«It takes ten
times as long to put yourself back together as it does to fall apart.»
Suzanne Collins. Mockingjay.
Il
cielo
non
crolla
(ed io nemmeno)
PROLOGO|Foundations;
Fin da quando ho memoria mi è sempre
piaciuto guardare il cielo. Da bambina, se non riuscivo a dormire, sgattaiolavo
spesso fino alla finestra per ammirare le stelle. Il cielo mi piaceva perché
non cambiava mai, non importava quanto a lungo restassi ferma a fissarlo.
Quando sollevavo la testa, trovavo sempre la stessa immagine a rispondere al
mio sguardo: quella di una distesa gigantesca e immobile, scura come le piume
di un corvo di notte e azzurra come il mare di giorno. Mi faceva sentire al
sicuro, guardarla. Sembrava una coperta sistemata sopra le nostre teste perché
non prendessimo troppo freddo. Non ho mai detto a nessuno come sia nata questa
mia fissazione per il cielo, ma credo sia dovuta a qualcosa che mi disse una
volta Prim. Ho pochi ricordi dei miei primi quattro
anni di vita, ma in uno di quelli a cui sono più affezionata ci siamo io e lei,
sdraiate a pancia in su nel piccolo prato dietro casa Everdeen.
Era estate e sono sicura che fosse tardi, perché stava incominciando a fare
buio e il cielo era tappezzato di puntini luminosi. Non so perché fossimo lì,
né ricordo dove fossero i nostri fratelli. Ciò che mi è rimasto più impresso di
quella sera sono le risate di entrambe e i gridolini con cui esordivo quando Prim mi faceva il solletico. Ero molto piccola – tre,
quattro anni al massimo – eppure ricordo ancora bene la spensieratezza e
l’allegria di quel momento. Se qualcuno mi chiedesse oggi come ci si sente ad
essere felici, probabilmente risponderei descrivendo quelle due bambine con le
trecce sfatte e le guance rosse per il troppo ridere. Distendemmo le braccia
nell’erba per riprendere fiato e ci mettemmo a guardare le stelle, tracciando
linee immaginarie con le dita per unirle. E poi Prim
disse qualcosa, una frase che lì per lì non compresi, ma che nel giro di pochi
anni divenne la base su cui scelsi di fondare tutto ciò in cui credevo.
“Vorrei essere il cielo” mormorò con un
sorriso e lo sguardo ancora rivolto verso l’alto. “Il cielo è forte e non
crolla mai. E poi è bellissimo: guarda quante stelle!”
Con l’ultima parte mi trovavo
d’accordo: quei puntini luminosi erano un’autentica meraviglia. Il resto della
frase lo compresi solo qualche anno più tardi, quando fui grande a sufficienza
da rendermi conto che molte cose, intorno a me, erano spesso sul punto di
crollare. Accadeva a certe persone: quelle più povere, che avevo visto
accasciarsi a terra per le strade, distrutte dalla fame e dagli stenti. E
accadeva anche alle miniere, ai tetti di roccia che si sgretolavano sui
minatori, impedendo loro di tornare a casa dalle proprie famiglie, come era
successo con mio padre.
Grazie a queste riflessioni e alle
parole di Prim, il cielo divenne per me una specie di
eroe: era un gigante buono che sorvegliava le persone dall’alto e resisteva
anche alle tempeste più violente. Non crollava mai ed io, proprio come Prim, avrei voluto essere uguale a lui.
Nota dell’autrice.
Questa storia è stata scritta per il quarto turno del contest 1 su 24 ce la fa, indetto da ManuFury e
per il contest Dolci e Dolorosi Ricordi indetto
da SignoraKing.
Ed eccomi tornata
con la mia ennesima storia un po’ bizzarra incentrata sulla famiglia Hawthorne e, in particolare, sulla piccola di casa, Posy.
La storia, che è già conclusa, avrà in
tutto due o tre capitoli oltre a questo
e racconterà un periodo dell’infanzia di Posy che è collocabile fra “La Ragazza di Fuoco” e “Il Canto della
Rivolta”, quando lei aveva più o meno 4/5 anni. Incomincia, insomma, poco dopo
la fustigazione di Gale e arriva a fino dopo la rivolta. A raccontare è una
Posy adulta (di circa vent’anni) che troveremo anche nell’epilogo del racconto.
La citazione iniziale è una frase di Finnick che ho
scelto di inserire perché credo che si adatti molto bene a questa storia, e lo
si noterà specialmente nel terzo capitolo. Credo che sia tutto, per ora! Nel
prossimo capitolo faranno comparsa anche gli altri fratelli Hawthorne,
oltre a Posy e a Prim. In seguito faranno brevi
apparizioni anche altri personaggi della saga.
Grazie infinite a chiunque passerà a leggere questa storia!
Vi ricordo di fare
un saltino nel gruppo The
Capitol, dedicato alle fan fiction su Hunger Games e al fangirlaggio di
gruppo.
Un abbraccio!
Laura