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Autore: raffa_chan    10/05/2014    1 recensioni
Bianca,ventiduenne studentessa della facoltà di economia e commercio, vive in un piccolo appartamento insieme a Lara, la sua amica pazza e scatenata. Dopo molto tempo, e sotto pressione dell'amica, decide di iscriversi ad un corso di giornalismo.
Non sa che questo corso le cambierà la vita.
Dal secondo capitolo:
" ci stai provando?"
"ti va di uscire insieme sabato sera?"
"ma che stai dicendo?"
"lo prendo per un si?"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Tra un caffè e un articolo di giornale….
Capitolo 8

< < Oh no!!! Si è rotta la lavatrice!!!! > >
Svegliata dalle urla di Lara, guardo l’orologio di camera mia. Sono ancora le 4 e mezza!
Si può sapere perché è sveglia già da quest’ora??
Mi siedo svogliatamente sul letto e dopo essermi grattata con forza la testa, mi giro dall’altro lato della stanza… mia sorella sta ancora dormendo. Pare non abbia sentito minimamente le urla della mia amica. Bè menomale! È meglio che riposi. Ieri sera dopo essere arrivata, si è andata subito a coricare. Era distrutta… dentro e fuori. Ed io con lei.
“Bianca!!!!” grida la mia, ancora per poco, amica entrando di colpo in camera mia. Mi giro immediatamente verso mia sorella nel timore che si fosse svegliata di colpo, ma per mia fortuna pare non aver dato minimamente retta a Lara, girandosi svogliatamente dall’altra parte del letto. Non so perché ma nel farlo ha sbuffato in modo alquanto divertente.
“Che cavolo vuoi Lara! Non vedi che Anna dorme?!” grido a bassa voce io.
“Ah già…! Me ne ero dimenticata!” dice ora zittendosi quasi. “Comunque” prosegue “ si è rotta la lavatrice!! E in bagno è tutto bagnato! Come facciamo??”
“Bè innanzi tutto asciughiamo per terra e poi chiamiamo un tecnico ! Anche se non credo che a quest’ora ti risponderà qualcuno…”
“Ma io non mi lamentavo per questo, demente!! Lo so! Ma ti rendi conto che fino a quando ci aggiusteranno la lavatrice dovremmo lavare tutto a mano ???”
“Bè si…. E quindi?”
“E quindi?? Mi rovinerò le unghie ecco il quindi!! E pensare che mi ero appena fatta le french…”  e se ne va chiudendo la porta mentre da fuori la sento ancora borbottare…. E chi la capisce!!
Con gli occhi che si accingono a chiudersi, mi alzo dal letto , strofinandoli un poco, andando verso il bagno dove mi sarei apprestata a fare un po’ di ordine  quando sento il cellulare vibrare. Mi avvicino al comodino e vedo con sorpresa che è stato Francesco a scomodarsi tanto inviandomi un messaggio…. era dall’ultima lezione con il professore Racina che non lo sentivo ne lo vedevo. Non ha risposto nemmeno ad uno dei miei messaggi o delle mie chiamate e ora alle 4 e mezza del mattino mi scrive :
< Non riesco a dormire… ti penso. Ti amo. >
Sì col cavolo! Vaffanculo Francesco!
“ Bianca! Allora quanto ti ci vuole a venire ad aiutarmi?”
Butto il telefono arrabbiata sul comodino e vado ad aiutare la mia amica in bagno.
******
“E così Bianca esce con questo Francesco?”
Dopo che Bianca era uscita per andare all’università, Anna si era svegliata quasi subito… così per distrarla un pochino mi ero messa a raccontarle le peripezie amorose di sua sorella.
“Bè, per carità è un bel ragazzo anzi è proprio figo! Però è troppo…  misterioso ecco.”
“Bè da quello che mi hai raccontato sembra che nasconda troppe cose! E poi scusa che centra il professore di Bianca in tutto questo??”
“Non lo so cara… però ho un idea che potrà aiutare parecchio tua sorella!” dico fiera di me stessa per la brillante idea che mi è venuta in mente. Bianca era un disastro in amore, un vero e proprio caso umano! Per questo aveva  bisogno di due professioniste ( perlomeno io) che le potessero dare una mano a fare chiarezza nel suo indeciso e poco intelligente cuore.
“Lara? Non mi piace la tua espressione…”
La povera Anna ancora non  aveva idea di chi io fossi…bè presto avrà modo di colmare tutte le sue lacune.
“Preparati! Dobbiamo uscire.” Dico alzandomi dal suo letto e guardandola decisa. “Andiamo all’università.”
********
“Bianca!”
Mentre mi dirigo in aula per seguire la lezione di economia politica sento chiamarmi a gran voce ,ma non ho la minima intenzione di voltarmi perché so benissimo chi è stato.
“Bianca ti prego..!”
Se pensa di smuovermi si sbaglia di grosso! Ha avuto abbastanza  giorni per potermi cercare…. Ora basta!
“BIANCA!” 
Sento che ha accelerato il passo e inconsciamente anche io faccio lo stesso. Non voglio ne vederlo ne ascoltare le sue solite scuse pietose….
“Bianca… “ mi afferra per il braccio e io non posso fare a meno di fermarmi…. ma non mi volto. No.
“Ti prego… ascoltami.”
“E perché dovrei farlo?” rispondo in modo calmo e gelido , senza mai voltarmi, anche se avrei voluto vedere la sua espressione.
“Bianca io… ho avuto un problema… è per questo che non mi sono fatto sentire.”
“Che bella scusa! E sentiamo allora, qual è stato il tuo problema?”
“Ecco…ho incontrato una persona…”
“Cosa..?” mi giro verso di lui. I miei occhi si assottigliano automaticamente. Sento di aver cambiato colore… mi si è ghiacciato improvvisamente il sangue.
“Aspetta! Non trarre conclusioni affrettate! Ho incontrato questa persona che..”
“Questa persona è una ragazza?”
“Si.. ma dicevo che” ma lo zittisco prima che possa continuare.
“Praticamente mi stai dicendo che sei uscito con un'altra?!” dico alzando il tono di voce. Il mio cuore ha accelerato i battiti. Mi sento furiosa!
“No Bianca! Che cosa hai capito? Non l’ho incontrata per il motivo che hai pensato tu..! Lei è… una mia ex ed è venuta qui in città perché doveva cercare un'altra persona…”
“Perché questa storia sa tanto di menzogna?” dico cercando di trattenermi… sento che sto per mettermi a piangere.  
“Bianca… è la verità… credimi.” Dice quasi in una supplica.
“Perché non mi dici chi è quest’altra persona? E come si chiama questa tua ex? E perché cavolo non mi hai risposto alle chiamate quando io ero a casa non sapendo più cosa pensare?!”
“Ero nervoso… sono stati dei giorni pesanti in cui ho dovuto affrontare dei discorsi e delle situazioni che pensavo fossero ormai sepolte! O almeno in parte. Comunque lei si chiama Giovanna.. e non posso dirti chi è l’altra persona che sta cercando, mi spiace.”
“Perché? Chi è questa persona per non essere nominata? E questa Giovanna? Come mai è venuta proprio da te per cercare questo innominato?! “
“Bianca… è una storia complicata e non voglio coinvolgerti…. ci staresti male e basta.”
“Parlami maledizione! Voglio saperlo! Non posso stare con te con il timore di essere tradita o con l’essere presa in giro!”
“Io non ti tradirei mai!!” dice prendendomi il viso tra le mani, ma che prontamente scaccio via.”  Non lo pensare neanche …” continua guardandomi con gli occhi che sembrano, e dico sembrano, dispiaciuti  ” ma non posso raccontarti questa storia. È troppo complicato e non capiresti. Mi spiace…”
“Non vuoi parlare? Bene allora non ho alcun motivo per restare ad ascoltarti.” Dico, voltandomi e fingendo di non essere rimasta per l’ennesima volta delusa… non ce la faccio più.
“Ti prego Bianca… perdonami.”
“COME FACCIO A PERDONARTI?!” mi giro furiosa verso di lui, guardandolo dritto negli occhi. I suoi stupiti, i miei pieni di lacrime.
“Come faccio a perdonarti se non so nemmeno che hai fatto?! Come faccio a perdonarti? Mio Dio! Mi sembra di dire sempre le stesse cose con te! E tu che fai? Ogni volta che credo che ci siamo chiariti tu ti comporti sempre peggio e io ci resto male ogni volta. Non ce la faccio più!”
“Bianca! Ascoltami un attimo!” dice afferrandomi per le spalle.
“…..”
“Io ti amo. Ti amo con tutto il cuore e non credo di aver mai amato una persona così tanto. Anzi non credo di aver mai amato nessuna donna in vita mia. Con te è iniziato tutto in modo frettoloso e strano ma io non potrei mai essere così felice di aver preso quell’autobus quel giorno e di aver deciso di frequentare questo corso di giornalismo. ”
“E il professore?”
“Cosa?”
“Che centra lui? Perché lunedì a lezione te la sei presa tanto?”
“…….”
“Mi vuoi dire in che rapporti sei con lui? Perché lo conosci??”
“Bianca… è una lunga storia. Io e lui ci siamo conosciuti anni fa e non siamo proprio in buoni rapporti.”
“Ma perché? Il primo giorno di lezione tu gli hai pure fatto una domanda e non sembravi così incavolato con lui!”
“È complicato… ma ti prometto Bianca che un giorno ti racconterò tutto! Prima sistemo questa storia e poi ti racconterò tutto. È una promessa.”
“…”
“Tu devi solo fidarti di me.” Conclude guardandomi negli occhi intensamente. Mi ci perderei li dentro… lui china il suo capo verso di me e mi bacia teneramente.
Ogni volta finisce così tra di noi. Litighiamo e poi facciamo pace così. Io lo amo perdutamente e più provo a mettere delle barriere per non rimanere ferita troppo da questi suoi segreti più poi le abbasso davanti a lui e ai suoi baci.
“Senti …” continua lui “ perché stasera non vieni a casa mia? Ti va una cenetta romantica? Sono un ottimo cuoco!”
“Cosa? A casa tua?”  non ci ero mai andata.
“Si… vorrei farmi perdonare in qualche modo.” Dice sorridendomi.
“Ehm…”
“Dai Bianca! Per favore …”
“Va bene.”
“Grandioso! Passo a prenderti stasera alle 21:30 ” si china nuovamente per baciarmi e poi sussurrandomi all’orecchio dice “ stasera ti farò provare i brividi.”  E baciandomi il collo se ne va.
Andare a casa sua… andare a casa sua... andare a casa sua. Mi ha invitata da lui, dopo che neanche due minuti fa stavamo litigando, o per lo meno stavo litigando solo io. E non abbiamo nemmeno chiarito chissà come, anzi per niente. Eppure perché sono così felice? Sento che potrei mettermi anche a ballare. È così che ci si sente quando si ama? La mia mente è ancora furiosa con lui ma il mio cuore mi da della stupida e mi dice di essere solo felice di andare da lui. Andare da lui, andare da lui potrebbe significare una cosa sola… fare l’amore con lui.!
Ma io non sono assolutamente pronta per questo!! Oddio ! Devo calmarmi…
Entro in aula sperando che nessuno noti il forte rossore sulle mie guance.
*********
Una volta arrivate all’università, io e Anna iniziammo a guardarci intorno nella speranza di trovare la persona con la quale avevo intenzione di parlare.
“Lara… si può sapere perché ti sei vestita in questo modo?”  mi chiede molto imbarazzata Anna.
“Come perché? Dovevo sembrare una studentessa e passare inosservata, no?”
“Così passi per tutto tranne che inosservata! Lara ti rendi conto che sei vestita come una prostituta??”   dice facendo chiari segni con le mani riguardo alla mia mise…
“Cosa??? E che avrei da prostituta scusa??”
“Tanto per cominciare la tua camicia è così scollata che mi chiedo la necessità che avevi nel vestire la parte superiore del tuo corpo! Ti si vede tutto il seno!”
“Ma che dici?? È solo un pochino scollata…“   dico cercando di darmi un po’ di  contegno sistemando la camicetta, avendo notato dei ragazzi guardare in modo insistente le mie ragazze.
“Comunque ora cosa facciamo? E se ci becca Bianca??”  dice guardandosi intorno con fare preoccupato.
“Non ti preoccupare. Adesso dobbiamo trovarlo in modo tale da capire le sue intenzioni…”
“Io ancora non ho capito perché dobbiamo farlo..!”
“Come perché? Se io o te ci proviamo con Francesco e lui ci dovesse stare, noi gli spiattelleremmo in faccia chi siamo e lo smaschereremmo! E salveremmo  Bianca da una relazione infelice!”   concludo seria guardandola negli occhi. Lei sembra titubante ma ora non è il momento di esitare… non posso stare senza fare niente mentre la mia migliore amica rischia di essere presa in giro alla sua prima storia. Certo, tutti questi miei dubbi su Francesco non potevo  confessarli così facilmente… lei ha già tanti pensieri a riguardo ! Le metterei solo più paura. Per questo devo agire io!
“Secondo me non è una buona idea… Bianca non approverebbe!”
“Senti Anna, io devo scoprire che tipo è Francesco realmente e perciò userò tutti i mezzi, leciti e non, per poterlo fare e proteggere tua sorella! E tu mi aiuterai, perché anche tu le vuoi bene e so che hai i miei stessi dubbi a riguardo!”  
“…”
“So che sei titubante all’idea ma è la cosa migliore per lei..” dico prendendole il viso nelle mani e capendo di averla finalmente convinta!
“D’accordo! Non voglio che commetta il mio stesso errore!” dice riferendosi chiaramente a tutto quello che le era capitato.
Così iniziammo a cercare Francesco un po’ dappertutto….  alle pensiline, al bar, davanti ai bagni degli uomini ( venendo guardate sempre in malo modo dalle altre ragazze e in un modo decisamente migliore dai ragazzi) ,alle varie copisterie, davanti alla segreteria.  Eravamo stremate!!  Odiavo Francesco in tutti i modi possibili!  Si moriva di caldo e per di più mi stavo pentendo di aver coinvolto Anna in questo assurdo piano.  Nelle sue condizioni poteva non essere la migliore delle scelte quella di farla salire e scendere scale di continuo…!  Alla fine, quando stavamo per perdere le speranze, lo vedo!  Stava parlando con altri ragazzi  davanti ad un aula.  Devo ammettere che è proprio figo… capisco perché Bianca sta ancora con lui pur con tutti questi segreti! In ogni caso io e Anna ci fermiamo e le dico di spostarsi un po’ da me in modo tale che non ci possa vedere insieme. Lui non mi aveva mai vista in volto e per questo il mio piano poteva essere attuato. Mi apro un po’ di più la camicetta e inizio ad avvicinarmi a lui in modo molto accattivante. Aaron andava pazzo per questo mio modo di muovermi.! E io da brava ragazza, lo facevo sempre. Mi piaceva da morire farlo eccitare.
Così, una volta dietro a lui, tamburello un dito sopra la sua spalla facendo sì che si girasse da me. Mi guarda e dopo avergli chiesto se posso parlargli un attimo, saluta i suoi amici e torna da me.
“Che vuoi da me?”  va dritto al punto. Sembra un po’ arrabbiato… chissà.
“Non mi chiedi neanche il nome tesoro?”  dico ammiccando un po’per fargli credere di essere una facile che ci prova spudoratamente.
“Non mi interessa.”  Wow! Sembra che non gli interesso davvero!
“Davvero? Sai mi stupirei se non ti interessassi veramente… “ dico abbassando il tono di voce e avvicinando la mia mano al suo petto, disegnandogli su cerchi immaginari  “ tu mi interessi invece e parecchio.” Concludo guardandolo negli occhi molto intensamente.
“ Senti se hai la necessità di ficcarti qualcosa nelle mutande allora hai sbagliato proprio persona. “ dice togliendo con forza le mie mani da sopra il suo petto “ E poi io sono impegnato.” Conclude guardandomi torvo.
Così si gira e se ne va lasciandomi li a guardarlo compiaciuta della sua reazione. Anna, avendo assistito a tutta la scena da lontano, si avvicina e dice “ Sembra che il fidanzato di Bianca sia fedele. Secondo me ti considera una prostituta…”  dopo questa sua ‘cortese ’ osservazione la guardo di traverso. In ogni caso dobbiamo ancora fare un secondo tentativo.
“Ora tocca a te.”
“Cosaaaaa???? E perché scusa? Non lo hai visto anche tu come non ti ha calcolata nemmeno per un istante? Anzi sembravi fargli pure schifo!”
“Appunto per questo! Potrebbe anche essere che a lui le donne facili non piacciono! Per questo entri in campo tu! Sei così innocentina che non si può proprio fare il confronto con me…! Dovrai testare la sua fedeltà…!”
“Non ci pensare nemmeno! Ti ricordo che sono incinta! “ dice cercando una scusa per non provarci…
“Dai Anna! Dobbiamo aiutare tua sorella….”
“Non penso che l’aiuteremmo così..! Piuttosto, dov’è ora Francesco? ”
“Cosa??” mi giro e con delusione non lo vedo più… se n’è andato!
“Penso che la cosa più sensata sarebbe quella di andare a cercarlo e vedere se si incontra con qualche altra ragazza.”
“O con il professore Racina.” Aggiungo io.
Così, separateci, iniziammo per l’ennesima volta le ricerche di Francesco.
Improvvisamente mi rendo conto di una cosa: io non avevo la minima idea dell’aspetto del professore Racina! Per questo inizio a chiedere informazioni su di lui da alcune ragazze. Una di queste mi ha mostrato una foto che lo ritraeva alla fine di un suo corso insieme ad altre ragazze. Devo ammettere che anche il professore di Bianca non è male. È  di un biondo scuro quasi castano, porta gli occhiali che coprono i suoi occhi grigi, è alto e robusto e ha un sorriso da mozzare il fiato. Ma dico io! Bianca con tutti sti fighi in giro non riesce a cuccarne uno????
Dal momento che avevo un idea del  caro professore continuai la ricerca del ragazzo di Bianca. Erano passati circa una ventina di minuti da quando mi ero separata con Anna e già ero in pena per lei. Chiamarla era stato inutile perché non rispondeva. Se le fosse successo qualcosa, Bianca non me lo avrebbe perdonato mai.
Arrivata di fronte all’aula Spezzaferro dove penso si tenesse una lezione di letteratura, scorgo tra le tante persone  un Francesco parecchio accalorato da una discussione. Di fianco a lui sembra che ci sia…. Cosa?? Quello è il professore Racina? E perché Francesco è con lui? Devo avvicinarmi. Non faccio in tempo nemmeno a fare un passo che un ragazzone alto mi si pone davanti chiedendo il mio numero! Dopo averlo sorpassato in fretta mi avvicino al punto in cui il professore e Francesco stavano parlando ma ormai i due se n’erano andati.
“Bene! Ho perso sia Anna che Francesco! Se Bianca scopre che ho lasciato sua sorella incinta e da poco ritrovata qui da sola all’università mi uccide! “ dico prendendo il cellulare nella speranza di rintracciare la piccola sorellina della mia amica.
“Lara? Che fai? Parli da sola ora?”
“Susy??? Cosa ci fai qui??” chiedo incredula per aver trovato la cugina di Bianca proprio qui all’università.
“Bè potrei farti la stessa domanda mia cara  ahahah!” dice scherzosa lei non immaginando neanche i miei timori ” ma perché hai l’aria così sconvolta?”
“Susy?”
Ci giriamo in contemporanea, io sospirando di sollievo per aver trovato Anna, e lei più incredula della cugina.
“Anna?? E tu cosa ci fai qui?? AAAAAH!!!” dopo lo sconcerto iniziale, Susy riprende la sua grinta saltando addosso alla cuginetta.
“Sono venuta qui con Lara…ehm … avevamo delle cose da fare.” Risponde in modo molto impacciato la nuova coinquilina. Non le sa proprio dire le bugie!
“Sentite ,calmiamoci tutte!” intervengo io “ allora Susy, io e Anna ti spiegheremo tutto quello che la riguarda dopo, ma adesso è importante trovare Francesco!”
“E chi è Francesco?” chiede stranita e ormai convinta della nostra pazzia.
“Il quasi fidanzato di Bianca.” Risponde con tranquillità Anna, mentre Susy rimane letteralmente a bocca aperta.
“Si lo so che sembra impossibile che la puritana Bianca Sammarco si stia frequentando con un ragazzo ma è vero, il problema è che questo ragazzo pur essendo un gran figo è anche un po’ troppo misterioso…. Lo stavamo pedinando!” concludo io e facendo rimanere ancora più stupita la povera Susy. Bè  effettivamente la situazione non è semplice da spiegare.
********
Arrivata nell’androne del mio condominio mi rendo veramente conto di essere uno straccio. È stata una giornata pesante, Francesco a parte mi sento distrutta. Ho avuto anche lezione con Tasso e lui èuna vera tortura… due ore con lui equivalevano a sei ore di un qualsiasi altro professore. Ho la necessità di fare una doccia e poterci stare  dentro fino a quando non sarebbe venuto a prendermi Francesco per andare a casa sua… ancora non ci credo! Spero che Lara sia di buon umore per darmi qualche consiglio su cosa mettere. Solo che io non potevo minimamente immaginare che aprendo il portone del mio appartamento potessi trovare tre paia di occhi puntati su di me con fare parecchio intimidatorio.
“Dove sei stata?” chiede all’improvviso Lara.
Sono sconcertata. Lei, mia sorella Anna e  mia cugina Susy, che non avevo la minima idea da dove fosse sbucata,  mi stavano aspettando sedute davanti alla porta. È come se avessero fatto un salotto nell’entrata, posizionando sedie in cerchio e con un tavolino , quello che usavamo all’entrata per poggiare il telefono, dove hanno messo le tazze da caffè. È  una scena alquanto surreale. Notando la mia espressione stupefatta, Anna tossicchiò come per catturare l’attenzione. Inizio a guardare tutte e tre lentamente, non sapendo bene da chi iniziare e quando Lara mi torna a formulare la domanda, mi soffermo su di lei.
“Sono tornata dall’università.” Rispondo semplicemente, non sapendo che altra risposta dare.
“Perché sei tornata così tardi?” indaga ancora Lara, e io inizio a non capirci veramente niente.
“Perché la mia ultima lezione è finita mezz’ora fa! Ma perché mi fate queste domande? E tu Susy da dove sei sbucata?” concludo rivolgendo la mia attenzione su mia cugina, che sembra alquanto divertita dall’intera faccenda.
“Sono arrivata qualche ora fa… ricordi che cercavo casa?”
“Questo ora non ha alcuna importanza Susy!” si intromette subito Lara” stavo facendo io le domande qui.” Continua alzandosi in piedi e avvicinandosi a me , mentre io butto l’occhio sull’orologio in cucina constatando di non avere molto tempo per prepararmi. “Ti vedo strana… hai fretta per caso, Bianca?”
“Si, perché devo uscire!” dico alzando il mio tono di voce, non riuscendo a concepire minimamente quella sceneggiata. “Lara si può sapere che diavolo state facendo?” esclamo esasperata guardando dritta negli occhi la mia amica.
“Con Francesco immagino….”
“Che domande fai! Certo che esco con lui..! Anzi per la precisione vado a casa sua…” concludo sapendo di essere arrossita un pochino.
“COSAAA???” rimango stupita nel vedere tutte e tre alzate e con la bocca aperta di fronte a questa mia confessione.
“Siete sorprese?”
“Sorprese? Secondo te? La Bianca che conosco io da poco più di ventidue anni non andrebbe mai a casa di un uomo di cui non si fida…“
“E tu che sai che non mi fido di lui?” rimango stupida dalle parole di mia cugina. Come faceva a dire che non mi fidavo di Francesco? Ma capisco subito come aveva potuto dire cose del genere, rivolgendo così il mio sguardo su …“Lara!”
“Non è la verità scusa?” mi da le spalle per prendere le sue sigarette.” Fino a stamattina non si era fatto sentire per cinque giorni e oggi te ne vieni tutta contenta che vai a casa sua?”
“Oggi abbiamo parlato… non abbiamo proprio chiarito ma è stato sincero perciò si vado a casa sua perché lo amo indipendentemente dal resto. Ora scusatemi ma mi vado a fare una doccia.” Dico scomparendo dalla loro visuale e chiudendomi in bagno, mentre Lara e Susy mi guardavano severamente. Mi viene da piangere. Nemmeno le persone a cui tengo di più mi sostengono. Sto veramente sbagliando tutto? Io, io voglio fidarmi di lui. Lo voglio veramente. E così mi misi sotto il getto caldo dell’acqua lasciandomi trasportare da mille pensieri e mille dubbi.
****
“Dici che dovremmo dirle cosa abbiamo scoperto oggi?” Anna interrompe il silenzio che si era andato a creare dopo l’uscita di scena di Bianca. Sono ancora sconcertata. Non immaginavo che quel ragazzo la influenzasse tanto. Eppure sono stata io a spingerla praticamente a uscire con lui, sono stata sempre io a dire che non doveva avere pregiudizi sugli altri… ma quanto sono stupida. Mi potevo fare i fatti miei per una volta. Non pensavo che sarebbe andata così...
“No… ora non ci darebbe retta. “ e guardandole negli occhi aggiungo “ speriamo solo che non esca troppo ferita da questa storia.”
Esco sul balcone accendendomi una sigaretta. Maledizione. Sono nervosa. Chi sarà mai quella donna con cui Francesco è andato via di corsa in moto?
***********
Entrata in casa sua mi  inizio a guardare in torno. È tutto così … ordinato. Mai mi sarei aspettata da un tipo come lui una casa così ordinata! “Biancaneve? Ti vedo meravigliata..  ahahah ! Pensavi di entrare in un manicomio?” chiede comprendendo subito i miei pensieri. Sento di essere arrossita un pochino. È così facile per lui capirmi? Sono io ad essere un libro aperto o è lui che mi conosce così bene?
“Hai intenzione di rimanere lì nel corridoio?”
“No… ecco…” non so cosa dire. Di certo non posso dirgli che ho una paura matta di stare con lui, da sola. Lui è così dannatamente bello in questo momento! Con quella sua camicia viola chiaro semi sbottonata che lascia vedere la sua collana e il suo bellissimo petto, e quei jeans blu scuro che non danno però giustizia al suo fondoschiena. Sembro una maniaca per come lo sto osservando.!
“Dai, accomodati.” Dice con voce suadente, e io mi sento già sciogliere.
Si avvicina a me e mi accarezza il collo, provocandomi un formicolio che mi percorre la schiena. Sa usare bene le mani. Dannazione.
“Se poi non vuoi cenare, bè lo capirei.” Pronuncia quelle parole in un sussurro al mio povero orecchio che nel frattempo è andato in fiamme al sentirci il suo respiro sopra.
“Sarebbe un peccato non… cenare” dico deglutendo a fatica. Il mio battito è accelerato e le gambe mi tremano leggermente. Lui mi guarda intensamente, sorride e allontanandosi da me, si avvicina ai fornelli.
“Cosa hai cucinato di buono?” chiedo, cercando di distogliere la mia attenzione dalle sue labbra, concentrandola sulla padella.  
Lo guardo mentre controlla la fiamma e prende la bottiglia dell’olio per aggiungerne altro. Dannazione come è bello.
“È una ricetta di famiglia che mi ha insegnato mia nonna.”
“Ti piace cucinare?” chiedo sinceramente incuriosita. Si sta aprendo finalmente  con me e mi sento felice. Non è mai stato il classico ragazzo loquace e mi rendo conto di non sapere praticamente nulla di lui, ma non importa. Non mi risponde subito. Lo vedo assaggiare un po’ di sugo e aggiungere del sale dopo.
“Si. Mi è sempre piaciuto.” Mi guarda intensamente e mi sorride. Un sorriso dolce, diverso dai suoi soliti ghigni.
 Mi piace. Da morire.
“Tu cucini?” arrossisco violentemente alla sua domanda perché a me non è mai piaciuto cucinare perciò non so che dire . Sicuramente lui deve aver capito la mia indecisione dalla espressione che ho assunto perché subito dopo dice “ è solo una semplice domanda Bianca , non farti troppi giri mentali“ . Quanto sono stupida!
“No no… cucino ma non sono un’ottima cuoca ecco.” lui sembra non aver fatto caso alla mia risposta, sembra molto concentrato alla sua cucina. Invece, inaspettatamente dice “ allora ti dovrò dare delle lezioni.” E sorride di nuovo. E sorrido anch’io.
“Bianca…” rabbrividisco. Quando usa quel tono non vuole dire qualcosa che mi farà piacere. “ io nella mia vita ho commesso un sacco di errori. Te l’ho detto non sono il classico bravo ragazzo. Sono stato un donnaiolo, e non vado fiero del mio comportamento. Quella ragazza con cui mi sono dovuto rivedere in questi giorni è , come ti ho detto, Giovanna, la mia ex. Non eravamo rimasti in buoni rapporti dopo esserci lasciati anzi, tuttavia mi ha chiesto un favore che non potevo proprio rifiutare… è venuta qui in città perché vorrebbe incontrare una persona per poter chiarire. E siccome è una situazione un po’ complicata non ho voluto minimamente coinvolgerti. “ Lo guardo negli occhi… è sincero e sembra anche dispiaciuto. Sono felice che si stia finalmente aprendo con me. Ma so che non mi ha raccontato ancora tutto. “Il professore l’ho conosciuto tre anni fa, in un periodo della mia vita non proprio roseo.” È serio e sento che trema leggermente. Accarezzo la sua mano destra con le mie e mentre lui sta ricominciando a parlare lo fermo. Mi guarda sconcertato. “So che sono io che ogni volta ti rimprovero dicendoti che non mi parli mai di te, che sei troppo misterioso. Ma se non ti senti pronto a parlarmi del tuo passato va bene. Aspetterò ,perché io ti amo indipendentemente da chi sei o da quello che eri.” Sento di avere gli occhi lucidi e cerco di evitare di incrociare i suoi. Ma lui mi sorprende e, poggiando la sua fronte alla mia, mi sussurra “ anche io ti amo Bianca. Non scordarlo mai.” Si scosta di poco da me e mi guarda dritto negli occhi. Si avvicina a me e mi bacia. Un bacio prima dolce, poi sempre più intenso e vorace. Si stacca dopo un po’ per guardarmi  nuovamente. Mi carezza il viso e avvicinando di nuovo le sue labbra alle mie arroventate,  stringendomi forte a se , finiamo baciandoci contro la parete che divide il soggiorno dall’angolo cottura. I suoi baci diventano molto più appassionati e anche le sue mani sembrano non volere stare ferme. Con la sua mano destra inizia a toccarmi il fianco salendo pian piano verso il seno dove però si blocca, assieme al mio stomaco. Intanto mi bacia. Mi bacia le guance, la punta del naso, l’angolo della bocca, il collo. Le sue labbra bollenti sulla mia pelle mi destabilizzano completamente, e lui sembra essere soddisfatto del risultato che le sue attenzioni hanno su di me. A questo punto la sua mano che si era dapprima fermata riprende a muoversi accarezzandomi il seno, prima delicatamente a mo’ di carezza e poi con fare più possessivo, strappandomi qualche gemito strozzato.
“Francesco…”
“Ssh..”
Mi fa voltare. Le sue mani mi cingono in un abbraccio appassionato. Poggia la sua mano sul mio ventre accarezzandolo e andando pian piano sempre più giù. Slaccia i miei pantaloni e la sua mano scandalosa s’infila nei miei slip. Istintivamente inarco la mia testa all’indietro, sospirando più forte. Lui intanto ne approfitta per baciarmi il collo e con l’altra sua mano inizia a sbottonarmi la camicetta. Le sue dita, ormai in quel posto così intimo, continuano a muoversi dentro di me, provocandomi gemiti più forti. Inconsciamente lo chiamo. Chiamo il suo nome più volte come se ne avessi più bisogno. E lui mi morde l’orecchio chiedendomi di guardarlo. Io però mi vergogno e volto il capo dall’altro lato. Ma lui non demorde e mi fa girare verso di lui, e guardandomi intensamente negli occhi, mentre sono a seno nudo e con una sua mano negli slip, accaldata e ansimante, dice con un tono di voce pacato e sensuale:
“ Nessun altro uomo deve vederti così come ti sto guardando io… tu sei mia Bianca. Solo mia.” E mi bacia nuovamente. Ci dirigiamo sul divano e mi ritrovo sotto di lui che continua  a baciarmi e ‘torturarmi’  dandomi un piacere che non potevo immaginare. Quando sta per slacciare i suoi pantaloni, facendomi gelare sul posto, sentiamo puzza di bruciato… ci giriamo e vediamo che la padella ha preso fuoco!
“No cazzo!” Francesco sguscia via da me e prende la padella buttandola nel lavello. Mi viene da ridere per questa scena e a quel punto, dopo essermi sistemata i vestiti, lo raggiungo abbracciandolo da dietro.
“Dato che la cena è andata a fuoco che ne dici se andiamo in quella pizzeria di cui mi hai parlato l’altra volta?” chiedo strofinando la mia guancia alla sua spalla.
“Uffa… mi stava venendo così bene.”
“Dai “ gli rispondo zuccherina io mentre do un veloce bacio sulla sua guancia destra “ cucinerai per me un'altra sera.”
“ E sia. Usciamo.” Dice quasi rassegnato lui.
Quella sera lo presi in giro di continuo per la padella in fiamme, e lui per tutta risposta incolpava me e il mio seno per la fine della sua pietanza.
Quanto lo detestavo quando parlava così.
Però aveva ragione.
E a me andava bene così. 

 
   Angolo autrice:                                                                                                                                                  

Bianca e Francesco, dopo una discussione nei corridoi dell’università, fanno pace e il ragazzo invita Bianca a casa sua. Intanto Anna e Lara si recano all’università per cercare di capire quale sia il segreto del ragazzo, trovando Susy e tornando a casa con più dubbi di prima. Nonostante il parere contrario delle sue amiche , Bianca va lo stesso da Francesco e dopo alcune confessioni e ‘momenti appassionati’, vanno a mangiare una pizza fuori.
Mi dispiace di aggiornare sempre così tardi ma in questo periodo ho avuto modo di rileggere tutta la storia e correggere e modificare i vecchi capitoli. Ringrazio come al solito chi recensisce, preferisce, ricorda e segue la storia! E un grazie anche ai tanti lettori silenziosi.
Bacissimi raffa XD
  
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