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Autore: vale93    14/03/2014    4 recensioni
«C'era qualcosa di estremamente strano e inquietante nel modo in cui si era comportato Malfoy quel giorno, quasi non fosse stato lui a parlare, ma un ragazzo con le sue sembianze. Rivalutò l'ipotesi di un compagno della serpe imbevuto di polisucco, ma ciò le sembrò ancora più assurdo. Chi mai si sarebbe arrischiato a rubare l'identità al figlio del Mangiamorte più temuto della scuola, e per quale scopo?»
La storia si ambienta durante l'ultimo periodo di apprendistato ad Hogwarts, e non tiene conto degli ultimi avvenimenti riguardanti il viaggio del trio in cerca degli Horcrux nè del fatto che Silente sia stato assassinato. Niente di ciò che avviene nell'ultimo libro ha a che fare con questa fiction, che si propone come uno spaccato sulla vita di due dei più interessanti personaggi della saga, sui quali molti aspetti sono rimasti oscuri.
Sul vero carattere di Draco, sul suo rapporto con gli altri, su quello che può succedere fra due individui ostili nel momento in cui si trovano a interagire in ragione di una scommessa ruota la storia che vi apprestate a leggere, la quale trae il suo titolo dall'omonima canzone di Fabrizio Moro.
Genere: Mistero, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Capitolo 3

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Draco sostenne lo sguardo dell'amico, piegato ancora nell'atto di lasciare la cicca nel posacenere di vetro. Nessuno dei due si mosse, gli occhi tenuti alti l'uno dentro quelli dell'altro. 
Poi sbuffò e si buttò a sedere sul divano di pelle. Blaise si sistemò a sua volta sulla poltrona di fronte e restarono a fissarsi silenziosi, come due statue di marmo.
-Che cosa stai facendo?- chiese infine Zabini con estrema serietà.
Draco corrugò la fronte senza capire.
-Di che parli?-
-Non si risponde a una domanda con un'altra domanda.-
Silenzio.
-Ma che vuoi?- chiese infine tamburellando scocciato con le dita sul bracciolo.
-Sapere cosa ti salta in mente.-
-In che sens-
-Draco non fare l'idiota. Sai benissimo di cosa sto parlando!-
-Non vedo perché ti interessi-
-Mi interessa perché sono tuo amico, e voglio fermarti prima che tu faccia una cazzata.-
Draco lo fissò scettico. -Qual è il problema?- chiese, condiscendente.
-Non avresti dovuto accettare. Barker è un coglione, lo sai anche tu, perchè diavolo gli hai dato retta? Ti sembra una proposta decente?-
-Di sicuro meno ridicola di quella che avrebbero tirato fuori gli altri- rispose ridendo.
-Ma è proprio questo il punto. L'intera situazione è ridicola. Scommesse, ragazze, di che stiamo parlando? Sta diventando un circo-
Draco strinse le labbra aggrottato.
-E' perchè non sei andato con quelle due ragazzine, eh? Ha a che fare con questo. Che diavolo ti prende?-

Blaise scosse la testa mimando il gesto di scacciare una mosca.
-Sii serio Draco, pensi che me ne importi qualcosa di quelle là? Non ha a che fare con loro, sono loro ad avere a che fare con questo. E' semplicemente una cosa che non può più andare, non vedi?-
Draco inarcò un sopracciglio. Blaise sospirò.
-Noi ci facciamo delle ragazze, le scarichiamo. Loro piangono e noi ci comportiamo come se non le avessimo mai viste prima. Tutto questo ha senso?-
Non rispose.
-Dimmelo, perchè forse è a me che sfugge-
-Prima era divertente- fece sarcastico.
-Prima era divertente- scimmiottò. -Quando avevamo quindici, quattordici anni. Siamo quasi adulti, fra un anno usciremo da questa scuola e lavoreremo, avremo una famiglia- si interruppe. -Sai una cosa, per me puoi fare quello che vuoi. A me della Mezzosangue non importa nulla però ci sono persone...- fece una pausa -che possono soffrire. Il rispetto lo meritiamo noi come lo meritano loro, c'è differenza. Fra quelli come lei e quelli come noi. Tu devi distinguere..-
-Mi stai facendo un discorso sul sangue? Cazzo Blaise ma cosa pensi, che la lasci incinta?!-
L'amico scosse la testa abbassando la fronte.
Seguì un istante in cui sembrò che non intendesse aggiungere altro. Poi si alzò, spolverandosi i pantaloni.
-Non mi interessa quello che succederà alla fine di questa bravata, non sono le conseguenze a preoccuparmi. Ma adesso, adesso è il momento di non peggiorare ulteriormente situazioni già di per sè precarie. I sentimenti non sono una cosa con cui poter scherzare-
Lui lo guardò allibito.
-C'è già qualcuno per te. Non cercare altro.-
Detto ciò si avviò verso la scala che portava alle stanze, lasciandolo senza aspettare una risposta. 

Hermione lasciò insieme a Ginny il dormitorio in cui era tornata, seguita da Lavanda e Calì. Harry e Ron le aspettavano in Sala Comune, partecipando a un torneo di scacchi insieme a Seamus e Dean.
Quando entrarono in Sala Grande i loro discorsi si erano già accesi di animo e ciò bastò a tenerla occupata per tutta la durata della cena, sebbene i suoi pensieri fossero tormentati dallo strano incontro avvenuto.
C'era qualcosa, nel modo in cui si era comportato Malfoy, di estremamente strano e inquietante, quasi non fosse stato lui a parlare, ma un ragazzo con le sue sembianze.  Rivalutò l'ipotesi di un compagno della serpe imbevuto di polisucco, ma ciò le sembrò ancora più assurdo. Chi mai si sarebbe arrischiato a rubare l'identità al figlio del Mangiamorte più temuto di tutta la scuola, e per quale scopo?
Scosse la testa aggrottata e si impose di non dare importanza all'episodio almeno fin quando non si fosse presentata una situazione analoga. Dopotutto, nulla di allarmante era accaduto e forse Malfoy aveva soltanto avuto voglia di prenderla un po' in giro, come sempre.
Tuttavia, quando si alzarono e incamminarono verso l'uscita, non poté trattenersi dal lanciare un'occhiata al suo tavolo. Li incontrò subito, due accesi occhi grigi. Veloce come un fulmine girò la testa e si sforzò di guardare davanti a sè fin quando non si trovò al sicuro fuori dalla sala.
La mattina dopo si svegliò di cattivo umore. Trovò Ginny ancora nel letto, persa nel mondo dei sogni, e un rumore di pioggia battente fuori dai vetri. Scostò le tende con una mano e il paesaggio che le si presentò agli occhi fu grigio e bagnato. Un brivido le strinse le spalle e lei corse in bagno a scaldarsi con dell'acqua bollente.
In un'altra doccia, qualcuno rimuginava gravemente sugli avvenimenti appena accaduti. La scommessa, l'incontro al lago, ma soprattutto la discussione con Blaise. Già, questo era strano. Quando mai Zabini si era accanito in quel modo contro di lui? Aveva fatto un discorso totalmente privo di senso, parlando di sentimenti e di diversità. Si preoccupava per la Mezzosangue? Erano i suoi i sentimenti che non andavano feriti? C'è già qualcuno per te, aveva detto. Ma era una stronzata, Pansy in questo non c'entrava nulla. Era un fottuto stupidissimo scherzo.
Per un momento un pensiero assurdo e del tutto fuori d'ogni logica gli balenò in testa, gelandogli le vene. Che avesse una cotta per la Grifondoro? Fissò per un lungo istante le pareti della doccia appannata, immobile. Questo avrebbe spiegato il perchè non fosse stato con le due ragazze bionde, il giorno prima. E perchè se la fosse presa a quel modo per un gioco. Scosse la testa scacciando quel dubbio come si fa con una mosca fastidiosa. Non era una cosa possibile.
Spense l'acqua e uscì dalla doccia legandosi un asciugamano attorno alla vita. Si specchiò. Con un gesto lento della mano tirò su i capelli, fissando gli occhi di ghiaccio sulla lastra trasparente della parete. Passarono alcuni istanti senza che facesse nulla, immobile davanti a quello specchio coi capelli gocciolanti e le scie umide di vapore sulla schiena e sulle spalle. Poi si vestì e uscì, diretto in sala per la colazione.
Quando entrò ignorò come d'abitudine le occhiate di coloro che sospirando si erano voltate. Impassibile a qualsiasi sguardo, la schiena dritta, filò a sedere al suo solito posto, di fronte a Blaise: i due non scambiarono una parola, fingendo elegantemente di non essersi visti.
Dopo poco un gruppo di studenti fece ingresso dalla stessa entrata, chiacchierando rumorosamente. Il più alto, con gli inconfondibili capelli color carota, era Weasley - qualcuno al suo fianco pronunciò una battuta poco piacevole -; accanto a lui la sorella Ginevra, di seguito lo Sfregiato e infine la Granger, all'altro lato di Lenticchia. I due parlavano animatamante.
Si concentrò su di loro osservandone i gesti e ascoltandone le risate, un pezzo di pane fra i denti. Il ragazzo si passò una mano sulla nuca ridacchiando e un rossore sospetto si accese sulle sue guance piene e lentigginose. Per un momento abbassò lo sguardo, chinando contemporaneamente la testa.
Draco smise di mangiare.
Il gruppetto attraversò la sala velocemente, passando davanti al suo tavolo. La Granger voltò appena la testa in sua direzione: in quell'attimo gli parve che lo stesse cercando; distolse immediatamente lo sguardo, e per tutta la durata della colazione non lo alzò più.

*

-Come sapete già, purtroppo è facile che si faccia confusione fra astronomia e astrologia, quando esse vengono utilizzate nel linguaggio comune. Anche se le due parole si somigliano molto, si tratta di due materie completamente diverse, ed è bene chiarirne la differenza: mentre la prima consiste nello studio del moto e della composizione fisica degli astri, con la seconda ci si riferisce all'arte di far previsioni sul futuro in base all'osservazione di tali elementi. La cosa fondamentale da tenere a mente è che l'astronomia è una scienza, mentre l'astrologia no. Pertanto..-
La più alta delle torri costruite in pietra sul castello, quella di Astronomia, ospitava a inizio mattinata le due case più ostili della storia, unite come spesso accadeva dalla comunanza delle lezioni principali.
Hermione fulminò seccata un gruppo di Serpeverde alle sue spalle, che non facevano che sghignazzare ininterrottamente da venti minuti.
Aurora Sinistra non era esattamente quella che si definirebbe un'insegnante austera, e questo permetteva agli studenti di lasciarsi andare a diverse impertinenze, quando si trovavano con lei. Alcuni ragazzi alla sua destra si lanciarono pezzetti di carta disegnati, mentre altri infastidivano le ragazze di fronte tirandone i capelli.
Balbettante bambocciona banda di babbuini era dir poco, per usare un'espressione divenuta celebre al quarto anno! Quella massa di decerebrati schiamazzanti non sembrava ancora aver capito l'utilità della sua presenza in quella scuola, ma non per questo smetteva di frequentare lasciando a quelli come lei la possibilità di seguire in pace. Sospirò scuotendo con rassegnazione la testa e si schiacciò due dita sulle tempie per trattenersi dal dir loro qualcosa.
All'altro lato della torre, Draco sedeva assieme alla stessa combriccola di debosciati presente ai Manici di Scopa il giorno del lancio della sfida. Pansy si era unita a loro con Daphne e la sorella, per non restargli lontana.
Lungo tutto il corso della lezione aveva irrazionalmente cercato di evitare l'argomento, a causa della presenza di Blaise e della ragazza, ma alla fine questo era saltato fuori.
-Allora Malfoy, con la Mezzosangue?-
Pansy smise all'istante di chiacchierare.
-Mezzosangue?-
-Sì, la Grifondoro-
Irrigidita, girò gli occhi per cercare quelli di lui. -Chi?-
Lui tacque.
-Oh, non te l'ha detto?-
Lei continuò a fissarlo insistente. -No, Tiger, non mi ha detto niente.-
-Si tratta della Granger-
Impallidì.
-Draco?- chiese guardandolo.
Lui sbuffò -E' una scommessa.-
-Scommessa?-
-Sì- intervenne Zac, -Gli abbiamo lanciato una sfida. Deve riuscire a conquistarla per farsela e mollarla, è uno scherzo.-
-Ah- fece lei, atona.
A Draco non sfuggì l'occhiata di fuoco lanciatagli dall'amico, ma decise di fingere di non aver visto nulla.

A mezzoggiorno la campanella di fine lezione suonò e gli studenti lasciarono velocemente la torre per riversarsi sulle scale.
Hermione sistemò con cura i libri dentro alla borsa, imboccando la gradinata che scendeva lungo tutto il castello.
-Avete visto quanti pochi compiti per domani?- domandò Ron mettendo piede in fondo alla discesa.
-Sia ringraziato il cielo!- esclamò Ginny sbucando da un'arcata dopo un'ora passata in cortile con le amiche -Qualcuno con cui passare il pomeriggio.-
-E tu che ci fai qui?-
-Ora di buco. La Burbage non si è presentata.-
-Non mi dire- borbottò il fratello con poca convinzione.
-Venite da noi?- chiese Harry intromettendosi.
Dallo sguardo che gli rivolse il rosso Hermione capì che non era stato messo al corrente dell'iniziativa, ma poi parve d'accordo.
-Oh, che bella idea!- squittì l'amica visibilmente entusiasta.
-Tu vieni?- fece Ronald rivolto a Hermione, tradendo una nota d'aspettativa nella voce. Ma lei era sempre troppo distratta per rendersene conto.
-Che domande- rispose sistemandosi la borsa sulla spalla. -Non prima di aver studiato, chiaramente.-
-Potremmo farlo insieme- ribatté quello.
-Questa scusa non regge dai tempi di Merlino.-
-E dài- intervenne Harry, -Sono due sciocchezze, non ci vorrà più di un'ora-
Lei non rispose, fingendo di non aver sentito, mentre s'infilava con la mandria di studenti nella sala dei banchetti.
Ginny la raggiunse senza indugio rifilandole di nascosto una gomitata. -Non fare la rompiscatole- bisbigliò a denti stretti.
Lei si fermò sbigottita e in quel lasso di tempo Harry corse a piazzarlesi davanti, implorando pietà dai grandi occhi verdi.
-Oh insomma..- bofonchiò contrariata tentando di superarlo. Ma questi non si mosse di un centimetro.
-Herm sii buona- pregò la voce del rosso raggiungendola alle spalle.
Hermione alzò gli occhi al cielo con un mezzo sorriso sulle labbra.
-Ora-
-Quattro e mezza-
-E sia- sospirò. -Ma se mi fate perdere tempo questa è l'ultima volta che mi vedete- esclamò incrociando le braccia.
Draco assistette alla scena dal tavolo imbandito della sua Casa, corrucciando la fronte perplesso. Dalla tasca dei pantaloni, l'angolo di una lettera chiusa sbucò impertinente fuori. Ma non è questo il momento di interrogarla, se non per sapere che fu presa proprio prima di entrare in Sala, mentre tutti scendevano, attraverso un piccolo passaggio che punta a Ovest.










Charity Burbage è l'insegnante di Babbanologia. Ho deciso che Ginny deve frequentare il suo corso se non altro per conoscere tutte le abitudini babbane di Harry ahahah

Per il secondo incontro fra i due dovrete aspettare la prossima pubblicazione, che conto di postare prima di una settimana. L'aspetto psicologico dei due personaggi, e specialmente quello di Draco, sarà molto importante nel corso di questa fiction, per questo molti capitoli saranno incentrati su dialoghi o riflessioni personali inframezzati ad episodi più carichi di avvenimenti. Spero che ciò non vi dispiaccia :)
Ringrazio, come sempre, le nuove lettrici che si aggiungono ai seguaci e in particolare:
asaq e barbarak per le loro ultime recensioni!

Un bacio a tutte <3
Vale
   
 
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