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Autore: Eternal Cosmos    27/07/2008    3 recensioni
Harry ha vinto la guerra contro Voldemort, ma ad un alto prezzo terribile. Fawkes gli dà un'altra opportunità in un mondo nuovo, dove lui morì come un infante...e dove Voldemort ancora è appostato nelle ombre...
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The World Without Me
di Eternal Cosmos

tradotto da Mezzo_E_Mezzo

Rinuncia: Non possiedo Harry Potter

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Capitolo 28: [When things finally fall into place] Quando le cose finalmente vanno a posto
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“Credi che si farà vivo presto?”
“No. Non da quando quello strano Elfo esuberante gli ha riportato il suo serpente da chissà dove. Era messo davvero male. Dovevano essere davvero disperati per domandare l'aiuto di Hagrid.”
“Mi dispiace.”
“Spero solo che starà bene. Harry le è davvero affezionato.”
Mentre Remus decise di restare negli alloggi di Harry fino a che il ragazzo non avesse trovato un modo per medicare Nagini, Sirius, Alastor, Rosmerta e Hagrid avevano risposto alla chiamata di un'altra riunione dell'Ordine. Apparentemente il Signore Oscuro aveva ricominciato a portare avanti una serie di violenti attacchi in ordine sparso con rinnovata intensità senza una manifesta ragione. Forse aveva qualcosa a che fare con il fatto che Nagini era stata ferita, ma chi diamine aveva idea di che cosa avesse in testa Harry quando aveva mandato il suo animaletto in qualche sconosciuto vagabondaggio?
……

“Ahh, Sirius! Vi stavamo aspettando per cominciare. Harry non è con voi, vero?” domandò Albus Dumbledore, guardando alle spalle dell'Animagus e cercando di trovare un groviglio di scombinati capelli scuri, senza successo.
Sirius scosse negativamente la testa e si sedette.
L'ufficio del Preside era un po' affollato e Fawkes trillò una nota sdegnosa quando Alastor la scacciò per trasfigurare il suo trespolo in una sedia. La Fenice fiammeggiò sparendo in un luccichio, ovviamente teletrasportandosi, alla ricerca di un qualche luogo più tranquillo.
“E' ancora nei suoi alloggi con Remus, provando a trovare un modo per guarire il suo serpente. Non credo che ne uscirà tanto presto,” rispose Rosmerta in vece di Sirius mentre prendeva posto accanto a McGavin. “Dove sono Kingsley, Frank e Alice?”
“Ho deciso che sarebbe stato meglio che loro rimanessero nella Sala Grande ad insegnare un po' di Difesa ai ragazzi, seguendo il consiglio di Mr. Potter. Siete certi che non si farà vivo?” insistette ancora Albus, apparendo più che un po' insofferente che Harry fosse assente alla sua prima riunione ufficiale (per quanto li riguardava comunque) dell'Ordine della Fenice. Si fece comparire una caramella al limone in bocca e s'inclinò nella propria sedia quando tutto ciò che Sirius fece fu stringersi nelle spalle con nonchalance.
“Albus? Possiamo iniziare? Se Potter non se la sente di raggiungerci non vedo perché dovremmo trascinarlo qui,” disse con impazienza Snape. Si era irrigidito sulla sua sedia e di tanto in tanto si aggrappava al proprio braccio sinistro, in allarme. “Il Signore Oscuro non si è certo preso una pausa trastullandosi con tè e pasticcini, sapete? Abbiamo bisogno di un piano d'azione.”
“Lo so, Severus, ma contavo sul Signor Potter perché si presentasse oggi, specialmente dal momento che Voldemort ha ripreso la propria attività. Credo che Harry abbia qualcosa in mente per modificare le forze in gioco in questa guerra, ma per esserne sicuro devo parlare con lui. Sirius, ti ha detto nulla?”
Gli occhi di Sirius si sgranarono d'un tratto e scosse la testa. “Oh no, non chiedermelo! Ho promesso che non avrei detto nulla e non so nemmeno se i suoi piani abbiano avuto buon fine. Tutto ciò che so per certo è che ha chiesto aiuto ai Centauri, ma non so se abbiano risposto di sì o di no… sebbene l'attacco di Voldie dovrebbe aver cambiato le loro prospettive…” mormorò tra sè.
Minerva sospirò. “Ho seguito le istruzioni di Albus e ho tentato di entrare nella Stanza delle Necessità stamattina presto, ma la porta non è apparsa. Non credo che vogliano che ci intrufoliamo nelle loro vite.”
Le persone nell'ufficio presero a parlare allo stesso tempo, qualcuna lamentandosi che i Centauri non volessero aiutarli. “Li abbiamo accolti qui al sicuro e non vogliono nemmeno ripagarci per la nostra generosità-”
“In realtà,” interruppe Sirius, scagliando un'occhiataccia risentita all'Auror Edge, “E' stato più Harry che ha offerto loro ospitalità. Noi abbiamo semplicemente lasciato che facesse come voleva. Non cercare di riscuotere i vantaggi di ciò che ha fatto il mio figlioccio, Marcus.”
“Sta' zitto, Black. Se non avessi scoperto che quel ragazzo era il tuo -prezioso- Figlioccio non avresti preso le sue difese così rapidamente!” Edge sbattè le ciglia alla parola 'prezioso', quindi fece una smorfia colpendo il tavolo con un pugno, con frustrazione e con fare accusatorio.
Sirius si alzò dalla sedia così rapidamente che quella gli tremò sotto. “Che cosa?! Ho lasciato intendere che mi fidavo del ragazzo anche prima che scoprissimo chi era in realtà! Quindi puoi anche metterti qualsiasi cattiveria tu abbia da dire su di lui su per il-”
“RAGAZZI! SEDETEVI!” interruppe bruscamente Albus.
Xiomara risistemò la sedia di Sirius dietro le sue ginocchia e quello le mormorò un ringraziamento prima di sedersi con uno sbuffo senza guardare nessuno.
“Onestamente, Black, non potresti agire in maniera appena più matura per cinque minuti?” commentò Snape sebbene Dumbledore lo trapassò con uno sguardo d'avvertimento con la coda dell'occhio.
“Zitto, Snape.”
“Sirius, per favore… E Severus, potresti TU cercare di non provocare Sirius ogni cinque minuti? Non c'è tempo per infantili rivalità.”
Sirius ghignò rivolto a Severus che si limitò a distogliere lo sguardo dall'Animagus.
“Bene, dobbiamo iniziare. Ora, so di fatto che abbiamo gli Elfi domestici dalla nostra parte. Potrebbero non sembrare una forza a cui affidarsi, ma sono molto potenti quando combattono contro qualcuno che non sia il loro padrone. La magia Elfica è fuori dalla nostra giurisdizione, così non è facile competere con essa; gli uomini di Voldemort avranno delle serie difficoltà a respingere i loro attacchi.”
“Albus,” interruppe il professor Vector, “che faremo con i Licantropi? Remus è riuscito a trattare con loro?”
“Sfortunatamente no, e ciò potrebbe essere causa di un gran problema. Fenrir Greyback è alla testa delle loro truppe e tutti sappiamo bene, Remus per primo, quanto sia assetato di sangue…”
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Se Harry avesse saputo che Dobby sarebbe tornato con una Nagini gravemente ferita , forse avrebbe riflettuto con più ponderatezza sul mandarla a Riddle Manor prima di farlo per davvero. Ora ne stava pagando il prezzo: vedere il proprio famiglio in quello stato lo faceva sentire doppiamente colpevole rispetto a prima, e il terribile mal di testa che si era aggiunto lo rendeva maldisposto.
Dobby era immediatamente tornato a fianco dei Malfoy per non destare alcun sospetto e lui aveva deposto Nagini sulle proprie coperte calde non appena si era reso conto delle sue condizioni. Provò a svegliarla ma nulla funzionò. Aveva anche supplicato Hagrid e Poppy di medicare le spaventose ferite all'apparenza inflitte da artigli che aveva sulla schiena. La MediMaga era parsa un po' scombussolata da una richiesta simile, Harry lo notò, e aveva detto che lei curava esseri umani, non animali. Comunque, prima di tornare all'infermeria, diede voce alla propria opinone a proposito delle ferite, che sembravano molto graffi di artigli di Licantropo, aiutando Harry e Hagrid a trovare la causa dell'incoscienza di Nagini.
Hagrid era andato alla sua capanna per prendere alcune erbe medicamentose; erano per creature magiche, ma avrebbero ad ogni modo fatto un tentativo, Harry diceva che Nagini aveva veduto ed era stata sotto la protezione della propria parte di magia bianca*. Apparentemente aveva funzionato a qualcosa perché le ferite si erano richiuse lentamente ma definitivamente, sebbene Nagini dovesse ancora svegliarsi.
Un Elfo domestico bussò al quadro dell'entrata e, poiché Harry non voleva staccarsi dal giaciglio del suo famiglio, fu Sirius che andò alla porta.
“Signor Black, signore! Il signor Dumbledore ha detto che i signori sono invitati nel suo ufficio per una riunone!” squittì l'Elfo prima di sparire in uno sbuffo di fumo.
Sirius chiuse momentariamente la porta e guardò gli altri negli alloggi di Harry. “Sembra che siamo invitati ad un incontro dell'Ordine. Ho sentito che Voldie stava iniziando a farsi impaziente, di nuovo. credo che sia la volta giusta, ragazzi. Dumbledore starà sudando adesso.”
Gli altri annuirono e si allinearono per uscire. L'Animagus guardò il proprio Figlioccio immobile. “Vieni, Harry?”
Il ragazzo dagli occhi verdi scosse la testa negativamente.
Sirius e Remus si scambiarono un'occhiata e il Licantropo mimò con le labbra ‘Vi raggiungo dopo. Sto con lui, per ora.’ Sirius annuì e gli inviò uno sguardo grato, prima che tutti uscissero, Hagrid che si chinava per passare senza sbattere la testa all'architrave della porta.
“Remus.” Il Licantropo ebbe un sussulto, prima di avvicinarsi al ragazzo. “Credi che le artigliate di un Licantropo possano essere fatali ai serpenti?” lanciò uno sguardo ad Hedwig che volò via dalla finestra, probabilmente diretta a riposarsi ora che non c'era nulla da fare, e quindi riportò la propria attenzione al Cobra.
Remus si strinse nelle spalle. “Non lo so davvero Harry. Mi spiace. Ma se può calmare la tua ansia, non credo proprio che possano esserlo, almeno non per un serpente della taglia di Nagini. E' forte abbastanza per cavarsela.”
“Grazie Remus.”
L'uomo rispose con un mugolio d'assenso. “Vuoi qualcosa da bere o da mangiare? Non hai toccato nulla da quando quell'Elfo domestico la ha riportata.”
Harry scosse la testa. “No. Con la mia emicrania non credo che potrei digerire nulla.”
“Hai mal di testa? Perché non ce l'hai detto? E' a causa Sua?” ringhiò.
“Non preoccuparti. Ho rafforzato le mie barriere Occlumanti attorno a tutta la mia mente. Qualcosa ha reso Tom molto arrabbiato e il suo cattivo umore riesce parzialmente a infiltrarsi fino a me. Ho un po' di nausea ma passerà. Sono riuscito a bloccare l'afflusso emotivo non troppo tempo fa.”
Remus non apparve meno preoccupato. “se dici così… Credo che mi prenderò qualcosa da bere, tu resta qui.”
Harry annuì e rivolse una volta ancora l'attenzione sul Cobra dormiente, carezzandola dolcemente.
Masster?
Harry boccheggiò e si chinò al livello di Nagini. “Nagini! Ssei ssveglia! Merlino, ero cossì ssspaventato! Che cossa ti è ssuccesso laggiù?
Nagini si mosse lievemente ma sibilò dal disagio; era ancora parecchio pesta. “Non preoccuparti per me, Masster. Nulla che un buon riposso non posssa curare. Devo ammetterlo, comunque, il Licantropo mi ha fatto un bello sscherzetto.
Licantropo?” sibilò interrogativamente il ragazzo, il volto teso dall'attenzione. “Che cossa è accaduto a Riddle Manor?
“Harry? Che cos-”
Harry sollevò una mano per interromperlo e Remus si zittì, sorpreso che Nagini fosse sveglia. Guardò rapito il modo in cui Harry conversava col proprio secondo famiglio. Dopo alcuni minuti di intensi sibili Nagini si quietò e strisciò dolorosamente sul braccio scoperto di Harry, rimanendo immobile non appena il suo corpo fu del tutto sotto la pelle del ragazzo.
‘deve essere accaduto qualcosa,’ pensò Remus, non appena vide la scioccata, e quindi complice espressione di Harry.
“Andiamo Remus!”
“Andare? Andare dove? Che succede Harry?”
“Pensi che la riunione sia ancora in corso?” continuò Harry, ignorando completamente l'inondazione di domande da parte di Remus e prendendo diversi oggetti sparsi nella stanza prima di dirigersi rapidamente fuori dai propri alloggi.
Remus dovette quasi mettersi a correre per tenere il passo del ragazzo. “Deve esserlo. Dumbledore ha fatto la chiamata solo una mezz'ora fa.” mormorò Harry dietro di lui e continuarono il loro percorso verso l'ufficio del Preside.
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"... trattare con loro?”
“Sfortunatamente no, e ciò potrebbe essere causa di un gran problema. Fenrir Greyback è alla testa delle loro truppe e tutti sappiamo bene, Remus per primo, quanto sia assetato di sangue…”
Stavano ascoltando le voci soffuse di Vector e Dumbledore nel mezzo di una conversazione dall'altra parte dell'ufficio rispetto alla porta, e quando Harry la aprì entusiasticamente ogni bacchetta nella stanza venne puntata contro lui e Remus.
“Preside!” Harry ignorò completamente la minaccia mentre Remus alzò le mani in aria. “WHOA RAGAZZI! Siamo noi! Puntate le bacchette da un'altra parte, vi spiace?”
“Beh, non ci aspettavamo di certo che voi due interrompeste la riunione in quel modo! Non fatelo di nuovo!” abbaiò Malocchio.
Tutti abbassarono lentamente le bacchette una volta passato lo spavento. “che succede, Harry? Vedo che Nagini è tornata sul tuo braccio quindi dovrà sentirsi meglio,” Sirius salutò il suo Figlioccio e fece apparire due sedie per Remus e il ragazzo, così che potessero sedersi attorno al tavolo.
“Già, si è svegliata poco fa e si è messa al proprio posto per riposare, ma non prima di avermi riferito novità eccellenti. A quanto sembra il mio prezioso animaletto ha avuto a che fare con ventisei Mangiamorte e li ha fatti fuori tutta da sola, creando un forte disagio nelle forze di Tom. Alcuni di loro erano Licantropi e potete immaginare a quale dei due gruppi appartenesse quello che è riuscito a ferirla, se prendete in considerazione il fatto che l'ho protetta contro gli attacchi magici, non contro quelli di mani artigliate.”
Gli occhi di Albus si spalancarono e battè le mani con gioia. "Finalmente qualche buona notizia!”
Snape sembrava dubbioso. “Non che io voglia insultare il tuo… animaletto, ma come può un serpente uccidere ventisei tra umani e Creature Oscure tutto da solo?”
“Sappiate che Nagini è molto intelligente e capace di formulare pensieri. Il suo stare sempre attorno a degli umani ha contribuito molto a che la sua coscienza si sviluppasse. Ha fatto ciò che un serpente sa fare meglio: strisciare là attorno, avvelenare, stordire e colpire, se contate la sua coda come un'arma. E' così che li ha sopraffatti, sebbene abbia dovuto raddoppiare gli sforzi quando si trattava di affrontare i Licantropi.”
“E conosce, ad ogni modo, i nomi di coloro che... avrebbe affrontato?” s'arrischiò Minerva.
“Non di tutti. Più tardi redigerò un lista dei nomi che ha sentito menzionare ma ce n'è uno che vi rivelerò subito…” Harry fece una pausa per accentuare l'effetto drammatico, facendoli sudare.
Sembrava stranito e fece tremare gli altri sulle sedie.
“Il leader dei Licantropi”
Remus sgranò gli occhi.
“Fenrir Greyback! Un insidioso nemico con cui misurarsi! E' lui che ha ferito Nagini.”
Tutti sussultarono sulle sedie ed espirarono collettivamente. Remus mostrava ancora uno sguardo che era tra la sorpresa, la felicità e l'incredulità.
“Mio Dio, Remus! Sai che cosa significa? Colui che ti aveva morso…” disse Sirius strascicando le parole.
Remus era troppo scioccato per annuire. “Merlino,” alitò infine, “Harry, se Nagini non fosse un serpente la bacerei.”
Snape fece una smorfia mentre il resto dell'Ordine rise. “Questa è di sicuro la più bella notizia che avremmo potuto ricevere da tanto tempo! Tom passerà dei brutti momenti a cercare di controllare i Licantropi senza Greyback attorno, specialmente poiché era sotto la sua protezione,” giubilò Albus.
“Non saranno contenti del fatto che Greyback sia stato ucciso nel territorio di Riddle, lasciate che ve lo dica,” proseguì Harry con un ghigno.
“E a proposito dei Centauri? Combatteranno con noi?” chiese curiosa la Professoressa Sprout.
“Hm, devo ancora parlarne con loro ma credo che alcuni di loro si schiereranno con noi. L'azione di Voldemort con i Dissennatori li ha resi davvero furiosi contro di lui, perché quei succhia-anime hanno ucciso il loro compagno più anziano. E che mi dite di voi? Siete riusciti a stringere alleanze con qualcuno?”domandò Harry al Preside.
“fatta eccezione per le centinaia di maghi all'interno di Hogwarts e forse per i ragazzi? Gli Elfi domestici sono pronti ad aiutarci e Bill e Charlie Weasley sono riusciti a convincere i Goblin della Gringott a prestarci uno dei loro draghi, cosa non da poco.”
Molly e Arthur guardarono i propri figli così orgogliosamente che i due uomini arrossirono alle parole del vecchio. “faremmo qualunque cosa per aiutare, giusto, Bill?”
“Sicuro! potete contare su di noi.”
“Parlando di elfi domestici, Harry, chi era quello che ha riportato indietro Nagini?”
Il ragazzo dagli occhi verdi ghignò. “E' la mia spia all'interno del territorio di Voldie. In realtà lo conoscevo anche nel mio mondo. Dobby è lo schiavo dei Malfoy ma non rinfacciateglielo! Odia i Malfoy a morte. L'unica cosa che lo tiene legato a loro è il contratto tra schiavo e padrone. Pensate al rapporto di Sirius con Kreacher e ne avrete una generale idea.”
Sirius rabbrividì al nome del detestabile Elfo domestico di sua madre.
“Sul serio, è un po' esuberante ma è dannatamente leale a coloro a cui tiene.” Gli occhi di Harry si rannuvolarono al pensiero della eroica complicità di Dobby e del suo entusiasmo ogni volta che entrava nelle cucine a visitarlo o a portargli un regalo. Era noioso ma oh anche così amabile.
Sirius e Remus si scambiarono un'occhiata saputella e l'uomo dagli occhi dorati pose una mano confortante sulla spalla di Harry. Gli altri, che non conoscevano i dettagli del passato di Harry, si limitarono ad osservare interrogativamente con la sensazione di essere impotenti al proposito.
Anche Rosmerta e Xiomara si guardarono brevemente l'un l'altra prima di sorridere lievemente. “Sono certa che era un grande amico. Deve esserlo anche qui,” disse Rosmerta con dolcezza, mentre l'istruttrice di volo annuiva in assenso.
Harry sbattè le palpebre lentamente e le guardò entrambe, restituendo loro il sorriso. “Già, era insuperabile… e lo è ancora. Sono felice di averlo conosciuto anche in questo mondo.” Non menzionò solamente il fatto che Dobby lo aveva quasi ucciso in un paio di occasioni durante il suo secondo anno. La mania di protettività di Dobby sfiorava i limiti dell'ossessione e probabilmente dell'insania, sebbene non l'avrebbe mai detto a voce alta.
“Ok, credo che andrò a far visita ai Centauri, ci vediamo dopo ragazzi.”
“H-Harry? Aspetta!” chiamò Sirius, ma il ragazzo era già fuori dalla porta.
…………………………………

Fortunatamente per Harry, la porta della Stanza delle Necessità si aprì subito per lui. Solo alcuni membri del Consiglio erano lì a salutarlo, comunque, il resto dei cinque clan si nascondeva all'interno della fitta foresta.
“Ah, Harry. Stavamo cominciando a domandarci quando saresti venuto da noi,” disse Firenze, mentre gli altri finalmente prestavano loro attenzione invece di parlare quietamente tra loro.
“Sì, mi dispiace per il mio ritardo ma Nagini è stata ferita ieri e aveva bisogno di cure mediche.”
“Capisco. spero che colui che l'ha ferita ne stia ora pagando il prezzo.”
“Oh, è morto come doveva.”
Il Centauro annuì. “Ti stavamo aspettando per sapere che cosa fare. Non possiamo assolutamente vincere questa guerra da soli. Siamo resistenti alla maggior parte della magia, ma temo che quei Dissennatori saranno la nostra fine se ci attaccano come l'ultima volta. Stiamo ancora piangendo la perdita di Master Heracles,” disse lievemente Firenze.
Gli zoccoli di Bane vennero sbattuti sul terreno con rabbia. “Dicci che cosa fare e noi Gliela faremo pagare! I ranghi dei Centauri sono a tua disposizione!” latrò mentre gli altri annuivano complicemente, i volti rigidi come pietra. La tensione poteva essere facilmente tastata. Erano pronti a combattere fino alla morte per vendicare il loro Leader.
“Sono onorato che abbiate deciso di annettere le vostre forze alle nostre, ma, non per sembrare indiscreto… Bane, non ti ho mai visto come uno che si schiera dalla parte degli umani così rapidamente.”
Bane sbuffò. “Ai miei occhi tu sei l'unico umano degno di rispetto, con cui combattere fianco a fianco. Così è naturale che Firenze sarà quello che continuerà i negoziamenti con il vecchio, in quanto è l'unico capace di tollerarlo fino ad un certo punto. Continueremo ad addestrare sempre di più i ragazzi grandi abbastanza per questa guerra. Anche le femmine che non sono in attesa ci aiuteranno.”
“D'accordo, se questo è quello che desiderate. Un'ultima cosa: sapete che cosa stia facendo Aragog?”
Fu Stratos, il leader del clan blu, a rispondere. “Stava piuttosto bene l'ultima volta che ho sentito di lui. Lui e il resto della sua famiglia si stavano godendo un'ottima… cena.”
Harry fece una smorfia ma i suoi occhi mostravano una qualche risata maliziosa. “Hmmm, Mangiamorte à la crème. Eccellente scelta dal menu.”
I leader decisero di non commentare il suo crudo senso dell'umorismo.
“Andrebbe bene se venissi con te adesso? Non c'è tempo da sprecare se vuoi che ti aiutiamo, dobbiamo discutere di alcune cose,” esclamò Firenze, facendo qualche passo verso Harry.
“Certo. Andiamo, allora.”
“Aspetta,” disse Alta, “prendi Orion con te. Sembra che voglia seguirti, giovane umano. Forse, se viene con te, si tratterrà dallo spiare un incontro privato, la prossima volta?” il leader della tribù bionda pose la domanda in maniera casuale tutto d'un tratto, tuttavia il suo sguardo era fisso verso la foresta. Ghignò quando ne uscì un arrossito Orion. “Mi dispiace.”
Firenze ridacchiò. “Non c'è bisogno di scusarsi. Ma lascia che la tua curiosità rimanga tale, e non divenga un'ossessione. Vai, giovane Orion.”
“Grazie per questo privilegio, Master Firenze. Cercherò di fare del mio meglio per non essere una scocciatura.” Il Centauro biondo trottò verso Harry e sorrise ansiosamente.
Harry scosse la testa ma i suoi occhi luccicavano di divertimento al vedere l'entusiasmo dell'amico. “Non sarai una scocciatura. Cerca solo di stare attento e rimanerci vicino; qualche mago, anche appartenente al lato della Luce, ha ancora qualche difficoltà ad accettare relazioni e trattative tra umani e non-umani. Potrebbero non attaccarti direttamente ma riconoscerai determinati segnali nel loro linguaggio del corpo.”
“Capisco. Sono ancora diffidente della razza umana. Non interpretare male la mia impazienza. Desidero solamente vedere come è preparata una guerra e… um… in realtà, credo di ammirarti.”
Harry sbattè le palpebre e arrossì, ma non rispose.
“Sei ancora così giovane ma riesci ad ottenere la fiducia altrui davvero facilmente. Ero sorpreso e più che un po' scettico quando ho sentito che un umano aveva chiesto la mobilitazione del Consiglio, ma quando ti ho visto camminare a fianco di Master Firenze, da pari, niente di meno…”
“Comprendo, Orion. Sono onorato di aver conquistato la tua fiducia ed amicizia. Gli amici e la famiglia mi sono molto preziosi,” disse quietamente il ragazzo dagli occhi verdi.
Le labbra di Orion si curvarono all'insù ed egli tese la mano davanti ad Harry. “Allora stringiamoci la mano, amico mio! Vinciamo insieme questa guerra!”
Harry annuì con aria complice e ghignò. “Già, la vinceremo!”
Non visto dai due giovani che si stringevano la mano, il gruppo dei più anziani sorrise e si scambiò cenni di assenso. “Questo è l'inizio di una grande alleanza,” disse piano Bane, “Le cose si stanno mettendo per il meglio. Abbiamo la speranza e la passione della generazione futura al nostro fianco.**




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* non ho capito l'espressione, l'ho resa un po' letteralmente, nella maniera più sensata che mi è riuscita :P [Harry saying that Nagini had seen and been under her fair share of magic.]
** L'autrice non lo specifica, ma Orion prende proprio il posto di Firenze, ed andranno lui ed Harry soli

  
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