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Autore: 27_June_1986    28/03/2014    3 recensioni
Interrotta
[Dal terzo capitolo]
«P!», strilla alla fine, incredula, allontanando appena il foglio. Alza lo sguardo su Katniss, irritata. «Non mi hai detto che c’era l’iniziale del suo nome».
«Chi ti dice che sia il suo vero nome?», chiede in un sospiro annoiato, palesemente finto.
Non ammetterà mai di aver ceduto per i sensi di colpa. Insomma: ha ricevuto una lettera da parte di un fantomatico P. –e già qui, mentre la notte ripensava alla lettera, il nome di Peeta aveva iniziato a lampeggiare nella sua mente come una svolazzante luce al neon rotta- che, non solo le ha riservato un gesto davvero gentile, ma ha anche raccontato un suo segreto. Un segreto che crea tra i due un legame, per il “tragico amore” che entrambi vivono.
[“What if?” ambientata in un immaginario periodo precedente al primo libro della saga, quindi direi che è anche una Missing Moments; OOC] [Evellark]
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO UNO

 
Fleeting Glances 
 

 
Che Katniss Everdeen è una persona diffidente, è una cosa piuttosto risaputa. Per questo non c’è da stupirsi che i suoi occhi chiari scrutano nel buio il punto in cui si trova il libro scarlatto.
Il libro è ancora nel suo zaino…che la fissa di rimando con i suoi occhietti malefici e sussurra parole inquietanti per invogliarla a leggere. Come può un libro sussurrare parole inquietanti, o invogliare qualcuno a leggere sussurrano parole inquietanti; io non lo so e vorrei davvero non saperlo.
La ragazza si alza di scatto dal letto, facendo svegliare Ranuncolo, che soffia rumorosamente e si catapulta fuori dalla finestra.
«Ma che diamine…?», mormora Katniss. Scuote lentamente la testa per scacciare i pensieri e indossa a caso degli abiti puliti.
«Katniss?». La voce di sua sorella la fa voltare verso il letto.
«Dormi, paperella. Vado solo a…a parlare con Gale. Ci vediamo domani». Il suo tono diventa dolce e rassicurante quando parla con Prim. Non che sia l’unica persona che ama, ma dalla morte di suo padre cerca sempre di prestare molta attenzione a come si comporta nei riguardi della sorella. Per proteggerla.
«’Kay», sussurra la sorella di rimando, tornando a stendersi vicino alla madre.
La ragazza concede un sorriso alla sorella, prima di prendere al volo lo zaino e sgusciare fuori dalla porta.

 
****

 
«Cos’è quello?», chiede il ragazzo. Poggia la schiena contro il tronco dell’albero sotto cui è seduta Katniss.
Lei si ficca sulla lingua una foglia di menta e gira l’ultima pagina del libro.
«Panem», risponde facendo spallucce.
Il ragazzo attende in silenzio che Katniss aggiunga qualcosa a ciò che ha detto. Una spiegazione, una frase di senso compiuto…
Sospira pesantemente, arrendendosi all’idea che non aggiungerà assolutamente niente.
«Panem?», chiede.
La ragazza solleva la copertina in risposta.
«Oh, Panem!», esclama il moro. Si lascia cadere al fianco dell’amica e ruba una foglia di menta dal mucchio, beccandosi un occhiataccia «Dove l’hai trovato?».
«Biblioteca della scuola», dice lei in un sospiro.
Chiude gli occhi e il libro nello stesso momento.
Gli occhi le vanno a fuoco, le mani sono semi-paralizzate dal freddo e la mente è totalmente sgonfia.
Tredici capitoli in otto ore. Dovrebbe essere un record o qualcosa di molto simile.
«Lo hai finito in quanto? Un giorno, due?», chiede Gale, rivolgendo alla ragazza un sorriso d’intesa.
«Otto ore», gracchia lei. «E ora dobbiamo andare a scuola».
Si rimette faticosamente in piedi e si getta lo zaino sulle spalle.
«Un libro ha avuto il permesso di sprecare otto ore della tua travagliata vita, Miss Everdeen?», chiede il ragazzo iniziando ad avanzare tra gli alberi.
Lo sguardo di Katniss diventa improvvisamente serio.
«Non è un semplice libro», spiega parlando lentamente «E’ un libro…proibito. Parla dei distretti. Non ho mai sentito parlare della vita negli altri distretti e in questo libro c’è…tutto!»
Gale scuote la testa per riprendersi dalla sorpresa. Katniss non è propriamente una ragazza eloquente e non è facile entusiasmarla.
«Dovresti portarlo indietro», dice il ragazzo, continuando a volgerle le spalle, mentre si avvicinano alla recinzione.
Katniss solleva un sopracciglio, scettica. «Gale Hawtorne, il ribelle numero uno, mi chiede di lasciare un libro che va contro le regole di Capitol?».
«Non te lo sto chiedendo, ti sto dando un consiglio che dovresti seguire». Il moro prende un respiro profondo prima di continuare «E poi…è la prima mietitura di Prim, non sarai così sconsiderata da farle correre…».
«Non…», quasi urla Katniss «…sono sconsiderata! E’ solo uno stupido libro, Gale!».
«Katniss stai rischiando…».
«So quel che faccio!», ringhia la ragazza, cercando di concludere la discussione. Si costringe a non schioccare la lingua sul palato e supera sia la recinzione, che Gale.
«Eppure stai rischiando la vita di tua sorella!», le urla dietro Gale.
Katniss si volta, furiosa, verso il ragazzo. «Vai al diavolo, Hawtorne», sibila prima di raggiungere a falcate veloci la scuola.
 
****
 
«Scrivi un diario».
Katniss stringe forte le labbra per non scoppiare a ridere. Non vuole offendere Madge e con una risata potrebbe farlo.
«Non sono il genere di persona che scrive un diario», dice la ragazza dagli occhi di ghiaccio.
«Non un diario completo, ma solo una pagina di sfogo», spiega la biondina, scuotendo i capelli. Con due gesti secchi lega la sua chioma chiara in una coda alta.
«Si, certo: Caro diario, Gale Hawtorne è il più grande stronzo del distretto 12, ma Madge lo ama tanto quindi devo sopportarla mentre parla di lui come una piccola dodicenne alla sua prima cotta», recita Katniss fingendo un aria solenne.
«Ehi», protesta Madge lanciandole contro una mela.
Katniss la prende al volo. «Non si spreca il cibo, ragazzina», la rimprovera Katniss, mordendo la mela.
Madge spinge il suo vassoio verso l’amica. «Porta questa roba a Prim. Mio padre non capisce cosa significa “Non ho molta fame”…», dice ignorando lo sguardo omicida dell’amica. «E poi stasera c’è lo stufato», conclude alzando gli occhi al cielo e fingendo di vomitare.
«Madge, non…». Katniss si fa improvvisamente seria.
Non riesce ad accettare l’aiuto degli altri. Da quando è morto suo padre ha imparato a cavarsela da sola. E poi perché dovrebbe accettare l’aiuto di qualcuno? Così non fa altro che creare debiti…e lei odia avere dei debiti in sospeso.
«Oh, non iniziare Everdeen! Se non accetti il mio pranzo giuro che mi alzo e urlo a tutta la scuola che hai una cotta per il “piccolo” Mellark», dice Madge, scoccandole un occhiata maliziosa.
Katniss si acciglia. «Io non ho una…».
La ragazza scuote la sua coda bionda e si mette in piedi sulla sua sedia.
«Ehi!», urla catturando l’attenzione di tutti nella mensa.
«Okay, okay», sibila sottovoce Katniss, arrossendo vistosamente. Una parte della sua mente pensa già a come sdebitarsi…oh! Al diavolo! È di Madge che parliamo. Non riuscirò mai a restituirle nemmeno una forcina per capelli.
 Madge sorride compiaciuta, ma gli occhi di tutti ancora puntati su di lei la inducono a creare un diversivo: «Avete notato quanto è figo il mio ragazzo oggi?».
Gli occhi di tutti si fissano su Gale che, dal suo tavolo dei “ragazzi cool”, cerca –con scarsi risultati, viste le gote leggermente imporporate- di mettere su una maschera di indifferenza al boato che si crea nella sala.
I fischi e gli applausi di approvazione che risuonano in tutta la mensa per qualche minuto, riescono a creare un diversivo abbastanza efficace.
Madge, con il sorriso compiaciuto ancora sul volto, si rimette seduta al suo posto con lo sguardo ancora puntato su Gale.
Ma nel baccano nessuno nota il ragazzo che non ha spostato nemmeno di un millimetro lo sguardo da Katniss Everdeen.
Peeta Mellark è come incantato nel vedere il sorriso divertito che illumina il volto della Everdeen. È raro vederla sorridere in pubblico –onestamente non sa nemmeno perché sta ridendo-, per questo una stretta allo stomaco gli fa trattenere il respiro.
Delly Cartwright, seduta alla sua destra, gli rifila una gomitata nelle costole che lo fa sussultare violentemente.
«Ti alzi, ti avvicini a lei, fingi di tossire per catturare la sua attenzione e le dici: “Ehi, ciao! Sono Peeta Mellark, tu sei Katniss?”», ordina la ragazza.
Peeta scuote la testa, sorridendo, e fa scivolare si nuovo lo sguardo su Katniss.
Proprio nel momento in cui anche Katniss sta posando il suo sguardo su Peeta.
I loro sguardi si incontrano per un tempo che sembra infinito e ben presto il sorriso di Katniss vacilla. Non ha mai desiderato incontrare gli occhi chiari del ragazzo. Sapeva che l’imbarazzo sarebbe stato tale che, o Peeta avrebbe riso di lei per sempre, o avrebbe fatto qualcosa di goffo e impacciato…tipo cadere dalla sedia.
Eppure qualcosa, come una vocina flebile e quasi inudibile, le suggerisce di allargare il sorriso, di mantenere il suo sguardo legato a quello del ragazzo…di provarci.
Ed è per questo che la ragazza saluta con un sorriso Peeta. Un sorriso che sottoforma di parole sarebbe un “Ehi” a mala pena udibile, ma per Peeta quel sorriso vale come un “Ehi” urlato così forte da far sanguinare le orecchie…forse è per questo che sente degli strani scampanellii.
Ricambia il sorriso, rassicurando Katniss che iniziava seriamente a sentirsi una stupida.
Quando i loro sguardi si abbassano l’unica cosa che riesce a fare è dare un altro morso alla mela, prima di richiamare l’attenzione di Madge.
«Peeta Mellark mi ha appena sorriso», dice con un finto tono noncurante.
Madge si volta sconvolta verso l’amica. «Cosa!?».




OH. MIO. SANTISSIMO. DIO.
questa settimana è stata strana forte: io che aggiorno in tempo, mia madre che parla con la prof e non mi spella viva, sempre mia madre che mi premette di fare fruscio...okay sento che ora accadrà qualcosa di brutto *si guarda intorno* ah, vero! ecco: i Delena si stanno lasciando, quindi dovrebbe essere abbastanza come sfiga della settimana...
anywah! Peetee e Kat che si guardano *w* non so voi ma l'avevo disegnata perfettamente in mente la scena, quindi o ne facevo un capitolo o una OS u-u
avete notato SICURAMENTE che Katniss è meno...uhm...asociale. E' che ho sempre creduto in un'amicizia da fangirl-sistah tra Madge e Katniss 
E poi...Katniss ha una cotta per Peeta...credo di averlo scritto principalmente per...me...è come la soddisfazione di vedere Tris e Tobias insieme...okay non proprio come loro, visto che Tris...*sospir* well!
ci si becca quando ci si becca!
xxx
 
Nina
   
 
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