HARRY E VOLDEMORT SOTTO ACCUSA!
Era
una tranquilla mattinata a Hogwarts e sottolineo la parola era, perché proprio
in quel momento apparve nel corridoio che conduceva all’aula di Trasfigurazione
un Patronus tutto nero a forma di teschio con un serpente in bocca.
«Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaah!
Il Marchio Nero!» urlò Ron buttandosi a terra e coprendosi il volto con le
mani.
«Ma
no, Ron! È un Patronus!» fece Hermione saputa.
«Non
ti credo!» strepitò Ron. A seppellire le parole dei due litiganti fu lo stesso
teschio che parlò con una voce acuta e sinistra che fece rizzare i capelli in
testa a tutti, creando delle acconciature molto originali.
«Harry
Potter – disse il teschio – ho capito quello che vuoi fare! Vuoi uccidere tutti
i miei Horcrux! Ma io te lo impedirò! Non penserai di battermi, vero? Io sono
molto più intelligente di te!»
«Bè,
non mi pare – disse tranquillo Harry – hai appena rivelato a tutti di avere
costruito degli Horcrux!»
«Oh,
cacchio, è vero!» disse il teschio. «Vabbè più tardi li faccio secchi…»
«Che
vuoi a quest’ora Tom?» disse la voce di Silente da dietro Harry.
«Professore
e lei da dove è apparso?» chiese Harry allibito
«Mi
sono Materializzato»
«Ma
non ci si può Materializzare o Smaterializzare nei confini di Hogwarts!» gli
fece Harry
«Vedo
finalmente che hai cominciato ad aprire qualche libro. Sono fiero di te!»
«Veramente
no… ma…»
«Silenzio,
piccolo, non vedi che sto parlando col signor teschio?» fece gentile Silente
dando ad Harry uno zuccherino invitandolo a stare zitto.
«Allora,
Tom, che vuoi a quest’ora?»
«Non
chiamarmi Tom!»
«Ti
chiamo così da molto tempo e tu sai come sia difficile ammazzare le vecchie abitudini, vero?» fece Silente ironico
«Non
so a cosa ti riferisca!» fece il teschio diventando tutto rosso.
«Ma
come non hai capito? Mi riferivo al fatto di Shakespeare! Da quando ti ho
portato a vedere una sua opera teatrale ti sei messo anche tu a dire “essere o
non essere” con un teschio in mano! Da allora i teschi sono il tuo simbolo
preferito!» fece Silente con uno sguardo malinconico.
«Ah,
quello!» fece il teschio più rilassato.
«Comunque
sia – riprese il Patronus – sono qui per dirti che ho intenzione di trascinare
Harry Potter in tribunale!» disse.
«E
perché?» chiese Harry.
«Per
il fatto degli Horcrux! Tu vuoi uccidermi!»
«Se
è per questo anche tu vuoi uccidermi!»
«Si,
ma io sono l’antagonista, quindi è perfettamente naturale!»
«Non
ci avevo proprio pensato…» disse Harry meditabondo.
«Non
riuscirai a farla franca!» disse Silente
«Non
mi chiamo Franca, idiota!»
«Ho
scusa, pensavo ad un'altra persona…»
«E
a chi? Stando alla Rowling, tu sei gay!»
«Davvero?
Io non lo sapevo! Perché non l’ha detto subito?»
«Non
ha detto molte cose…» fece Hermione.
«Comunque
sia, ti aspetto al Wizengamot alle sette della mattina del lunedì prossimo.»
detto questo sparì lasciando tutti col fiato sospeso.
«E
ora?» chiese Harry ad un Silente piuttosto turbato.
«Ora
ti insegnerò un po’ di cose sull’amore.» disse Silente
«Professore
così mi spaventa…» fece Harry memore della rivelazione del teschio.
«Ma
che hai capito! Parlavo dell’amore verso il prossimo!»
«Ah…
- fece Harry – ed è molto importante?»
«Senza
di quello non saresti vivo!» disse Silente
«Si
riferisce, forse, al fatto che mia madre è morta per salvarmi?» disse harry
piano.
«No.
Al fatto che senza amore verso il prossimo nessuno si sarebbe impedito di
strangolarti per la fine che hai fatto fare a quasi tutti i personaggi della
serie da quando sei nato!» rispose il Preside.
Questa ff mi è venuta così all’improvviso che ho voluto subito
iniziare a pubblicarla! Spero che vi abbia fatto divertire e che recensirete
numerosi. Ci vediamo al prossimo capitolo!