressione del mentore farsi cupa, immagino non voglia guastare la felicità del ragazzo ma si capisce lontano un miglio che non la pensa allo stesso modo, per lui è tutt'altro che una buona notizia.

“Certo ragazzo, è davvero fantastico” finge, con scarsi risultati o forse con scarso impegno.

Il sorriso del biondo sparisce del tutto, lasciando il posto alla delusione e al rammarico

“perchè per una volta non puoi essere felice per me?!”

“perchè, ti stai illudendo Peeta, lei non verrà qua per vedere come stai, ma solo per farti stare peggio, come ha sempre fatto le poche pochissime volte che si è ricordata di avere anche un terzo figlio.” lo sguardo di Haymitch è profondo e serio, gli occhi scuri scrutano le emozioni che le sue parole hanno provocato.

“Peeta, io vado a casa ora, scrivimi quando esci e dove ti portano, così so dove venire a trovati ok?” Delly interrompe le occhiatacce dei due uomini e si congeda lasciando un bacio sulle guance di tutti noi. È troppo espansiva per i miei gusti ma sicuramente non antipatica.

Saranno anche cugini, ma si assomigliano come due gocce d'acqua. Stesso fisico longilineo, i capelli ricci e biondi, gli occhi azzurri in un viso squadrato ma proporzionato. Si capisce il profondo legame che li unisce dall'entusiasmo con cui si parlano, mi ricordano molto il rapporto che ho io con mia sorella, scherzoso, sincero e soprattutto indissolubile.

 

 

 

Haymitch è uscito per andare a cercare un medico che potesse informarlo sulla situazione, quindi io e Peeta siamo rimasti soli. Fortunatamente con lui è quasi impossibile cadere in quel silenzio imbarazzante perchè ha sempre qualcosa da dire, che sia intelligente o meno. Questa volta però, anche se generalmente preferisco ascoltare invece che parlare, decido di prendere io la parola

“Peeta, noi siamo amici vero?” è una domanda rischiosa, la risposta potrebbe effettivamente non piacermi ma mi frulla in testa da un po' e mi pare un buon momento per svuotare la mente e fare chiarezza

“in realtà non lo so. Anzi direi che ancora non lo siamo, no” asserisce. Resto basita e probabilmente ho la bocca spalancata perchè non mi aspettavo questo

“non fraintendermi Katniss! Volevo solo dire che gli amici si dicono le cose profonde e personali. Noi invece non ci conosciamo bene” è allegro e questo mi rincuora. Il suo ragionamento non fa una piega in realtà, quindi mi viene un'idea

“senti Peeta, ti va di giocare? Così, per conoscerci meglio” mi tolgo le scarpe e mi siedo sul letto incrociando le gambe in modo tale da stargli perfettamente di fronte

“mi piace giocare. Penso che accetterò. E anche se non mi piace stare alle regole, dimmi quali sono, forse per questa volta farò il bravo e onesto giocatore.” ammicca e cerca di sistemarsi il cuscino dietro alla schiena per stare seduto provando meno dolore possibile. Non posso fare a meno di pensare che sta sopportando questo per fare contenta me quando invece potrebbe stare disteso.

“funziona così: a turno ci facciamo delle domande personali a cui siamo costretti a rispondere sinceramente. Se non possiamo o vogliamo rispondere si deve pagare pegno in qualche modo. Che decideremo in seguito. Che ne pensi?” spero che voglia giocare comunque

“penso che non avrò molte altre occasioni per soddisfare la mia curiosità nei tuoi confronti quindi accetto. Non mi piace parlare di me ma correrò il rischio, credo ne valga la pena. Chi comincia?” ci rifletto un attimo, io ho proposto il gioco e gli voglio chiedere molte cose, quindi mi pare corretto dare per prima delle informazioni.

“comincia pure tu” sorrido

“ così sia. Bhe, vediamo cosa potrei mai chiederti” lo vedo pensare guardando il soffitto, in un gesto esagerato e teatrale

“ecco ho trovato!” una scintilla gli illumina gli occhi, adesso ho paura e non so cosa aspettarmi

“dimmi un po', come andavi a scuola?” sospiro, meno male, ha scelto una partenza leggera, a questo posso rispondere tranquillamente

“allora, a scuola andavo benone, facevo di tutto per rendere fiera di me mia madre e darle un motivo per sorridere dopo la morte di papà. Andavo bene soprattutto in italiano e in inglese, matematica invece era il mio cruccio. Soddisfatto?”

annuisce, quindi tocca a me e scelgo anche io la partenza soft

“e tu invece come te la passavi tra le mura scolastiche?” si gratta la nuca mentre ride

“oh bhe, domanda di riserva? Vabbè dai, farò una figuraccia ma rispondo perchè ho paura della penitenza. Allora, sono stato uno studente modello fino a quindici anni, poi lavorando al forno ho dedicato sempre meno tempo allo studio fino a che un anno non sono stato quasi bocciato e mi sono salvato per miracolo. Gli altri anni li ho passati arrancando e vivendo di rendita. Poi all'ultimo anno sono stato sospeso per aver tentato di picchiare una ragazzina, che poi all'epoca era più maschio lei di me, che mi dava fastidio. Quando hanno decretato la legittima difesa era troppo tardi per il mio profitto e per il giudizio sulla condotta e sono uscito con il minimo possibile. Ma tanto, per fare il fornaio uscire con il minimo o con il massimo dei voti non importa, basta la passione e la manualità e soddisfi i clienti. Ovvio,saper parlare, scrivere e far di conto non guasta ma nessuno verrà a vedere il tuo diploma.”è imbarazzato ma apprezzo la sua onestà

“quella ragazza era Johanna vero?” scoppiamo a ridere tutti e due mentre conferma i miei sospetti.

“ora tocca a me. Il tuo colore preferito?”

“senza dubbio il verde” non ci penso nemmeno

“maddai, ti facevo più una tipa da rosa o azzurro” mi fa la linguaccia a cui rispondo con un finto sguardo seccato. Comincio a credere però che l'azzurro stia scalando la classifica dei miei colori preferiti, dopo aver visto i suoi occhi

“il tuo colore preferito qual è invece?” chiedo

“arancione, quello dei tramonti, non quello dei pennarelli fluo, sia chiaro. Sono un ragazzo romantico io! Cosa credi?”

“maddai ti facevo più un tipo da blu e giallo!” lo prendo in giro ripetendo le sue stesse parole. Scuote la testa in segno di ammonimento

“il tuo hobby, la tua passione?”

“questa è facile. Tiro con l'arco da quando ho 7 anni, me lo ha insegnato papà, andavamo sempre al poligono insieme, lui era bravissimo. Io me la cavo ora. Ogni tanto quando sono stressata vado a tirare per rilassarmi.” le sue domande incuriosiscono anche me quindi le ripeto

“ la tua di passione?”

“ credo sia cucinare ma non ne sono sicuro. Amo anche fare a scazzottate con Finn.” la luce che ha negli occhi tradisce il suo affetto incondizionato per Finnick.

“ora passiamo alle cose serie ragazza! Questo gioco deve farsi più intrigante!” mi guarda malizioso e io impallidisco, forse mi sono cacciata in un guaio e temo la piega che questa conversazione potrebbe assumere

“l'ultimo ragazzo che hai avuto. Stupiscimi Dolcezza” ora sono io a sentirmi in imbarazzo

“ a 10 anni, mi ha scritto un bigliettino e dovevo rispondere si o no mettendo la crocetta sul quadratino. Non sapevo nemmeno come si chiamava quel bambino ma siamo stati felicemente insieme per qualche ora. “

“mi credi stupido? È ovvio che non ti credo Katniss!”

“oh io non sto scherzando sono serissima. Mai altri ragazzi. Qualche bacio qualche volta ma mai un ragazzo.” mi guarda sospettoso ma decide di credermi

“l'ultimo bacio allora. “

“no no le regole sono regole. Una domanda sola, caro, ora tocca a me.” vorrei evitare quella domanda sul bacio ma credo che mi farà visita più tardi.

“raccontami perchè non vai d'accordo con la tua famiglia” so di aver chiesto troppo quando non aspetta nemmeno un secondo per rispondere

“voglio la penitenza. QUALUNQUE essa sia. Non voglio rispondere” all'inizio il suo tono è severo e penso mi odi per l'argomento che ho scelto, poi si calma e addolcisce la voce “ non adesso almeno ”

“scusami non dovevo farti una domanda così personale.” sono sinceramente dispiaciuta

“non avresti dovuto, ma stai tranquilla, se non ne parliamo va tutto bene” torna a sorridere ed io con lui

“ora tocca a me quindi sono proprio curioso di sapere chi è l'ultimo che ha avuto il piacere di toccare quelle labbra” come previsto torna a farmi visita e sono tentata di scegliere la penitenza. Ma se nessuno dei due comincia ad aprirsi non ci conosceremo mai bene, quindi decido di raccontare la verità: tanto a lui cosa può importare di Gale?

“soddisferò la tua voglia di informazioni. L'ultimo che ha toccato queste labbra, ma non credo proprio sia stato un piacere, è stato Gale” espiro “ieri.”

mi guarda stupito poi si incupisce. Non ne capisco il motivo, poi mi tornano alla mente le parole di Madge e mi do della scema per non averci pensato prima, se io piaccio davvero a Peeta ci sarà rimasto sicuramente malissimo nel sapere che qualcuno mi ha baciata. Mi affretto a spiegare

“ lui fondamentalmente è geloso del fatto che io e te passiamo del tempo assieme, perchè da quando mia mamma si è trasferita ho avuto solo lui come amico. Già una volta si è dichiarato e io l'ho rifiutato. Pensavo gli fosse passata la cotta per me ma a quanto pare non del tutto. Io non voglio rovinare la nostra amicizia e poi lui non mi è mai interessato in quel senso quindi l'ho respinto e l'ho mandato via anche ieri” lui pare sollevato per un istante, poi si perde a guardare qualcosa dietro le mie spalle.

“ quindi tu e lui non state insieme?” la sua voce è piatta

“no, siamo solo amici.” affermo con decisione. “che mi dici invece di te e Johanna? Proprio lei mi ha detto che non c'è amicizia tra uomo e donna a meno che da parte di uno dei due non ci sia anche un interesse diverso”

“diciamo che noi siamo un caso particolare, l'eccezione che conferma la regola appunto. Lei non è attratta da me e io non sono attratto da lei, abbiamo solo delle esperienze in comune che ci hanno fatto avvicinare molto, tutto qua. “ che sia vero? Non lo so ma per il momento mi fido. Tra loro non ho visto tutta l'intimità che c'è con Delly e la cosa mi tranquillizza non poco. Non ho nemmeno visto quel tipo di amicizia che lega me e Gale. Quella ragazza comincia a starmi simpatica lo ammetto. Anche perchè potrebbe uccidermi in qualunque istante ed è meglio farsela amica.

L'ingresso di un infermiera interrompe il nostro gioco, aiuta Peeta ad alzarsi per andare in bagno. Quando torna gli sistema il letto in modo che possa stare seduto con la schiena dritta senza infastidire le costole doloranti, quindi se ne va dopo avergli tolto l'ago della flebo dal braccio sinistro in cui era infilato.

Io mi risistemo su letto, lasciandogli spazio per stendere le gambe. Ora sono seduta vicino a lui, vicina ai cuscini dove mi ha ricavato un posticcino e me lo ha indicato battendo la mano sul materasso,

“allora Kat, perchè quel bacio non sarebbe stato piacevole?” vuole ricominciare a giocare, o vuole chiarimenti, non lo so ma non mi importa nemmeno, rispondo e basta

“non ho nemmeno risposto Peeta! Sono stata ferma immobile e poi l'ho spinto via! Non può essere stato piacevole! Ma che domande fai?” sono davvero colpita, dove vuole andare a parare?

“sarebbe potuto essere piacevole lo stesso sai? Magari sei tu che baci male e non lo vuoi ammettere!” che sta dicendo?

“cosa stai insinuando?” ho bocca e occhi sbarrati dalla sorpresa

“esattamente quello che ho detto” è divertito, arrogante e come al solito la risposta alla sua faccia tosta è la mia irritazione.

“io bacio benissimo per tua informazione! Al limite chi bacia male qui sei tu!” rispondo a tono e rossa in viso mi giro dall'altra parte a guardare il muro.

Mi sento afferrare per il braccio e tirare, mentre perdo l'equilibrio mi volto per cercare di capire, ma le mie labbra incontrano le sue. Con un braccio mi impedisce di cadere, mentre l'altra mano trova la mia nuca e mi impedisce di allontanarmi con una leggera pressione. Il cuore accelera, gli occhi si chiudono e non capisco più nulla. Le mie labbra si muovono con le sue, rispondendo a quel contatto umido e tremendamente dolce. Non riesco ad interrompere tutto questo e non so nemmeno se vorrei farlo, giusto o sbagliato che sia.

Mi lascio trasportare dalle emozioni, da lui.

Quando si stacca poggia la fronte sulla mia, i nostri respiri affannati ancora si scontrano nella breve distanza che separa le nostre bocche. Certo, devo ricredermi perchè bacia proprio bene. Tengo gli occhi chiusi e mi mordo il labbro inferiore per colmare il vuoto che ora avverto . Sento il suo fiato sulle mie labbra quando parla

“volevo solo accertarmi che tu avessi ragione” lasciandomi un casto bacio sulla fronte.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

N.d.A

 

eccomi tornata! Il capitolo è lungo, lo so e chiedo perdono perchè forse lo è davvero troppo. Ma non me la sono sentita di lasciare le cose a metà. Vi prego abbiate pietà di me!

Questa cosa mi frullava in testa dall'inizio e così l'ho scritta...

capitolo pieno di zucchero anche questo ma Katniss e Peeta sono troppo dolci insieme che, insomma, un po' ci voleva!

Vorrei davvero, davvero,davvero,davvero,davvero (ok sto esagerando scusate xD) davvero tanto sapere se vi piace o no! Fatemi felice vi prego....

e come al solito mille grazie per tutte le fantastiche opinioni ai capitoli precedenti!!! a chi segue o ha nei preferiti questa storia!

alla prossima

Luckily

   
 
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