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Autore: Ginny Lily Potter    27/06/2008    6 recensioni
PostDH - Dopo Harry, Ron, Ginny ed Hermione, Hogwarts ospiterà altri giovani talenti: i figli dei Weasley.
Mille avventure per una vita da passare in serenità, senza sentire l'ombra di Voldemort gravare sul mondo magico, perchè ora si è liberi... e questa volta per sempre.
OTTAVO CAPITOLO:
“Scusate il ritardo, ecco qua gli appunti per tutti… Prego, distribuiscili pure Emmeline” disse Potter, porgendoli ad una ragazza, “direi che potremmo discutere di due problemi che potenzialmente potrebbero diventare gravi. Credo che Pix si diverta molto a rubare i libri dei Corvonero, e ciò non mi garba moltissimo, dato che le lamentele me le devo sorbire io, per cui direi che dovremmo metterlo in riga. In secondo luogo, i Serpeverde iniziano a diventare maneschi, di nuovo, e i Grifondoro li seguono a ruota… dato che di risse nei corridoi non ne voglio vedere, come credo anche lei, Professoressa, la prossima volta che sorprenderemo studenti a commettere atti di maleducazione o altro, oltre agli abituali punti, li manderemo anche da lei o altri professori” concluse Albus, continuando a sfogliare un blocco.
***
James si girò scocciato.
“Cosa vuoi ora?” sbuffò, roteando gli occhi.
“No, niente, solo informarti che stai andando ad allenarti a torso nudo” esplicò Albus, passandogli davanti.
James si ficcò una mano in bocca per non prendere a pugni il fratello e s’infilò la casacca della divisa.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Weasley | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Edit: wow** Prima di tutto ringrazio infinitamente tutti coloro che recensiscono*______* Vi adoro!        Eh ho notato che voi adorate Emily** E Emily/James**
       buahhsh... anche io li adoro troppo, non so bene perchè...

The Tales of Hogwarts’ Houses



- New Generation’s Real Adventures





7. I though you are a bitch... but now I know that I've done a mistake




“Lodevole il tuo impegno nell’aggiustarti quella divisa, Hugo” disse Rose, emergendo da dietro il Profeta.
“Lodevole anche la tua sempre più perfetta imitazione della mamma, Rosie”
Suo fratello stava cercando di annodarsi una cravatta e tentando di non soffocarsi, davanti allo specchio della sua stanza.
“Invece che sare lì a leggere il Poeta, potresti venire ad aiutarmi, no?” borbottò contrariato, armeggiando con i lacci oro e rosso del mantello.
“E perdersi questo fantastico spettacolo? Non sia mai, cugino!” esclamò James, uscendo dal bagno in canottiera.
“E poi si chiama Profeta, cervellone…” precisò Rose, senza alzare gli occhi dal giornale.
Hugo le fece una linguaccia e tornò a guardare James, mentre si faceva la barba davanti allo specchio.
“Ehi, ehi, oh! Cosa ci fai tu qui? Questa è la mia stanza” lo fermò, allontanandolo dal suo riflesso, “… e quello è il mio asciugamano!”
James rise e si tolse dalle spalle il panno, passandoselo sul volto bagnato.
“Da me non c’è il sapone… e così ho pensato di farti visita, gentile, eh?” disse ironico, passandosi una mano tra i capelli.
Hugo lo spinse verso la porta, mentre James opponeva una debole resistenza e rideva senza ritegno.
“Ok, ora vado! Ma non vorrei che molte ragazze svenissero nel vedermi vestito così…” riflettè, guardandosi.
“Non ti preoccupare, Jamie, quelle lì, di mattina, vedono ancora i pony che stavano sognando… sono tutte così-” borbottò Hugo, chiudendo la porta alle spalle del cugino.
“… terribilmente oche? Guarda che ti ho sentito, ingrato!” ribattè Rose, con lo stesso tono occupato e con gli occhi fissi su un articolo che parlava della nuova scoperta del naturalista Scamandro.
“Pfui! Mi vieni ad aiutare?” sbuffò Hugo, ritentando di allacciarsi la cravatta di Grifondoro.
Rose alzò lo sguardo e trattenne una risata, avvicinandosi all fratello.
“Aspetta, questo lo devi infilare qui… ok, perfetto… e questo là, va bene?” gli disse, dopo avergli annodato la cravatta e aver sistemato il suo colletto.
“Grazie Rosie! Mi hai salvato la vita, una volta tanto…” sorrise Hugo, guardandosi nello specchio.
“Sì, e io sono Albus Silente” borbottò la ragazza, ritornando aleggere il giornale, mentre un sorrisetto le spuntava sul volto.
Alla fine, voleva bene a suo fratello.

*°*

Ephram e Jude erano indaffarati a rimettere a posto la Sala Comune, che il giorno prima aveva ospitato un festino prepartita.
Ammassi di cuscini spiumati, coperte e tende, erano per terra, che coprivano il pavimento, creando un mare di stoffa vermiglia e oro.
Erano stati costretti dalla McGrannitt a riordinare la stanza, senza magia, perché erano gli unici che aveva visto quando era entrata.
La sera prima avevano festeggiato la vigilia della partita, tutti i Grifondoro ne avevano partecipato: i più grandi erano rimasti svegli fino a tardi, mentre quelli dei primi anni erano andati a letto.
Quando la loro Capocasa aveva pronunciato la parola d’ordine per entrare in Sala Comune, James, che l’aveva sentita, aveva spento le luci, e tutti gli studenti si erano nascosti dietro poltrone e divani, mentre Ephram e Jude cercavano sommariamente di mettere a posto.
Con un colpo di bacchetta erano riusciti a riordinare, ma la mezzanotte era passata da un bel po’, e la McGrannitt li aveva puniti, conscia che centravano anche gli altri, che, però, con la sua vista oramai diminuita, non era riuscita a vedere nemmeno alla luce della bacchetta.
“Uff… ma non potevamo mettere a posto dopo? Facciamo tardi!” sbuffò Jude, infilando velocemente in una scatola i resti di un bicchiere infranto.
“Ehi! Quelli non vanno lì! Mettili nella spazzatura… devi catalogare tutto, se vuoi fare più veloce” lo rimproverò il fratello, battendogli il polso con la bacchetta.
“Ohi! Calmo, eh?” esclamò Jude, ritraendo la mani, “… e poi, da quando te ne intendi?”
Ephram scrollò le spalle e continuò ad ammucchiare i cuscini, canticchiando e scostandosi le ciocche lisce e corvine dalla fronte.
James scese velocemente le scale, tenendosi alla ringhiera mentre scendeva, e saltò gli ultimi gradini.
“Ehi, voi! Cosa ci fate qui? È tardi!” esclamò, battendo una mano sulla spalla di Jude, che sbuffò.
Ephram scosse la testa, allungando la mano per afferrare una bottiglia mezza piena di burrobirra nascosta sotto un divano, quando James mosse rapidamente la bacchetta e il fratello di Jude serrò le dita intorno ad una bottiglia inesistente, che Potter stava facendo fluttuare sopra il sacco dell’immondizia.
“Ehi, tu! Ma come ti permetti?” lo rimbeccò scherzosamente Ephram, storfinandosi gli occhi.
James gli fece una linguaccia e con un Gratta e Netta riassestò rapidamente tutta la stanza, sotto lo sguardo incredulo dei due fratelli Thomas.
“Maledetto Cercatore! Non potevi svegliarti prima, porco Molliccio?” esclamò Ephram, battendosi una mano sulla fronte e sedendosi sul divano.
“Nah, non mi sarei perso per nulla al mondo lo spettacolo di voi due indaffarati a fare le pulizie di Primavera”
“Potter, siamo ad ottobre…” sentenziò fredda Emily Baston, scendendo le scale con la divisa perfettamente in ordine.
James fece una smorfia e l’ignorò, senza guardarla neanche.
La ragazza inspirò forte e strinse i denti, passandogli di fianco senza dire più una parola, e salutando con un gesto della mano gli altri due.
Appena fu uscita dal buco del ritratto, Jude sbuffò e scosse la testa, evidentemente contrariato dal comportamento di James.
“Non ho capito cosa ti ha fatto di male… devi smetterla di trattarla così, le hai appena salvato la vita… non ti è saltato in mente che forse avrebbe voluto ringraziarti?” lo accusò, ountandogli un dito al petto.
Potter non indietreggiò e roteò gli occhi.
“Ma scusa, non hai visto come mi ha corretto? ‘Potter, siamo ad ottobre’…” la imitò, muovendo le dita.
“James! Forse è l’unico modo che ha per avvicinare le persone, non ci hai pensato?” esclamò Ephram, leggermente alterato.
Gli dava fastidio che il suo migliore amico facesse finta di non aver mai conosciuto Emily Baston e la trattasse come se fosse un essere insignificante.
Sapevano tutti e tre che non era così.
Emily non era scontrosa, solo che aveva non pochi problemi a relazionarsi con gli altri, al contrario di suo fratello Sean e di James Potter, da quando si era lasciata con quest’ultimo.
“Ma non dire stupidate… lei è sempre stata estroversa…” disse James, perdendo un po’ di quella sicurezza che lo caratterizzava.
“Sì, prima di quello…” osservò Jude, guardando il ragazzo negli occhi.
Lui e suo fratello si scambiarono uno sguardo indecifrabile, un misto tra complicità e tristezza.
“Non ti ripeteremo un’altra volta che sei stato un cretino, e che non avresti mai dovuto farlo, ma almeno smetti di far finta che la colpa sia sua! Lei ti ha lasciato perché tu l’hai messa in condizione di lasciarti!”
James si girò stizzito, cercando di ignorare quelle parole che gli facevano male, gli pungevano il petto.
“Io… non è vero…” mugugnò, passandosi una mano tra i capelli.
“Si che è vero! Non avresti dovu-” Ephram si interruppe, vedendo Lily scendere dal dormitorio delle ragazze.
La rossa indossava la divisa, non perfetta come Emily, ma guardabile.
“Ben svegliata, Lilsie” la salutò James, abbracciandola, come quando erano piccoli, mentre lei gli poggiava la testa sul petto e sbadigliava, cercando di dormire ancora un poco.
Il fratello la cullò per un po’, accarezzandole i capelli rossi.
Non avevano mai litigato tanto, loro tre, più che altro dovevano rendere felice Ginny quando Harry era in missione, e avevano preso l’abitudine di non litigare quasi mai: se lo facevano, andavano in una collinetta dietro la loro casa, cosìcchè i genitori non li sentissero.
Non per questo erano angeli, quando si picchiavano lo facevano di brutto, lui e Al, e Lily era dovuta intervenire ogni volta, per calmare i bollenti spiriti dei due Potter.
“Ehi, Jamie, cos’è successo con la Baston?” gli chiese Lily, alzandosi e prendendo un libro dalla sacca.
“Cosa?”
“Stanotte piangeva… me l’ha detto Dominique” spiegò, lisciandosi la camicia bianca.
James sembrava stranito: non aveva mai visto Emily piangere.
“Niente, l’altro ieri è tornata dall’Infermeria ed era normale… non sarà niente di cui preoccuparsi, vedrai” la rassicurò.
“O almeno da parte mia…” sussurrò a sé stesso.

*°*


Secondo Spazio Autrice: un grazie particolare a ninny (povera Emily sì... anche a me è dispiaciuto tanto, però.. e vabb'e, si rifarà più avanti... grazie nins!), acdman (grazie mille! ah, meglio tardi che mai, non ti preoccupare... ), Lill (non t'immagini neanche quanto mi abbia fatto piacere il tuo commento giuro, tantissimo! Dea? Altro che materasso, credo che l'asse del parquet sia il suo nascondiglio preferito! ah, ho adorato Ginny Grazie mille Lill, bacioni), AD23 (vuoi il flashback? Ci sarà, un mini flash, ci sarà.. grazie), SakiJune (oh my darling! Ci saranno i flashbackk, ci saranno... bacioni Saki**), DilettaWCG (Anche tu! anche Tuuuu! ma certo una proud Draco/Asteria shipper =) grazie Dils), Annaira
(oh, mia cara... lo so che l'adori e mi fa molto piacere... eh sì, Ginny è grande! bacioni, scappa scappa... tanto ti riprendo e ti faccio il lavaggio del cervello per Graceee!)

  
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