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Autore: metaldolphin    09/07/2014    4 recensioni
Tra simili ci si conosce e riconosce... lo scopre Nami in un'avventura che la vede cacciarsi nei guai ed uscirne grazie a colui che non avrebbe mai creduto interessato a lei...
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sottocoperta, gli scossoni più violenti e frequenti destarono Nami, che appena cosciente, percepì il cambiamento di pressione atmosferica e si precipitò fuori per cercare di capire quanto fosse grave la situazione.
Era furiosa, con gli altri e con sé stessa: con i primi perché non l'avevano svegliata prima, con sé perché nel sonno profondo in cui era caduta non era riuscita ad avvertire il repentino calo di pressione che doveva esserci stato all'approssimarsi di quel putiferio.

Una frustata di pioggia mista a salsedine la accolse appena mise piede fuori, ma non se ne curò, perché il suo sguardo volò istintivamente alla grande vela che sbatteva violentemente e con gran rumore nel vento e che faceva sembrare minuscolo Zoro, mentre appollaiato precariamente si affannava a legarla.
Ne aveva fermato poco meno della metà, fino a quel momento.
Nami si portò una mano sulle labbra, come per soffocare un lamento: temeva per lui.

Il cuore le balzò in petto e le fece male entrambe le volte che lui sembrò perdere l'equilibrio, per recuperarlo subito dopo, come per miracolo e grazie all' inumana forza che possedeva.
Era sempre a loro servizio, Nami lo sapeva, lo aveva sempre saputo.
Nella tempesta come nella battaglia, la sua tenacia, la sua testardaggine e la sua forza erano per la Ciurma, per lei e per chiunque ne avesse avuto bisogno... L'aveva dimostrato più volte e lei aveva avuto lo stesso timore per ciò che gli aveva scoperto negli occhi.

Che stupida era stata!

Era persino arrivata a fuggire da lui e a gettarsi dalla Sunny, per colpa di quella immotivata paura.

Continuò a fissarlo, mentre rischiava la vita per fermare quella maledetta vela... Se solo l'avessero avvertita prima, forse avrebbe potuto fare qualcosa per evitare la tempesta o cercare di sedarla.
Non sarebbe stato giusto, se gli fosse successo qualcosa adesso, ora che lei aveva finalmente compreso!

Le sembrò che fosse passata un'eternità, quando gli vide stringere con attenzione l'ultimo lembo di stoffa, fermarla con la cima ed aggrapparsi alla stessa sartia che aveva usato il Cecchino per tornare giù. Solo quando lo vide poggiare entrambi i piedi sull'erba del ponte, tirò un sospiro di sollievo e gli corse incontro, per aggrapparglisi al collo con tutta la forza che aveva.

Preso alla sprovvista, non avendola nemmeno vista salire sul ponte, lo Spadaccino perse l'equilibrio, scivolando sul fango che si era formato tra l'erba, e cadde all'indietro, portandosela appresso. Chiuse gli occhi, aspettandosi il solito pugno in testa, ma lei si limitava a stargli sopra, stringendolo, col viso bagnato a premergli tra la mandibola e la spalla, incurante della violenta pioggia e degli sguardi attoniti dei componenti della ciurma presenti alla scena.

Sembravano due lottatori nel fango, ma a loro non importava, nonostante il cielo sembrasse stesse per cadere su quel mondo bagnato sia dalla pioggia che dal mare.

Poi lei parlò e gli chiese scusa, con la voce e col cuore, ma lui non comprese.
-Non... Non preoccuparti, non mi sono fatto male- mormorò, sorpreso dall'atteggiamento di lei, inusuale per il quotidiano e ancor più strano per le vicende appena passate.
-Non mi riferivo ad ora... - specificò Nami, abbassandosi a lato del viso di lui, quasi a sfiorargli l'orecchio sinistro.
Solo allora Zoro comprese.

Che tutta la sofferenza affrontata per lei non era stata spesa invano.

Che non doveva temere di leggere la paura negli occhi di lei.

Che almeno per lei, stare accanto ad un Demone non era fonte di terrore.

Soltanto allora ricambiò la stretta della compagna, consapevole che era ormai tutto a posto.
-Non c'è problema. Non c'è più alcun problema.- la rassicurò -Però adesso sarà meglio andare ad asciugarsi, se non vogliamo beccarci un malanno. Inoltre, se non ci togliamo dalla vista di quel Cuocastro, rischia di annegare visto che tiene ancora quella boccaccia aperta sotto la pioggia.- disse, guardando in direzione del biondino, venuto fuori a causa dell'improvviso silenzio che era caduto sulla nave all'improvvisa reazione della Navigatrice, che aveva sconvolto tutti con quel con quel gesto improvviso ed impulsivo.

Rise, Nami, tirandosi su e aspettando che un infangato Spadaccino facesse lo stesso.

La vicinanza con lei, sperimentata durante quella fuga precipitosa, gli era piaciuta, l'aveva assaporata e gli era mancata, durante quelle ore di allontanamento motivate dalla paura di lui.
Ora che aveva il calore della mano di lei nella sua, avrebbe messo tutto il suo impegno per non perderla più... La strinse e Nami si voltò a guardarlo, con un sorriso; erano inguardabili per il fango che la pioggia cercava inutilmente di lavare via, ma a loro non importava.
Si diressero verso la camera con bagno che la Navigatrice condivideva con Robin, e Chopper fu chiamato con urgenza per soccorrere Sanji, colpito al cuore dalla dura e crudele realtà che vedeva Nami e Zoro come qualcosa di più di semplici compagni di Ciurma.

-Sempre disponibile a sistemare una camera per la sottoscritta?- chiese con un sospiro Robin a Franky, dopo aver seguito la coppia con lo sguardo.
L'altro, sollevando gli occhiali da sole, portati nonostante la tempesta che scuriva il cielo, sorrise lanciandole uno sguardo più che eloquente.
-Logico!- le assicurò, portando il pollice in alto sul pugno chiuso. -Preferisci un super letto singolo o matrimoniale?- chiese con un sopracciglio alzato.

Lei sorrise con una certa malizia: -Fa' un po' tu...- mormorò, passandogli davanti e alzando una mano a lisciargli brevemente l'ampio petto, facendolo arrossire vistosamente.

Ripresosi da quel gesto inaspettato, il Carpentiere le corse dietro, illuminato da un'idea improvvisa che gli era balzata alla mente.
Ma una volta davanti a lei non ebbe il coraggio di chiederle ciò che aveva osato pensare e, allo sguardo interrogativo di lei, disse, invece:-Robin! Come hai capito di Zoro?-
Lei lo guardò con i suoi occhi color del ghiaccio e sorrise: -Sai, ci vuole un Demone, per riconoscerne un altro...- mormorò la ex Bambina Demoniaca, con una luce nuova nello sguardo che poteva incutere un certo timore, se lo si osservava bene.
Ma l'altro non se ne preoccupò: quella donna sapeva usare bene l'oscura fama che la precedeva, ma per lui era e sarebbe stata soltanto e semplicemente il suo angelo.
 
   
 
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