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Autore: lexus988    17/05/2014    2 recensioni
Il figlio di Poseidone Percy Jackson ed il figlio di Giove Jason Grace, dopo le svariate sventure di cui sono stati vittime (ultima la battaglia con le forze di Gea), si ritrovano catapultati all'interno di una "arena". Non una qualsiasi ma quella utilizzata nei 75esimi Hunger Games. All' interno di questa trappola saranno messi a dura prova e subiranno pressioni fisiche e mentali. Riusciranno i due semidei ad eludere le varie insidie all'interno dell'arena e a spodestare coloro che manovrano questi giochi?
Che i giochi abbiano inizio.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Jason Grace, Percy Jackson, Sorpresa
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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Wow quel tizio era veramente terrorizzante, la sua voce roca mi faceva tremare e incuteva timore anche a Jason il quale aveva gli occhi rossi, non so spiegare se erano così ridotti per un pianto precedente.

A pensarci bene mi ero perso parecchie cose da quando ero sceso dall'hovercraft. L'ultima immagine che ricordo nitida sono le mille rose bianche che costeggiavano il viale principale, poi buio totale. Non sapevo come fossi arrivato davanti a quella porta d'oro.

Per tutto il tragitto non avevo visto nient'altro che l'immagine sfocata di Annabeth davanti a lui. In quello stato di trance i miei occhi riuscivano a focalizzare solamente delle rovine oltre i palazzi. Erano rovine alte almeno quanto un grattacielo newyorkese. Ero più che convinto che quelle maestose rovine appartenessero ad una città grandiosa, forse prima era una capitale o roba del genere.

Ma ora non avevo tempo di soffermarmi su quello che avevo visto, dovevo affrontare il vecchio barbuto che era in piedi davanti a noi. Ha un'aria molto arrabbiata, molto probabilmente ce l'ha con noi, anche se non ho mai visto questo tizio in 17 anni di vita, e sinceramente la sua frase di presentazione non è stata molto dolce o delicata. Nessun buon babbo natale che si rispetti si presenterebbe con una frase del tipo:

"Buongiorno miei cari ragazzi a quanto pare mi hanno ripescato dal tartaro solo per progettare la vostra morte", non sembra esattamente una dichiarazione d'amore. Sono sicuro che quell'uomo assomigli a babbo natale più di tutti gli attori che lo hanno interpretato nei mille film su di lui, ma  a parte la somiglianza non ha nulla non ha nulla di dolce o giocoso. È accigliato e sembra sul punto di esplodere per la rabbia appena ci vede, anzi appena poggia i suoi occhi azzurri su Jason.

"Ragazzi sono contento che siate arrivati qui in tempo per la presentazione" ci guarda negli occhi con un finto sorriso stampato in faccia e si presenta "comunque non mi voglio dilungare più del dovuto; sono l'ex presidente Snow" sottolinea la parola ex come se avesse un sapore amaro "una volta ero il capo di uno stato composto da 12 anzi...13 distretti. Tutto era tranquillo dopo la guerra che aveva portato all'unificazione di Panem. Ero il presidente di Capitol City, una città maestosa e piena di vita fino a quando un gruppo di ribelli ha messo in atto un colpo di stato e mi ha miseramente spodestato" aveva un aria triste, non più piena di odio  ma piena di rammarico, forse stava rimuginando sulle cose che aveva fatto per portare uno stato pacifico alla distruzione. Vedo una lacrima che riga la sua guancia, ma forse è solo una mia impressione. Si schiarisce la voce e riparte con la sua presentazione "dopo la mia TRAGICA morte sono stato esiliato prima nei campi elisi e poi sono stato miseramente gettato nel tartaro. Ecco è li che ho conosciuto le forze della padrona ed è in quel posto, solitario e pieno di sventura, che ho deciso di unirmi alla causa comune per cui da secoli le forze del male lottano dalla stessa parte: la distruzione della vostra misera razza, semidei".

Non mi piace per niente il modo in cui sottolinea disgustato la parola semidei, era capitato che cercassero di uccidermi mostri, titani, giganti e perfino alcuni Dei (ebbene si il signor D. non è mai stato molto gentile con me, ha promesso più volte di farmi diventare un delfino), ma non ho mai ricevuto minacce di morte da un mortale! Dopo le ultime parole pronunciate da Snow Jason sembra tornare lucido, di sicuro è meglio che tenga lui il discorso con il presidente in carica del Tartaro, dopo tutto aveva tenuto una pacifica conversazione con il suo fratellastro "Sono Il Migliore" Ercole e non era molto facile solitamente. Gli lancio un occhiata come per dire "Ei amico che ne dici di farti una bella chiacchierata con questo vecchio bisbetico?" lui sembra cogliere il concetto al volo ma quando sta per porre l'infinità di domande che turbano tutti e due, Snow si affretta a chiudere il discorso:

"Beh, forse per ora vi ho annoiati abbastanza con le mie storie di guerra e sofferenza quindi vi lascio alle vostre. Molto probabilmente saranno di gran lunga peggiori delle mie. Nell'arena vi aspettano vecchie conoscenze e amici che non riconoscerete minimamente, ora vi accompagneranno nei vostri appartamenti. Spero siano di vostro gradimento!" con un sorriso malevolo ci apre la porta e ci "affida" alle guardie. Mi giro verso Jason e cerco di accennare un sorriso mentre gli dico:

"Ei amico la terrorizzante arena ci attende, ma prima facciamoci un bel giro dei nostri appartamenti!"

  
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