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Autore: Tikal    15/04/2014    1 recensioni
Premetto che faccio schifo nelle introduzioni:
Allie si è trasferita da San Francisco a Venezia per poter studiare architettura, una passione che coltiva più di ogni altra cosa.
Una sera viene costretta da Sarah, amica e coinquilina, ad accompagnarla al Laguna Blu, un famoso locale, dove conosce i componenti de "Seven" una band di originariamente sette ragazzi, ora rimasti solamente in cinque.
Nel frattempo però misteriosi ricordi iniziano a riaffiorare, e Allie si troverà a dover fronteggiare quelli che lei chiama "Ricordi Mancati" di un passato che sembra aver dimenticato, ma che tornerà a galla, in un modo o nell'altro.
Segreti, misteri verranno a galla, assieme a qualcosa che molti avrebbero preferito dimenticare, mentre un nuovo pericolo incombe, rischiando di travolgere ogni cosa.
Ho già detto che faccio schifo nelle introduzioni??
Attenzione: spoiler su Il marchio di Atena e La casa di Ade
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 2
Fix you
 
 
Le luci si accesero di colpo, illuminando la figura snella di una ragazza dai capelli biondi.
Allie avrebbe voluto dire che non si sentiva affatto in ansia, avrebbe voluto sentirsi come aveva detto ad Andrew, tranquilla e rilassata. Ma allora perché sentiva lo stomaco che minacciava di ributtare fuori la misera cena di quella sera?
Il cuore le batteva così forte che lei pensò che stesse per scoppiare; deglutì nervosa. La folla di gente gridava, invocando a gran voce il nome della band, mentre lei iniziava a sentire le gambe molli e instabili.
Sentiva le mani perdere la presa sul microfono, goccioline di sudore le imperniavano il viso, attaccando i capelli alla fronte.
I ragazzi attaccarono a suonare la canzone. Le avevano detto che avrebbero suonato “Fix you” dei Coldpaly, ma alle sue orecchie le note arrivavano indistinti e distanti, come se stesse ascoltando da dietro un vetro.
 
 “When you try your best
But you don't succeed
When you get what you want
But not what you need
When you feel so tired
But you can't sleep
Stuck in reverse”
 
Le parole della canzone le uscivano trepidanti e timide dalle labbra, il cuore andava a tempo con la batteria, rallentando di colpo i battiti per poi tornare a battere più veloce di un cavallo a galoppo.
 
And the tears come streaming down your face
When you lose something you can't replace 
When you love someone but it goes to waste
Could it be worse?
 
“Già,” pensò Allie. “potrebbe andare peggio?”  “Sì” sussurrò una vocina nella sua testa. “Potrebbe succedere di nuovo, e nessuno verrebbe ad aiutarti.” Lei cercò di scacciare l’idea dalla mente, ma questa continuava a ripresentarsi. Se fosse successo di nuovo mentre cantava? Cosa sarebbe accaduto? I suoi amici le avrebbero creduto? L’avrebbero presa per pazza, molto probabilmente. Fece una pausa, cercando di controllare il respiro, ma i polmoni sembravano in fiamme, e sentiva il cuore pompare più veloce che mai.
 
“Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you”
 
Non era lei a cantare. Era qualcun altro. Si girò verso i ragazzi. Jack suonava piano la batteria, toccando delicatamente tamburo e piatti, Peter strimpellava la chitarra nervosamente, in attesa che lei riprendesse a cantare. Jasmine suonava la tastiera, concentrata sugli accordi e sulla melodia mentre Chris si occupava del sintetizzatore elettronico.
Andrew era al margine della scena, poco distante da lei, le sue dita  percorrevano veloci i tasti del basso, pizzicandone le corde velocemente, quasi come se danzassero. Sulla guancia un pezzo di scotch gli teneva fermo un microfono.
Era stato lui a cantare, nonostante non fosse molto bravo.  
Il ragazzo alzò piano lo sguardo, e i loro occhi si incrociarono di nuovo. Lui le sorrise timidamente e alzò i pollici, lasciando il basso pendere per la tracolla sulla schiena.
Le sue labbra si unirono a formare delle parole “Ce la farai, ne sono certo”.
Lei gli sorrise a sua volta, mentre qualcos’altro cresceva dentro si sé. Afferrò il microfono con più determinazione mentre dalle sue labbra iniziavano a uscire le parole della canzone, quasi senza che lei se ne accorgesse.
 
“High up above or down below
When you’re too in love to let it go
But If you never try you’ll never know
Just what your worth”
 
I due si sorrisero di nuovo e Andrew la raggiunse, senza mai smettere di suonare. Allie rimise il microfono sulla giraffa mentre le loro voci si fondevano insieme.
 
“Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you”

Sembravano un tutt’uno, le loro voci si adattavano l’una a quella dell’altro, come fossero una sola.
 
“Tears streaming down your face
When you lose something you cannot replace
Tears streaming down your face and I
 
Tears streaming down your face
I promise you I will learn from my mistakes
Tears stream down your face and I”
 
Andrew le prese la mano e lei sentì un brivido correrle lungo la schiena. Com’era possibile che quel ragazzo le facesse quell’effetto?
 
“Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you”
 
Le loro voci si spensero nello stesso istante, lasciando che gli strumenti concludessero la melodia.
Andrew lasciò andare il basso, che rimase appeso alla schiena con la tracolla, mentre rafforzava la presa sulla sua mano. Le lanciò un’occhiata d’intesa e insieme alzarono il braccio, mostrando le mani incrociate in quella ferrea stretta. << Fate un bell'applauso ad Allie! >> gridò Andrew lasciandole andare la mano. Lei rise, sentiva l’adrenalina in circolo che le faceva battere il cuore a mille all’ora. Ma, per una volta, non batteva per la paura o per il nervosismo. Qualcosa che andava al di là della felicità. Per la prima volta, da chissà quanto tempo, Allie sentì di nuovo una strana sensazione torcerle lo stomaco. Una sensazione che sapeva di una vecchia canzone, di fragole e di estati al mare. Libertà.
 
Il pubblico era in visibilio e continuava a scandire il nome della band, sovrastando persino il suono della batteria di Jack. Allie chiuse gli occhi, godendosi quel momento di gloria, cercando di imprimere a fuoco ogni singolo particolare nella sua memoria, Peter ed Andrew che si davano il cinque radiosi, Jack che giocherellava con le bacchette della batteria senza riuscire a stare fermo un secondo, il pubblico che applaudiva estasiato, chiedendo il bis.
Voleva imprimere ogni cosa nella sua mente, in modo di non dimenticarla mai più.
Su questa terra siamo solo di passaggio. Piccole gocce in un gigantesco mare. Rispetto a molte altre cose siamo effimeri, come un fiore che fiorisce e appassisce nel giro di pochi giorni.
Ma possiamo fare qualcosa di più. Possiamo lasciare il marchio del nostro breve passaggio su questo mondo, rimanere impressi per sempre nella memoria di qualcuno. Divenire, in un certo senso, immortali.
Ed Allie, in quel momento, non voleva altro che quello. Rimanere per sempre in quel limbo, con Andrew accanto che le teneva la mano, sorridendole estasiato.
Ma alcune cose non sono destinate a durare in eterno.
Allie incrociò lo sguardo di Andrew, di fianco a lei. E l’ultima cosa che vide furono quei magnifici occhi verdi che la osservavano pieni di affetto. Poi tutto si fece buio. 
 
 
 
Angolo autrice
Innanzitutto voglio scusarmi se il capitolo è un po’ troppo breve ma consideratelo di passaggio.
Inoltre avviso chiunque segua la storia che ogni due capitoli il punto di vista cambierà da Allie a Andrew,
quindi il prossimo capitolo sarà da parte di Andrew..
Vi auguro buona Pasqua in anticipo nel caso non riesca a pubblicare prima e ringrazio chiunque abbia letto e/o recensito il primo capitolo
Baci,
Virgia99
Ps: vi ricordo di continuare a contribuire all’ A.S.F.T donando una, anche piccola recensione <3
   
 
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