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Autore: Nicolove    04/05/2014    3 recensioni
Jason scopre di essere innamorato di Nico ... ma Percy non è felice dei nuovi sentimenti di Jason
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Annabeth Chase, Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jason non aveva mai pianto in vita sua, e non aveva mai immaginato di farlo. Era disperato, Nico era sparito andando non si sa dove. Ed era tutta colpa sua. Percy non stava meglio di lui. Era rimasto a fissare il vuoto nella speranza che Nico ritornasse. Si sentiva in colpa ,pensava che fosse tutta colpa sua. Forse avrebbe dovuto lasciare in pace Nico e Jason e lui si sarebbe dovuto trovare qualcun altro e vivere nel tormento di non essere riuscito a conquistare la persona amata. Ma si sentiva anche un egoista, forse Jason aveva ragione.
-Senti Jason … dobbiamo ritrovare Nico … mi dispiace tantissimo- Percy questa volta era davvero sincero ma Jason non rispose. Non voleva mostrarsi con le lacrime agli occhi.
-So che è tutta colpa mia , non avrei dovuto intromettermi e…-
-Senti Percy, non fare la vittima adesso, sei solamente un’idiota – Jason aveva detto tutto.
Percy aveva capito che Jason non avrebbe collaborato, se voleva trovare Nico lo avrebbe fatto da solo, senza Jason. Ma sapeva che se avrebbe trovato Nico, lui non l’avrebbe mai seguito. Amava Jason e avrebbe voluto lui. Solo lui. No
-Jason io vado a cercare Nico, ti chiedo di seguirmi , lui … lui non vorrà ritornare con me- Percy pronunciò l’ultima frase con un tono amaro e carico di risentimento-
Jason lo guardò per un attimo. Percy pensò che fosse bellissimo. Ciò che non era lui. Ma Jason riabbassò subito lo sguardo a terra in segno di non volerlo seguire da nessuna parte. Allora in quel modo sarebbero dovuto andare le cose pensò Percy. Una nuova scintilla gli si accese negli occhi e Jason sembrò notarla; avrebbe ritrovato Nico e il ragazzo avrebbe mollato il figlio di Giove perché non era venuto a cercarlo e quello che si sarebbe tormentato per tutta la vita sarebbe stato Jason. In quel momento Percy si sentì il cattivo di tutta quella faccenda ma non gli importava, era stanco di fare il buono, doveva reagire. Forse Percy non lo sapeva ma Jason era bravissimo a leggere dentro le persone , lo aveva imparato al Campo Giove. Jason aveva percepito la nuova determinazione di Percy e aveva deciso di non dargliela vinta, ma a modo suo. Percy preparò lo zaino e per un attimo si ricordò dell’impresa che dovevano affrontare ma pensò che essendo un dio Dioniso poteva cavarsela da sola finchè  non avrebbe ritrovato Nico. Jason la pensava al contrario: era stata affidata loro un’impresa e dovevano affrontarla. Aveva deciso: sarebbe andato a salvare Dioniso e poi da Nico, era sicuro che Percy non l’avrebbe trovato comunque. Così le loro strade si sarebbero divise.
-Quindi vieni o no?- Percy voleva essere sicuro di poterlo incastrare alla fine dicendo a Nico che il suo adorato ragazzo non era venuto a salvarlo. Si sentiva una specie di Octavian versione mora.
-No- Jason pensò che Percy volesse poi incastrarlo davanti a Nico , gli ricordava moltissimo Octavian.
Percy con aria soddisfatta piantò in asso Jason e ritornò indietro, l’unico posto in cui Nico avrebbe potuto nascondersi era la foresta del Campo Mezzosangue, ma doveva far attenzione a non farsi scoprire altrimenti sarebbe morto. Letteralmente.
Jason lo guardò con aria divertita mentre ritornava al Campo Mezzosangue ,ma cosa aveva intenzione di fare? Voleva farsi scoprire?. Jason prese lo zaino e proseguì per la sua strada. Prima di tutto veniva il dovere.
 
Nico non se la passava tanto bene, era arrabbiato con tutte e due, soprattutto con Jason. Sapeva che il suo ragazzo era arrabbiato con Percy, ma sperava che avesse un’po’ di contegno: era un romano. Ma dopotutto i romani ci tenevano moltissimo al proprio onore. Si erano messi a litigare come due bambini e lui era scappato via. Non era un vigliacco ma era stanco dei continui litigi di quei due. L’aveva capito alla fine che era tutta colpa della gelosia e si chiede se Percy non si fosse messo a collaborare con Era. No, certo che no. Nessuna persona sana di mente l’avrebbe fatto. E Percy era una persona sana di mente, o almeno era quello che credeva. Si era nascosto nel posto più ovvio: nella foresta del Campo Mezzosangue perché in fondo voleva essere ritrovato. Da Jason. Voleva che il suo ragazzo lo cercasse, che si preoccupasse per lui, che si pentisse di quello che aveva fatto. Ma era sicuro che anche Percy voleva ritrovarlo. Ormai non si fidava quasi più di lui, l’aveva fatto soffrire, un'altra volta. Si chiese cosa volesse veramente da lui …
-L’amore fa soffrire più di quanto si crede – quella voce Nico la conosceva troppo bene
-Ancora tu … cosa vuoi-
-Ti vedo in difficoltà caro Nico- il ragazzo sbuffò semplicemente, Cupido gli aveva portato fin troppi guai-
-Ti consiglio di fare la tua scelta, o il mare o il cielo- Nico non capiva… cosa voleva dire Cupido, sicuramente era impazzito. Fatto sta che Cupido scomparve e Nico si ritrovò di nuovo solo nella foresta.
 
-Allora, Nico ha detto che ci saremmo accorti dove fosse tenuto prigioniero Dioniso, ma io non vedo niente- Jason aveva cominciato a parlare ad alta voce, si sentiva meno solo. L’unica persona nei paraggi era un uomo alto, pallido e con capelli scurissimi. Anche se faceva caldo portava un lungo mantello nero. Il signore lo fissava intensamente e sembrava che lo chiamasse. Jason anche se titubante si avvicinò a lui.
-Cosa c’è ragazzo non ti fidi?- l’uomo aveva una voce molto profonda e severa.
-No … cioè… forse- Jason si rimproverò mentalmente di essere così stupido
-Non importa , immagino tu non mi abbia riconosciuto- Jason spremette le meningi al massimo, ma quell’uomo non l’aveva mai visto.
-Immaginavo, voi figli di Giove siete tutti uguali- l’uomo fece un profondo sospiro
-Sono Plutone – adesso era tutto chiaro, quell’uomo assomigliava incredibilmente a Nico, Jason si diede dello stupido per non averlo capito subito.
-Divino Plutone, cosa la porta qui- Jason non trovò niente altro da dire.
-Vedo che sei solo, non mi stupisco. Solo un romano poteva continuare nell’impresa nonostante tutto quello che è successo- adesso anche Plutone sapeva cosa era successo?
- Venere fa il tifo per te … Minerva invece per Percy, è nata una piccola rissa tra le due- Jason non credeva a quello che il dio gli stava dicendo.
-E lei divino Plutone per chi fa il tifo?- Plutone inarcò un sopracciglio guardandolo di traverso e Jason appena capì quello che aveva appena chiesto arrossì violentemente.
- Per proseguire devi affrontare una prova,la solita con i mostri, non avevano tempo per inventarsi qualcosa di più originale. Era pensata per tre, ma visto che sei solo ti darò un piccolo aiutino- Jason ringraziò mentalmente Plutone per non aver risposto alla sua domanda.
-Sai dov’ è mio figlio?- Jason arrossì di nuovo, non voleva raccontare quello che era successo.
-Pensavo che lei lo sapesse-
-Infatti lo so, ti dico solo che se non ti sbrighi il figlio di Poseidone lo troverà prima di te-
Jason non si era accorto che intanto dietro da dietro di lui erano sbucati due mostri particolarmente grossi che si stavano avvicinando sempre di più.
-Mi dispiace dirtelo ma siete tutti e tre morti- Jason rimase confuso per quell’affermazione, ma era troppo tardi, un mostro lo colpì alla testa e vide tutto nero.
-E ora tocca a quell’altro illuso figlio di Poseidone- Plutone improvvisamente cominciò a frantumarsi in tanti pezzetti… lasciando posto a un’orribile mostro, il capo. Era una trappola.
  
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