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Autore: telesette    27/03/2014    1 recensioni
C-18 non sapeva assolutamente il "come" e il "perché" di questo suo terrore, eppure lo percepiva chiaramente nelle ossa, e per quanto cercasse di attribuirgli una giustificazione...
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Altri, Crilin | Coppie: 18/Crilin
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'Le Fanfiction di Jamina'
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Non potendo rivolgersi presso nessun ospedale, dal momento che C-18 non era "umana" nel cervello, l'unica in grado di aiutare l'androide era Bulma. Crilin spiegò brevemente la situazione all'amica, soffermandosi sulla delicatezza del problema, allorché Bulma rifletté sul da farsi.

- Farle un elettroencefalogramma non mi sembra una buona idea - mormorò. - Non uscirebbero altro che linee perfettamente piatte...
- Allora che possiamo fare?
- Intanto falla stendere in laboratorio - esclamò gentilmente. - Con un po' di fortuna e le apparecchiature di papà, forse posso collegarmi con la sua sfera emotiva e scoprire la natura di ciò che la angoscia!

Crilin incrociò le dita.
Se Bulma non fosse venuta a capo di nulla, nessun altro sarebbe mai riuscito ad aiutare C-18.
L'unica speranza era dunque riposta nel talento scientifico dell'amica e nelle sue straordinarie capacità tecniche. Dopo aver fatto accomodare l'androide sull'apposito lettino, rassicurandola che il test sarebbe stato comunque innocuo, C-18 scivolò in uno stato di sospensione neurale molto simile al sonno.
Tecnicamente, era come entrare in contatto con un computer attraverso un altro computer. Bulma ricordava abbastanza degli appunti del Dottor Gelo, circa la complessa rete di valvole e circuiti che era stata impiantata nel cervello di C-17 e C-18, cosicché doveva inserire l'apposita chiave di accesso per effettuare una specie di scansione... e augurarsi di rilevare il problema, laddòve i sistemi interni di C-18 non riuscivano a funzionare.

- Sei sicura che non le farà male? - domandò Crilin preoccupato, osservando la moglie dormire attraverso il vetro.
- Fidati - rispose Bulma con noncuranza, concentrandosi sul monitor e sulla scansione in corso. - In questo momento sta semplicemente dormendo: se riusciamo a bloccare e isolare le sue tracce residue di memoria, anche non disponendo di un programma per il ripristino-dati, al suo risveglio potrebbe forse essere in grado di ricordare qualcosa di sé e del suo passato!

E mentre C-18 giaceva immobile, immersa in una specie di sonno senza sogni, Bulma e Crilin non potevano fare altro che scansionare pazientemente ogni dato che la mente dell'androide ripassava loro attraverso il PC di Bulma.
Il processo era lungo e richiedeva ore e ore.
Non essendo in grado di affiancare Bulma nella lettura dei codici, Crilin si sentiva oltremodo inutile. Aveva promesso di fare di tutto per aiutare la consorte, e si ritrovava invece ad assisterla come se fosse la "Bella Addormentata"...
Peccato che non fosse sufficiente un bacio, per ridestarla come se niente fosse.
Bulma dovette riempire innumerevoli bricchi di caffé, per rimanere concentrata fino a notte fonda, e all'alba del mattino seguente sia lei che Crilin erano ancora alzati.
Bulma si sgranchì le spalle indolenzite, notando di sfuggita come Crilin stesse immobile e in ansia per la moglie, e si rammaricò per lui. Il tempo di riempire una seconda tazza di caffé, dal thermos accanto al computer, costei si alzò e fece per offrire il nero liquido fumante all'amico.

- Ne vuoi un po'? - domandò. - Non hai chiuso occhio tutta la notte!
- Neanche tu - osservò l'altro tristemente. - Mi dispiace darti tutto questo disturbo!
- Nàh, figurati - ribatté Bulma, mettendogli la tazzina in mano. - Sono abituata a trascorrere le notti in bianco, con quel tontolone di Vegeta poi, non...

Prima che potesse finire la frase, Bulma riportò l'attenzione sul monitor.
La scansione aveva appena rilevato dei dati estranei al programma, ossìa i frammenti della memoria "umana" di C-18, e subito la scienziata diede l'avvìo all'isolamento dei file per esaminarli separatamente da tutto il resto.

- Ho appena copiato i dati su un disco esterno - spiegò Bulma. - Dovremo aspettare che C-18 si svegli, però, per essere sicuri di capirci qualcosa!
- Ma lei dice di non ricordare nulla: la sua memoria è stata completamente azzerata...
- Crilin, tua moglie non è fatta solo di circuiti - lo rimproverò Bulma. - E' vero che il disco mnemonico artificiale ha sostituito circa il 90% del cervello originario, ma esiste ancora un 10% naturale che ha trattenuto parte dei suoi ricordi come una specie di scatola nera!
- E questo che significa?

Bulma si morse il labbro inferiore con disappunto, verificando quanto effettivamente fosse arduo ricostruire la memoria di C-18 disponendo solo di quei vaghi frammenti parziali.
Tuttavia non era possibile fare di più.

- Significa che tua moglie ha veramente bisogno di aiuto, ora più che mai - tagliò corto Bulma, stringendo tra le dita la copia dei file appena estratti. - Possiamo solo augurarci che, per quanto difficile, riesca a trovare qui dentro il filo della memoria!

 

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