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Autore: Tayr Seirei    10/05/2014    5 recensioni
Questa fanfiction rimarrà incompiuta. Nell'ultimo capitolo postato troverete un link al riassunto di come sarebbe dovuta finire.
Yuugi conta solo sedici primavere, ma la sua vita è già alquanto disastrata: famiglia quasi sempre assente, amici pressappoco zero; i bulli, a scuola, sovente lo scambiano per un punching-ball... Ma quando troverà una Lampada magica (Puzzle) con il relativo Genio (lo Spirito) che gli potrà offrire una scorta illimitata di desideri (finché non avrà trovato la sua vera volontà) la sua vita comincerà lentamente a cambiare... Sorgerà però un problemuccio da niente: tra lui e il Genio, inizialmente, non correrà buon sangue. Ma è pur vero che gli opposti si attraggono...
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dark/Yami Yuugi, Nuovo personaggio, Yuugi Mouto
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Capitolo Sesto [II/II]

You ain't never had a friend like me ~ It's show time







Ci sono cose al mondo che, tutto sommato, è sempre meglio non sapere.
Come sia possibile, ad esempio, che l'ottantacinque per cento delle volte in cui si va a dormire con i calzini essi il mattino dopo spariscano - per poi riapparire magicamente sotto le vostre lenzuola due, tre giorni dopo, nonostante aveste già ribaltato a dovere tutto il letto.
O anche, sempre per esempio, cosa si trovi di preciso nelle tubature della cucina.
(Qualora vi capiti di trovare delle iguane nel lavandino, tuttavia, dovreste fare un piccolo sforzo e togliervi questo dubbio amletico, anche se il peso della verità minaccerà di schiacciarvi).
Riflettendo su questa profonda verità della vita, Yuugi decise che era meglio non chiedersi come mai delle - grosse - rose gialle stessero d'improvviso fiorendo dal pavimento del palco o anche come ci fosse finito lui - con i suoi amici - sul palco, dato che era strasicuro fossero tutti di sotto fino a cinque secondi prima.
Ed era meglio ignorare anche il fatto che ora, al posto delle Golia, dal cielo stessero piovendo biscotti di diverse grandezze e glassature.
Riassumendo: sono finito sul palco non so come, fioriscono rose dal pavimento e piovono biscotti.
Non oso pensare.

Non osava pensare in generale, perché aveva la netta sensazione che, se avesse cercato di trovare un minimo senso logico in quello che succedeva - e soprattutto stava per succedere - avrebbe avuto un netto e irreparabile tracollo emotivo.
E non avrebbe detto che, se fossero piovuti pure due biscotti alle mandorle, non gli sarebbe affatto dispiaciuto, che erano i suoi preferiti-
- NoirChat ci vuole sul palco! - Esclamò Jonouchi - che evidentemente non aveva capito come la cosa rischiasse di condannarli tutti ad una morte lenta e quantomai dolorosa - circondando le spalle di Yuugi con un braccio (con l'altro, era impegnato ad arraffare biscotti a caso e riempirsi le tasche. Sai domani che colazione ci faccio, bello mio?).
- E queste rose sono bellissime... - sospirò Anzu, ammaliata; per quanto in sottofondo fosse appena partito un crescendo musicale che avrebbe dovuto coprire la sua voce, Yuugi la sentì benissimo.
E si stizzì, perché i suoi amici erano dei veri e propri incoscenti. Non ci si può fidare di quel malefico nekomimi!
O magari era solo profondamente irritato perché, in quattro e quattr'otto, quel pirla mezzo nudo era riuscito ad incantare un'intera platea, i suoi accompagnatori e forse, sotto sotto MA MOLTO SOTTO, un pochino, anche lui.
Forse, eh.
- Delle rose gialle non mi sembrano proprio un buon segno, però... - Fu quello che tuttavia disse, masticando le parole - oppure il braccio di Jono intorno al suo collo, per quanto amichevole, lo stava un po' soffocando. Poteva essere.
- Ma le rose gialle non hanno solo brutti significati! - Jonouchi, tutt'altro che rassicurante, lo strapazzò ancora un po', indicando una rosa lì, una rosa là. - Possono voler dire gelosia, sì. Ma pure amicizia nascente, amore fraterno...
La bocca di Honda - fino a quel momento impegnato a frugare all'interno delle rose - era diventata un perfetto cerchietto. - E tu come fai a...?
Jonouchi fece un cenno vago con la mano, incurante. - Il mese scorso ho lavorato di nascosto da un fioraio per tirare su qualche moneta, che l'affitto non si paga da solo. E ho imparato un sacco di cose! - Agitò il pugno per aria, preso dai suoi ricordi - Tipo che io e le gardenie ci odiamo. Non puoi girarti un attimo che zac!, si seccano. Vogliono l'acqua di sorgente, loro. Vogliono stare nel vaso più bello, loro.
... Solo a Jonouchi potevano capitare dei fiori snob. Ad ogni modo, nessuno ebbe cuore di fargli notare che, a prescindere da quanto i fiori potessero essere viziati (?), forse la colpa era più imputabile ad un suo inesistente talento botanico...
Qualcuno tossicchiò, vicino a Yuugi. In modo educato, con discrezione.
Peccato solo che il soggetto avesse un microfono vicino alle labbra e si fosse sentito per tutto il palco.
Parecchi occhi si appuntarono sul piccolo genio che, per quanto fosse il soggetto di TUTTE le attuali pippe mentali di Yuugi nonché il padrone di casa, era stato dal suddetto largamente scordato, al momento.
... Come riesca a essere dimenticato MA stare comunque al centro dei miei pensieri è, come dire...
Affascinante...?
No, agghiacciante.
- Lieto che il panorama vi piaccia. - Fece, ammiccandogli neanche troppo velatamente. - Ma non vi dispiace se ora comincio a cantare, vero?
Ed era anche l'ora, oh!

Ora sono vestito magnificamente...


Ci voleva un grande, immenso a dir poco sforzo, sì, però Yuugi doveva ammettere che, senza ombra di dubbio, il suo piccolo torturatore aveva una voce molto, ma molto gradevole, anche se essendo spesso impiegata per dire idiozie non ci si faceva troppo cas-
Dopodiché, registro il significato di quelle parole.
Vestito... vestito magnificamente... vestito cosa...?
E HA PURE IL CORAGGIO DI DEFINIRSI "VESTITO"!? Ha cinque e dico CINQUE centimetri quadri di pelle coperti!

Nuotando attraverso molte notti...


Preferisco non sapere cosa tu faccia la notte. Specialmente in camera mia. Credimi.

Intanto, NoirChat si muoveva con grazia per il palco, aggirandosi fra quella marea di rose che, osservata con oggettività, era davvero magnifica.
Giusto Honda, intrappolato in mezzo ad uno dei bulbi fioriti che forse cercava di mangiarselo - e Jonouchi e Anzu che cercavano di fargli aprire i petali forzandoli con l'asta di un microfono - sciupava un po' l'atmosfera...
- ... SONO ROSE CARNIVORE! - Gridò, correndo ad aiutarli.
Ah, ecco dov'era la fregatura.

Toccando gentilmente un umido bocciolo
e cambiandone il colore...


Al sentire quelle parole, Yuugi, impegnato a picchiare un petalo parecchio cocciuto, decise automaticamente che il bocciolo di cui parlava era uno di quelli sul palco.
Ovvio. Non era certo un discorso metaforicamente porno romantico.
Riguardo il perché fosse umido, invece, preferiva buttarlo senza rimpianti fra le "cose che preferisco non sapere".

Ti mostrerò un sogno che non potrai mai dimenticare...


Uno: l'aveva già sentita da qualche parte. Sì, è da qui che viene il sottotitolo di Spell.
Due: NON aveva la minima intenzione di vedere suddetto sogno.
No.
Neanche un po'.
Neanche in virtù di eventuali attacchi di curiosità.
E non sbircerò nemmeno, ecco!
La buona notizia, Honda era ancora vivo. Solo, un po' ricoperto di polline e altre cose non meglio specificate.
Tirò un calcio alla rosa ingorda, perché ci voleva.

Per far sì che una bellissima rosa fiorisca
deve ottenere un delicato bacio di vetro, vedi...


Non stava parlando di lui... non stava parlando di lui...
... CERVELLO, SMETTILA DI SPERARE STIA PARLANDO DI NOI... ME... QUELLO CHE E'!
Quelle
parole gli avevano fatto andare l'aria di traverso, piuttosto... ma giusto un po'.
E non aveva idea di cosa fosse quel fantomatico bacio di vetro.
Ma non osò sollevare domande, ben sapendo quanto il genio sarebbe stato estremamente felice di spiegarglielo con dovizia di dettagli.

Fidati di me, non essere spaventato


Spaventato? Io sono assolutamente TERRORIZZATO NONCHE' AGGHIACCIATO, è un po' diverso!

E mentre lui lottava per riuscire a respirare e non soffocarsi - o non soffocare Yami, nel caso - gli altri parevano starsi godendo la musica, tenendo il ritmo con piccoli cenni del capo.
Dopo aver trovato un angolino sufficientemente lontano dalle roselline affamate.
Perfino Honda che, intanto, si spazzava via un po' di quella polverina dorata di dosso.

Quindi, vieni da me... il mio cuore è qui.


Ho come la sensazione che, se non fossi io ad andare da lui, sarebbe lui a venire da me.
Ovunque io sia. Volente o nolente.

Inquietantemente romantico e fedele (?), c'era da dire...
O forse ha solo la testa di marmo.
E poi, ora parlava di cuore. Ma ceeerto. Cuore.

Fino ad un mondo di decadenza...


D'accordo, non poteva trattenersi dal commentare oltre.
- Mondo di decadenza perché sarà incenerito causa tue discutibili tendenze piromani?
L'altro allontanò un istante il microfono dalla labbra, serafico. - Ti ho mai detto che trovo il tuo sarcasmo a dir poco adorabile, aibou?

Lascia che provi il tocco della tua mano
Il mio cuore è un po' più avanti
Aspetta solo te.
La chiave lo aprirà.


Per quanto potesse scandalizzarsi, strozzarsi da solo con l'aria o attaccare deliberatamente l'altro con cinismo, però, Yuugi doveva ammettere che quelle parole - fantasiose metafore e doppi sensi a parte. - erano... belle. Dietro quell'ostentata parete di provocazione e sottointesi, avevano un senso più profondo di quanto paresse.
C'era una minuscola parte di lui che, nel sentirsele rivolgere, se ne sentiva lusingato, perché mai prima aveva sentito qualcuno dirgli cose simili... e non era una sensazione poi così spiacevole.
E non gli dispiaceva del tutto nemmeno pensare di poter suscitare certe emozioni in un'altra persona, per quanto ancora non fosse sicuro che si trattasse di cose reali e non fumo negli occhi...

D'altronde, io sono davvero
... solo, già.


Sbatté le palpebre, di colpo ammutolito, di fronte a quelle parole che, no, non si aspettava.
... Ma forse avrebbe dovuto...?
Ora comincerò pure a sentirmi in colpa.
Non ci aveva mai dato molto peso, vero? Ma il genio, in realtà, cosa provava?
Era "prigioniero" nel Puzzle per una colpa che non ricordava. In qualche assurdo modo, dipendeva da lui; non conosceva nessun altro, non aveva nessun altro.
Yami rideva, giocherellava, dava fuoco ai copriletti, ma alla fin fine, cosa...?
Si sentiva davvero solo? Una sensazione sgradevole, come una puntura gelida sul cuore. Non... non è questo che voglio.
Un desiderio che potesse realizzare anche con le proprie mani...
Senza che potesse impedirselo, il suo sguardo corse all'altro ragazzo che, invece, continuava tranquillamente a cantare, sereno come l'aveva sempre visto. E forse era un sorriso ingannevole...

Cosa ne penso?


Già, cosa ne pensava? Non era poi molto facile decriptare ciò che gli passava per la testa...

Cosa sto per fare?


... eh?

Il campanello d'allarme Occhio Che Sta Per Fare E/O Dire Una Boiata trillò insistentemente nella sua testa, sopraffacendo quella velatissima malinconia che cominciava ad avvertire.

Prova ad indovinarlo da questa espressione!


Il genio si voltò di scatto e lo guardò dritto negli occhi, così, di punto in bianco.
Ghignava.
Rapeface.
Stavolta SI' che gli andò l'aria di traverso. ... Tu... cosa... ma...
... MA TI SEMBRA IL MOMENTO DI FARE UNA RAPEFACE!?
Okay, certo, con il testo della canzone ci stava, ma che diamine! Non ORA! Non quando... quando... quando mi sto preoccupando per te, IDIOTA!

Ecco.
No, a conti fatti NON era assolutamente difficile intuire quel che passava per la testa a quel disgraziatissimo pirla in versione peluchosa - che era neko.
E forse non stare troppo a pensarci era solo questione di autoconservazione. Sua, della sua sanità mentale e dei suoi nervi.
(... a nostra *Autrice e Troupe* discolpa, posso dire che stiamo parlando di Fa' ciò che vuoi. Su.)
Si era imbronciato e aveva accanto un Jonouchi che si stava accertando fosse ancora vivo e respirasse bene dandogli poderose pacche sulla schiena ma, forse forse, in minima parte, avrebbe voluto lasciarsi sfuggire un sorriso.
Neanche gli dava il tempo di rattristarsi, quello là.

Mi prenderò sempre cura di te, quindi sorridi.


Quando, finalmente, Yami smise di cantare - ... ed erano solo alla prima canzone. La prima. La prima... - Yuugi provò un gran moto di sollievo.
Per quei primi dieci minuti, erano ancora tutti sani e salvi; nel conto, c'era solo l'essere quasi stati mangiati vivi da una rosa carnivora, un pluri-semisoffocamento e la perdita delle chiavi di casa (eh, Anzu si era scatenata ballando...). Le rose erano sparite, in compenso la pioggia di biscotti si era fatta più fitta.
Quindi meglio del previsto. Erano sopravvissuti all'inizio, era già una grande cosa.

- Su, su! - Yami era accanto a lui, gli stava stuzzicando un fianco con la bacchetta-microfono e, peggio del peggio, sorrideva radioso, senza il benché minimo pudore. Dopo tutto quello che ha combinato.
Sapendo benissimo che certe espressioni provocano dolorose contrazioni dell'intestino tenue.
- Sei davvero intenzionato a tenermi il broncio per tutta la sera, Aibou...? - Prese a camminargli intorno, a passi lenti ma non troppo. - D'altronde, quel che io ti ho proposto era un'occasione per celebrare l'inizio dell'amicizia con quei ragazzi. - Gli si fermò davanti, il sorriso che assumeva una sfumatura vagamente ironica. - Loro si stanno divertendo, no? Ti ho fregato, d'accordo, ma... non così tanto.
Sì, su questo frangente aveva indubbiamente ragione; Jonouchi, Anzu e Honda non solo avevano accettato in tutta tranquillità di assistere ad un concerto con tarallucci che piovevano dal cielo e un nekomimi pirla al microfono, ma anzi ne erano stati deliziati. Di certo non aveva deluso le loro aspettative e, di contro, non aveva nulla per cui sentirsi insoddisfatto o in ansia.
Tuttavia...
- La canzone. - Sbottò Yuugi, ben consapevole - tragicamente consapevole - di fare molto "piccolo tsundere incompreso", ma non provando nemmeno ad evitarlo. - Ti pare il caso di fare certe...
Facce molto fraintendibil- no, aspetta, tutto poteva essere fuorché FRAINTENDIBILE.
L'intenzione ce l'aveva scritta in fronte, maiuscolo, Arial 72.
Scandalosa? Da non esibire di fronte ad un pubblico minorile?

- ... espressioni ai limiti della decenza - Ecco, sì, indecente, antiquato eppure essenziale nel suo concetto. - In mondovisione?
Rivolte a me e con me davanti, peraltro.
Ma quello era il suo adorato piccolo genio (MA DOVE-), il quale faceva di tutto per essere sempre figo o perlomeno sembrarlo, dunque non poteva mancargli la risposta pronta. - Oh, quello.
Be', stavolta temo di dover declinare le accuse: le canzoni non le ho scritte io, giusto? Al massimo potresti lamentarti con Len! O con l'autrice, si sa che a lei le allusioni pseudorating r non dispiacciono...
*Coff, coff.*
Ebbé. Sicuramente. Definirlo artista dello scaricabarile sarebbe stato a dir poco riduttivo.
Ma non era ben sicuro di quanta utilità potesse avere farlo notare o insistere, a parte stimolare il genietto a far di meglio - peggio. - per strappargli un sorrisino.
Che forse non era proprio una cosa negativa, comunque... (Era una cosa puccia, va bene va bene lo ammetteva, ma il fine NON giustifica il mezzo ed era pure da vedere come avrebbe cercato di arrivarci, nel caso.)
Oh, fuck it. - Giusto una domanda... - sospirò poi, non capendo se fosse lui troppo arrendevole o, semplicemente, col genio fosse una battaglia persa in partenza: - Com'è che stai facendo una pausa a concerto appena iniziato e nessuno si è precipitato qui sul palco a scannarti?
Con tutta la ragione, ci sarebbe stato da aggiungere.
Yami gli parve molto orgoglioso di sé e della sua sottile arguzia (?), nel rispondere: - Basta sistemare queste cose con diplomazia, Aibou! Intanto che noi siamo qui ad oziare, un gruppo di addetti sta distribuendo alcuni piccoli... regali al pubblico. Album piratati, memory stick da venti giga, R4 nuove di pacca per il loro Nintendo DS... - E annuì saggiamente.
... ah, be'.
- E questo tu come lo chiami...?
- Dimostrare il proprio affetto a chi ti segue!
- Comprare i propri fans...
Il genio scosse il capo, accompagnando il gesto con l'agitare un dito in segno di diniego. - Ah, Aibou, sei così negativo. Sono sicuro che l'arredamento della tua stanza neanche segue i principi basilari del feng shui!
Cosa c'entrava il feng shui ora. PERCHE' il feng shui.
... E poi l'arredamento della sua camera era assolutamente perfetto e studiato così, tsé.
- Non credo che Ushio cerchi di appiattirmi ogni volta che mi vede causa flussi d'energia negativa nella mia stanza. - Commentò invece, tetro, giusto per non istigare i suoi istinti nascosti da arredatore di interni (che ancora doveva capire come levare il piccolo ufficio che l'altro aveva installato nell'astuccio...).
Il genio portò le mani sui fianchi, ammonendolo con un'occhiata severa che, detto fra noi, fatta da lui era ben poco credibile. Però aveva un certo non so che di tenero, mh.
- Ma certo che c'entra, Aibou. Un arredamento migliore ti porterà ad una vita migliore. Ad esempio, se cambiassi quelle orride tende color ciclamino e ne mettessi di più abbinate alla porta del bagno, posso assicurarti che...
... ne avrà per molto, vero...?
Marpione, psicolabile, pervertito e pure logorroico.
Che genio meraviglioso gli era capitato sotto mano - uhm, no, se gli fosse LETTERALMENTE capitato sotto mano a quel punto non sarebbe stato lì a fargli un lungo corso su come accostare le tende al coprimaterasso; l'avrebbe strozzato prima.
Anche scaraventarlo nella bocca di un vulcano attivo pareva un'alternativa interessante, a ben pensarci.
- Grazie! - Esclamò all'improvviso, quando ormai il genio era arrivato a spiegare minuziosamente perché il tappeto andrebbe allineato con i punti cardinali.
Non era in programma e in un'occasione normale avrebbe preferito passare una piacevole ora in compagnia di Kaiba e Jonouchi che si scotennevano piuttosto che rivolgergli qualunque parola facesse parte del gruppo "Grazie", "Per favore", "Prego", "Buonanotte" e "Che piacere rivederti" - perché lui era educato, sì, ma qui si trattava di una questione di principio. - però, se serviva per zittirlo... - Grazie per aver accettato di fare la pausa. - Aggiunse poi, dato che il genio aveva sì taciuto, ma lo guardava con aria interrogativa.
Perché, sì, la pausa gliel'aveva dovuta chiedere lui. Jonouchi, Anzu ed Honda, appena finita la canzone, si erano posti un profondo quesito esistenziale: ma perché stare qui a divertirci con tanto cibo gratis quando potremmo avere anche qualcosa da bere? Era, dunque, partita una piccola caccia al tesoro, alla ricerca di un qualche brick di succo di frutta - il cui gusto possibilmente si intonasse a quello dei biscotti che ancora piovevano.
L'altro sbatté le palpebre, con sincerissimo stupore&sorpresa. - Non ho accettato solo per aiutare loro... certo, al tuo musetto non si può dir di no, ma non sono nemmeno diventato d'improvviso buono e misericordioso. - Dal sorriso sarcastico che fece, aveva avuto il suo stesso identico pensiero: buona, questa. - Qui sul palco c'è stato un, come dire, inconveniente tecnico. La pausa serve soprattutto per rimediarvi! - Spiegò, allargando le braccia. - Abbiamo avuto un piccolo incidente col batterista... - Yami si riportò accanto a lui, piegandosi sulle ginocchia (non poi tanto, però) per essere alla sua stessa altezza - Vedi là?
Alle parole era seguito un gesto fluido del braccio che stringeva il microfono, come indicazione.
Unico problema: il microfono era, appunto, la sua bacchetta sparascintille.
Che erano... be', scintille. Al contatto, accendevano il fuoco.
E il gesto era stato così ampio da far piovere una manciata di scintille sulla maglia di un altro dei musicisti.
Maglia, evidentemente, non ignifuga.
Yuugi e Yami lo osservarono saltare su.
Yami si allontanò con un secchio d'acqua reperito chissà dove.
Yuugi si chiese confusamente se non ci sarebbero caduti i biscotti dentro.
Splash.
Yami tornò.
- Tu non hai visto niente. - Sentenziò, risoluto, gettandosi con totale nonchalance il secchio vuoto alle spalle - e ignorando con altrettanta nonchalance l'AHIA che si era sentito.
In generale, avrebbe rifiutato tanto per la soddisfazione di contraddirlo. In questo caso, però, si ritrovò ad annuire. Forse era meglio. Già.
L'altro tossicchiò con discrezione. Allungò di nuovo il braccio - quello senza bacchetta. - indicando un buco nel pavimento: - Vedi là, quel grosso buco...?
- Difficile non notarlo...
... già, ma in effetti, perché c'era un grosso buco sul pavimento...?
- Ecco, prima un frollino più grosso del previsto è caduto a peso morto sulla batteria. Dovevano essere almeno dieci chili di impasto. - Scrollò le spalle Yami, come se nulla fosse.
Yuugi si sentì gelare. - E il... batterista...? - chiese, sentendosi un piccolissimo groppo in gola.
(Be', non so voi ma la possibilità di trovarsi un biscotto simil asteroide addosso non è molto...)
- E' corso via urlando, Aibou. - Precisò il genio, a metà fra l'offeso e l'esasperazione. - Ti pare che lasci qualcuno venga schiacciato da un frollino danese transgenico...?
Sì.
Decisamente sì.
Si scambiarono un'occhiata.
- ... d'accordo, non è così surreale, però...
Bah, forse era meglio limitarsi semplicemente a ringraziare il cielo perché nessuno dei suoi amici era finito steso da un grosso biscotto kamikaze.
- Comunque sia - proseguì Yami, agitando la bacchetta-microfono per aria... ma al contrario, così le scintille al massimo finivano sui suoi stivali - Occorre un sostituto. E credo anche di sapere chi faccia al caso nostro. - Batté le mani, spiccio ma sicuro di sé. - Narratrice, venga qui un momento!
- Non sono il tuo cane, tesoro caro. E se stai pensando che mi metterò a suonare la batteria su un buco rattoppato con lenzuola prese non si sa dove, be', la risposta è no.
- Potrebbe essere più collaborativa, ogni tanto. - Osservò Yami, la fronte aggrottata.
- Collaborativa? Faccio già un sacco di lavoro, sai! Stare qui a narrare non è che sia proprio semplicissimo. Non sai quanto impegno ci metto per rompere le scatole e studiare risposte maligne! E c'è pure gente qui in regia che mi impedisce di far cose come spogliarvi mentre dormite, è una tale seccatur-
... parlava e probabilmente avrebbe continuato a fare la splendida, se due mani non l'avessero spinta con ben poca grazia ma tanta spensieratezza fuori dalla narrazione, ad inciampare sul palco.
- MA PORC- Autrice! - Sbottò; era riuscita a non schiantarsi solo perché si era puntellata su Julius - ed è con un caloroso applauso che riaccogliamo la sua spranga di ferro! LO SO che vi mancava. - a mo'di bastone da passeggio/sci.
E così il problema venne risolto-
- Ma anche no! Se io sto alla batteria, di grazia, chi dovrebbe narrare...? - Tentò di farli ragionare la narratrice spodestata, per quanto fosse appunto la narratrice e, quindi, avrebbe già dovuto imparare quanto una cosa del genere, in questa storia, fosse un po' pretenziosa. (Farli ragionare, sì. Insomma...)
Chi dovrebbe farlo? Ma il narratore d'emergenza, no?
Melissa tacque. Scrutò l'autrice. Scrutò il narratore d'emergenza.
- ... mi state prendendo per il culo.
Oh, no, assolutamente. Buonasera a tutti, qui vi parla il narratore d'emergenza, Himitsu. Lasciate che mi presenti: sono un fantasma, Melissa è la mia fidanzata e mi piace cucinare. Bene, detto ciò potremmo proseguire con la storia...
- ... autrice, ma è normale quello che sta succedendo...? - Osò chiedere Yuugi, sottovoce, in confidenza.
- Ma certo, caro! Abbiamo portato le rotture della quarta parete all'ultimate level. Uh, suona bene...!
Eh-ehm, scusate. Qui riprenderei a narrare. Solo un momento che recupero gli appunti e...
... f
inalmente i protagonisti erano nelle mani di una persona civile e per bene, perciò potevano dedicarsi alle loro attività-
- No, aspetta, non solo devo partecipare ma dovrei pure sorbirmi i TUOI commenti? Ma sul serio? - Ma Melissa, no, lei non era d'accordo - … E poi alle loro attività ci si dedicano anche quando narro io, non sono così limitativa e crudele!
Mai detto che tu sia crudele, infatti. Anche perché dire simili stupidaggini… Sguardi perplessi da parte di qualcuno, qualcun altro fu colto da un attacco di tosse molto violento e inspiegabile. Ci fu anche chi tirò fuori paletti di frassino, aglio e acqua santa. (?)
… Ragazzi, ma davvero vi siete fatti fregare…? Melissa è tsundere. Non cattiva. Rompicoglioni, piuttosto. Ma malvagia, come dire…
- Himitsu…! - Boccheggiò lei, imboscandosi dietro Yami e compagno per chissà quale oscura ragione.
(Se ci tenete a saperlo, qui l'autrice ci ha goduto.)
Su, su, tranquilla. Ti ho portato la merenda, d’accordo? Il croissant con pomodori e origano che ti piace tanto.
- Però - chomp - non è molto - chomp - corretto avere un fidanzato che ti sputtana in diretta dalla narrazione… e__e - Il croissant se l'era preso, ad ogni modo.
Come dicono tutti, è questione di riscontro karmico. Tornando a noi…
Anzu, Jonouchi e Honda erano tornati giusto in tempo per udire quella rivelazione sconvolgente; dopo aver distribuito con parsimonia dei succhi di frutta fragola e limone fra i vari compagni di venture, si ripiazzarono dov'erano al loro arrivo, mettendo su delle facce dovutamente scioccate.
Ed era piombato - piombato come il frollino transgenico - un silenzio tombale.
Alcuni di loro non potevano crederci. Si erano fatti torturare per sei, sette capitoli da una tsundere. Spacciata per yandere.
Gli altri erano preda di un trauma esistenziale che li avrebbe accompagnati per il resto delle loro vite.
Poi, vabbé, avevano a disposizione un narratore decente a tempo limitato, biscotti che piovevano dal cielo e una playlist da terminare: decisero di farsene una ragione in cinque secondi, che tanto tsundere o no se la sarebbero dovuta comunque sciroppare fino alla fine della storia. Amen.
Yami scrollò filosoficamente le spalle. - Oh, be'. Che ne dite di riprendere, ora?
Diffusi mormorii d'assenso, qualche gesto osceno - Melissa - e una ex narratrice in fuga - sempre Melissa. Ma avrebbe suonato, lo avrebbe fatto. (- Non minacciarmi tramite narrazione!)
- I succhi di frutta li abbiamo! Perciò... - Il genio sorrise al suo, mh, protetto o qualcosa del genere, ma non era un sorriso rassicurante. - Vorresti cantare con me, Aibou? - Le ultime parole le aveva quasi sussurrate.
Che proposta romantica.
In un momento del tutto inappropriato.
Con un tono del tutto appropriato.
In un posto del tutto inappropriato.
Da una persona del tutto... propriata. *Fra i due litiganti...*
Yuugi lo guardò dritto negli occhi, cristalli d'ametista. Prese fiato. Era un momento importante.
- No.
- Sai, se non avessi fatto tutte queste scene, non mi sarei aspettato dicessi esattamente quella parola.
- Sono così prevedibile...?
- Mi sa che cominciano a frequentarci troppo, io e te.
- Sapessi quanto.
Il genio fece un cenno vago con la mano, ma era divertito! - Comunque non ti prendevo in giro, Aibou. La prossima canzone è un duetto e... non vuoi che tutti sentano Jonouchi cantare, vero?
... uh.
Avrebbe dovuto indignarsi per il ricatto sottointeso, eppure la cosa fu sovrastata dal ricordo - agghiacciante - di certe performance di Jono. Tipo quando aveva deciso di partecipare al concorso di bellezza della scuola. Non era un ricordo felice. No. E le sue capacità canore non erano di molto superiori all'inesistente talento per il make-up. - E... - iniziò a domandare, con somma cautela - Di cosa parlerebbe, questa canzone?
L'altro gli allungò un microfono che però non sparava scintille. Si sentì quasi deluso. (?) - Oh, sono sicuro che ti piacerà! - Trillò - Ci sono varie frasi nella tua parte con cui sicuramente sarai d'accordissimo!
Lo scrutò.
Non era esattamente il ritratto di una persona raccomandabile.
Anche se stare a scrutarlo, fra torso nudo e abiti, poteva rivelarsi un passatempo quantomeno piacevole.
E lui non aveva appena pensato quella cosa, no, no...
- ... stai parlando oggettivamente o soggettivamente? - Chiese ancora, la diffidenza era difficile da mandar via...
- Oggettivamente, Aibou. - Confermò il genio, paziente.
- Allora...
... allora cosa?
Stava davvero per accettare?
La mano dell'altro era tesa verso di lui.
L'avrebbe afferrata?
Sorrideva, il genio, ma stavolta era un sorriso... cortese, d'invito.
Lo stava invitando a giocare con lui.
Avrebbero giocato...?
... ma perché si stava ponendo queste domande, se la risposta già la conosceva?
Quello era il suo... genio. Il genio che aveva promesso di esaudire i suoi desideri.
Ma, purché lo facesse, avrebbe dovuto prima... trovarli.
Allungò il braccio... strinse quella mano. Era calda.
Io desidero...
Il sorriso si fece affilato, ma straordinariamente non se ne sentì inquietato. - E allora andiamo.
La musica esplose di nuovo.

Ora non c'era più un palco, c'erano... tante casette. Ma più piccole di quanto avrebbero dovuto essere, rendendo il palco più la riproduzione in scala - non molto - ridotta di una qualunque strada.
C'era pure un banchetto del takoyaki. E le macchinette. Tutto in chibi.
... Che a ben pensarci erano esattamente della sua misura, ma forse era meglio non farci troppo caso-
Si trovavano tutti in piedi sui tettucci - Yami su uno, Jono, Anzu e Honda su quello di fronte - tranne lui. Yuugi era seduto comodo comodo su una poltroncina nel balconcino della casina (d'accordo, basta) più elegante. E aveva accanto un piccolo tavolino con sopra un piccolo vassoio pieno di piccole tartine. (Avevo detto basta? No, non era vero).
La musica che faceva vibrare tutto il set era allegra, scoppiettante, con una certa sfumatura jazz; un'intro strumentale non lunghissima, già si abbassava, ma aveva permesso di fare apparire in mezzo a tanti luccichii la nuova ambientazione.
Yuugi strinse forte il microfono. Yami aveva alzato il suo.
Ora si cominciava, no?

Questo è l'adorabile... Yuugi-chan!


-Chan, massì.
Partenza col botto, avrebbe osato dire.

La sua pelle candida è davvero splendida


... lo sapeva che non avrebbe dovuto fidarsi. Lo sapeva. Lo-

In questa notte stellata


Sarebbe stato più corretto biscottata.

Giochiamo insieme!


E adesso il genio si era appostato davanti al SUO balconcino, con tanto di sole orecchie feline e occhietti malefici che spuntavano da sopra la balaustra.
Quello sguardo ammiccante.
Ma eccolo lì, il suo marpione (meno) preferito.
Non aveva più neanche la forza di sbraitare.
- Ma certo, giochiamo. - Acconsenti, stancamente. - Poker, scala quaranta, Uno, baccarat, gioco della bottiglia, sbucciare pistacchi. Scegli pure fra questi. Ma NO - Con grassetto, corsivo e sottolineato, sì - A qualunque cosa TU abbia in mente.
Yami inclinò la testa di lato, appiattendo le orecchie, ma pareva più stesse architettando qualcosa. - E se dicessi che pensavo a Scala Quaranta?
- Non saresti credibile.
- ... anche io sono prevedibile allora damn it-

La vita è una sola, l'importante è divertirsi!


Parole sacrosante, fuor d'ogni dubbio, ma perché ora il genio si era seduto sulla balaustra e lo fissava così?

Quel collare che ti lega...


E perché ora era saltato giù e avanzava verso di lui scodinzolando - che lui era un gatto innovativo -...?
E che avesse nominato il collare non era in buon segno, vero? (QUALE cosa detta e/o fatta da lui era un buon segno?)
Deglutì. Arretrò.Non era certo una rapeface, quella. No. Proprio no.
Ma non è che il collarino sia un effettivo problema, eh! Vai tranquillo! Sono abituato ai vestiti sadomas- Aderenti e fascianti. Non è il momento appropriato per certe terminologie dannazione-

Lascia che te lo strappi a morsi...!


E perché si era chinato su di lui e quella frase gliel'aveva canticchiata nell'orecchio con voce suadente...?
Senza neanche il microfono, tutta per lui!
Ah, che cosa pornosamente romantica..
...!?
- PUSSA VIA, GATTO IDIOTA! - Non avrebbe saputo spiegarsi bene neanche da solo come, ma ora si trovava a due metri dal gattaccio e brandeva una sedia.
Sì, una sedia.
Perché non una sedia? Tutti usavano spade, bacchette, scettri majokko o frasi sborone.
Lui si era armato di sedia.
Avevano un sacco di potenziale incompreso, le sedie.
Il genio tirò su entrambe le mani in segno di resa, con la stessa risata allegra di quando aveva cercato di fargli credere che si nutrisse di sangue di vergine (lui e il suo delizioso sense of humor...). - Scherzetto, scherzetto! - Portò le mani sui... piacevoli fianchi e annuì convinto: - Lo sanno tutti che cose del genere si fanno solo in determinati momenti e atmosfere, con musica in sottofondo e una bottiglia di vino novello al fianco!
E petali di rose che piovevano dal soffitto, sì.
... Aspetta, ma loro la musica in sottofondo CE l'avevano-

Essere randagi è il massimo...


Sospirò, deliziato, il genietto nel microfono, causando nondimeno lo svenimento di tre/quattrocento fanciulle/i (?) fra la folla.

Fregare pesci, bere alcolici!


Ma che gli mancava soltanto di diventare un alcolista anonimo, a quello scemo-
Tuttavia i suoi amici dovevano apprezzare la parte relativa ai pesci e i prodotti ittici in genere, dato che si erano fermati al banchetto del takoyaki, sul palco, e avevano fatto scorta di polpettine per... ehm, i due mesi successivi.
Honda si era pure soffermato a fare due chiacchiere dal vecchietto con la faccia rotonda - come una polpetta! - che le vendeva.
I suoi nuovi amici si facevano comprare senza problemi dal cibo.
Non sapeva se avrebbe dovuto indignarsi, annotarsi l'informazione o pensare un bel mica scemi, eh. Anche perché due polpettine fumanti le avrebbe mandate volentieri giù pure lui...
- Ehi, Yuugi! - Jonouchi si voltò di scatto, sbracciandosi - Quale salsa vuoi sopra? Oppure semplici?
... sbatté le palpebre, colto di sorpresa. Li avevano presi anche per lui senza che nemmeno lo chiedesse? - Uh... la salsa per hamburger c'è?
- Salsa per hamburger..?
Jonouchi si strofinò il naso, fiero: - Il nostro Yuugi è un buongustaio. Ha fatto la mia stessa identica scelta!
E gli altri due, dal profondo del loro affetto verso il biondino, si scambiarono un'occhiata pregna di panico. - YUUGI, STA' TRANQUILLO! Ti salveremo dagli influssi malefici di Jonouchi!
- Sono sicura che si possa ancora fare qualcosa!
- Non tutto è perduto!
- Abbi fiducia!
- Ma di cosa diamine state parlando?
- Se posso continuare...
Tutti i presenti si girarono, in sincrono, verso il cantante, attualmente abbandonato a se stesso; e Yuugi avrebbe perfino riconosciuto che aveva ragione, gli avrebbe perfino chiesto un - tiratissimo - scusa... ... se non fosse che anche lui aveva in mano un piatto pieno di takoyaki e se lo stava sgranocchiando in tutta calma.
- Tu canti con la bocca piena!?
- IO POSSO TUTTO- oh, che buone ♡

Una volta libero anche tu


Lo psicopat- marpion- NoirChat, lì, ora se ne stava in bilico sulla balaustra del suo balconcino e faceva su e giù - non c'era alcun apparente motivo, forse era solo che faceva figo starsene in cima ad un balcone mentre piovevano biscotti.
E se fosse inciampato su un frollino con troppa glassa, be'...
... ah ah ah-
... no, momento, LIBERO da cosa?

Ti presenterò una fantastica compagnia!
Aprendo la finestra della società ...


Il genio gli rivolse quello che non avrebbe potuto essere definito altrimenti: uno sguardo malvagio con occhi piccoli e lucenti. (?)
>- Sai - cinguettò - In questo punto del video originale, c'era una gag magnifica. Implicava i pantaloni. Posso farla anche io?
... C'era da dire che gli aveva chiesto il permesso, almeno.
Prese fiato. - Fa' ciò che vuoi, ma in questo momento desidero tu non faccia boiate. - Disse, con tutta la fermezza del mondo.
L'altro gonfiò istantaneamente le guance. - Mannò! Aibou guastafeste, così non posso...!
Eh, non era l'unico col potere di fre-ga-re la gente.
Tra l'altro con quelle guanciotte gonfie e tondeggianti era piuttosto carino - rarità - ma, shh, era un pensiero che avrebbe tenuto per sé.
- Ma non importa! Perché ora noi...

VOLIAMO VIAAAAA!


- Eh? Che ne dici, Aibou? Io e te soli soletti, prepariamo del bento, due bottiglie di succo all'ananas e via dagli imbecilli, sollevo il muro di cinta ed è fatta! Possiamo fuggire lontano da qui, da Ushio, da tua madre che non sa fare l'insalata... mh? Non è un'ottima idea?
E se ne stava così, piantato sulla balaustra, nel pieno del suo... ehm... fascino, dopo avergli decantato suddetto piano geniale.
Doveva rispondergli con assoluta calma e compostezza. Una domanda simile meritava una risposta articolata ed incisiva.
Riprese la sedia. - No.
Ma l'altro scrollò le spalle, forte del suo modo filosofico di accettare la sconfitta. - Oh, be'. Tentar non nuoce. - Un dito posato sulla tempia. - Tanto siamo solo al sesto capitolo...
- Come?
- I LOVE YOOOUUUU-


Ma ora toccava a lui cantare.
Seguì il genio, saltò giù dal balcone senza chiedersi che fine avesse fatto la gravità - quando il genio era in circolazione, tendevano a sparire varie cose... - e raggiunse la strada/palco al di sotto, atterrando con naturalezza sulle sue gambe. Si sentiva molto neko. Ma aveva rifiutato il cerchietto con le orecchie pelose che il genio prima gli aveva disinteressatamente offerto per amor di completezza e scenografia.
Ora, invece, gli offriva la possibilità di cantare davanti ad una platea.
Tutti gli occhi che si posavano su di lui, tante persone che avrebbero avuto un ricordo indelebile della serata...
Tentennò; Jonouchi, dietro di lui, reggeva un gobbo con il suo testo. Anzu e Honda, lì ai lati, agitavano delle maracas arancioni per... incitarli, presumeva.
- Cos'è quella faccia così tesa, Yuugi? - Domandò Anzu, ma quasi con tenerezza, non certo per prenderlo in giro - Non ti preoccupare, se qualcosa va storto possiamo dare la colpa a Jono!
- Ehi-
- Buttati! Io ho imparato a ballare rompendomi le ginocchia! - Continuò a narrare, rassicurante. (?)
- Io invece ho imparato a guidare facendo spiaccicare sul muro la moto di mio padre! - Si aggiunse Honda, annuendo saggiamente. - E sopravvivendo dopo, quando hanno cercato di uccidermi con il tostapane!
- ...
Entrambi si voltarono verso Jonouchi, in attesa.
- ... embé...? AH! Aspettavate aggiungessi qualcosa! Capisco, capisco, senza di me in effetti come potreste... be', vedi, Yuugi, io invece dalle mie spericolate imprese ho appreso come ingoiare quattro panini insieme. Senza neanche masticare!
Oooooh...
Gli occhi si sgranarono da soli, divenendo del tutto tondi: - Ma... quattro panini insieme, Jonouchi-kun? Come hai...?
Il biondo gonfiò il petto, tacchineggiando. - Anni e anni di pratica, Yuugi. Anni e anni. E cinque o sei principi di soffocamento...
- Io ne avevo contati dodici... - ... ma ora posso. E non ho nemmeno bisogno dell'acqua, eh!
Jonouchi era... davvero una persona straordinaria. (...?)
- Ma quello che voglio dirti è: vai tranquillo! Anche se sbagli, chissene? L'importante è che ti diverti! Noi lo stiamo facendo!
... uh. Questo era vero. Erano tutti lì.
Insieme, che lo aspettavano.
Se siamo qui per "giocare"...
Anche se la mano tremava un po'... Yuugi strinse il microfono e iniziò a cantare.

Questo è il pervertito NoirChat-kun
Nell'oscurità, si vedono solo gli occhi che brillano
Ma il suo respiro è davvero affanoso
Non ti avvicinare più di così!


Quello.

Quello era il Perfetto Riassunto di TUTTO ciò che aveva dovuto penare in quella settimana scarsa in cui si era ritrovato un'antica figura mistica a parassitargli la casa e l'esistenza.
Certo avevano sorvolato sulle attitudini piromani, ma...
Soddisfazione. Stava provando un gran moto di soddisfazione perché, da qualche parte, c'era qualcuno che lo comprendeva. E anche un moto di simpatia nei confronti dell'autore della canzone: loro due avrebbero proprio dovuto fare due chiacchiere.
E ora era del tutto in diritto di prendere il genietto a colpi di microfono, vero? Vero?

La vita di un gatto è una soltanto
Per questo sono domestico
Mangio deliziosi hamburger...


- E così ti piacciono gli hamburger, eh...? - domandò il Genio, con causalità, prendendo appunti su un taccuino che se ne stava sospeso a mezz'aria. Annuì da solo. - Continua, continua...

... e dormo in un morbido letto con copriletto ignifugo


- Perché quando si ha in camera un pirla che si diverte ad appiccare fuoco alle coperte, beh...
Yami lanciò il taccuino per aria - e il suddetto esplose in una pioggerellina di scintille dorate. - Oh, Aibou, intendi rinfacciarmelo per sempre? - Fece un ampio cenno del braccio. - Ribadisco con assoluta fermezza che quella volta NON era mia intenzione incendiarti il letto!
Yuugi si sentì in pieno diritto di guardarlo con astio e occhi a mezz'asta. - Tutte le altre boiate che hai fatto, invece?
- Assolutamente premeditate! - Ne andava pure orgoglioso, il tipo.
Gli ficcò il microfono nel fianco con assoluta nonchalance.
- Anche questo tuo modo di fare tsundere è splendido... mi piaci sempre di più... ... mi hai fatto male, però.
Quindi tutto secondo il piano.

Tu, invece, da chi vieni protetto?
Domani potresti venir investito da un'auto
Non puoi saperl- ehi, fantastico


Ma anziché sconvolgersi e saltare su indignato come Yuugi sperava con ardore, sicuro che stavolta avesse detto un'adorabile (?) bastardata, l'altro fece un gran sorriso, del tutto soddisfatto: -
Visto, Aibou? Te l'avevo detto che la canzone ti sarebbe piaciuta!
... pft.
Alla fine, con quell'imbecille intorno, ci si ritrovava a ridere senza nemmeno farci caso.
Era una serata folle, di puro delirio. Con biscotti che volavano ed un cantante nudista.
Ma i suoi amici si stavano divertendo.
Ma lui si stava divertendo.
Non era poi così male, vero...?
Sarebbe stato inutile negarlo. Eppure finora nessuno gliel'aveva chiesto, quindi era un... dolce pensiero che avrebbe tenuto per sé.
Era una folle notte che, forse, aveva ancora qualcosa da offrire... tanto valeva lasciarsi andare.

Mentre cantava, capitava che per la sua testa sfrecciassero pensieri poco gradevoli.
Non dovresti farlo
Erano pensieri che, da una certa ottica,
avrebbe potuto classificare senza esitazione come stupidi;
pensieri che, però, nella loro essenza, erano veritieri.
Sai che finirà male

Si stava divertendo, quella sera.
Non avrebbe saputo dire lui stesso dove fosse il confine
tra presa in giro, gioco e verità nascosta.
E questa volta, non potrai scappare
Yami si stava divertendo.
Anche se sapeva di giocare col fuoco.
Tuttavia.
Sai che ti dico? Che importa.
Voglio essere felice, foss'anche per stasera e mai più.

Forse anche quello era un pensiero idiota.
Ma se per una sola folle notte potevano essere felici tutti quanti, be'...

Continuò a cantare.

- Tu sei il mio Aibou, io il tuo genio;
il destino ha riunito due futuri mariti.
Se è per te, se è per questo
io diventerò malvagio.

- Tu SEI malvagio!
- Oh, giusto. Uhm... diventerò un neko malvagio?


Se gli avessero chiesto di descrivere come doveva essere stare dentro un frullatore, Yuugi avrebbe fatto un accurato resoconto di ogni singola cosa successa quella notte; l'ambientazione, la musica, i colori che frullavano, le fangirl sugli spalti, la pioggia di biscotti.
E adesso erano arrivati... all'ultima performance.
Fece un po' di corsa sul posto per scaldarsi - e le sue orecchie venivano invase da una musica familiare.
Okay, okay, alla fine c'erano arrivati, ora dovevano uscirne vivi. Era fattibile.
... chissà perché, si sentiva molto più ottimista che all'inizio della serata.
E forse era perfino curioso. Un pochino. Pochino ino ino e...
Buttò la testa all'indietro, in attesa: sapeva di star sorridendo.
Riecheggiarono le prime parole.

Nemmeno coi quaranta suoi ladron Alibabà è ricco quanto te


"Un amico grande come me".

Sarebbe potuta apparire come una scelta prevedibile... ma no, non lo era.
E lui, in fondo in fondo, ci sperava, in una canzone del genere.
Anche se quell'"Alibaba" lo faceva più pensare a Magi o forse all'autrice ma quello aveva già abbastanza problemi senza trascinarlo in mezzo al globale putiferio.
Bene, ora restava solo da vedere quali tort- E, tortE aveva in serbo per il gran finale.

Il cielo ti ha aiutato e sai perché?
La mia magia ha un certo non so che!


- Sì, in effetti nel tuo caso si potrebbe parlare di qualcosa mandato dal cielo stesso. Una... "... punizione divina", quella era la fine della frase.
Ma la voglia di dirlo scemò nel momento stesso in cui lo stava facendo.
... no, fermi tutti.
Davvero si era appena trattenuto dal fare una battuta sarcastica sull'altro? Davvero, davvero?
... ora mi sento inquieto-

Intanto il palco era tornato normale, piatto, pieno di biscotti e buchi coperti da lenzuola.
Forse ci sarebbe stato da indagare sulla provenienza di quelle lenzuola decorate con una fantasia a melanzane, però.
Anzu, Jonouchi e Honda erano sempre lì, vicini a lui; ansimanti, felici. Aspettavano il seguito. E quindi...

Adesso la tua forza è mitica
e come vuoi la puoi adoperar


Il genio gli rivolse un sorriso di scuse. - Avevo pensato di far apparire un manichino con le fattezze di Ushio, ma credo che per le vostre povere menti traumatizzate sarebbe un po' eccessivo, al moment-
- SI', sarebbe molto troppo particolarmente eccessivo.
Con tutto il... ehm... amore...?, per Ushio, ma vederlo quella sera proprio no. Neanche in cartolina, fotografia o mail di spam.

Saran finiti tutti i tuoi guai se questa lampada vorrai sfregar!


Lampada...?
Lampada...?
Si grattò la testa. - Stai parlando del puzzle, vero?
- Ma come, Aibou, non ricordi? - Il genietto tirò fuori dal nulla la massiccia catena a cui era appeso massiccio pendente dal fantasioso design (ora si dice così-). - Capitolo uno, il nostro primo incontro! Quando abbiamo fatto fuoco e fiamme!
... Sorrise. E questo era un sorrisetto bastardo.
Il genio lo scrutò qualche secondo, spiazzato, ma poi comprese. - ... basta con quel copriletto, ti supplico.
- Okay! - Evvabbé, questa nottata alla fine si stava rivelando davvero divertente anche per Yuugi... non ci sarebbe stato nulla di male nel mostrarsi gasati, giusto? - Ma... pensandoci, quello - e indicò l'ammenicolo dorato che - una volta completato/per completarlo - gli era costato la sua vita pacifica, due o tre neuroni e un sacco di testate al muro - Sarebbe inteso come collana?
- Be'... - *Coff, coff* - Erano altri tempi, sai com'è...
- Credo che indossare una cosa del genere - Sarebbe stato come avere una collana fatta con un sacco pieno di granito? O appendersi Ushio al collo? (?) (Oddio no che immagine orrenda-) - ... farebbe venire un po' di torcicollo.
Si stava davvero comportando più gentilmente con il suo piccolo adorato - ... - genio e questo, forse, non avrebbe portato risultati positivi. E forse stava abbassando troppo la guardia.
Ma... adesso gli andava così. Se per quella notte soltanto...
- Oh, ma vale il sacrificio, sai? E' un'ottima arma difensiva! Basta farlo roteare un po'... - E iniziò a far roteare la catena con decisi colpi del polso, il puzzle che descriveva cerchi sempre più ampi per aria... giusto per, si prese qualche passo di precauzione. - E poi si lancia!
Lanciò la catena di lato con quello che era parso un gesto quasi noncurante, senza particolare forza; il Puzzle attraversò tutto il palco come un missile e, a poco meno di un metro dalla fine, piombò per terra portandosi dietro una larga porzione di pavimento.
Oh buon Dio.
L'altro gli dette un'occhiata piena d'orgoglio. (?) - Visto? Insostituibile!
... sì, insostituibile. Senz'altro la parola adeguata.
- ... Ma... - osò chiedere - Come facciamo a recuperarlo, ora...? - No, perché visto il botto doveva aver coperto la distanza Giappone/Stretto di Gibilterra scavandosi una strada nella crosta terrestre...
- Oh, non ti preoccupare! Torna sempre su da solo!

[Ciò che avremmo dovuto lasciare alla vostra fantasia, ma perché non mostrarvelo d'altronde
- ANZU, HONDA, PRESTO! VENITE A GUARDARE IL BUCO! Qua sotto è pieno di cioccolatini Lindt! MI CALO!
- Ehi, non è il puzzle di Yuugi, quello...?
- Vero, riportiamoglielo!

- Visto, Aibou? Torna su da solo!
- Ma che cazz-]

Sei il boss, il re, lo scià
Gradisce ancora un po' di baklavà?


- A proposito di baklavà! - Saltò su il genio, sgranando gli occhi - Mi ero quasi scordato!
Ora, Yuugi avrebbe dovuto chiedersi perché l'altro, dopo essersi gettato alle spalle il microfono in piena noncuranza, gli stesse correndo incontro con una grossa torta al... cioccolato...? fra le mani.
Sì, sarebbe stata una domanda interessante. Tuttavia, al momento, riusciva solo a pensare che, fra torta, coda felina e espressione pucciosa, fosse una visione più che gradevole.
... ma che ho sbattuto la testa così forte che me ne sono scordato...?
- Ti piacciono le sachertorte, Aibou? Sono eccezionali! E' una grossa torta al cioccolato che sembra una fiesta e...
... non aveva idea di quanto fosse incauto quel gesto. Sventolare in giro una torta al cioccolato da dodici chili. Con Jonouchi lì intorno, rischiava di farsi mordere un braccio - o trovare il piatto con un buco a forma di denti di Jono.
- Torta. Torta. - E manco a dirlo, Jonouchi apparve quasi per magia alle sue spalle, gli occhi iniettati di sangue, lo sguardo spiritato. (?) Pronto a scattare, come un grosso lupo.
Il genio si scansò senza fare una piega proprio quando l'altro cercò di lanciarglisi addosso.
- Dammela! Ho fame! - Si lagnò quello, agitando le braccia, la mente probabilmente annebbiata dal forte profumo di cioccolato.
- Ma se è tutta la sera che mangi biscotti!? - Sbottò l'altro, mettendo la preziosa portata fuori portata. (...)
- Non mi ci puoi mettere un frollino danese con una torta austriaca!
- Ma noi parliamo di centocinquanta frollini danesi!
... E Yuugi si rese conto che, attualmente, Yami stava davvero bisticciando con Jonouchi. Con... spigliatezza, come se già si conoscessero, come se ci fosse già quella scintilla di confidenza minima che occorre per ridere insieme.
Soprattutto, il genio pareva molto più naturale ora che rispondeva piccato, tsundereggiava e faceva il broncio piuttosto che... con tutti gli altri atteggiamenti che aveva esibito.
Io desidero...
Un sospiro esasperato da parte del neko-cantante. - Allora, Aibou? - Un colpetto del capo in direzione del biondo. - La torta era per te, ma posso darne una fetta a questo morto di fame?
... conoscerti davvero...?
In parte, si sentiva spiazzato. Gli stava chiedendo "l'autorizzazione". Stava bisticciando nella maniera degna delle coppie sposate da cinquant'anni con una persona che aveva buttato giù da una finestra.
Dall'altra, forse, se lo aspettava. Era quello che voleva, giusto...?
Annuì, un sorriso accennato. - Oh... certo, sì.
- Quindi, una fetta... - ... e lo sguardo dell'altro si alzò su Anzu e Honda, a poca distanza, che li scrutavano con occhioni lucenti e bava alla bocca. - ... va bene, va bene, ho capito. Sachertorte per tutti!
- Yuugi è una brava persona. - Dichiarò Jonouchi, prendendo con estrema solennità il piatto che il genio gli stava porgendo. - E lo dico con il cuore in mano!
- Forse volevi dire "lo stomaco" in mano...
Non che Yami avesse tutti i torti. *LOL.*

Si vive in serie A, dimentica la B


Immaginava fosse una pessima battuta far notare che loro andavano tutti in classe B.

Comanderai la servitù...


E ricordò.
- Aspetta... - esordì, rivolto al genio - Ma tu, in teoria, non dovresti chiamarmi padron-
Okay, non si aspettava che il genio gli si lanciasse contro, gli tappasse la bocca con una mano e continuasse, come se niente fosse, a cantare, impugnando il microfono con l'altra: - ... Per dormire fino a mezzodì!

E' stregoneria... questa è magia!


Una fitta pioggia di biscotti sulla sua testa, degli amici intorno a lui.
Sì, pareva davvero magia.
E l'altro continuava a cantare... con più forza, pareva si stesse impegnando sul serio per fare tutto al meglio.

Sta' a guardare... wow!


Yuugi si trovò all'improvviso attorniato da tre diverse Anzu; una era quella vera, il suo amore proibito o qualcosa del genere, le altre erano sue versioni con capelli biondi e capelli rossi.
Tutte bellissime, naturalmente. La bionda e la rossa gli si erano apperse alle spalle, lascive.
Anzu le tirò via entrambe, scoccando loro un pugno sulla testa cadauna.
Rise; be', era ovvio che il genio non avrebbe potuto resistere al fargli un altro scherzetto prima della fine del concerto.
Questo non era stato così malvagio, però.

Son qui per te!
Ma se dico "Abracadabra, via di qua!"
Loro spariranno tutt'e tre!


E così com'erano apparse, tutte e tre sparirono, simili ad un miraggio nel pieno del deserto - in quel caso, un deserto con biscotti al posto della sabbia.
Yuugi sospirò, ma non così affranto; d'altronde, sapeva che non sarebbe durato per molto.
... però c'era qualcosa...
... wait.
- ... YAMI, TU NE HAI FATTE APPARIRE SOLO DUE, DI ANZU! FAI RIAPPARIRE QUELLA VERA!
- Su, su, scherzavo!

La lista lunga quanto la vorrai
I desideri tuoi esaudirò!


... ah.
Era quello che gli aveva promesso, fin dall'inizio.
Ciò che "poteva" fare per lui.
... e per tutto quel tempo, nessuno aveva mai pensato un "doveva". Non era un dovere. Nessuno dei due aveva mai posto la cosa come un obbligo, anche se in teoria lo era; Yami avrebbe potuto realizzare i suoi desideri, Yuugi avrebbe potuto aiutarli trovandoli.
Una possibilità per entrambi, non un'ovvietà.
Aveva pensato, finora, che fossero partiti col piede sbagliato... ma forse qualcosa si poteva fare, no?
Collaborazione, uh?

Caro Aibou, questo mondo è qui per te
e capirai che solo io
sono il grande amico tuo


"Amico".
Detto dal genio, faceva quasi strano.
Però... non era così spiacevole.
Amici?
Possiamo essere "amici", Yami?
Era ciò che voleva sentirsi dire?

Non c'è...


Sì, lo era.
Cantò le ultime parole insieme a lui, a mezza voce, non importava che lo sentisse: - Altro...

Amico...


- Come...

Me!


E i fuochi d'artificio che s'accendevano sulle loro teste.

Anzu, Jonouchi e Honda dovevano essersi decisamente divertiti, sì.
Perfino ora, a quasi un'ora dalla conclusione, con gli spalti semivuoti e tutto spento, ancora ballicchiavano, esagitati, scambiandosi perle sulla piacevole serata appena trascorsa.
- E ti ricordi quando Honda è stato quasi divorato dalla rosa gigante? - Stava per l'appunto commentando Jonouchi, gasato - L'abbiamo dovuta prendere a cazzotti per farle mollare la presa! Perfino Yuugi l'ha calciata!
- E' stata un'esperienza inaspettata ma... utile, credo? - Fece il diretto interessato, grattandosi una guancia. Insomma, ora sapeva com'era fatto l'interno di una rosa gigante carnivora gialla.
- Buon per te, perché ora mi devi la vita! Sarai mio eterno debitore, dovrai avere per me fedeltà e gratitudine e...
Anzu gli allungò una dolce pacca sulla spalla, con un sorriso sereno. - Jono, Jono caro, non avrai dimenticato che Honda prima ti ha impedito di strozzarti, quando hai ingoiato il cioccolatino con tutta la buccia...?
I suoi colpi di tosse si mescolarono alle risate degli altri due.
Yuugi, un po' discosto, li osservava. Non sapeva perché, ma vederli così, sapere che stavano parlando di qualcosa in cui era coinvolto anche lui, lo rendeva davvero felice.
Era stata una bella serata.
- A proposito... - Jonouchi portò le mani ai fianchi, nel voltarsi verso di lui: - Ma che fai lì, Yuugi? Adesso dobbiamo anche organizzarci per il ritorno a casa!
Ah, giusto, nessuno sapeva della sua relazione segreta col genio.
... Detto così, non suonava proprio benissimo...
Ma non poteva nemmeno raccontare che sarebbe tornato a casa con una grande superstar (?), no?
Per sua fortuna, in quella, intervenne Anzu: - Se vuoi, dopo che abbiamo accompagnato Jonouchi, possiamo fare la strada con te!
- Casomai sono io che accompagno voi!
- Che ne dite di scroccare un passaggio al mio gat- cugino? - Gli era uscito di bocca da solo, senza che l'avesse calcolato; non aveva previsto neanche di usare un tono tanto disinvolto, di sorridere - Sapete, è davvero un tipo alternativo. Oggi è venuto qui in carrozza!
- Carrozza?
Carrozza?
... Carrozza?
Non ricordava neanche da solo di avere TUTTA questa fantasia...
- Carrozza, sì! - Una voce che pioveva alle sue spalle, inaspettata, ma molto familiare - Romantico, no? Se è quello che mio cugino vuole... - Divertenti le implicazioni di quella frase... - Allora posso riaccompagnarvi a casa io! - Non poté trattenersi: si voltò. "NoirChat" sorrideva, puccioso. (?) - L'unica cosa, se volete davvero farlo vi do... centoquaranta secondi di tempo per raccattare le vostre cose, gli ultimi biscotti e il puzzle che Yuugi ha scordato sul palco. Marsch! J
onouchi alzò entrambe le mani, nel panico. - Ma... ma la matematica ora... è crudele...!
- CORRI!
E Yuugi avrebbe potuto giurare di non averli mai visti scattare con un tale sprint neanche nelle lezioni di ginnastica del loro professore pazzo. Yami aveva di certo grandi poteri di persuasione. O qualcosa del genere.
E rimasero soli, il genio accanto a lui. Si stupì di come, al momento, la sua presenza sembrasse discreta.
- ... si sono divertiti, stasera. - Fu l'unica cosa che l'altro disse, pacato.
- Parrebbe di sì... - Si strinse nelle spalle. Anche io.
Qualche secondo di silenzio. - Vi frequentate da pochi giorni e già sono così importanti, per te...?
- Sì. - Yuugi rispose senza la minima esitazione. - E' vero, è poco tempo. Non ci conosciamo bene. Ma...
... se non cominciassi a credere in loro, neanche potremmo mai farlo.
- ... capisco.
Yuugi lo guardò di nuovo, con più attenzione: si era degnato di infilare un paio di normali jeans e buttarsi una t-shirt sul petto. Al momento si stava passando una mano fra i capelli puntuti. - ... anzi, no, in realtà non capisco bene. Non ancora. Ma... se tieni tanto a loro, posso fare qualcosa. Posso... tenerli d'occhio. Da parte tua.
Era sbalordito. A dir poco. Forse era stato il genio, a sbattere la testa.
Forse. Forse... non avrebbe dovuto fidarsi. Forse... ma se era quello che disperatamente voleva...
Annuì soltanto, mancavano le parole.
Ma fu il genio stesso a suggerirle: - In questo caso, sai come chiedermelo.
- ... io desidero... che tu li protegga... - Che frase scenica, che... bella cosa da dire.
Un debole scintillio della bacchetta, fra le sue mani. - E sia, allora.
- E tu, Aibou? - La strana pacatezza che aveva mostrato fino a quel momento si disciolse, lasciando il posto ad un atteggiamento più sbarazzino: si portò davanti a lui, mise le mani dietro la schiena. Si chinò appena. Stava sorridendo. - Vuoi che protegga anche te?
Non sapeva se se la fosse studiata, ma doveva essere una delle cose più carine che gli avessero mai detto.
La gola si stava facendo troppo secca, il viso cominciava a riscaldarsi.
Annuì ancora, strizzando le palpebre.
Il genio sistemò la bacchetta nella tasca. - ... per questo, vedi, non avrò bisogno di nessuna magia. Se è ciò che anche io desidero...
Non aveva ben chiaro cosa stesse succedendo, né come fosse potuto essere davvero romantico, Yuugi sapeva solo che, in quel momento, le guance dovevano essergli andate a fuoco-
- E ora... - Il genio alzò gli occhi al cielo blu notte che si inarcava sopra di loro - ... vorrei fare una piccola cosa, Aibou. Se sei d'accordo. Sono sicuro che ti piacerà!
Yuugi non ebbe bisogno di pensarci troppo.
Era già arrossito fino alle orecchie.
E aveva già deciso di... fidarsi.
Se imbocchi una strada, prosegui fino in fondo, senza voltarti.
Annuì una terza volta, un po' perché sospettava che in questo caso non ci fosse troppo bisogno di parole.
E... un tocco delicato, dolce, sulla guancia. Durò poco, pochissimo, ma era stato abbastanza vivido da lasciare la sensazione anche una volta che l'altro si fu allontanato.
- ... mi hai appena baciato sulla guancia?
- Hai, Aibou!
Oh.
... Oooooh.
Yuugi andò giù come una pera cotta.
- AIBOU!
[DlinDlon! Vi informiamo che, essendo Yuugi collassato, il PoV passa per un momento al narratore]
- Aibou! Aibou, dannazione! - Il genio lo raccattò da terra, scioccato, scuotendolo per le spalle: -
Ma non puoi crollarmi su per un bacino, andiamo! E quando dovremo darci dentro, scusa...?
La mia fidanzata farebbe qualche commento sul doppio senso di questa frase, presumo...
- Narratore, è stato buono fino a questo momento, non scocci ora!
*... la cosa è stata troppo pure per lui.*
Yuugi riaprì gli occhi, anche se aveva ancora l'aria di essere su un altro pianeta...
[DlinDlon! Vi informiamo che...]
- Ma.. magari la prossima volta avvisami, okay...?
Yami sbatté le palpebre, costernato. - Ma... - ... si riprese, lo abbracciò di slancio: - Ma io ti ho avvisato, Aibou!
Sembrò pensare bene alle sue parole. - Aspetta, hai detto prossima volt-
Prima che potesse finire la frase, però, Yuugi si era liberato dalla sua presa, sgusciando via e tirandosi su ad una sorprendente velocità: - Senti, tu!
Dito puntato, tono tanto autoritario per coprire l'imbarazzo che perfino il genio si mise sull'attenti. - Certo non sei il mio fidanzato, e ancora non mi sono arreso riguardo quel... quella ragazza. - Che Anzu era pur sempre in zona. - E come genio lasci... un po' a desiderare. - Risero entrambi. - Ma... ma. Possiamo essere... amici, credo. Per ora. Collaborare è più utile che stare a scannarsi, no?
Quel sorriso astuto... - ... ma certo, Aibou. ... Anche se una prossima volta non sarebbe male, eh!
Yuugi portò indietro il braccio.
- Ehi, ehi, piano con i pugni sul naso. - L'altro si rialzò, per poi dare una riassettata ai vestiti - Sei stato tu a parlarne, no?
... sempre un gran furbacchione, vero?
C'erano ancora tante cose che Yuugi voleva capire, vedere o anche solo dire. Ma ci sarebbe stato tempo, per quelle. "La prossima volta" implicava anche che avessero tutto un futuro, davanti. E allora...
- La prossima volta, per quanto ne sai... - guardò altrove, ma la voce non tremò: - Potrei essere io, a baciarti. Per ricambiare, ovvio.
- Ovvio, sì. Sai, Aibou...?
- Mh?
Il sorriso più sincero che gli avesse mai visto in viso: - Non vedo l'ora!




Capitolo Sesto - Fine





Note

Canzoni

* "Ora che sono vestito magnificamente.." / "Mi prenderò sempre cura di te, quindi sorridi."
Romance Touch; Len Kagamine + Wonderful Oppurtunity. La traduzione è stata fatta da me.
* "Questo è l'adorabile Yuugi-chan" / "Potresti venire investito da un'aut- ehi, fantastico"
Ah, it's a wonderful cat's life; original: Len & Gumi + Nem, parodia: Len & 96Neko. La traduzione NON era mia, ma non trovo più il video da cui l'avevo presa °A°'' , poi ci sono modifiche pirla mie.
* "Tu sei il mio Aibou, io il tuo genio" / "Per te, diventerò anche malvagio"
Servant of Evil; Len Kagamine + Mothy. Traduzione mia più modifica.
* "Nemmeno Alibabà coi quaranta suoi ladron..." / "Un amico grande come me".
Un amico grande come me; Aladdin della Disney. La lyrics l'ho trascritta io secondo come la ricordavo + modifiche.

FAQ

- Himitsu?

Sì, mi pare l'avessi pure nominato, in precedenza °A°' comunque, come dice lui, è il fidanzato di Melissa, è un fantasma e gli piace cucinare. Ci sarebbero anche altre cose da dire al riguardo, tipo che è un ex-Shinigami, ma... ne riparliamo quando lo presenterò in una storia a parte, in futuro. xD (Come si sarà sagacemente dedotto, è un mio OC)
- Ma Yami in una strofa non ha detto di essere un genio?
Uh, sì, e secondo le regole è vietato che qualcuno lo scopra. Ma, naturalmente, visto l'ambito di generica idiozia, nessuno l'ha preso sul serio, ed è quello che conta.
- E gli amichetti non fanno una piega di fronte a tutto questo sfoggio di magia?
Miracoli della tecnologia, lol!
Fra quello successo sul palco stanotte e ciò che si vede di solito durante i duelli, non c'è poi TUTTA questa differenza... (anyway, come forse accenneranno nel capitolo successivo, dopo hanno operato un piccolo incantesimo di memoria per cancellare qualunque cosa scomoda.)
- Come sarebbe a dire, Melissa è tsundere?
Ecco, questa è una faccenda LOL.
Orbene, Melissa è venuta fuori nel... 2010...? quando ero ancora piccola e inesperta e, soprattutto, non avevo ben chiaro cosa fossero gli tsundere.
Innanzitutto, Melissa è un personaggio complicato. Ora lo gestirei senza problemi, ma all'epoca tendeva a sfuggirmi di mano; appariva come... yandere, immagino?, perché è così che si vuole mostrare.
Tuttavia, nella mia testa, sono chiarissime anche altre cose che ha fatto, quindi so che non è poi TANTO cattiva... e l'anno scorso, mentre ci riflettevo, ho avuto l'illuminazione: Ma è tsundere! *A*
Okay. Lol.



Yoh!
Uh, sì, dovrei spiegare dov'ero. E cosa facevo. Ma me li concedete trenta secondi? Trenta secondi di delirio? Sì? Bene.
FINALMENTE TI HO FINITO, FOTTUTO CAPITOLO! PENSAVI DI SFUGGIRMI PER SEMPRE, VERO? VERO? E INVECE NO! SEI FINITO! FI-NI-TO! OWARI DAKE! HO VINTO IO! AH AH AH!
... sì, dicevo. Yoh! *O*/ Sono Tayr Soranance Eyes e ho finalmente concluso Questo Dannato Capitolo, d'ora in poi QDC, che stava in corso da... settembre...?, ah, ah.
Qualcuno si sarà chiesto che fine avessi fatto e, nel caso, significa che questo qualcuno non è andato a lurkare il mio account; poco male, sveliamo l'arcano! Avevo deciso che avrei riaggiornato in questa sezione solo una volta finito questo capitolo. CON questo capitolo.
La domanda che sorge spontanea, dunque... perché? Perché il continuo rimandare l'aggiornamento di questa fanfic stava diventando ridicolo, oltre che snervante; avevo, perciò, deciso di avere una... piccola sfida con me stessa. Sapevo che ci avrei messo un secolo, ma ho vinto io. ♡
Quando avevo ponderato la fanfic, nella mia ottica, questo sarebbe stato il capitolo più complicato.... più a livello di scrittura che di contenuti, forse, ma anche lì non era proprio semplicissimo.
L'anno scorso mi ero decisa a scriverlo... prima di tutto, la forma. Poi l'avevo scritto per metà circa, ma non mi piaceva e l'ho soppresso; a settembre, dopo averlo organizzato meglio, l'ho ricominciato. Da lì in poi è rimasto in pausa fino circa gennaio, da cui ha cominciato ad andare avanti saltuariamente con scene e scenette, correzioni e aggiunte... fino a questa settimana, in cui l'ho concluso. Di solito non mi trascino i capitoli per così tanto, ma questo... mi ero puntata che dovesse uscire bello come lo volevo da anni, per cui, anziché strafare, mi sono presa tutto il tempo necessario.
Inoltre nel frattempo ho scritto anche altre cose... ma il mio stile si è evoluto grazie ad esse, quindi è anche per loro se sono riuscita a concludere come si deve qui. xD
E sapete cosa? Il capitolo mi piace davvero un casino! *A*v Ci ho dovuto lavorare TANTO, ieri per mettere l'html l'ho riletto così tante volte che stanotte l'ho pure sognato (e i due pirla si stavano organizzando il matrimonio WTF-), mi si è spento il computer due volte mentre scrivevo le note e non avevo salvato quindi le ho dovute riscrivere... ma a prescindere da tutto... mi piace. Sì. E' stato degno di tutto il lavoro. E' delirante, alcuni punti sono confusi, forse non era proprio ciò che vi aspettavate.
Non importa, è così che doveva essere. Per questo sono molto, molto soddisfatta, sia di averlo scritto che di ripresentarmi con questo.
Sul capitolo in sé... non credo ci sia molto da commentare, a parte che a qualcuno saranno scese le balle che sul finale si baciano SULLA GUANCIA. X°D *Alza mani* Colpa loro che sono lenti come tartarughe morte, io non ci posso far niente! Maaaaa come si sarà pure intuito, questo capitolo è anche il giro di boa per tutti i rapporti, che da qui ingranano e cominciano a crescere sul serio. Per cui aspettate che, sì, un bacio vero e proprio dovrebbe arrivare e magari non fra dieci anni.
Altra cosa... come dicevo su, il mio stile si è evoluto... e non mi viene più da fare interruzioni del narratore. In tutto questo capitolo ce ne sono proprio un paio, la sua presenza quasi non si sente.
Preferisco scrivere così, per quanto sia stata una caratteristica di FCCV spero un narratore meno invadente stia bene comunque.
Bon, abbiamo quasi finito.
Tutto bellissimo, ma quali sono i miei futuri progetti? Oh, voi non lo sapete, ma in questi mesi ho appreso. *A* Sì, ho imparato alcune... cose utili lol. Perciò! *Batte mani* Il piano al momento è semplicissimo! Dato che ho almeno dieci cose già scritte che stanno nel PC da mesi con un po' di muschio qui e là, nelle prossime settimane posterò tutte quelle cose, con tempistica di due aggiornamenti a settimana. Nel frattempo scriverò altro. La mia idea sarebbe di prendere le fanfiction più brevi e scriverle finché non ho concluso (uh... sì. Non sto vaneggiando. Al momento, un mio capitolo standard è lungo il triplo di quanto non fossero di solito. Perciò, se rispetto le idee iniziali, un capitolo solo va giù in breve.). Quindi, per logica, ora dovrei riprendere Biblioteca Regale Magica MA, in realtà, credo che continuerò semplicemente Fa' ciò che vuoi. °A°' (E per chi la segue, sì, dovrei scrivere anche il nuovo capitolo di quella, nel frattempo... *fischietta*) Perché, FCCV è breve? In confronto alle mie altre long, . Probabile che butti giù pure altro nel frattempo - ho iniziato anche il terzo capitolo di Trick... il secondo è fra le cose che posterò nelle prossime settimane.
Okay, queste note lunghissime, ma doverose vista la circostanza, si concludono qui.
Chiedo venia se non rispondo - di nuovo, argh - alle recensioni. Sono una persona orribile, lo so. =A=' Ma su questo capitolo mi ci sto fondendo e... c'è da dire pure che la maggior parte delle recensioni è di parecchio tempo fa, quindi mi fa un po' strano. Al prossimo capitolo (SE ce ne saranno, LOL) mi premurerò di rimediare con il solito paragrafo extra dove saranno i personaggi stessi a rispondervi! Per il momento, spero possiate apprezzare comunque i miei più sentiti ringraziamenti. *O*
Nel caso delle recensioni, i ringraziamenti vanno a: Hikari93, AmyMassa 96, ikarikun, VocaloidRosapia04, masayachan, M i s a k o _ c h a n e Moonless Sky! Per le aggiunte agli elenchi, invece, ci sono BALALAIKA, elycarrez97, JennyMatt, Chico Chan 95, dama oscura, Chandra Adtastea, Hikari93, Moonless Sky, Maya_Potter, Qemi, redeagle86, Riley Sonja, Siren_Dionisie, Valerydell95, VocaloidRosapia04, zakar_antares, yugioh, _shinkin, pinkiss, Devil_san, masayachan, kelly, kaifirehiwatari, Tico_Sarah, Hikari_Mireniamu, babel, goddess of hope, more than this, Morphine_, Achernar, Agnese_san, angelika4ever, AmyMassa 96, DarkSoul10, DarkViolet92, Diana924, FallingStar, fenicex8, frabells, Francy XD, gatta1290, habanera, JennyMatt, joppy96, lilibhet, lululove2, M i s a k o _ c h a n, Mosca, NatsuVIII, Nemeryal, RapeChan, reader, Soe Mame, XShade_Shinra, yami no tenshi, zazziella e _LadySlytherin_! Oddio quanti siete- Forse alcuni neanche si connettono più, ma pazienza, grazie comunque. *O*/
Aaaah, sapete? Questo lo segno nella mia personalissima classifica dei miei migliori ritardi. Trololol. *Sì, questo lei lo considera un normale (?) "ritardo".*
Che dite, alla prossima? Massì!
Bye!


- Aggiunta in data 28/11/17
UN MOMENTO D'ATTENZIONE, PREGO!
Se anche avete letto le note qua sopra, vi chiedo di dimenticarle, così come qualsiasi piano futuro avessi proclamato per questa fanfiction. Per motivi vari ed eventuali, ho deciso di lasciarla incompiuta.
Dunque Fa' ciò che vuoi si conclude qui. Sì, lo so. Sono la prima a dispiacersene moltissimo, ma credo sia la cosa migliore. Tuttavia, non vi lascerò così: vi basterà seguire questo magico link per trovare un riassunto delle mie varie idee di Fa' ciò che vuoi, approfondimenti e soprattutto un'accurata descrizione di come sarebbe andata a finire.
E dato che quindi questo diventa di fatto l'ultimo capitolo, a seguire mettiamo i dovuti ringraziamenti per le persone che hanno aggiunto questa fanfiction agli elenchi, recensito tutto, o anche solo un capitolo - per non far torto a nessuno, in ordine alfabetico:

Achernar, Agnese_san, AliceWonderland, Amuchan, AmyMassa 96, angelika4ever, B A L A L A I K A, C H A N G E, Chandra Adrastea, Chico chan 95, Chikai Yeoubi, Cup No Yume, dama oscura, DarkSouk10, DarkViolet92, Devil_san, Diana924, Dragoon, elycarrez97, FallingStar, fenicex8, fliflai, frabells, Francy XD, FullMoonEris, gatta1290, giaggia, habanera, Hikari_Mireniamu, Hikari93, ikarikun, joppy96, kaifirehiwatari. kelly, lilibhet, Little Alexey, livia_chan, lost_in_a_dream, lunadark, masayachan, Maya_Potter, MizuS, Moonless Mistress, more than this, Morphine_, Mosca, NatsuVIII, nealetrubel, Nemeryal, Nikorevy, pandora tsubasa, Piccola Marte, pinkiss, puccagio, Qemi, RapeChan, Ray_Phantomhive, reader, redeagle86, Siren_Dionisie, Soe Mame, sunburst, Tico_Sarah, Uzumakinaruto, Valerydell95, Vortex, Xery_chan, XShade_Shinra, Yami_no_Himitsu, yami no tenshi, yellowloid, yugioh, Yumiko, ZakharAntares...

... e anche, ovviamente, a tutti quei lettori silenziosi che, sebbene non si siano mai fatti vedere, sappiamo benissimo che ci sono...
... grazie molte. Per l'attenzione, l'affetto, la volontà di seguirla... grazie. L'unica cosa che spero è che questa storia vi abbia fatto ridere, tenuto compagnia, e magari fatto emozionare un poco al momento giusto. A questo punto, posso dirmi comunque soddisfatta.
Vi saluto.
Bye!

  
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