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Autore: Ria    04/01/2005    15 recensioni
Hanno affrontato ogni genere di avversario, sconfitto i nemici più forti. Sono stati traditi, hanno ritrovato ritrovato amici, avversari, abbiamo sfide difficilissime. Potrebbero mai Takao e i suoi amici aver paura un torneo come questo? Sì, se è la paura stessa con cui giocano i loro avversari. [NOTA: Il titolo non è un errore, - nè la "punteggiatura" nè l'acronimo inglese - è volutamente scritto così. Il motivo? Beh, leggete e lo vedrete ^o^…].
Genere: Avventura, Generale, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Lai, Mao, Mariam, Max Mizuhara, Nuovo personaggio, Professor Kappa, Rei Kon, Takao Kinomiya
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Ed eccoci di nuovo qua, cari amici

Salve a tutti. So che questa fanfic è stata conclusa (un sacco ^^"") di tempo fa, quindi capisco la domanda generale "ma perché c**** è tornata?!" :P: vedete, questa è stata la mia prima fanfic, e ci sono particolarmente legata; con gli anni, però, ho sempre pensato che avrei potuto migliorarla, ma eliminarla mi dispiaceva, anche perché avrei perso i commenti di tutti coloro che mi hanno seguito la prima volta, che sono stati il mio incoraggiamento e la mia gioia. Ho deciso, quindi, di sostituire i capitoli vecchi con quelli nuovi senza eliminare la storia originale J. Scriverò man mano che pubblico i capitoli aggiornati, chi avesse già letto P.s.a.i.c.o. e chi non l'ha mai letta, a voi la lettura (o rilettura ;)) e spero in tanti commenti e consigli ^^! Bye by ~!

 

 

 

 

 

PROLOGO

 

 

« Ed eccoci di nuovo qua, cari amici! »

La voce di Djman riecheggiava per lo stadio gremito di gente forte e decisa.

« Forza, facciamo tutti un bell’applauso al campione del mondo TAKAO!!! »

Le urla di fan sfegatati e gridolini delle ragazzine si fusero in un unico boato che rimbombò tra le mura dell’edificio, mentre il giovane Takao saliva sulla pedana, cappellino in testa e sorrisino ebete sulla faccia:

« He, he, grazie, grazie mille… »

“Finalmente il grande momento è arrivato – pensò il ragazzo – Una nuova finale e una nuova sfida mi attendono…”

Sorrise soddisfatto, mentre Djman annunciava il nome del suo avversario; le urla si fecero più forti,tanto che Takao percepiva a stento i suoi pensieri… Ma di chi era quella voce che sentiva nell’orecchio?

 

« …ao…Takao… »

« Uhm… »

« TAKAO!! »

L'urlo poderoso di Hilary trapanò l'orecchio del moretto, che lanciato uno strillo strozzato, cadde con un botto sonoro dal banco; il ragazzo si premette la testa con le mani – testa che aveva avuto un infelice tête à tête col pavimento – e gemette:

« Ahi…Hilary, ma sei impazzita? »

« E tu sei stupido, - sibilò lei - non ti sei accorto di essere a scuola?! »

« Eh?… »
Solo in quel momento il cervello di Takao connesse il fatto di non essersi solamente addormentato, ma addirittura addormentato durante la lezione di storia.

« Se quel tuo russare era un modo di dirmi che la lezione è noiosa, Takao, ci sei riuscito… »

Sospirò rassegnata l'insegnante.

« N-no signorina.. Davvero mi scusi, io… »

« Tu resterai dopo l’orario di lezione per pulire la classe!! » fece Hilary severa

« Cosa?! Oh, no, Hilary, non puoi farmi questo!!! »

« Eccome!! »

Ribadì lei mettendosi le mani sui fianchi minacciosa. Il prof K tirò un sospiro: ogni giorno era la stessa storia…

« Sembra che quei due non andranno mai d’accordo, eh Prof? » disse il ragazzo biondo al suo fianco

« Temo che tu abbia ragione, Max… Nonostante si sconoscano ormai da tre anni, litigano sempre come il primo giorno… »

L’americano sorrise un po’ rassegnato, guardando i due amici, proprio mentre Hilary faceva segno a Takao di sedersi. Il moretto si sedette mesto mesto nel banco dietro all’amico, condannato ormai alla punizione, borbottando sommessamente:

« Non è giusto, perché deve mettermi in punizione tutti i giorni? E perché deve farlo lei?! Manco fosse l’insegnante… »

« Beh, forse, ripeto, forse, perché tu tutti i giorni o sei in ritardo, o ti addormenti, o dimentichi qualche libro… »

Takao guardò torvo l'amico che elencava sarcastico contando le mancanze dell'amico sulle dita:

« Grazie, Max, se non ci fossi tu a tirarmi su di morale… - grugnì tra i denti - Quasi quasi preferivo quando facevi avanti e indietro dagli USA, averti fisso qui e pure a scuola è una sofferenza. »

« Ma che gentile, guarda che potrei offendermi! »

Hilary, che si era rimessa seduta, si alzò nuovamente di scatto, battendo il libro di storia sul banco con quanta forza aveva e fulminando la nuca di Max, voltato verso Takao:

« Ma insomma, ora ti ci metti anche tu?! »

« Ehm, scusa Hilary… *gocc* »

La ragazza sbuffò e si risedette al posto: Max ormai aveva deciso di restare in pianta stabile in Giappone e di andare alla loro stessa scuola, ma Hilary non aveva ancora capito se la sua presenta avrebbe acquietato Takao o lo avrebbe reso ancora più irresponsabile.

Speriamo di no… Se continua così uno di questi giorni dimenticherà la testa!

 

*______

 

« Ehi nonno, Takao non è ancora tornato? »

Il ragazzino dai capelli color fiamma e i vivacissimi occhi verdi si era affacciato dall’ingresso di casa Kinomiya, aprendo con foga la porta d’ingresso.

« Oh ciao Daichi. No, no ancora. »

Daichi sbuffò ed entrò dentro senza troppe cerimonie, quindi si sedette a gambe incrociate al tavolino basso, mentre veniva servito con un bel vassoio di dolcetti, come era ormai d’abitudine tra lui e nonno J (per "somma gioia" di Takao, che non vedeva ormai più modo di disfarsi dell'amico).

Daichi cominciò a mangiarli nervoso, continuando a guardare verso la porta.

« Cos’ hai Daichi, mi sembri arrabbiato. »

« Sì che lo sono, nonno J! - esclamò - Quell’idiota di Takao… Eppure dovrebbe sapere che giorno è oggi… »

« Come minimo Hilary l’avrà messo in punizione, - sospirò l'anziano rassegnato - ma stai tranquillo, arriverà… »

Daichi deglutì un boccone enorme di dolciumi e sbuffò:

« Sempre colpa di quell’ochetta… »

« CHI E’ CHE HAI CHIAMATO OCHETTAAA?!???!???!!!! »

Daichi non fece in tempo ad accorgersene, che il pugno di Hilary l’aveva già colpito in testa con un rumore così secco che nonno J credette gliel’avesse rotta.

« AHIIII…. Ma perché fai sempre così? OCA! »

« Brutta scimmia, ho già avuto una giornataccia, non ho tempo di prendermela anche con te! »

Fece velenosa, mentre nonno J – con una calma che rasentava l'ascetismo, data la situazione – le porgeva una tazza di the, ridacchiando.

« A proposito… Takao non è ancora arrivato? »

« Sembra di no… - sospirò il nonno - Vuoi anche tu un dolcetto? »

« No, grazie nonno J, - sorrise repentinamente lei - è meglio che noi raggiungiamo Max e il Prof, ci aspettano alla nuova sede della BBA ed è già tardi. »

« Cos’è, sei venuta a prendermi perché avevi paura me ne fossi dimenticato? Io non sono Takao.  »

Disse Daichi a denti stretti.

« Uhmp, per me… E’ stato Hitoshi a chiedermelo, quindi zitto e vieni. Arrivederci nonno J! »

Daichi borbottò qualche insulto non meglio definito, si infilò un altro dolcetto in bocca e uno in tasca e salutò nonno J, che ricambiò osservandoli andar via mentre continuavano a bisticciare.

Speriamo che quell’insensato di mio nipote non si sia davvero dimenticato di oggi…

 

*_______

 

Takao stava correndo a più non posso, non ce la faceva davvero più: ma perché accidenti si era addormentato, maledizione! E dire che aspettava quel giorno da settimane…

Quando il presidente Daitenji lo aveva chiamato a casa, tutto trafelato, Takao aveva addirittura pensato assurdamente che fosse tornato Vorkov per comprare la BBA, o comunque un disastro delle stesse proporzioni. Fortunatamente si trattava di tutt’altro: a quanto pareva, una misteriosa squadra aveva fatto un’altrettanto misteriosa proposta a lui e a tutti i blader che avevano partecipato agli scorsi campionati, e probabilmente la proposta consisteva proprio in un torneo particolare. Ma per settimane il presidente non aveva potuto confermare nulla, solamente due giorni prima aveva annunciato a Takao, Max, Daichi e gli altri che si sarebbero dovuti riunire quel giorno:
« Proprio oggi, cavolo!! – il ragazzo accelerò, correndo sempre più forte - E sono in ritardo mostruosoooo!!!!!!!!! »

Con un ultimo scatto, il ragazzo raggiunse l’ingresso della nuova BBA, un altissimo edificio in vetro e acciaio, e come un fulmine si fiondò verso l’ascensore; quando la porta si riaprì i vari impiegati degli uffici dell’ultimo piano scrutarono interdetti una saetta rossa e blu sfrecciare nel corridoio e quindi lanciarsi praticamente di testa nell’ufficio di Daitenji. Takao spalancò di botto la porta della sala d’attesa, dove Hilary, il Prof, Daichi e Max stavano tranquillamente seduti:

« Alla buon’ora! Ti davamo già per disperso! »

Fece sarcastica la ragazza; il moretto avrebbe volentieri voluto insultarla, ma era già tanto se riusciva a non svenire, e si limitò ad ansimare senza fiato gettandole un'occhiataccia.

« Takao, ripigliati…  » sospirò Max rassegnato.

« Tze, lascialo stare maestro; è una pappamolle, per questo è sfinito. » sentenziò Daichi maligno

« Tu…puff… brutto… »

Il ragazzino non fece in tempo a ricevere l’insulto, perché la porta dell’ufficio di Daitenji si aprì, facendo uscire il presidente e Hitoshi.

« Allora ce l’ hai fatta fratellino. »

Lo canzonò il ragazzo coi capelli azzurri; Takao schioccò la lingua irato e si ricompose, rivolgendosi al presidente:

« Allora… panf… si può sapere cos’è questa storia… puff… della squadra misteriosa? »

« He, he, tranquillo, ora vi racconterò tutto. – rispose con un sorriso affettuoso Daitenji - Forza, entrate. »

Il nuovo ufficio del presidente, costruito da pochi mesi, come tutto il resto dell’edificio, era stato arredato esattamente come il precedente: la grande scrivania scura dava la schiena alla finestra, con visuale panoramica sulla città; sulla parete di fronte i trofei vinti dalla BBA e le foto delle squadre migliori, tra cui quella dei Bladebreakers e dei Bladebreakers Revolution. Takao si soffermò sulla loro vecchia foto, dov’era immortalato con tutti i suoi ex-compagni “

Chissà come stanno Rei e Kei, e dove sono ora…

Aveva avuto notizie di Rei perché corrispondevano regolarmente, ma Kei era letteralmente sparito dalla circolazione; certo Takao non era preoccupato, il suo amico era capace di badare a se stesso, ma sapere qualche cosa non gli avrebbe sicuramente fatto dispiacere. Aveva perfino chiesto a suo fratello, rientrato nell’organico della BBA, se ne avesse saputo qualcosa, ma buio assoluto. A quel pensiero il moretto scrollò le spalle, lui e gli altri ci avevano ormai fatto il callo: quando Kei fosse voluto rispuntare, l’avrebbe fatto.

Il silenzio fu interrotto da Max, avvicinatosi trepidante alla scrivania di Daitenji:

« Presidente, c’è qualche novità? Ormai sono settimane che non ci ha più detto nulla. »

Il presidente fece uno dei suoi sorrisi gentili, si accoccolò per bene sulla poltrona e guardò uno per uno i ragazzi:

« Sì, effettivamente ci sono grandi notizie. Vedete, ultimamente c’è una squadra che si sta facendo un nome tra i blader più forti; qualche settimana fa mi hanno contattato per farmi una grande proposta. Uno speciale torneo a squadre, che saranno formate dai blader che hanno partecipato ai precedenti campionati mondiali.

La proposta mi è sembrata interessante, anche perché con la ricostruzione della BBA e tutto il resto ci sono non pochi problemi per l’organizzazione del prossimo mondiale, almeno per quest’anno: così mi sono messo d’impegno per analizzare tutta la faccenda; qualche giorno fa, è nato il progetto finale, e alcuni giocatori hanno ricevuto l’invito personale alle eliminatorie. Questi sono i vostri. »

E così dicendo diede a Takao, Max e Daichi tre piccole buste bianche, su ognuna delle quali era stato scritto in blu, con un’elegante calligrafia, il loro nome e l’indirizzo della sede della BBA. Takao aprì la sua lettera e cominciò a leggere:

 

Gentile S.g. Takao Kinomiya,

Siamo lieti di conferirle l’invito per il nostro specialissimo torneo, che si terrà a partire dal giorno 14 p.v. del mese d’Ottobre.

Vi potranno partecipare solo i blader che sono stati riconosciuti dalla nostra organizzazione come i più valenti e abili, certificati da noi con questa lettera; alle iscrizioni potranno perciò accedere solamente coloro che saranno provvisti di quest’ultima.

Le modalità e il regolamento del torneo vi saranno illustrati alla vigilia delle gare, il giorno 13 Ottobre p.v., prima delle eliminatorie.

Se intende accettare, la preghiamo di confermare la sua adesione al signor Daitenji.

                     Distinti saluti

 

                     PSO. Association .

 

« Però… Che seriosi… »

« Si chiama "invito formale", Daichi. » replicò Hilary

« Quindi – mormorò alla fine il Prof – se accettassimo daremmo vita ad una specie di nuovo torneo mondiale. Con in più (beh, almeno credo, non si capisce benissimo) forte qualche nuovo blader che non sì è riuscito a qualificare alle finali… Ma magari decisamente forte? »
Gli occhi – anzi le lenti degli occhiali – del Prof brillarono, l'idea di nuove sfide – nuovi bey da studiare – lo mandava in brodo di giuggiole. Daitenji annuì sorridendo:

« Esattamente. »

« Mi sembra un’idea grandiosa! »

Esclamò Takao; anche i suoi occhi brillavano per la contentezza e lui e i ragzzi si scambiarono uno sguardo d'intesa.

Nuove sfide, nuovi avversari! Fantastico!

« Se davvero questa squadra è così forte da riuscire a convincerla a dar vita ad un torneo, presidente, e se davvero ci saranno tutti i migliori blader, io parteciperò di certo! »

« Se partecipa Takao parteciperò anch’io! - disse a gran voce Daichi - Sarà l’occasione per batterlo, dimostrerò che sono io il campione del mondo!! »

« Inutile, rassegnati bertuccia! »

« Taci, scimpanzé!! »

« Credo che mi iscriverò anch’io – disse Max – Mi alletta l’idea di poter fronteggiare dei nuovi avversari dopo tanto tempo. Ma credo di essere un po’ arrugginito… »

« E’ una scusa per non esserti più allenato come si deve, Max? »

La voce stranamente famigliare di un ragazzo si diffuse dal corridoio, facendoli voltare per lo stupore. Il sorriso del presidente si fece più largo:

« Siccome anche loro hanno ricevuto quell’invito, ho pensato di invitarli qui in Giappone prima dell’inizio del torneo, per farvi una sorpresa. »

« Mi sa che la sorpresa è stata eccessiva, signor Daitenji, si sono ammutoliti. »

« Non ci credo! »

Takao sorrise con tutta la faccia, scatenando le risate dei nuovi arrivati alla sua espressione rincretinita.

« E invece siamo proprio noi, caro Takao! »

Ridacchiò una voce femminile; Hilary lanciò un urletto e si gettò ad abbracciare l'amica:

« Mao! Sei tu, come stai? »

« Bene, Hila, ma non stringere così, mi soffochi! »

« Rei! Lai! Ci siete anche voi! »

« Ovvio, no? – disse Lai – In un torneo dove sono invitati solo i migliori del mondo, dovevano per forza chiamarci. »

« Abbassa la cresta, o mi costringerai a sfidarti, e mi dispiacerebbe stracciarti dopo averti rivisto da appena 50 secondi. »

« Davvero, Takao? » sogghignò provocatorio Rei, sollevando un sopracciglio

« Certo! »

I due si fissarono con un sorriso sprezzante, per poi scoppiarono a ridere con tutti gli altri: era fantastico poterli finalmente rivedere.

 

   
 
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