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Autore: kikka_67    24/06/2014    2 recensioni
Tutte le fans del Dio dell'Inganno non aspettavano altro che, finalmente, fosse introdotto il personaggio che poi sarebbe diventata, la moglie di Loki Laufeyson. Poveraccio! Pensò Tom, Loki aveva già un bel po’ di guai a cui pensare, gli mancava solo una moglie!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Jules si affrettò con  il padre all’aeroporto, strascinando velocemente le valigie riuscirono a raggiungere in tempo il gate per espletare le formalità per potersi imbarcare. Aveva deciso all’improvviso di accompagnare suo padre a Dublino, dove  Will viveva e lavorava. 
–  Sei sicura che non vuoi avvertire Tom, che vieni con me? – le chiese suo padre guardandola attentamente.
– Papà ne abbiamo già parlato, lo chiamerò sta sera. Qual è il problema? Passerò qualche giorno a casa di mio padre, santo cielo, non mi sto trasferendo! – rispose irritata.
Non sapeva bene perché non  lo aveva avvertito, quando aveva deciso di partire con il padre, Annie l’aveva chiamata perché doveva occuparsi di Faster in sua assenza, si giustificò tra sé.  Aveva bisogno di allontanarsi da tutto e da tutti, doveva riflettere e ritrovare sé stessa.
Arrivarono a Dublino in serata e dopo cena, nella sua camera, si decise a telefonare a Tom.
- Ciao tesoro, come stai? – le rispose allegro.
- Ciao Tom, tutto bene e tu? Sento dal rumore in sottofondo che non sei a casa.  Ti disturbo? Posso richiamarti più tardi, se vuoi. – il rumore del traffico londinese era inconfondibile.
- No,  figurati. Sono appena uscito dall’ufficio di Luke e pensavamo di andare a mangiare un boccone in un pub qui vicino, ormai è tardi  e  sono stanco morto. Abbiamo pianificato alcuni impegni e ci siamo dilungati. Cosa fai? Tuo padre è partito? –
- Si, siamo partiti oggi,  è per questo che ti chiamo, ho deciso di accompagnarlo a Dublino e rimarrò da lui per qualche giorno….Tom mi hai sentito?-
- Scusa,  ma forse non ho capito bene, il caos per strada è indescrivibile! Mi hai detto che sei partita anche tu con tuo padre? – forse era una sua impressione, ma il tono  della sua voce si era indurito un poco.
- Si siamo arrivati da un paio d’ore, era da tanto che non tornavo in Irlanda e visto che  ancora per qualche settimana non ho impegni….- all’improvviso un forte  capogiro le causò un spasmo allo stomaco, si sentiva malissimo, tremava e un leggero strato di sudore freddo le inumidì il viso. Ebbe appena la forza di interrompere la comunicazione, correre in bagno  e dare  di stomaco. Rimase a lungo appoggiata alla parete tremante, non le sembrava di aver mangiato nulla di strano, forse era solo la stanchezza del viaggio pensò.
Dopo essersi cambiata e infilata sotto le coperte, spense il telefono, non aveva voglia di parlare con nessuno. Si sentiva strana, una  forte sensazione di abbandono e solitudine le pesava sul petto. Senza che potesse fermarle alcune lacrime le sfuggirono dalle ciglia.
Loki la  baciava furiosamente e il suo abbraccio la feriva – Lasciatemi! – gli urlò scostandolo brutalmente da sé.
Il suo principe la fissava con uno sguardo feroce e la smorfia crudele che gli sfigurava il viso la terrorizzò, d’istinto  sguainò la sua spada puntandola contro il suo petto, determinata.
- Mio signore, non costringetemi a scegliere………. –  lo supplicò.
- Non lo avrai mai…lui è mio!!…… - le ringhiò contro. 
 I suoi occhi avevano raggiunto una sfumatura rossastra, sapeva che in pochi minuti avrebbe completato la sua trasformazione in Jotun e che avrebbe dovuto usare la spada per allontanarsi da lui,  viva.
Non poteva permettergli di toccarla, l’avrebbe contaminata e poi  uccisa e avrebbe ucciso anche ciò che custodiva. Si volse e iniziò a correre ma le sue gambe non la reggevano e nella nebbia oscura che l’avvolgeva  vide Loki  raggiungerla  e alzare il suo pugnale per colpirla e…..  con un urlo Jules si svegliò dal suo incubo. Passandosi una mano sugli occhi, rise di sé, ci mancava solo che permettesse a  Loki di  seguirla  nell’incoscienza!
- Jules……..che succede?! Ti ho sentito gridare……… – le chiese preoccupato Will trovandola in cucina  mentre svaligiava il frigo.
- Non è nulla…è stato solo un incubo!  Una stupidaggine! – lo tranquillizzò la figlia  sorridendo imbarazzata.
- Vedo che hai fame…. -  osservò stupito dalla quantità esagerata di  cibo sparso sul tavolo.
- Sto preparando la colazione…che c’è di strano? – chiese tranquilla, prima di assaggiare un cetriolo condito con senape e maionese.
- Sei sicura di stare bene? – le chiese il padre cauto.
- Certo…perché me lo chiedi? In realtà da quando sono arrivata qui, non dormo bene, anzi di notte non dormo per niente! – sospirò addentando un cookie al cioccolato.
- Ehm…..prova ad assaggiare questo formaggio affumicato è delizioso! – le disse sorridendo sedendosi vicino a lei,  dopo aver preso dal frigo un pezzo di formaggio confezionato sottovuoto.
- No, ti prego mettilo via! Ha un aspetto rivoltante  ed emette un fetore terribile! – esclamò la figlia tappandosi il naso.
- Come fai a sentirne l’odore? E’ ancora sigillato! – scoppiò a ridere suo padre.
 Uscì dalla cucina con il naso stretto tra due dita e andò a cercare  il telefono e fece il numero di Tom, anche se era mattina presto, doveva sentirlo…..subito!
- P-pronto Jules….. – la voce assonnata dell’uomo la fece sorridere.
- Scusami, ti ho svegliato? – gli chiese ridacchiando.
- Mhmm…..si…. ma non importa…ieri sera non sono riuscito a richiamarti….- bofonchiò.
- Ehm..già  le comunicazioni sono saltate ieri….. era tutto in tilt qui in città!!  – gli mentì spudoratamente con voce innocente.
- Davvero?  Che strano! ….Ma che ore sono?...... – sospirò quasi rassegnato ad aprire gli occhi.
- Non lo so…..volevo solo darti il buongiorno prima di uscire a correre… scusa ma ora devo andare. Ciao – lo salutò interrompendo la comunicazione bruscamente, lasciando Tom sgomento.

 Questa fu la prima di una serie di telefonate,  senza senso,  che Tom ricevette da Jules durante la sua permanenza in Irlanda.
- Tom…sono io ….che fai? – gli chiese sottovoce.
- …..Dormivo…..Jules ….sono le tre del mattino….. non riesci a dormire? – sbuffò assonnato.

- Tom….sono io….secondo te…io sono lunatica? – gli chiese all’una della notte successiva.
- Jules scusami non ho inteso…mi puoi ripetere?.. . –le chiese il più gentilmente possibile.
- Ah…..vedo che non hai voglia di parlare con me…. ti ringrazio della cortese attenzione…. – gli rispose  chiaramente offesa.
In seguito passò ai messaggi:
- Ciao Tom… non mi hai mai detto se ami gli animali….- ore 00.24
- Ciao Tom…ti piace il cioccolato con la focaccia?.... dovresti provarla è squisita! – ore 01.45
- Ciao Tom… ho trovato dei versi meravigliosi…leggi…..” Sia che tu taccia, taci per amore. Sia che tu parli, parla per amore. Sia che tu corregga, correggi per amore. Sia che tu perdoni, perdona per amore….ti piacciono? – ore 02.35
- Oh…Romeo…Romeo….perché sei tu …Romeo……..sei sveglio?……Romeoooooo. – 04.53
Se durante il giorno non la sentiva, Tom  era sicuro che durante la notte Jules gli avrebbe scritto almeno venti messaggi a cui ovviamente lui doveva preoccuparsi di rispondere subito, per non subire lunghi monologhi  di lamentele sulla sua mancanza di sensibilità, durante le brevi telefonate .
Doveva ammettere che i suoi messaggi erano fantasiosi e Jules riusciva, ogni volta,  a stupirlo e quando ne riceveva uno lo leggeva immediatamente per vedere  cosa si era studiata di più stupefacente del messaggio precedente.
Jules decise di tornare a casa dopo una settimana, la sua insonnia notturna iniziava a pesarle, senza contare che “costringeva” anche Tom a stare sveglio con lei, decisamente l’aria di Dublino non  le faceva bene!
 Appena arrivata a casa, prenotò  una visita dal medico quando iniziò a notare altri strani “malesseri” , le si era indurito il seno ed era diventata insofferente a un qualsiasi odore pungente, mangiava in continuazione ed era soggetta a cambiamenti di umore repentini e molto preoccupanti. Una sera guardando un film drammatico in televisione  iniziò a singhiozzare disperatamente e subito dopo girando canale né trovò uno comico e un forte  attacco di risa la colse  lasciandola senza fiato. Anche Faster sembrava guardarla con sospetto, prima di avvicinarsi alla padrona,  cercava di capire il suo umore.
 Il medico la visitò e le fece fare alcune analisi e mentre aspettava  i risultati in una  sala d’aspetto, finì  di compilare  un dossier con i suoi dati, controllando con crescente irritazione  la porta dello studio, non era possibile che il tecnico di laboratorio lavorasse  così lentamente!!
Non aveva detto nulla a Tom riguardo alla visita, per non farlo preoccupare. Sarebbe ritornato a casa tra pochi giorni, dopo esser stato impegnato in Francia con alcune riprese e le aveva promesso che si sarebbe preso una pausa, per stare insieme a lei…che tenero! Pensò felice.   Poco dopo,  un’infermiera entrò nello studio per consegnare una busta e il medico finalmente la chiamò per finire la visita.
                                   -  Allora Jules, lei è in salute, non ci sono grandi novità…..tranne una: lei è  incinta. – le comunicò sorridendo.
                                   - Ma….non è possibile! Non ho mai smesso di prendere la pastiglia!!! E’ sicuro? – gli chiese sbalordita.
                                   - Le analisi sono positive, è probabile che durante l’influenza lei abbia dimenticato di prendere qualche pillola o sono stati i medicinali che ha assunto ad annullare la protezione della pillola anticoncezionale.  Dovrebbe  essere entrata nella decima o dodicesima  settimana al massimo  e quindi la settimana prossima faremo la prima ecografia……- le disse osservandola bene.
Jules continuò a fissare il dottore con occhi sgranati senza riuscire a parlare, poi piano piano dentro di sé sentì una calda emozione invaderle il corpo e infine scoppiò a piangere e a ridere al contempo e veloce la sua mano di posò sul suo ventre.
                       -      Le ho già fissato una visita con una dottoressa di mia fiducia che la seguirà con  degli appuntamenti mensili per controllare l’evoluzione della sua gravidanza. Congratulazioni! –
                        -    Grazie dottore. – lo salutò correndo fuori dallo studio felice.
Prese subito il telefono e chiuse gli occhi aspettando che suo padre rispondesse – Ciao tesoro come stai? –
Jules aprì la bocca per parlare ma l’emozione le serrava la gola – P-Papà…….stai per diventare nonno! – riuscì a mormorare piangendo dall’emozione.
- Cosa..?...Oh tesoro sono così contento!  Ti voglio un bene immenso! -– le rispose con voce roca.
- Non mi sembri stupito più di tanto…come mai? Io sono ancora sconvolta dalla notizia! – esclamò stupita.
Will rise sommessamente  - Non ero sicuro,  ma vedi…tua madre quando era incinta di te...mangiava delle pietanze ehm…stravaganti, era sempre iperattiva e aveva sbalzi umore stupefacenti  e non sopportava gli odori forti…come te..adesso.  Tom lo sa? –
- No, non ancora. Torna tra qualche giorno e devo organizzare qualcosa di speciale! Ti voglio bene! Devo andare, ciao. -
Vagò per le strade in un limbo di felicità, una vetrina piena di pesciolini di peluche multicolorati attirò la sua attenzione  e sorridendo entrò nel negozio. Tornò a casa carica di pacchetti contenta come una bambina, doveva pensare bene  in che maniera comunicare la bella novità al futuro papà, subito decise di parlargli  dopo  che si  fosse seduto lontano da  mobili su cui crollare e magari doveva procurarsi anche i Sali.
Gli impegni di Tom si protrassero per qualche giorno in più di quello che aveva preventivato e decise di raggiungere subito  Jules una volta sceso dall’aereo. Recuperata la sua macchina,  percorse la strada velocemente e quando si fermò davanti al cancello vide la donna  sbracciarsi per salutarlo, con  un grande sorriso l’accolse tra le braccia.
                                     - Ciao amore, come stai? Mi sei mancato. – sospirò contro il suo petto.
                                      - Anche tu, ho  fatto la strada di corsa per raggiungerti il più presto possibile. Sono stanco morto.  – ammise entrando in casa tenendola stretta a  sé.
Jules lo coccolò in tutti i modi che le vennero in mente e dopo cena lo fece sedere sul divano vicino a lei alludendo ad una sorpresa.
                                    - Una sorpresa? Ok , devo chiudere gli occhi? – ammiccò allusivo.
                                    - No, voglio che apri prima questi due pacchetti, poi ti mostrerò un filmato che ho girato ieri apposta per te!- le tremava un po’ la voce e le brillavano gli occhi dall’emozione.
                                    - Anche io avrei una sorpresa per te….. – confessò innocentemente.
                                    - Davvero? Sono sicura che questa sarà una serata interessante!  Ma ti prego prima apri i miei regali! –
Sorridendo dell’entusiasmo incontenibile che mostrava Jules aprì il primo pacchetto e perplesso tirò fuori un biberon a forma di banana e un pesciolino blu e su  un piccolo  biglietto c’era scritto un nome: Sebastian. Dal  secondo pacchetto tirò fuori un biberon a forma di stella e un pesciolino rosa accompagnato da un biglietto: Charlene.  
                                    - E’ uno scherzo? – le chiese guardando  Jules che con un dito gli indicava la televisione.
Tom ci mise un paio di minuti per capire che cosa fossero quelle ombre che si muovevano nello schermo in bianco e nero, un vago sospetto si delineò nella sua mente e incredulo si girò verso Jules che gli sorrideva con le lacrime agli occhi.
                                   - Adesso gira i biglietti e uniscili…ti prego….-  Tom tremando leggermente fece come gli era stato detto e lesse.
“Ciao sono Sebastian e lei è mia sorella Charlene, siamo dentro la pancia della mamma. Tra qualche mese ti aspettiamo, non puoi mancare al nostro primo spettacolo: La nostra nascita. A presto PAPA’. “
Rilesse molte volte il biglietto e molto lentamente alzò gli occhi lucidi di lacrime e tentò di parlare, ma Jules lo precedette. Lo prese per mano e insieme si avvicinarono allo schermo.
                                     - Per una serie  di coincidenze che ti spiegherò in seguito, la pillola non ha funzionato bene e …….sono incinta di due gemelli, vedi i cuoricini che battono?  Diventerai padre a Dicembre. Mi vuoi sposare? – gli chiese emozionata.
Le gambe gli cedettero e Tom  cadde a terra come un sacco di patate, lacrime silenziose percorsero le guance dell’uomo e con un dolce sorriso commosso le strinse entrambe le mani  e le consegnò una piccola scatolina blu. Fu Jules, questa volta, a spalancare gli occhi dalla sorpresa e a rimanere senza parole, guardando Tom infilarle un  bellissimo anello al dito.
                                     - Ti amo…..Ti  sposerei  anche se non fossi incinta e voglio averti vicina anche quando sei felice, triste, arrabbiata, delusa, malata, isterica….Mi vuoi sposare? – le sussurrò sulle labbra.

THE END.

Ringrazio tutti i lettori silenti di EFP che hanno speso del tempo per leggere le mie righe ed in particolare quelli che hanno speso due parole per incoraggiarmi a finire la mia storia. GRAZIE.


 
  
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