Kisha
Dattebayo: ho letto la tua storia ed è molto carina! Faith
è un personaggio davvero particolare e mi piace!
Germana
Pikkolina88
PikkolaGrandefan
Akira_chan
Lyrapotter
_Elaine_
Gioconda
redRon
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CAPITOLO XVI
James camminava su e giù per l’ufficio
di Silente. Le ragazze e Peter invece sedevano su delle poltroncine, in
assoluto silenzio. Ogni tanto si sentiva il singhiozzo di Angy, ma
niente di più. Nessuno aveva nulla da dire.Silente entrò nella stanza. Tutti scattarono.
- Professore! - fece James – Professore… Sirius…
- La professoressa McGranitt e il professor Vitious lo stanno portando al San Mungo - rispose calmo Silente.
- Voglio andare da lui! - fece James. – La prego!
- No, James… non questa sera - Silente si sedette alla sua scrivania.
- Cosa? Ma perché? - sbottò James.
Silente guardò tutti – Avete bisogno di riposo… lo potrete vedere domani - poi abbassò la voce e guardò solamente James – Qualcuno dovrebbe poi aspettare il signor Lupin… e quel qualcuno sei tu, James…
James non replicò. Annuì semplicemente.
- Riposare? - fece Angy con voce tremante – Come posso riposare?
- Signorina Evans, porti la signorina Carpenter da Madama Chips, sicuramente le darà qualcosa per tranquillizzarsi.
Lily annuì e aiutò Angy ad alzarsi. Tutti lasciarono l’ufficio di Silente.
Ma non avevano affatto sonno. Si lasciarono cadere sui divani in Sala Comune. Solo Angy si addormentò, dopo aver bevuto la pozione che le aveva dato Madama Chips.
Si appoggiò con la testa sulle gambe di Lily e l’attimo dopo già dormiva.
Lily le carezzò i capelli. Poi si appoggiò a James, seduto accanto a lei. Il ragazzo le prese la mano e la strinse forte.
- James… - sussurrò Lily – Andrà tutto bene…
- Sirius è il mio migliore amico… è… un fratello per me… non sono niente senza di lui… - fece James.
Lily lo baciò dolcemente su una guancia – Andrà tutto bene… - ripeté prima di cadere tra le braccia di Morfeo.
James si mise seduto di scatto. Era l’alba… l’alba! Si guardò attorno. Tutti si erano addormentati, abbandonati sui divani. Lily era appoggiata a lui. La scansò dolcemente e si alzò dal divano. Doveva raggiungere Remus.
Remus nel frattempo era appena uscito dalla Foresta, barcollando. Aveva trovato il suo mantello al solito posto e lo aveva indossato. Era ricoperto di graffi e morsi e non ricordava un accidenti di quello che era successo quella notte…
Si accorse che tutto attorno a lui ruotava troppo velocemente e improvvisamente si ritrovò a terra. Cercò di riprendere fiato. Poi vide James correre verso di lui.
- Remus! Remus stai bene? - chiese preoccupato, aiutandolo ad alzarsi.
- Sì… tranquillo, James. È tutto a posto… - rispose.
Guardò James. Se veniva dal castello significava che lui e gli altri non erano usciti quella notte. Il suo piano aveva funzionato allora… poi vide la faccia scura di James.
- Cos’è successo? - chiese.
- Si tratta di Sirius…
Remus si passò le mani tra i capelli – Cazzo… - mormorò e Remus non diceva mai le parolacce!
Si lasciò cadere su una sedia in Sala Comune. Izzie si svegliò in quel momento. Lo guardò e corse da lui.
- Remus! - esclamò abbracciandolo. Poi notò il suo volto ricoperto di graffi. – Cos’è successo Remus? - chiese.
- Niente, Izzie… sto bene… davvero… - rispose Remus.
Izzie lo abbracciò nuovamente. Piano piano si svegliarono tutti. Si guardarono. Non c’era bisogno di dire niente. Sapevano già dove dovevano andare…
Andarono a darsi una rinfrescata e a cambiarsi d’abito, poi si ritrovarono tutti nella Sala Comune.
Lily prese la mano di Angy.
- Coraggio - le disse. L’amica annuì.
I corridoi di Hogwarts erano deserti. Era ancora troppo presto perché gli studenti si svegliassero. Loro sette si aggirarono come fantasmi e avevano anche l’aspetto di fantasmi. Provati… stanchi…
Raggiunsero l’ufficio di Silente.
- Due carrozze vi aspettano fuori - disse il professore – La vostra assenza dalle lezioni è già giustificata.
- Grazie, professore - mormorò James.
Salirono sulle carrozze senza dire nulla. Tutto il viaggio fu nel silenzio più totale…
Entrarono nell’ospedale dei maghi con aria da funerale. James si avvicinò al bancone.
- Dovremmo vedere Sirius Black - disse cupo.
La strega al banco informazioni guardò su un registro – Stanza dodici al primo piano - disse gentilmente.
Con un sospiro la piccola congrega si trascinò verso le scale ignorando i quadri curiosi che si sporgevano per osservarli. Raggiunsero la stanza dodici da cui uscì un Medimago. Li osservò, notò le loro divise e disse:
- Ah! Voi dovreste essere i compagni del signor Black.
A sentire il nome dell’amico qualcosa scattò in tutti e uscirono da quel torpore in cui erano caduti.
- Come sta? - chiese subito James.
- Non posso dire bene, ma se la caverà di sicuro! Già ci minaccia di trasformarci tutti in teiere se non lo lasciamo tornare a scuola - il Medimago sorrise.
Di colpo gli altri si sentirono sollevati. Il sarcasmo di Sirius c’era ancora…
- Possiamo vederlo? - chiese Angy.
- Sì, certo! Andate pure, credo che non aspetti altro! - rispose l’uomo.
I ragazzi lo ringraziarono e si tuffarono nella stanza.
- Traditori! - esclamò subito Sirius non appena li vide – Avete lasciato che mi portassero qui! Dovevate impedirlo!
- Sì, e lasciarti morire, no?! - fece Angy con rabbia, ma poi il suo sguardo si addolcì.
- Non ti metterai a piangere, vero? - disse Sirius.
- Ero così preoccupata… - mormorò Angy prendendogli una mano.
Sirius guardò gli amici che si erano affollati attorno a lui – Certo che potevate portarmi qualche dolce! - esclamò – Non è così che si fa quando si va a trovare qualcuno?! -
Tutti scoppiarono a ridere. Solo James se n’era rimasto in disparte. Fissava Sirius in silenzio come se dovesse ancora rendersi conto che l’amico era vivo… era salvo…
Quando l’aveva trovato quella notte… si era sentito morire. Sulle prime aveva creduto che fosse morto. E solo ora si era reso conto di quanto avesse avuto paura.
Restarono lì ancora un’ora fino a che non arrivò un’infermiera a cacciarli via, dicendo che il paziente aveva bisogno di riposo.
- Quella vecchia ciabatta… - brontolò Sirius – Vi prego non andate via! Mi annoio!!
Gli altri sorrisero – Passiamo stasera, Sir, promesso - disse Peter mentre tutti uscivano dalla stanza. Solo Remus e James si fermarono qualche minuto di più.
- Mi dispiace, Sirius… è tutta colpa mia… - disse Remus.
- Remus, vuoi scherzare?! Anzi… se non ci fossi stato tu, a quest’ora mi sarei ritrovato a galleggiare nello stomaco di Greyback!
- Io? - ripeté Remus sorpreso.
- Ti sei messo in mezzo. Tra me e lui e lo hai affrontato. Se non lo avessi fatto… - Sirius lasciò la frase in sospeso - e vedo che anche a te ti ha lasciato qualche ricordino - fece, indicando i vari graffi e cerotti che aveva il ragazzo. – Grazie, Rem…
Remus abbozzò un sorriso. James ancora non aveva aperto bocca da quando erano arrivati. Lui e Sirius si fissarono, poi senza preavviso James abbracciò l’amico. Sirius gli diede qualche pacchetta sulla schiena.
- Ehi, James… - fece con un sorriso.
- Dannato scemo! - esclamò James – Che avrei fatto io se morivi, eh?!
Sirius ridacchiò – Il grande Sirius Black non può morire per così poco.
- Tu non sai come mi sono sentito io… quando… quando…
- Su, su, James, è tutto finito, no? Sto bene! Guarda! Sono vivo e faccio lo scemo come al solito!
- Sì, ma non farmi più preoccupare così! - sbottò James staccandosi da lui.
- Promesso - disse Sirius – Ora andate, prima che quella befana rompa ancora - alzò gli occhi al cielo scocciato – Ma non potevano darmi un’infermiera giovane e carina?!
James e Remus sorrisero. Salutarono Sirius e lasciarono la stanza. La porta dopo un po’ si riaprì e arrivò Angy trafelata.
- Stavo per dimenticarmi di ringraziarti! - esclamò.
- Per cosa?
- Per avermi salvata!
- Salvata, ma quando? - Sirius cercò di fare il vago.
- Ma mi prendi per scema? Lo so che quel cane eri tu! - Angy lo baciò e corse via.
Seduti sul divano in Sala Comune, James, Peter e Remus si sentivano sotto interrogatorio. Le quattro ragazze li guardavano serie. Si sentirono messi alle strette. Ora le quattro amiche volevano sapere. Volevano sapere cosa ci facevano nella foresta di notte, perché Sirius era stato ridotto così… dov’era stato Remus fino all’alba…
La verità! Tutta la stramaledetta verità! E loro non sapevano che rispondere. Soprattutto Remus… come poteva dire… cos’era? Temeva di perdere Izzie…
- Una bravata - rispose James – Una delle solite nostre stronzate.
- Sirius… è un animagus… - disse Angy.
- Che? - le altre si voltarono verso di lei.
- Era lui quel cane nero.
E tutte e quattro guardarono interrogativamente i ragazzi che si scambiarono un’occhiata tra di loro.
La verità… la verità… la verità…
Quella parola rimbombava nella loro testa.
Le ragazze tanto sapevano che non avrebbero detto niente di più. Scossero la testa e se ne andarono. Solo Lily rimase.
- Remus… ti devo parlare… - disse seria.
Remus esitò, poi annuì e la seguì. Iniziarono a passeggiare per i corridoi deserti. Tutti gli studenti erano ancora a lezione.
-Remus… io… so che tu sei un lupo mannaro… - disse Lily a bassa voce.
Remus si irrigidì. Ecco… era la fine… presto lo sarebbe venuto a sapere anche Izzie…
- Sai… ho fatto caso a tutte le volte che stavi male e andavi in infermeria… e poi questa notte… eravate tutti nella foresta e c’era la luna piena.
- Lily… io…
- Non ti devi giustificare, Remus. Tu sei una persona buona e a noi non importa ciò che sei… cosa diventi in quelle notti…
Si guardarono in silenzio. Remus chiuse gli occhi. No… non era una persona buona. Perché nei suoi sogni continuava ad uccidere Greyback più e più volte. E una persona buona avrebbe saputo perdonare invece. Ma come si può perdonare una persona del genere?
E poi se era così buono non avrebbe coinvolto i suoi amici così… non avrebbe permesso loro di rischiare ogni luna piena, standogli accanto… Sirius non starebbe in quel letto d’ospedale…
Poi sentì Lily abbracciarlo e riaprì gli occhi.
- Remus… non devi temere ciò che sei… - sussurrò la ragazza.
Remus si strinse a lei. – Sirius poteva morire… per colpa mia…
Finalmente poteva sfogarsi. Poteva tirare fuori tutto quello che sentiva. Rabbia, dolore, paura…
Affondò il volto tra i capelli di Lily. Si sentiva un debole, perché stava facendo di nuovo la parte della vittima. Stava lasciando che lo compatissero.
- Non è affatto colpa tua - disse Lily.
- Sì, invece - Remus si staccò da lei – Greyback è qui per me. Non ci sarebbe stato se io non fossi stato ad Hogwarts e non avrebbe quasi ucciso Sirius!
Sì… era solo un pericolo per tutti! Ed ora anche Peter e James rischiavano… e Izzie! Se Greyback lo spiava sapeva anche di Izzie!
Stare accanto a lui era pericoloso.
- Remus… - fece Lily.
Remus scosse la testa – No, Lily! Io sono pericoloso! - disse. Dovevano stargli lontani, tutti…
Si voltò e si allontanò a grandi passi. Quasi si scontrò con Izzie che usciva dalla Sala Comune per cercarlo. Lui la ignorò e tirò dritto.
- Remus! Remus, ma dove vai? - esclamò Izzie seguendolo.
Il ragazzo non rispose e uscì in giardino.
- Remus, fermati, accidenti! - strillò Izzie afferrandolo per un braccio. Remus si bloccò e si voltò di scatto.
- Vuoi la verità?! - sbottò – Sono solo un mostro che si aggira per la foresta nelle notti di luna piena! Sirius è in ospedale per colpa mia, perché il lupo mannaro che mi ha morso sette anni fa è qui per me e lo ha attaccato!
Izzie lo fissò con gli occhi sbarrati.
- Ed ora… odiami pure… - la voce di Remus si incrinò appena.
- Io… io non ti odio, Remus… - disse Izzie – E non sei un mostro… e tutto quello che è accaduto non è affatto colpa tua…
Remus chiuse gli occhi e si abbandonò sulla spalla della ragazza.
- Mi dispiace, Izzie…
Lei lo abbracciò – Non allontanarmi da te, Remus. Non allontanare nessuno di noi, perché ti vogliamo bene… e non possiamo fare a meno di te - disse.
Lily rientrò nella Sala Comune. Si sentiva distrutta. James l’aspettava e lei gli sorrise dolcemente.
- Tu sapevi tutto, eh? - fece il ragazzo.
Lily annuì e si sedette accanto a lui. Il ragazzo le strinse la mano – Mi dispiace, Lily.
- Di cosa?
- Di non averti detto la verità.
- Lo hai fatto per essere leale a Remus e io ammiro molto questo gesto - disse Lily.
Poggiò la testa sulla spalla di James e lui le cinse le spalle con un braccio.
- James… - fece Lily dopo un po’.
- Sì?
- Anche tu sei un animagus?
- Sì…
Lily sorrise – Voglio vedere in cosa ti trasformi… - sussurrò.
James sorrise. Anche subito se lei voleva.
La prese per mano e la fece alzare – Andiamo! - le disse – Ti mostrerò Ramoso!
Entrarono nella foresta, senza inoltrarsi più di tanto. James sorrise a Lily e sotto i suoi occhi si trasformò in Ramoso. La ragazza lo osservò meravigliata.
Uno splendido cervo dalle corna d’oro. Lily allungò una mano per accarezzarlo. Lui si avvicinò e strofinò il muso contro il suo palmo.
Lily sorrise. Meraviglioso…
James si ritrasformò, la strinse a se e la sollevò, facendo una giravolta. La rimise giù e la baciò.
Angy entrò timidamente nella stanza. Osservò Sirius. Dormiva. Accidenti che peccato! Si era lamentato di annoiarsi e ora che c’era l’orario di visite dormiva! Uffa! La ragazza gli si avvicinò piano, per non svegliarlo. Posò sul comodino una busta con dei dolci che aveva fatto lei stessa e si sedette su una sedia. Lo osservò a lungo. Doveva essere stanco se non aveva resistito sveglio fino a l’ora delle visite. Sembrava quasi un angioletto innocente mentre dormiva. Nessuno avrebbe mai pensato che fosse un playboy incallito.
E lei stava per perderlo quel playboy!
La vista le si appannò quando gli occhi le si riempirono di lacrime. Sapeva che era da scemi piangere ora che era salvo. Eppure tutta la paura che aveva avuto si stava scaricando in quel momento.
“Sirius Black! Sei riuscito a fregarmi! Ora sono cotta a puntino di te!” pensò e le venne da ridere.
Piangeva… rideva…
In quel momento la porta si spalancò facendola sobbalzare. Si asciugò in fretta le lacrime e si voltò per zittire i Malandrini che entravano parlando un po’ troppo ad alta voce.
- Zitti! Lo svegliate! - bisbigliò.
- Ooooh!! Sembra quasi innocente mentre dorme! - fece James osservando l’amico.
- E certo… tipico di Sirius. Orario di visite e lui dorme - disse Remus. Sorrise a Izzie che gli stringeva la mano.
- Che faccia da scemo… - disse Peter – Quanto vorrei avere qui la mia macchinetta per fotografarlo!
Tutti ridacchiarono.
- Oh! Ma lasciatelo in pace! Smettetela di prenderlo in giro! - disse Angy.
- Guardate Angy come lo difende! - fece Charlie e trattennero a stento le risate, mentre Angy arrossiva.
- Siete degli scemi - biascicò Sirius svegliandosi.
- Buongiorno - disse James.
- Me li avete portati i dolci? - fu la prima cosa che chiese Sirius.
Tutti guardarono Angy che divenne porpora – Sì… - rispose – Li ho fatti io… -
Sirius guardò gli altri – State tentando di uccidermi? - chiese.
Tutti scoppiarono a ridere. Angy gli diede una pacca leggera sul braccio – Scemo!
- Scherzo, sono sicuro che sono buonissimi! - disse Sirius sorridendole.
E quel sorriso la fece sciogliere. Sì… Sirius Black era riuscito a fare breccia nel suo cuore. Sperava solo di essere ricambiata sinceramente…
Izzie si stiracchiò e sbadigliò, poi si rannicchiò tra le braccia di Remus. Era bello potersene stare insieme su quella poltrona, davanti al camino acceso, nella propria Sala Comune. Era così rilassante.
La ragazza sollevò lo sguardo verso Remus e lo baciò.
- Mh… Remus… sai di vaniglia… - bisbigliò Izzie nel suo orecchio.
Il solletico, provocato dal soffio della ragazza, lo fece rabbrividire… di piacere! Izzie lo baciò piano sul collo – Buono il tuo sapore… - mormorò baciandolo ancora.
Remus arrossì. Izzie gli sorrise e si morse il labbro inferiore. Poi gli sussurrò in un orecchio – Voglio dormire con te.
- C-con me? - ripeté Remus imbarazzato.
Izzie annuì e rise – Sì! Andiamo! - lo prese per le mani e lo fece alzare dalla poltrona.
- Ma è ancora presto! È ora di cena…
- Troveremo sicuramente il modo di occupare il tempo! - fece Izzie maliziosa.
Lily osservò il cielo stellato. Ma stava sognando? O era tutto reale? Si voltò verso James. No, era proprio vero.
Erano davvero seduti in riva al lago ad osservare il cielo… tenendosi per mano. La ragazza credeva che il Malandrino odiasse certe smancerie, invece era stato proprio lui a portarla lì. Aveva detto che voleva mostrarle qualcosa di speciale.
Le sussurrò qualcosa all’orecchio, facendola sorridere, e la baciò dolcemente, carezzandole una guancia. Poi si voltò verso il lago.
- Ci siamo. Guarda - sussurrò, cingendole le spalle con un braccio e stringendola a se. Lily si appoggiò al suo petto. Osservò il lago.
All’improvviso dalla superficie liscia iniziarono ad alzarsi tante lucine luminosissime e molto piccole. Ce n’erano a migliaia e illuminavano il lago in modo quasi surreale.
Lily le fissò meravigliata. Sulle prime pensò che fossero lucciole. Poi si rese conto che erano fate! Splendide fate luminose, che volavano lentamente verso l’alto.
Uno spettacolo meraviglioso. Lily sorrise… era molto difficile vedere delle fate, perché non si avvicinavano mai agli umani. Li ce n’erano davvero tante invece. Svolazzavano a destra e manca, giocando a schizzarsi l’acqua, ridendo e scherzando. Erano bellissime. Qualcuna volò verso di loro.
- Ciao, James! - pigolò una biondina vestita di rosa.
- Ciao! - fecero le altre arrivando. Osservarono Lily – E’ lei la ragazza che ti piace tanto?
- Quella di cui ci parli sempre?
- Oooooh! Com’è bella!
Le fatine circondarono Lily. Qualcuna le accarezzò curiosa i capelli, qualcun’altra si accostò ad osservare i suoi occhi, le sue orecchie. Un’altra salì sul suo naso. Lily rise per il solletico.
-Che bella signorina!- fecero le fatine sorridendo alla ragazza.
- Una signorina bellissima!- fece un’altra – Qual è il nome della signorina?
- Mi chiamo Lily.
- Il nome di un fiore! - esclamò una fatina –Noi fate abbiamo tutte i nomi di un fiore! Allora la signorina è una fata!
- Non credo - fece Lily divertita.
- Per me lo sei… - le sussurrò James in un orecchio. Lily arrossì.
Poi il Malandrino guardò le fatine – Ragazze, ci lasciate un po’ soli? Magari se ci suonaste qualcosa…
- Certo, James!
- Ciao, James! Ciao bella Lily!
Le fatine svolazzarono via. Sparirono dalla loro vista, ma una musichina leggera si diffuse nell’aria. Una musica dolce e delicata.
- Non ci posso credere! - fece Lily – Vieni tutte le sere a parlare con loro… di me?
- Certo - rispose James.
- James Potter, sei un matto!
- Sì, sono pazzo di te
James la baciò. E non sapendo come, Lily si ritrovò sdraiata sull’erba sotto quel cielo luminoso, avvolta dall’abbraccio caldo di James e cullata dai suoi baci…
CONTINUA
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In fuga per tre
James/Lily post Hogwarts…