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Autore: vale93    08/08/2008    12 recensioni
VECCHIA VERSIONE. (NUOVA QUI: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2478857 )
La storia si ambienta durante l'ultimo anno di apprendistato ad Hogwarts, il 7°, e non tiene conto degli ultimi avvenimenti riguardanti il viaggio del trio in cerca degli horcrux nè del fatto che Draco sia diventato un Mangiamorte. Questa non sarà la storia di Hogwarts, nè di come Harry Potter salvò il mondo magico. Non sarà la storia di Voldemort, nè di Lucius, nè di Albus Silente.
Questa sarà la storia di due ragazzi. Draco Malfoy ed Hermione Granger.
Tutto comincia con una scommessa.
"Gli amori vanno via, ma il nostro, ma il nostro no.
Il tempo passa mentre aspetti qualcosa in più
ma non rimette a posto niente, se non lo fai tu.
E intanto ogni cosa, se vuoi, da sempre mi parla di noi.
Stasera sei lontana, mentre io penso a te,
eppure sei vicina a me, non chiedermi perché. 
Sarà che mi hai cambiato la vita, sembra ieri
Eppure mi hai cambiato la vita"
-Draco, tu non vuoi solo usarmi vero?-
Nata dall'ascolto di "Eppure mi hai cambiato la vita".
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
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11
Hermione riempì l'acqua della vasca di un denso liquido profumato. Sulla sua superficie cominciò a formarsi una leggera schiuma che si raggruppò lentamente tremolando andando a formare tante piccole bollicine di sapone trasparenti.
Si era da poco lasciata con Draco e ancora poteva sentire su di se lo sguardo penetrante del ragazzo. Aveva fatto finta di niente continuando ad osservare il fragile tremolio delle stelle, ma li aveva sentiti, i suoi occhi, bruciare come cenere sulla sua pelle. Si era sentita squadrata, osservata, quasi denudata, sotto quello sguardo. Quasi le avesse fatto la radiografia.
Poi non aveva più retto.
Non era abituata ad essere osservata. Mai nessuno faceva caso a lei. A parte durante le lezioni, quando alzava sempre la mano per rispondere. Ma quello era diverso. Si trovava al centro dell'attenzione per la sua bravura, non per il suo aspetto. Quello che aveva provato quella sera invece era stato... non sapeva bene cosa, quasi... imbarazzante!
Insomma, era rimasto lì, fermo, tutto il tempo, senza toglierle gli occhi di dosso! Ma anche infinitamente piacevole...
Chiuse il rubinetto mettendo fine così al veloce flusso d'acqua calda e ai ricordi. Si tolse l'accappatoio e si immerse fra i saponi e i sali da bagno con cui aveva immerso la vasca.
Cosa doveva fare?
Lui aveva tentato di baciarla.
E per quanto potesse sembrare incredibile era così.
Ma perché?
Hermione non sapeva.
E aveva paura.
Lei per lui era come tutte le altre? Era una delle tante? Voleva solo divertirsi? In questi ultimi tempi l'aveva visto cambiato. Era diverso con lei. Sapeva essere simpatico, scherzoso, dolce... a modo suo. Di certo non l'aveva più trattata come un rifiuto della natura. Non l'aveva più fatta sentire inferiore.
Un ragazzo normale.
Ma quanto, uno come lui, poteva cambiare? Quanto c'era ancora del vecchio Malfoy dentro di lui?
Lei non voleva soffrire.
Non voleva finire come tutte le altre ragazze che conosceva. Vivere una notte di passione e poi ritrovarsi scacciata, derisa, freddata senza pietà. Il suo cuore non avrebbe retto.
Era brutto non potersi fidare. Era brutto, dopo tutto quello che avevano condiviso, dopo tutto quello che si erano detti, che avevano fatto... era brutto non poter riporre ancora piena fiducia nell'altro. Faceva male. Ma non ci riusciva. Malfoy era sempre Malfoy. Anche senza "mezzosangue", "zannuta", "sangue sporco". Anche senza gli insulti, i litigi, anche senza l'odio. Avrebbe tanto voluto fidarsi. Davvero. L'avrebbe voluto con tutta se stessa. Ma era il suo cuore fragile a non riuscirci. I suoi desideri, i suoi sogni da bambina. Il principe azzurro non tradiva. Il principe azzurro ti amava alla follia e per sempre. Per sempre. Una parola che da sicurezza ma che fa anche paura. Dipende dai punti di vista. E lei sapeva benissimo a chi sarebbe spettata l'una e a chi l'altra.
E poi non voleva che si rovinasse tutto. Il loro rapporto, la loro amicizia. Se fosse successo quello che sarebbe dovuto succedere i due molto probabilmente non avrebbero più passato tempo insieme. Non avrebbero più parlato, riso, scherzato. Sarebbe svanito tutto, come una bolla di sapone.
Pensò questo e con un leggero tocco delle dita sfiorò una piccola bollicina. Essa scoppiò subito, infrangendosi in piccoli frammenti brillanti che andarono a ricongiungersi, separatamente, al resto della schiuma.
Come sarebbe stato tornare alla vita di sempre? Tornare ai pomeriggi pieni di compiti, alle serate passate a ripetere le lezioni per il giorno dopo. Sentì una morsa stringerle il cuore. Non poteva. Non avrebbe resistito. Ora che aveva finalmente trovato tutto questo. Tutto quello che aveva sempre sognato. Che aveva sempre cercato. Una ragione in più per alzarsi la mattina, una ragione... per sorridere senza ragione.
Ma per quanto ancora avrebbe resistito? Per quanto ancora sarebbe riuscita a scansare ogni suo tentativo di tirarla a se, di accarezzarla, di baciarla?
Poco. Molto poco.
Tirò un lungo sospiro.

Draco Malfoy marciava avanti e indietro per la stanza. Era agitato.
Cosa doveva fare? Cosa doveva fare?!?
Il giorno dopo lei sarebbe venuta. Sarebbe venuta lì, proprio lì.
Nessuna ragazza era mai entrata in camera sua per altro che non fosse quello.
Per la prima volta non sapeva come si sarebbe dovuto comportare.
Lei non era come le altre, continuava a ripetersi. Ormai l'aveva fatto così tante volte che sembrava una frase facente parte stessa di lui. Era in tutti i suoi pensieri, sempre.
Si buttò sul letto, le mani dietro la nuca.
Chiuse gli occhi e fu un attimo, come sempre. Come un incantesimo che si era impadronito di lui. Chiuse gli occhi lui e nella sua mente si aprirono quelli di lei. Coraggiosi e leali. Profondi, ingenui e sinceri. L'oro colato che brillava, sotto quel cielo stellato e poi quelle labbra e quei boccoli leggiadri che le ricadevano graziosamente sul viso, sulle spalle, fino alla vita. Non ce la faceva più. Quella ragazza per lui era come la droga. Più ci stava più  aveva voglia di lei. Non riusciva a farne senza, ne sembrava dipendente. Avrebbe tanto voluto baciarla, ma proprio tanto. Ma cosa avrebbe voluto lei? Non riusciva a capire il suo comportamento. Continuava a sfuggirgli, a staccarsi da lui ogni volta che stava per succedere. Eppure l'aveva letto in quei suoi profondi occhi oro, tanto ingenui quanto sinceri, che lo voleva anche lei. Sentiva l'attrazione tra di loro come fosse stata solida, palpabile. Era palese. Ma c'era qualcosa... qualcosa che non andava, che fermava tutto... un blocco. Avrebbe tanto voluto sapere di cosa si trattasse. Voleva saperlo ed eliminarlo.
In quel momento avrebbe tanto voluto parlare con Blaise. Lui avrebbe sicuramente saputo cosa fare. Lui sapeva sempre cosa fare. Ma non poteva andare da lui adesso. Gli tornò in mente il tentativo dell'amico di riconciliarsi, quella mattina. Era stato uno stupido a non accettare. Adesso aveva bisogno di lui. Dei suoi consigli.
Accidenti!
Ma ormai era troppo tardi. Aveva rifiutato, e ora doveva arrangiarsi da solo.

*

Hermione camminava veloce per i corridoi. Ginny era con Harry, Luna con Neville. Rimaneva solo Ron. Ma l'amico sembrava essersi volatilizzato chissà dove. Pensò all'uscita ad Hogsmeade. Il giorno dopo. Sarebbero stati solo lei e il ragazzo. Cosa avrebbero fatto? Si sarebbero incontrati con Luna e Neville da qualche parte dopo aver finto di allontanarsi ognuno per conto proprio? Chissà se finalmente Harry sarebbe riuscito a dirlo a Ginny. Era tanto che non si parlavano...
Ancora immersa nei suoi pensieri si sentì afferrare per il polso. Si voltò di scatto.
-Ciao Granger-
-Oh, ciao Malfoy-
-Come mai tutta sola?-
-Ginny è sparita con Harry e Luna con Neville-
-E Lenticchia? Strano che non abbia approfittato per starsene da solo con te-
-Oh Malfoy, ancora con questa storia?!-
-Comunque sarà meglio che ci avviamo prima che ci trovi-
-Perché?- chiese la grifoncina ma il ragazzo l'aveva già trascinata via.
-Ma che stai facendo?!-
-Ho detto prima che ci trovi-
-E perché non vuoi che ci trovi?-
Lui si fermò.
-E' un reato chiedere di stare un po' con te senza che arrivi quel rompiscatole a portarti via?!-
Lei lo guardò.
-Oh...- disse, arrossendo.
-Vieni-
E il ragazzo la portò via da lì facendola uscire nel cortile della scuola. La trascinò fino a una panchina vuota, posta sotto a un salice. Solo quando si ritrovarono fermi davanti ad essa per sedersi si accorsero di avere ancora le mani congiunte. Fu un attimo, le lasciarono subito, arrossendo leggermente entrambi. Poi si sedettero.
-Allora oggi ripetizioni- disse il biondo cercando di recuperare un po' della sua spavalderia.
-Eh già..- rispose lei guardandosi le mani.
-Tu dopo pranzo andrai in biblioteca così nessuno sospetterà niente, e lì ti manderò il gufo-
-Ok-
La guardò. Era imbarazzata, le si leggeva in faccia. Era il comportamento. Teneva la testa leggermente china, lo sguardo fisso in un punto indefinito della sua divisa. In questo modo i boccoli le ricadevano davanti al viso nascondendolo lievemente alla vista. Draco sentì le mani pizzicargli dalla voglia di accarezzarli, per sentire tutta la loro morbidezza. Senza pensarci alzò una mano e la portò al boccolo che era sceso ad accarezzarle la guancia. Lei girò leggermente la testa per guardarlo, sorpresa. Rivide quegli occhi, che lo scrutavano.
-Ti nascondeva il viso- disse il ragazzo rispondendo ad una muta domanda
-E'... un peccato- aggiunse poi guardandola negli occhi. Lei non abbassò lo sguardo, ma lui poté notare il leggero imporporarsi delle guance, quando glie lo disse.
-G-grazie- rispose lei, con un filo di voce.
Con calcolata lentezza lui glie lo portò dietro l'orecchio andando a sfiorarle volutamente la guancia con le dita. Gli sembrò di sentirla fremere impercettibilmente sotto quel tocco. Ma proprio in quel momento...
-HERMIONEEE!!-
I due sussultarono, ricomponendosi subito. Lui ritirò veloce la mano e lei voltò la testa più rossa che mai, guardandosi intorno per capire da dove provenisse la voce. Poi vide uscire Ron da un corridoio. Draco si alzò immediatamente.
-Ehm... allora... allora ci vediamo dopo-
-S-sì.. ok..- rispose lei imbarazzata e un attimo dopo il biondo corse via, prima che Ron potesse anche solo vederlo.
Il rosso la raggiunse con il fiatone.
-Diamine, Hermione ma dov'eri finita?! E' da un po' che ti cerco!-
-Mi sembra chiaro che stessi qui no?!- rispose lei lievemente seccata.
-Oh...- l'amico restò per un attimo spiazzato dal tono della ragazza -Si certo. Mi chiedevo solo che ci facessi qui tutta sola-
Tutta sola...
Hermione decise di raggirare la domanda.
-Semmai ero io a chiedermi dove fossi finito tu! Harry sta con Ginny e Luna con Neville e te eri sparito!! Cosa dovevo fare?-
-Ok, ok, io mi ero trattenuto, ehm.. in camera-
Hermione alzò le spalle.
-Ok allora andiamo- disse e si avviò verso la Sala Grande seguita dal ragazzo.

Le lezioni furono più noiose del solito, e lui non si diede minimamente l'impegno di seguirle. Tanto ci avrebbe pensato poi Hermione, pensò sorridendo fra se e se. Accanto a lui il moro Serpeverde dagli occhi blu oceano fingeva di seguire la lezione, continuando però a lanciare occhiate al banco di Pansy. Lei anche lo guardava ed entrambi avevano l'aria di chi è a conoscenza di un segreto diviso solo fra loro. Occhiate eloquenti, sorrisi complici. Draco li osservò per un po', poi non seppe più trattenersi.
-Blaise?-
-Sì Draco?-
-Che avete tu e Pansy?-
Lui si voltò a guardarlo con espressione stupita.
-Di che parli?-
-Lo sai benissimo-
-No non lo so, mi dispiace-
Draco sbuffò.
-Vi guardate come se aveste appena ucciso qualcuno e non dovreste farlo scoprire a nessuno-
-Draco ma sei pazzo??-
-No, non ho ammazzato nessuno io- ribatté lui guardandolo torvo.
-Avanti Draco, non penserai mica...-
-Certo che no, ma vorrei tanto sapere che cosa nascondete-
-Oddio Draco, te sei fuori come un balcone-
Draco lo scrutò, arcigno. Non glie lo voleva dire? Benissimo, che facesse come voleva. Era un problema suo. Lui non l'avrebbe di certo pregato. Se aveva deciso di tenerlo allo scuro della sua vita che facesse pure, a lui non glie ne sarebbe potuto fregare di meno.
Ma sapeva che non era vero. E sapeva anche che la colpa era solo sua. Se avesse accettato di far tornare tutto come prima, il giorno precedente... Magari era proprio di questo che l'amico voleva parlargli. Vabbè, si disse fra se, qualunque cosa fosse, in quel momento a lui non interessava. L'unica cosa a cui riusciva a pensare adesso era a una bella grifoncina dagli occhi d'oro fuso seduta tre file più avanti.

*

Sala dei banchetti, ora di pranzo.
-Ehi Ginny, dov'eri finita prima?-
-Con Harry..-
-A fare che?-
-Oh, nulla, semplicemente una passeggiata-
-Oh... ancora niente?-
-Non vedo perché dovrebbe interessarti-
La riccia si girò a guardarla incredula.
-Come scusa?-
-Hai sentito bene-
Hermione restò un attimo a bocca aperta.
-Ma... come puoi pensarlo? Certo che mi importa! Sai che è così, ci siamo sempre dette tutto, come fai a dire...-
-Come fai a dire tu- disse la rossa girandosi a guardarla arrabbiata -che ci diciamo sempre tutto, quando per prima sparisci tutte le sere senza dire niente e torni e non racconti niente e quando io ti chiedo qualcosa fai la vaga e non mi dici con chi sei stata?!-
-Ginny, ma guarda...-
-No! Non ricominciare a dire che non ti vedi con nessuno! Non sono mica scema, sai?!-
-Ma Ginny...-
-Non me lo vuoi dire? Perfetto, sei libera di fare le tue scelte. Ma poi non venirmi a chiedere informazioni sulla mia vita privata, perché di certo non la vengo a raccontare a te!-
Hermione la guardò allibita. Non credeva che l'amica se la fosse presa tanto. Insomma è vero, ultimamente non le aveva raccontato più niente, e si era sentita anche un po' in colpa per questo, ma non pensava che questo avrebbe influito talmente tanto sulla loro amicizia. Sentì una morsa stringerle il cuore. Non voleva perdere l'amicizia di Ginny. Era la sua migliore amica!
-Ginny, ascoltami... è tutto molto... complicato, ed io...-
La rossa non diede segni di starla ascoltando, continuando a mangiare mantenendo lo sguardo dritto davanti a se.
-Mi dispiace di non averti detto niente, io... non so nemmeno io perché non l'ho fatto, ma...-
Hermione sapeva che la stava ascoltando. Si potevano quasi vedere le orecchie della ragazza tese a cercare di sentire sopra il rumore dei ragazzi che parlavano quello che l'amica aveva da dirle.
-Non ce la faccio più, ho bisogno di dirlo a qualcuno...-
A quel punto la rossa si girò a guardarla, l'espressione un po' meno dura.
-Che c'è, ti sei pentita e stai cercando di rimediare?-
-No, semplicemente mi sono resa conto che avrei tanto voluto dirtelo ma che non sapevo come, e che anche se è molto difficile da spiegare ho bisogno di un'amica a cui raccontarlo...-
Ginny la guardò un po' con espressione imperscrutabile poi, inaspettatamente, si allargò in un sorriso a trentadue denti.
-Ok Herm, sta volta mi hai troppo incuriosita!-
Le due si guardarono per un secondo e poi scoppiarono a ridere.
-Grazie Ginny-
-Figurati Herm, non vedevo l'ora che tu me lo dicessi, volevo solo fartela pagare un po'- disse ammiccando.
Le sorrise.
-Sì, ti capisco... però una cosa, non te la posso spiegare subito questo pomeriggio perché avrei, ehm... da fare- disse arrossendo.
La rossa capì.
-Tranquilla Herm, mi dirai tutto sta sera quando torni- rispose, facendole l'occhiolino.
Hermione sorrise nervosamente e portò istintivamente lo sguardo al tavolo Serpeverde. Li incontrò subito, due  magnetici occhi di ghiaccio.

*

Draco era comodamente spaparanzato sul divano di pelle verde della sala comune dei Serpeverde. Oltre a lui nella sala c'erano solo Tiger e Goyle. I due stavano giocando per l'ennesima volta agli scacchi dei maghi, dato che ogni volta si fermavano a un punto in cui nessuno dei due riusciva più ad andare avanti. La bionda serpe osservava rapito il sinuoso danzare delle fiamme nel camino davanti a se. Senza quasi rendersene conto fece uno strano accostamento. Fuoco. Coraggio. Grifondoro. Hermione.
Accidenti! Si stava del tutto rincitrullendo. Adesso gli veniva in mente anche solo guardando uno stupidissimo camino acceso. Gettò un'occhiata annoiata all'orologio appeso alla parete. Le 15:30. Bene.
-Tiger, Goyle- chiamò il ragazzo senza neanche degnarsi di guardarli, continuando a tenere fisso lo sguardo sulle fiamme
-Sparite-
I due lo guardarono un po' confusi, ma non ebbero il coraggio di controbattere ne chiedere spiegazioni.
-Sì, Malfoy. Quando possiamo tornare?-
-State via tutto il giorno. Chiudetevi in camera, andatevene, fate come vi pare ma non fatevi vedere fino a sta sera-
I due si lanciarono un'occhiata interrogativa.
-Avete capito?- ringhiò lui seccato.
I due si riscossero subito.
-Sì capo, certo capo-
Si alzarono di botto facendo cadere a terra la caschiera con tutte le pedine. Draco sbuffò irritato. Tiger e Goyle si affrettarono a raccogliere tutto per poi sparire di corsa dietro l'uscita. Draco prese dalla tasca carta e penna. Poi chiamò il suo gufo nobile e gli legò un biglietto arrotolato ad una zampa. Il ragazzo gli sussurrò qualcosa all'orecchio e quello volò via all'istante. Poi si rimise comodo sul divano a guardare il camino.

*

Hermione era in biblioteca. Aveva preso alcuni libri e li aveva sfogliati, cercando di trovare qualcosa che si apprestasse alle lezioni del giorno dopo. Stava come sempre seduta sotto alla finestra che dava sul campo da Quiddich e ogni tanto guardava fuori il cielo. Era nuvolo, forse avrebbe piovuto.
Tornò a leggere stancamente il tomo che aveva adagiato sul tavolo di fronte a lei. Storia della Magia. Si passò una mano fra i capelli per tirarli indietro. Ad un certo punto sentì un leggero picchiettare alla finestra. Si voltò di scatto e vide che dietro al vetro opaco e appannato a causa del freddo invernale, sul cornicione di pietra, era elegantemente adagiato un nobile gufo. La ragazza si precipitò ad aprire la finestra e la creatura planò elegantemente sopra al tavolo. Hermione lo guardò. Era un gufo molto ben curato, non c'è che dire. Aveva il piumaggio soffice e pulito, e un'aria davvero sana. Certo, i Malfoy potevano permettersi il meglio.
Il gufo, guardandola fissa con i suoi profondi occhi scarlatti le porse la zampa dove vi era legato il messaggio. Hermione slegò il bigliettino e lo aprì. Il messaggio era breve.

 Vieni, sbrigati.
 D.M.

Hermione alzò lo sguardo e vide che il gufo era già volato via. Così richiuse la finestra e infilò i libri dentro la borsa che portava a tracolla.
-Arrivederci- disse velocemente alla bibliotecaria uscendo dalla stanza dove erano riunite pochissime persone.
Si chiese se avrebbe dovuto raggiungerlo subito o se prima non avrebbe fatto in tempo ad andare un attimo in camera a darsi una sistemata. Ma poi scosse la testa. Oddio, stava diventando come Lavanda!
Si avviò veloce al piano di sotto. C'erano pochi ragazzi in giro. Erano quasi tutti fuori in cortile o rintanati nelle sale comuni delle loro case, a sottrarsi a quel freddo pungente che soffiava gelido come un fantasma. La ragazza si avviò con discrezione verso le scale che scendevano ai sotterranei. Si fermò un attimo davanti ad esse. Le guardò dall'alto e le vide sparire nell'oscurità più profonda. Provò un brivido lungo la schiena e fu quasi tentata di mandare un gufo a Malfoy per chiedergli di venirla a prendere. Ma ci ripensò subito. Lei non era una codarda. Si guardò nervosamente attorno per controllare che nessuno la vedesse e scese i primi scalini. Subito un freddo pungente l'avvolse, mischiato ad un'umidità così spessa e opprimente che le si attanagliò addosso penetrandola fin dentro alle ossa. Dalle pareti pendeva qualche ragnatela sfilacciata, vecchia e sporca quanto quel luogo che sembrava non venire frequentato da anni. Hermione si strinse attorno al mantello e cercò di darsi forza per continuare a scendere gli scalini. Piano piano i suoi occhi si abituarono al buio e riuscì a scorgere la fine della scala. Meno dieci, meno nove... Le pareti ruvide e scure sembravano osservare attentamente ogni suo movimento... Meno otto, meno sette, meno sei... Andiamo Hermione, le pareti non hanno gli occhi... Meno cinque, meno quattro, meno tre... Sentì un lieve ticchettio sommesso correre sulla parete alla quale si era poggiata per avere un punto di riferimento in tutta quell'oscurità. Sobbalzò... Meno due, meno uno... La ragazza si ritrovò costretta a svoltare bruscamente a destra. Il sotterraneo si rigirò completamente e quando Hermione lasciò le scale scoprì con stupore che il corridoio in cui era sbucata non era affatto come si sarebbe aspettata. Il pavimento era di pietra liscia e ben lucidata. Le pareti erano pulite e addobbate con alcuni quadri raffiguranti vecchi professori e professoresse Serpeverdi. Varie lampade appese qua e là sul soffitto illuminavano quel luogo facendolo apparire meno tetro e oscuro. Inoltre non c'era un filo di polvere ne una ragnatela. Non capiva perché, se tutto il sotterraneo era così lindo e pinto, l'entrata allora si presentasse così tetra e buia. Hermione camminò fino a ritrovarsi davanti ad una porta verde chiusa. La aprì, e si ritrovò davanti alla sala comune dei Serpeverdi. Un odore simile a erba aromatizzata le andò a solleticare le narici. Sbirciò un attimo dentro, diffidente.
-Beh, che fai, non entri?-
La sua voce la raggiunse da un punto che non riuscì ad individuare ma che doveva essere molto vicino.
All'improvviso la porta che aveva lasciato ancora leggermente socchiusa si aprì completamente e davanti le apparve Draco Malfoy.
-Ciao- sussurrò con voce melliflua.
Hermione a vederlo provò un brivido lungo la schiena. La stanza era in penombra e così il biondo, col viso oscurato, le appariva come uno di quei ragazzi che fanno tanto impazzire le ragazze, ombrosi e misteriosi. Si dette subito della stupida per aver pensato un cosa tanto sciocca.
-Ciao- rispose.
Draco la guardò dall'alto dei suoi dieci centimetri in più e sorrise.
-Che ci facevi lì nascosta?-
-Io.. stavo controllando che non ci fosse nessuno-
-Tranquilla ho mandato via tutti-
-Oh- disse lei, entrando nella stanza dopo che il ragazzo si fu scostato per farla passare.
Draco la guardò per un attimo.
-Vieni-
La ragazza annuì e lo seguì su per la scala che doveva portare al dormitorio maschile.
-Malfoy posso farti una domanda?-
-No-
-Perché l'ingresso del sotterraneo è così cupo e sporco mentre invece poi diventa tutto più pulito e illuminato?-
-E' un incantesimo-
-Un incantesimo?-
-Sì, per mettervi paura e per farvi passare la voglia di scendere a disturbarci-
-Ah-
Gli scalini terminarono ed Hermione seguì il ragazzo che la portò davanti all'ultima porta, quella più in fondo. Malfoy la aprì e le fece segno di entrare per prima. Hermione obbedì e si ritrovò in un'ampia camera ordinata, con le tende di stoffa verde tirate a far entrare la luce del sole che illuminava quella stanza in tutto il suo splendore. Doveva ammettere che era davvero una bella stanza e che era incredibilmente ordinata e pulita per essere quella di un ragazzo. Abituata com'era a vedere la stanza di Harry e Ron perennemente messa tutta sotto sopra... Ma ciò che la colpì più di tutto fu la presenza di un solo letto nella stanza. Malfoy doveva occuparla da solo. Sentì lo scatto della porta che si chiudeva dietro di lei e si voltò. Draco si trovava davanti ad essa e vi era appoggiato elegantemente con la schiena tenendo le mani affondate nelle tasche. La guardava con quei suoi magnetici occhi di ghiaccio ed Hermione si sentì leggermente a disagio sotto quello sguardo. Draco si staccò dalla porta e le si avvicinò.
-Allora, Granger, che si fa?-
Lei lo guardò stupita.
-Stai scherzando?-
-Perché?-
-Non eravamo venuti qui per studiare?-
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
-Quello era l'invito formale, ma non è detto che siamo costretti a rispettarlo per forza!- rispose il ragazzo guardandola con vaga malizia.
-Coosa?- esclamò lei con voce leggermente strozzata -Non ci pensare nemmeno, se te vuoi darti alla pazza gioia fai pure, ma io devo studiare!-
Draco sbuffò.
-Oh dio che noia, e va bene e va bene dai, tira fuori quei dannati libri-
Hermione sorrise soddisfatta.
-Così va meglio-
Poi si guardò intorno. C'era una scrivania sotto alla finestra ma si sentiva un po' a disagio a sedercisi, così rimase ferma dov'era aspettando che Draco facesse qualcosa. Lui se ne accorse e sorrise.
-Vuoi studiare in piedi?-
-Cosa? Certo che no!-
-E allora siediti- disse lui indicandole la sedia davanti alla scrivania.
-E... tu dove ti metti?-
-Oh, io resto in piedi-
Lei lo guardò stupita.
-Ma sei sicuro?-
-Certo- rispose il ragazzo e come a dar prova di quello che aveva appena detto si mise di fianco alla scrivania appoggiato con la schiena al muro, le braccia conserte.
Hermione allora si sedette con cautela sulla sedia e poggiò la borsa sul ripiano della scrivania. Vi tirò fuori alcuni libri e li dispose uno sopra all'altro andando a formare una pila alta ben trenta centimetri. Draco strabuzzò gli occhi.
-Tutti quelli?!- chiese indicando sconvolto la pila di libri.
-Sì, Malfoy, che ti credi, che io sia così brava limitandomi a due paginette dei libri di scuola?-
-Ma..ma..-
-Niente ma, hai voluto tu che ti facessi ripetizione, quindi ora seguiremo i miei metodi-
Malfoy sbuffò sonoramente maledicendosi a mente per aver avuto quell'orribile idea, ma non disse più niente.
Hermione prese il primo volume dalla pila e lo aprì cercando con le dita la pagina giusta.
-Iniziamo con Storia della Magia...-
La ragazza cominciò a leggere quello che il libro riportava fermandosi ogni tanto per riportare alla mente collegamenti con le lezioni precedenti, creando così uno schema mentale complicato ma che filava del tutto. Draco rimase ad ascoltarla impressionato. Capì come la ragazza trovasse interessante tutto quello, a lei bastava leggere una volta per capire subito il concetto che poi elaborava tanto da inserirci altre informazioni prese un po' qua un po' là. Sembrava quasi un gioco per lei, sembrava quasi la divertisse. La sua espressione seria e concentrata, i suoi gesti quando ripeteva ad alta voce i concetti e lo guardava con quei suoi profondi occhi dorati per chiedergli se gli fosse tutto chiaro. E lui annuiva, ma in realtà non sapeva neanche cosa gli avesse appena detto, troppo preso dall'ammirarla e dallo studiarla in ogni suo singolo movimento, espressione, tono di voce. Si rese conto che di tutta la "lezione" aveva imparato tutto meno quello che avrebbe dovuto imparare. Di Storia della Magia, di Pozioni non aveva studiato niente. Di Hermione Granger aveva studiato tutto. La ragazza non sembrava accorgersi del suo continuo fissarla, della sua aria distratta mentre annuiva e intanto accarezzava con lo sguardo quei morbidi boccoli cioccolato che le ricadevano continuamente sul viso e che lei puntualmente rimandava indietro con un gesto distratto della mano. Quella fronte alta che ogni tanto si corrucciava quando si presentava una fase più difficile del previsto e allora doveva cercare di ricostruirsi tutto lo schema mentale in due secondi per poi esclamare un "ma certo!" e ritornare a leggere tutto d'un fiato. Draco la fissava rapito. Seguiva i movimenti di quelle labbra rosse leggermente carnose che si muovevano sinuosamente mentre le parole uscivano a raffica disperdendosi nell'aria, lui non le stava neanche ad ascoltare, troppo preso da quella visione. Un botto di volte, in tutto il tempo in cui erano rimasti lì a "studiare" aveva provato l'istinto irrefrenabile di mettere fine alla veloce raffica di parole che uscivano dalla sua bocca chiudendogliela con quel bacio che da tanto sognava e bramava. E certe volte gli pareva d'averlo fatto davvero, di essersi parato davanti a lei, d'essersi piegato e di aver poggiato le labbra sulle sue. Ma poi si risvegliava e si riscopriva ancora lì, a fissarla con aria sognante, sentendo ancora dentro di se l'impulso, il desiderio che lo spingeva ad agire.
Eppure rimaneva lì, immobile, troppo incantato per muovere anche solo un muscolo. Era troppo bella. Ma come aveva fatto a non accorgersene prima? Tutti quegli anni a prenderla in giro, a deriderla, a insultarla... Come aveva fatto a non vedere tutta quella bellezza?! Era inaudito, impossibile! L'aveva avuta fra i piedi tutti i giorni, durante le litigate, nei corridoi, nelle lezioni e non si era mai reso conto di quanto fosse bella. Forse aveva sempre solo visto quello che avrebbe voluto vedere, quello che gli altri gli avevano insegnato a vedere, quello che suo padre gli aveva imposto di vedere.

-MALFOY?!-
Si riscosse subito sentendosi chiamare in causa e accorgendosi immediatamente che quegli occhi che stava fissando erano puntati su di lui.
-Malfoy si può sapere a cosa stai pensando?! E' la quarta volta che ti chiamo!-
Il ragazzo non rispose, aveva perso le parole.
-Malfoy, il furetto ti ha morso la lingua per caso?!- scherzò lei.
-Eh, no- rispose allora lui cercando di recuperare il suo naturale autocontrollo.
-Ma sono stanco, possiamo fare una pausa?-
La ragazza lo guardò poi spostò lo sguardo sull'orologio che aveva al polso. Le 18:00.
-Uhm, sì forse hai ragione, interrompiamo un attimo- rispose lei alzandosi dalla sedia e stiracchiandosi.
Malfoy la guardò e si maledisse mentalmente per la figura appena fatta. Cavolo!! Non si era mai incantato a quel modo! Sembrava una di quelle stupide ragazzine che lo guardavano con occhi sognanti ogni volta che passava per i corridoi!
-Allora Malfoy cosa vogliamo fare?-
Lui non rispose. Hermione allora si volse a guardarlo e lo beccò fermo a fissarla.
-Malfoy si può sapere che hai oggi?!-
Il ragazzo si riscosse.
-Che cosa dovrei avere?-
-No so, sei strano...-
-Ma che dici- disse lui buttandosi sul letto con le braccia sotto la nuca.
Hermione lo guardò con un sopracciglio alzato.
-Che c'è?- chiese lui irritato da quella espressione.
O più che altro irritato dal proprio innaturale comportamento.

-Non so, ti chiedo cosa facciamo e tu ti sdrai lì, sul letto, lasciandomi in piedi come un'imbecille-
-E cosa dovrei fare? Sono più di due ore che stiamo studiando, ho bisogno di riposare io!-
-Mio dio, Malfoy, per solo due ore!-
-Guarda che studiare troppo fa male! Ho bisogno di riposare- ripeté lui, deciso.
-E io che cosa dovrei fare mentre tu ti riposi, di grazia?-
-Ti riposi anche tu- rispose quello semplicemente.
-Sì grazie, ma dove?!-
-Qui- rispose il ragazzo e si spostò di lato lasciandole un po' di posto nel letto accanto a se.
La ragazza in quel momento diventò di tutti i colori possibili ed inimmaginabili.
-Malfoy non fare lo scemo!!- esclamò dopo aver assunto uno stazionario color rosso peperone.
Il ragazzo la guardò e poi scoppiò a ridere, divertito.
-Che hai da ridere?!-
-Sei proprio strana, Granger!- disse lui mettendosi a sedere.
-Strana?!-
-Sì, le ragazze di tutta la scuola non se lo sarebbero fatte ripetere due volte, anzi, non ci sarebbe neanche stato il bisogno di dirlo, mi sarebbero già saltate addosso appena messo piede in questa stanza e te te ne stai lì impalata,  rifiutandoti di venire a metterti qui con me, dopo che te l'ho detto io!-
-Malfoy, se non l'avessi ancora capito, io non sono come tutte le altre, e non ci tengo affatto a mettermi lì con te, tzè!- esclamò la ragazza incrociando le braccia al petto stizzita.
-Se se, come no-
-Che cosa hai detto?! Guarda che tu mi sa che non hai capito con chi hai a che fare, brutto...-
-Oh, sì che l'ho capito, ma adesso basta, vieni a sederti qua, almeno questo lo puoi fare?- disse lui indicandole con la mano il posto vuoto sul materasso del letto.
Hermione lo squadrò diffidente, poi però si decise a sedersi di fronte al ragazzo.
Rimasero l'uno di fronte all'altra per un po' senza dire niente. Hermione a cercare di non pensare che stava seduta sul letto di Draco Malfoy e il ragazzo che la osservava giocherellare distrattamente con un boccolo che le scendeva sulle spalle.
Dopo un po' la riccia alzò lo sguardo e lo beccò per la seconda volta fermo a fissarla. Arrossì.
Distolse subito lo sguardo, per non far notare al biondo l'inconfondibile colore che avevano assunto le sue guance. 
-Vieni con me ad Hogsmeade- disse a un tratto il ragazzo.
La ragazza si voltò di scatto a guardarlo, credendo di aver sentito male.
-Cosa?-
-Vieni con me ad Hogsmeade-
Hermione rimase completamente spiazzata da quello che il ragazzo le aveva appena chiesto.
-Ma...ma...-
Si rese conto di aver cominciato a balbettare, così serrò la bocca con forza.
Il ragazzo la fissò profondamente negli occhi e ripeté la domanda, sta volta con dolcezza.
-Hermione, vuoi venirci con me ad Hogsmeade?-
Il cuore della ragazza in quel momento si fermò. Poteva sentirlo chiaramente. Credette di morire. L'aveva chiamata per nome. E fu così strano sentir pronunciare il proprio nome da lui che quasi non lo riconobbe, seppure abituata a sentirlo una miriade di volte.
-Io... non posso...- disse e si alzò dal letto come per evitare quegli occhi di ghiaccio che già una volta l'avevano stregata, inducendola a dire cose che non avrebbe mai pensato di dire.
-Perché? Chi te lo impedisce?- 
-Io...- la ragazza non seppe cosa rispondere. Il ragazzo si era alzato a sua volta, fermandosi dritto davanti a lei, e il suo cervello in quel momento andò in panne. Disconnesso, completamente staccato. Non trasmetteva più messaggi, indicazioni. 
-Ron...- fu tutto quello che riuscì a dire.
-Tu preferisci andare con Ron?-
Hermione non rispose. Sentì lo sguardo del biondo fisso su di se e lo sentì trafiggerla, trapassarla da parte a parte, come per andare a cercare la risposta chissà dove dentro di lei. Chiese aiuto al cervello. Ma esso non rispondeva. Era assente, o forse si rifiutava di lavorare...
-Preferisci andare con Ron invece che con me?- chiese nuovamente il ragazzo, paziente, fissandola negli occhi. Hermione sentì il cuore battere all'impazzata. Le stava dicendo qualcosa. Le mandava messaggi, con un codice nuovo, che lei non conosceva. Però intuiva...
-Io.. No... ma..-
Il ragazzo mise fine alle parole della ragazza con un dito poggiato sulle labbra.
-Mi basta- le sussurrò con dolcezza. Poi sempre guardandola negli occhi avvicinò il viso al suo, fino a sentire il suo fiato infrangersi come vapore caldo sulla pelle, e poggiò le labbra su quelle della ragazza. Hermione rimase paralizzata. Non poteva crederci. Draco Malfoy la stava baciando!! Il ragazzo si allontanò un po' per guardarla negli occhi. Hermione poteva sentire il proprio respiro affannato e quello di Draco così vicino da entrarle dentro. Poi si riavvicinò per baciarla nuovamente, ma sta volta lei si scansò. Non poteva. Non ce la faceva.
Indietreggiò. Draco la guardò interrogativo.
-Draco, io...- le parole le uscivano a fatica, come se dovesse fare uno sforzo immane per pronunciarle.
-Non posso-
Lui la guardò senza capire.
-Perché?-
La ragazza si allontanò ancora di più.
-Io... io non voglio essere un'altra-
-Un'altra?-
-Sì... un'altra delle tue ambizioni, dei tuoi capricci... una qualunque-
Lui la guardò incredulo.
-Ma che dici?-
-Credi che non lo sappia?- disse mentre una lacrima inaspettata ad entrambi scese a rigarle una guancia.
-Che tutto quello che vuoi è il divertimento?! Per te ogni ragazza è uguale alle altre, non fa differenza! Tutto quello che vuoi è portartele a letto!- le ultime parole le disse quasi gridando.
A quel punto Hermione non riuscì più a trattenersi e scoppiò a piangere silenziosamente mentre fiotti di lacrime scendevano a rigarle il viso.
-Io non sono come te- disse fissandolo negli occhi incurante del fatto che i suoi fossero ormai annebbiati dalle lacrime.
-Io non sto con un ragazzo per divertimento, io sto con un ragazzo per amore. E non voglio soffrire...-
A quel punto fece una pausa e un grande respiro, come per prendere forza dentro di se per dire quello che avrebbe detto.
-Non per te.-
Draco la guardò. Una morsa soffocante gli attanagliò il cuore, mentre una stranissima sensazione di rimorso si impadronì di lui, mozzandogli il respiro e seccandogli la gola. Quello che Hermione aveva detto era vero. Non aveva mai amato nessuna. Per lui le ragazze non erano altro che uno sfogo, oggetti da usare per placare i propri bisogni. Si rese improvvisamente conto del mostro che era stato. Rivide nella sua mente, come un filmato fatto scorrere velocemente, tutte le ragazze che aveva scacciato, tutte le loro lacrime, i loro occhi spalancati in cui si poteva leggere l'immagine del loro cuore spezzato. Era stato un mostro. E questa considerazione aveva cominciato a fargli male. Male più di qualsiasi altra cosa. Di qualsiasi punizione, di qualsiasi Cruciatus, più di qualsiasi violenza ricevuta dal signore per convincerlo a odiare. Ma soprattutto a fargli male fu il peso incontenibile della verità. Della verità che la ragazza, inconsapevolmente, gli aveva buttato addosso. Era nato tutto per quella stupida scommessa. Quella stupidissima, ignobile, odiosissima scommessa. Come aveva potuto accettare. Come aveva potuto anche solo per un attimo credere di averla potuta vincere?! Vincere... Hermione non era un premio. Non era un trofeo da conquistare per poi abbandonarlo sullo scaffale insieme a tutti gli altri. Hermione era stata la luce dei suoi occhi. Quella luce che gli aveva fatto vedere, per la prima volta, le cose come stavano veramente. Che gli aveva mostrato la verità. Che gli aveva fatto conoscere non un principe, non una mezzosangue, ma un ragazzo e una ragazza. Un ragazzo e una ragazza che inconsapevolmente avevano finito con l'innamorarsi. Ma che ora non avrebbero avuto un futuro. Perché come d'incanto tutta la luce che gli aveva illuminato questo era sparita. E loro erano tornati Draco Malfoy ed Hermione Granger. Un ragazzo che non sa amare, che usa, che tradisce. E una ragazza che non vuole soffrire, che ha bisogno di amare ed essere amata. Come avrebbero potuto questi due ragazzi stare insieme? Ma lui non era così. Lui non era più così. Lui era cambiato. Lei lo aveva cambiato. Era cambiato per lei. Ma se tu, Hermione, sei stata così brava da aprirmi gli occhi, da farmi vedere quello che prima non riuscivo a vedere, da passare oltre l'apparenza e conoscermi dentro. Dimmi, perché dubiti ancora di me? Come fai a non vedere che io ti amo veramente??
-Guardami- le disse avvicinandosi.
Ma la ragazza aveva il volto coperto dalle mani.
-Hermione guardami- ripeté lui in un sussurro.
La ragazza emise un singulto, e poi non si sentì più nulla.
Draco posò le dita sulle sue e piano piano, delicatamente, le scostò dal viso.
Gli apparvero così i suoi grandi occhi dorati, in quel momento lucidi e ancora imperlati dalle lacrime. Quella visione lo colpì dritta al cuore.
-Hermione guardami negli occhi- le disse fissandola con intensità e decisione. La ragazza lo guardò, con gli occhi ancora tremolanti per il pianto.
-Ti amo-
I suoi occhi grigi fissi dentro ai suoi erano fermi. Decisi. 
-Te lo giuro-
Hermione lo fissò a lungo negli occhi senza dire una parola. Draco avvicinò il viso al suo e la baciò nuovamente. Questa volta Hermione non lo allontanò. Le loro labbra si sfiorarono delicatamente, come una carezza. Poi lui la spinse contro un muro e prese a baciarla con più passione. Hermione sospirò. E Draco fece più forza sulle sue labbra. Fu un attimo. Le loro lingue s'incontrarono e si stuzzicarono, cominciando un gioco strano, che assomigliava all'acchiapparella che avevano fatto quel giorno, alla foresta. Hermione sentiva dentro di se la lingua del ragazzo e provò un brivido lungo la schiena. Non provò a ritrarsi, non provò ad allontanarlo ancora, perchè, nonostante tutto il dolore che le lacerava l'anima e le lacrime prepotenti che continuavano a scorrere sulle sue guance, sentiva di aver bisogno di quel bacio. Senza neanche accorgersene, quasi fosse un gesto istintivo, alzò le braccia e le portò al collo del ragazzo, per spingerlo più a se. Il ragazzo, provando lo stesso desiderio di sentirla, scese con le mani sulla vita della ragazza e schiacciò il suo corpo fra il proprio e il muro. Continuò a baciarla con desiderio, con passione e qualcosa di più... con amore. Draco scese a sfiorarle il collo e sentì Hermione gemere. Continuò a scendere lentamente verso il basso, sulla spalla, sul petto, lasciandosi dietro una lunga scia di baci infuocati. Poi risalì verso le sue labbra e le catturò in un nuovo bacio, più dolce del primo, ma con altrettanto desiderio. Hermione aveva gli occhi chiusi e respirava affannosamente, sentendo il corpo del ragazzo aderire perfettamente a se e il suo respiro fra i capelli. Dopo un po' Draco si staccò da lei, rimanendo però a reggerla per la vita e appoggiando la fronte su quella della ragazza. Essa aprì gli occhi e si ritrovò a fissare quelli di lui.
E li vide.
Non erano più di ghiaccio, si erano sciolti. Ma era una trasformazione che aveva cominciato ad avvenire già da giorni, ogni volta una goccia di più, sotto il lieve calore di quella luce pura che li aveva illuminati. E adesso, sotto l'effetto di quel nuovo calore, di quel fuoco che aveva bruciato dentro di loro, che per tanto tempo era stato domato ma che ora era finalmente riuscito a divampare, si erano sciolti del tutto. Ora in quegli occhi ci vedeva tutto, tutto l'universo, come il ciel sereno, e ci vide quello che nascondevano e che non avevano mai mostrato a nessuno. Amore. Sotto quello sguardo credette di morire.

-Hermione...- sussurrò il ragazzo
-Draco...-
-Non sai quant'è che lo volevo-
La ragazza gli sorrise, fra le lacrime. Lui alzò una mano all'altezza del suo viso e con un dito glie le andò ad asciugare, accarezzandola delicatamente. Lei sospirò, beandosi di quelle carezze così tenere, così dolci, che ebbero il potere di tranquillizzarla, di arrivare fin dentro il suo cuore. La stava accarezzando perchè voleva farla sentire meglio, perchè voleva darle sicurezza. Quello era amore non violenza. Con gli occhi asciutti lo guardò, perdendosi in quello sguardo carico di sensazioni.  E lui riprese a baciarla, incapace di staccarsi da lei, ora che finalmente l'aveva trovata. Una mano premuta dietro la schiena, e l'altra infilata fra i ricci morbidi, la strinse a se, come a non voler mai più lasciarla andare. All'improvviso un tuono spaccò il silenzio e lacerò il cielo. Hermione sussultò e si strinse più forte a lui. Il ragazzo sorrise.
-Hai paura?-
-Figurati! E' che mi è preso un colpo-
Lui rise.
-Orgogliosa come sempre eh?!-
-Tu non parlare- ribatté lei.
E Draco capì che non aveva più paura, che gli aveva creduto e che lo aveva accettato.
-Impediscimelo- ripose con una punta di malizia nella voce.
Hermione sorrise e lo baciò.
Un altro tuono, 'sta volta trasalirono entrambi.
-Dicevi?- disse Hermione guardandolo divertita.
-Andiamo al lago-
Lei strabuzzò gli occhi.
-Cosa? Sei matto? Sta cominciando a piovere, fra un po' diluvia!-
-Sarà più eccitante- disse lui con quel ghigno che aveva fatto impazzire per anni tutta la popolazione femminile della scuola.
Hermione gli diede un leggero schiaffo sulla guancia.
-Ma smettila- disse ridendo.
-Eddai-
La ragazza lo guardò. Non sapeva cosa avesse in mente, ma in quel momento non le importava.
Le aveva detto che l'amava. Glie l'aveva giurato. Il resto non contava niente.















Salve a tt!! Scusate il ritardo ma visto ke dmn parto ho dovuto preparare tt, fare la valigia... Mi sn xò imposta d postare qst capitolo prima d partire, xkè altrimenti credo ke mi avreste uccisa :P ... infatti tornerò solo a settembre! Spero cmq ke qst cap, dv è finalmente arrivato il tanto rikiesto bacio, sia abbastanza x tenervi buone fino al mio ritorno! Ditemi cosa ne pensate, nn mi sn mai ritenuta molto brava a scrivere le scene dei baci...
Cmq penso ke comincerò a scrivere il prox cap, ma nn vi assicuro d riuscire a postarlo...
Passiamo ai ringraziamenti...
Arwen_90: allora ke ne dici? sta volta il tuo dubbio sul bacio "ci sarà o no ci sarà" è stato risolto... in meglio o in peggio?? spero me lo dirai!! 1 bacio ciauu ^^
Bimba_Monella: ke bello, una nuova lettrice!! ciao! sn contenta ke la mia ff ti piaccia e ke tu abbia trovato gli appuntamenti al lago fra i due romantici anke se nn succedeva mai nnt d eclatante... io mi sn mlt immedesimata in hermione e ti assicuro ke mi sarei emozionata anke sl a parlarci! XDXD lascia stare, sn 1 caso disperato! cmq ke ne dici d qst cap? E il bacio? sxo ke recensirai... ciauu =)
Biscottolina_: ciaoo!!! davvero t ha fatto ridere la cosa del profumo? beh sai, è 1 quesito ke mi pongo sempre qnd me lo metto, e qualke gg fa l'ho visto fare pure a 1 mia amica, allora le ho kiesto: ma a ke serve metterselo sui polsi? lei mi ha guardata e poi scoppiando a ridere mi ha detto ke nn lo sapeva neanke lei... XD Spero ke qst cap t piaccia e anke la scena del bacio.. sai sn 1 po' fissata! :P
Draco the best: ciao! ho visto ke hai lasciato dei commenti pure nei capitoli precedenti... Grazie!! è stato molto carino da parte tua, così mi hai dato le tue impressioni su ogni fase della storia!! sn contenta ke la mia ff ti piaccia e spero ke nn sia vnt da meno cn qst capitolo... a presto, spero ke continuerai a seguirmi ^^ 1 bacio
lilycullen: allora contenta del bacio?? finalmente è arrivato!! spero ke la scena t sia piaciuta, io, cm ripeto, nn so se sia vnt bn o meno xk nn sn mai stata mlt capace a scriverle... aspetto d sapere il tuo parere! ciao 1 bacione ^^
Lyla_sly: ecco una nuova lettrice... e ke lunga recenzione ke hai scritto, mamma mia! Allora, sn lusingata del fatto ke la mia ff nn t abbia delusa e anzi ke col tempo t sia piaciuta tanto da spingerti a recensire, e spero ke anke qst capitolo nn ti sia dispiaciuto! Per qnt riguarda Blaise e Pansy ke si alleano x far capitare qlks d male ad Hermione... qnd l'ho letto mi sn messa a ridere! e mi sn immaginata loro due intenti a prepararle una pozione per farla morire polverizzata! XD nono, tranqui, il motivo xcui sn entrambi 1 po' strani è 1 altro... spero d ricevere altre tue recenzioni, 1 bacio ciauu ^^
whateverhappened: infatti Ron nn ha proprio speranze... poverino! sai la verità? a me sta pure 1 pizzikino antipatico, nn trovi? sopratt nell'ultimo libro, qnd li pianta la in mezzo alle difficoltà! è vero ke poi si pente e ritorna e giura ke sarebbe voluto rientrare subito dp essersene andato ma qst ki ce lo dice? e poi bella forza, dp sn capaci tt a pentirsi, invece hermione è stata 1 botto coraggiosa a restare cn harry invece d andarsene cn ron d cui oltretutto è pure innamorata! vbb, dp qst divagare inutile vorrei kiederti cs ne pensi d qst capitolo... spero t sia piaciuto, anke se, lo dico x la centesima volta, nn ho la minima idea d cm sia vnt la scena del bacio... sxo d saperlo nella tua prox recensione! :P
1 saluto a tt e c vediamo a settembre!! ciauuuuuuu ^^
   
 
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