Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: koreangirl96    21/04/2014    3 recensioni
Simone è un angelo custode, curioso di conoscere gli uomini, con tutte le loro sfaccettature, con tutti i loro sentimenti. Viene affidato ad Agnese, una ragazza gentile, sincera, casta e pura, della quale rimane subito affascinato. In questo scenario di continua lotta tra il bene e il male, qualcosa sta per cambiare.
Genere: Fluff, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per anni rimasi in silenzio, senza confidare a nessuno le mie preoccupazioni. Lei riusciva a sentirmi, a percepire la mia presenza, forse anche a vedermi. Come faceva? Era impossibile. Nei miei anni di esistenza non avevo mai sentito una cosa del genere, come mi sarei dovuto comportare? Mi condannate per aver provato un amore casto e sincero per una donna, ma come potevo non amarla? Come potevo non amare una creatura così strabiliante, così bella? E' questo il mio peccato? Aver amato? Merito di essere punito solo per aver amato la mia piccola Agnese? *************************************************** 'Tanti auguri Agnese!' gridarono in coro i genitori. Era arrivato il giorno del suo 18° compleanno, e io ero disperato, come sempre. 'Sei pronta per stasera?' chiese sua madre. 'Si' sorrise felice Agnese. Ma come faceva ad essere felice? Era questa una delle tante cose che mi hanno stregato; la sua capacità di essere positiva e allegra, anche difronte a situazioni spiacevoli. Infatti i due fratelli non potevano essere presenti in quel giorno che segnava la sua entrata nel mondo degli adulti: il secondo dei figli era diventato un pastore evangelico, che predicava in tutta Italia, mentre il terzo era partito per l'Africa, come missionario. Eppure lei, con la famiglia divisa e un fratello morto, continuava a sorridere. Oh mia piccola Agnese, come facevi? Mi divertivo sempre a guardarla mentre si truccava o quando non sapeva cosa mettersi e iniziava a buttare vestiti ovunque. Quel giorno, dopo il suo "rituale" di bellezza, mi rivolse la parola. 'Simone? Come sto?' mi chiese sorridente. La guardai attentamente. Pensava di far colpo o qualcosa del genere? Sono un angelo, come pretendeva di sedurre un angelo? La sola idea mi fa ancora ridere. 'Sei bellissima, come sempre' dissi con sincerità. Lei arrossì 'Stai cercando di fare colpo?' mi chiese sfacciata. Risi 'forse è il contrario. Agnese, ricordati che io sono un angelo, non un ragazzo qualunque'. 'Come sei? Intendo fisicamente...' mi chiese imbarazzata giocando con un lembo di quel magnifico vestito azzurro. 'Non mi riesci a vedere?' le chiesi stupito. 'No, cioè riesco a percepire solo la tua presenza, come se fossi un fantasma...non so come spiegare...so dove ti trovi, ma non riesco a vederti'. 'E riesci a sentirmi...' affermai 'come...?'. 'Come faccio? Credimi, vorrei saperlo anche io. Tu non lo sai, cioè non ti è mai capitata una cosa del genere?'. 'No, mai...' le dissi freddo. 'Allora...dimmi come sei' disse cercando di cambiare discorso 'io ti immagino biondo, alto, con dei magnifici occhi azzurri e delle grandi ali. Ho azzeccato?' chiese speranzosa. 'In pieno' le risposi sorridendo, anche se non poteva vedermi. Ero sollevato, almeno non riusciva a vedermi. Ma il problema era sempre li. Come faceva a sentirmi, a percepire la mia presenza e, cosa più importante, come poteva amarmi, come poteva trattarmi come un semplice ragazzo? 'Quindi devi essere molto bello...' disse guardandomi con quei suoi bellissimi occhi. 'Farai tardi per la festa' le ricordai, tagliando il discorso. Quella fu la prima vera conversazione che ebbi con lei dopo dieci anni, e quando realizzai questo vidi la grande gioia che provavo ogni volta che lei apriva bocca e il desiderio che lei continuasse a parlarmi. Così dai quel giorno parlammo in continuazione, sempre di tutto, come due veri e propri amanti. Stava iniziando così la mia rovina, la nostra rovina. Quel giorno decisi una cosa di cui non mi pento, anche se sono qui difronte a voi per dare delle spiegazioni dei miei errori, quella di amare teneramente Agnese, di mettere da parte tutte le mie domande, tutte le mie paure e incertezze, e di amarla finché avrei potuto, di godere della sua compagnia e soprattutto del suo incondizionato amore. ************************************************** Agnese si diplomò e realizzò il suo sogno, quello di viaggiare per il mondo, diventando hostess. A vent'anni aveva già un lavoro stabile e una casa tutta sua, era indipendente e, come diceva lei, felice di stare da sola con me. 'Mai hai visto quel francese, tutto ben vestito, si credeva il re in persona!' mi disse mentre addentava un pezzo di pizza. Eravamo appena tornati da Parigi e stavamo parlando di alcuni passeggeri. 'Gli uomini! Più sono ricchi, più si credono potenti...' mi limitai a dire. 'E' stato bello però. Abbiamo fatto il nostro primo viaggio romantico' disse sorridendo. 'Agnese...' non sopportavo l'idea che si era fatta, di noi due come coppia, anche se ci amavamo io ero l'angelo custode e lei la mia protetta, questo non poteva cambiare. E poi era normale? Cosa avrebbe detto ai suoi genitori? -Mamma, papà, mi sono innamorata di un angelo, nel vero senso della parola!- No, non potevo accettare l'idea romantica che si era fatta. 'Lo so. Simone è da due anni che te lo dico. Io ti amo, ma questo non è amore passionale, è solo amore. Anche se ti desidero accanto a me come uomo, io non ti desidero carnalmente, come anche tu e lo sai. Quindi è inutile che neghi l'evidenza, ci amiamo. E' un peccato amare?' mi chiese dolce. Ah Agnese, anche io mi sono posto quella domanda da quando ti ho conosciuta. Dopo qualche minuto di silenzio mi accorsi che delle gocce simili a dei diamanti stavano solcando quel suo meraviglioso viso. 'Che c'è?' le domandai preoccupato. 'Lo sai quanto vorrei vederti? Quanto vorrei che tu fossi un uomo?' disse continuando a piangere. Sapevo che un giorno sarebbe scoppiata, che non le sarebbe bastato più tutto quello. 'Anche io vorrei che tu mi vedessi, che fossi reale per te, non sai quanto, Agnese...' dissi accarezzandole i capelli, rimasti sempre uguali a quando era bambina. Passarono i giorni e non parlavamo più come prima, qualcosa si era come spezzato. Ero disperato, ero combattuto. Dovevo fare quello che era giusto o quello che desideravo? Ah...in che guaio mi ero cacciato? Dopo un mese feci la mia scelta. 'Agnese, non possiamo continuare così, devo risolvere la situazione' dissi serio. 'Come farai?' mi chiese, guardandomi con occhi tristi. 'Questo non è importante. Devo ritornare in Paradiso'. 'Cosa?!' urlò 'no, non puoi lasciarmi. Sopporterò! Te lo giuro, sopporterò tutto questo, ma ti prego non lasciarmi' disse scoppiando a piangere. In quel momento desiderai abbracciarla con tutte le mie forze e dirle che mai e poi mai l'avrei lasciata, ma non potevo. 'Agnese, ti prego calmati. Tornerò, devo solo parlare con qualcuno, tutto qui' dissi cercando di consolarla. 'E se ti porteranno via da me?'. 'Non succederà. Tornerò da te, te lo prometto'. Per la prima volta in tutta la mia vita non sapevo se avrei mantenuto quella promessa. *************************************************** 'Simone...cosa...cosa ci fai qui?' mi chiese stranito Gabriele. 'Gabriele, ti prego ascoltami, è successo qualcosa che non so spiegarmi...'. 'Dimmi' disse preoccupato. 'Un angelo e la sua protetta si possono innamorare?' chiesi d'impulso. Non mi sono pentito di essermi confidato con Gabriele, anche se da quel momento scoppiò il caos più assoluto.
  
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