La
domanda di Percy mi ha
scombussolato all'improvviso! Sono figlio di Giove! Dio del cielo e
degli dei!
Ovviamente non possono piacermi i sotterranei. Forse non l'ho mai detto
a
nessuno perché non ce n'era mai stato il bisogno, ma penso
che ora dovrei dirlo
a Percy.
"Emh
non so come dirtelo
ma.." mi blocca e cerca di finire la frase
"Hai
una cotta per
me?"
"No
diamine, ma come ti
è venuto in mente? Bleah!"
"Ah
menomale perché
volevo ricordarti che ho una SPLENDIDA ragazza a casa!" mi sorride e mi
fa
l'occhiolino "e poi se anche fosse, non sei il mio tipo Jas." lo dice
con una risata strozzata in gola.
"Per
tutti gli dei, vuoi
sentirmi invece di continuare a sputare parole a caso da quella tua
boccaccia?"
"Mhh
penso di poterci
riuscire.... Spara!"
"Sono
claustrofobico!"
"Claustroche????
È un
insulto o qualcosa del genere?"
"No!
A volte penso
proprio che tu mi stia prendendo in giro. Comunque vuol dire che ho
paura degli
spazi chiusi e stretti!"
"Mi
dispiace per te
amico, questo è l'unico modo per raggiungere Nico"
"Bene,
allora mi
sforzerò...." lo dico con una voce talmente abbattuta che
anche Percy
capisce che è un'azione che faccio contro voglia,
però sembra non dargli tanto
peso perché si gira e si getta nella voragine. Io lo seguo a
capofitto.
Devo
dire che in quanto a
atterraggi non sono molto fortunato, diciamo che sono una specie di
gatto al
contrario, e anche questa volta, per non smentire nessuno, atterro
rumorosamente di schiena.
"Ahia!"
esclamo.
"Amico
dovresti curare
il tuo atterraggio o rischi di romperti qualcosa, un giorno di questi!"
mi
guarda sorridendo.
"Già"
dico
rialzandomi in piedi "se usciamo vivi di qua mi darai un pò
di ripetizioni
tu giusto?"
"Ai
suoi ordini Giove
Junior"
Non
obbietto sulla scelta del
soprannome perché so che poteva capitarmi di peggio, molto
di peggio.
Il
tunnel è lungo e stretto e
a me già manca l'aria. Non so come faccia Percy a sentirsi a
suo agio
nonostante sia figlio di Poseidone. Di solito mare e terra non vanno
molto
d'accordo!
"Ehi
Percy" dico
con il respiro affannato "perché sei così a tuo
agio sotto terra?"
"Diciamo
che un po mi
hanno aiutato le metropolitane di New York"
"E
l'altro po? Chi ti ha
aiutato?" chiedo con il fiato corto
"Diciamo
che è uno dei
pochi benefici che porta essere stato nel tartaro..."
Lo
dice in tono cupo quindi
preferisco non continuare il discorso.
Camminiamo,
camminiamo e
CAMMINIAMO. Da quanto tempo ormai? Ho perso il conto delle ore dentro
questa
trappola ma sto tenendo quello dei giorni. È appena il
secondo e sento già
venire meno le mie forze. Non appena inizio a pensare a dove poter
trovare cibo
nelle prossime ore, Percy mi ferma con un gesto della mano. Sta
sbirciando da
dietro un angolo di roccia. Cosa sta spiando? Mi avvicino a lui e mi
affaccio.
No.
Non è possibile. Non può
essere lei. Solo qualche mese fa avevamo distrutto la sua casa, le sue
fantastiche opere ed ora era di nuovo davanti ai miei occhi. Dopo
averla vista
trascinarsi nel tartaro anche i miei amici?
Non
faccio in tempo a
chiedere a Percy se era davvero lei che il figlio di Poseidone
è scomparso. Ora
è in mezzo all'ampia stanza che ospita quell'orrendo mostro!
Tira fuori Vortice
dalla tasca e subito dopo urla:
"Aracne
sporca
tessitrice!" il mostruoso ragno si volta lentamente come per assaporare
l'odore di quelle parole. Vorrei andare al fianco di Percy ma sono
sicuro che
sarò più d'aiuto se resterò nella
penombra ad aspettare.
"Perceus
Jackson,
fidanzato di Annabeth Chase, non che figlio di Poseidone e di Sally
Jackson.
Potrei chiamarti sporco mezzosangue per ricambiare la tua offesa ma
dato che
sono al di sopra dei tuoi insulti ti chiamerò solo
moscerino, perché è questo
che sei!" la sua voce non è alta, non sta urlando eppure mi
fa irrigidire
come se lo stesse facendo. In quel momento Aracne "spara" una
ragnatela addosso a Percy il quale viene attratto verso una rete
più fitta e
più grande.
"Ecco"
penso tra me
e me "è questo il momento giusto per uscire allo scoperto!".
Faccio
un passo verso la sala, ma poi mi blocco. No, non posso andare, almeno
non
senza una strategia. Ed è in quel momento che vedo che la
missione sarà più
ardua. Appeso, apparentemente privo di sensi, a testa in giù
c'è un ragazzo.
"Nico!"