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Autore: Eternal Cosmos    15/07/2008    3 recensioni
Harry ha vinto la guerra contro Voldemort, ma ad un alto prezzo terribile. Fawkes gli dà un'altra opportunità in un mondo nuovo, dove lui morì come un infante...e dove Voldemort ancora è appostato nelle ombre...
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The World Without Me
di Eternal Cosmos

tradotto da Mezzo_E_Mezzo

Rinuncia: Non possiedo Harry Potter

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Capitolo 26: [Trust -part 2-] Fiducia -seconda parte-
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C'era un totale pandemonio nella foresta. Aragog, la sua compagna e i loro figli ora erano ben nascosti, cercando di non attirare su di sè la rabbia dei Dissennatori, mentre gli Unicorni avevano tutti lasciato la zona poco prima.
Solo le creature più oscure e potenti erano rimaste nella foresta, come i Thestral e i fantasmi, per esempio, come se fossero immuni al bacio dei Dissennatori per via della loro sinistra disposizione.
Altri, come i Leprecauni e i Troll, stavano disperatamente tentando di difendere le proprie case dalle terribili creature; i Leprecauni avevano il loro immenso tesoro a cui fare la guardia e non avevano potuto trasportarlo in un luogo più sicuro a tempo debito –sebbene i Dissennatori non avessero il minimo interesse nella loro fortuna- e i Troll erano semplicemente troppo stupidi per correre via.
Ad ogni modo, i Dissennatori non erano affatto interessati a quelle creature, perché poco lontano si stava svolgendo una battaglia, una battaglia che stava venendo lentamente vinta dagli esseri succhiaanime. I clan dei Centauri erano stati separati in diversi piccoli gruppi dai Dissennnatori non appena erano arrivati; una tattica astuta, frutto del genio di Voldemort. Separare gli anziani, le femmine, i guerrieri e i giovani e concentrare le forze prima di tutto sugli oppositori più forti, questo era quello che ora stavano facendo.
Il gruppo dei guerrieri stava provando a mantenere la propria posizione contro i rapidi attacchi, usando lance e frecce ogni volta che la distanza dal nemico lo permetteva. Non c'è bisogno di dire che erano in abbastanza serie difficoltà.
Nel profondo della foresta, due luci argentee sfavillarono intensamente in contrasto con le ombre spaventose. Muovendosi a gran velocità, si sarebbe pensato che fossero fantasmi, quando in realtà erano Patronus.
Harry non si vedeva da nessuna parte, ora; aveva scelto di trasformarsi e sorvolava alto la zona selvaggia, tentando di localizzare il branco di Centauri. Uccellini spaventati e Pixy incrociarono per breve tempo la veduta del Grifone e questo fece scattare il becco contro di loro, rabbiosamente.
Un Augurey berciò indignato ed iniziò a piovere.
Harry non potè roteare gli occhi. ‘Questo è proprio quello di cui avevo bisogno. Accidenti!’
Quando gli si schiarì la vista notò la massa sfortunatamente familiare di neri mantelli strappati che volteggiava poco al di sopra degli alberi, così si tuffò all'ingiù. Padfoot e Moony stavano girando attorno a qualcosa a terra, e il grifone si ritrasformò immediatamente quando vide che cos'era.
“M***a! Il vecchio Heracles!”
Il più anziano giaceva immobile sul terreno freddo, da solo. Harry chiuse gli occhi della mezza-creatura e rispettò qualche minuto di silenzio per lui, mentre si guardava intorno. Non c'era reale segno di lotta, così l'attacco al capo del consiglio era dovuto essere rapido e indolore. Nessun dubbio che aveva causato un terribile panico tra i ranghi.
Padfoot spinse il muso contro la mano di Harry, e il ragazzo tornò alla propria forma Animagus.
………

“Avanti Zargoth! Dobbiamo continuare a respingerli!”
Zargoth, uno dei guerrieri del clan blu, grugnì mentre scagliava un'altra freccia contro il Dissennatore più vicino. “Lo so Grim! Ma non faccio in tempo a colpirne uno, che un altro prende il suo posto! Il mio corpo non riuscirà a resistere al loro potere estenuante per sempre!”
Il suo amico Grim, anche lui dello stesso clan, rispose semplicemente al compagno di non arrendersi, anche se anche lui era allo stremo delle forze. C'era circa un centinaio di guerrieri attorno a loro facenti parte di vari clan, più alcuni sfortunati che giacevano scomposti sul terreno, non avendo resistito ai ripetuti attacchi.
Una massa di Dissennatori si stava preparando per un improvviso attacco combinato, che li avrebbe sicuramente sterminati, quando un'intensa luce argentea illuminò la scena. I succhia-anima più vicini vennero disintegrati, mentre gli altri gridarono di dolore.
Mentre la maggior parte si ritirava, due di loro si avvinghiarono senza sforzo a Thor, un guerriero dal manto biondo della tribù di Alta. Thor tentò di colpirli con la spada e sbattè rabbiosamente gli zoccoli, cercando invano di allontanare le terribili creature.
La luce misteriosa sfavillò e qualcosa saltò addosso ai Dissennatori all'ultimo secondo. Thor sussultò non appena un lupo d'argento, no, un Licantropo, accompagnato da un cane d'argento spinsero violentemente le creature oscure a terra e le morsicarono ferocemente. Quelli emisero immediatamente degli strilli di agonia e svanirono in aria sottile.
Il gruppo di guerrieri abbassò la guardia davanti ai Patronus e un Grifone volò verso di loro trasformandosi in Harry.
“Se non è questa una bella sorpresa! L'umano di cui Firenze ha così tanto parlato!”
Harry sorrise rigidamente. “Sono venuto non appena ho sentito voci sulla battaglia. Sarei dovuto stare più in allerta, comunque, perdonatemi.”
Un Centauro dal manto rosso si avvicinò ad Harry; era in parte ricoperto di sangue e zoppicava lievemente per una ferita sulla zampa anteriore, ma, se gli doleva, il suo orgoglio comunque non lo mostrò mai. “Quello che è importante è che sei qui ora ad aiutarci. I Dissennatori hanno separato l'intera tribù. Siamo in ansia per i piccoli. Dunque ti chiedo: per favore, trovali e portali ad Hogwarts con te. E' una richiesta molto inusuale, ma gli anziani sarebbero d'accordo con me se fossero qui, specialmente Mastro Heracles,” aggiunse Altaïr quando qualcuno iniziò a protestare.
Gli occhi di Harry si intristirono. “a proposito di Heracles…”
“Che ne è di lui?” Zargoth sollevò uno spesso sopracciglio.
‘Così, non lo sanno’ pensò cupamente il ragazzo. “L'ho trovato nella foresta-”
“Davvero?! Che è accaduto agli anziani?” fece Grim pressante, interrompendo Harry.
Il ragazzo sospirò e fece cenno a Moony di dirigersi verso alcune grida di aiuto nel fondo della foresta. “Non abbiamo tempo. Questo probabilmente vi suonerà senza cuore, ma Heracles è morto. Gli altri anziani non erano con lui e credo che sia un buon segno, almeno.”
Un significativo silenzio accolse la sua dichiarazione, prima che tutti esplodessero in un unico fiotto corale di rabbia.
“Impossibile!”
“Non è concepibile! Il nostro più onorato anziano!”
“Quelle creature pagheranno! Voldemort ne soffrirà le conseguenze amaramente!”
Harry fece materialmente un passo indietro; sembrava che sotto i suoi piedi la terra tremasse per una mandria in carica. ‘Se davvero Tom ha creduto che si sarebbero arresi sotto un assalto del genere, ha fatto un errore fatale. Li ha solo resi più forti. Idiota.’
Il ragazzo osservò Altaïr che trottava verso di lui, la sua espressione severa ma con la voce sotto il più perfetto controllo. “Combatteremo i Dissennatori. Trova i piccoli e le femmine, se puoi, e portali ad Hogwarts. Tenteremo di trovare gli anziani; Firenze e Bane probabilmente sono ancora con loro e sono degli abili guerrieri.”
Fu allora che Harry notò che Altaïr aveva lo stesso manto rosso dei Centauri prima menzionati. “Sei della tribù di Firenze?”
Altaïr annuì vigorosamente in risposta. Harry ordinò a Moony di seguirli quando il Patronus fu tornato da lui e quelli proseguirono per la loro strada. “Andiamo Padfoot, dobbiamo trovare i ragazzi.” Si ritrasformò, ma stavolta galoppò sul terreno; non voleva rischiare di perderli.
Padfoot faceva strada e latrava silenziosamente ad ogni Dissennatore che incrociava. Anche in tutto quel caos Harry considerò che era il suo giorno fortunato: trovò le femmine con facilità grazie alle loro grida di guerra e in più tutti i piccoli erano raggruppati insieme strettamente all'interno del cerchio che esse avevano formato per proteggere la loro prole.
Il Grifone e il cane si liberarono di quelle infernali scocciature e riunirono tutti quanti, con loro gran meraviglia. “Harry!”
Il ragazzo sorrise quando notò i suoi amici Vega, Mathias e Orion, sani e salvi, solamente un po' arruffati. “Hey ragazzi! Dovete seguirmi. Ho incontrato il gruppo dei guerrieri e mi hanno detto di condurvi ad Hogwarts con me.”
Le femmine gli scoccarono degli sguardi scettici, ma non osarono contraddirlo; le aveva salvate ed era nelle grazie di Firenze, in più se piaceva ai loro figli potevano definitivamente avere fiducia in lui. “Ti seguiremo. Facci strada,” disse una femmina dal manto nero, mentre il gruppo stringeva i ranghi.
Harry non si ritrasformò così Mathias lasciò che l'umano lo cavalcasse giusto per il gusto di farlo, con la sorpresa degli altri. Xi, la femmina che aveva parlato precedentemente, camminava di lato a Mathias tenendo tutti quanti sott'occhio.
Padfoot prese a correre in cerchio attorno a loro per impedire che qualche Dissennatore si avvicinasse, finché la luce del Patronus scintillò e Prongs li raggiunse. “Da dove arriva?” chiese curiosa Vega, additando il maestoso cervo.
“Stava combattendo contro i Dissennatori ai margini della foresta. devono essersene tutti andati se Prongs è ancora qui,” offrì Harry come spiegazione. Padfoot abbaiò silenziosamente ma felicemente verso Prongs ed essi ripresero insieme a vegliare su tutti.
Dopo una serie di cattivi incontri non richiesti, Harry finalmente notò una figuretta tremante che si nascondeva tra Orion e un altro “ragazzo” Centauro che non aveva mai incontrato. Vega si avvide di dove stava guardando e spiegò: “Quel piccolino si chiama Trix. Sua madre era stata uccisa dai Dissennatori, così Orion e Strauss si stanno prendendo cura di lui fino a che troveremo il padre di Trix. Ha solamente quindici anni, così non può restare senza nessuno che gli stia accanto.”
“E' molto bello da parte loro.”
Il resto del viaggio trascorse in silenzio, fatta eccezione per un occasionale grido di Dissennatore. Non c'era nessuno nei paraggi a dar loro il benvenuto ai margini della foresta, nessuno che fosse vivo, per lo meno. Diversi corpi giacevano a terra e Harry fu addolorato nel riconoscere alcuni di loro come validi membri dell'Ordine.
Il gruppo fu molto riluttante all'avventurarsi al di fuori dell'area ombreggiata della foresta, ma Harry ricordò loro che la guerra era ovunque, e che gli scontri fatali si verificavano anche ad Hogwarts che, al momento, era la fortezza più sicura contro Voldemort. Beh, la Gringott era più sicura, ma i Goblin si erano rifiutati di lasciare che gli umani invadessero la loro preziosa banca.
“Stiamo per entrare nel castello, Harry?” chiese tutto d'un tratto Vega.
Le femmine più anziane rabbrividirono ad una tale prospettiva.
“So che questo non piacerà ad alcuni di voi ma ho dato la mia parola che vi avrei tenuto al sicuro fino al ritorno dei guerrieri. Non possiamo restare qui allo scoperto e voi tutti lo sapete. Domanderò a Dumbledore perché vi faccia avere una stanza isolata.”
Il gruppo in risposta si fece più compatto e Harry fu costretto a scendere dalla groppa di Mathias prima che le sue gambe fossero schiacciate tra due femmine iperprotettive. Van, un settantacinquenne del clan di Bane, s'irrigidì dietro di lui quando il ragazzo spinse le porte per aprirle.
La sala principale era così silenziosa che Harry pensò che stessero dormendo tutti, finché McGonagall mostrò il volto da dietro le porte della Sala Grande. “Oh, per il fantasma di Merlino! Albus, è tornato! No! Tu stai qui! Mr. Potter ha… compagnia! Vai a sederti Signorino Creevey!”
Harry tentò di non ridere quando Minerva chiuse rapidamente le porte affinché gli studenti curiosi non potessero vedere. Dumbledore le riaprì qualche minuto dopo assieme ad un eccitato Sirius e Remus al suo fianco. Gelarono tutti al notare gli speciali ospiti del ragazzo.
“Per le pa**e di Merlino…” mormorò l'Animagus sottovoce.
Albus fu il primo a recuperare un certo contegno. “Devo supporre che tu e i tuoi amici vogliate rifugiarvi qui per qualche tempo?”
Harry annuì. “Già. Rimarranno qui fino al ritorno dei guerrieri. Non credo però che vorranno restare ingabbiati qua troppo a lungo.”
Ora fu Xi ad annuire. “Sì, senz'altro, ma grazie per la vostra ospitalità.” Sembrò sforzarsi di pronunciare le parole, ma se lo notò Dumbledore non fece comunque commenti.
“Seguite Harry, allora. Sono certo che sa quale sia per voi il posto migliore in cui andare.”
Harry sogghignò. “la Stanza delle Necessità, e so anche quale strada potremo prendere per non farci vedere.” Si allontanò col riluttante gruppo al seguito, non senza aver prima indirizzato ai due Malandrini un'occhiata del tipo “ci-vediamo-nei-miei-alloggi-più-tardi”.
“che cos'è questa Stanza delle Necessità, Harry?” domandò Vega una volta che furono fuori dalla portata d'orecchio delle porte.
“Lo vedrai una volta che saremo lì, ma credo che ti piacerà. Apriti” sibilò a una parete di pietra levigata in una caverna nascosta. I Centauri furono sorpresi al vedere il muro che ruotava rivelando l'estesa apertura di una galleria grande abbastanza da far passare tutto il clan e anche qualcun altro.
“Questo è uno dei tanti passaggi usati da Salazar per muoversi all'interno e nei pressi del castello senza essere visto, escluse le tubature. C'è davvero un labirinto qui, ma conosco la strada. La stanza è su uno dei piani più alti.”
Presero a muoversi silenziosamente lungo il tunnel, con la bacchetta di Harry che emanava tutta la luce di cui avevano bisogno. Il piccolo Trix a un certo punto chiese chi fosse Salazar, e rimase poi definitivamente silenzioso quando Orion gli rispose che Salazar era un Basilisco leggendario.
“Siamo arrivati. Aspettate qualche secondo, per favore. Giuro solennemente di non avere buone intenzioni.” La Mappa del Malandrino si riattivò nelle sue mani. “Bene. Non c'è nessuno in giro. Filch e Snape sono nella Sala Grande ma ciò non significa che possiamo perdere tempo.”
Harry camminò tre volte davanti ad un altro muro finché apparve una porta. Le creature mezzo-bestia vennero tutte colte dallo stupore davanti alla foresta all'interno della stanza.
“Credo che dovrò proprio rivedere il mio giudizio su Hogwarts. Questo castello è realmente colmo di sorprese,” disse Xi una volta che i più giovani iniziarono a correre lì vicino, momentariamente dimentichi della traumatizzante esperienza che avevano avuto non troppo tempo prima.
Harry sorrise lievemente a quella sua espressione più morbida. “Vi lascerò ad ambientarvi, e porterò i maschi una volta che avranno raggiunto Hogwarts. Non avrete nulla da temere, finché resterete in questa stanza: l'ho resa irrintracciabile, e se avete bisogno di qualcosa vi basta pensarla molto intensamente, ed apparirà.”
Xi annuì e raggiunse il gruppo per farli accampare, mentre Harry uscì dalla stanza e dal castello, una volta ancora.
………

“Qual'è il vostro piano, mio Lord? Tenteremo di riappropriarci di Pettigrew?”
Tom Riddle fissò Lucius Malfoy. “Ssei felice, Luciusss? Certo che lo ssei; ti tradisscono i tuoi occhi, i tuoi penssieri.” *
“M-mio Lord! Non gioirei mai delle vostre disgrazie!”
Gli occhi scarlatti di Tom si assottigliarono pericolosamente. “Balle. Osssi mentirmi! CRUCIO!”
L'aristocratico biondo si contorse sul pavimento in visibile agonia. Gli altri Mangiamorte, incluso il suo stesso figlio, guardavano lo spettacolo con piccoli scatti involontari dei muscoli.
“Per risspondere alla tua domanda, comunque, no, non farò nulla. Non metterò a rissschio i miei piani per ssalvare il ratto. Non ssa abbasstanza del mio progetto per metterlo in pericolo, e sse vuole ssalvarssi dovrà trovare il modo da ssolo.”
“Maestro!” Un uomo della stazza di Vernon Dursley si precipitò nella stanza, il respiro affannoso.
“Karkarov. Un'entrata cossì poco dignitossa. A che cossa devo il disspiacere?”
Karkarov rabbrividì e s'abbassò miserandamente su mani e ginocchia all'altezza del mantello del suo maestro, per baciarne l'orlo. “Mio Lord! L'attacco contro i Centauri è stato vanificato! E' stato quel ragazzo con tre Patronus! I Centauri sono tutti al di fuori della foresta e schierati con lui, all'interno di Hogwarts! I Dissennatori sono tornati in minor numero di quanti ne avevamo inviati!”
Karkarov si zittì quando iniziò a percepire il malevolo flusso magico del suo maestro.
“CHE COSA? Quel-quel ragazzo!”
Al suo fianco, un serpente prese a farsi irrequieto e sibilò contro l'uomo tremante e gli altri Mangiamorte, che iniziarono lentamente ad indietreggiare.
Ssì, certo che puoi giocare con lui. Il ssuo fallimento sservirà da essempio per gli altri,” sibilò Voldemort rispondendo con un tono di voce disgustosamente dolce.
Il serpente scivolò addosso al terrorizzato ex preside di Durmstrang e si avvolse attorno a Karkarov, che iniziò a piagnucolare e a gemere incoerentemente perché il suo maestro gli perdonasse il fallimento. L'uomo si agitava troppo, così il boa sibilò e gli piantò le zanne nella gola, soffocandolo. I Mangiamorte sussultarono visibilmente quando infine il serpente lasciò andare Karkarov che cadde inerte a terra.
Tom sollevò un sopracciglio con incredulità verso il suo animaletto. “Quessta è la ssesssta volta quessta ssettimana che perdi il controllo, Nagini. Non è da te.
Nagini strisciò nuovamente sul proprio “master”. “Mi disspiace, ma non riessco a ssopportare la vissta di una tale ssconfitta da parte delle tue forze, Masster.
Hm… Ssei nel giusto, ma vedi che non accada nuovamente.
Naturalmente.
Nagini avrebbe potuto applaudirsi per la propria recitazione ineccepibile se solo avesse avuto le mani. Ma ora se Voldemort non accettava più uccisioni gratuite avrebbe dovuto farlo segretamente. Si era già presa cura di quattro Mangiamorte e di due Licantropi, e quando Voldemort avrebbe scoperto quelle morti lei sarebbe stata già lontana, tornata sotto la protezione di Harry.
Dobby l'elfo-domestico veniva ogni giorno assieme alla famiglia dei Malfoy e aveva abbastanza tempo per sè per controllare che il serpente stesse bene e riferirlo ad Harry. Doveva stirarsi le dita almeno due volte al giorno ma ne era ben contento.
………

Pettigrew fu svegliato di soprassalto dalla spiacevole sensazione di venir colpito nelle costole, e strillò di dolore quando ciò si aggiunse alle ferite che gli erano state precedentemente inferte.
“Svegliati, razza di buonanùlla sacco di m***a! Hai dormito abbastanza!” una voce arrochita, senza dubbio appartenente al proprietario del piede che gli aveva appena dato un calcio, disse con disgusto.
L'Animagus ratto gemette dalla sofferenza quando le sue costole diedero una gran protesta ad ogni movimento e prese a stropicciarsi furiosamente gli occhi. “Che succede?! Dove sono? Chi è là?!” piagnucolò dal terrore, quando tutto rimase nero.
Venne schiaffeggiato su una guancia. Violentemente.
“Calmati idiota! Siamo nella torre di sicurezza di Hogwarts. Sono io, Manx. Credo che tu sia stato drogato col Veritaserum perché quando ti hanno scaraventato qui eri completamente fatto.”
L' ex insegnante fece una smorfia quando Wormtail continuò a guardarsi attorno disperato, e quando il suo sguardo si fermò un po' più a sinistra rispetto a dove si trovava lui, Manx gli prese la sudicia camicia tra le mani e lo scosse. “Andiamo, scemo! Concentrati un po'! Che sei, cieco?” lo derise.
Peter gemette. “SI'! LO SONO!” E iniziò a lamentarsi non appena Manx lo lasciò andare dalla sorpresa.
“Bella me**a. Sono rinchiuso con un instabile neonato piagnucolante in una torre che è probabilmente stata serrata da maledizioni, incantesimi e scudi anti-apparizione e questo qui non sarebbe nemmeno in grado di aiutarmi a scappare, perché è cieco!”
Pettigrew sentì, invece di vederlo, Manx che percorreva lo spazio ristretto della cella, poi si sedeva con uno sbuffo. “Beh s-c-u-s-a! Non avevo capito che stessi cercando di scappare!” replicò con uno scatto e si sedette a propria volta, chiudendo i suoi occhi ciechi. Qualche secondo dopo li riaprì di scatto e iniziò a piangere di nuovo.
“Che c'è ora?” Magnus Manx scattò.
“N-non riesco a trasformarmi! WhaAaaAa!”
Manx roteò gli occhi e sbuffò. “Idiota. Ti ho detto che questa torre è stata assicurata da incantesimi protettivi. Ti piacerebbe che ti lasciassero trasformare e correre via sotto il loro naso ora che ti hanno prigionero.. E smettila di frignare, questo chiasso mi strema e irrita l'Ippogrifo a guardia della cella. Ritieniti fortunato a non poterti trasformare; potresti essere divorato come antipasto non appena sorpassate le sbarre.”
In quel momento, risuonò nell'aria uno strillo gracchiante, che fece rabbrividire Pettigrew, che squittì. “Oh, è vero.”


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* D'improvviso Voldemort si mette a parlare anche normalmente in modo vagamente serpentino, probabilmente dipenderà dal suo stato d'animo


  
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