Storie originali > Noir
Segui la storia  |       
Autore: kannuki    10/12/2004    5 recensioni
Maret fa la killer, è cinica e spietata, ha un loft segreto e un guardaroba da infarto. Una sera sente una pistola puntata alla schiena : Jesus 'il salvatore' Cox è stato ingaggiato per ammazzarla. Una proposta d'affari la salva dalla morte ma il suo spirito ribelle non si piega. Nuova identità, nuova vita nell' America del Sud, nuovo lavoro..ma volente o nolente, arriva il momento di farsi 'salvare'.. NOTA BENE : Il nome del protagonista non vuole essere blasfemo ..mi piaceva e basta! ...e non riesco a trovare una categoria corretta!
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ore 17

Ore 17

 

Dio ti ringrazio, sta per finire.

Maret guarda fuori dalla finestra dell'ufficio. Con molta calma, ripone le sue carte nella valigetta di pelle. Un lieve bussare alla porta la fa voltare leggermente.

"Avanti"

Alice si affaccia alla porta. Maret è la segretaria del capo, Alice la sua. Non che ne abbia realmente bisogno, ma quando il boss le aveva proposto di prendere un’ aiutante, Maret aveva subito pensato allo status symbol e aveva accettato.

"Mi scusi, c'è un signore che l' aspetta fuori"

Alice è molto pratica ed efficiente, Maret la apprezza abbastanza, ma in questo momento non capisce quel sorrisetto malizioso che ha stampato in faccia.

"Va bene, ora vengo"

Maret è depressa : se è di nuovo quell ' untuoso rompiscatole del reparto spedizioni, giuro che lo butto di sotto!

Si infila il cappotto, chiude i cassetti e prende la valigetta. Apre la porta cercando di non esplodere : è venerdì sera, perchè non se ne vanno tutti al diavolo e mi lasciano andare a casa?!

Svolta l' angolo a passo di carica : se dà l’idea di andare di corsa, magari si sbrigherà in poco tempo. "Mi dica!" sbotta nervosa, poggiando la valigetta sulla scrivania ingombra di fogli di Alice.

"Beh? è questo il modo di trattare il tuo fidanzato?"

Maret lo fissa a lungo. Stupore, incredulità..rabbia.

Jesus se ne sta comodamente poggiato alla scrivania di Alice a chiacchierare con lei. La ragazza ride, Jesus ha fatto qualche battuta spiritosa. Stranamente Alice ha sempre fretta il venerdì, sono le 17 :30 e non accenna a levare le tende come tutti.

"Ciao..amore" sibila Maret fra i denti.

Brutto bastardo, che cazzo ci fai qui?!

"Ho deciso di venirti a prendere, sei contenta..tesoro?" le domanda gentilmente.

Come no?! stronzo!

"Non dovevi disturbarti.." risponde dolce come il miele.

Quella novità fa accorrere gente. Maret  vede i suoi colleghi passare discretamente nel piccolo corridoio...peccato che gli ascensori siano dall'altra parte!

"Hai finito? ho voglia di portarti a cena fuori stasera" le chiede fissandola negli occhi..le sta dando un avvertimento : non fare scenate Maret.

Dannatissimo figlio di puttana!

Le labbra della ragazza si stirano in un sorriso forzato "come no.." gli dice fra i denti.

Alice li guarda un stupita : la sua 'capa' non sembra poi così felice di vedere il fidanzato.

Jesus si volta verso di lei, scoccandole un sorriso "non vuole mai che venga a prenderla..è molto riservata, ma la adoro" dice sottovoce mentre un tacco di Maret cala inesorabile sul piede di Jesus.

Steve le passa accanto, guarda Jesus a lungo e le fa un cenno di saluto.

Il killer lo guarda : quello le va dietro.

...sei scarso...

Con galanteria le prende la valigetta tirandola verso un ascensore. Maret continua a sorridere, ma come le porte si chiudono scoppia la bufera!

"Come cazzo ti viene in mente di venire qua?!" urla fermando l'ascensore fra due piani "ho detto che non mi sento bene, non voglio lavorare, sono stanca!" sbotta furiosa. 

Jesus la guarda un esasperato, preme il bottone con un sorrisetto ironico. La sente mormorare fra i denti

"Non potevi dire che eri un amico? Un fratello, un lontano parente!?! Cazzo, ne parlerà tutto l'ufficio lunedì!"

Ripreme il bottone con stizza,  la cabina si ferma "mi hai fatto fare una figura di merda!"esclama incazzata.

Neanche la ascolta, la sua voce rimbomba nello stretto cubicolo ferendogli le orecchie e innervosendolo. Preme il pulsante, guardando attorno a . Maret respira a fatica

...mi piace..

"ti odio, ti odio, ti odio!!!" sbotta all'improvviso, fissandolo con rabbia.

Jesus la guarda annoiato "Maret.."

"Zitto, non ti voglio sentire!"esclama facendo un gesto scocciato con la mano.

Un secondo dopo il polso viene stretto in una morsa che la prende alla sprovvista. Si volta verso Jesus con espressione fra il sorpreso e l'arrabbiato "lasciami .." sibila cercando di liberarsi.

"Non ci siamo capiti, allora? te lo devo rispiegare un'altra volta.." le dice con i nervi tesi e uno sguardo duro negli occhi.

Maret si sente sbattere violentemente contro lo specchio "Non me ne frega un cazzo se mi odi, puoi urlare quanto ti pare ma se ti do un incarico lo devi portare a termine, anche se non ti va!"

Non riesce a rispondere, si sente male, è troppo debole per mettersi a litigare con lui. Lo sfogo di prima l'ha lasciata senza forze. Si sente prosciugata "Se mi stringi così il polso, dubito riuscirò ad usare la pistola".

Il tono che ha usato è flebile, privo di qualsiasi inflessione. Jesus la fissa a lungo. E' come prendersela con un bambino in questo momento. E' inoffensiva. Non è possibile! 

La stretta si allenta, ma non le lascia il polso.

...è troppo vicino...

Sente un calore incredibile che le sale lentamente lungo il braccio..le sta accarezzando la pelle sottile. Un leggero solletico, ma è sopportabile.

"Che hai?" le chiede un meno duro.

Maret non lo guarda "te l'ho detto che non mi sento molto bene.." risponde con voce atona.

Jesus la lascia andare titubante. Non l'ha mai vista così, neanche quando l'aveva portata a casa sua bagnata fradicia e sanguinante. Non ci vedeva, ma la lingua era lo stesso molto affilata...adesso invece..

"Un'ora e potrai andartene a casa "

Maret resta addossata allo specchio senza muoversi. Annuisce mettendosi la mano in tasca e fissando la punta delle scarpe di camoscio.  

Il lavoro le richiede solo 5 minuti : entra nel cinema, spara all' uomo seduto durante una scena particolarmente rumorosa ed esce passando per il bagno.

Jesus la aspetta fuori fumando tranquillamente. Le apre la portiera continuando a fissarla in maniera strana "passaggio, bella signora?"

Maret lo guarda..e lo odia. Non sa perchè...lo odia e basta. Gli da la schiena senza rispondere e si allontana a piedi.

 

A che stava pensando ? ah si..MacMahon.

Quando si erano incontrati all' angolo della terza strada, l'aveva seguito dandosi della pazza.

Voleva strillare piangere e scappare : sto passeggiando con un killer, gente! Ma non fatevi ingannare, non è cattivo: è gentile e mi lascia sempre una bella mancia.

Ridacchia fra ..c'è da uscire di testa.

Entra nell' appartamento dell'uomo : è un luogo normale, un divano, una televisione, stereo con cd.

Le fa cenno di sedersi. Maret sta per urlare.

La fissa a lungo, lei ha una paura del diavolo "mi vuole uccidere?" domanda con un filo di voce.

MacMahon scoppia a ridere divertito "no, no..rilassati l'avrei già fatto"

Chissà come mai Maret se l'aspettava; siede sulla poltrona di fronte a lui e aspetta.

"Ti ho osservata, sei molto precisa e attenta..ti andrebbe di fare questo lavoro?" le chiede osservando le reazione della ragazza.

Maret pensa sia impazzito, qualcosa la spinge a parlare "sta scherzando?" domanda incredula

"No..si guadagna bene, sempre meglio che spaccarsi la schiena in quel locale da 4 soldi "

E' una proposta invitante. ..solo che..uccidere..non è una cosa che si fa tutti i giorni!

"Posso pensarci?" gli domanda d'un tratto.

L'uomo la guarda e annuisce. Maret si alza, esce dall'appartamento. Con calma raggiunge la sua abitazione.

La porta di casa è aperta. "Zia?"

Maret ha una bruttissima sensazione "zia Lizzie?!" Perchè non le risponde?!

Entra come una furia in tutte le camere e poi la trova..stesa in terra, la camera è stata devastata.

"Zia..?" mormora Maret chinandosi verso di lei.

Le si raggela il sangue. Cade all' indietro, strisciando via dal corpo sventrato.Vomita anche l' anima prima di chiamare la polizia.

"Un ladro probabilmente. Sua zia l'ha scoperto e preso dal panico l'ha uccisa." Questo le dice il commissario quando arriva con le volanti a sirene spiegate.

Maret non lo sente..non sente niente. E' sola del tutto adesso. Non ha più nessuno. Si alza a stento dalla sedia, pallida come un cencio. Il commissario le dice parole incoraggianti, dettate da anni di lavoro. E' come un disco incantato che ripete sempre lo stesso ritornello.

Maret esce di casa. Comincia a correre.. piange, dove posso andare? che posso fare adesso? si chiede trattenendosi dal vomitare un' altra volta.

Suona un campanello. Un uomo le apre e la guarda scettico. Maret è in uno stato pietoso. La fa entrare e la interroga quando si è calmata. 

"Insegnami come si fa ad ammazzare quei fottuti bastardi!" esclama con rabbia la ragazza. MacMahon la guarda: fa sul serio. Annuisce allungandole un fazzoletto.

 

Maret passeggia per la strada. C'è un sacco di gente in giro a quell'ora. E' presto, sono solo le otto. Si sistema meglio la borsetta sulla spalla. Come mai ha le mani così libere? La valigetta..l'ha dimenticata nella macchina di Jesus. Dovrà tornare da lui a prenderla, prima di lunedì. Chissà perchè, ma la cosa la attrae come la prospettiva di una ceretta integrale.

Fa freddo..lei odia il freddo..faceva freddo quando è morta sua madre e nevicava quando zia Lizzie..

Guarda una coppietta che si stringe l'uno all'altra...e li invidia.

 

MacMahon le insegna tutto quello che sa. Maret è brava, c'è portata. E' sempre più spietata, fredda. Il killer l'avverte : "un giorno troverai qualcuno più bravo di te, sta attenta, potrebbe non piacerti "

Lei ride sprezzante : a 22 anni s'è fatta una bella reputazione, MacMahon l'ha introdotta bene nel suo' mondo' .

Ad una festa sente parlare per la prima volta di Jesus Cox. Lo chiamano il 'salvatore' per via del nome..e perchè li fredda in un 'amen'

Lo prendono in giro divertirti; qualche mese dopo Maret leggerà sul giornale la notizia della morte di quei due imbecilli ampollosi. Chiede informazioni a MacMahon. Lui la guarda a lungo prima di risponderle "è molto bravo, spera di noi trovartelo mai davanti" le dice duro.

Le voci corrono sul fantomatico 'salvatore' : si dice abbia ammazzato la sua donna e il migliore amico in maniera orribile. Si interessa di nuovo ma stavolta MacMahon non le risponde.

Ma come è fatto? Quanti anni ha? si domanda Maret incuriosita . E' una specie di fantasma, tutti ne parlano ma nessuno l'ha mai visto. Dal numero di vittime che gli attribuiscono Maret pensa che sia un 'vecchio signore' come MacMahon. Per una ragazza di  23 anni, un uomo di 48 ormai è da pensione.

A 24 anni resta nuovamente sola. MacMahon esce una sera, porta dei documenti falsi con , lo fa sempre..non si può mai sapere. Non torna più. Lo trovano cadavere in un secchio della spazzatura. Uno scontro fra bande. L'uomo si è trovato in mezzo, le dicono prima di farle vedere il corpo.

Maret annuisce. Guarda il foro perfetto.Un collega.

C'era un biglietto sul cadavere; Maret lo scopre frugando negli archivi della polizia. Lo legge e capisce tutto, chi l'ha scritto sapeva il suo vero nome : Game Over, Robert.

 

Un giorno lo trova, l'assassino del suo pigmalione. Non lo ammazza subito..ci gioca un . Lo trovano dopo una settimana dragando il fiume. Fa talmente schifo che i soccorritori quando lo ripescano non riescono a fare a meno di sentirsi male.

Game Over, stronzo.

 

Maret è arrivata a casa, il loft, non l'appartamento che divide con Lyse. Si getta sul letto giapponese, toglie le scarpe con un calcio.

Allarga le braccia e guarda il soffitto...è stanca, non riesce a pensare. Chiude gli occhi sentendosi sempre più male.

Si volta su un lato, il cappotto le da fastidio ma non lo toglie. Osserva la statuina liberty : la figurina snella e flessuosa della donna con un vestitino azzurro e i fiori tra i capelli, dello stesso colore dei suoi. Un ricordo di zia Lizzie.

Morire..perchè no? Adesso chiamo Jesus e gli chiedo se mi fa il piacere di finire il lavoro che ha lasciato in sospeso.

...Jesus..

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Noir / Vai alla pagina dell'autore: kannuki