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Autore: Neko    16/08/2008    2 recensioni
Rufy dopo esser stato su un'isola misteriosa con la sua ciurma si ammala. quale può essere la causa e come faranno i membri della sua ciurma a salvarlo? e soprattutto qualcuno di inaspettato li aiuterà?
Genere: Generale, Triste, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8: Scontri e antidoto

 

Finalmente Sanji, Chopper e Ace trovarono lo studio medico, dove Chopper non perse tempo e si diede subito da fare. Raccolse tutto il materiale che gli sarebbe servito e cominciò a mescolare i vari ingredienti necessari e ad analizzare lo strano corallo per estrarne il veleno.

Ace: non dovremo andare a recuperare il vostro amico cecchino? Non mi sembra portato per la lotta.

Sanji: Usop fa sempre cosi! Urla, si spaventa, scappa, ma quando deve, tira fuori la grinta che non sa di avere.

Infatti…

Usop: AAAAAAAAAAAAAH!!! Aiuto! Aiuto! Aiuto! Aiuto! AAAAAAAH! Ma dove sono finiti tutti! T_T

Usop si ritrovava a scappare da una decina di uomini, armati fino ai denti, che non gli davano tregua. Il cecchino continuava a correre ed ad urlare, attirando così l’attenzione di altri marinai. Alla fine si ritrovò inseguito dal triplo di uomini che aveva alle calcagne inizialmente e capì che era il momento di agire. Tirò fuori dalla sua borsa alcuni esplosivi, con i quali fece fuori la maggioranza di essi e quelli che riuscirono a scampare all’esplosioni, vennero messi ko da un daial impact caricato dalla potenza di uno dei pugni di Rufy.

Usop: Eh Eh! Nessuno deve mettersi contro il grande capitano Usop! “ grazie Rufy, anche questa volta i tuoi pugni hanno fatto miracoli” pensò prima di ricominciare la ricerca dei suoi compagni.

Nel frattempo Zoro camminava tranquillamente, lasciando dietro il suo cammino marinai stesi a terra qua e là inermi. Niente poteva mettersi contro le sue katane.

Zoro fermandosi un attimo e grattandosi la testa: accidenti, mi devo essere perso…-sospirò- meglio trovare gli altri, potrebbero avere bisogno di aiuto.

Detto questo si mise di nuovo in marcia. Contemporaneamente altri uomini della marina avevano saputo dai loro compagni, che si erano scontrati con la ciurma di cappello di paglia, quali erano le loro intenzioni ed è inutile dire che si recarono tutti verso lo studio medico.  La porta della stanza era stata ben serrata dal pirata dalle sopracciglia buffe e dal pirata di fuoco, ma la marina sembrò non volersi arrendersi. Continuava a dare colpi alla porta in modo da danneggiarla e poter entrare e a lungo andare ci riuscirono.

Sanji: Accidenti!

Ace: sembrerebbe ora di entrare in azione! Chooper tu continua, penseremo noi a questi bell’imbusti!

Chopper: d’accordo! –tornò a concentrarsi sul suo lavoro.

Marinai: siete spacciati pirati! FUOCO!

I marinai aprirono il fuoco su Sanji e Ace che non ebbero problemi a schivarli, ma alcuni colpi arrivarono tremendamente vicini alla piccola renna, rischiando di compromettere tutto il suo lavoro.

Chopper: AAAAAAAH! C’è mancato poco! Ragazzi se qualche colpo dovesse rompere qualcosa, la situazione si metterà male!

Ace: hai ragione!

Ace non esitò un secondo. Attaccò tutti i marinai che erano riusciti a intrufolarsi nello studio e insieme a Sanji, che seguì il suo esempio, riuscirono a sistemarli, ma…

…: Ah ah ah! Vedo che siete degni della vostra fama, ma non avrete scampo contro di me!

Sanji: tsè! Sei solo uno solo muscoli e niente cervello!

Il nemico sconosciuto che si presentò loro era, conosciuto nella fortezza come Tsuyoi il tiracalci. Aveva braccia e gambe possenti e sembrava che nessun pirata che sia giunto sull’isola, abbia trovato la salvezza abbattendosi in lui.

Sanji: quindi tu ti crederesti il migliore tiracalci? Non hai ancora incontrato me sulla tua strada! Ace, lascialo a me, tu occupati degli altri uomini!

Ace: quali altri uomini? Li abbiamo sistemati...

Il ragazzo non riuscì a terminare la frase che un altro cospicuo numero di soldati arrivo a piantar grane.

Ace: come non detto! fatevi sotto!

Sia Ace che Sanji si scagliarono contro i loro avversati. I marinai con cui si affrontò Ace, non erano di certo al suo livello, ma essendo un numero molto alto, anche lui ebbe qualche difficoltà, che però riuscì a risolvere senza problemi. Sanji invece era alle strette. Il suo avversario si dimostrò più forte di quanto avesse pensato. Il biondino riuscì a mandare a segno qualche suo calcio, ma senza creare danni gravi all’avversario, il quale invece era riuscito a scagliare il cuoco diverse volte contro il muro dello studio e contro anche qualche credenza.

Chopper : Sanji attento! Li dentro ci sono sostanze che possono essere pericolose se inalate e attrezzi molto affilati!

Sanji: “ di bene in meglio” non ti preoccupare Chopper! Non avrai un altro paziente da curare. Tu pensa a Rufy!

Chopper: d’accordo!

La lotta continuò per una bella mezz’ora e mentre Ace aveva terminato di sistemare i marinai da quattro soldi, Sanji continuava a prenderle da Tsuyoi. In quell’arco di tempo Chopper riuscì a  terminare l’antidoto, ora non restava che verificare se aveva effetto. Prese un vetrino e ci mise sopra una goccia del sangue di Rufy e una volta sistemato nel microscopio, mise sopra il liquido rosso, una goccia del l’antidoto per vedere la reazione. Si potè vedere che i corpuscoli del veleno, che stavano devastando il corpo di Rufy, a contatto con quella sostanza morivano.

Chopper esaltò di gioia: CE L’HO FATTA!

Ace: sei grande Chopper!

Tsuyoi: ah ah ah!  Sei riuscito a creare una medicina? Per chi? Qualcuno dei tuoi amichetti sta morendo? AH AH AH vorrà dire che è la fine che farà, perché non vi permetterò mai di uscire da qui! Ma non preoccupatevi, lo raggiungerete presto!

Sanji a quell’affermazione non ci vide più dalla rabbia. Poteva prendersela con lui, ma non poteva giocare con la vita dei suoi amici. Sanji, che era di nuovo a terra,si rialzò più caricato di prima. Si sapeva che quando il cuoco perdeva le staffe, una nuova energia iniziava a scorrere nelle sue vene e i suoi colpi acquisivano una tale potenza maggiore da stendere chiunque. Sanji fissò a lungo il suo nemico.

Tsuyoi: cos’hai da fissare? Vuoi essere tu il primo?

Sanji si accese l’ennesima sigaretta e si avvicinò piano piano al tiracalci della marina, il quale si preparò a colpirlo. Ma con uno scatto veloce Sanji lo precedette e con un solo calcio lo fece volare contro il muro dello studio medico. Il colpo era talmente potente che il muro venne sfondato e anche quello dopo. L’avversario a tale potenza perse i sensi. Il biondino si avvicinò a lui per controllare se davvero fosse finito e quando constatò di aver vinto, si tolse la sigaretta dalla bocca e la spense sopra di lui, lasciandogli un marchio indelebile, simbolo della sua sconfitta.

Chopper nel frattempo aveva messo l’antidoto dentro sue provette, scrisse su delle etichette il contenuto e infine le sistemò nel suo zainetto.

Ace: bene ora possiamo andare!

Anche Zoro incontrò qualche ostacolo sul suo cammino. Uno spadaccino degno della sua potenza…o forse no. La persona in questione si chiamava Kiru. Era mingherlino, ma conosciuto per la sua velocità nel maneggiare la sua unica spada. I suoi colpi erano talmente veloci, che a volte sembrava addirittura che non si muovesse dalla posizione iniziale.

Zoro: bene, bene! sono proprio curioso di vedere quali elementi ha la marina!

Kiru: tu devi essere Zoro, il cacciatore di pirati!

Zoro: non mi sono mai definito tale!

Kiru: non importa, ho sempre voluto scontrami con te e farti vedere la mia superiorità! Yaaaaaaa!

Lo spadaccino Kiru era davvero degno della sua fama. Con una mossa rapidissima riuscì ad infliggere a Zoro un taglio in pieno petto, che cominciò subito a macchiare la sua maglia bianca di sangue.

Zoro: “ è velocissimo! Non l’ho nemmeno visto muoversi”-sorrise- “sembra interessante!”

Lo scontrò fra i due fu senza esclusioni di colpi, ma né l’uno, né l’altro fece ricorso alle proprie tecniche. Entrambi si limitarono a combattere normalmente per vedere le capacità dell’altro.

Zoro parando il colpo dell’avversario: sei piuttosto bravo, ma hai poca forza nelle braccia e scarsa resistenza fisica a giudicare dal fiatone.

Kiru: taci! Ti farò vedere di che pasta sono fatto!

Zoro: mi dispiace, ma ho fretta! – prese la sua bandana nera e se la legò alla testa dopo di ché, Kiru si preparò a colpirlo con uno dei suoi colpi rapidi. Zoro non riuscendo a vedere la lama avvicinarsi, decise di chiudere gli occhi e affidarsi al suo udito. Infatti il rumore dell’aria tagliata dal movimento della spada, gli permise di bloccare il colpo.

Kiru: che cosa? Nessuno era mai riuscito a bloccare i miei colpi! –disse rimanendo letteralmente di stucco-

Zoro: ci vorrà del tempo prima che tu possa sconfiggermi. –cominciò a correre verso l’avversario e poi urlò- COLPO DELL’ORCO.

Il colpo non era molto potente anche se il nemico fu messo ko. Zoro non aveva intenzione di ucciderlo. Vendeva in lui una grande potenzialità e proprio come Mihawk aveva fatto con lui in passato, Zoro risparmiò la vita a Kiru per permettergli di migliorarsi …magari un giorno i due spadaccini si sarebbero riaffrontati. Finito il suo dovere riprese a correre.

Intanto Ace, Sanji e Chopper erano riusciti ad uscire dalla fortezza. Chopper era talmente contento di aver trovato la cura per Rufy, che sembrava non risentire della presenza dell’agalmatolite. Quando finalmente giunsero sulla spiaggia, alcuni uomini della marina apparvero e spararono loro contro. Nessuna pallottola colpi i 3 pirati, ma una di loro andò a colpire di striscio lo zaino di Chopper creando uno squarcio.

Zoro e Usop erano ancora all’interno della fortezza. Usop continuò a sistemare gli avversari che incontrava con il daial impact, ma l’ultimo colpo sferrato fu meno potente degli altri, anche se sufficiente ad annientarli.

Usop: cavoli il daial impact si è scaricato! Speriamo di non incontrare nessun’altro.

Ricominciò a correre e al bivio che si ritrovò davanti, girò a sinistra, mentre Zoro a un altro bivio girò a destra e senza aspettarselo si ritrovarono uno davanti all’altro, ma presi alla sprovvista…

Usop inginocchiandosi e piegandosi su se stesso urlò: AAAAAH, NON FARMI DEL MALE TI PREGO!

Zoro: uh? che stai facendo?

Usop alzò lo sguardo e vedendo che la persona che aveva di fronte era Zoro, cominciò a piangere e si aggrappò una gamba di Zoro.

Usop:AH Zoroooooo! Sono così felice di averti incontratooooo!  Sigh!

Zoro infastidito: e lasciami andare! Che razza di pirata sei, se piagnucoli sempre!

Usop si riprese e indicandosi disse: sono il grande capitano Usop il terrore di tutti i mari!

A Zoro comparve una grossa goccia sulla testa:si, si certo! Ehi, terrore dei mari, dove sono gli altri?

Usop: non lo so! Ci siamo separati!

Zoro: non ci resta che trovare lo studio medico allora!

Usop: giusto, ma…dov’è?

Zoro: che vuoi che ne sappia!

Si guardarono intorno per vedere se trovarono una soluzione e notarono che sul muro c’era una cartina del luogo.

Zoro: dunque…bisogna andare di là! Disse indicando con la mano la direzione sinistra-

Usop: ma è possibile che il tuo orientamento sia pari zero? Bisogna andare a destra! –sospiro. Seguimi!

I due pirati arrivarono allo studio e videro il macello che i loro compagni avevano fatto. Era tutto distrutto e inoltre si sentivano le lamentele degli uomini feriti.

Usop: accipicchia che caos! Uhm? Ma qui non c’è nessuno!

Zoro: avranno finito! Meglio tornare alla nave!

 

Sulla Going Merry.

Smoker: finalmente siete arrivati! Avete fatto?

Sanji: si!

Nami: Ragazzi! –disse felice e piena di speranza.-

Robin: ci siete riusciti?

Chopper annuì e cominciò a frugare nella borsa. Ma ad un tratto divenne blu.

Nami: perché sei diventato di quel colore!

Chopper: il mio zaino è bucato! –disse con le lacrime agli occhi-

Nami con i denti da squalo disse: ti sembra il momento di frignare per uno zaino?

Chopper: no è che avevo messo lì l’antidoto!

Robin: vuoi dire che l’hai perso?

Chopper continuò a frugare poi sospirò: Meno male, una provetta c’è ancora, ma l’altra è andata perduta!

 

Ormai anche Zoro e Usop stavano giungendo sulla spiaggia, quando ad un tratto, Usop notò in mezzo alla sabbia qualcosa che rifletteva i raggi del sole e la raccolse.

Usop: e questa cos’è?

Zoro: Usop! Muoviti che fai li impalato?

Usop: si arrivo! –si mise ciò che aveva trovato in tasca e continuò la sua corsa verso la Going Merry.

 

Chopper stava per prepararsi per iniettare l’antidoto a Rufy, ma una scossa della nave gli fece cadere la provetta di mano, la quale al contatto col pavimento si spaccò, facendo cadere tutto il suo contenuto.

Un colpo di cannone era stato sparato in direzione della nave e anche se non venne colpita, l’onda d’urto la fece tremare provocando l’incidente.

Capitano nave n°2: chi ha sparato? Era stato severamente proibito!

Un marinaio corse verso di lui e si mise sull’attenti: mi dispiace signore, è stato un errore!

Capitano n°2: gli ordini di Smoker sono stati chiari! Guai a te se ricapita!

 

Chopper: OH NOOOO!!

Sanji: accidenti!

Nami si portò le mani alla bocca.

Ace: non è possibile!

Anche Robin era sconvolta, adesso come avrebbero fatto a curare il loro capitano?

 

finito anche il capitolo 8! mamma che fatica, pensavo di non riuscire ad aggiornare, ma finalmente a l'una di notte ho terminato di scrivere il capitolo. spero vi piaccia! fatemi sapere ciaooooooo!
  
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