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Autore: Pampin    30/04/2014    0 recensioni
La vita di una liceale. Anna, insieme ai suoi amici, vivrà giornate indimenticabili e chissà che non trovi anche qualche imprevisto interessante. Nuove amicizie, nuovi amori e nuove scoperte....
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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(( Salve a tutti :) grazie alla mia distrazione mi sono dimenticata di mettere la presentazione nel capitolo precedente. Spero vi sia piaciuto e vorrei sentire le vostre opinioni, così da capire se devo continuare su questa strada o provare qualcos'altro, visto che questa è la mia prima storia :) Buona lettura. )) Sono passati un paio di giorni dal primo giorno di scuola. Ho fatto amicizia con Laura, sono riuscita a scoprire qualcosa su di lei. Alle medie era vittima di bullismo, poverina. Quando l’ho saputo sono rimasta ammutolita. È per questo che non parla, ha paura degli altri, ma per fortuna con me si confida. Oggi è mercoledì e io sono ancora sdraiata a letto, un altro giorno di scuola. Eccola, puntuale come sempre la sveglia suona e io mi alzo meccanicamente e mi avvio al bagno. Impiego un bel po’ a scegliere cosa mettermi ma appena finisco l’ultimo ritocco ai capelli, legati in una treccia, esco di casa. Arrivo giusto dieci minuti prima che suoni la campanella, ma non vedo ne Anna ne Riccardo. Mi siedo sul muretto fuori dal cancello della scuola e aspetto, ma non faccio in tempo a rilassarmi che una voce famigliare, forse fin troppo, mi fa sobbalzare. << Buongiorno dormigliona >> Gabriele è più tranquillo del solito, strano. << Ciao Gabri, come va? >> Domando, poco dopo sbadiglio, come a confermare il suo nomignolo. << Tutto bene … >> Ha risposto con un tono un po’ distratto. << Sei sicuro? Non stai bene? Che hai? >> Lo tartasso di domande visto che non è solito comportarsi così. << Beh oggi che con ragazzo devi uscire? >> Mi chiede all’improvviso. << Ma che stai dicendo? >> Non capendo il motivo di questa domanda. << Beh allora fai un giretto con me? >> Mi dice con un sorrisetto. << Basta che mi offri il gelato >> Rispondo, tanto si prende sempre gioco di me, sta scherzando di certo. << Davvero? Benissimo! Allora gelato gratis e un bel giro nel centro, a dopo dormigliona! >> << Ciao antipatico >> Rispondo con una linguaccia. Gabriele entra in corridoio e io solo adesso mi rendo conto di cosa mi ha appena chiesto. Un uscita, solo noi due, da soli, ma allora, mi ha invitato ad uscire?? Entro in classe, mi siedo al mio banco e non ho ancora detto una parola da quando ho salutato Gabriele. << Anna Loi >> Ma davvero mi ha chiesto di uscire? Cavolo, e io gli ho risposto con tanta tranquillità, non me lo sarei mai aspettato. << Loi Anna! >> Mi risveglio dalle nuvole e solamente adesso mi accorgo che il professore mi sta chiamando da un sacco. << Presente! >> Dico, scattando in piedi e suscitando qualche risata tra i miei compagni. << Non c’era bisogno di alzarsi, ma lasciamo perdere, si sieda >> mi dice il professore per poi continuare l’appello. << Tutto bene? Sei molto strana oggi >> Mi chiede Laura. << Ah si, sta tranquilla, sono solo un po’ stanca … >> Dico cercando di tranquillizzarla. Con tutto questo trambusto non mi sono accorta che Riccardo è arrivato in classe da prima, Anna invece non capisco perché non sia a scuola, magari sta male. Ma alla seconda ora entra giustificata, e mi lancia uno sguardo sapendo già cosa voglio sapere e mi fa il segno di dormire. Eh si, poi dicono a me dormigliona. Finalmente suona la campanella della ricreazione e si avvicina Gabriele. << Allora confermato per stasera, facciamo alle 16.00 nella piazzetta >> Mi dice lui con un tono davvero contento. << State organizzando per uscire? Che bello, possiamo venire?>> Non ho nemmeno bisogno di girarmi, so già a chi appartengano queste voci, ma mi giro lo stesso e vedo schierati Anna, Riccardo, Laura e Fabrizio. Vi starete chiedendo chi sia l’ultimo vero? Beh è un ragazzo con cui ho fatto amicizia in questi giorni, è davvero simpatico, ma forse a volte esagera. << Ehm.. >> Guardo Gabriele che mi sta fissando immobile aspettando la mia risposta, ma non faccio in tempo a dire niente che è lui a rispondere. << Va bene, volevamo andare stasera in giro >> Mi ha davvero sorpresa, credevo volesse uscire da solo con me, ma forse non è così importante. Vabbè ci divertiremo lo stesso. Usciamo di scuola e quando saluto gli altri vedo Gabriele che mi fissa, non so che fare e allora faccio l’unica cosa che so fare bene, gli sorrido e lui ricambia, ma non smette di fissarmi. Arriva l’ora di uscire e quindi mi avvio alla piazzetta, quando arrivo gli altri sono già tutti arrivati. << In ritardo come al solito vero? >> Chiedo, sapendo già la risposta. << Non cambierai mai >> Mi rispondono tutti in coro. << Che ne dite di andare alla nuova gelateria che hanno aperto qualche isolato più in là? >> Dice Riccardo con un cenno del capo. << Ok, dai andiamo, ho proprio voglia di un bel gelato >> Dico io, e ci avviamo. Sono davanti alla fila e sto chiacchierando con Fabrizio, quando Anna e Laura mi chiamano, così mi avvicino da loro. << Cara la nostra Annina, oggi siamo in vena di essere super alla moda eh? >> Mi dice Anna con un sorrisetto strano. << E noi sappiamo anche la causa … >> Dice Laura. Poi si scambia uno sguardo con Anna. << GABR … >> Ma non fanno in tempo a finire che metto una mano davanti alla bocca a tutte e due e le ammutolisco. Arriviamo alla gelateria, compriamo i gelati e ci sediamo nel parchetto affianco al locale. Il gelato è davvero buono e io me ne sto tranquilla sdraiata sull’erba fino a quando Fabrizio non pronuncia il nome di quel dannato gioco. << Adesso si gioca ad obbligo o verità >> Ecco, Fabrizio non poteva starsene buono a mangiarsi il suo gelato? Ovviamente tutti gli altri hanno accettato di giocare, secondo me ci provano gusto a torturarmi. Il gioco fila liscio tra obblighi impossibili e domande imbarazzanti fino a che la bottiglia non mi fa un brutto scherzo. << Allora, Fabrizio a … >> Girano la bottiglia ed ecco che indica l’unica persona pericolosa in quel momento. Perché voi non lo sapete ma Fabrizio ha la fissa, beh, perversione completa. << Gabriele! Obbligo o Verità? >> Gli domanda Fabrizio. << Obbligo >> Risponde Gabriele dopo qualche secondo. << Benissimo, bacia Anna, e non chiedermi quale, la tua “dormigliona” >> Fabrizio ha scelto la sua vittima, e questa volta sono io. << Ok >> Gabriele ha risposto senza batter ciglio. Ma fa giusto in tempo a finire di parlare che un bambina arriva e si aggrappa a me. << Ciao Anna!! >> Dice, e poi fai un sorrisone. << Lucia cosa ci fai qui! >> Chiede Gabriele con un tono un po’ brusco. << Mamma mi ha detto che eravate al parchetto sotto casa e così sono corsa qui, volevo salutare Anna >> Gli risponde Lucia con due occhi da cerbiatto. Lucia è la sorellina di Gabriele. Ha solo 7 anni ma è molto sveglia. Ha due enormi occhi castani e i capelli neri sempre avvolti in due codette. << Grazie per avermi pensata Lucia, sei stata molto dolce >> Le dico io, guardandola dolcemente. Passiamo un bel po’ di tempo a scherzare e a far giocare Lucia, chiacchierando e ridendo, ma arriva il tempo di ritornare a casa. << Anna fai la strada con noi? >> Mi chiedono Anna e Fabrizio. << Si va bene, arriv...oh!>> Lucia si è appesa al mio braccio e mi ha fatto quasi cadere. << No Anna ti prego rimani ancora un po’! >> Mi supplica. << Io.. non so.. dovrei andare.. >> Non so davvero che dirle. << Ti prego! >> Sta di nuovo utilizzando la tecnica “ occhi dolci “. << Eh va bene >> Non sono riuscita a dirle di no. Gli altri si allontanano e rimaniamo soltanto io, Lucia e Gabriele. Sto spingendo Lucia sull’altalena e Gabriele mi sta fissando. Ad un certo punto si avvicina e ci allontaniamo, dicendo a Lucia di aspettarci tranquilla sull’altalena. << Dovevi dirmi qualcosa? >> Gli chiedo, non capendo perché si fosse voluto allontanare. << Beh ti devo ancora il bacio >> E si avvicina a me. Non posso fare niente, sono al muro, ipnotizzata dai suoi occhi. Sento il suo respiro, è così vicino. Chiudo gli occhi, ma al posto del suo bacio mi arriva in pugno in testa. << Ahia! Ma che ?! >> Gli dico arrabbiata. << Ahahah volevo vedere come reagivi >> Mi guarda con uno sorriso misto tra un ghigno e un sorriso dolce. << Sei un deficiente! >> Gli dico, ma poi scoppio a ridere.
  
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