Wow
quel tizio era veramente
terrorizzante, la sua voce roca mi faceva tremare e incuteva timore
anche a
Jason il quale aveva gli occhi rossi, non so spiegare se erano
così ridotti per
un pianto precedente.
A
pensarci bene mi ero perso
parecchie cose da quando ero sceso dall'hovercraft. L'ultima immagine
che
ricordo nitida sono le mille rose bianche che costeggiavano il viale
principale, poi buio totale. Non sapevo come fossi arrivato davanti a
quella
porta d'oro.
Per
tutto il tragitto non
avevo visto nient'altro che l'immagine sfocata di Annabeth davanti a
lui. In
quello stato di trance i miei occhi riuscivano a focalizzare solamente
delle
rovine oltre i palazzi. Erano rovine alte almeno quanto un grattacielo
newyorkese. Ero più che convinto che quelle maestose rovine
appartenessero ad
una città grandiosa, forse prima era una capitale o roba del
genere.
Ma
ora non avevo tempo di
soffermarmi su quello che avevo visto, dovevo affrontare il vecchio
barbuto che
era in piedi davanti a noi. Ha un'aria molto arrabbiata, molto
probabilmente ce
l'ha con noi, anche se non ho mai visto questo tizio in 17 anni di
vita, e
sinceramente la sua frase di presentazione non è stata molto
dolce o delicata.
Nessun buon babbo natale che si rispetti si presenterebbe con una frase
del
tipo:
"Buongiorno
miei cari
ragazzi a quanto pare mi hanno ripescato dal tartaro solo per
progettare la
vostra morte", non sembra esattamente una dichiarazione d'amore. Sono
sicuro che quell'uomo assomigli a babbo natale più di tutti
gli attori che lo
hanno interpretato nei mille film su di lui, ma a
parte la somiglianza non ha nulla non ha
nulla di dolce o giocoso. È accigliato e sembra sul punto di
esplodere per la
rabbia appena ci vede, anzi appena poggia i suoi occhi azzurri su
Jason.
"Ragazzi
sono contento
che siate arrivati qui in tempo per la presentazione" ci guarda negli
occhi con un finto sorriso stampato in faccia e si presenta "comunque
non
mi voglio dilungare più del dovuto; sono l'ex presidente
Snow" sottolinea
la parola ex come se avesse un sapore amaro "una volta ero il capo di
uno
stato composto da 12 anzi...13 distretti. Tutto era tranquillo dopo la
guerra
che aveva portato all'unificazione di Panem. Ero il presidente di
Capitol City,
una città maestosa e piena di vita fino a quando un gruppo
di ribelli ha messo
in atto un colpo di stato e mi ha miseramente spodestato" aveva un aria
triste, non più piena di odio
ma piena
di rammarico, forse stava rimuginando sulle cose che aveva fatto per
portare
uno stato pacifico alla distruzione. Vedo una lacrima che riga la sua
guancia,
ma forse è solo una mia impressione. Si schiarisce la voce e
riparte con la sua
presentazione "dopo la mia TRAGICA morte sono stato esiliato prima nei
campi elisi e poi sono stato miseramente gettato nel tartaro. Ecco
è li che ho
conosciuto le forze della padrona ed è in quel posto,
solitario e pieno di
sventura, che ho deciso di unirmi alla causa comune per cui da secoli
le forze
del male lottano dalla stessa parte: la distruzione della vostra misera
razza,
semidei".
Non
mi piace per niente il
modo in cui sottolinea disgustato la parola semidei, era capitato che
cercassero di uccidermi mostri, titani, giganti e perfino alcuni Dei
(ebbene si
il signor D. non è mai stato molto gentile con me, ha
promesso più volte di
farmi diventare un delfino), ma non ho mai ricevuto minacce di morte da
un
mortale! Dopo le ultime parole pronunciate da Snow Jason sembra tornare
lucido,
di sicuro è meglio che tenga lui il discorso con il
presidente in carica del
Tartaro, dopo tutto aveva tenuto una pacifica conversazione con il suo
fratellastro "Sono Il Migliore" Ercole e non era molto facile
solitamente. Gli lancio un occhiata come per dire "Ei amico che ne dici
di
farti una bella chiacchierata con questo vecchio bisbetico?" lui sembra
cogliere il concetto al volo ma quando sta per porre
l'infinità di domande che
turbano tutti e due, Snow si affretta a chiudere il discorso:
"Beh,
forse per ora vi
ho annoiati abbastanza con le mie storie di guerra e sofferenza quindi
vi
lascio alle vostre. Molto probabilmente saranno di gran lunga peggiori
delle
mie. Nell'arena vi aspettano vecchie conoscenze e amici che non
riconoscerete
minimamente, ora vi accompagneranno nei vostri appartamenti. Spero
siano di
vostro gradimento!" con un sorriso malevolo ci apre la porta e ci
"affida" alle guardie. Mi giro verso Jason e cerco di accennare un
sorriso mentre gli dico:
"Ei
amico la
terrorizzante arena ci attende, ma prima facciamoci un bel giro dei
nostri
appartamenti!"