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Autore: Ibelieve93    16/03/2014    3 recensioni
Stella Rossi è una hostess su uno degli aerei di lusso della compagnia Skyland .
Ama viaggiare ,volare , ma nonostante i suoi numerosissimi “avanti e indietro” per il mondo , non ha mai incontrato l’amore in vita sua .
Gabriel Gray , un poliziotto americano che non sopporta l'altro sesso per svariate ragioni , è costretto a proteggere Kevin , un sedicenne nonché testimone importante per un processo che si terrà in Italia .
Stella e Gabriel si incontreranno per caso durante un viaggio tutt’ altro che calmo da Los Angeles a Milano , e saranno costretti ad unire le forze per salvarsi la vita .
E se dovesse nascere l'amore ?
Il poliziotto e l'hostess cosa faranno ?
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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 Ho attraversato gli oceani del tempo per trovarti


Capitolo35. Insieme fino alla fine 

 
Gabriel


Non c’era molto da dire .
Ero ancora lì .
Seduto in un angolino a racimolare quel briciolo di me che ancora sperava in una ripresa .
La rabbia ormai era quasi del tutto passata , seppur ancora qualche residuo continuava a bruciare nelle vene come un esile fiammella sul punto di morire  , perché ormai senza più alcun rametto da bruciare da render polvere .  
Rialzarsi davanti a quelle particolari realtà non era affatto cosa semplice .
Quando ti cadeva sulle spalle una verità del genere , la ripresa era una faccenda piuttosto complicata, complessa da portare a termine .
Se al di sotto non c’era alcun tipo di allenamento poi  , era ancor più dura sperar di ritornare come un tempo  .    
Tra la rabbia e la resa , io mi trovavo proprio lì : nel mezzo  .
Sentivo freddo, un gran vuoto dentro al petto .
Non rimaneva che sangue , che continuava a scorrere inesorabilmente verso il cuore senza alcun tipo di freno o interferenza .
Un cuore distrutto , in passato già ammaccato in diversi punti , che pur tuttavia non si arrendeva e continuava a battere scandendo i secondi , i minuti .
In attesa .
L’unica cosa che desideravo in quel momento era il non spegnermi davanti a tutta quella storia .  
Sospirai e mi portai una mano fra i capelli , stremato .
Che fare?
Rialzarsi
Sì, dovevo rialzarmi. Sempre e comunque.
Non potevo continuar a star rannicchiato in quel piccolo ed angusto angolino .
C’era il mondo là fuori , e potevo ancora risolvere parecchi punti .
Potevo ancora fare e disfare cose , incanalarle nella giusta via .
E prima di ogni altra cosa dovevo occuparmi di una questione delicata .  
Dovevo chiarirmi con Stella .
Era da sempre stata la mia priorità , e nonostante i suoi silenzi , continuava ad esserlo .
Non potevo negare al mio cuore di amarla .
Lei era parte di me.
Sarei morto piuttosto che cancellare l’ amore che provavo nei confronti della mia piccola hostess , tra l’altro  per colpa delle azioni di quell’uomo senza scrupoli .
Dovevo parlarle al più presto , dovevo dirle che capivo il perché della sua scelta , ma che pur nonostante tutto non condividevo per ovvie ragioni .
Dovevo dirle che era stata bravissima davanti al giudice , che insieme avevamo fatto finalmente giustizia .
Dovevo dirle che l’amavo più di ogni altra cosa al mondo…e che adesso potevamo vivere finalmente la nostra storia d’amore senza più interferenze da parte di nessuno .
Senza più paure, senza più rischi, timori, problemi di alcun tipo. 
Senza la possibilità di perderci.
Guardai il soffitto bianco e trassi un profondo respiro , dopotutto era stato comunque un gran giorno .
“Gabriel” tuonò una voce , spaventata, preoccupata .
Sussultai e mi voltai di scatto verso Emily , che correva con la pistola in pugno . 
“ Cosa succede?” domandai , senza nascondere l’ansia che aveva avuto la capacità di trasmettermi in pochi secondi .
Lei si fermò proprio davanti a me , e riprese fiato poggiando i palmi sulle ginocchia : “ Fuori. Fuori sta succedendo un casino. C’è una sparatoria in atto , non è ancora finita . ”
“COSA?”
Sapevo che era una domanda retorica la mia , ma non riuscivo a…a…capire, comprendere, ad afferrare il concetto .
Una sparatoria?
Perché ?
Era tutto finito , ormai non c’era più nulla che potessero fare quei balordi , perché continuare questa inutile lotta?
Le afferrai le spalle di colpo scuotendola un poco , non volevo perdere altro tempo in chiacchiere e pensieri inutili : “Stella? Lei dov’è ?”
Scosse la testa : “ Non lo so di preciso . Era appena uscita insieme alla famiglia Marsano quando alcuni uomini arrivati con dei furgoni blindati hanno preso a sparare . I nostri colleghi stanno facendo del loro meglio per fermare questo assalto ma hanno bisogno di una mano .”
Non aspettai altro .
Afferrai la mia pistola , le tolsi la sicura , caricai e presi a correre verso l’uscita .
Emily riprese a correre al mio fianco .
Quando uscii dall’ ingresso principale mi fermai di botto .
Lo spettacolo che si presentava era raccapricciante.
“Giù” ordinai ad Emily.
Una scarica di proiettili non prese le nostre teste per una manciata di secondi e mandò in frantumi i vetri alle nostre spalle .
Con cautela mi mossi verso una delle nostre volanti alla ricerca di un sicuro riparo .
Emily mi seguì lentamente come un’ombra . 
Là fuori regnava il caos più totale .
Proiettili schizzavano via , in aria , impazziti e senza una direzione precisa .
Numerose auto della polizia erano state sistemate di traverso davanti l’ingresso del tribunale , nel disperato tentativo di creare una solida difesa e di arrestare quell’assalto violento, creato da più di dieci uomini armati di pistole e mitra .
Avevano i volti coperti , alcuni indossavano giubbotti anti-proiettile , i restanti invece spesso si rintanavano dietro i loro quattro furgoni neri e blindati per sfuggire da morte certa .
Aguzzai la vista , seppur non ero in una posizione tale da aver un ampia visuale della faccenda, in cerca di mia moglie.  
Trovai Kevin , suo padre e sua madre seduti per terra , contro lo sportello di una volante non molto distante dal punto in cui mi trovavo io .
Si tappavano le orecchie con le mani per proteggerle dai rumori provocati dagli spari .
Alcuni colleghi si erano posizionati proprio intorno a loro , per proteggere la loro incolumità .  
Ma perché con la famiglia Marsano non c’era anche lei ?
Stella doveva essere per forza con loro , altrimenti dove cavolo era finita? 
Deglutii e mi feci forza stringendo ancor di più la pistola in pugno .
Dovevo raggiungerli , dovevo farlo per aver notizie sull’attuale posizione di Stella .
Mi misi in posizione , pronto a scattare alla prima occasione .
“Coprimi” ordinai ad Emily
“No, Gabriel. No, è una pazzia. ” ribatté lei guardandomi dritto negli occhi .
Una delle sue mani corse ad afferrarmi la cintura per trattenermi : “ Non andare, è rischioso.”
“ Devo sapere dov’è Stella, coprimi” ripetei , ed uscii allo scoperto .
Corsi per un po’ sparando contro gli aggressori senza prendere una mira ben precisa – facevo ciò solo per  difendermi , in qualche modo –
A metà del percorso che mi ero prefissato,  mi lanciai a terra e rotolai per un po’ sull’asfalto , prima di rialzarmi sulle ginocchia ed afferrare Kevin per una spalla .
Il ragazzo era teso come una corda di violino , e sussultò non appena lo toccai : “ Cavolo, Gabriel. Mi hai fatto prendere un colpo, come sei arrivato qui ? ”
“Scusa, è una storia lunga . Dov’è tua sorella ?” chiesi senza esitare
Il ragazzo ridusse gli occhi a due fessure : “ Johnny , è comparso dal nulla e l’ha portata via con sé . Ho visto che la trascinava dietro l’edificio . ”
Johnny. Era qui. Quel traditore era qui.
Se farà del male anche a Stella non risponderò delle mie azioni quando l’avrò sotto tiro.
“ Dobbiamo trovarla ” si unì Alessandro Marsano , la fronte corrugata e le labbra socchiuse in una leggera smorfia .
Scossi la testa: “ No , non se ne parla . Voi dovete restare qui , sarete al sicuro . A lei penserò io.”
Alessandro mi guardò dritto negli occhi: “ E’ mia figlia. Io vengo con te. Kevin prenditi cura di tua madre”
Kevin dal canto suo scosse la testa : “ No, papà.  Se c’è qualcuno che deve andare con Gabriel quello sono io . Stai tu con la mamma.  Io tornerò con mia sorella al più presto”
Digrignai i denti: “ Non verrà nessuno dei due con me . Vado da solo”
Kevin mi strinse forte una mano : “ Insieme possiamo trovarla con più facilità . Fratello, non sono uno stupido . Un po’ di fegato l’ho anch’io , anche se non sembra . ” spiegò alzando la voce per farsi ben sentire in tutto quel trambusto.
Roteai gli occhi infastidito: “ Non farmi arrabbiare . Starai qui con i tuoi . Non voglio che rischi .” e non appena conclusi i miei ordini rivolti al ragazzo , mi rilanciai ancora una volta nella “mischia” .
Riuscii a conquistare un angolo dell’edificio per miracolo .
Poggiai la schiena al muro e trassi un profondo respiro .
Un secondo prima un proiettile era quasi riuscito a sfiorarmi la spalla sinistra .
Era passato a meno di un centimetro di distanza dalla mia pelle .
Rabbrividii al ricordo mentre il cuore nel petto batteva all’impazzata .
Avevo un’adrenalina tale da sentir ogni parte del corpo sul punto di scoppiare .
Dovevo scaricarla in qualche modo .
Guardai la mia pistola e feci una smorfia .
Avevo finito i colpi , frugai un po’ in una tasca dei jeans e rimasi a fissare l’ultimo caricatore a mia disposizione .
Non ne avevo altri , e quei colpi mi dovevano bastare .
Avanzai lungo il marciapiede , senza allontanarmi troppo dalle mura dell’edificio .
Dove cavolo l’aveva portata quel bifolco ?  
 La risposta non si fece attendere .
Stella era lì , proprio davanti a me .
In mezzo alla strada.
Potevo vedere i suoi occhi smarriti, terrorizzati, ma al tempo stesso intravidi una scintilla di sollievo nel vedermi lì , con lei .
La donna che amavo aveva le mani alzate all’altezza delle spalle mentre un uomo le teneva puntata contro una pistola .
Quell’uomo però non era Johnny. Dov’è che si era cacciato quell’ essere insulso ?  
Avanzai verso l’uomo che mi dava le spalle con questo interrogativo nella mente .
L’unica cosa importante in quel momento era portare Stella via dalla portata di una pistola.
Mossi qualche passo con estrema cautela . 
Al più piccolo cenno di pericolo quel criminale poteva spararle , ed io non avevo alcuna intenzione di perdere la donna che amavo proprio ora che tutto era finito .
Con l’indice sulle labbra invitai Stella al silenzio , e lei non fiatò , non si mosse di un solo millimetro.
Si fidava di me .
Quando fui pronto , prendendo un ampio respiro , portai la pistola alla testa dell’uomo , che doveva avere più di trent’anni dati i capelli brizzolati e la barba bianca in alcuni tratti .
“ Fermo. Oppure ti prometto che avrai un bel buco nel cervello. ” sibilai ad un soffio dal suo collo .
L’uomo s’irrigidì , vidi i muscoli delle braccia contrarsi ed una serie di vene diventar visibili sul collo robusto : “ Uno sbirro ?” domandò nervoso
“ No, il tuo incubo peggiore se solo proverai a far male a quella ragazza . Lasciala andare e nessuno farà una brutta fine . ”
L’uomo ridacchiò : “ Il nostro piano deve essere portato a termine . Per quel che mi hanno pagato per farlo non lascerò che un pidocchio qualsiasi mi proibisca di portarlo a termine. ”
“ E’ finita per voi, non avete scampo . Forse era stato meglio per tutti voi non presentarvi qui , oggi. Dai retta a me , non vedrai mai quei soldi , ma potresti risparmiare qualche anno di galera se non farai sciocchezze .  ” risposi prontamente
“ E perché toglierci la soddisfazione di uccidervi e di portare a termine il nostro compito , prima di partire per terre lontane , con un bel mucchietto di soldi in tasca ? ” s’intromise una voce…familiare.
Decisamente troppo familiare .
Il mio sguardo si posò su quel piccolo uomo che mai avrei voluto incontrare .
Non quel giorno almeno , non in quel frangente , per come stavo messo .
Ma Johnny era lì , ad un passo da me ,  proprio affianco a me .
L’assassino di James, di altri colleghi , causa della distruzione di un distretto nella Capitale .
Per colpa del suo tradimento Stella stava per essere violentata da Luke .  
Chi tradiva faceva male non solo a sé stesso , ma purtroppo anche a parecchi innocenti.
Sentivo il suo tiepido respiro a contatto con il mio viso , vedevo quel suo sorrisetto sulle labbra screpolate , quei suoi occhi scuri e sicuri di sé , che credevano di avere il mondo in loro potere.
Non mi ero accorto del suo arrivo.
In quel momento ero troppo impegnato a salvar la vita a Stella che la mia , perciò non mi ero guardato attorno per scoprire altri eventuali pericoli per la mia persona .
“ Gabriel, ma che piacere rivederti ” mi salutò , fingendosi sorpreso .
La sua pistola contro la mia tempia destra .
“Johnny” sussurrai nervoso, e tremai di rabbia.
Sentire la punta fredda della sua arma a contatto con la mia pelle non era cosa piacevole .
“ Sei un osso duro tu, eh ?” continuò quella sottospecie di essere umano “ saresti dovuto morire assieme al tuo caro amichetto in quella esplosione ed invece…”
Trattenni il respiro per non urlare , per concentrarmi e non far cose assurde , che in quel momento potevano compromettere la situazione .
Ma avevo una gran voglia di saltargli addosso e fargli male .
“Lascia andare Stella. Sistemiamo questa faccenda soltanto io e te , che ne dici?” proposi
Stella sgranò gli occhi lucidi : “Gabriel no” mimò con le labbra tremanti  
Sapevo quanto fosse spaventata all’idea di una mia eventuale vendetta , ma in quel momento non m’importava che della sua vita , possibile che non capiva ? 
Johnny rise di gusto : “ Bene . Facciamo così , mentre penso alla tua proposta lascia andare il mio uomo.”
“Chi mi dice che il tuo amico non sparerà a lei ?” domandai a denti stretti
“Nessuno. Ma cosa vogliamo fare? Star qui a perdere tempo in chiacchiere? Non volete voi , e non vogliamo neanche noi”
Trassi un profondo respiro.
La punta della pistola di Johnny premette con più forza contro la mia tempia: “ Allora?”
Indietreggiai assieme a lui , seppur continuando a tenere la pistola puntata contro il suo uomo.
“ Abbassa l’arma” m’invitò lui
Scossi la testa leggermente : “ Non fin quando lei non andrà via da qui” avvisai
“Qui le regole le detto io…collega” chiarì con tono gelido
Ridussi gli occhi a due fessure: “ Non siamo colleghi. Tu sei un traditore. Per un pugno di soldi stai distruggendo tutta la tua vita . ” 
Johnny si avvicinò ancor di più a me : “ Vuoi che lei viva oppure preferisci che muoia fra le tue braccia come il tuo partner” minacciò in un soffio .
No, proprio  non riuscivo a star fermo davanti a quelle sue provocazioni.
Digrignai ancora una volta i denti , la voglia di fargliela pagare era così tanta che stavo per perdere di vista la mia priorità.
No, no. Dovevo pensare a Stella, solo a lei.
Non ero solo con Johnny , non potevo permettermi certi lussi.
“ Abbassa la pistola” intimò ancora quel criminale . 
“NO.” Risposi
“Gabriel non preoccuparti , fai come dice. Andrà tutto bene” s’intromise mia moglie.
“ Sveglia la ragazza” dichiarò lui , ma io non risposi .   
Si passò così la lingua sulle labbra e riprese : “ D’accordo, come vuoi tu .”
E non mi lasciò neanche il tempo di reagire, di rilasciare il respiro .
Pagai per il mio orgoglio .   
Il tempo sembrò fermarsi : come una clessidra ormai andata in frantumi su un pavimento gelido , che non poteva più permettere ai suoi granellini di sabbia di scorrere verso il basso…per segnare il tempo .
Ogni cosa intorno a noi perse valore , colore , rimase ferma , immobile come in una fotografia ormai consumata dal tempo .
La sua pistola si mosse ad una velocità impressionante , e una delle sue dita premette il grilletto senza esitare un solo istante .
L’unico rumore che riecheggiò in aria fu uno sparo . 
Uno sparo a cui io avevo solo potuto assistere, senza far nulla .
Imbambolato, incapace di reagire, guardai Stella incrociare il mio sguardo per un brevissimo istante ,  per poi osservarla cadere all’indietro senza emettere alcun suono .
Quel suo sguardo avrebbe voluto dirmi e trasmettermi innumerevoli sentimenti, emozioni, pensieri che io non riuscii a cogliere neanche in minima parte  .   
Quel colpo l’aveva colpita in pieno petto .
Ed io non avevo potuto far nulla .
Io non avevo fatto nulla .
Vidi i suoi capelli scivolarle sul viso , sfiorarle gli occhi ormai chiusi ed arrivarle alle labbra dischiuse .
Vidi il foro sui suoi vestiti, ed un secondo dopo non risposi più delle mie azioni , accecato dal dolore e dalla rabbia .
Stella non c’era più.
Non c’era più la sua vita in lei , il suo amore per me.
Non avrei sentito più la sua risata , ascoltato il suono della sua voce, non l’avrei più amata, avuta mia, baciato le sue labbra ed ogni parte di lei .
Non avrei più visto le sue guance diventar rosse per la timidezza , l’imbarazzo.
Ed i miei occhi non vedevano che obiettivi da metter a tacere ora .
Se lei era morta, di Johnny non sarebbe rimasto niente, neppure una briciola .
Aveva ucciso anche me assieme a lei  , ed adesso l’avrebbe pagata cara .
Io non avevo più nulla da perdere , ero già morto .
Sparai ,senza prendere una mira ben precisa, contro l’uomo che avevo davanti per impedirgli di mettersi tra me e quel pazzo assassino, e quando lo vidi cadere a terra – se vivo o morto non mi fermai per scoprirlo -  mi voltai verso il mio bersaglio preferito .
L’allontanai da me con una violenta gomitata all’addome , che gli fece perdere la presa sulla pistola con mia somma soddisfazione,  oltre che l’equilibrio  .
Lo volevo indifeso. Niente più difese. Era mio , solo mio.
L’arma cadde con un tonfo sull’asfalto , non molto distante dai miei piedi .
Sorpreso, indietreggiò ancora per un po’ piegato in due , boccheggiando per riprendersi il più velocemente possibile dal colpo che gli avevo inferto .
Ma io non volevo lasciargli nemmeno il tempo di respirare , non volevo darvi nessuna tregua, così lo raggiunsi e gli afferrai i capelli con una mano .
Iniziai a dargli violente ginocchiate sempre all’addome , poi gli presi un braccio , glielo ruotai per portarlo dietro la schiena facendogli lanciare in aria un urlo disumano  .
Non mi fermai .
Non ancora soddisfatto ,  con un calcio lo spedii a terra .
“ La pagherai per tutto il male che hai fatto” promisi .
Batté la testa sull’asfalto , ed ormai intontito vide il sottoscritto saltargli addosso per iniziare a prenderlo a pugni sul viso .
Gli ruppi il setto nasale , ne ero sicuro .
Gocce di sangue colarono giù dal suo naso ed andarono ad imbrattargli la camicia scura e sgualcita .
Fu in quel momento che la mia vista si fece appannata , disturbata da violente lacrime che mi torturavano la pelle con il loro sale .
Johnny non si arrese , ed approfittando della mia disperazione , riuscii a tirarmi un calcio violento al torace  .
Poi un altro, un altro ancora.
Mi ritrovai disteso su un fianco preda del dolore atroce , agghiacciante .
Adesso non vedevo nulla , buio , e la paura s’insinuò in me .
Chiusi gli occhi concentrandomi sul mio respiro .
Dovevo riprendermi.
Non potevo soccombere, anche se non avevo più la mia pistola con me .
Johnny approfittò di quel momento per tirarmi un altro calcio , ancora  .
Vidi le stelle .
Tossii .
Quando provai ad aprire gli occhi vidi solo macchie rosse , confuse.
Il dolore sovrastava ogni cosa.
Ma no . Non poteva finire così .
Quando si tuffò su di me per ricambiare ciò che gli avevo fatto ,  gli afferrai prontamente la gola con entrambe le mani e presi a stringere forte : “ Adesso basta” ringhiai , torturato sia dal dolore fisico che da quello psicologico.
Johnny spalancò la bocca incapace di immettere aria nei polmoni.
Ero ormai arrivato ad un punto in cui l’uomo che avevo fra le mie grinfie non aveva più le forze per ribellarsi.
E fu il quel momento , quando stavo vedendo scivolar via la vita da quel corpo, che la mia mente fu consigliata da una serie di ricordi e pensieri.
“ Non perdere di vista ciò che sei. Tu non sei per la vendetta . Tu vuoi giustizia e non puoi fartela da solo , lo sai . Gabriel, ti prego. Ascoltami . ”
Stella mi aveva detto questo poco prima, in tribunale.
“ Gabriel, noi siamo poliziotti. Il nostro compito è quello di far rispettare la legge, proteggere le persone innocenti ed arrestare i criminale , nient’altro . Non possiamo giocar a fare Dio in determinate situazioni che ci fanno comodo .”  
Era stato James a dirmi quelle parole. Non ricordavo neanche in quale occasione le avesse dette , ma portavano a riflettere .
Uccidendo Johnny sarei passato anch’io per un criminale.
Io che amavo essere un poliziotto.  
No.
Cosa mi saltava in mente ?
Ero stato dotato di ragione, provavo amore…come potevo lasciarmi guidare dalla vendetta?  
Ero già morto dentro , forse non mi sarei mai più ripreso senza aver Stella al mio fianco , ma avevo una figlia che aveva ancora bisogno di me.
Ero un padre.
Non potevo far l’egoista e pensare solo a me stesso .
Durante quella mia esitazione avevo allentato la presa intorno al collo del traditore e non mi ero minimamente accorto che la sua mano sinistra era scivolata via alla ricerca della sua pistola , almeno fino a quando non sentii puntata l’arma contro il mio petto .
Ingaggiai così un’altra lotta con lui : non volevo più fargli del male , ma desideravo la sua pistola per non rimarci secco .
Non sarei morto .
Non volevo morire per mano sua , né per mano di nessun altro .
Mi allarmai quando in lotta , tra pugni e calci , sentii sotto le mani una delle sue dita nuovamente intorno al grilletto .
Cercai di pesar sul suo corpo il più possibile per non permettergli di muovere nemmeno un arto , ma era davvero dura .
All’improvviso afferrai in qualche modo l’arma , e provai a puntarla verso l’esterno per non mettere a rischio né la mia , né la sua vita .  
“Non vincerai contro di me” mi sussurrò in tono mellifluo
“ Lascia la pistola” l’esortai io. “comportati da uomo e cerca di difenderti senza alcun aiuto , lascia l’arma . ”
“mai. ” gridò
Con una spinta mi schiacciò contro l’asfalto , e mi bloccò una mano sopra la testa.
Con l’altra lottavo ancora per prendergli la pistola , che lui si ostinava a puntare contro di me .
“ I soldi saranno miei, solo miei. ”
Era nelle mani del “dio” denaro , non ragionava più come un poliziotto.
Era corrotto.
Marcio dentro ormai .
Nei suoi occhi neri, due pozzi senza fondo, traspariva tutto il suo odio nei miei confronti e la sua sete di avarizia .
Mi faceva quasi pena.   
Afferrai il polso della sua mano intorno alla pistola , stringendo i denti per impegnarmi con tutte le forze che avevo per fargli perdere la presa .
Non ci riuscii.
Sentii il suo dito premere sul grilletto.
Uno sparo .
Mi mancò il fiato per un decimo di secondo .
Aveva premuto il grilletto, ancora .
Un attimo di silenzio.  
A parlare erano soltanto i nostri respiri .
Poi i suoi occhi si sgranarono .
Sconvolto, irato , sorpreso mi guardò dritto negli occhi : “ Se io devo morire, tu...”
Quel che accadde dopo non riuscii a spiegarlo nemmeno al sottoscritto.
Semplicemente fui troppo lento.
Nel muovermi, nel rispondergli , nel pensare.  
Johnny morì davanti ai miei occhi , ed io strisciai via da sotto il suo corpo inerme facendo leva sui gomiti .
Appena fui libero mi lasciai cadere ancora una volta sull’asfalto . Era freddo .
Io avevo tanto freddo.
Johnny stringeva ancora la pistola in pugno , quasi come se quella fosse stata fino all’ultimo la sua ancora di salvezza e un lascia passare sicuro per i suoi soldi.  
Aveva ottenuto comunque qualcosa , forse .
Stella non c’era più , e presto anch’io l’avrei seguita e avrei lasciato quel mondo .
Alzai gli occhi verso il cielo .
Non ero stato in grado di proteggere la vita di Stella .
Non ero riuscito a preservare la mia vita , ed in bocca sentivo già il sapore metallico del sangue .
Non volevo lasciar sola mia figlia .
Mi portai le mani all’addome per tamponare la ferita , e cercai di respirare con calma .
Sapevo che non c’era molto da fare dopo aver ricevuto un colpo del genere .
Con occhi lucidi mi guardai attorno , e vidi l’uomo di Johnny muoversi appena , era ancora vivo .
In un certo senso ne fui contento .
Ci avrebbe pensato qualche giudice a dargli una giusta condanna per le sue azioni .
Ma poi il mio sguardo cadde su Stella .
Era immobile .
Deglutii e con le ultime forze strisciai verso di lei , graffiando l’asfalto con le unghie .
Quel giorno avevo ancora un unico desiderio : toccarla ancora una volta , sfiorare quei suoi capelli.
Dovevo…solo…avvicinarmi…a lei
Rimane al suo fianco…fino alla fine.
Ancora…ancora…
Riuscii a sfiorare le dita della sua mano destra , e le strinsi forte .
Erano calde .
Stranamente erano ancora calde .
Com'era possibile ? Era come se fosse ancora viva
Viva
Lentamente costrinsi i miei occhi a posarsi sul suo petto .
Non c’era traccia di sangue.
Era come se…come se avesse un giubbotto anti-proiettile.
Sulle mie labbra si delineò un sorriso mentre una lacrima si decise a solcare una mia guancia .
Viva.
Lei era ancora viva.
Il suo cuore batteva ancora .
La vita era in lei ed io adesso non avevo più paura .
Non sentivo neanche più il dolore .  
“ Stella, ti amo. Sono qui . Non voglio lasciarti”
Qualsiasi cosa succederà , amore io non ti lascerò mai sola…

 


Angolo Autrice

Ciaoooo ragazzi ^^ ebbene sì ,  il penultimo capitolo è concluso ;)
Johnny non darà più fastidio , lui stesso si è scavato la fossa da solo .
Ma Stella e Gabriel ? 
Stella sembra proprio che sia viva, ma lui ?        
Il prossimo sarà l’ultimo capitolo , siete curiosi di sapere come si concluderà  ? ^^
Cosa succederà secondo voi ai nostri due protagonisti  ? :)
Ringrazio di cuore, come sempre, tutti voi <3
Al prossimo capitolo ;)
Un bacione a presto ;) 
   
 
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