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Autore: Shade Owl    29/04/2014    1 recensioni
Sconfiggere il destino è un'ardua battaglia. Lo sa bene Nathan Clarke, il quale si è preso sulle spalle più di un fardello, il più recente dei quali lo ha trovato in un bosco durante la caccia. Ma lui ha qualcosa che molti sembrano considerare solo una mera illusione, e che secondo il suo giudizio può portare enormi cambiamenti nel futuro: ha una speranza.
E la speranza di un uomo da sola dovrà tenere testa a mille difficoltà, sostenendo la piccola Athena attraverso un mondo ostile a chi, come lei, sembra avere un solo cammino davanti: quello della morte.
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STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Athena era una giovane quindicenne bionda, dai capelli un po’ ispidi e non molto lunghi, che la facevano somigliare vagamente a un porcospino giallo. Non era particolarmente alta (anzi, per la sua età era anche bassa), né tantomeno aveva una costituzione massiccia. Lei, personalmente, riteneva di essere sottosviluppata dal punto di vista fisico, convinzione rafforzata anche dalla piccola misura del seno, parte integrante dell’autostima di un’adolescente, un problema che Nathan, alla fine, aveva deciso di non affrontare più fino a quando non fosse cresciuta un po’: tutte le volte che cercava di parlarne con lei, difatti, Athena finiva sistematicamente col rabbuiarsi e deprimersi, nonostante risiedesse nella fronte il suo guaio più grosso. Tuttavia, abituata com'era a nascondere quel particolare dettaglio, tendeva a pensarci più raramente.
- Più alta la guardia!-
Riavendosi solo in quel momento dalla propria distrazione, Athena lanciò un flebile singulto e alzò di corsa la spada da allenamento, bloccando per un soffio il suo affondo. Purtroppo la postura compromessa le costò l’equilibrio, e dopo aver fermato la stoccata si sbilanciò all’indietro e scivolò a terra, battendo un forte colpo di natiche sul pavimento.
- Ahi!- esclamò in tono lagnoso la ragazzina. Si rialzò massaggiandosi il fondoschiena e gli scoccò uno sguardo da cucciolo bastonato - Mi hai fatto male…- brontolò.
Nathan sorrise con pazienza, appoggiando a terra la spada di legno per la punta come se fosse un bastone.
- Hai tenuto i piedi in posizione quasi parallela. Questo ti ha tolto equilibrio: più vicini sono i piedi tra loro e più è difficile mantenere la guardia quando si viene colpiti, tanto che basta un semplice colpetto per farti cadere.-
Athena sbuffò, sistemandosi meglio la fascia di stoffa che aveva legato attorno alla fronte per assorbire il sudore e tenere lontana la frangia dagli occhi.
- Lo so, me lo ripeti tutti i giorni.-
- Questo perché ripeti l’errore tutti i giorni, Scintilla.- spiegò lui in tono mite - Comunque, per oggi può bastare così. Vai a lavarti e poi vieni a mangiare.-
- Cucini tu stasera?- chiese Athena, mentre riponevano in una rastrelliera vicino alla porta scorrevole le spade di legno.
Nathan scosse la testa.
- No, oggi dovrai pensarci tu. Io ho alcune cose da fare prima di cena, ti raggiungerò più tardi.-
- Di cosa si tratta? Devi concordare un’altra battuta di caccia?-
Nathan scosse ancora la testa, scompigliandole i capelli, e si avviò lungo il corridoio.
- Faccende che richiedono un’attenzione particolare.- rispose lui - Sono i Signori di Notte.-
Athena si accigliò, arrossendo un poco.
- E dai, avevo cinque anni!- protestò - Perché devi sempre chiamarli così?-
Nathan si voltò, sorridendo.
- Perché sennò non saprei come chiamarli.- rispose, strizzandole l’occhio.
 
Athena guardò Nate allontanarsi ridacchiando, mantenendo l’espressione imbronciata finché non ebbe svoltato l’angolo, poi quando fu sparito sbuffò e si diresse verso il bagno.
Molti avrebbero trovato strano che dei cacciatori si esercitassero nella scherma, eppure quella era la routine, in casa di Nathan Clarke, e fin da quando aveva imparato a camminare anche lei aveva dovuto cominciare a seguirla: sveglia alle sei del mattino, colazione, un veloce riscaldamento per sciogliere i muscoli e svegliarsi del tutto, poi dritti sui libri fino all’ora di pranzo. Dopo mangiato pausa e allenamenti fisici, prima con gli esercizi e poi con le armi finte, più raramente quelle vere.
Che poi, le cose strane nella vita con lui erano davvero parecchie, tanto che ormai Athena ci aveva fatto definitivamente l’abitudine. Tanto per cominciare, non sembrava affatto un cacciatore, a guardarlo: aveva un fisico invidiabile, tonico e scattante, ed era ben alto, ma tendeva a radersi regolarmente e a tagliarsi i capelli anche a costo di farlo da solo, a differenza di molti suoi colleghi che, invece, trascuravano un po’ di più l’aspetto fisico (come il suo amico Greg, barbuto e irsuto come un orso). Proprio per questo motivo Athena non faceva che chiedersi come mai non fosse ancora sposato.
Inoltre teneva moltissimo all’aspetto culturale nella sua educazione, e sembrava prendersela di più per una sessione di studio mancata che per un allenamento saltato, e conservava non pochi libri in casa (una casa quasi troppo grande per loro due da soli), soprattutto nel suo studio. Era certa di una cosa, dopo tanti anni che viveva con lui: aveva i soldi, e parecchi, ma non venivano solo dalle sue attività come cacciatore, questo era impossibile. Di sicuro Nathan aveva altre fonti di reddito, e qualcosa le diceva che c’entravano i “Signori di Notte”, come si ostinava a chiamarli lui, ma ogni volta che provava a chiedergli chiarimenti si rifiutava di approfondire l’argomento.
Nate, sai essere frustrante, lo sai? Pensò, andando verso il bagno.
 
Nathan aprì la porta dello studio facendo scattare la serratura con cui la chiudeva sempre e intascò di nuovo la chiave, tirandosi dietro l’uscio. L’interno era immerso nella penombra, anche grazie alle tende scure che coprivano la portafinestra, e solo una fioca luce bluastra, dovuta soprattutto al fatto che era già il tramonto, illuminava le poltrone, le librerie e il resto del mobilio là dentro.
Due persone lo aspettavano in piedi in un angolo, silenziose e immobili come manichini, apparentemente indifferenti al fatto che fino a un momento prima quella stanza fosse chiusa a doppia mandata. Nathan gli sorrise facendogli un cenno e si sedette alla poltrona più vicina alla portafinestra, allungandosi verso il tavolino davanti a lui, su cui erano posati alcuni bicchieri e una bottiglia di Distillato di Rovo.
- Qualcuno ne vuole un sorso?- chiese, sollevando appena la bottiglia.
La più alta delle due figure scosse la testa, avvicinandosi a lui. Il mantello frusciò appena nella sua scia.
- No, ti ringrazio, Nathan.- rispose - Siamo a digiuno.-
- Anche io, ma ho appena terminato l’allenamento con Athena… come si evince dal mio odore.- sorrise Nathan - Un bicchiere prima di cena mi rinvigorirà.-
Versò una generosa dose di Distillato e si abbandonò contro lo schienale della poltrona, accavallando le gambe.
- Allora, Lucius… non mi presenti la signorina?-
Lucius sorrise appena, facendo fremere i lungi baffi neri, e fece un cenno all'altra persona che era con lui, che si avvicinò di un paio di passi e accennò a un breve inchino. I boccoli biondi tremolarono lievemente mentre abbassava il capo.
- Nathan Clarke, permettimi di presentarti la nostra nuova collaboratrice.- disse - Margareth Orwell, della contea di Wiskerdell.-
Nathan le fece un cenno col bicchiere, e la giovane sorrise imbarazzata, distogliendo lo sguardo.
- Non serve essere così timida, Margareth.- disse Nathan - Presentarsi a me è pura formalità. Tanto, senza offesa, domani mi sarò già dimenticato il tuo nome… non posso ricordarmi di tutti. Sarà Lucius a darti ordini per mio conto. Se vuoi aver paura di qualcuno, abbine di lui.- ridacchiò.
- A tale proposito, ho alcune cose da comunicarti.- disse l’uomo, ignorando la sua battuta e traendo da sotto il mantello una custodia di cuoio - Ci sono giunte numerose segnalazioni dai nostri informatori più fidati, e alcune di queste faccende richiedono, a mio parere, la nostra attenzione.-
- Lo immaginavo.- sospirò Nathan, sorseggiando il Distillato - Dai, sentiamo… di cosa si tratta?-
- Dunque…- disse Lucius, aprendo il cilindro ed estraendone alcune carte - Una grave tempesta si è abbattuta sulle coltivazioni di cereali a nordest, e successivamente una vuivre si è insediata da quelle parti. Attualmente, riteniamo che si trovi ancora lì. Questo ha causato una penuria di mercanzia nel Mercato Centrale a Shaka, dove i prezzi sono saliti vertiginosamente. Molte famiglie potrebbero non farcela a superare l’inverno.-
Nathan annuì lentamente, senza guardarlo, lo sguardo serio perso nel vuoto. Lucius continuò.
- Un’altra segnalazione riguarda una tribù di Drow che è entrata in conflitto con la vicina comunità umana per questioni territoriali. Attualmente i rapporti parlano di semplici tensioni, ma c’è il rischio che presto si giunga a uno spargimento di sangue.-
- Quali sarebbero queste “questioni territoriali”?-
- I pastori umani del luogo hanno erroneamente portato le greggi su un terreno a loro sacro di superficie, così i Drow sono usciti nottetempo e hanno massacrato una parte del bestiame. Mi sono preso la libertà di inviare un paio dei nostri a monitorare la cosa, ma attendono tue istruzioni.-
Nathan fece un cenno per fargli capire che approvava l’iniziativa e buttò giù un altro sorso.
- Molto bene.- disse - Altro?-
- Un incantatore è stato trovato morto nella sua bottega… ucciso, sembra.- riprese Lucius - Le indagini sono tutt’ora in corso. Poi ci è giunta una lettera piuttosto preoccupante da un informatore nel regno di Anik, e infine un marito geloso ha scatenato una rissa in una taverna due giorni fa ed è stato arrestato.-
Nathan scosse a testa.
- Mariti gelosi e incantatori morti non sono di nostra competenza.- osservò.
- L’uomo che è stato arrestato è il figlio di un vicario.- spiegò Lucius - Per questo hanno pensato che potesse interessarci. Quanto all’incantatore, si sospettava fosse coinvolto nel mercato nero e fosse dedito ad alcuni incantamenti illegali. Il corpo di guardia locale ritiene che possa essere stato un suo cliente scontento.-
- Ad ogni modo, non è roba nostra.- replicò Nathan, finendo il Distillato di Rovo nel bicchiere - A meno che non causi gravi problemi a livello politico o danni alla popolazione, e non mi sembra questo il caso. Piuttosto, dimmi della lettera.-
- Il sovrano di Anik si è smarrito durante una battuta di caccia.- spiegò immediatamente Lucius, senza neanche consultare gli appunti - Attualmente lo stanno ancora cercando, ma manca già da due giorni, e ogni minuto che passa la situazione si fa sempre più tesa. Egli era il principale, se non l’unico, sostenitore della pace tra il suo regno e il nostro paese. I ministri, al contrario, mirano da anni alle miniere d’argento a ovest e, se Re Huber non verrà ritrovato, a salire sul trono sarà suo figlio dodicenne Hicabod. Non è in grado di opporsi da solo ai ministri, è troppo giovane. Le cose potrebbero peggiorare in qualsiasi momento.-
Nathan si massaggiò pensieroso il mento, giocherellando col bicchiere vuoto.
- Manda qualcuno a uccidere o catturare la vuivre che ha attaccato i campi del nordest.- disse - E fai in modo che la camera di commercio entri in seduta per discutere una soluzione per la crisi dei cereali a Shaka. Vediamo di non far morire di fame nessuno, mi si rovinerebbe il Natale.-
Un accenno di risata si levò dalla gola di Margareth, che per tutto il tempo era rimasta silenziosamente in ascolto. Lucius le scoccò uno sguardo severo, mentre Nathan sorrise e le strizzò l’occhio.
- Quanto ai Drow, proponi una mediazione con i pastori e trova un punto d’incontro. Per quanto ne so, i terreni sacri sono solitamente cimiteri o luoghi di culto mistico, ma stavolta è un terreno di superficie, e nessun loro precetto è contrario al pascolo in zone esterne al sottosuolo, se questo viene autorizzato dal loro Consiglio Anziano. Si è trattato di un’incomprensione, probabilmente i paesani non sapevano che quello era il loro territorio.-
Lucius annuì, mettendo via gli appunti e la custodia di cuoio.
- Molto bene. E per il resto?-
- Manda subito qualcuno dei nostri a cercare Re Hubert, e fai insediare un consigliere fidato tra i ministri di Anik. Se il sovrano non salta fuori sarà suo figlio a dover prendere le decisioni, e non possiamo lasciarlo diventare un burattino nelle mani dei burocrati… serve qualcuno che lo protegga. E, già che ci siamo, chiedigli di indagare su questa loro smania di conquista: l’avidità è un’ottima scusa, ma non mi convince del tutto. Vogliono qualcos’altro oltre l’argento, e dobbiamo scoprire cos’è.-
Lucius annuì di nuovo.
- Me ne occuperò personalmente. Manderò i nostri uomini migliori.- promise - C’è altro che posso fare?-
- Puoi salutare Baba, Zoey e il Crociato, ma oltre a questo non credo ci sia altro.- sorrise Nathan - Io tornerò alla rocca la settimana prossima, appena sarà finita la Festa d’Autunno qui in città. Non mi fermerò a lungo, ma sarà un’occasione per vedere con i miei occhi come vanno le cose. È di Maxwell Asimov.- aggiunse.
Margareth sussultò, allontanandosi rapidamente dalla libreria. Il tomo che aveva estratto col dito scivolò a terra con un tonfo.
- Maxwell Asimov, Oltre l’umano, la scienza. Un saggio romanzato su come l’uomo possa evolversi solo attraverso il progresso scientifico e culturale. Scoprirai, leggendolo, che molti nostri precetti si basano su questo suo pensiero.-
Lucius raccolse il libro, scoccando un’occhiata critica a Margareth, e lo rimise al suo posto.
- Non so più quante volte ho letto questo romanzo.- disse, voltandosi verso Nathan - La protagonista si chiama “Athena”, giusto?-
Nathan gli strizzò  l’occhio.
- Già. Si chiama Athena.-

In seguito a diverse segnalazioni mi sono accorto di una cosa: ho sorvolato troppo. Prometto, quindi, che farò più attenzione, in futuro. Dopotutto, vi avevo avvertiti sui dubbi che avevo, no?
Altra cosa da dire, è che sto volutamente evitando un po' di descrizioni dei personaggi, e che finora mi sono limitato a Nathan e Athena: questo perché verranno quando saranno visti da occhi che non li conoscono, perché mi piace di più così, ecco.
In ogni caso, non posso che ringraziare i lettori che mi seguono, ovvero Ely79, LullabyMilla, FabTaurus, Lune91, Iryael e KuRaMa FaN, che mi seguono. E aggiungo anche che siete già parecchi, per qualcosa che ho iniziato solo ieri... grazie davvero, a domani!

   
 
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