Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Eternal Cosmos    19/08/2008    6 recensioni
Harry ha vinto la guerra contro Voldemort, ma ad un alto prezzo terribile. Fawkes gli dà un'altra opportunità in un mondo nuovo, dove lui morì come un infante...e dove Voldemort ancora è appostato nelle ombre...
Genere: Generale, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The World Without Me
di Eternal Cosmos

tradotto da Mezzo_E_Mezzo

Rinuncia: Non possiedo Harry Potter

################################################################################
Capitolo 31: [Three] Tre
################################################################################

“Dimmi Malfoy perché non ho nelle mie mani il potere della Gringott in quessto essatto momento.”
L'aristocratico biondo sussultò e fremette sotto la maschera alla voce sibilante venata di veleno… temendo il Signore dei Serpenti. Ma lo era davvero? Nagini aveva apparentemente tradito Voldemort…No. Meglio non seguitare con tali pensieri mentre il suo Lord era lì lì per leggerli.
Ora come ora, strisciare era l'unica cosa che Lucius potesse fare, ma sapeva che quella era una domanda retorica perché non aveva dubbi che, qualunque cosa lui avesse risposto, il suo Lord gli avrebbe fatto assaggiare un Cruciatus o due, e non rispondere era certamente fuori questione.
O si stava prendendo troppo tempo per rispondere, o il suo Lord aveva (irosamente) il suo stesso ordine di idee, perché una mano chiusa in uno stretto pugno colpì il bracciolo del trono. “E' a caussa sssua sse quessto piano è fallito, Luciusss! Il dannato ragazzo dei Potter! CRUCIO!”
Draco sussultò dietro il padre urlante, ma non si mosse per aiutarlo.
“Finite Incantatem.” Un noncurante gesto della mano, un noncurante tono della voce.
“E dimmi, caro Luciusss, chi ssi era fatto avanti con quessta brillante idea di prendere posssessso del potere della Gringott, che mi è inevitabilmente cosstato CINQUE alleati Vampiri, Ssignori e Rampolli dei loro risspettivi Cassati?”
Lucius stavolta rimase in silenzio e si preparò per il peggio. Ovviamente, questo giunse sottoforma di un altro Cruciatus, che lo lasciò debole e abbastanza disorientato quando venne finalmente rilasciato.
“Ssei fortunato che io abbia bissogno di TUTTI gli alleati che possso avere per le mani, perché altrimenti avrei possto fine a ogni tua ssofferenza molto tempo fa. Luciusss, Luciusss, che cossa ne è rimassto di te?”
Voldemort si alzò e si diresse con passo elegante verso il proprio tremante seguace, tendendo una mano ben curata a sollevare il mento dell'uomo biondo. “Una volta eri magnificente, un ineguagliato sstratega e un maesstro della tortura. Guardati ora, fremente per la paura invece che di eccitazione e ssete di ssangue.”
Lasciò andare Malfoy piuttosto rudemente, e l'uomo ricadde immediatamente sulle ginocchia dopo essere stato rilasciato dalla forte presa sotto il mento, quindi il Lord alzò lo sguardo a tutti i lì presenti Mangiamorte.
“Guardatevi, tutti voi! Non vedo altro che un ammassso di malmesssi Maghi, sse ssi posssa ancora chiamarvi cossì! Non molto tempo fa tenevate la tessta alta, non molto tempo fa camminavate a sschiena dritta! Tremate ed essitate quando dovresste disstruggere e uccidere! Ohhh, che cossa è diventata la mia Armata Osscura? Ma quessta è ancora un'armata?” fu il sibilato lamento.
Voldemort fece qualcosa di davvero non-alla-Voldemort; si praticamente gettò sulla propria sedia-trono e si nascose la faccia nella mano, un gomito sul bracciolo come unico supporto per evitare di cadere dalla sedia incerimoniosamente.
Molti Mangiamorte diedero scatti nervosi di vergogna. Il loro Lord aveva ragione. Da quando era arrivato il ragazzo dei Potter, molte cose avevano iniziato ad andare completamente per il verso sbagliato.
La perdita di molte forze alleate, per la maggior parte quelle dei Licantropi, per prima cosa. Voldemort era stato abile nell'impedire la loro totale diserzione dai ranghi oscuri, ma la perdita di Fenrir Greyback aveva fatto sì che molte delle bestie rivoltassero loro le spalle.
C'era anche la perdita di molti dei loro compagni per mano... no, per morso di Nagini. La perdita del famiglio del loro Master; a nessuno era mai piaciuto l'invadente rettile fin dal principio ma era stato dannatamente utile come spia.
Il piano di invadere la Foresta Proibita era stato stravolto ancora prima che iniziasse davvero.
E il numero dei Dissennatori era grandemente diminuito.
Ora il ragazzo stava minacciando le loro trattative con i Vampiri!
“No mio Lord! Non siamo ancora battuti!” una coraggiosa, folle voce gridò dal gruppo dei Mangiamorte.
Calò il silenzio.
Pesante e insopportabile silenzio.
Tutte le teste si voltarono verso il folle mascherato, quindi lentamente tornarono a Voldemort. Stava scrutando i suoi Mangiamorte con espressione indecifrabile, un pericoloso quanto incoraggiante scintillio negli occhi scarlatti.
Al vedere che quello non era dell'idea di maledire lo sciocco che aveva parlato, gli altri presero lentamente a seguirne l'esempio, pensando che era ciò che il loro Lord aveva bisogno di sentire.
“Ha ragione!” gridò una voce da qualche parte da sinistra.
“Abbiamo ancora le nostre fratellanze negli altri paesi!” qualcun altro vociò da destra.
Presto il loro entusiasmo per la lotta fu ravvivato e iniziarono tutti ad infervorarsi e a parlare e urlare della prossima guerra.
Un rumore simile ad un esplosione fece fare a tutti loro un balzo e tutti gli occhi si sollevarono ad ammirare il serpente verde che si attorcigliava attorno al teschio, in venerazione.
Voldemort si alzò dal suo trono e tutte le pupille vennero attratte verso di lui, in un istante. “Sse è quessto ciò che voi tutti volete, chi ssono dunque io per trattenervi dal vosstro sscopo? Bene! Volete una guerra, avrete una guerra! Voglio qui ogni Mangiamorte dissponibile in tre giorni!”
I Mangiamorte urlarono di gioia e intonarono un inno al Signore più Oscuro di tutti i tempi. Voldemort si massaggiò le tempie. “Perché ve ne state qui a perdere tempo? Andate e fate come vi ho ordinato, patetica masssa di inetti!”
Tutti si affrettarono all'esterno in una manciata di minuti, non avendo l'insulto apparentemente alcun effetto nel minare il loro rinnovato entusiasmo.
………………………………………

“…E allora il Drago si è sollevato nel cielo buio e ha annientato i Vampiri e ha disperso i Dissennatori per aria!”
Un coro degli impressionabili tra i più giovani risuonò eccitato, mentre gli adulti ridacchiarono al modo in cui Orion raccontava e al suo selvaggio gesticolare, un raro sospiro che veniva dal Centauro usualmente quieto.
“Sembra proprio che tu abbia avuto una gran avventura, giovanotto, e anche pericolosa. Forse sarebbe stato meglio se fossi rimasto qui con noi.”
Orion fece una smorfia e sussultò lievemente mentre Xi continuava a disinfettargli le ferite. La femmina nera sbuffò elegantemente. “E' grande abbastanza da poter combattere. E' stato addestrato e lo sapete che la guerra è inevitabile. Era solo una questione di tempo prima che l'affrontasse.”
“E allora perché non è stato chiesto anche a noi di combattere?” Mathias del Clan Rosso domandò con un picco di gelosia nella voce. Chiaramente era irritato per essersi perso l'azione e sicuramente un'occasione per dare prova di sè agli occhi dei suoi pari.
Bane sbattè lo zoccolo sul terreno un paio di volte. “Non essere adirato. Avrai possibilità di combattere e di certo non la troverai così piacevole quanto pensi.”
Harry, che se ne stava in piedi dietro il Centauro ferito, annuì al ragionamento di Bane. “Orion era solo là al momento giusto, sebbene, più che altro, stesse spiandoci.”
Le guance di Orion divennero scarlatte in un fulmineo imbarazzo quando i più giovani tentarono di nascondere le risa.
“E inoltre, Bane non parla a sproposito. Potrai essere impaziente ora, ma te ne pentirai più tardi quando sarai sul campo di battaglia. Questo non è affatto come uno dei combattimenti di addestramento. La gente muore o viene gravemente ferita, c'è sangue ovunque e grida e caos. Non sai chi siano i tuoi amici e chi i tuoi nemici a volte, perché c'è così tanto rumore e così tante persone attorno a te che non hai davvero il tempo di differenziarli tutti. E devi stare constantemente all'erta perché non sai mai se sopravvivrai o no. E poi c'è il fatto che non sai mai quanti dei tuoi amici e familiari perderanno la vita da eroi di guerra fino a che non trovi i loro corpi sparsi a terra per esserlo stati, i loro occhi aperti eppure ciechi…”
La voce di Harry divenne fioca mentre lui si perdeva nei propri ricordi, gli occhi usualmente verdi si fecero opachi al richiamare gli orribili accadimenti della sua guerra.
Mathias rabbrividì, il suo umore combattivo che svaniva del tutto per far posto all'incertezza. Gli altri rimasero in silenzio e distolsero lo sguardo da Harry percependo che il ragazzo emanava ondate di rabbia, angoscia e solitudine. La loro empatia non sopportava molto bene questo tipo di emozioni e fu col cuore pesante che Orion mise una mano sulla spalla di Harry, gentilmente, per farlo rinvenire dagli orrori del suo passato.
Il ragazzo sbattè le palpebre ma non disse nulla. Neanche i suoi occhi tradirono le sue emozioni ed egli si allontanò un po' dalla mandria e camminò verso la porta della Stanza dellle Necessità. “Harry?” iniziò Orion incerto solo per venire fermato con un gesto della mano dal detto ragazzo.
“Voglio far visita a Sirius e Remus nell'Ala dell'Ospedale e poi farò un sonnellino. Ti consiglio di fare lo stesso. Ci vediamo più tardi.”
E con ciò se n'era andato.
“…Starà bene?” Vega del Clan Biondo chiese tentennante dopo un momento di silenzio.
“Sì. E' solo naturale che desideri accertarsi delle condizioni delle persone a lui più care, specialmente se costoro sono morti nel mondo da cui lui proviene. Ti assicuro che ciò non fiaccherà la sua risolutezza, ma anzi l'amplificherà in modo da poter essere usata ai suoi scopi. E' un ragazzo forte, un forte umano con una buona testa sulle spalle,” disse Firenze mentre posava una mano sulla schiena di Vega.
Lei s'irrigidì e le apparve una piccola macchia scarlatta sulle guance, facendo ridacchiare Mathias e i suoi amici. Firenze sbattè le palpebre e ritirò la mano. Vega spostò lo sguardo da quella mano ai propri amici sorridenti e scoccò loro una fonda occhiata per ammonirli. Quelli provvidero a chiudere rapidamente la bocca.
Jihl del Clan Nero si schiarì la gola dopo un altro istante di silenzio. “Hum, bene allora, suppongo che dovresti andare a riposare per un po', per far sì che le tue ferite si riemargino senza problemi. Ti chiameremo se sorgeranno dei problemi.”
“Ma devo ancora pulire la mia spada…”
Una testolina si strusciò contro una delle sue zampe e Orion abbassò lo sguardo a Trix, il piccolo puledro quindicenne rimasto orfano. “Posso farlo io?” domandò lentamente, sorprendendo gli altri con il suo improvviso ardimento.
Orion sbattè le palpebre e aprì la bocca, la richiuse e quindi lanciò una rapida occhiata a Xi che era la femmina a capo del gruppo Nero. La detta femmina annuì con un sorriso tremulo e Van, il settantacinquenne per cui Trix provava un attaccamento fraterno, gli disse che era fantastico che Trix volesse partecipare a suo proprio modo, in quanto era troppo piccolo per combattere.
“Se la mettete in questa maniera allora. Eccotela, solo abbi cautela nel non ferirti.”
Il puledro annuì entusiasta e galoppò via per cercare una sorgente d'acqua in cui pulire la spada. Van rise al trasporto del più giovane e seguì Trix a passo più cadenzato. “Non così veloce o inciamperai e ti farai male! C'è tempo!”
Orion scosse la testa divertito e salutò gli altri. Trovò un albero dall'aspetto invitante che facesse abbastanza ombra e si distese al di sotto di esso, cadendo addormentato dopo qualche secondo al suono del canto degli uccellini.
……………………………………………………

Gli studenti, curiosi, che stavano bloccando il passaggio si allontanarono immediatamente quando Harry giunse nel loro campo visivo. I gemelli Weasley scacciarono i loro amici impiccioni non appena videro l'espressione del suo viso.
“Harry! Che cosa ti è successo?”
“Già! Sei lordo di sangue come tutti gli altri!”
Harry sospirò. “Non ha importanza ora. Come vanno le cose nell'Ala dell'Ospedale?”
“Era ancora nel caos qualche minuto fa-”
“-ma ora le cose si sono calmate. Snape-”
“-era anche lui là, provando a versare qualche pozione giù per la gola del Professor Black quando quello si è svegliato-”
“-ma ha rifiutato con veemenza di prenderle e hanno dovuto schiantarlo per fargliele bere. E' stato-”
“-esilarante. Anche se un po' sanguinolento. Tutti coloro che non erano feriti ora se ne sono andati.”
Entrambi i ragazzi dai capelli rossi sorrisero malgrado la situazione tesa. Harry sospirò, cercando di scacciare un'emicrania che prometteva di essere senza perdono. “D'accordo. Potete farmi un favore? Per piacere, barricate la porta quando sarò entrato. Non voglio essere disturbato da nessun guardone curioso e sono sicuro che anche loro desiderano un po' di privacy per poter guarire.”
George e Fred annuirono, una tinta di rosa si sparse sulle guance lentigginose. Dopotutto, erano stati lì anche loro a spiare le attuali vittime di Poppy Pomfrey.
“Naturalmente, caro il nostro compagno di crimini! Qualsiasi cosa per te!”
“Sì, qualsiasi cosa di certo, oh nostro grande Imprenditore segreto!”
Harry ridacchiò stancamente. “Bene. Un'ultima cosa…” il suo volto riguadagnò un'espressione spaventevolmente seria. “Dite a tutti di addestrarsi seriamente per questa guerra.”
I sorrisi dei gemelli sparirono e un coro di “sì” fu l'ultima cosa che Harry udì prima che chiudessero e sbarrassero le porte dell'Ala dell'Ospedale. Harry chiuse gli occhi, sollevato per il repentino silenzio, finché sentì il proprio nome pronunciato da una voce quieta.
“Harry?”
“Remus? Sei sveglio? Stavamo parlando a voce troppo alta?” Harry si avvicinò al letto di Lupin; l'uomo si stava lentamente tirando su poggiandosi sui gomiti e si ridistese sui cuscini.
“Nah. Stavo solo riposandomi un po'. La scelta era tra questo e subire il destino di Sirius. Poppy gli ha dato una forte dose di pozione soporifera prima di annullare lo schiantesimo.”
Gli occhi di Remus si alzarono al soffitto mentre Harry roteò i propri.
“Perché non faccio alcuna fatica a crederti?”
Remus sorrise gentilmente e colpì piano il letto con una mano in un cenno ad Harry così che si sedesse. Il ragazzo non perse tempo e gli si sedette accanto, appoggiandosi un poco a lui.
“Non fare quella faccia. Voleva andar via perché desiderava prima vedere te. Sai che si preoccupa, no? Lo facciamo entrambi.”
Harry lasciò che Remus lo tirasse contro il proprio petto e sistemò la schiena più al caldo. La mano ruvida dell'uomo quindi prese lentamente a carezzargli i capelli. Harry sospirò e si rilassò del tutto, gli eventi della giornata che esigevano il loro improvviso tributo.
“Sì, lo so. Ed entrambi sapete che siete le persone più importanti della mia vita, no?”
Harry percepì l'uomo che annuiva e che rafforzava la stretta*.
Quando l'inaspettato silenzio si fece sgradevole, Harry domandò degli altri.
“Stanno tutti dormendo. Nessuno è in pericolo. Poppy ha dovuto richiedere l'aiuto extra da qualche infermiere del St.Mungo che aveva preso residenza qui per curare il morso di Hestia ma come hai detto tu sarà solo anemica per qualche giorno e sensibile al sole. In realtà è per questo che le tende sono chiuse; normalmente avremmo dormito anche con la luce del giorno ma rendeva rossa la pelle di Hestia così Poppy le ha tirate giù.”
“Sono sollevato…”
Di nuovo silenzio.
Harry provò a scacciare uno sbadiglio ma fallì miseramente, facendo ridacchiare Remus divertito. L'uomo più vecchio si sistemò in modo da giacere sulla schiena e fece cenno ad Harry di stendersi accanto a lui. “Avanti, faremo meglio a riposare un po' o Poppy avrà le nostre teste. E a differenza di te, la mia età avanzata comincia a mostrarsi. Non sono più giovane come ero abituato ad essere, sai.”
Harry si allungò dalla propria parte, usando il braccio di Remus come un cuscino e il calore del corpo dell'uomo come coperta. “Bugiardo,” mormorò Harry prima di sbadigliare ancora “non sei così-vecchio e i Licantropi hanno una vita più lunga rispetto alle nostre.”
L'uomo ridacchiò di nuovo, il petto che si sollevava rapido ad ogni respiro. “Mi hai fregato, cucciolo. Ora dormi, ne abbiamo bisogno.”
Harry annuì, scoccando un'occhiata al proprio Padrino che dormiva in un letto lì accanto e lasciò che il respiro tranquillizzante dell'uomo gli cullasse il sonno.
………………………………………………………………………

Harry si svegliò parecchie ore dopo boccheggiando senza voce. La sua fonte umana di calore se n'era andata; al suo posto era stata posata su di lui una coperta. alzandosi, si guardò attorno e notò che tutti gli altri erano ancora là. Remus era stato il solo ad alzarsi. si diresse verso Sirius che russava lievemente e si sedette accanto al corpo addormentato del suo padrino, carezzando lievemente i lunghi capelli neri.
Gli occhi di Harry si addolcirono e il ragazzo baciò la fronte di Sirius, abbracciandolo un po'. “Non lascerò che accada nulla a te o a Remus, lo prometto. Farò tutto ciò che è in mio potere per proteggervi entrambi e Hogwarts…” Harry si alzò e prese a riaprire la porta dell'Ala dell'Ospedale**, “…anche se dovrò dare la mia vita per far sì che ciò accada…”
Sorrise con determinazione e si voltò. “Ma se cado, non sarà senza un inferno di battaglia e porterò Tom con me.”
Formulò un incantesimo di Disillusione su se stesso e usò un passaggio segreto per passare al secondo piano. Moaning Myrtle strillò di spavento quando il muro dietro il suo cubicolo si aprì e cadde nella tazza, spruzzando acqua ovunque con la forza del tuffo.
Harry la ignorò e si diresse direttamente verso il lavandino. “Apriti.”
Nagini si affacciò fuori dalla sua maglietta con la testa e il ragazzo sorrise carezzandogliela.
“Finite Incantatem.” L'incantesimo di Disillusione fu annullato.
“Wingardium Leviosa.” Usando l'incantesimo su di sè, fu capace di scendere lentamente giù per i tubi prima che il passaggio si chiudesse nuovamente.
Dopo circa dieci minuti Harry stava di fronte alla statua di Salazar Slytherin. Invocò il grande Basilisco e Salazar scivolò dalla grande bocca quando si aprì. “Ahh, Masster Harry. Sstavo iniziando a chiedermi quando ssaresssti venuto a trovarmi. Ssembri sstar bene, cossì come Nagini.”
Nagini porse i propri ringraziamenti alla maniera dei serpenti, e così fece Harry. “Dovevamo ringraziarti, non è vero? Ma come hai fatto a ssapere dove io fosssi e come hai fatto a raggiungerci? Diagon Alley è molto lontana da qui,” sibilò Harry al suo terzo compagno, essendo rispettivamente la prima e la seconda Hedwig e Nagini.
I suoi pensieri volarono alla civetta che doveva star ad aspettarlo nei suoi alloggi, ma Harry fu riportato alla realtà quando Salazar parlò di nuovo.
Sspero che non penssi che io ssia sscivolato fuori all'aperto. L'unica sstrada che possso percorrere furtivamente ssono i tunnel. Cossì sse non ci ssono tunnel, ne creo qualcuno. Ho dato vita a una sserie di reticolati ssottoterra da quando ssei venuto la prima volta a trovarmi. Possso venir fuori dal terreno quassi ovunque nei dintorni del casstello, cossa utile per gli attacchi a ssorpressa. Anche a Diagon Alley, ti ho sseguito da ssottoterra, creando il tunnel che ssi dirigessse versso il luogo in cui ti percepivo. Penssalo come un collegamento di qualche ssorta. Non potevo lassciarti andare così lontano ssenza una protezione di tipo maggiore.
Harry posò una mano sul naso del Basilisco. “Beh, ti ringrazio per avermi sseguito. Non penssavo ci ssarebbero sstati dei Vampiri fuori dalla Banca e ssenza di te io e Charlie ssaremmo sstati cibo per Draghi.
Salazar fece una smorfia ed esclamò qualcosa di intelleggibile a proposito dei Draghi e del loro nobile e potente stato. Nagini concordò entusiasticamente, facendo sbattere ad Harry le palpebre guardandoli entrambi e ridendo forte della loro seriosità.
Ssalazar, è una buona cossa che tu abbia penssato a creare quei tunnel in più. Ne avremo bissogno ora più che mai. Sii preparato, Ti chiamerò quandò verrà il momento.
Il Basilisco acconsentì e Harry lo salutò, tornando in superficie con lo stesso metodo con cui era disceso. Non appena l'entrata si richiuse, Fawkes apparve con una fiammata. Harry tese il braccio e la Fenice lo usò come un trespolo. “Hey Fawkes. c'è una Riunione dell'Ordine nell'ufficio di Dumbledore?”
L'uccello magico trillò negativamente. ‘Hm, sallora sono l'unico ad essere chiamato dal Preside…’
“Puoi farci apparire là?”
Fawkes trillò di nuovo e scomparvero in una fiammata.
………………

Albus stava succhiando una caramella al limone quando riapparvero. Il vecchio ne offrì ad Harry qualcuna, che quello rifiutò educatamente, e si rifiutò di sedersi.
“Molto bene, Harry. Ti ho chiamato qui perché volevo sapere che cosa è accaduto nella Gringott. Tu e Charlie Weasley ne siete usciti davvero illesi dopo aver fronteggiato un Drago. Ho invitato il Signor Weasley prima di te e mi ha detto che c'era qualcos'altro al di sotto dei vostri piedi che ha fatto calmare il Drago. Il caro ragazzo era molto nervoso quando me lo ha detto. A quel che ne so io non c'è null'altro a guardia della Gringott così mi stavo chiedendo se tu sapessi qualcosa.”
Harry restò calmo sotto lo scrutinio del Preside e sollevò un sopracciglio quando percepì un sottile tentativo di Legilimanzia contro il proprio muro mentale solido come non mai e impenetrabile.
Albus lo osservò arrendevole e fece spallucce. “Era un innocuo tentativo. Ma seriamente, sai qualcosa a proposito di ciò che è accaduto?”
Harry sospirò. “Qualunque cosa sia accaduta è stata benefica e ci ha tenuti in vita, lasciamo le cose così. Ora è il mio turno di chiederle una cosa. La gente qui è preparata per questa guerra?...” Il volto di Harry s'oscurò considerevolmente. “Perché abbiamo tre giorni.”
Gli occhi di Albus si sgranarono. “Ne sei certo? come lo sai?”
Harry scosse la testa. “Lo so. Lo so e basta. Allora, siamo pronti?”
Il vecchio dimostrò improvvisamente la propria età. “Dirò agli altri di accelerare i tempi di addestramento. Se vuoi vedere Remus ora è nella Sala Grande.”
Harry annuì. “Faccia pure, ma li lasci anche dormire. Un Mago stanco è un Mago morto. E grazie dell'informazione.”
“Certamente. Buona giornata Signor Potter.”
Harry fece un cenno col capo all'uomo, dando un'occhiata clandestina al ritratto di Nigellus e uscì.
----------------------

Stava andando a cercare il proprio amico Licantropo quando a metà strada un paio di mani spuntarono da un angolo buio e lo ghermirono da dietro, rendendogli impossibile parlare o allungare la mano a prendere la bacchetta per puntarla contro il suo aggressore.
“Non muoverti.”
Harry raggelò e assottigliò gli occhi al riconoscere la voce di Charlie Weasley.
“Voglio sapere dov'eri. Sto per toglierti la mano dalla bocca; prendi in considerazione il fatto che ho la bacchetta puntata alla tua gola. Grida e ti imbavaglierò e zittirò tanto in fretta che non riuscirai nemmeno ad accorgertene.”
La mano sulla sua bocca si ritrasse lentamente.
Harry assunse un tono leggermente derisorio. “Sono ben lontano dal gridare, Charlie. Che cosa credi di star facendo-”
La mano attorno alle sue braccia e al petto strinse la presa e la bacchetta dell'altro ragazzo premette di più sulla sua gola. “Non aggirare la domanda.”
Harry roteò gli occhi. “Ero nell'ufficio di Dumbledore.”
La bacchetta premette un poco più a fondo. Harry si sforzò di non sussultare.
“Non giocare con me. Dove eri proprio prima di andare là? Dumbledore mi ha chiesto di vederlo proprio prima di te. Mi ha detto che voleva incontrarti per chiederti la stessa cosa che ha chiesto a me. La cosa che nessuno di voi due ha preso in considerazione è che, al di fuori della portata visiva del preside ma sotto i miei occhi, giusto al lato della sua cattedra, c'era la Mappa del Malandirno. Ho visto il tuo nome scendere dall'Ala dell'Ospedale ma poi è improvvisamente scomparso al secondo piano. Dov'eri?”
Harry imprecò mentalmente.
“Hogwarts nasconde molti segreti, Charlie. Io mi limito a mantenere tali quelli di cui sono a parte, nel modo migliore possibile.”
Charlie sapeva che sarebbe stata l'unica risposta che avrebbe ricevuto sulla questione.
“Allora dimmi che cosa è accaduto alla Gringott!” sussurrò ansioso. “E non tirare fuori la balla che non lo sai! Qualunque cosa ci fosse lì sotto era abbastanza minacciosa da intimorire un Drago fino alla sottomissione! Mi ha terrorizzato a morte! C***o ho ancora paura! Ma tu! Non hai nemmeno battuto ciglio! Tu sai che cos'era quella cosa! Maledizione Potter! Se ti azzardi a minacciare la mia famiglia ti sbudello vivo!”
‘Allora è questo quello per cui ha fatto tutta questa scena. Devo complimentarmi con Charlie per amare la sua famiglia a tal punto. Specialmente perché ha avuto abbastanza fegato da minacciarmi. He! He! Troppo ingiusto che non ha funzionato come avrebbe dovuto.’
Harry ridacchiò, facendo affondare più in dentro la bacchetta, ancora di più. Harry ignorò completamente la minaccia.
“Perché non cooperi? Dannazione! Hai la mia bacchetta puntata al tuo collo ed è pronta ad essere usata!”
Harry chiuse gli occhi e ghignò. “Non saprei. Probabilmente perché Nagini è fuori e sta aspettando un mio ordine per morderti il braccio.”
Gli occhi di Charlie si spalancarono e quegli spinse via Harry da sè con un gridolino. Il serpente era realmente là allo scoperto e allo stesso modo in cui era rimasto silenzioso mentre si preparava ad attaccare, ora stava sibilando piuttosto minacciosamente.
Il ragazzo dagli occhi verdi sospirò e mise una mano sul capo di Nagini per farla smettere di sibilare.
“I miei complimenti, Charlie. Non molte persone hanno le pa**e per attaccarmi. Ma è inutile. Sono dalla parte della Luce anche se sono un Mago –grigio-. Sono specializzato nelle Arti Oscure ma non farei mai intenzionalmente del male ad un Weasley. Lo sai perché? Perché vi consideravo la mia famiglia, e lo faccio ancora, sebbene non siamo così vicini qui come lo eravamo nel mio vecchio mondo. Cerchi di proteggere la tua famiglia e lo ammiro.”
Harry rilasciò il respiro.
“Charlie, ciò che è accaduto alla Gringott accadrà di nuovo se la mia vita sarà in pericolo sul campo di battaglia, e lo sarà. Puoi chiamarlo il mio… guardiano, se vuoi. Non rappresenterà alcuna minaccia per te se tu non rappresenterai alcuna minaccia per me.”
Charlie finalmente si rilassò. “Mi… mi dispiace. ma dovevo avere qualche risposta. Non permetterò che alla mia famiglia venga fatto del male.”
Harry annuì e si voltò. “Ti dirò ciò che ho detto a Dumbledore: abbiamo tre giorni, non di più, non di meno. Farai meglio a prepararti.”
“Tre giorni! Non è abbastanza!”
Harry iniziò ad allontanarsi. “Lo so. Dumbledore lo sa. Ma è quello che abbiamo. Però lascia che ti dica questo: Hogwarts sa come difendere se stessa.”
Charlie apparve perplesso e poco prima che Harry girasse l'angolo il ragazzo dagli occhi verdi volse la testa per scoccargli un'ultima occhiata. “Oh, e un'ultima cosa. Prima o poi sarà meglio che tu chiuda gli occhi sul campo di battaglia. Ciao Charlie, allenati per bene.”
E con ciò, Harry sparì dal campo visivo del rosso.
“Che cosa diavolo voleva dire con quelle parole? Chiudere gli occhi? E' pazzo? Morirò se chiudo gli occhi! E' così strano…” Charlie mugugnò prima di andare ad allenarsi con suo fratello Bill che lo aspettava in un'aula.
…………………………………………………

Harry raggiunse Remus nella Sala Grande dopo aver salutato i propri amici e aver spiegato loro la difficile situazione.
“Così abbiamo tre giorni…”
Remus si mise ad una certa distanza da Harry e puntò la bacchetta contro il proprio protetto. “Allora allenati con me, cucciolo. Mostriamo al Signore Oscuro che non cadremo senza combattere!” disse con veemenza il Licantropo.
Le persone che stavano ascoltando guardarono con stupore Harry e Remus che s'inchinarono e presero a scagliarsi contro incantesimo dopo incantesimo, maledizione dopo maledizione. Qualche studente prese appunti,come Hermione, e qualcuno sussultò al vedere usati un paio di incantesimi ovviamente oscuri.
Snape apprezzò l'idea e si offrì di duellare contro il vincitore.
Tutti ripresero l'addestramento e raddoppiarono gli sforzi.
Harry evitò un Sectumsempra da Snape e s'acquattò a terra come un predatore. ‘Non perderemo!’ Si trasformò quindi nella sua controparte di Animagus e attaccò il Maestro di Pozioni con rinnovato vigore.



………………………………………………………………………………………………………

* L'autrice non lo precisa, ma penso che si tenessero la mano

**Piccola svista dell'autrice: se era ancora chiusa a chiave come ha fatto Remus ad uscire?...


  
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Eternal Cosmos