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Autore: Mary Ann    15/06/2014    0 recensioni
"-Promettimi che anche se dovessimo perderci per sempre, voi continuerete a suonare...
-Sì te lo prometto ! Ma non ci perderemo,  mai ! 
-Mi mancherai Brian... Ti voglio bene"
***
Jimmy mi prende in giro,  ma non sa che sto per dargli la notizia più sconvolgente.
-Lei era qui
-Lei chi Gates ?
Mi alzo e guardo i miei compagni sentendo una strana gioia dentro.
-Fanny era qui !
I miei amici ammutoliscono mentre io corro fuori dal camerino con il cuore in gola. 
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates, The Rev, Zacky Vengeance
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Taaadaaaan ! Rieccomi qui con un altro capitolo della mia solita follia notturna ^_^

Bene, anche in questo capitolo mi sono dedicata, o almeno ho cercato di dedicarmi maggiormente sul personaggio di Brian, soprattutto ho cercato di studiare un po' più in dettaglio le sfumature del carattere di questo ragazzo... Premetto che questo è come lo immagino io :)

Come sempre, io spero vi piaccia, se avete consigli, critiche etc... Fatele e io ascolterò i vostri pareri che magari siete più esperti di me.

A voi il capitolo !

XOXO

Mary Ann.


 



 


 

 

Fanny's moment. 

 

Sono tornata a casa nella più completa inquietudine e sapendo di essere da sola mi butto sul divano dedicandomi alla minuziosa contemplazione del soffitto,  mentre la mia mente inizia a divagare su quello che è appena successo tra me e Jimmy. 
Jimmy...
Ricordo ancora perfettamente di quei pomeriggi spensierati  nei quali si rifugava a casa mia e, dopo una fuga, con le guance arrossate e il fiato corto, tirava fuori dallo zainetto nero tutto rovinato, merendine e birre rubate al supermercato più vicino, e con quel suo solito modo di fare da sbruffone esordiva con il solito

" Il mago ha colpito ancora! "
Lui, da sempre il gigante buono, da sempre come un fratello per me, lui... Da sempre il migliore amico della Ragione che mi ha riportata indietro.
James è sempre stato il burlone del gruppo,  quello che ogni volta era pronto a fare scherzi e prendere bonariamente in giro le persone che gli stavano attorno, ma se stavolta non fosse uno scherzo?

E se Jimmy provasse davvero qualcosa per me? E Se invece, come dice lui, Brian non fosse più quello che conoscevo? 
Infondo, chi è Synyster Gates?...
Mi rigiro a pancia sotto, quasi sofferente come se qualcuno mi avesse appena dato una botta in testa, mentre quel bacio, troppo sbagliato e inaspettato, scotta ancora sulla mia pelle.
《Perché, perché... Perché? 》
Inizio a prendere a pugni il cuscino nel quale lascio affondare la mia faccia nell'inutile tentativo di cancellare ogni traccia di Jimmy su di me, mentre qualche singhiozzo comincia a farsi prepotentemente spazio nella mia gola.
No, non devo piangere. 
Mi tiro su cercando di ficcare più aria possibile nei polmoni, così inspiro talmente forte che quasi mi sento male e istintivamente porto le mani al collo come se stessi soffocando.
I miei polpastrelli urtano qualcosa di ruvido e freddo... 
《Già, me ne ero quasi dimenticata!》
Da quando ero andata a vivere con mia madre ero solita portare una collanina, un qualcosa che mi avrebbe tenuta ancorata ai miei ricordi nonostante la lontananza e il tempo.
Mi basta accarezzare il ciondolo a forma di ala d'angelo per calmarmi e fare un inesorabile tuffo all'indietro negli anni.

" Tieni Fanny."
Brian e Jimmy sono difronte a me, seduti sul tappeto della mia vecchia casa. La casa grandissima che stavo per lasciare.
I miei migliori amici mi sorridono e Brian, dopo aver sventolato la mano davanti ai miei occhi, la apre lasciandomi vedere quel bellissimo ciondolo. 
" Un ciondolo ! "
Lo prendo delicatamente e, rigirandolo tra le dita, osservo quella piccola ala d'angelo argentata.
" Beh, così ti ricorderai di me ! "
Jimmy abbassa lo sguardo, mentre Brian allarga le braccia per regalarmi uno dei suoi soliti abbracci.

Riapro gli occhi ormai inumiditi dal pianto.
Non importa.
Non importa se lui è cambiato. 
Sento una strana forza, e con convinzione mi asciugo le lacrime che rigavano le mie guance. 
Non puo essere così inesorabile un cambiamento, non può aver chiuso in un cassetto tutto quello che è stato...
Mi alzo dal divano stringendo i pugni e, sorridendo al punto di spaccarmi le labbra, afferro il mio giubbino di pelle e con una convinzione disumana mi avvio sicura verso la porta.
Mi spiace Jimmy, ma io devo riportare una delle due ali al mio angelo per permettergli di volare ancora.


 

 

Brian's moment. 

 

Ho la bocca impastata e il cuore che batte a mille.
Da quanto non mi sentivo così? 
Sono stato appena portato fuori dal locale con la forza, e ora mi ritrovo qui seduto per terra come un cane abbandonato.

Ragazzo mio, non la conquisterai con la forza che ti da un bicchiere... Tu vali molto di più...

Ripenso alle parole sussurrate al mio orecchio del buon vecchio Lloyd prima che mi cacciasse, e con l'ultima scintilla di lucidità guardo il cielo che ormai sta sbiadendo, colorandosi di un rosa pallido e freddo, mentre dentro di me sento crescere sempre più la confusione, tanta confusione.
Sento il vociferare della gente ma non capisco cosa stanno dicendo, forse parlano male di me... Beh chi non lo farebbe vedendo qualcuno ridotto così?
Provo ad alzarmi e dopo svariati tentativi riesco, arrancando e non poco, a raggiungere la strada principale.
Vorrei solo lei fosse qui...
Mi lascio trasportare passivamente dai miei sentimenti e le gambe spezzate come il mio cuore, anche se sinceramente non mi interessa dove alla fine andrò a smaltire questa sbronza paurosa, basta andarmene da questo casino.
Tutto intorno a me si muove vorticosamente e la paura di cadere mi fa ancorare alla staccionata di legno scheggiato che separa la spiaggia dalla strada.
Dove andare?
Cosa fare?
Non lo so. Ormai non so più nulla. 
Di solito dopo una sbronza,  o semplicemente in un momento di tristezza andavo da Jimmy, e con un sorriso e una pacca sulla spalla mi accoglieva sempre con un:

" Ehi, che è quel muso lungo? Avanti amico, andiamo a suonare un po! "

Pieno di rabbia comincio a calciare qualsiasi cosa mi capiti sotto al naso, compresa la staccionata che intanto si sbriciola sotto ai miei piedi, e così senza volerlo mi ritrovo con le ginocchia piantonate nella sabbia gelida della sera mentre l'oceano riflette il colore rosa-viola ce ha assunto il cielo poco dopo il tramonto.
Quello stesso colore che hanno i Suoi occhi quando ride...
Il vento soffia forte, e nell'intervallo tra un'onda e l'altra è come se sentissi la sua voce. 
Sorrido, e nel più completo disincanto adesso so cosa fare.
Ormai, per inerzia mi lascio trasportare dai miei piedi verso la riva, verso quella voce. 
Vicino, sempre più vicino all'acqua, fin direzione di quella striscia, quella che divide il cielo e il mare, è li che devo andare...

Poi una sensazione stranissima,  quasi liberatoria.
Il tocco fresco dell'acqua alle caviglie mi inebria a tal punto di mettermi a correre, e con lultimo straccio di equilibrio mi avvio verso l'orizzonte, verso il viola dei suoi sorrisi che piu cerco di acchiappare e più  diventano lontani e irraggiungibili. 


***************


Volevo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno letto fino ad ora la mia storia, anche tutti quelli che hanno gentilmente commentato ç____ç Davvero grazie mille! 
Soprattutto un ringraziamento SPECIALE va alla mia splendida collega e amica Schecter ( date un'occhiata alle sue storie, scrive paurosamente bene !!!) Perché mi ha aiutata a dissolvere ogni mio dubbio e incertezze su tale capitolo.
Grazie <3 
Un bacio
 
Mary Ann.

 

   
 
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