Capitolo 2|Falling
Apart;
Quello di Lilo
in bilico sulla mia nuova torre blu cielo è l’ultimo ricordo allegro che
conservo del Distretto 12 in cui facciano comparsa tutti i miei fratelli. Il
giorno successivo venne annunciata la settantacinquesima edizione degli Hunger Games e il sorriso di Gale, già raro di per sé, si
perse del tutto; assieme al suo scomparve anche quello di Prim.
All’epoca ero convinta che finire in televisione fosse bello. Non sapevo in
cosa consistessero gli Hunger Games, ma una volta
avevo guardato un pezzo della parata ed ero rimasta affascinata dall’atmosfera
festosa, dai costumi dei partecipanti e dai capelli colorati di molti membri
del pubblico, che ricordavano quelli di Lilo. Non
vidi molto altro; anche se talvolta cercavo di sbirciare, mi era stato proibito
di guardare la trasmissione. Una sera, tuttavia, sgusciai fuori dal letto per
raggiungere Gale, che stava seguendo i Giochi dal televisore in cucina. Mi
arrampicai sulle sue ginocchia, ma lui sembrò accorgersi a stento del mio
arrivo. Non stava piangendo – Gale non piangeva mai – ma c’era tanta tristezza
nei suoi occhi e per un attimo mi domandai se non soffrisse anche lui di mal di
pancia. Notai anche della rabbia nel suo sguardo, sottolineata dal modo in cui
serrava i pugni. Feci appena in tempo a riconoscere Katniss, incorniciata dai
bordini neri dello schermo, che Gale spense il televisore.
“Non riesci a dormire?” mi chiese
infine. Scossi la testa, stringendomi Lilo al petto.
Tornai ad osservare mio fratello con attenzione; se vedere Katniss in
televisione rendeva lui e Prim così tristi, pensai,
gli Hunger Games non dovevano essere affatto belli.
Perciò presi una decisione.
“Nel Regno di Posy non si va mai in
televisione” dichiarai, in tono di voce solenne. “Nemmeno Catnip
ci va” aggiunsi, sperando di farlo
sorridere.
Gale mi guardò a lungo, facendo oscillare
sovrappensiero una delle mie trecce. Infine, il sorriso in cui tanto avevo
sperato arrivò: era lieve e svanì quasi subito, ma ne rimasi ugualmente
soddisfatta.
“Andiamo a dormire, scimmietta” mormorò infine
lui, passandosi una mano fra i capelli spettinati. Mi ero guadagnata quel
soprannome tentando di scalare la torre del Regno di Posy. La strigliata di mia
madre, quel giorno, mi impressionò a tal punto che non ci provai più, ma il
nomignolo rimase. “Sto crollando dal sonno e probabilmente anche tu.”
“No che non ho sonno!” obiettai, sorridendogli
furbetta. “Io non crollo mai!”
“Vorrà dire che sarà l’orco qui presente a
farti crollare a suon di solletico” mi minacciò lui, punzecchiandomi il fianco
con l’indice. Cercai di sfuggirgli, ridacchiando divertita. Non giocavamo
assieme dal giorno in cui i miei fratelli mi avevano mostrato la torre e quel
breve attimo di spensieratezza mi rese felice. Quando la sua espressione tornò
a incupirsi lo abbracciai forte e affondai il volto nella sua maglietta. C’erano
tante cose che avrei voluto dirgli, ma erano troppo grandi, ed io mi sentivo
talmente piccola, quella sera, così accoccolata fra le sue braccia, che mi
sembrava impossibile riuscire a tirarle fuori tutte. Mi sarebbe piaciuto dirgli
che non volevo più vederlo con gli occhi arrabbiati o tristi, perché nel Regno
di Posy si mangiavano i sorrisi e i suoi erano quelli che mi riempivano la
pancia più di tutti. Ma incominciavo ad avere sonno e così mi limitai a
stringermi più forte a lui, come immaginavo si dovesse fare con i papà. Volevo
che capisse quanto gli volessi bene e che ero felice: lo ero davvero. Anche se
là fuori c’erano i draghi e le notti stavano incominciando a farsi sempre più
fredde.
Quella fu l’ultima sera in cui mi
addormentai convinta che nulla avrebbe mai potuto farmi del male, finché mi
trovavo nel mio castello incantato. Ancora non sapevo che, nel giro di qualche
ora, del Regno di Posy non sarebbe rimasto altro che poche assi di legno
bruciate e una montagna di cenere. Perché quella notte la distesa blu scuro che
torreggiava sulle nostre teste e che tanto ammiravo da bambina si ruppe,
sgretolandosi di fronte ai miei occhi.
Perché quella notte il cielo crollò.
*
Ricordo poco dei bombardamenti e forse
è meglio così. Ma ancora oggi, ad anni di distanza, non ho dimenticato l’odore
acre del fumo e il rumore assordante delle esplosioni, né le urla dei feriti
ammassati ai margini del bosco. Ricordo Vick che piangeva in silenzio,
stringendomi forte a sé, mentre io affondavo il volto nella sua maglietta, per
nascondermi da quello che avevo visto e dalla paura che ancora avevo. Intanto
il cielo continuava a cadere, facendo a pezzi le case e i negozi. Crollava su Lilo, che mi era scivolata di mano mentre Gale mi prendeva
in braccio per portarmi fuori. Crollava sulla mia torre e sull’intero Regno di
Posy, producendo nuvoloni di fumo, come avrebbe fatto un drago infuriato.
Crollava sugli abitanti del Distretto 12, quelli che non erano riusciti a
mettersi in salvo. E crollava su di me, sgretolando tutto ciò in cui avevo
creduto fino a quel momento. Quella sera compresi che non c’era niente che non
potesse andare a pezzi. I poteri speciali che avevo da sempre attribuito al
cielo andarono in frantumi e, con quelli, anche i miei svanirono: smisi di
essere una fata dai capelli rosa e i reali della casata degli Hawthorne tornarono a essere ai miei occhi solo i membri di
una famiglia come tante. Nemmeno guardare le stelle mi incantava più; quando
venimmo trasferiti al Distretto 13 fu quasi un sollievo, per me, scoprire che
si trovava sottoterra. Certo, anche i soffitti potevano crollare. Ma questo,
almeno, l’avevo sempre saputo.
Nota dell’autrice.
Ed eccoci qui arrivati al secondo e penultimo capitolo, nonché
il più breve. C’è un motivo se questa parte è venuta fuori così corta, ma lo
spiegherò poi nelle note del prossimo aggiornamento. La scena Gale/Posy l’ho
inserita perché ci tenevo a dare a Posy un ultimo momento di sicurezza e serenità
prima dell’arrivo delle bombe, in maniera da accentuare ulteriormente il
cambiamento. Ho sempre immaginato che anche Posy chiamasse Katniss “Catnip” come il fratello, per quello la chiama così. Il
prossimo capitolo sarà ambientato diversi mesi dopo la rivolta e partirà dal
ritorno di Hazelle, Rory, Vick
e Posy al Distretto 12. Dopo di quello ci sarà solo più l’epilogo! Grazie
infinite alle persone che hanno recensito lo scorso capitolo! Corro a
rispondervi!
Un
abbraccio e a presto!
Laura