Capitolo
8: Scontri e antidoto
Finalmente Sanji, Chopper e Ace trovarono lo studio medico, dove
Chopper non perse tempo e si diede subito da fare. Raccolse tutto il materiale
che gli sarebbe servito e cominciò a mescolare i vari ingredienti necessari e
ad analizzare lo strano corallo per estrarne il veleno.
Ace: non
dovremo andare a recuperare il vostro amico cecchino? Non mi sembra portato per
la lotta.
Sanji: Usop fa
sempre cosi! Urla, si spaventa, scappa, ma quando deve, tira fuori la grinta
che non sa di avere.
Infatti…
Usop: AAAAAAAAAAAAAH!!! Aiuto! Aiuto! Aiuto!
Aiuto! AAAAAAAH! Ma dove sono finiti tutti! T_T
Usop si ritrovava a scappare da una decina
di uomini, armati fino ai denti, che non gli davano tregua. Il cecchino
continuava a correre ed ad urlare, attirando così l’attenzione di altri
marinai. Alla fine si ritrovò inseguito dal triplo di uomini che aveva alle calcagne inizialmente e capì che era il momento di agire. Tirò
fuori dalla sua borsa alcuni esplosivi, con i quali fece fuori la maggioranza
di essi e quelli che riuscirono a scampare all’esplosioni, vennero messi ko da
un daial impact caricato dalla potenza di uno dei
pugni di Rufy.
Usop: Eh Eh! Nessuno
deve mettersi contro il grande capitano Usop! “
grazie Rufy, anche questa volta i tuoi pugni hanno
fatto miracoli” pensò prima di ricominciare la ricerca dei suoi compagni.
Nel frattempo
Zoro camminava tranquillamente, lasciando dietro il
suo cammino marinai stesi a terra qua e là inermi. Niente poteva mettersi
contro le sue katane.
Zoro fermandosi un attimo e grattandosi la
testa: accidenti, mi devo essere perso…-sospirò-
meglio trovare gli altri, potrebbero avere bisogno di aiuto.
Detto questo
si mise di nuovo in marcia. Contemporaneamente altri uomini della marina avevano
saputo dai loro compagni, che si erano scontrati con la ciurma di cappello di
paglia, quali erano le loro intenzioni ed è inutile dire che si recarono tutti
verso lo studio medico. La porta della
stanza era stata ben serrata dal pirata dalle sopracciglia buffe e dal pirata
di fuoco, ma la marina sembrò non volersi arrendersi. Continuava a dare colpi
alla porta in modo da danneggiarla e poter entrare e a lungo andare ci
riuscirono.
Sanji: Accidenti!
Ace:
sembrerebbe ora di entrare in azione! Chooper tu
continua, penseremo noi a questi bell’imbusti!
Chopper: d’accordo!
–tornò a concentrarsi sul suo lavoro.
Marinai:
siete spacciati pirati! FUOCO!
I marinai
aprirono il fuoco su Sanji e Ace che non ebbero
problemi a schivarli, ma alcuni colpi arrivarono tremendamente vicini alla
piccola renna, rischiando di compromettere tutto il suo lavoro.
Chopper:
AAAAAAAH! C’è mancato poco! Ragazzi se qualche colpo dovesse rompere qualcosa, la
situazione si metterà male!
Ace: hai
ragione!
Ace non esitò
un secondo. Attaccò tutti i marinai che erano riusciti a intrufolarsi nello
studio e insieme a Sanji, che seguì il suo esempio,
riuscirono a sistemarli, ma…
…: Ah ah ah! Vedo che siete degni della vostra fama, ma non avrete
scampo contro di me!
Sanji: tsè! Sei solo
uno solo muscoli e niente cervello!
Il nemico
sconosciuto che si presentò loro era, conosciuto nella fortezza come Tsuyoi il tiracalci. Aveva braccia
e gambe possenti e sembrava che nessun pirata che sia giunto sull’isola, abbia
trovato la salvezza abbattendosi in lui.
Sanji: quindi tu ti crederesti il migliore tiracalci? Non hai ancora incontrato me sulla tua strada!
Ace, lascialo a me, tu occupati degli altri uomini!
Ace: quali
altri uomini? Li abbiamo sistemati...
Il ragazzo non
riuscì a terminare la frase che un altro cospicuo numero di soldati arrivo a
piantar grane.
Ace: come non
detto! fatevi sotto!
Sia Ace che Sanji si scagliarono contro i loro avversati. I marinai con
cui si affrontò Ace, non erano di certo al suo livello, ma essendo un numero
molto alto, anche lui ebbe qualche difficoltà, che però riuscì a risolvere
senza problemi. Sanji invece era alle strette. Il suo
avversario si dimostrò più forte di quanto avesse pensato. Il biondino riuscì a
mandare a segno qualche suo calcio, ma senza creare danni gravi all’avversario,
il quale invece era riuscito a scagliare il cuoco diverse volte contro il muro
dello studio e contro anche qualche credenza.
Chopper : Sanji attento! Li dentro ci sono sostanze che possono
essere pericolose se inalate e attrezzi molto affilati!
Sanji: “ di bene in meglio” non ti
preoccupare Chopper! Non avrai un altro paziente da curare. Tu pensa a Rufy!
Chopper: d’accordo!
La lotta
continuò per una bella mezz’ora e mentre Ace aveva terminato di sistemare i
marinai da quattro soldi, Sanji continuava a
prenderle da Tsuyoi. In quell’arco di tempo Chopper
riuscì a terminare l’antidoto, ora non
restava che verificare se aveva effetto. Prese un vetrino e ci mise sopra una
goccia del sangue di Rufy e una volta sistemato nel
microscopio, mise sopra il liquido rosso, una goccia del l’antidoto per vedere
la reazione. Si potè vedere che i corpuscoli del
veleno, che stavano devastando il corpo di Rufy, a
contatto con quella sostanza morivano.
Chopper
esaltò di gioia: CE L’HO FATTA!
Ace: sei
grande Chopper!
Tsuyoi: ah ah ah! Sei riuscito a creare una medicina? Per chi? Qualcuno
dei tuoi amichetti sta morendo? AH AH AH vorrà dire
che è la fine che farà, perché non vi permetterò mai di uscire da qui! Ma non
preoccupatevi, lo raggiungerete presto!
Sanji a quell’affermazione non ci vide più
dalla rabbia. Poteva prendersela con lui, ma non poteva giocare con la vita dei
suoi amici. Sanji, che era di nuovo a terra,si rialzò
più caricato di prima. Si sapeva che quando il cuoco perdeva le staffe, una
nuova energia iniziava a scorrere nelle sue vene e i suoi colpi acquisivano una
tale potenza maggiore da stendere chiunque. Sanji fissò
a lungo il suo nemico.
Tsuyoi: cos’hai da fissare? Vuoi essere tu
il primo?
Sanji si accese l’ennesima sigaretta e si
avvicinò piano piano al tiracalci
della marina, il quale si preparò a colpirlo. Ma con uno scatto veloce Sanji lo precedette e con un solo calcio lo fece volare
contro il muro dello studio medico. Il colpo era talmente potente che il muro
venne sfondato e anche quello dopo. L’avversario a tale potenza perse i sensi. Il
biondino si avvicinò a lui per controllare se davvero fosse finito e quando
constatò di aver vinto, si tolse la sigaretta dalla bocca e la spense sopra di
lui, lasciandogli un marchio indelebile, simbolo della sua sconfitta.
Chopper nel
frattempo aveva messo l’antidoto dentro sue provette, scrisse su delle etichette
il contenuto e infine le sistemò nel suo zainetto.
Ace: bene ora
possiamo andare!
Anche Zoro incontrò qualche ostacolo sul suo cammino. Uno spadaccino
degno della sua potenza…o forse no. La persona in
questione si chiamava Kiru. Era mingherlino, ma conosciuto
per la sua velocità nel maneggiare la sua unica spada. I suoi colpi erano
talmente veloci, che a volte sembrava addirittura che non si muovesse dalla
posizione iniziale.
Zoro: bene, bene! sono proprio curioso di
vedere quali elementi ha la marina!
Kiru: tu devi essere Zoro,
il cacciatore di pirati!
Zoro: non mi sono mai definito tale!
Kiru: non importa, ho sempre voluto
scontrami con te e farti vedere la mia superiorità! Yaaaaaaa!
Lo spadaccino
Kiru era davvero degno della sua fama. Con una mossa
rapidissima riuscì ad infliggere a Zoro un taglio in
pieno petto, che cominciò subito a macchiare la sua maglia bianca di sangue.
Zoro: “ è velocissimo! Non l’ho nemmeno
visto muoversi”-sorrise- “sembra interessante!”
Lo scontrò
fra i due fu senza esclusioni di colpi, ma né l’uno, né l’altro fece ricorso
alle proprie tecniche. Entrambi si limitarono a combattere normalmente per
vedere le capacità dell’altro.
Zoro parando il colpo dell’avversario: sei
piuttosto bravo, ma hai poca forza nelle braccia e scarsa resistenza fisica a
giudicare dal fiatone.
Kiru: taci! Ti farò vedere di che pasta
sono fatto!
Zoro: mi dispiace, ma ho fretta! – prese la
sua bandana nera e se la legò alla testa dopo di ché, Kiru
si preparò a colpirlo con uno dei suoi colpi rapidi. Zoro
non riuscendo a vedere la lama avvicinarsi, decise di chiudere gli occhi e
affidarsi al suo udito. Infatti il rumore dell’aria tagliata dal movimento della
spada, gli permise di bloccare il colpo.
Kiru: che cosa? Nessuno era mai riuscito a
bloccare i miei colpi! –disse rimanendo letteralmente di stucco-
Zoro: ci vorrà del tempo prima che tu
possa sconfiggermi. –cominciò a correre verso l’avversario e poi urlò- COLPO
DELL’ORCO.
Il colpo non
era molto potente anche se il nemico fu messo ko. Zoro
non aveva intenzione di ucciderlo. Vendeva in lui una grande potenzialità e
proprio come Mihawk aveva fatto con lui in passato, Zoro risparmiò la vita a Kiru per
permettergli di migliorarsi …magari un giorno i due
spadaccini si sarebbero riaffrontati. Finito il suo dovere riprese a correre.
Intanto Ace, Sanji e Chopper erano riusciti ad uscire dalla fortezza. Chopper
era talmente contento di aver trovato la cura per Rufy,
che sembrava non risentire della presenza dell’agalmatolite.
Quando finalmente giunsero sulla spiaggia, alcuni uomini della marina apparvero
e spararono loro contro. Nessuna pallottola colpi i 3 pirati, ma una di loro andò
a colpire di striscio lo zaino di Chopper creando uno squarcio.
Zoro e Usop
erano ancora all’interno della fortezza. Usop
continuò a sistemare gli avversari che incontrava con il daial
impact, ma l’ultimo colpo sferrato fu meno potente degli altri, anche se
sufficiente ad annientarli.
Usop: cavoli il daial
impact si è scaricato! Speriamo di non incontrare nessun’altro.
Ricominciò a
correre e al bivio che si ritrovò davanti, girò a sinistra, mentre Zoro a un altro bivio girò a destra e senza aspettarselo si
ritrovarono uno davanti all’altro, ma presi alla sprovvista…
Usop inginocchiandosi e piegandosi su se
stesso urlò: AAAAAH, NON FARMI DEL MALE TI PREGO!
Zoro: uh? che stai facendo?
Usop alzò lo sguardo e vedendo che la
persona che aveva di fronte era Zoro, cominciò a
piangere e si aggrappò una gamba di Zoro.
Usop:AH Zoroooooo!
Sono così felice di averti incontratooooo! Sigh!
Zoro infastidito: e lasciami andare! Che razza
di pirata sei, se piagnucoli sempre!
Usop si riprese e indicandosi disse: sono
il grande capitano Usop il terrore di tutti i mari!
A Zoro comparve una grossa goccia sulla testa:si, si certo! Ehi,
terrore dei mari, dove sono gli altri?
Usop: non lo so! Ci siamo separati!
Zoro: non ci resta che trovare lo studio
medico allora!
Usop: giusto, ma…dov’è?
Zoro: che vuoi che ne sappia!
Si guardarono
intorno per vedere se trovarono una soluzione e notarono che sul muro c’era una
cartina del luogo.
Zoro: dunque…bisogna
andare di là! Disse indicando con la mano la direzione sinistra-
Usop: ma è possibile che il tuo
orientamento sia pari zero? Bisogna andare a destra! –sospiro. Seguimi!
I due pirati
arrivarono allo studio e videro il macello che i loro compagni avevano fatto. Era
tutto distrutto e inoltre si sentivano le lamentele degli uomini feriti.
Usop: accipicchia che caos! Uhm? Ma qui
non c’è nessuno!
Zoro: avranno finito! Meglio tornare alla
nave!
Sulla Going Merry.
Smoker: finalmente siete arrivati! Avete fatto?
Sanji: si!
Nami: Ragazzi! –disse felice e piena di
speranza.-
Robin: ci
siete riusciti?
Chopper annuì
e cominciò a frugare nella borsa. Ma ad un tratto divenne blu.
Nami: perché sei diventato di quel colore!
Chopper: il
mio zaino è bucato! –disse con le lacrime agli occhi-
Nami con i denti da squalo disse: ti
sembra il momento di frignare per uno zaino?
Chopper: no è
che avevo messo lì l’antidoto!
Robin: vuoi
dire che l’hai perso?
Chopper
continuò a frugare poi sospirò: Meno male, una provetta c’è ancora, ma l’altra
è andata perduta!
Ormai anche Zoro e Usop stavano giungendo
sulla spiaggia, quando ad un tratto, Usop notò in
mezzo alla sabbia qualcosa che rifletteva i raggi del sole e la raccolse.
Usop: e questa cos’è?
Zoro: Usop! Muoviti
che fai li impalato?
Usop: si arrivo! –si mise ciò che aveva
trovato in tasca e continuò la sua corsa verso la Going
Merry.
Chopper stava
per prepararsi per iniettare l’antidoto a Rufy, ma
una scossa della nave gli fece cadere la provetta di mano, la quale al contatto
col pavimento si spaccò, facendo cadere tutto il suo contenuto.
Un colpo di
cannone era stato sparato in direzione della nave e anche se non venne colpita,
l’onda d’urto la fece tremare provocando l’incidente.
Capitano nave
n°2: chi ha sparato? Era stato severamente proibito!
Un marinaio
corse verso di lui e si mise sull’attenti: mi dispiace signore, è stato un errore!
Capitano n°2:
gli ordini di Smoker sono stati chiari! Guai a te se
ricapita!
Chopper: OH
NOOOO!!
Sanji: accidenti!
Nami si portò le mani alla bocca.
Ace: non è
possibile!
Anche Robin
era sconvolta, adesso come avrebbero fatto a curare il loro capitano?