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Autore: bethrandall    02/05/2014    5 recensioni
Neor è in difficoltà con Amina e Kalth , e pur di tenere a bada i suoi amati gemelli rumorosi , improvvisa una storia tanto stramba quanto più simile alla realtà.
questo racconto parla di una Dubhe-principessa che a causa di un sortilegio diventa un orrida bestia incapace di amare, e di un contadino , innamorato di storie e leggende, che anela a trovare la donna che possa fargli scattare il cuore che sgorga di amore. Quando Neor(zio), padre di learco , e inventore strambo, decide di partire , si perde in un orribile foresta dove va a finire direttamente nel castello della Bestia. Learco, pur di salvare la persona più cara che li rimane al mondo , decide di fare un duro scambio sostituendo come prigioniero il padre con se stesso. Learco è terrorizzato dall’idea di vivere per sempre con la Bestia, ma scoprirà in realtà quanto ella sia fragile , e quanto sia disposta a ricevere amore. La storia è contornata da strambi personaggi , che altro non sono che i nostri amatissimi servi del castello che con il loro magico aiuto , lo renderanno un luogo di gioia , cosa che non era più da tempo. Riusciranno a far innamorare la Bestia del giovane?
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dubhe, Learco
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Fu lesta come al solito, e letale. Anche se non aveva colpito nessuno in particolare. Aveva c’entrato un sacco di farina dietro il fornaio , e le galline del povero uomo sloggiarono tutte chiocciando spaventate. Rekla sorrise , e con un movimento tutt'altro che femminile  fece scricchiolare le ossa del collo , che emisero un suono al quanto spaventoso , come qualcosa di rotto.
‘’ Bel tiro , Signora. Al solito’’
A parlare era stato Filla il suo miglior consigliere , non ché aspirante cacciatore. Perché dopo tutto lei era la Cacciatrice di tutto il paese.  E tutti gli uomini le cadevano ai piedi un po’ come facevano le sue prede dopo una pugnalata dritta al cuore.
‘’Anni di esercizio , non poteva essere altrimenti. Ultimamente le  cerbiatte mi scappano sotto il naso , e io voglio essere il più veloce possibile. Infangherei il mio buon nome se non lo facessi. ‘’
I cacciatori dietro di lei fecero un coro di accordo , come se le cerbiatte rappresentassero una calamità per tutto il paese. Ma la ragazza sapeva benissimo che quelle urla di giubilo erano solo ed esclusivamente rivolte a lei.
Rekla si sistemò i capelli ricci , facendo vaporare le sue ciocche intorno alla testa. Sembravano tanti raggi di sole intorno a lei. E i suoi capelli erano  … diciamo, un vanto … ecco , la distinguevano da quei bifolchi che le stavano dietro.
‘’Signora , devo dirle che il mastro del paese ultimamente si comporta da  cafone verso i suoi confronti , la deride spesso , eh … fa commenti sessisti. Dicono che le femmine , non dovrebbero impugnare arm … ‘’
Rekla afferrò per il bavero il suo antico ‘’capo’’ di caccia , ormai vecchio, non passava più a rassegna per i boschi. La ferocia era intatta , ma ormai ogni sua azione veniva pronunciata dalla ragazza che aveva preso il suo ruolo. ‘’ non ho bisogni di spioni stupidi che mi vengano a dire cosa circola in questo paese, se le persone , soprattutto voi stupidi uomini che rasentate a essere più semplici di una cellula ,  parlano male del mio ruolo. Vi dico una cosa , sarò pure una donna, ma ho sfamato questo paese a forza di pugnalare creature indifese’’ detto questo  estrasse il pugnale dalla cintola e lo poggiò a un soffio dalla giugulare del tizio.
‘’ Sai cosa circola anche in paese , mio vecchio consigliere? Che io mi sono fatta strada uccidendo coniglietti. Ma , in questo caso , le voci sono vere. E se in un primo momento i poveri cuccioletti del bosco piagnucolavano implorandomi di far cadere il pugnale a terra e di lasciarli liberi , poi gemevano di dolore o stavano in silenzio. Ecco , anni anni di coniglietti , mi hanno insegnato tante tecniche per uccidere qualcuno. E tu , mi ricordi tanto un coniglietto … mi si sta risvegliando la voglia !’’ lasciò il bavero della casacca malamente e il povero uomo si accasciò per terra , sollevando una leggera nuvola di  polvere intorno. ‘’ Filla? Dov’è sta il mastro?’’
‘’Nella sua bottega signora.’’
Rekla rinfoderò il pugnale e sistemandosi nuovamente i capelli si precipitò verso la bottega. Ma qualcosa le inchiodò i piedi per terra. Persino l’aria non passava più dai polmoni. Vicino alla fontana del paese , di fronte la bottega del mastro , seduto a leggere stava Learco , il ragazzo più bello e cortese dell’intero villaggio.
‘’Ehilà! Buongiorno!’’ non ottenendo risposta si avvicinò al ragazzo , assorto nella lettura come  se tutto ciò che lo circondasse non esistesse e solo il libro pesante sulle mani avesse una consistenza reale.
‘’Ho detto Buongiorno!’’
Learco si riscosse e le sorrise. ‘’ Scusi , Buongiorno!’’

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‘’ Ma questa cacciatrice è cattiva? ‘’
‘’Certo, lei soprattutto! ‘’
Amina e Kalth  guardarono Neor incuriositi! ‘’ L’hai conosciuta?’’
Neor scosse la testa ‘’ No , ma credetemi , è cattiva ,e … Amina , se non ti comporterai bene verrà a prenderti durante la notte!’’  Amina si nascose la testa sollevandosi il vestito e iniziando a tremare tutta . ‘’ No , per piacere ! No’’ Neor le diede un bacio sulla fronte attraverso il morbido tessuto.     ‘’ Allora fai la brava , promesso? ‘’
Amina annuì ‘’ promesso’’ .


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Learco guardò la cacciatrice del villaggio. Alta , vestita da uomo e due freddissimi occhi azzurri , che se rimanevi lì lì per guardarla potevano ustionarti come fa   il ghiaccio.
‘’ Scusi , Buongiorno!’’ non l’aveva sentita ,doveva essere sincero. Quando leggeva il mondo diventava nebbia e pian piano le parole vergate sul libro prendevano consistenza trasformandosi in paesaggi  infiniti. Tutto ciò che leggeva lo faceva sprofondare in un mondo a parte. Aveva addirittura  scordato di essere dietro la fontana e ne prese coscienza solo quando uno schizzo di acqua colpì la casacca.
‘’Cosa leggete?’’ Rekla , la cacciatrice, senza chiedere nessun permesso li sfilò il libro dalle mani e iniziò a sfogliarlo , sedendosi comodamente sul muretto in pietra che li separava della fonte d’acqua. Una caviglia sotto la coscia e un piede penzoloni. Curvata , nel vano sforzo di convertire le parole in immagine.
‘’ È un libro che ho letto spesso , Signora ! se vuole qualche giorno potrei prestar …’’
Lei chiuse il libro malamente e lo restituì al proprietario. ‘’ Nah. Non è cosa per me una sana e ricca lettura, piuttosto punto sull’esercizio fisico, e dovresti ricrederti pure tu! ‘’ gli occhi della giovane donna lo squartarono tanto lo vedeva con attenzione , di fronte quello sguardo indagatore  si sentiva nudo con un verme , e strinse più forte il libro al petto. ‘’ Magari un giorno’’.
‘’ Ora mi piaci di più. Saresti un buon partito. E io, sono donna da marito, ma non ho intenzione di cedere a nessuno di questi famelici lupi che vivono in questo villaggio. Un uomo bello e cortese come te, sarebbe una brocca d’acqua nel deserto più arido del mondo. Un ottimo Marito.’’
Detto questo la ragazza sbatté le ciglia e si risistemò le ciocche bionde sulle spalle.
Ma Learco scosse la testa e decise di scendere dal muretto della fontana , poggiando gli stivali sulla liscia pietra del suolo. ‘’ Grazie per i complimenti , soprattutto  se detti da una persona di inestimabile bellezza come voi , ma … ‘’ pian piano si allontanava , evitando di inciampare nella pietra. ‘’ Ma un uomo come me , non potrebbe accudirla in nessuna maniera, cioè , sono , ancora un … inesperto. Non so cacciare , né cucinare o semplicemente occuparmi di una donna forte e sensuale come lei’’ gli occhi azzurri della ragazza scintillarono a quelle parole. ‘’ Non preoccuparti , insegno a molte persone il mestiere del cacciatore , non mi confonderei per una persona in più. Soprattutto se la persona è così gentile e ha la capacità di parlare, cosa rara in paese.’’
Il povero Learco non aveva in mente nessuna dolce parola nei suoi confronti o  almeno capace di risultare garbato.
‘’Avrei un impegno , Signora.’’
‘’Posso aspettare volentieri messere!’’
Si guardò intorno , poteva facilmente raggiungere casa sua se prendeva per il vicolo dietro al bottega del mastro , che stava ghignando di fronte la scena che li si parava davanti agli occhi.
Learco sospirò , stringendo il libro fra le mani.
‘’ Da piccolo avevo sei coniglietti e li accudivo tutti con cura , ora con permesso.’’
La ragazza rimase scioccata e lui ebbe il tempo di svoltare verso casa sua.

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Rekla rimase sconcertata dopo l’ultima frase che il ragazzo aveva detto. E il sentir ridere quello stupido insolente del mastro Forra , affacciato alla finestra le fece ribollire il sangue nelle vene. Di impulso lanciò un pugnale verso la direzione del mastro, e quello con molta fortuna si scansò in tempo. Almeno aveva smesso di sogghignare. Rekla si sistemò nuovamente i capelli e il mantello sopra le spalle.
‘’ Filla, portami le armi e i sacchi. Devo cacciare!’’
‘’Sì , Signora’’
Il ragazzo fu svelto a portarli tutto quello che aveva di bisogno. Si caricò i sacchi sulle spalle e sistemò i pugnali  dentro i foderi.
L’avrebbe conquistato. Prima o poi.


(spazio dedicato all ‘autrice della fan fiction: oddio! Da quanto tempo non aggiorno?  Non fucilatemi , ve  ne prego , ma il tempo mi è stato nemico. Divertitevi con questo breve capitolo. Spero di aggiornare presto! Spero. )
  
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